IL Senatore Saverio De Bonis ha comunicato la sua decisione di aderire al Comitato NoLombroso in qualità di Testimonial!
DON TEODORO BECCIA
Nato a Mariano Comense (Co) il 7 giugno 1978
Ha compiuto gli studi per il sacerdozio presso il Pontificio Collegio Leoniano di Anagni (fr)
Il 21 giugno 2013 ha conseguito il baccellierato in Sacra Teologia
E’ stato ordinato sacerdote il 28 giugno 2014 da mons. Vincenzo Apicella, vescovo della Diocesi Suburbicaria di Velletri – SegnirnHa studiato Diritto Canonico presso la Pontificia Università Lateranense in Roma
L’8 febbraio 2018 ha conseguito la Licenza in Diritto Canonico
Amministratore Parrocchiale della Parrocchia “SS.mo Nome di Maria” in Genzano di Roma (Rm)
Promotore di giustizia presso il Tribunale Ecclesiastico della Diocesi di Velletri Segni
Consigliere dell’Istituto Diocesano Sostentamento Clero di Velletri-Segnirn
La dottoressa Cinzia Perrone, residente a Jesi e orgogliosamente napoletana, è una scrittrice di narrativa e di poesia, anche se nel suo blog, che vi consigliamo, ama affrontare con i suoi articoli varie tematiche, tra cui anche quella meridionalista che ha sposato da tempo. Con questa sua ultima pubblicazione, che presenterà il prossimo 3 novembre presso la libreria IOCISTO in via Domenico Cimarosa a Napoli, usando prosa, versi, e pensieri, (infatti il sottotitolo del libro è "raccolta di racconti, poesie e riflessioni”) riesce a parlare al pubblico, usando approcci diversi, di quei temi e di quelle problematiche sociali a lei da sempre cari, con la delicatezza di un raffinato cantastorie.
Ella ci dice:
Scempio, brutale esposizione, manifestazione del più bieco e crudele razzismo mascherato da scienza. Non ho altre parole per descrivere quella specie di museo in quel di Torino. Voglio solo concludere con un riferimento letterario; persino il guerriero spietato e iracondo Achille restituì i resti mortali del suo acerrimo nemico Ettore al padre implorante di quest’ultimo, il buon Priamo, perché ne fosse data una degna sepoltura… Quante lacrime ancora ha da versare il nostro Sud per l’assenza di un fiero sepolcro, continuando invece ad avere sotto gli occhi tale profanazione?
Il Prof. Paolo Mazzone, naeurochirurgo, è Testimonial del nostro Comitato No Lombroso e ci dice: "Cesare Lombroso fu il consapevole braccio "accademico" della classe dirigente nordista che sostenne e realizzò la conquista del Regno Duo Siciliano. Le azioni criminose dei vincitori, volte alla soluzione della guerriglia antiunitaria [definita "brigantaggio"], passarono anche attraverso la colpevolizzazione "genetica" della rivolta, basata su un delirante razionale "pseudoscientifico". Le teorie di CL, in seguito, ispirarono e diedero un enorme contributo alle follie ideologiche, e non solo, del nazionalsocialismo e, per ironia della sorte, vennero proprio da un medico di famiglia ebraica (!!); la cui espulsione dalla Società di Antropologia appare più che giustificata."
Curriculum Vitae
Neurochirurgia – Nch Funzionale e Stereotassica
1. Stage di un anno in periodi diversi presso CHU - Università di Grenoble – Neurochirurgia nel 1995 (Prof AL Benabid).
2. > 3000 interventi in Neurochirurgia generale come primo operatore (Vasculare e Tumorale, Traumatologica etc); particolarmente di Neurochirurgia Stereotassica e Funzionale (900), effettuati presso Neurochirurgia Università Cattolica in Roma; Ospedale Bellaria di Bologna; E.O. Ospedali Galliera Genova; Ospedale CTO - ASL RM2 (ex RMC); AO Cardarelli Napoli.
3. 200 Pubblicazioni Scientifiche
4. Oratore invitato o Presidente o Moderatore in molti
“Meetings” Nazionali e Internazionali. (Vedi elenco allegato)
5. Presidente ed Organizzatore del Ith Roman Symposium
on Neuromodulation nel Dicembre 2002.
6. Presidente ed Organizzatore della 3rd International Conference
on PPTg Surgery, Roma Maggio 5-7, 2010.
7. Presidente ed Organizzatore del 4th International Conference
on PPTg Surgery, Roma Dicembre 18 – 21 , 2014.
8. Letture Accademiche; 2 Pubblicazioni monografiche come Editore.
9. Ideatore di un innovativo Sistema Stereotassico (1997)
“multitarget” per la determinazione di bersagli multipli e
relativo sistema Robotico (coperto da Brevetto Europeo):
Il Prof. Mazzone ne è stato l’ideatore e l’applicatore
[Sistema Stereotassico Multitarget e Multifunzione
“MARANELLO” (1997) con successive evoluzioni per ciò
che concerne sia il sistema di pianificazione che di ricostruzione
3D dei vasi cerebrali (2007); nel tempo tale sistema è
stato implementato con tecnologia e microimpiantistica robotica
(2008). Inoltre ha proposto per la terapia chirurgica, nuovi bersagli anatomici nel trattamento dei disordini del movimento (2004, 2005, 2009, 2011). E’ in corso di sviluppo un nuovo sistema chirurgico robotico totalmente automatizzato (2008 – 2016 - vedi Pubblicazioni Scientifiche)
10. Professore di Neuroanatomia e Neurochirurgia per il Corso
di Laurea in Fisioterapia presso l’ Università di Roma II,
Tor Vergata dal 1996.
11. “Visiting” Professor per l’ insegnamento della
Neurochirurgia Stereotassica presso la scuola di Specializzazione
di Neurochirurgia dell’Università Cattolica in Roma, fino
al Settembre 2005.
12. Relatore e Correlatore di numerose Tesi di Laurea con argomento
di Neurochirurgia Stereotassica e Funzionale.
13. “Consultant Neurosurgeon” presso la AORN Cardarelli
in Napoli, per la Neurochirurgia Stereotassica e Funzionale
dal 2003 fino al 2006.
1. Medico Interno con compiti assistenziali Istituto di Neurochirurgia Università Cattolica del Sacro Cuore in Roma anno accademico 1974-1975 e 1975-1976.
2. Assistente incaricato supplente a tempo pieno Istituto di Neurochirurgia Università Cattolica del Sacro Cuore in Roma anno accademico 01/09 a 31/10 1975 01/04 a 31/05 1978.
3. Assistente Incaricato di Neurochirurgia a tempo pieno Ospedale “Bellaria” di Bologna 13/03 a 30/4 1980
4. Assistente Neurochirurgo Divisione di Neurochirurgia presso l’EO Ospedali Galliera in Genova dal 1980 fino al 1987.
5. Aiuto Corresponsabile Divisione di Neurochirurgia presso l’EO Ospedali Galliera in Genova dal 1987 al 1994.
14. Dirigente Neurochirurgo dal 1995 fino ad oggi presso la UO. Neurochirurgia AUSL - RMC , Ospedale ”A ALESINI CTO” Roma
.
15. Responsabile della U.O. Neurochirurgia Stereotassica e Funzionale AUSL - RMC , Ospedale ”A ALESINI CTO” Roma fino al Settembre 2005.
16. IP-UOSD NCH Funzionale e Stereotassica fino al Giugno 2015
17. Titolare del Centro Regionale per la NCH Funzionale e la DBS dal Giugno 2015 ad oggi (vedi decreto Commissario ad Acta Giugno 2016 – Delibera 736 Giugno 2015)
18. Direttore ff UOC Neurochirurgia ASL Roma 2 – Ospedale OSE/CTO dal Febbraio 2017
ASL RM2 Via Filippo Meda
(ex ASLRMC, Via Primo Carnera 4 Roma)
NEUROCHIRURGIA - NCH Funzionale e Stereotassica
1. Maturità Scientifica con voti 8,2/10. Giugno 1968
2. Laurea in Medicina e Chirurgia 100/110 summa cum
laude Università di Catania 16.07.1974
3. Specializzazione in Neurochirurgia Università Cattolica
con voti 70/70 summa cum laude (14.07.1978).
4. Specializzazione in Chirurgia Vascolare Università di
Catania con voti, 50/50 summa cum laude (20. XI. 1991).
5. Idoneità a Primario di Neurochirurgia con voti, 100/100 .
6. “Assistent Professor” con incarico didattico presso la scuola
di Specializzazione Neurochirurgia dell’ Università
Cattolica in Roma in periodi differenti dal 1975 al 1978.
7. Servizio Militare presso l’Ospedale Militare di Bologna
anni 1978 – 1979.
8. Idonetà Scientifica Nazionale a Professore Ordinario
di Neurochirurgia di Prima Fascia
(Validità dal 4.4.2017 al 4.4.2023)
Una formazione generale ed operativa neurochirurgica con particolare attenzione alle innovazioni tecnologiche ed alla robotica.
- Università Cattolica S. Cuore /Roma
- Centre Hopitalier Universitaire de Grenoble/Francia
Elevato ( H - index 45; i 10 Index - 94; Citazioni 9393)
Membro nella sezione: Neuroscienze
dei Top Italian Scientists
Neurochirurgia
Italiano
1 Francese ; 2 Inglese ; 3 Giapponese
Comprensione Parlato Scritto
(*) Quadro comune europeo di riferimento per le lingue
Ha organizzato un “Dipartimento” trasmurale e transIstituzionale con
le seguenti Istituzioni Ospedaliere e Strutture Accademiche:
- Univ., Roma Tor Vergata (PTV)
- Istituto Neurologia UNICAMPUS Roma
- Neurologia Ospedale. S. Giovanni Battista – ACISMOM Roma
- Fisiologia Università la Sapienza Roma 1
- Dipartimento DISCAB – Università dell’Aquila
- (vedi allegati)
1. Presidente ed Organizzatore del Ith Roman Symposium
on Neuromodulation nel Dicembre 2002.
( Vedi Vol Abstracts – Neuromodulation)
2. Presidente ed Organizzatore del 3rd International
Conference on PPTg Surgery, Roma Maggio 5-7, 2010.
( vedi Special Issue – J. Neural Trasmission 2011 )
3. Presidente ed Organizzatore del: 4th New Ideas,
Perspectives and Applications in Functional
Neurosurgery. IV° Simposio sulla DBS del PPTg:
Stato dell'arte. Roma Dicembre 18 -21, 2014.
( vedi Special Issue – J Neural Trasmission 2016)
4. Membro d’Onore della Società Brasiliana di
Neuro modulazione dal 2017.
5. “Visitante Ilustre” presso Università di Cujio, Argentina
Il Prof. Eugenio Scarnati Prof. Ordinario d Fisiologia Umana - Neurofisiologo del Dipartimento di Scienze Mediche Applicate e Biotecnologiche dell' Università dell'Aquila è Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso e ci dice:
Le teoria del Lombroso sulla criminalità, sull’atavismo, sulla devianza sociale, sulle problematiche femminili etc. sono assolutamente prive di base scientifica e lo erano già quando furono “pensate”. Nell’insieme ci troviamo di fronte ad un drammatico esempio di come una mente disturbata, anche per la spinta di politici ed ideologi spregiudicati, possa partorire idee che possono poi portare a conflitti e crimini contro l’umanità. Di fatto, in molti aspetti questi studi hanno preceduto quanto pensato e fatto poi da Joseph Mengele nei campi di sterminio nazisti. Questo museo non è un buon biglietto da visita per Torino ed il Settentrione. Alimenta pregiudizi irrazionali nei confronti dei meridionali. Leggo poi testualmente nel sito del Museo (http://museolombroso.unito.it/index.php/it/museo/intro) che: “Il nuovo allestimento vuole fornire al visitatore gli strumenti concettuali per comprendere come e perché questo personaggio così controverso formulò la teoria dell’atavismo criminale e quali furono gli errori di metodo scientifico che lo portarono a fondare una scienza poi risultata errata”. Queste affermazioni sono alquanto singolari in quanto i Musei della Scienza sparsi per il mondo sono stati pensati per illustrare i successi della Ricerca Scientifica e l’evoluzione positiva del Pensiero Scientifico. In questo museo invece avviene il contrario: si ammettono i dubbi sul personaggio, si riconosce l’errore metodologico e si riconosce che la “scienza” del Lombroso cui il Museo è dedicato era sbagliata. Non si può accettare che per dimostrare come si possa sbagliare debbano continuare ad essere esposti miseri resti di poveri sfortunati i quali, alla luce del riconosciuto fallimento scientifico delle teorie del Lombroso e dei contenuti di questo stesso museo, meritano le scuse e, a maggior ragione, una cristiana sepoltura nei sereni cimiteri dei loro paeselli di origine. E’ anche una questione di senso civico e sensibilità umana. E infine mi chiedo: cosa può succedere nella mente di un adolescente che visitando questo museo (si parla addirittura di proposte didattiche per le scuole primarie) finisce inevitabilmente per accostare in maniera indiscriminata gli abitanti di alcune regioni italiane a criminalità, delinquenza, prostituzione etc. Difficilmente questo accostamento sparirà dalla sua mente per la crudeltà dei reperti, delle immagini atroci e delle macabre ricostruzioni che vedrà. E le consequenze potranno poi condizionarne i comportamenti e il pensiero da adulto.
Curriculum Vitae
Prof. Eugenio Scarnati
-Date of Birth: November 15,1948.
-Education: Degree in Biological Sciences (1972) and medical studies University of Rome La Sapienza (Italy).
-Languages: Italian, English, French.
-Present position: Professor of Human Physiology, Department of Applied Medical and Biotechnological Sciences, University of L'Aquila, Italy (since 1994)
-Coordinator of the PhD course in Neurobiology of Neurodegenerative Disorders, University of L'Aquila (2007-2016)
-Head of the Department of Sciences and Biomedical Technologies, University of L'Aquila (2004-2011)
-Associate Professor of Human Physiology, School of Medicine University of L'Aquila - Italy (1984-1994.
-Assistant Professor of Human Physiology School of Medicine, University of L'Aquila,Italy (1973-1984).
-Adjunct Professor by the Ministry of Foreign Affairs at the National University of Somalia (Mogadishu) , winter quarters 1979 and 1980.
-Fellowship of Schweizerischer Nationalfonds zur Förderung (Switzerland) (Contract nr. 893.295.85 03.06.1985)Institut de Physiologie de l'Université de Fribourg (Switzerland), Prof.Wolfram Schultz (1985-1986).
-Visiting Professor 1989 Schweizerischer Nationalfonds zur Förderung (Switzerland) Institut de Physiologie de l'Université de Fribourg (Switzerland), Prof.Wolfram Schultz, contract FNS 893.295.85.
-Chercheur Contractuel INSERM-France. Laboratoire de Physiologie de la Faculté de Medecine Pitié-Salpétriére, Paris, Prof.J.Féger, 1982-1984(Contracts: 81/887/BPC/FDD/NA 5.10.1981, 82/278/BPC/DK/GM 19.4.1982 e 83/504/ BPC/HR/NA 26/5/1983)
2
-Fellowship CNR-CNRS, INSERM and ESF (contract 132.03.02 21.01.1981) e European Science Foundation (contract 06.11.1981. Laboratoire de Physiologie des Centres Nerveux, Université Paris VI, Prof.J.Féger, Prof. D.Albe-Fessard,1980-1981.
-Main field of interest: Functional and Behavioral Neurophysiology of the Basal Ganglia.
-Memberships in Scientific Societies: International Basal Ganglia Society, Italian Neuroscience Society, Federation of European Neuroscience Associations.
-Papers published in peer-reviewed international journals: 100, international books chapters: 9; International congresses oral and poster presentations:45, invited participations to international symposia:15.
-His papers have collected more than 5700 citations (H-index 32, G-index 66, Hi 17, Google My Citations e Google Scholar, H-Index 28 Scopus), June 2017.
-He currently serves as Peer Reviewer in journals such as: The Journal of Neurophysiology, Neuroscience, European Journal of Neuroscience, Behavioural Brain Research, Brain Research, Journal of Neural Transmission, Neuroimage, Experimental Brain Research, Clinical Neurology and Neurosurgery, etc. He has served as Guest Editor in The Journal of Neural Transmission, Springer-Verlag (Berlin).
-Main grants from Italian CNR and Ministry of University from 1984 to 1998, MIUR COFIN 2008, MIUR Integrated Action between Italy and Spain 1996, EU Biomed 2 (in collaboration with 4 European laboratories), EU Human Capital and Mobility CM (in collaboration with 7 European Institutions), Telethon Foundation, Ministry of Health-Regione Lazio, private donations.
Carissimi sottoscrittori, è con gioia che vi comunichiamo l'adesione al nostro Comitato di Don Floriano Pellegrini. Egli, sacerdote e storico di rara preparazione, ha incrociato la nostra strada e ha subito sentito il desiderio di partecipare il nostro cammino. Egli è veneto e vive nella bellissima Val di Zoldo (BL) dalla quale diffonde le sue belle enciclopedie storiche che noi leggiamo sempre con grande attenzione e passione. E' un figlio della Serenissima Repubblica Veneta e non ci ha potuto inviare immagini di sé stesso se non quella che egli utilizza nelle sue comunicazioni, quella dei Templari.
Leggete qui sotto con attenzione.
Spett.le Comitato No Lombroso c/o Domenico Iannantuoni, Via Verro, 12 20141 Milano Sito web: www.nolombroso.org
COMITATO TECNICO SCIENTIFICO PER LA RIMOZIONE DELLE TEORIE CRIMINOLOGICHE E COMMEMORAZIONI ODONOMASTICHE E MUSEALI A NOME "CESARE LOMBROSO"
Il sottoscritto don Floriano Pellegrini nato a Zoldo Alto (BL) / il 14 luglio 1956 residente in Val di Zoldo (BL) / via Belina, 16/c (Loc. Coi) e-mail: 2016.baliato.daicoi@gmail.com professione: sacerdote / telefono 333 3245953 settore di attività: pastorale sacerdotale e culturale Preso atto che il Comitato Tecnico Scientifico anzidetto, in breve COMITATO NO LOMBROSO, a motivo di tutela della reputazione, decoro e onore dei popoli del Mezzogiorno d'Italia e di qualsivoglia etnia i cui diritti risultino oltraggiati a seguito delle teorie permeate di eugenetica e razzismo scientifico di cui Cesare Lombroso (all'anagrafe Marco Ezechia Lombroso) fu sostenitore, si farà promotore di ogni attività diretta alla rimozione delle teorie criminologiche di Cesare Lombroso dai libri di testo nonché alla soppressione di ogni commemorazione odonomastica e museale a nome "Cesare Lombroso", insieme alla promozione di un Disegno di Legge per la messa al bando della memoria di uomini colpevoli direttamente o indirettamente di delitti connessi con crimini di guerra o di razzismo ADERISCE COME TESTIMONIAL Al Comitato Tecnico Scientifico NO LOMBROSO per contribuire all'attività da svolgere per il conseguimento dei suoi scopi secondo le previsioni dello Statuto sociale senza alcun obbligo di contributo economico che rimane del tutto volontario. Coi in Val di Zoldo, 17 giugno 2017 (luogo) (data) don Floriano Pellegrini Sottoscrivendo questo modulo acconsento, ai sensi del D.Lgs. 30.06.2003, n.196 e dell'art.10 della L.675 del 31.12.1996, al trattamento - con logiche strettamente correlate agli scopi indicati nell'istanza e nell'oggetto sociale del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso - dei dati personali da me forniti, essendo a conoscenza che questi rientrano nell'ambito dei dati sensibili di cui all'art.22 della predetta legge. Dichiaro altresì di essere stato informato che i dati verranno utilizzati ai soli fini indicati nell'istanza e nell'oggetto sociale del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso e di essere stato edotto dei diritti previsti dall'art.13 della precitata legge, che posso esercitare.
don Floriano Pellegrini
Danila S. Santagata: calabrese di nascita, romana d'adozione. Giornalista professionista, scrive per vari quotidiani e periodici sin da ragazzina. Si trasferisce nella capitale a 18 anni, per studiare Letteratura italiana moderna e contemporanea alla Sapienza. Dopo la laurea (“Mario Tobino, fra Letteratura e Psichiatria”- relatore Walter Pedullà, correlatore Mirella Serri), frequenta la scuola di giornalismo della Luiss. Coltiva sin da piccola la passione per la Letteratura. Si è occupata a lungo di comunicazione politica. Attualmente gestisce un sito di libera informazione (https://www.danilasantagata.it/), è molto attiva sul fronte dell’antimafia ed anche appassionata di psichiatria e disturbi della mente. Passa le sue giornate a leggere e scrivere. Nel tempo libero adora stare con gli amici, che, dice, sono la sua salvezza. Ha, al suo attivo, tre pubblicazioni, 2 romanzi: Dal suo punto di vista (Aracne Editrice) e La quattordicesima volta (Europa Edizioni). L’ultimo libro è una raccolta di racconti, Una finestra sul mondo (Falco Editore). La maggior parte del materiale letterario di Danila, quello che lei giudica di gran lunga migliore dei libri che hanno visto la luce, non è ancora pubblicato, per sua personale scelta. “E non lo sarà – dice Danila – fino a che non si presenterà una proposta di pubblicazione seria”.
Danila S. Santagata, membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice: Il museo Lombroso rappresenta l’aberrazione della cultura e della conoscenza, uno scandalo per la città di Torino e per l’Italia in genere.
“È un universo sconfinato, la mente umana”, scrive qualcuno, uno spazio infinito difficile da studiare e comprendere. Da qui ad arrivare alle assurde sentenze lombrosiane, c’è un abisso ancora più profondo della mente stessa. Il tutto, aggravato dal fatto che Lombroso fosse un medico ed avesse al suo attivo approfondimenti sulle patologie mentali. Le sue sono, di fatto, teorie razziste, antistoriche, una folle offesa all’umanità, pensieri inconcepibili già ai primi dell’800, quando la scienza psichiatrica brancolava nel buio, ma inaccettabili tanto più oggi, alla luce delle nuove conoscenze cui la medicina è giunta.
Lo Storico PASQUALE AMATO (Reggio Calabria, 1944) è Docente di Storia dell'Europa Contemporanea nell'Università per Stranieri "Dante Alighieri" di Reggio Calabria. E' stato Docente di Storia Contemporanea e di Storia dei partiti e Movimenti politici nella Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Messina.
Amato é uno Storico globale. Infatti non si è mai posto confini di tempo - dall'epoca antica a quella contemporanea -, di spazio e di temi - dalla storia locale a quella globale. Ha dedicato studi, pubblicazioni, Conferenze, Convegni e Mostre e altre iniziative di divulgazione alla storia del socialismo internazionale, italiano e meridionale, alle radici culturali dell'Europa e al percorso di costruzione dell'Unione Europea, all'invenzione della politica e al ruolo degli intellettuali nella felice stagione delle póleis (Città-Stato) elleniche, al meridionalismo e alla straordinaria personalità di Umberto Zanotti Bianco, alle vicende controverse del Risorgimento italiano e della "mala-unità", alla Rivolta di Reggio Calabria del 1970-71 e all'affascinante Storia del Bergamotto di Reggio Calabria Principe mondiale degli Agrumi.
E - in sintonia con la sua passione per la Storia in tutte le sue dimensioni - è Presidente Fondatore del Premio Mondiale di Poesia Nosside, unico concorso globale per un componimento inedito aperto a tutte le lingue e forme di comunicazione del pianeta. Questo progetto culturale di eccellenza é giunto nel 2016 a 32 edizioni con partecipanti di 99 Stati e oltre 130 lingue e dialetti di tutti i continenti. Nello scorso febbraio Amato ha presentato in anteprima mondiale a Cuba, nella Fiera Internazionale del Libro dell'Avana, la XXXIII Edizione del Premio Nosside 2017-2018, per la prima volta biennale.
Pasquale Amato, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso, ci dice:
IL MUSEO LOMBROSO DEVE ESSERE CHIUSO.
È UNA VERGOGNA PER L’ITALIA E PER TORINO.
Quel Museo deve essere chiuso. È una vergogna per l’Italia e per Torino nei confronti del mondo. Per più ragioni:
1. le folli teorie di Lombroso hanno storicamente contribuito ad incrementare in maniera esasperata le incomprensioni, i pregiudizi e i luoghi comuni contro i meridionali, fornendo ai razzisti come Cialdini e tanti altri un alibi pseudo-scientifico per uccidere, massacrare e stuprare le popolazioni dopo il 1861;
2. l’esposizione museale delle testimonianze degli orrori lombrosiani ha continuato ad alimentare odi, rancori, incomprensioni, fornendo linfa vitale alle posizioni razziste della Lega Nord;
3. in un Paese che ha compreso con colpevole ritardo quanto sia decisivo puntare sul suo immenso patrimonio culturale e artistico quell’orrendo Museo è una macchia obbrobriosa di cui tutti possiamo solo vergognarci come italiani;
4. è la peggiore carta da visita per Torino, che sta sostituendo il primato ormai in declino di città industriale e della FIAT con la valorizzazione dei suoi notevoli tesori architettonici, artistici e culturali. Quello splendido patrimonio è sporcato dal Museo lombrosiano. Un luogo ripugnante che fa riemergere la memoria della feroce e cruenta repressione savoiarda dei decenni post-unitari. Un luogo di cui ci si può solo vergognare!
Il Sindaco della Città di Santo Stefano In Aspromonte, Dott. Francesco Malara, comunica che con delibera n.ro 53 del 10 Aprile 2017, la Città di Santo Stefano è Testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco della Città di Crosia, Avv. Antonio Russo, comunica che con delibera n.ro 49 del 11 Aprile 2017, la Città di Crosia è Testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco della Città di Ardore, Dott. Giuseppe Maria Grenci, comunica che con delibera n.ro 33 del 17 Marzo 2017, a Città di Ardore è Testimonial del Comitato No Lombroso.
Padre Renato, membro Testimonial del Comitato, ha inoltrato all'attenzione della Santa Sede e precisamente al Papa Francesco la nostra Istanza e ci dice: "Carissimo Prof. Domenico Iannantuoni,
da quando mi hai coinvolto con la Petizione per la “Presa d'atto da parte di S.S. Papa Francesco della questione morale - cristiana e giuridica connessa alla riapertura del Museo di Antropologia Criminale Cesare Lombroso di Torino”, e poi con i nostri frequenti contatti via internet ( visita del vs.sito ), ho avuto maggiori occasioni per approfondire tale questione, nonostante conoscessi già il tuo impegno nelle battaglie portate avanti nel comitato tecnico-scientifico No Lombroso.
Ma ciò che mi ha definitivamente convinto ad accettare il tuo invito, di cui mi sento onorato, è stato quanto mi è accaduto a tal riguardo.
Leggendo dei cenni biografici del Beato Bartolo Longo, nostro corregionale ( Latiano 1841 – Pompei 1926 ), Fondatore del Santuario della Madonna del Rosario di Pompei e dell'Ospizio per i Figli dei Carcerati, amico di Sant’Annibale M. Di Francia ( Messina 1851 – 1927 ), Fondatore dei Rogazionisti e degli Istituti Antoniani Educativi Assistenziali (chiamati una volta Orfanotrofi), ho scoperto che, oltre ad essere stati contemporanei del noto criminologo, sono stati anche insieme oppositori dello stesso.
“L’intima amicizia che ha legato l’avv. Bartolo Longo e Padre Annibale – si legge nella biografia - compendia le numerose e profonde conoscenze della loro dedizione alla gioventù abbandonata e ai derelitti e della comune pietà mariana. Entrambi furono fieri oppositori delle teorie di Cesare Lombroso, secondo cui i figli dei criminali sono per istinti destinati a delinquere e che non vi può essere redimibilità né sociale, né religiosa (1). Con la loro opera di promozione umana a favore dei fanciulli orfani smentirono con i fatti il discusso psichiatrico e criminologo che in quel periodo storico godeva di grande autorità”.
Personalmente posso testimoniare che tanti nostri ex allievi, orfani o figli dei carcerati, accolti ed ducati nei nostri Istituti, oggi sono esempio di rispetto nella società civile e religiosa.
Di seguito, mi permetto di riportare una poesia di P. Annibale – oltre ad essere santo, è stato anche poeta, - scritta “in risposta ad un ignoto amico”, non credente e che criticava l’opera del santo educatore messinese.
Ti saluto fraternamente e a presto
Padre Renato Spallone – rogazionista
Roma – Massimina, 4 novembre ’16
IO L’AMO I MIEI BAMBINI
Io l’amo i miei bambini, ei per me sono
Il più caro ideal della mia vita.
Li strappai dall’oblio, dall’abbandono,
Spinto nel cor da una speranza ardita.
Fiorellini d’Italia, appena nati
Era aperto l’abisso a divorarli,
Non era sguardo d’occhi innamorati
Che potesse un istante sol bearli.
Pargoletti dispersi in sul cammino,
Senza amor, senza brio, senza sorrisi.
Ahimè, quale avvenir, quale destino
Li avria nel torchio del dolor conquisi!
Perle deterse le bambine mie,
Le raccolsi dal loto ad una ad una,
Quasi conchiglie nel mezzo delle vie;
Oggi avviate a più civil fortuna.
Mi chiaman Padre: sulle loro chiome
Del ministro di Dio la man si posa;
Chiamano Madre, e a sì dolce nome
Risponde del Signor la casta sposa.
Perché non manchi a queste mense il pane
Ho gelato, ho sudato… - Oh, ecco intanto
Quest’oggi il vitto, o figli miei, dimane
Ci penserà quel Dio che vi ama tanto!
Spesso ho battuto a ferree porte invano;
Atroce è stata la sentenza mia
Via di qua l’importuno, egli è un insano;
Sconti la pena della sua follia! -
O miei bambini, un dì verrà che voi
Saprete il mio martirio e l’amor mio,
Che più non ama il padre i nati suoi.
Che per voi scongiurai gli uomini e Dio!
( Padre Annibale Maria Di Francia )
Padre Renato Spallone, rogazionista, è nato a Casalnuovo Monterotaro (Foggia), il 4 maggio 1936, da Antonio e Antonietta Torre, è stato battezzato lo stesso giorno e cresimato a Trani (BA) il 15 maggio 1955, per le mani del vescovo Reginaldo Addazzi, di Trani.
E’ entrato tra i Rogazionisti come Aspirante il 14 settembre 1950 ad Oria (BR); è stato ammesso al Noviziato, in Trani, il 29 settembre 1955, ed ha emesso la prima Professione Religiosa l’anno successivo e quella Perpetua il 29 settembre 1961 a Firenze.
Ha compiuto gli studi di Liceo Classico e Filosofia a Messina, presso la Casa Madre, e quelli di Teologia in Roma, presso la Pontificia Università Gregoriana. Fra i due cicli scolastici ha compiuto un’esperienza di due anni com’educatore degli Alunni dei nostri Istituti Antoniani, prima a Bari e quindi ad Oria (BR) dei Seminaristi.
Ha ricevuto il Sacro Ordine del Presbiterato per l’imposizione delle mani di Sua Ecc. Mons. Vincenzo Jacono l’8 agosto 1965 presso il nostro Seminario di Subiaco (Roma) al Convitto S. Andrea.
Ha completato la sua preparazione teologica conseguendo la Licenza in Teologia presso la Pontifica Università del Laterano in Roma con specializzazione successiva in Catechetica pastorale e il Diploma di qualificazione per l’insegnamento della Religione.
Dopo la breve esperienza di lavoro nella Segreteria Antoniana di Trani, dal 1965 al 1968, si è inserito nella pastorale parrocchiale, come Vicario Cooperatore presso la nostra parrocchia di S. Antonio a Piazza Asti in Roma, dal 1968 al 1984.
In questo periodo è stato anche Vice Superiore ( nel triennio 1975 – 78, Superiore) ed Economo della Casa parrocchiale, Assistente della gioventù parrocchiale e Insegnante di Religione nelle Scuole Statali. Dal 1974 è Responsabile della pastorale matrimoniale e dal 1980 è Presbitero della seconda comunità neo-catecumenale della Parrocchia.
Nell’ottobre del 1984 è stato trasferito a Napoli, come Parroco, della parrocchiale “S. Antonio alla Pineta”, priva di Chiesa. Il suo impegno nella giovane comunità è stato principalmente quello della “costruzione” della Chiesa come edificio e come comunità di persone, ricca di tante realtà e d’iniziative pastorali: catechesi, animazione missionaria e di giovani coppie, scout, gruppi mariani, gruppi di R.n.S., Comunità neocatecumenali, gruppi di preghiera vocazionali, gruppi giovanili e sportivi, comitato per la costruzione della Chiesa, ecc…
Nel settembre del 1991 il card. Carlo M. Martini affida ai Rogazionisti la nuova Parrocchia S. Lorenzo M. in Trezzano Sul Naviglio (MI) dove è destinato come Vicario Parrocchiale, con il compito di V. Superiore ed Economo della Casa Religiosa. E’ incaricato dell’insegnamento di Religione nella Scuola media Statale, della Catechesi, del gruppo del R.n.S. e aiutante nell’animazione dei gruppi giovanili in oratorio.
Dopo cinque anni di permanenza in questa comunità, nel settembre del 1996 è nominato Parroco di S. Demetrio Martire in S. Demetrio Né Vestini (AQ), un paese di 1.700 anime, ma con tante Chiese, distante dall’Aquila 15 Km. Nell’agosto del 1997 ha collaborato fattivamente alla preparazione e alla organizzato del Meeting Internazionale European Rogationist Association ( E.R.A. oltre 800 giovani). Progetta il Centro Parrocchiale.
In Diocesi è Vicario Foraneo e Direttore del Centro Diocesano Vocazioni.
Nel mese d’ottobre del 2000, con grande dispiacere della popolazione e del Vescovo, la Casa Religiosa è chiusa dal Superiore dei Rogazionisti con la motivazione: “ per mancanza di personale”.
Nell’ottobre del 2000 è stato trasferito a Padova, come Parroco, della comunità parrocchiale “Gesù Buon Pastore” del Vicariato cittadino Arcella. Ha curato, specie nel C.P.C., la formazione di un laicato maturo e corresponsabile, promovendo l’accoglienza di giovani famiglie con bambini ( animazione vita comunitaria). Ha promosso la collaborazione pastorale tra Parrocchia e Comunità religiosa nelle attività caritative assistenziali sul territorio e in quelle vocazionali ( Unione di Preghiera per le Vocazioni, Veglia vocazionale diocesana, ecc..).
E’ responsabile e coordinatore vicariale della Catechesi. In Diocesi fa parte del Consiglio Presbiterale e di Presidenza. E’ membro del Centro Diocesano Vocazioni e Consigliere CISM.
Il 1° maggio 2009 è nominato Superiore della Comunità Religiosa di Trezzano sul Naviglio (MI) e Parroco della Parrocchia S. Lorenzo Martire dall’Arcivescovo Card. Dionigi Tettamanzi in Diocesi di Milano: una Parrocchia alle porte di Milano, molto vivace che conta 12 mila anime.
Realizza il Nuovo Oratorio S. Lorenzo, a conclusione del Cinquantesimo della Fondazione della Parrocchia ( 1963 – 2013 ), un’opera attesa da 50 anni e che è inaugurato il 25 giugno 2014 dal Card. Angelo Scola, durante l’Oratorio Estivo, presenti oltre 200 ragazzi, genitori, animatori e Autorità cittadine.
Il 21 giugno 2015 il Parroco P. Renato Spallone celebra a Trezzano s/N. la sua Messa Giubilare del 50° di Ordinazione Sacerdotale ( Subiaco – Roma, 8.08.1965), presieduta dal Vicario Generale della Diocesi Mons. Mario Delpini. In ricorrenza dei anni di Sacerdozio è stata curata dallo stesso un pubblicazione a sfondo autobiografico: Mi racconto come prete, uomo e credente, illustrando il lungo e gratificante cammino: 50 Anni: Rogazionista in servizio e in missione.
Nel Comune di Casalnuovo Monterotaro, suo paese natale, nella ricorrenza del 50° anniversario di Sacerdozio 2015, 8 Agosto 2015 nella Festa dell’Accoglienza, il Sindaco Pasquale De Vita e il Consiglio Comunale donano una Targa ricordo “in riconoscenza della suasensibilità e della sua vicinanza alla popolazione casalnovese colpita dal terremoto del 31 Ottobre 2002”.
Domenica 13 marzo 2016 la Comunità parrocchiale di S. Lorenzo Martire saluta P. Renato Spallone che dopo sette anni, per raggiunti limiti d’età, lascia la Parrocchia e Trezzano sul Naviglio da “parroco emerito” e raggiunge la comunità di Padova, dove resterà per alcuni mesi, sostituito dal nuovo parroco P. Paolo Formenton r.c.j.
In data 25 maggio 2016 P. Renato è nominato Superiore delegato e collaboratore parrocchiale dal Provinciale P. Gaetano Lo Russo della Comunità religiosa/parrocchiale di Roma Massimina in zona Aurelia dove si trasferisce il 15 giugno dello stesso anno.
P. Spallone Renato R.C.J.
Al Bano Carrisi con lettera del 28 Ottobre 2016 ci comunica la sua adesione al Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso...Grande Al Bano!
Giacomo Maria Oliva, profondo cultore delle scienze umanistiche ed esperto conduttore di iniziative volte al sostegno della crescita della Dignità dell'Uomo è Membro Testimonial del nostro Comitato e ci dice:
"Un pensiero su Lombroso e il suo Museo?
Penso che i fatti parlino da sé, quello che è necessario oggi è far conoscere alle persone tante realtà nascoste e creare le coscienze educandole all’etica.
Ai meridionali in modo particolare deve essere rivolto il pensiero di prendere coscienza di ritrovare la loro identità cancellata militarmente, politicamente, scientificamente, culturalmente, per cui ancora la maggior parte di essi si sente " liberata" o meglio ancora “unita”??!!
Qualche anno fa un arcivescovo di Beirut disse “Se vuoi distruggere un popolo non lo devi bombardare, devi cancellare la memoria storica e renderlo povero”. Mi pare che questo concetto può essere benissimo riferito al popolo meridionale italiano. E’ molto difficile risalire la china specialmente oggi in un mondo lacerato e sconvolto da mille problemi, che cammina, come si suol dire, “a ruota libera”. I valori della fede, sono sopiti, l’ identità culturale è inesistente, l’etica non esiste più, oggi c’è l’esaltazione dell’ego, dell’edonismo, dell’individualismo, del relativismo.
Direi che non è il caso andare oltre perché purtroppo dovremmo toccare tutti gli aspetti della società e delle istituzioni da quelle civili a quelle religiose.
Facendo riferimento al Museo di Antropologia Criminale dell'Università di Torino, direi che molto importante è far conoscere, con tutti i mezzi possibili ed immaginabili, la infondatezza delle definizioni “scientifiche” di Lombroso e dei suoi seguaci, come ha ben detto lei. Far capire come questi signori positivisti abbiano adottato la “scienza” a scopo politico. Queste definizioni "scientifiche" costituiscono una vera aberrazione ideologica, mentale, spirituale. I veri criminali sono proprio queste persone che con le loro teorie hanno provocato condanne ingiuste nelle aule dei tribunali e ancora di più, hanno ucciso l’etica, per non parlare dei principi cristiani.
Finisco con un commento , naturalmente immediato, ma che rende. Ho letto la sua lettera a mia madre di 90 anni, alla fine della lettura ha esclamato: “Forse nel Museo manca un cranio, quello di Lombroso “
Nella trepidante attesa della sentenza della Corte d'Appello del prossimo 15 novembre che segnerà certamente l'inizio del riscatto di un sud avvilito ed abbandonato, voglia gradire i più autentici sentimenti di stima e di ammirazione."
Giacomo Maria Oliva
Giacomo Maria OLIVA, nato a Gerace (RC), è stato Bibliotecario Direttore Coordinatore presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, attualmente dirige l'ufficio educazione e ricerca del museo archeologico nazionale di Reggio Calabria.
E' direttore del Museo Diocesano e del Tesoro della Cattedrale di Gerace, Responsabile dei Musei Diocesani della Calabria delegato della Conferenza Episcopale Calabra, Docente di Didattica Museale e Storia dell’Archeologia in Calabria nei seminari di studi presso l’Università Statale per Stranieri di Reggio Calabria dal 1989. Nel 2012 e nel 2013 vincitore del bando per l’insegnamento in Storia dell’Archeologia al Corso di Alta Formazione Docenti presso l’Università Statale per Stranieri di Reggio
Calabria. Conseguita la maturità classica si è iscritto al Corso di Laurea in Lettere Filosofia. Durante il percorso universitario ha partecipato al concorso indetto dal Ministero per i Beni Culturali superandolo con la qualifica di aiuto bibliotecario presso la Biblioteca Sagarriga Visconti Volpidi Bari. È trasferito alla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria dal 1984. Laureatosi con il massimo dei voti, consegue il Master di Specializzazione in Scienze dell’Educazione Museale presso l’Università Statale di Roma Tre - Facoltà
di Scienze dell’Educazione e della Formazione. Svolge l’attività di Didattica museale presso i Servizi Educativi e Formativi del Museo Nazionale Archeologico di Reggio Calabria e del Territorio. Frequenta il Corso Speciale sulle Antichità Cristiane presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana in Roma superando l’esame finale con il massimo dei voti (magna cum laude). Frequenta, inoltre, i Corsi di Alta Formazione per Dirigente in Beni Culturali Ecclesiastici tenuti dall’Università Cattolica di Milano (anno 2001) e i Corsi di Bibliotecario Ecclesiastico tenuti dall’ABEI e dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, discutendo la tesi di Bibliografia su “I recenti studi su la Sacra Sindone di Torino” (1981). Membro del Comitato Permanente di Studi Bizantini, socio della Deputazione di Storia Patria per la Calabria, commissario presso la Commissione d’arte sacra della diocesi di Locri-Gerace, socio fondatore della Fondazione San Paolo e membro del Consiglio d’Amministrazione del Piccolo Museo San Paolo di Reggio Calabria, delegato FAI per la cultura della delegazione della Locride e della Piana. È docente presso l’Istituto Europeo Superiore per il Turismo di Locri per i corsi di guide turistiche negli anni 2004-2005-2006. Nel medesimo Istituto ha l’incarico di docente e coordinatore per i Corsi di Assistente Tecnico Museale. Presso la Direzione Didattica di Siderno tiene i Corsi di aggiornamento per docenti (decennio 1989/1999); è membro della Commissione d’arte sacra presso la Curia Metropolitana di Reggio Calabria dal 1978 al 1982. È stato per dieci anni Direttore del Centro Studi “Don Milani” di Reggio Calabria, ideatore del progetto didattico “Salviamo un monumento, progetto 2000” che sta riscuotendo grande successo nelle scuole pubbliche italiane. È stato consulente storico della RAI (Rai1 - anni 2001-2002- 2003) per la trasmissione “TELECAMERE”. È membro del Comitato Tecnico Scientifico della Pinacoteca Civica di Reggio Calabria. Dal 1998 al 2003 ha curato l’aspetto culturale, la conoscenza del territorio e del Museo Nazionale per gli allievi della Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria. Dal 1979 al 1984 (prima di fare il passaggio dal dipartimento dei Beni Librari alla Soprintendenza Archeologica) ha curato per conto del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali il riordino delle biblioteche ecclesiastiche e pubbliche della regione.
Autore di articoli pubblicati su riviste scientifiche, ha tenuto conferenze in Italia e all’estero, stage per la formazione di operatori culturali nei musei e nei centri storici per corsisti post-diploma di alcuni licei della regione e per conto della Regione Calabria. Nel 2007 è stato docente presso il corso di Master di II livello presso l’Università di Reggio Calabria, promosso dalla “Fondazione Città di Gerace”. Dal 2002 al 2008 ha seguito i lavori di restauro della cittadella vescovile di Gerace quale delegato del vescovo ai sensi della normativa vigente in materia di accordo CEI – MiBac e nominato segretario della Commissione Paritetica tra le istituzioni Ministero – Comune di Gerace e Vescovato ai sensi del DPR 78/05. Nel 2012 è nominato componente della Commissione Giudicatrice del Certamen Nazionale di poesia greca istituito dal Liceo Classico “Tommaso Campanella” di Reggio Calabria.
Encomi Ufficiali: 2000 Encomio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Soprintendente per i Beni Archeologici della Calabria per l’impegno e spirito d’iniziativa nell’organizzazione delle manifestazioni promosse dai Ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali. 2009 Attestato di lode per “la professionalità, competenza e senso del dovere” dimostrato nello svolgimento dei propri compiti lavorativi rilasciato dal soprintendente per i Beni Archeologici della Calabria. Premi: “Anassilaos” per la cultura, città di Reggio Calabria 2006; Premio Salvatore Gemelli, per l’attività missionaria e nel sociale, Anoia 2004. Onorificenze: Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica con Decreto del Presidente della Repubblica. Tra le numerose pubblicazioni: L’itinerario storico– culturale dei Bronzi di Riace, in Reggio Città Metropolitana (Gangemi Ed. 2010), Testimonianze Bizantine della Calabria Meridionale, Catalogo della mostra curata presso i Civici Musei di Udine, Briciole Friulane, Trieste 2005. Una pergamena greca della Calabria del XII secolo: la preziosa pergamena costituiva la copertina del Libro del “Seminario”, un libretto di contabilità del XVI-XVII secolo facente parte dell’ormai famoso Fondo Gerace di Idelfonso del Tufo, il vescovo che nella prima metà del XVIII secolo aveva portato con sé a Roma gran parte dell’Archivio diocesano che poi andò a finire ad Ascoli Piceno quando il vescovo si ritirò nel Convento di Sant’Angelo Magno di quella città. Grazie al compianto P.Stefano de Fiores, il Fondo Gerace (così era schedato ad Ascoli) nel 1981 fece ritorno in diocesi. La dottoressa Marra ricordando P.Stefano disse di avere consegnato a Lui (una settimana prima che ci lasciasse) una fotocopia della pergamena perché la studiasse ma non fece in tempo. Fu allora assegnata a Giacomo Oliva della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, componente il Comitato Permanente di Studi Bizantini e direttore del Museo Diocesano. Si tratta di una omelia della Pasqua del XII secolo scritta in greco con caratteri del tipo “Rossano” da un ignoto autore, grande conoscitore della filosofia greca e della patristica. Giacomo Oliva attribuisce con molta riserva la paternità dell’omelia a Filagato di Cerami, autore di molte omelie, predicatore forbito vissuto in Calabria nel XII secolo.
Il Dott. TASSELLI Diego Gabriele, dottore di ricerca Descrizione Abell 2218: physical and system parameters, con Laurea specialistica con Tesi On the internal kinematics of galaxies (Berkeley University)
Primo Ricercatore in TS Corporation S.r.l. - Regione Salamia, 5 - 10010 Andrate - TO .Affiliato ad Ente di ricerca
Esperienza Partecipazione a progetto di ricerca T- Observatoire de Marseille - Progetto Transiti Extrasolari
Elenco dei prodotti della ricerca
TASSELLI D., S. Ricci, P. Bianchi (2015). New Meteorological and Geological Study of Acquapendente (VT)
TASSELLI D. (2015). New CCD Photometric Study of AM Cnc
TASSELLI D., S. Ricci, P. Bianchi (2015). New Meteorological and Geological Study of Taviano (LE)
TASSELLI D. (2015). New CCD Photometry Study of RV UMa
TASSELLI D. (2013). Photometry Study of Open Cluster NGC 7788
TASSELLI D. (2012). Piano Intercomunale di Protezione Civile, Redazione del Piano Intercomunale di Protezione Civile per i Comuni di Tavagnasco, Quassolo e Quinci
TASSELLI D. (2011). Status of the New Research Facilty in Andrate - TO - and prospective for research nonché titolare di TS Corporation S.r.l..
Diego Tasselli, membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico no Lombroso ci dice " Personalmente e tutto il mio Ente di Ricerca concorda, trovo e troviamo del tutto inconcepibile definire ancora dottore chi di dottore ha ben poco. Chi attraverso le sue idee, fuori completamente da ogni possibile ragionamento scientifico e soprattutto umano e logico, ha ispirato coloro che hanno fatto un'ecatombe attraverso la seconda guerra mondiale, NON merita minimamente considerazione dal punto di vista scientifico ed umano. Pertanto riteniamo giusto e doveroso chiedere la chiusura di un museo che porta il nome di tal personaggio e soprattutto la cancellazione di strade e riferimenti pubblici allo stesso. E per questo ci attiveremo per raggiungere tale scopo insieme al comitato, di cui siamo orgogliosi di esserne parte attiva."
Io, Carlos Martinez Spain, nacì en el año 1971 en Segovia porque mi padre estaba trabajando allì (era militar). Despuès de estar en varias ciudades de España mi padre decidiograve; volver a su tierra natal, Valencia.rnrnEstudié en el Colegio San Vicente Ferrer de los Padres Dominicos de Valencia. Mis estudios universitarios fueron en la Facultad de Derecho de la Universidad de Valencia y soy colegiado del Ilustre Colegio de Abogados. Actualmente estudio Conservaciograve;n y Restauraciograve;n de Bienes Culturales en la Facultad de Bellas Artes de San Carlos.
Carlos Martinez Spain membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice:
"Mi visiòn sobre Lombroso se encuadra en una crìtica general hacia cualquier tipo de 'darwinismo social' y de 'ingenieria social'. Lombroso, en mi opiniòn, fue uno de tantos charlatanes del siglo XIX. La Ciencia deberigrave;a ser prudente en sus conclusiones. Hoy en dìa la Ciencia y la Razòn se han convertido en una religiòn sustitutiva para mucha gente: olvidando los muchos sufrimientos que la llamada Ciencia ha generado: de Lombroso a la bomba atòmica.
"Quis custodiet ipsos custodes?" dijo el poeta Juvenal y yo me pregunto: ¿quién vigila a los cientigrave;ficos, los nuevos custodios de la nueva Verdad?"
Carlos Martinez Spain
Nicola Bove è un maestro ed ha dedicato fino ad oggi tutta la sua vita ad educare con serietà e dedizione un'infinità di bambini dai quali è stato sempre corrisposto... ma ciò che egli ha saputo costruire con mirabile risultato è stato il tessuto della Proloco Casaldunese che rappresenta oggi il motore vivente della crescita della Città. Nel poco tempo libero ha saputo costruire anche la CULTURA organizzando con grande maestria il gruppo Folk Fontanavecchia e con esso viaggia in tutta Europa facendo conoscere le nostre musiche e i nostri balli del Sud Italia e spesso torna da queste faticose trasferte con ambitissimi riconoscimenti. Ma ancora non basta, egli ha saputo anche organizzare un tessuto armonioso tra le tantissime proloco italiane convinto come è che solo attraverso la cooperazione sincera la crescita sociale ed umana diventa forte e indistruttibile.
Nicola Bove, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso, ci dice: " Non sarebbe opportuno dare voce ad una aberrante conclusione a cui "dopo approfonditi studi e ricerche", è giunto il signor Lombroso. La miglior condanna alle sue teorie dovrebbe essere il SILENZIO, ma nel contempo, usare tutto l'impegno a che queste assurdità siano cancellate ed annullate definitivamente, sì che le generazioni future non abbiano a leggere di queste atroci assurdità. Pertanto il mio sostegno è garantito."
Il Prof. Roberto Piazzo nasce a Pontelongo ( PD ) l' 11/11/1947 ove consegue la maturità Scientifica nel 1967. Successivamente si laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Messina il 23/12/1973. Assolve al primo incarico presso L'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona P.G. (ME) nel 1974 e successivamente per quello di Assistente chirurgo presso L'Ospedale civile di Barcellona nel 1975, Si specializza in Chirurgia Generale presso l'Università di Catania nel 1984. E' Membro della Societa' Italiana di Chirurgia, della Societa' Italiana di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva e quindi Vincitore di concorso pubblico per Aiuto corresponsabile ospedaliero nel 1985. Si assegna poi quello di Responsabile del Modulo di Endoscopia digestiva nel 1991 e di Dirigente Responsabile del Servizio di Endoscopia Digestiva presso l'Ospedale "Cutroni Zodda" di Barcellona PG (ME) nel 2006.
E' Autore di circa 40 pubblicazioni scientifiche riguardanti tematiche di tipo chirurgico ed endoscopico e partecipa a Congressi, convegni, tavole rotonde, di interesse chirurgico ed endoscopico in Italia ed all'estero sia in qualità di relatore che partecipante. Egli ha al suo attivo circa 30.000 esami endoscopici dei quali il 20% terminati con endoscopia operativa e a prevalente indirizzo gastroenterologico e cura la Responsabilità ambulatoriale nel settore delle Malattie Infiammatorie Croniche dell'intestino: ( retto colite ulcerosa - Morbo di Crohn ) , della Celiachia e delle intolleranze alimentari. Dal 2011 e sino al 2013 è Dirigente Responsabile del Servizio di Endoscopia Digestiva presso la Clinica "Carmona" di Messina. Egli, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" ci dice: "Il " Dott. Lombroso", non posso rifiutare la sua appartenenza al mondo medico, avendo egli conseguito una laurea in Medicina, costituisce , a mio avviso, un paradigma di una certa rilevanza in campo psichiatrico. Addentrandosi in un ambito a lui poco conosciuto, quale quello della sperimentazione clinica, edificò un castello di falsità basandosi sul nulla scientifico, di cui lui, però, ne era pienamente convinto (oltremodo difficile smontare le tesi dei pazzi). I suoi "studi" furono caratterizzati da una spasmodica ossessione che lo spinse, in spregio non solo alla legge, ma alle più elementari norme della deontologia, a smembrare 904 cadaveri allo scopo di trovare quella caratteristica fenotipica che giustificasse la propensione a delinquere del meridionale. In questo personalmente io scorgo i tratti più salienti della malattia. La ricerca, invece, parte da presupposti attendibili e si avvale di tutt'altre qualità. Una di esse è la razionalità, cosa che al Lombroso mancò totalmente. Si illuse il poveretto di aver raggiunto l'agognato risultato, ma il suo sogno s'infranse contro il muro della derisione di tutto il mondo accademico. E tutti gli scienziati di quel periodo, consapevoli dell'insussistenza delle sue teorie, al fine di evitare un possibile coinvolgimento in questo perverso disegno ed essere trascinati nella discarica morale in cui lui ormai già annaspava, ritennero opportuna la sua radiazione. Ma questa è una notizia che non ha avuto molta eco, almeno ai nostri giorni. Una cosa sola dimostrò chiaramente il Lombroso, la sua paranoia, fatta di atti spregiudicati, ossessivi e compulsivi, al di fuori di ogni regola, sia scientifica che umana, ma che benissimo rientrano nella semeiotica psichiatrica. Qualcuno, incautamente lo definì scienziato, non considerando che lo scienziato ama il genere umano, lo aiuta, dispensa le sue energie migliori per consentire una qualità di vita migliore, per dare benessere. Nulla, proprio nulla di tutto ciò. Il suo operato invece contribuì efficacemente a creare solide basi del razzismo, che ancora oggi pervade la nostra nazione.
Ed infine ho fondati motivi per ritenere che Lombroso, persona poco intelligente, venne, senza tanta fatica ,usato da una classe politica abbietta per certificare la minorità della "razza meridionale". L'utile idiota che con il suo "autorevole imprimatur" fornì la giustificazione 6quot;scientifica" per rendere accettabile ai più uno scempio di immani proporzioni."
Enzo Lista nasce nel 1949 in una ex colonia greco-albanese. Ha insegnato prima in provincia di MI, presso l’Istituto Einaudi di Magenta e successivamente in calabria in qualità di direttore di sede coordinata di Petilia Policastro in provincia di KR e quindi in Crotone nell’Istituto Tecnico Commerciale “Luciferoâ€. Ha anche svolto il ruolo, per tre anni, di coordinatore delle attività didattiche dei Centri territoriali, in tre comuni, Caccuri, Cerenzia e Castelsilano.
Ha prodotto molti convegni e ha partecipato a moltissime conferenze, mentre tuttore fa parte di associazioni culturali ed è socio onorario della fondazione “ Cornelio Pelusio†di Altila di Santa Severina.
Attualmente è impegnato in studi naturalistici e antropologici sul territorio.
Il Prof. Enzo Lista, membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico “No lombroso†ci dice: "Questa mia partecipazione al Comitato mi consente di approfondire gli studi di antropologia, di soddisfare un momento significativo della mia vita e mi agevola nel acquisire quell’alto senso di civiltà che ha provata esistenza fra gli uomini! E’ nella mia consapevolezza che la nostra civiltà inizia con la sepoltura dei morti e non con la messa in mostra di resti umani in nome di una teoria senza supporti scientifici, come praticata nel museo “lombrosoâ€, oltretutto, “teoria†utilizzata erroneamente in qualche aula di tribunale nel secolo scorso, nonché stimolo per dittatori dal disastroso operato che ancora oggi, alla voce “orrore razzistaâ€, “ il principio della purezza arianaâ€, l’umanità ogni anno è chiamata ad inchinarsi, posseduta dalla commozione e dal dolore, nonché l’attuale visita del Papa ad Auschwitz - Birkenau per chiedere perdono, al Signore, per quei crimini.
La scienza è vero che va vista da tante angolazioni, anche da quelle sbagliate, ma quando certi errori scientifici partecipano a delittuosi momenti di vita dell’umanità , va immediatamente messo a tacere ogni riferimento, come sarà la chiusura immediata del museo “lombrosoâ€. Il territorio in cui io vivo attualmente, ha sempre soggiaciuto a valutazioni di parte e a semplificazioni estreme, grazie soprattutto a leggi appositamente create, come la legge Pica, che si avvaleva di questi prodotti pseudoscientifici, che hanno degenerato un fiorente meridione d’Italia."
“Apri la mente a quel che o ti paleso e fermalvi entro, che non fa scienza, sanza lo ritenere, avere intesoâ€.
Giusy Regalino nostro membro e Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice: "Ho firmato la petizione del Comitato no al Museo Lombroso con convinzione. Ho aderito al Comitato con l'intento di dover dare il mio contributo perchè si faccia chiarezza sull'attività di Cesare Lombroso che ha mietuto vittime per una falsa scienza che è diventata un'azione criminale e vergognosa verso le tante vittime che hanno trovato la morte per mano di un uomo che in nome della ricerca scientifica le ha rinchiuse in un carcere da cui non sono mai uscitie. Il museo Lombroso non è una struttura che pone al centro la ricerca la scienza a favore della vita. È un esempio di criminalità indiscussa che ha tolto dignità e la vita a tante persone scelte anche perché meridionali e dunque soggetti da punire in nome di una falsa scienza. Sono a favore della chiusura del Museo Lombroso nel rispetto delle vittime e delle loro famiglie che hanno subito la perdita dei propri cari per una personalità malata che in nome della scienza ha vessato e ucciiso senza scrupoli." Giusy Regalino, coniugata con cinque figli, ha un ricco ed invidiabile curriculum studi a partire da:
I Canti e Cunti sono un gruppo musicale siciliano nato nel 2015 grazie all’incontro di alcuni musicisti provenienti dal territorio Ibleo, ed in particolare da Ferla in provincia di Siracusa.
La diversa estrazione musicale dei componenti ha, sin dall’inizio, definito lo stile del gruppo determinato dalla mistura di diversi generi: musica etnica, jazz, funk e musica latina, il tutto in chiave “mediterraneaâ€. L’aspetto più evidente di tale “mediterraneità â€, però, non riguarda solo gli arrangiamenti, ma anche il tenore dei testi, le citazioni e i messaggi quasi sempre in chiave dialettale, con particolare riferimento a quello gallo-italico (tipico di Ferla).
Le canzoni muovono dalla tradizione dei cantastorie siciliani, che si notavano soprattutto nelle grandi festività , nelle fiere, nei momenti di raccolta del grano o in altre occasioni, quando la gente era più disponibile e poteva contribuire economicamente alla loro sussistenza.
I principali temi trattati prendono spunto dalla memoria etnografica e popolare dei paesini iblei e più in generale della Sicilia contadina: i potenti, l’amore, storie di omicidi passionali, avventure di eroi, la settimana santa, l’unità d’Italia e il colonialismo del nord sul meridione, etc.
Componenti e ruoli musicali
Gianluca Cavaliere (classe ‘87) Basso Elettrico ed Acustico
Giuseppe Garro (classe ‘86) Voce e Sdilliriu
Giuseppe Pantano (classe ‘78) Percussioni
Salvatore Pantano (classe ‘75) Basso Tuba, Fisarmonica e Tastiere
Stefano Pantano (classe ‘81) Chitarra e Mandolino
Sito internet: http://canticunti.wordpress.com/
Facebook: https://www.facebook.com/canticeunti/
Canale YouTube: https://www.youtube.com/channel/UC1MlR16zFg9E7uBzHjIqVUw
I Canti e Cunti, membri Testimonial del nostro Comitato No LOmbroso, hanno composto per il Comitato e quindi “Dissociati da questo crimine razzistaâ€
ATAVISMO MERIDIONALE
Link diretto: https://www.youtube.com/watch?v=NfgPxoHHftc
Classifcat’ e numerati
I chiù funnu ‘ncirat’
Facci d’ gent d’ chiddi pirdent
Ca nun hannu mai parratu
Imbalsamat espressioni rubate
Su facc’ terrorizzate
Da la morti ormai certa
Pì da cridenza ca su atavizzati
Teorie pisanti
Pa’ genti da terra strazzata
E trasportat’ ‘ncatini
Alla corti di l’ scinziati
I crani selezionati
E i corp esaminat
Supra i banchi funnu stirati
E tutti cu l’uocchi puntati
Nu foru ha ammenzu a lu craniu
È nu banditu o nu viddanu
U mal av’ no sangu
A ta patiri e a ta mmurir’
Sunu brigant’ e sunu ladrun’
Su genti do meridiun’
Espost’ comu ‘n trofeu
Intra li stanzi d’ lu museu
Ma nun funnu brigrant’ e nun funnu ladrun’
ma genti do meridiun’
Espost’ comu ‘n trofeu
Intra li stanzi d’ du museu
Traduzione
Furono classificati e numerati
I per lo più furono incerati
Facce di persone di quelle più umili
Che di solito non parlano nemmeno
Imbalsamati con quelle espressioni rubate
Sono facce terrorizzate
Dalla morte ormai certa
Perché creduti atavizzati
Teorie troppo forti
Per gente da quella terra strappata
E trasportati in catene
Alla coorte degli scienziati
I crani furono selezionati
E i loro corpi esaminati
Sopra a quei letti furono stirati
E tutti con quegli occhi puntati addosso
Un foro c’è in mezzo al cranio
È un bandito o comunque un villano
Il male ha nel suo DNA
Deve patire e deve morire
Furono chiamati briganti oppure ladroni
Quella gente del meridione
Esposti come un trofeo
Dentro le stanze di un museo
Ma non furono briganti né tanto meno ladroni
Ma solo gente del meridione
Esposti come un trofeo
Dentro le stanze di quel museo
Gennaro Zona nasce a Benevento nel 1946, diplomato in Elettronica, biennio di Fisica, laureato in Scienze Politiche ad indirizzo economico con una tesi sulla Politica Economica per il Mezzogiorno nel secondo dopoguerra, è coniugato, con due figli. Ha lavorato nel gruppo Olivetti nel settore Ricerca e poi nei Sistemi Informativi. In seguito è stato responsabile di una società di Informatica per poi diventare presidente di una società di ricerca nel campo della Bioelettronica. Ha sempre mantenuto vivo l’interesse per il Sud e per le sue condizioni economiche che sono sfociate nel saggio: “Come ti finanzio il Nord†e con la partecipazione a diverse associazioni meridionaliste.
Gennaro Zona, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice:
QUANDO SI DICE CHE LA REALTA’ SUPERA L’IMMAGINAZIONE
Se non fosse tragico per noi meridionali si potrebbe quasi ammirare l’opera del regno di Sardegna (Piemonte) per conquistare il SUD.
Prima si sono inventati l’Unificazione d’Italia per nascondere una conquista territoriale vera e propria e poi, dato che ufficialmente eravamo “fratelli†e non sarebbe stata giustificabile la riduzione del Sud a colonia hanno astutamente utilizzato le teorie dello pseudo scienziato Cesare Lombroso.
Se il Sud, dopo la spoliazione del suo tessuto industriale e la rapina delle sue riserve auree, non sarebbe stato in grado di risollevarsi ed evolvere... beh la colpa sarebeb stata soltanto sua e dell’indole dei suoi abitanti; una gran parte se non quasi tutti neghittosi, incapaci e perché no malviventi atavici.
La trappola ha funzionato così bene che nel 2016, centocinquantacinque anni dopo la forzata “unificazioneâ€, siamo ancora qui a combattere per la nostra dignità calpestata, per l’onore dei nostri avi costretti ad lasciare il suolo natio per vivere ed in molti casi a nascondere la propria provenienza per non vergognarsi.
Il Comitato no Lombroso sta svolgendo un’opera altamente meritoria che sicuramente strapperà quest’ultima ragnatela che ci sporca l’abito e costringerà i vili a riscrivere la storia.
La resa dei conti sta arrivando
Gennaro Zona
Benedetto Vecchio (cantautore, ricercatore di musica popolare), nasce a Colle S. Magno il 12 gennaio 1964 vive a Roccasecca (FR).
Già da bambino si accorge di avere una accentuata passione per la musica e l'arte in genere. A dieci anni inizia con lo zio "maestro di musica" gli studi di solfeggio ed apprende le nozioni di musica elementare per poi passare allo studio ed all'approfondimento da autodidatta.
Suona il mandolino e la chitarra battente, antico strumento italiano del 500' ma la voce e la creatività sono la sua vera forza. Agli inizi del suo percorso artistico incontra un grande maestro: Eugenio Bennato ed inizia la sua carriera musicale improntata al recupero e alla valorizzazione della tradizione, della cultura e della storia locale.
Dopo una breve esperienza con il gruppo "La voce dei briganti" con i quali incide il CD "Musicanti e briganti", fonda nella primavera del 2000 la band popolare "MBL" (Musicisti Basso Lazio) di cui è l'anima e l'elemento di punta.
La prima pubblicazione è il CD "Danza d'estate" (ed. Blondrecords) e a completamento di questo, il DVD "Danza d'estate story". Successivamente il CD e il DVD "Seguendo la Stella" (un progetto natalizio di ed. Blondrecords). E' del 2006 il CD "Me ne' vaje", presentato a New York, in occasione della Settimana della cultura italiana" e del "Columbus Day". Segue nel 2008 il CD live "MBL in concerto" (Videoradio ed.); nel 2010 in occasione del 150° anniversario dell'unità d'Italia viene pubblicato il CD "Terra di Fuoco" con la partecipazione di grandi esponenti della musica popolare internazionale: oltre ad Eugenio Bennato, vi prendono parte Erasmo Petringa e la cantante tunisina M'Barka Ben Taleb. Dello stesso anno sono altre due produzioni musicali: il DVD MBL Kaulonia Tarantella Festival ed il CD Concerto per il Presepe.
Attualmente è in fase di realizzazione il progetto discografico parallelo al tour "Tarantella ribelle".
Benedetto Vecchio ha collaborato con molti grandi artisti italiani e stranieri, tra cui il già citato Eugenio Bennato, Toni Esposito, Mimmo Epifani, Savio Riccardi, Gianni Perilli, i Cantori di Carpino, Rione Junno, Mimmo Cavallaro e i TaranProject, i Tazenda, Paolo Barabani, Giancarlo Parisi, Barbara Cola, Carlos Nunez, Beppe Carletti e i Nomadi.
Ha compiuto diverse esperienze legate alla ricerca nel settore della musica tradizionale. Nel 2002 registra un CD sui canti popolari di Ferentino per conto di Ambrogio Sparagna, in collaborazione con il Prof. Antonio Poce del Conservatorio "Licinio Refice" di Frosinone.
Ha ricevuto numerosi attestati e riconoscimenti. Nell'ottobre 2003 si aggiudica il "Premio della stampa" al Festival "Inedito per Maria" di Terni con il brano "Anime Perse", da lui scritto con lo pseudonimo "Tarantronica" e il terzo posto della giuria. Nel 2007 in occasione del Festival Nazionale del Teatro Popolare e della Tradizione "Palcoscenici" di Campobasso riceve il premio G. Guerrizzo XI ed. e sempre al Teatro Romano di Terni un nuovo premio nell'ambito del Festival "Inedito per Maria".
Nel 2008 gli viene conferito il premio "Carlo Alianello" per la sua produzione musicale sul brigantaggio post-unitario. Nel 2011 l'Assessorato alla Cultura della Regione Campania gli attribuisce il premio "John Houston" nell'ambito del Festival Internazionale del cinema "Storie nella Storia". Nell'agosto del 2014 riceve il premio "Severino Gazzelloni" alla carriera per il contributo dato alla musica popolare e alla world music.
Ha ricevuto apprezzamenti da istituzionali nazionali ed internazionali e da varie Università in Italia (Tor Vergata e La Sapienza di Roma, Università di Cassino e del Lazio Meridionale) e all'estero (Cardiff) per la sua ricerca su alcuni temi quali l'emigrazione, l'internamento, il passaggio della seconda guerra mondiale in Ciociaria.
Ha al suo attivo più di 1200 concerti e innumerevoli partecipazioni a festival di musica popolare in Italia e all'estero. Nel 2006 si esibisce per il sindaco di New York, Bloomberg in una diretta televisiva e prende parte ai festeggiamenti in onore di Colombo. Nel 2008 ha partecipato al "Toronto Tarantella festival", ospite dell'emittente televisiva Chin TV. Ha partecipato a numerosi programmi sulla televisione nazionale italiana dove ha presentato sia la propria produzione artistica che il progetto di ricerca da lui ideato.
Tra le sue molte esperienze professionali Benedetto Vecchio ha la direzione artistica di diversi festival musicali, preferendo quelli dedicati agli strumenti della tradizione e alla loro valorizzazione e diffusione. Tra tutti, si ricorda la direzione artistica dei festival della zampogna a Scapoli, San Polo Matese ed Acquafondata.
Benedetto Vecchio, membro Testimonial del Comitato tecnico scientifico "No Lombroso", ci esprime il seguente concetto: "Eugenio Bennato disse di me : L'appello lanciato anni fa dal mio disco "Brigante se more" è diventato un appello col tempo il segnale di una chiamata a raccolta di briganti antichi e moderni. Tra questi il musicista Benedetto Vecchio, folgorato sulla via tra Napoli e il Basso Lazio dove le favole e le pietre e i dialetti segnano il cammino di una storia comune, e dove è possibile ritrovare, nel groviglio delle onde sonore inquinate delle radio e delle televisioni nazionali il battito purissimo di un ritmo primitivo e incontaminato chiamato "taranta", capace di lanciare certa musica alternativa e trasgressiva della nostra penisola nel grande movimento contemporaneo della "world music"."
"Le parole del mio amico Eugenio Bennato testimoniano il mio impegno a favore del recupero della verità storica del nostro popolo, quel popolo meridionale a cui appartengo essendo nato nell'alta terra di lavoro, quel meridione divenuto colonia del nord dopo la farsa dell'unità , e la reale conquista e annessione da parte dei Piemontesi, fatta con medodi nazisti , quando venni a conoscenza delle attività di un tale Cesare Lombroso , (il Mengele Piemontese ) lo pseudo scienziato al servizio dei Piemontesi , che sosteneva che la razza meridionale fosse una razza inferiore e aggressiva portata a delinquere, portandosi via i crani delle teste mozzate dei poveri contadini , massacrati e infamati come Briganti, ed esposte in un museo , mi è sembrato davvero troppo..!!!
Quando mi è stato chiesto di fare da testimonial del comitato No Lombroso per far chiudere questo museo della vergogna, non ho esitato a dire si, e aggiungo che sono orgoglioso di essere stato coinvolto. Quindi chiusura immediata per il Museo dell'infamia Piemontese!!!"
Benedetto Vecchio - MBL (Musicisti Basso Lazio)
Link Video YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=_iwH9ksVTBQ
Il Giudice Gianmario Monaldo, è revisore Legale. Giudice Tributario di 2° Grado presso la Commissione Regionale della Lombardia. Bocconiano, laureato in Giurisprudenza alla Università Statale di Milano, già dottore commercialista e consigliere dell' ODCM di Milano, è dal 01/04/1996 in servizio quale giudice tributario (più esattamente: “personale giudicanteâ€, nella definizione del suo “datore di lavoro†MEF) presso la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia. Le sue principali pubblicazioni sono state il “Manuale di revisione per aziende ed enti pubblici†ed.Ipsoa e “Il falso in bilancio. Percorsi e metodi per la perizia penaleâ€. Ed. Ebc.rnDiverse delle sue più recenti sentenze (annualità 2012, 2013 e 2014) sono state massimate, con testo integrale filigranato “uso ricerca e studi†e sono liberamente scaricabili dal sito www.cerdef.it.rnrnIl giudice Gianmario Monaldo, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice: " Cesare Lombroso? Persona da dimenticare in fretta...un razzista che ha stortato tutto il corso politico e sociale della vita italiana del suo tempo...ed anche oggi ne leggiamo le conseguenze"
Il Dott. Corrado Berardi ed il Consiglio Direttivo dell'Associazione, ci comunicano la loro adesione agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso. Ringraziamo.
Orlando Fico nasce a Petilia Policastro (Crotone). Occupato (1962/1970) nei servizi amministrativi di un'azienda per lavorazione e commercio di prodotti petroliferi (ROL OIL-Milano) si laurea nel 1970 in Materie Letterarie nell'Università Cattolica di Milano. Docente (1970/1996) di Materie Letterarie nelle Scuole Medie giunge al biennio (1993/95) con incarico di Presidenza nelle Scuole Medie. Socio e amministratore dell'AESPI (Associazione Europea Scuola e Professionalità Insegnante) e socio dell'ANTICO REGNO, associazione per la diffusione della vera Storia del Regno delle Due Sicilie. Scrive (2012 Novembre) la prima edizione di “BUGIE OMISSIONI CRIMINI DEL RISORGIMENTO – Quando il Sud era il primo Stato italianoâ€, saggio storico di cui sono l'autore: rilettura logica e veritiera di quel periodo tormentato e nel 2013 offre al pubblico la seconda edizione ampliata. Attualmente è impegnato in varie attività per la diffusione della Vera Storia dell'Italia dal 1860 ad oggi. Orlando Fico, Membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dice: "La proditoria e barbara invasione del Regno delle Due Sicilie da parte di Giuseppe Garibaldi e dei Piemontesi nel 1860 provocò la legittima reazione armata del popolo meridionale. Gli scontri violenti e decisi si risolsero spesso con la disfatta degli aggressori increduli e presuntuosi. Costoro a torto convinti della loro azione “salvifica e redentrice†non riuscivano a comprendere i motivi di una opposizione così tenace e spesso irresistibile e furono costretti a correre ai ripari. Bisognava attuare strategie più efficaci, capire anzi tutto le ragioni profonde che animavano quelle “ordeâ€. Incaricato di studiare il “fenomenoâ€, nel 1862 venne inviato in Calabria l'antropologo Cesare Lombroso. Costui raccolse vario materiale fornito dai maggiorenti dei luoghi visitati e dai militari invasori. Erano ovviamente tutti elementi di parte, mentre egli evitò di interpellare gli aggrediti. Completò poi i suoi “studi†sottoponendo ad “attente analisi†il cranio di uno sventurato ribelle, cioé del povero Giuseppe Villella di Motta Santa Lucia (Catanzaro), per cercare di localizzarvi la parte “responsabile della ferocia primordiale†tipica dei ribelli del Sud. “Finalmente†la trovò riscontrando una certa fossetta. Si, era la soluzione del rompicapo! Quei violenti e selvaggi opponevano una resistenza così decisa e bestiale, perché per atavismo erano dei “superdotatiâ€: quell'elemento anatomico li rendeva feroci e impossibili da contenere. Il povero frankenstein non pensò che quegli infelici cercavano semplicemente di difendersi con tutti i mezzi possibili da aggressori enormemente detestati. Le popolazioni meridionali infatti memori delle recenti invasioni napoleoniche, avevano in odio i Francesi, ma aborrivano ancora di più i Piemontesi contro i quali perciò si scagliavano con estrema determinazione. Dopo un'unificazione cosi raffazzonata, le autorità governative permisero a Torino l'intitolazione del museo antropologico a Cesare Lombroso per la sua opera “altamente meritevole†e il cranio del povero Villella, già illegalmente detenuto e studiato, fu (e tuttora) ivi altrettanto illegalmente tenuto esposto. rnLe teorie del Lombroso su quelle presunte caratteristiche ataviche che egli dichiarò di avere riscontrato e da lui attribuite a individui delle regioni meridionali non avevano alcun valore scientifico, ma allora vennero ritenute valide in conformità al clima imperante. Attualmente queste teorie non godono di alcuna considerazione, ma accettate ai suoi tempi intaccarono la dignità delle incolpevoli popolazioni meridionali con danni incommensurabili. Ancora oggi si assiste all'assurdo che mentre le pseudo teorie non hanno più alcuna consistenza, la nomea sulle genti del Sud perdura. La revisione storica sugli obbrobri risorgimentali è però viva e decisa e certamente avrà i suoi frutti, ma gli oppositori sono all'erta. Anche solo le vicende che coinvolgono il Comitato Nolombroso ne sono la prova. E' auspicabile comunque che le finalità principali del Comitato, la restituzione dei resti di Giuseppe Villella alla terra natale per una cristiana sepoltura e la cancellazione del nome di Lombroso dalla toponomastica, possano essere conseguiti. Sarebbe un tassello molto importante per la riscrittura di quel periodo storico e per la restituzione al Sud di quella dignità immeritatamente e maliziosamente sottratta per lungo tempo." Orlando Ficorn
Il Sindaco della Città di Lavello (PZ), Sig. Sabino Altobello, comunica con Delibera n.102 del 03/09/2015 l'adesione della Città di Lavello agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial. Ringraziamo di cuore la Prof.ssa Antonella Musitano per aver curato tutto l'iter di adesione.rn
Il Museo del Brigantaggio di Rionero in Vulture (PZ) è Testimonial del Comitato No Lombroso (il giorno 08/09/2015) www.nolombroso.org sez. PRESS . Il presidente della Proloco e Direttore del Museo del Brigantaggio di Rionero Dott. Cristian Strazza, comunica l'adesione agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial. Ringraziamo di cuore la Prof.ssa Antonella Musitano per aver curato tutto l'iter di adesione.
Il Museo del Brigantaggio di Rionero in Vulture (PZ) è Testimonial del Comitato No Lombroso (il giorno 08/09/2015) www.nolombroso.org sez. PRESS . Il presidente della Proloco e Direttore del Museo del Brigantaggio di Rionero Dott. Cristian Strazza, comunica l'adesione agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial. Ringraziamo di cuore la Prof.ssa Antonella Musitano per aver curato tutto l'iter di adesione.
PASQUALE TOTARO, nasce a Monte Sant'Angelo (FG) il 1 Gennaio 1954 e studia a Torino fin da piccolo, sposato, due figli musicisti come lui, insegnante di Educazione Musicale. Egli nel tabellone degli orari ricopre di certo il posto di Cenerentola, ma la materia, nuova e stimolante, coinvolge ed appassiona anche gli alunni meno gratificati dalle discipline sovrane. Se poi c’è il lavoro di un professore colto e generoso, i ragazzi si appassionano e la scuola non seleziona solo i migliori ma incammina tutti sulla strada del gusto e dell’espressione artistica. E se questo professore si rende disponibile a pomeriggi di lavoro gratuito e coinvolgente, si realizzano manifestazioni musicali importanti. E’ una festa per chi vede compiersi quel miracolo che solo l’arte dei suoni permette: la convergenza degli sforzi tecnici, la coordinazione dei singoli a favore dell’obiettivo comune, l’unità dei cuori e il godimento interiore di chi fa e di chi ascolta. Già questo meriterebbe di esser conosciuto per rinfrancare l’animo sulle sorti delle nuove generazioni. Ma c’è di più, molto di più: questo professore, dalla sua giovinezza, si è speso per missioni umanitarie e sociali, ha conosciuto e lavorato con Madre Teresa di Calcutta, ha partecipato ad iniziative concrete di solidarietà . Così il linguaggio dei suoni non è soltanto conoscenza ed espressione di cultura, ma anche grande opportunità per avvicinare i bisognosi, per conoscere i problemi sociali ed educarsi alla solidarietà e ad una cittadinanza consapevole e responsabile. Ecco, allora, i numerosi concerti benefici (Croce Rossa, lotta contro il cancro, la distrofia muscolare, informazioni sulla tossicodipendenza, aiuti ai terremotati, assistenza ai malati terminali...), ecco la rassegna “Cantiamo, Suoniamo e Danziamo per Vivere la Vita†a favore delle associazioni “L’Albero dei Sogni†e “UGI†(Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini), ed ecco l’evento “Chi ha paura del lupo cattivo?â€, per discutere sui diritti dei piccoli, riunendo insieme alunni e rappresentanti di tutte le confessioni religiose. Insomma, nell’ora di musica i ragazzi imparano a leggere non solo lo spartito ma anche i quotidiani, per informarsi sui problemi del mondo; poi si impegnano perché le sofferenze silenziose trovino voce attraverso il canto ed il suono degli strumenti. Anche i giornali cominciano ad occuparsi di questo “dinamismo formativoâ€. Ma Pasquale Totaro, che ai ragazzi insegna a sognare strade per un mondo migliore, non ha smesso di coltivare nel suo cuore nuove grandi sfide: eccolo coagulare colleghi e alunni della Scuola “Vivaldi†di Torino per la Giornata della Memoria. Nel 2004, mentre un’orchestra di circa 500 giovani suona per ricordare le vittime dell’Olocausto, a scuola si pianta un “Giardino dei Giusti†con 36 cespugli di rosa dedicati a persone, famiglie, paesi che in Piemonte si sono adoperate a salvare cittadini Ebrei. Dalla Scuola Juvarra alla Vivaldi, alla Nievo-Matteotti, alla Calvino; mentre varie comunità scolastiche torinesi si educano, crescono e dibattono, il nostro professore matura l’idea di realizzare nel maggior numero di comuni un “Giardino per tutti i Martiri e i Giustiâ€: per ricordare ovunque le Figure Esemplari e gli Eroi di bontà (per la maggior parte sconosciuti) che, in ogni tempo o luogo, hanno lottato contro il Male, e quindi per la Vita e la Libertà . Dal plauso alla campagna “L’Europa onori i suoi Giusti!†da parte della Commissione per la Cultura e l’Istruzione del Parlamento Europeo, alle adesioni delle Associazioni di Enti Locali, del mondo culturale, sindacale e di quelle che operano nel campo dei diritti umani alla pubblicazione del volume "Luci che illuminano le tenebre", la macchia d’olio dei consensi è ora in continua espansione. Ma l’onda dei riconoscimenti istituzionali è preceduta e avvalorata dal moto interiore che ha coinvolto e ancora spinge tanti ragazzi, molti dei quali ora adulti, genitori, educatori a loro volta, sull’eloquente onda sonora del Bene.
Alessandro Ruo Rui (direttore del Coro Diocesano Torinese)
Pasquale Totaro, membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" ci dice Tempo fa ritenevo di essere capace a non stupirmi più di nulla. Ho dovuto ricredermi, quando ho preso atto con profondo raccapriccio che, nella città dove vivo ormai da tanti anni, Torino, era stato riaperto un vero e proprio "museo degli orrori", intitolato al "medico" ed "antropologo" Cesare Lombroso, propugnatore di teorie razziste le cui basi scientifiche si sono rivelate assolutamente infondate. Come trovo inconcepibile la necessità della nascita di un Comitato, che deve lottare per anni per chiedere...che cosa chiede? Nientemeno che il minimo di quanto attinge all'umana Pietà ed al rispetto della Dignità , verso qualunque Essere Umano: la restituzione ai comuni ed alle famiglie di origine delle centinaia di resti umani e di teschi prelevati un po' in tutta Italia - ma, in maggioranza, dalle regioni meridionali - dai corpi, cioè, dei cosiddetti "briganti", coloro che dopo l'unità nazionale - raggiunta con metodi a dir poco "discutibili" (per usare un eufemismo) - si opposero in ogni modo a quella sanguinosa invasione, fino a pagare con la vita e con l’oltraggio del proprio corpo il loro sacrificio. E questa non è di certo facile retorica! Se questa è la realtà , se bisogna lottare per ottenere il riconoscimento del più elementare barlume di civiltà - il rispetto della Sacralità ed anche della Dignità della Morte - io mi onoro di far parte, addirittura in veste di Testimonial, del Comitato "NO LOMBROSO", e mi impegno a dare, attraverso convegni, conferenze, pubblicazioni e tutte le modalità che dovessero presentarsi, il mio modesto contributo in questa battaglia all'interno di questo Comitato che, francamente, non dovrebbe neppure avere ragione di esistere, in un Paese che si definisce "civile".
Pasquale Totaro
Miriam Compagnino, nasce in Sicilia nella città di Catania dove ha conseguito la laurea in Lettere Classiche. Dopo la laurea che conseguito il Master in Storia e Analisi del territorio. Tra le attività professionali annovera la pluriennale esperienza nella conservazione e catalogazione di beni storici, archivistici e bibliografici, nell'insegnamento di Bibliografia presso l'Uni-versitá di Siracusa e infine nell'insegnamento di materie letterarie nei licei. Ricercatrice dei materiali d'archivio con Loreto Giovannone della storia dell'annessione Sabauda del Meridione al Regno di Sardegna. Pubblicazioni a carattere storico, come coautrice: ITALIANI, Loreto Giovannone e Miriam Compagnino, Falco Editore 2013 DEPORTATI, Loreto Giovannone e Miriam Compagnino, Falco Editore 2014 Loreto Giovannone nasce in Terra di Lavoro, Ciociaria, oggi provincia di Frosinone emigra per motivi di stu-dio a Firenze dove ha conseguito la laurea in Architettura. Esercita la libera professione come Architetto in Toscana con alcune specializzazioni post laurea. Appassionato e cultore della conoscenza ha condotto studi approfonditi sulla cultura scientifica del set-tecento negli Stati preunitari e nello stato della Chiesa. Cura e condivide la passione della ricerca storica in Archivio per l'annessione Sabauda del Meridione al Regno di Sardegna con Miriam Compagnino. Pubblicazioni: DEPORTATI, Loreto Giovannone e Miriam Compagnino, Falco Editore 2014 ITALIANI, Loreto Giovannone e Miriam Compagnino, Falco Editore 2013 Collaborazioni con il giornale IL PONTE di Rimini nella rubrica "Storia & Storie" Luigi Vanvitelli Architetto, lavori al porto di Rimini, editore web Lulu Miriam Compagnino e Loreto Giovannone affiatatissimi ricercatori di nota fama sono membri Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso e ci dicono: MOTIVAZIONI UMANE Siamo entrambi contrari alla esposizione di resti umani dell'attuale museo Lombroso, aderiamo ai principi dichiarati dalla associazione nolombroso.org, siamo per la restitu-zione dei resti umani ai richiedenti per la cristiana sepoltura. Siamo favorevoli all'inizia-tiva del comitato nolombroso.org, intrapresa per contrastare la violazione della dignità umana e contro il razzismo per i meridionali camuffato da pseudo scienza con le idee fatte circolare dopo il 1860 a nome di Marco Ezechia Lombroso. Il Risorgimento fu attuato mettendo in atto "l'universo concentrazionario" nelle seguenti azioni:
1) L'esercito: per il rastrellamento, l'invio e concentrazione nelle fortezze piemontesi e liguri degli ex militari borbonici e poi dei garibaldini;
2) Il ministero dell'Interno. Controllo di polizia dei cosiddetti "emigrati politici" esuli e fuoriusciti per motivi politici concentrati e sottoposti a rigido controllo di polizia nelle maggiori città ;
3) Il ministero dell'Interno. Deportazione di civili, uomini, donne, bambini nei luoghi di relegazione al nord (castelli, fortezze, carceri, ex conventi, abitazioni di privati prese in affitto), poi schiavizzati per i lavori in miniere, saline, monopoli tabacchi, ecc.
4) I governi liberali. Pauperismo indotto negli strati sociali assoggettati alla nuova bor-ghesia con l'aggressione armata dell'esercito che fece migliaia di fucilati, saccheggiò, incendiò per rappresaglia 90 paesi circa, con la totale demolizione del precedente stato sociale dell'ex regno delle due Sicilie. Pauperismo indotto nel meridione che produsse l'effetto immediato della ignominiosa tratta dei minori nelle città europee, del Nordame-rica e del Sudamerica nascosto e taciuto da tutti. "Padroni" dediti al commercio di carne umana indotta alla povertá estrema dai governi liberali e dal re Vittorio Emanuele, prima durante e dopo il tempo della retorica del libro Cuore e della favola di Pinocchio.
5) La propaganda di regime. La discriminante razziale delle idee pseudo antropologi-che di Marco Ezechia Lombroso sconfessate dalla comunità scientifica della sua epoca e dalla comunità mondiale già trent'anni prima. A questa fu aggiunta la mistificazione della mitologia del Risorgimento e le menzogne nella didattica scolastica e accademica nella narrazione della storia MOTIVAZIONI STORICHE Marco Ezechia Lombroso cambiò l'identità anagrafica variando il nome in Cesare. Il nome Marco Ezechia di origine ebraica probabilmente non era gradito ai politici inglesi, cosa che era risaputa in inghilterra sin dal 1200. Politici ed investitori inglesi che guida-rono l'unificazione italiana dopo il 1860. Il doppio nome Marco Ezechia fu occultato die-tro il nome più italico di Cesare e la frenologia inglese, senza alcun fondamento scien-tifico, divenne stortura e simbolo del condizionamento del potere sulle idee umane e sulla scienza. Inglesi che sperimentarono in Italia la frenologia della scuola di Edim-burgo criticata dalla comunità scientifica mondiale sin dal 1830, considerata pericolosa perché priva di qualsiasi fondamento scientifico. Frenologia usata in Italia nella falsa invenzione detta “antropologia criminaleâ€, fu il primo esperimento nella storia dell'Euro-pa contemporanea della discriminante razziale. Il secondo esperimento fu fatto durante il nazismo. Riaprendo il museo per l'esposizione delle ossa umane, le istituzioni hanno reiterato la discriminazione razziale di Marco Ezechia Lombroso per i meridionali. Discriminazione che la classe dirigente di allora favorì (due dei teorici furono i liguri Gerolamo Boccardo e Michele Lessona entrambi professori all'Universita di Genova), e tutto un consesso che avallò teorie senza alcun supporto scientifico allora come ora con la riapertura del museo. I frenologi dell'inizio dell'800 avvertirono della mancanza di metodo scientifico, in Italia ignorarono quanto noto internazionalmente e si servirono di Lombroso e delle sue false teorie. Il contesto scientifico della sua epoca considerò le idee di Lombroso prive di qualsiasi valenza scientifica. Lombroso stesso fu consapevole delle avversità alle sue idee. Scriveva a Zolà : i miei libri si vendono, ma in ragione inversa della stima che ispira il loro autore. Per gli aristocratici, per la gente a modo, per il borghese, io sono il povero pazzo della pellegrozeina, dell'epilessia, del delin-quente nato, sono un demolitore sociale... Posso anzi dire che la mia clientela psichica, che era abbastanza grande, si è diradata dopo la pubblicazione delle opere più importanti. Fu ripudiato da tutti e spira riprovazione e ribrezzo la sua pericolosa attività per la clien-tela psichica. In ambiti scientifici gli antropologi bollarono come inaccettabili le idee pseudo scientifiche della frenologia fondate sulla fisionomia, sulle discriminazioni raz-ziali per i meridionali. Concordi con nolombroso.org, vogliamo che i resti umani del museo del razzismo siano restituiti alle loro comunità di origine, ai loro paesi natali, alle famiglie ed ai comuni per le loro dignitose sepolture.
Il Sindaco della Città di Siderno (RC), Ing. Pietro Fuda, comunica con Delibera n.34 del 07/08/2015 l'adesione della Città di Siderno agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial. rnrnRicordiamo, di questa grande Città , il nostro grande Storico e Meridionalista Nicola Zitara mentre ringraziamo di cuore la Prof.ssa Antonella Musitano per aver curato tutto l'iter di adesione.
Gianluca Bozzelli è avvocato cassazionista civilista quarantacinquenne, napoletano. Il suo Studio Legale BG&P (www.ufficiolegale.com) si occupa specialmente di diritto bancario, del lavoro e tributario. Autore di diverse pubblicazioni in materia bancaria e sulla protezione dei dati personali in diversi ambiti (rinvenibili in www.studiolegalebozzelli.it). Appassionato e studioso di storia del Mezzogiorno d'Italia e delle falsità del risorgimento, sin dai tempi degli studi universitari, essendosi laureato nel 1994 presso la facoltà di giurisprudenza dell’università di Napoli Federico II^ con una brillante tesi in storia del diritto italiano sulla prima Costituzione Napolitana del gennaio 1848, redatta dall’avvocato Francesco Paolo Bozzelli, ministro dell’interno di Ferdinando II^ di Borbone Napoli. Costantemente impegnato nel sociale, è fondatore nel 2007 dell'associazione senza scopo di lucro Soccorso Popolare Antiusure (www.antiusure.org) con l’obbiettivo di denunciare e combattere contro tutte le “usure" (nn solo quelle da reato, ma anche quelle attività autorizzate e sentite come costrizioni di Stato, come banche, assicurazioni, tasse inique ed Equitalia). Impegnato attivista civico anche per la valorizzazione e la tutela dei territori di quello che fu lo Stato delle Due Sicilie fino all’invasione piemontese, ha fondato il Movimento di Insorgenza Civile (www.insorgenza.it), ed è ideatore delle più significative battaglie civiche meridionaliste degli ultimi anni:
- contro Equitalia da sempre (www.antiusure.org),
- nel 2008 contro la TARSU nel periodo di Munnezzopoli (https://youtu.be/CySiYejBYj8),
- nel 2010 contro l’iniquo balzello del pedaggio della Tangenziale di Napoli (http://www.julienews.it/notizia/cronaca/napoli-la-battaglia-contro-il-rincaro-della-tangenziale/167177_cronaca_3.html),
- nel 2011 e 2012 contro la rapina delle assicurazioni RCA nel Mezzogiorno con la manifestazione del 12/12/12 e l’esposto in Procura (http://www.goleminformazione.it/assicurazioni/tariffe-rca-caro-polizze.html#.VcMlzUJSWi4).
Nel dicembre 2009, è stato uno tra i primi visitatori del riaperto museo delle torture e delle storture “Cesare Lombroso" a Torino, denunciandone per primo le nefandezze e la vergogna di Stato, pubblicando la veemente e “scorrettaâ€mente istintiva nota del 8/12/2009 (rinvenibile all’indirizzo pubblico Facebook: http://www.facebook.com/notes/gianluca-bozzelli/insorgenza-civile-visita-il-museo-di-antropologia-criminale-del-lombroso-a-torin/196980727855) ed organizzando la memorabile manifestazione a Torino del 8 maggio 2010 e deponendo il famoso mazzo di gigli di color ... borbone fuori al museo/tomba (https://youtu.be/wa_S6IJoTxQ):
Da La Stampa di Torino del 9 maggio 2010: “Sulla targa d’ingresso del Museo Lombroso c’è un mazzo di gigli color... «borbone», dice l’avvocato Gianluca Bozzelli che li ha deposti ieri, alle 18, al termine della prima manifestazione contro le celebrazioni del Centocinquantenario. Sono partiti venerdì sera in pullman da Napoli per raggiungere l’ex capitale del 1861: alcune tappe per raccogliere gruppi provenienti da altre città meridionali, 14 ore di viaggio ed eccoli in piazza Vittorio Veneto con le bandiere del «Regno delle Due Sicilie», del «Partito del Sud» e di «Insorgenza». Oltre un centinaio di persone che in un corteo variopinto (al «borbone» si sono aggiunti il rosso e il giallo «aragonese») ha sciorinato i canti dei briganti e slogan contro i «colpevoli» dell’Unità d’Italia. «Lombroso razzista, Mazzini terrorista», «Lombroso boia, riprenditi i Savoia»... perché questi cori? L’idea della manifestazione è di Bozzelli: nel dicembre scorso visitò il museo, in via Pietro Giuria, e rimase scosso: «Cesare Lombroso - spiega - teorizzò l’inferiorità della “razza meridionale†che sarebbe stata geneticamente portata alla delinquenza, sulla base di misurazioni di centinaia di resti e di crani prelevati al seguito delle truppe piemontesi che invasero il Regno delle Due Sicilie e massacrarono migliaia di meridionali che si erano ribellati a quell’invasione cancellandoli come “brigantiâ€Â». Al grido «Siamo tutti briganti» gli organizzatori hanno invocato la chiusura dell’esposizione e annunciato altre iniziative: a Roma, a Teano. In prima fila Nando Dicè (architetto di Napoli) e Michele Iannelli (medico di Caserta, vive a Roma), di Insorgenza, un movimento che si è presentato alle elezioni provinciali dell’anno scorso (risultato: 0,1%): «Abbiamo 800 adesioni su Facebook - dicono -. Non vogliamo mettere in contrapposizione il Nord contro il Sud. Operiamo affinché tutto il popolo meridionale si riappropri della propria dignità e della propria identità ». Per l’occasione, solo al ritrovo, è ricomparso Roberto Gremmo, ex consigliere comunale di Piemont, mentre il medico di colore Mario Parker (che negli Anni 70 accusò Torino di razzismo) ha proseguito col corteo fino a pronunciare dinanzi al Lombroso una preghiera contro il colonianismo di ogni parte della terra. Davanti al monumento di Garibaldi, in corso Cairoli, si è svolta la prima «condanna» al «generale dei Mille» per avere «consegnato il Sud ai Savoia, ai massoni, alla mafia imprenditoriale». Per la verità un’accusa non nuova sotto la Mole: Nord e Sud uniti e divisi lo sono stati nella città più meridionale d’Italia per l’immigrazione degli Anni Sessanta. Che cosa vuole il plotone di Bozzelli, Dicè, Iannelli? Di tutto tranne che lo Stato-Italia: autonomia, indipendenza, c’è chi sogna il ritorno alle «due Sicilie» e c’è chi ipotizza il «federalismo svizzero». Hanno sfilato, pacificamente, gente che lavora a Torino come gli ingegneri Eduardo Marrone, 33 anni (da 3 in Piemonte) e Ferdinando Mallamaci (68 anni, è stato anche docente al D’Azeglio e al Volta) o come l’avvocato campano Francesca Galateri di Genola che ha avi illustri originari del Cuneese. La battuta finale a un giovane napoletano sulla porta del Lombroso: «Un euro e mezzo per vedere il razzismo: è davvero poca cosa!»." Gianluca Bozzelli, membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dice: "Lieto che la battaglia contro il Museo Lombroso abbia avuto il successo e la diffusione che merita, grazie all’impegno meritorio del Comitato NoLombroso, di cui mi onoro di far parte!"
Ivan Cuocolo nasce a Napoli nel 1973, laureato cum laude in Lettere moderne, con tesi in Storia del Rinascimento, consegue post lauream l'abilitazione all'insegnamento col massimo dei voti, oltre a due Master in “Comunicazione formativa on-line per docenti†e in “Tecnologie Multimediali per la Didatticaâ€, e altre specializzazioni e perfezionamenti. Docente per il master internazionale Summer Course Entrepreneurial Analysis of Engineering Design, organizzato in collaborazione con la Stevens Institute of Technology (USA), il Dipartimento di Ingeneria Industriale Federico II di Napoli (Italia) e l'Instituto Tecnologico de Estudios Superiores de Monterrey Campus Guadalajara (Mexico) (Articolo del Corriere del Mezzogiorno: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/a_tavola/2014/30-maggio-2014/marketing-prodotti-industriali-esperti-internazionali-confronto-napoli--223309896282.shtml), docente di ruolo, collabora presso la cattedra di Storia del Diritto medievale e moderno dell'Università Parthenope, è blogger di successo, raggiungendo, attraverso le sue pagine di carattere storico, migliaia di persone ogni giorno. Pubblica periodicamente studi scientifici su varie riviste specializzate, ha recentemente pubblicato presso l'editore Aracne il libro dal titolo Tutela dei beni culturali nel Regno delle Due Sicilie (ISBN 978-88-548-7769-6), con prefazione di Massimo Marrelli, Rettore dell'Università degli Studi di Napoli "Federico II", dove dimostra l'estrema modernità della legislazione, e del concetto stesso di "conservazione", in materia di tutela dei beni culturali nel Regno borbonico. Ha pubblicato inoltre gli studi: “In margine ad alcuni versi del VI canto del Purgatorio†sulla rivista letteraria Sinestesie on line, numero VIII, giugno 2014, ISSN 2280-6849.
"La via salvifica dell'alchimia: il ritorno al divino" sulla rivista demo-etno-antropologica Il Cantastorie, rivista fondata nel 1963.
Link: http://www.rivistailcantastorie.it/la-via-salvivica/
"Le radici indoeuropee nel mito del Graal&equot; sulla rivista demo-etno-antropologica Il Cantastorie, rivista fondata nel 1963.
Link: http://www.rivistailcantastorie.it/graal/
"Una predica di Savonarola nel Diluvio di Michelangelo", Link: https://www.academia.edu/12950443/Una_predica_di_Savonarola_nel_Diluvio_di_Michelangelo
Rassegna stampa (parziale):
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/a_tavola/2014/30-maggio-2014/marketing-prodotti-industriali-esperti-internazionali-confronto-napoli--223309896282.shtml
http://www.nuovarivistastorica.it/?p=5784
http://www.ilmattino.it/blog/gigi_di_fiore/i_danni_alla_fontana_del_bernini_a_roma_i_nuovi_barbari_contro_i_nostri_monumenti_e_le_antiche_leggi_sul_patrimonio_archeologico_a_napoli/0-46-4654.shtml
http://www.giovanidelsud.it/news/regno-delle-due-sicilie-come-tutelare-i-suoi-beni-culturali-le-risposte-dello-storico-ivan-cuocolo-nel-suo-libro/
http://www.circolocanottierinapoli.it/files/admin/allegati/20150309114404_CCNAPOLI09032015[2].pdf
http://www.americaoggi.info/node/11543
http://www.neoborbonici.it/portal/index.php?option=com_content&task=view&id=4754&Itemid=99
http://www.napolitan.it/tag/ivan-cuocolo/
https://loravesuviana.wordpress.com/2009/04/16/arancia-meccabiza-alla-gaiola-fermati-tre-rumeni-traditi-dal-cellulare-si-stringono-le-indagini-sul-massacro-del-re-del-grano-e-di-sua-moglie/#more-5602
http://www.yorokobu.es/la-isla-maldita-de-la-gaiola/
Ivan Cuocolo, membro del Comitato No Lombroso ci dice: "La battaglia del Comitato No Lombroso è una battaglia di civiltà . Lombroso, con le sue teorie, rappresenta la giustificazione teorica della sopraffazione di una parte del territorio italiano rispetto ad un'altra. Senza dilungarmi in analisi storico-politiche su cosa fu, oltre la retorica, nella sua realtà storica, la nascita del Regno d'Italia sabaudo, mi chiedo solo: sarebbe accettato un ?museo" in cui venissero esposte teste mozzate di ex prigionieri ebrei con etichettature varie in cui vengono descritti come ladri, criminali, usurai atavici e così via? Non credo. Risulta quindi incomprensibile come lo Stato italiano possa non solo permettere una simile aberrazione verso una parte dei propri cittadini, ma, addirittura, sovvenzionarla con soldi pubblici."
Mi chiamo Angelo Dimita, in arte Adi2è. Lavoro come operaio in un centro di ricerca automobilistico di Pomigliano D'arco Napoli. La mia passione è sempre stata la musica, ho iniziato a studiare pianoforte all'età di 11 anni, per un periodo di tempo, poi come autodidatta, ho proseguito con la chitarra. Ho iniziato presto dall'età di 16 anni, a comporre canzoni, e musichette, ed infine farmi trascinare da una sola ed unica passione, che vive ancora oggi, essere esclusivamente cantautore. Ho Partecipato a diverse manifestazioni canore, una più conosciuta, l'accademia di Sanremo nel 2001. Nel 2008 scrivo una canzone "GLI UOMINI DEL MONDO" Per un artista di nome Stefano Artiaco, dove riceverà un premio hawards In Auistralia dopo la sua pubblicazione del disco, per unione di popoli e di razze nel mondo. Oggi grazie alla conoscenza di alcuni amici di vari movimenti per il sud, ed alcuni miei approfondimenti personali nello studio, a riguardo della vera storia dell'unità d'Italia, con rabbia scrivo, "LA RAPINA 1860" La canzone viene subito apprezzata da tantissime persone, proprio per la rabbia, che trasmette contro tutte le ingiustizie che il sud ha dovuto subire da 154 anni ad oggi! Cosa ne penso io di tutto ciò? Sono ancora molto molto arrabbiato! E più ci penso, e più mi fa schifo questa falsa e criminale nazione! Il Lombroso?? Una vera melma della storia umana della scienza! L'italia deve vergognarsi di avergli addirittura dedicato un museo, con le teste ed i resti dei nostri antenati del sud, come se fossero dei veri trofei, continuando ancora oggi a calpestarne ogni forma di dignità . Io spero solo, che la gente, sempre più gente sappia la verità di tutto il marcio della nostra vera storia, e che si ritorni ad aprire gli occhi, cuore, anima, cervello, e riprenderci TUTTO quello che c'era stato tolto, con tutti gli interessi!!! Sono sicuro, che Se si Sveglia il Sud...la prima a tremare sarà L'europa! Causa di tutti i nostri mali!!!
Con Stima per tutti i miei fratelli Briganti.
Angelo Dimita, in arte Adi2è.
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Cesare Lombroso: attenzione alla sua negatività!
GIUSEPPE GANGEMI Nato a S. Cristina d'Aspromonte (R.C.) il 4.06.1949. Laureato alla Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Messina, in Storia delle Dottrine Politiche, il 20.12.1972, borsista della Cassa del Mezzogiorno presso l'I.SVI. (Istito di Formazione e Ricerca per i problemi sociali dello SVIluppo) di Catania nel 1973, borsista di Sociologia Economica all'Università di Catania nel 1974 Contrattista in Metodologia della Ricerca Sociale all'Università Catania nel 1975-78, incaricato di Statistica I corso all'Università di Catania nell'a.a. 1978-79, incaricato di Statistica II corso all'Università di Catania nel 1979-85, ricercatore in Metodologia della Ricerca Sociale all'Università di Catania dal 1981 al 1985, Professore associato di Metodologia delle Scienze Politiche all'Università di Catania dal 1985 al 1991, Professore associato in Metodologia e Tecnica della Ricerca Sociale all'Università di Padova dal 1991 al 2000, Docente nella Scuola di Specializzazione in Diritti Umani di Padova dal 1993 al 1997, fondatore e direttore della rivista Foedus, dal 2000 a oggirnProfessore Ordinario in Scienza della Politica all'Università di Padova dal 2000 al 2007, Professore Ordinario di Scienza dell'Amministrazione all'Università di Padova dal 2007 a oggi, membro del Comitato scientifico della Fondazione Augusto Del Noce (Savigliano-Torino), dal 2000 a oggi, membro del Comitato Scientifico della Fondazione Amici del Centro Internazionale Insubrico Carlo Cattaneo e Giulio Preti, dal 2011 a oggi, membro del Comitato direttivo della Fondazione Giuseppe Capograssi (Roma-Sulmona), dal 2004 a oggi, membro del Comitato Scientifico di REGIMEN (Réseau d’Etudes sur la Globalisation et la Gouvernance Internationale et les Mutations de l’Etat et des Nations), dal 2004 al 2010.
Membro del Comitato Scientifico della Fondazione Amici del Centro Internazionale Insubrico Carlo Cattaneo e Giulio Preti, dal 2011 ad oggi, consulente dell'Assessorato Regionale alla Trasparenza e Cittadinanza Attiva (assessore Guglielmo Minervini) dal 1 gennaio 2006 al 31 dicembre 2007.
Ha prodotto le seguenti PUBBLICAZIONI: Gangemi G., Pierre Manent, Metamorphoses of the City on the Western Dynamic, 2014, HISTORY OF ECONOMIC THOUGHT AND POLICY, n. 2, 2014, pp. 177-182 Gangemi G., Il cranio di Giuseppe Villella (prima parte), 2014, FOEDUS, n. 38, pp. 54-77 Gangemi G., Il cranio di Giuseppe Villella (seconda parte), 2014, FOEDUS, n. 39, pp. 11-36 Gangemi G., Il cranio conteso di Giuseppe Villella (Terza parte), 2014, FOEDUS, n. 40, pp. 71-94 GANGEMI G., What Kind of Post-National Democracy?, 2014, Brussels, pp. 321-331 GANGEMI G. and GELLI F., Metaphors and Politics. An Inquyiry into the Political Discourse of the Italian Second republic, 2008, FOEDUS, n. 22, pp. 3-50 GIUSEPPE GANGEMI, Is the Federal Process in Italy going to construct a System, a Polity or Nothing?, 2011, Wetteren, pp. 1-63 GANGEMI G., IL PERCORSO DELL’UNITÀ D’ITALIA NEI 150 ANNI DALLA PROCLAMAZIONE, 2010, MILANO, pp. 13-35 GANGEMI G., Arbitrio amministrativo e corruzione politica. La linea municipalista italiana di ispirazione anglosassone, 2011, ROMA, pp. 7-73 GANGEMI G., 150 ANNI DI UNITA’: LA FORMAZIONE DELLA COSCIENZA NAZIONALE, 2011, ROMA, pp. IX-XLV, in Popoli d’Italia e Coscienza nazionale, 2011, ROMArnrnIl Prof. Giuseppe Gangemi, membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico “No Lombroso†ci dice: “ Cesare Lombroso è più importante, nella storia dell'Italia unità , di quanto si creda. Per vari motivi:
1) fu il primo e il più noto studioso italiano, nel senso unitario del tempo;
2) persino personaggi come Silvio e Bertrando Spaventa, cui si attribuiscono ruoli centrali nella costruzione del nuovo Stato, erano personalità preunitarie culturalmente inadeguate a capire quale mostro di Stato essi stessi stessero contribuendo a far nascere;
3) fu realista al punto da capire che il cardine del nuovo Stato era l'esercito e non il Parlamento o lo Statuto;
4) trovò, nella fossetta occipitale mediana, la spiegazione di fatto di ciò che l'esercito aveva fatto e, poi, nel concetto di atavismo il criterio per distinguere, tra quanti erano stati identicamente insorgenti, coloro che erano da etichettare come patrioti ed eroi e coloro che andavano etichettati come briganti e delinquenti;
5) creò le condizioni per la distinzione tra classe politica (dentro la quale tutti sono politicamente corretti) e governati (tra cui quanti non seguono le indicazioni dichi governa diventano populisti o antipolitici o qualunquisti);
6) la sua influenza è durata molto più a lungo di quanto si creda ed è sopravvissuta al fascismo (un suo importante testo "Tre tribuni" fu significativamente ripubblicato dopo il 25 luglio 1943 a Roma e dopo il 25 aprile 1945 a Milano).
Per questo considero pericoloso che, in questa crisi delle culture politiche della prima repubblica e nel disordine totale delle culture politiche della seconda repubblica, si sia riaperto il Museo Lombroso a Torino.â€
No al museo Lombroso: Tempio della Barbarie. Montalto Uffugo è con il Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso"! Lo afferma Pietro Caracciolo, sindaco di Montalto Uffugo
Francesco Amoruso è un artista di Villaricca, in provincia di Napoli, laureato in lettere moderne alla Federico II con la tesi "La scrittura che esplode dal basso: Charles Bukowski, l'America e i suoi ubriaconi". Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo, "Il ciclo della vita"( Statale 11)) e nel 2014 il suo primo disco "Il gallo canterino" (illimitarte). Amoruso ha scritto, di recente, un brano dal titolo "L'ombroso", un brano molto critico nei confronti, non solo dell'anti-scienziato, ma in generale contro chi crede che il bene e il male sia un fatto di Dna e non di coscienza, responsabilità e umanità . Il brano, ancora un provino, lo si può ascoltare al link:
https://www.facebook.com/francesco.amoruso1/videos/1571450616467634/
www.francescoamoruso.net
Francesco Amoruso, membro Testimonial del Comitato No Lombroso, ci dice: “Se ti sedessi su una nuvola non vedresti la linea di confine tra una nazione e l'altra, né la linea di divisione tra una fattoria e l'altra. Peccato che tu non possa sedere su una nuvola.†( KHALIL GIBRAN) ecco chi era Lombroso:
http://it.wikipedia.org/wiki/Cesare_Lombroso
(L'Ombroso - Francesco Amoruso ©) guarda come smanio
guarda qua il mio cranio
certamente ho il volto classico dell'usuraio
quello che in doppia fila blocca il traffico viario
e che nel videopoker spende tutto il suo salario
il solito coglione che investe nella Cirio
e se trova un bivio sceglie lo stesso rettilineo
tra il male e il bene, non m'inclino al martirio, massù
viro verso il male ed offro un po' di vino a belzebù
Rit. Sono l'ombroso
l'uomo dal viso pericoloso
ho l'occipite tipico del criminale
ma col bicipite se ti becco so far male
se sono dedito al vizio, è colpa del mio naso egizio
lo zio era kossovaro e quindi se non mangio, sparo
mia madre è filippina, per questo voglio che sia sempre linda ed ordinata la mia cucina
ho fatto i conti col cromosoma già da molto tempo
da quando mi diagnosticarono avi che non ho scelto
e svelto ho preso posizione qua, una maschera per somigliare più a papà
coltivo basi azotate arrampicanti come l'edera
nel mio corpo gira sangue incasinato come le valigie al terminal
e veramente non so più se tutto ciò è perché sono made in Sud
ho provato a tutti i costi a cambiare strada
a farne tanta divorando tutti i libri di Gino Strada
ma comunque vada ho una fronte che sporge come il mio pendolo dopo il viagra
sono il tipo che non ride se non per ZeligOFF
che tradisce la compagna violentandosi la colf
e vado pazzo per le nuove offerte messe in giro paghi 1 e porti a casa due Kalašnikov
è chiaro non c'è altra soluzione
l'hanno detto chiaramente, pizzicandoti le guance
“sei tale e quale a tuo nonno, quando in gioventù rubava in sacrestia e dal cassetto delle manceâ€
guarda un po' mi ero convinto che la mia malattia
fosse frutto di questa democrazia
alla fine è tutto un fatto di fisionomia
per esempio tua sorella è un cesso mangia una banana e strilla
e sai perché? perchè tua madre si è scopata un gorilla
è il DNA che fa le carte, sono destinato all'omicidio
e a laurearmi con un Master, specializzato in abominio
produrre a iosa e senza freno monossido di carbonio
e spruzzarlo sulla pizza insieme a pomodoro e pinzimonio
a far le spalle larghe per entrare in un reality
scrivere per neomelodici e poi vivere con le royalty
così che bello mi guadagno uno spazio in un museo
chiusa in una teca resta la mia testa da babbeo
Il Sindaco della Città di Cardinale (CZ), Rag. Giuseppe Marra, comunica con Delibera n.39 del 18/06/2015 l'adesione della Città di Cardinale agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone TestimonialrnrnN.B. La Città di Cardinale fu unimportante sede metallurgica fino al'Unità d'Italia. In essa, tra le infinite lavorazioni, furono completate le importanti lavorazione delle catene in ferro dei ponti sospesi sul Garigliano e sul Calore (1832/1835)
Il Sindaco della Città di Taverna (CZ), Dott. Sebastiano Tarantino, comunica con Delibera n.60 del 25/06/2015 l'adesione della Città di Taverna agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial
Il Sindaco della Città di San Benedetto Ullano (CS), Dott.ssa Rosaria Amalia Capparelli, comunica con Delibera n.33 del 17/06/2015 l'adesione della Città di San Benedetto Ullano agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial
L’Associazione Briganti rappresenta il punto di incontro di chi vuole condurre una battaglia per il Sud. È il mezzo attraverso il quale trova voce chi vuole raccontare la nostra terra, la sua storia, i suoi problemi, le sue eccellenze, le sue prospettive politiche, sociali ed economiche. L’Associazione Briganti vuole diffondere uno spirito di solidarietà , unione, collaborazione e difesa comune fra tutti i popoli del Sud, nel rispetto dell’identità di ognuno e al contempo nella consapevolezza di un passato, di un presente e ancor più di un futuro comune e condiviso. Il principale obiettivo dell’Associazione è condividere con i soci un percorso comune di consapevolezza che parta dalla storia e approdi all’attualità , ponendo le basi per un migliore avvenire. Briganti nasce il 15 febbraio del 2010, grazie alla passione di un gruppo di giovani innamorati della propria Terra, che nel corso degli anni è divenuto sempre più numeroso e coeso. Inizialmente concepito come pagina Facebook, Briganti comincia ad affrontare tematiche di carattere storico, sociale, politico ed economico, ma lo fa facendo controinformazione, lo fa ponendosi dal punto di vista del Sud e delle sue genti e, soprattutto, lo fa con l’intento di diffondere quelle verità , sia storiche, sia attuali, che sono “scomode†per il sistema che Briganti definisce “italia unita S.p.A.â€. Briganti, poi, ha messo in atto diverse campagne di comunicazione e sensibilizzazione, facendo emergere il razzismo imperante nei mass media italiani nei confronti dei “meridionaliâ€; facendo emergere, con grafici e dati economici, come la struttura del sistema “italia unita S.p.A.†sia funzionale allo spostamento della ricchezza da Sud a Nord; evidenziando che quello italiano è uno Stato che da un secolo e mezzo si fonda sul concetto di colonialismo interno.Briganti ha lavorato molto anche sul risveglio delle coscienze: premendo su aspetti di carattere identitario, affinché le nostre genti potessero essere consapevoli e orgogliose della propria cultura, della propria storia, della propria Terra; in una parola, delle proprie origini. Gradualmente Briganti ha cominciato a uscire dal web e a essere maggiormente presente sul territorio, fino a quando nel 2013 è stata costituita l’Associazione Briganti. L’Associazione Briganti – che non ha fini di lucro, è apartitica, è aconfessionale e ha per scopo l’operare nel campo sociale e cooperativistico – fa propria la consapevolezza e la condivisione dei principi comuni di un vivere sano, rispettando il tessuto microeconomico del territorio e a tal fine promuove attività , iniziative e campagne di comunicazione e sensibilizzazione tese al rilancio, allo sviluppo e alla promozione delle attività agricole, artigianali e industriali del Sud, attraverso l’acquisto, il consumo e la diffusione di prodotti e servizi realizzati da aziende, agricoltori, artigiani che abbiano la sede legale della propria attività e, di preferenza, la sede di produzione al Sud. Briganti è fermamente convinto che la crescita del fatturato delle aziende e delle attività “made in Sudâ€, abbia come diretta conseguenza l’incremento dei livelli occupazionali, comportando benefici di carattere economico e sociale alle nostre comunità . L’Associazione altresì persegue finalità legate alla tutela dell’ambiente, della terra, dell’acqua e dell’aria, nonché alla difesa del territorio dall’inquinamento e dal malaffare, alla lotta all’emigrazione, alla difesa dal pregiudizio e dal razzismo. Per Briganti infatti risulta di fondamentale importanza la tutela della dignità dei popoli delle nostre Terre e di tutti i gruppi ed etnie oggetto di razzismo e discriminazione, nonché la sensibilizzazione dell’opinione pubblica in merito alle problematiche socio-economiche attuali, al dualismo Nord-Sud, al ruolo di subalternità del Meridione rispetto all’Italia e all’Europa. Inoltre, Briganti mette in atto attività e campagne di comunicazione e sensibilizzazione volte alla riscoperta, valorizzazione e promozione del patrimonio storico, culturale, artistico, archeologico, architettonico e naturalistico delle nostre Terre. Briganti, Membro del Comitato Tecnico Scientifico No LOmbroso, nella persona del suo Presidente Valerio Rizzo ci dice: "Il contestatissimo scienziato, attraverso accurati studi, aveva dimostrato l’esistenza di un nesso tra la conformazione facciale e ossea e la condizione sociale di delinquenza. Studi che si sono poi maggiormente concentrati sugli aspetti antropologici, sezionando e analizzando migliaia di crani di “briganti meridionaliâ€. Le conclusioni furono spiazzanti: la “razza meridionale†era biologicamente e morfologicamente portata a delinquere, e non solo. Secondo lo studioso tale “razza†era intellettualmente arretrata. È l’inizio di quelle teorie sull’ «atavismo criminale», successivamente contestate e rimosse dagli accademici in quanto prive di fondamento scientifico, ma che purtroppo ebbero un seguito, dopo 70 anni, poiché riprese dai nazisti all’interno della loro teoria sulla superiorità della razza ariana, con tutto quello che ne è conseguito dopo. Il museo intitolato a Cesare Lombroso, poi, si configura a tutti gli effetti come un museo dell’orrore, dove sono esposti centinaia di teschi, soprattutto di quei “meridionali†che si opposero all’Unità d’Italia.Il museo è anche un’apologia al “razzismoâ€: in quella struttura si vuole in qualche modo dimostrare che i tratti somatici di una determinata popolazione, o razza, o etnia, siano strettamente correlati con l’arretratezza e il crimine. Sin dal 2010, Briganti si è apertamente schierata contro le elucubrazioni lombrosiane e la celebrazione della follia di quell’uomo. Le battaglie del Comitato No Lombroso sono anche le battaglie di Briganti: siamo convinti, infatti, che la giustizia storica porti inesorabilmente alla giustizia sociale, per questo è impossibile per la nostra Associazione non aderire al Comitato." Associazione Briganti Il Presidente Valerio Rizzo
Gioia Granito è nata a Taranto, il 5 agosto 1962. È un tecnico in Biologia del Mare. È qualificata come Conduttrice di Cani da Terapia e alleva Labrador Retrievers con l’affisso “Dei Cani Di Gioiaâ€. (www.canidigioia.it). Si è occupata per molti anni di minori disabili e di adolescenti a rischio di devianza, prestando la sua opera in diverse cooperative sociali, associazioni e scuole del tarantino. S’interessa, a titolo di volontariato, del corretto inserimento dei cani di canile nelle nuove famiglie, collaborando col Canile di Ginosa (Ta). Ha tenuto diversi seminari sulla corretta gestione del cane di famiglia e sulle valenze sociali e co-terapeutiche del Cane d’Assistenza. Ha studiato sceneggiatura presso la Scuola Romana dei Fumetti a Roma. Nel 2011 si è trasferita dal Sud Italia nel Lazio e ha incominciato a scrivere. Il suo racconto “Pianeta Rosso†ha vinto la “Menzione d’Onore†nell’ambito del concorso nazionale La Luna e il Drago ed è stato pubblicato nella raccolta antologica “Cinquanta Penne d’Autoreâ€. Qui di seguito il trailer: http://www.youtube.com/watch?v=XAGWp8yicnoIl suo racconto “Per amore della verità †è stato inserito nella raccolta “Hollywood di Sangue†edita dalla Scuola Romana dei Fumetti. Gioia ha collaborato con il sito letterario “Diario di pensieri persi†in qualità di articolista e cura la rubrica “Parole Ar... cane†sul settimanale d’informazione on line“Golemâ€: Gioia Granito, Membro Testimonial del Comitato NO Lombroso ci dice: "Mi chiedo come sia possibile che l’Università di Torino intitoli il museo di antropologia criminale a un personaggio, Cesare Lombroso, che ha clamorosamente fallito ogni sua teoria sull’argomento. È come dedicare un istituto navale al comandante del Titanic. Cesare Lombroso include alla rinfusa nelle sue teorie infondate piante carnivore, facchini, cammelli, steatopigia delle ottentotte, zebù... e cani. E qui mi tocca sul vivo! Le sue asserzioni, autentiche baggianate, hanno causato danni anche alla specie canina cui egli attribuisce intenti “morali o amorali†e nella quale ravvede quelle caratteristiche fisiche primitive che definiscono l’animale come “delinquenteâ€, riscontrabili peraltro anche negli uomini. Una di queste caratteristiche sarebbe per esempio “l’occhio iniettato di sangueâ€. Ciò equivale ad affermare che se un povero cane (o essere umano) fosse affetto da uveite, per la stessa ragione sarebbe inseribile nella categoria degli efferati assassini. Ispirandosi alle sue teorie sui caratteri fisici connessi alle manifestazioni comportamentali, qualche suo sostenitore ha partorito la famosa lombrosata sui Dobermann che tanti danni ha causato alla razza, quella secondo cui il Dobermann avrebbe il cervello chiuso in una scatola cranica troppo stretta, ragione che alla maturità porterebbe il cane alla follia. Sempre di stampo lombrosiano mi sembrano alcune teorie sulle cosiddette “razze canine pericoloseâ€. Non esistono razze pericolose, ma allevatori e proprietari incompetenti! A onor del vero occorre riconoscere che, all’interno di alcune razze, si possono riscontrare patologie comportamentali, un esempio per tutti: la distimia del Cocker Spaniel. È un quadro di disturbo unipolare che poi evolve in bipolare, caratterizzato da ricorrenti episodi di aggressività . Si tratta tuttavia di una predisposizione famigliare legata alla trasmissione ereditaria di un antenato comune, non necessariamente a un problema di razza (P. Pageat, 1999). Dunque, è l’errata selezione genetica o il “maltrattamento geneticoâ€, come lo definirebbe B. Gallicchio, di alcuni allevatori, e non una caratteristica fisica, la causa responsabile del problema comportamentale. Veniamo ai “cani delinquentiâ€. Esistono cani dal comportamento che definirei senz’altro “antisocialeâ€, come nel caso del “disturbo competitivo di relazioneâ€, più comunemente noto come “dissocializzazione primariaâ€. Sono cani di età superiore ai tre mesi che esibiscono diversi tipi di aggressività , scatenati da qualsiasi tentativo di controllo da parte dei proprietari. Sono ladri di cibo e sfidano l’autorità . Non conoscono sottomissione, sono attaccabrighe e non riconoscono né esibiscono i segnali di pacificazione, per cui l’aggressione non si blocca, ma procede fino all’esito ultimo. Questi cani gravemente problematici sono i responsabili di severi attacchi ai danni di persone, soprattutto di bambini, ai quali causano lesioni gravissime. Si tratta di una patologia comportamentale trasversale alle razze che non presenta alcun elemento comune ascrivibile a caratteri fisici. Le cause sono da imputare alla separazione precoce dalla madre (o alla sua incompetenza), compiuta per mano umana a partire dalla 4^ settimana di vita del cucciolo. È la madre, infatti, che insegna al cucciolo il rispetto per le regole gerarchiche (precedenza sulla ciotola) che strutturano il branco canino e anche la società umana. È la madre (e il resto della cucciolata) che insegna al cucciolo i segnali di arresto nel gioco, facendone, con le sue correzioni, un soggetto socialmente funzionale. Questa grave sociopatia è dovuta quindi all’errore umano di separare il cucciolo dalla madre prima dei sessanta giorni d’età e non ad alcuna caratteristica fisica del cane. A proposito di cani e di devianza sociale, ho lavorato per dieci anni a Taranto, la mia città natale, a favore di minori a rischio di devianza sociale con i miei Cani d’Assistenza. Ho lavorato anche in un progetto contro il bullismo a scuola. Riguardo ai ragazzi, ho in mente tutti i loro volti e se volessi dimenticarli, non potrei. Erano bambini, adolescenti, fragili e a volte violenti, che portavano sulle spalle e nell’anima un vissuto disastroso di lutti, d’insopportabili abusi, di feroci delusioni. Con i miei Cani d’Assistenza si lavorava, nell’ambito di un progetto educativo strutturato, sull’acquisizione delle regole. I ragazzi imparavano ad “addestrare†i cani, a impegnarsi in un lavoro fianco a fianco con loro, con l’obiettivo di favorire l’acquisizione e la generalizzazione delle regole sociali. Quanto ai miei Cani d’Assistenza, in barba alle leggi del Lombroso, questi “esseri primitivi e inferiori†sanno offrire una lezione di umanità , non col “fanatismo†(come lui definiva l’affezione dei cani per l’umano), ma essendo esseri senzienti, per amore, ponendosi sul piano delle emozioni, aprendo misteriosi cancelli sbarrati, scardinando, col potere del calore e dell’affetto, difese che sembravano insuperabili, schiudendo la porta alla speranza di un futuro migliore. Un cane esibisce istinti e sentimenti, si comporta seguendo il suo etogramma, non secondo leggi morali. La Morale e l’Etica sono principi propri dell’umanitÃ. Esistono leggi morali universali che sfidano i secoli, come quella di riconoscere il rispetto per le persone, e per i defunti, con la sepoltura. Anche ai corpi impiegati ai fini della ricerca scientifica, anche ai resti di chi, per colpa vera o presunta, si sia macchiato di un reato si deve infine sepoltura. Secondo Sofocle è una legge che trascende l’umano: « A proclamarmi questo non fu Zeus, né la compagna degl'Inferi, Dike fissò mai leggi simili fra gli uomini. [...] Non sono d’oggi, non di ieri, vivono sempre, nessuno sa quando comparvero né di dove. » (Sofocle – Antigone) Il museo Lombroso oggi rifiuta la restituzione dei reperti umani ai discendenti delle vittime che li richiedono per darvi sepoltura. Ecco un caso in cui la legge umana, ovvero la decisione del museo, non risponde alla morale. E se noi ci riconosciamo nel ruolo di Antigone, al museo non resta che interpretare quello di Creonte."
Il gruppo dei Tarantolati di Tricarico,uno dei gruppi piu' longevi e storici d'Italia , nato nel 1975, , deve i suoi allori al mitico locale romano FOLK STUDIO diretto da Giancarlo Cesaroni. Gia' dall'uscita del primo LP si e' differenziato dagli altri gruppi di musica folk nazionali per il suo grande spessore ritmico, trascinante, di impatto immediato, oseremo dire globale in quanto non e' necessaria nessuna tecnica esecutiva, ma esplica un atteggiamento che ogni comune mortale e' in grado di eseguire partecipando emotivamente con qualsiasi mezzo. Da questa premessa tutti i noti musicisti italiani si sono cimentati con il gruppo in varie session che sono state affrontate senza nessuna preparazione ma pura e semplice improvvisazione. Il più delle volte ha mandato in delirio le platee, vedi 'Bruxelles 1978 : ROCK AGAIN RAZISM', si e' confrontato in BRASILE con un gruppo di samba della PRIMA SCUOLA DI SAMBA DI RIO DE JANIERO. Il gruppo e' l'unione di tutto ciò che la musica etnica richiede per concretizzare al massimo la sua espressivita' differenziandosi per originalita' al Festival internazionale di Musica e danza di LAS VEGAS, il COUS COUS FEST di San Vito Lo Capo nel 2010 e nel 2014, il Festival internazionale di musica popolare ROMA INCONTRA IL MONDO a Villa Ada, il BLUES IN TOWN WORLD MUSIC ed il Nazionale Festival Premio De Andre' tenutosi a Roma. Primi ed unici rappresentanti della cultura e della musica etnica nel mondo, sono stati ospiti dell' l'Ambasciata italiana in Romania a BUCAREST per la Festa della Repubblica Italiana ed in RUSSIA con il primo premio internazionale dell'Accademia di musica Russa come in molti lavori discografici sopranazionali: SUD OPEN SOURCE e il GREETINGS FROM ITALY (Berlino). Riconosciuti a livello internazionale grazie al grande successo avuto in seguito al WOMEX COPENHAGEN, al concerto Accademia della Musica svoltosi a Venezia ed elle collaborazioni con grandi della cultura e dello spettacolo: Dario Fò (Palazzina Liberti Milano), Roberto Benigni, Renato Carosone, Guccini, Francesco De Gregori, Il canzoniere del Lazio, Nuova Compagnia di canto popolare, hanno partecipato alla colonna sonora del noto film LE ROSE DEL DESERTO di MARIO MONICELLI. Negli ultimi anni l'opera de I Tarantolati di Tricarico va oltre ogni limite: si prestano ad un'esecuzione d'insieme multiforme, performance chiare e scintillanti, cupe e tenui se il testo lo richiede, permettendo all'ascoltatore di percepire immediatamente l'elevata qualita' della messa in opera dei vari MUSICAL SACRE TERRE: con regia di Giovanna D'Amato e con la supervisione di Pamela Villoresi e E FECERO L'ITALIA con regia del noto siciliano Bibi Bianca.Hanno partecipato al prestigioso KAULONIA TARANTELLA FESTIVAL . I Tarantolati di Tricarico sono stati graditi ospiti e protagonisti di numerose trasmissioni televisive sulle reti RAI: 1° MAGGIO NOCERA TORINESE diretta RAI2 - GATTA MAMMONA in prima serata RAI2 - ITALIA BELLA MOSTRATI GENTILE - GEO e GEO - SERENO VARIABILE, SABATO E DOMENICA RAI1, MTV e molte altre note trasmissioni regionali. Nel 2015 sono stati scelti dalla regione Basilicata come ambasciatori della musica e della cultura Lucana per l'EXPO 2015 nel padiglione Italia , inoltre è Loro il brano ufficiale per la Capitale della Cultura Matera 2019. Negli ultimi anni spicca la collaborazione con il noto cantautore BIAGIO ANTONACCI. Nel 2015 si apprestano a compiere i primi 40 anni di attivita' , 1975-2015 , con l'uscita di una compilation travolgente che presenteranno al concertone del PRIMO MAGGIO ROMA in piazza San Giovanni . Da sempre, il gruppo, si propone di fare e dare energia in movimento. Il cuore della tradizione di Tricarico, i tamburi e l'acquasantiera. Messa da parte l'acquasantiera, i tamburi e il fiasco di vino. Celebrazioni laiche e pagane restituite al calore di piazze affollate che, sotto l'austerita' dell'inesorabile bum bum, portano avanti lo spregio tradizionale per le ingiustizie quotidianamente subite. Reazioni dirette senza mediazioni cantate con perizia e suonate con rigore. Gli impossessati alla riscossa, alla caccia della gatta mammona, lei e' responsabile di ogni cosa... da anni sottraggono all'erosione del tempo ed alla scomparsa delle vecchie generazioni il prezioso passaggio di un ricordo. Un atto sonoro che e' un atto di fede, sopravvivenza e materia viva. Da queste parti la trance paradossalmente come in una discoteca raggiunge le ore piccole. La possessione scioglie il passo di danza e le mani, sulle corde della chitarra o sulle pelli tirate dei tamburi, proseguono inesorabili la loro corsa verso l'ossessione. Catartica come ogni atto liberatorio, necessaria come ogni sana emozione... I Tarantolati di Tricarico,testimonial del Comitato Tecnico Scientifico NO Lombroso ci dicono: No Lombroso!
http://www.tarantolatiditricarico.org/
TARANTOLATI DI TRICARICO - MATERA 2019
Pur essendo una associazione giovanile, "Qua Giù" ha deciso di aderire al Comitato No Lombroso perchè questo comitato si batte contro ogni forma di pregiudizio razziale tra gli uomini, ed in particolare verso i meridionali, che da quando è stata sancita l'unita l'italia, ne sono vittime. Tra gli scopi della nostra associazione vi è anche l'abbattimento totale di questi pregiudizi... perchè non ci sarà rinascita del Sud senza l'abbattimento di questi. Stefano Serafino, presidente dell'Associazione "Qua Giù", Membro del Comitato Tecinco Scientifico No Lombroso, ci dice: "In quanto a Cesare Lombroso, documentandomi in modo approfondito, lo ho trovato una tra le persone più malefiche e inutili che la scienza e la storia abbiano potuto avere tra le sue "pagine". I suoi studi assurdi e folli hanno portato solo male e divisioni tra gli uomini e tra la scienza stessa; la quale lo ha poi giustamente ripudiato." Stefano Serafino
Il Sindaco della Città di Tiggiano (LE), Ing. Ippazio Antonio Morciano, comunica con Delibera consiliare n.9 del 26/03/2015 l'adesione della Città di Tiggiano agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Valentino Losito nasce a Bitonto il 9 aprile 1956, è felicemente sposato e padre di tre figli. Brillante pubblicista ricopre oggi l'eminente carica di Presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Puglia ed ha assunto recentemente anche quella di Testimonial del nostro Comitato. Egli si aggiunge così a molti suoi nobili colleghi in questa dura lotta che ci vede contrapposti all'Università di Torino proprietaria del Museo di Antropologia Criminale "Cesare Lombroso". Valentino Losito ci dice: "Dobbiamo ritrovare la capacità di lasciarci "ferire" da valori universali come il rispetto della dignità dell'uomo, dignità offesa e calpestata con l'esposizione al pubblico di resti umani spacciati per "briganti", sulla base di teorie razziste spacciate per scienza.rnLa degna sepoltura, la pietas, in ogni cultura, è un rito che accompagna e dà pace al dolore della morte, ecco perchè, la "detenzione" nel Museo Lombroso di Torino, di tanti resti umani, e di Giuseppe Villella, "spacciato" come testimonial di una falsa scoperta a conferma di una teoria (smentita dalla Comunità scientifica mondiale), che lo ha marchiato come "delinquente nato", appare una offesa e la negazione di un diritto inviolabile dell'uomo.rnIn nome del rispetto di valori universalmente riconosciuti, dunque, il Museo di Antropologia Criminale "Cesare Lombroso", restituisca la libertà a queste "persone", vittime innocenti di una folle teoria razzista, già foriera di altre folli teorie razziste.rnGiuseppe Villella deve ritornare in Calabria, per "respirare" ancora il sapore della libertà e il calore della sua terra.rnE così deve essere per tutti gli altri martiri...suoi compagni, illegalmente detenuti nel Museo "Cesare Lombroso"! Il Presidente dell'Ordine dei giornalisti-Puglia- VALENTINO LOSITO
" Cesare Lombroso = Un razzista dell' 800 elevato a criminologo "rnrnhttps://www.youtube.com/watch?v=Pio8exToLD0rnrnhttps://www.youtube.com/watch?v=qCmSwlAdllornrnSandro Sottile, musicista e polistrumentista, compositore, poeta, presepista e costruttore di strumenti popolari, nasce a Rogliano il 22/09/1962. Si avvicina alla musica all'eta' di 13 anni, con lo studio della chitarra. Cultore di tradizioni popolari, intraprende lo studio e la costruzione della zampogna e della ciaramella nelle sue varia forme.rnrnNel 1981 fonda il gruppo musicale popolare "Narratiuncula" e inizia un'attivita' di ricerca della musica popolare del meridione d'Italia e delle sue tradizioni. Propone numerosi concerti in Calabria tra cui una esibizione in occasione del Carnevale al Teatro Rendano di Cosenza, riscuotendo grande successo.rnrnNegli anni '90 collabora con il noto neocantastorie calabrese Danilo Montenegro. E' componente del gruppo teatrale Filodrammatica "Vincenzo Gallo", con il quale partecipa, in veste di attore-scenografo a diverse rappresentazioni nei teatri "Rendano, Italia, Morelli" di Cosenza.rnrnNel 1994/1995 partecipa e vince diversi concorsi, alcuni dei quali a livello nazionale, di poesia vernacolare.rnrn2001 - Il suo percorso musicale continua con Alchimia Popolare, gruppo di musica etnica i cui concerti riscuotono grande successo in Calabria ed in altre regioni d'Italia.rnrnNel 2006 inizia un'attivita' autonoma di autore e compositore, non tralasciando le ricerche sulle tradizioni del Sud Italia. Collabora con Taranta Power, movimento artistico-musicale fondato nel 1998 da Eugenio Bennato.rnrn2008 - Partecipa ad importanti Festival musicali: "Notte Bianca a Brindisi" con Eugenio Bennato, Cantori di Carpino, Rione Junno, Las Migas, Lingatere e Katia Guerriero Tamburello Festival Zambrone 1° e 2° Edizione; con Mimmo Cavallaro e Taran Project, Cirella Special Guest, Moda Stelle e Mare con Elisabetta Gregoraci e Massimo Proietto trasmessa da Play TV SKY Festival "La Meglio Gioventu'", con Almamegretta, Taranta Therapy, Capone e Bunght Bangt; Notte Bianca ad Ardore con Alfio Antico, Kalamu, Mimmo Cavallaro;rnrnNapoli Concerto Euromediterraneo - "New Taranta New Flamenco" con Eugenio Bennato, Rione Junno, Las Migas.rnrn2009 - Fonda L'Associazione Culturale ed il Progetto "C'è quel Sud"****, che ha lo scopo di promuovere le tradizioni musicali e culturali dell'Italia meridionale. Sandro Sottile, riscuote grande successo nei numerosi concerti. "C'è quel Sud", diventa anche un progetto elaborato dall'IIS A. Guarasci - Rogliano(CS), ideato e proposto come attivita' didattico-culturale e come viaggio nella storia e nelle note musicali delle genti del Sud. Progetto nato con la collaborazione tra l'Artista e gruppi musicali pugliesi di caratura internazionale quali: I Cantori di Carpino e I Tamburellisti di Torrepaduli ed avente come finalita' la trasmissione alle nuove generazioni delle memorie della propria terra e delle proprie tradizioni, attraverso il recupero di una identita' musicale meridionale e mediterranea rivisitata anche in chiave moderna. L'esperienza della cui bonta' si sono occupati gli organi di stampa e le varie TV viene replicata con la concretizzazione di un ulteriore Progetto dal titolo Canti e Cunti - suoni, odori, sapori, parole della tradizione - tra riti, miti e siti dalla Calabria alla Sicilia anche questo alla riscoperta delle "radici comuni" attraverso il confronto, questa volta con esperienze musicali siciliane, con gruppi altrettanto rinomati come i Dioscuri di Agrigento e I Cantori del Teatro Ditirammu di PalermornrnCon il suo gruppo si esibisce in numerosi concerti e partecipa ad importanti manifestazioni musicali: Kaulonia Tarantella Festival XI ed. direzione artistica di Eugenio Bennato con Taranta Opera di Eugenio Bennato, Noa&Band Mira Away, Cantori di Carpino, Rione Junno, Tony Esposito, Mimmo Cavallaro, Roy Paci & Aretusca, Hasna El Becharia, Erasmo Petringa, Pietra Montecorvino. Partecipa al seminario Verso Sud - movimenti musicali e tradizioni culturali del mediterraneo, organizzato dall'Ass. culturale Le radici e le ali - Universita' della Calabria con la partecipazione di Eugenio Bennato.rnrn1° Festival della musica popolare Montepaone Lido con: Mattanza, Parafonè , Lisarusa, Hantura. TraEdizioni 2009 Festival delle Culture Tradizionali Orsara di Marzi con Officina Zoe, Totarella.rnrn2010 - L'attivita' prosegue con la tournée Pelle Ribelle che allarga i canoni musicali tradizionali alle culture degli altri Sud del mondo, attraverso numerosi concerti. Partecipa alla Stagione Concertistica 2010 - Amici della musica di Catanzaro ed alla stagione teatrale Teatro Morelli Cosenza,rnrnA Marzo 2010 esce il DVD Live "Notte bianca @ Rogliano" che contiene 22 brani dal vivo e contenuti extra.rnrn1° Maggio a Sud - Rende, con Joe Amoruso, Rino Zurzolo, Peppe Servillo, Paolo Meneguzzi.rnrnNel Giugno del 2010 esce Cantannu e Sonannu lavoro discografico contenente quattro brani, tre dei quali rielaborati ed un inedito. 22 Ottobre 2010 - Roma - quartiere San Lorenzo. Nel Dicembre del 2010, propone il progetto Ex Voto - canti di fede e tradizione - che ripercorre la nascita di Gesu', attraverso i canti dell'Italia del Sud, la cui tournée riscuote successo e consensi in contesti artistico-culturali. Il 31 Dicembre 2010 e' ospite del Concerto di Capodanno in Piazza dei Bruzi a Cosenza con la nota cantante Fiorella Mannoia.rnrn2011 - Il Tour e' un'anteprima de: "Sulle tracce dei terroni" , rivisitazione storica dell'unita' d'Italia. Sandro Sottile con la sua band, presenta numerosi concerti in importanti kermesse musicali.rnrnGiugno 2011 - X° edizione Metropolis Rende(CS) con Giusy Ferreri. Agosto 2011 - Paleariza Festival con Eugenio Bennato, Angelo Branduardi.rnrnSempre in Agosto, L'Associazione C'e' quel Sud con la direzione artistica di Sandro Sottile organizza a Panettieri(CZ) - Il Festival - "La notte del Brigante", con Eugenio Bennato & Sandro Sottile in concerto.rnrnIn occasione del Santo Natale - ripropone Ex Voto - canti di fede e di tradizione , riscuotendo grande successo...rnrn2012 In uscita il nuovo CD "sulle tracce dei terroni" - Special guest - Tony Esposito . In preparazione il nuovo tour.rnrnrnL’associazione culturale C’è quel Sud nasce nel maggio del 2009 a Rogliano, nel cuore della Valle del Savuto, in provincia di Cosenza. È un progetto che si colloca nel vasto orizzonte di movimenti e di ricerche che, in questi anni, hanno dato vita a percorsi di autonomia culturale nel tentativo di restituire al Sud la sua antica dignità di soggetto del pensiero. C’è quel Sud eredita la “rivoluzione culturale†inaugurata, verso la fine degli anni ’90, dal “pensiero meridianoâ€. Secondo la lezione del pensiero meridiano il Sud deve diventare soggetto autonomo di pensiero e non essere interpretato sulla base di valori imposti dall’esterno. Si tratta, in quest’ottica, di riuscire a trasformare in risorse quelli che nella prospettiva del ‘Nord sviluppato’ sembrano solo vincoli, limiti e vizi: il forte legame con le tradizioni, la disposizione a creare legami sociali e di solidarietà , l’amore per il territorio ecc. La valorizzazione dell’originalità geo-culturale del Sud e la sua conversione in un progetto nuovo diventano oggi di massima importanza per reagire positivamente ai processi di omologazione culturale che accompagnano la globalizzazione. Diventa essenziale rivitalizzare le culture locali e quindi ripartire dal proprio “essere situatiâ€, non per cedere a forme di chiusura localistica, ma per aprirsi al futuro riscoprendo la propria appartenenza meridionale e mediterranea. In questo quadro, la “tradizioneâ€, da bacino di una identità perduta e da rimpiangere si trasforma in patrimonio di testimonianze che rappresentano la traccia ancora viva di una differenza ritrovata e tutta ancora da scoprire. La tradizione diventa il principale campo di ricerca e di investimento dove matura una nuova sensibilità culturale che guardando al passato si rivolge al futuro. L’associazione culturale C’è quel Sud si propone di trovare i canali espressivi (dalla musica all’enogastronomia, dalla letteratura alla filosofia) per promuovere iniziative (concerti, seminari, mostre, laboratori, ecc.) che sappiano, da una parte accrescere la consapevolezza del vasto patrimonio culturale del meridione, dall’altra arricchire questo patrimonio di nuove esperienze, di nuovi linguaggi e di beni ulteriori. L’associazione ha come scopo quello di fare rete con altre realtà presenti sul territorio (associazioni, centri studi, scuole, enti, università ecc.), al fine di favorire esperienze di cooperazione e di interscambio culturali e arricchire la conoscenza della cultura del Sud. L’associazione C’è quel Sud, inoltre, crede fermamente nella necessità storica di dar vita ad un grande progetto per il Mediterraneo. Al discorso di rinascita della tradizione meridionale dovrà accompagnarsi un lavoro di riscoperta della propria appartenenza mediterranea, allontanando così il rischio di chiusure localistiche e identitarie tanto pericolose quanto inutili. Il Sud è prima di tutto mediterraneo e attraverso il Mediterraneo ritroverà se stesso e gli altri sud, dell’Europa e del mondo. Certamente la ricerca artistico-musicale costituisce uno dei canali di espressione privilegiati per portare avanti questo tipo di progetto. Un forte impulso alla crescita dell’associazionismo nel sud è stato offerto dalla nascita di un grande movimento musicale che in questi anni ha lavorato sulla matrice etno-popolare della musica meridionale. Col veicolo della musica molti gruppi hanno cercato non solo di riscoprire le tradizioni ma soprattutto di rielaborarle in chiave moderna. È il più bel esempio quello dei gruppi musicali che ci testimonia come il recupero delle tradizioni, lungi dall’indicare una chiusura nel localismo, rappresenti un’autentica forma di apertura che offre al mondo contemporaneo uno sguardo nuovo, più meridionale e mediterraneo. Lungo un orizzonte così ampio – che tiene uniti il passato e il presente, la tradizione e la contemporaneità , il Sud e il Mediterraneo – nasce e si sviluppa il progetto dell’associazione culturale C’è quel Sud.rnrnrnSi ringrazia Cesare Stranges per aver seguito l'iter di adesione.rn
Il Sindaco della Città di MATERA, Capitale Europea della Cultura, Sig. Salvatore Adduce, comunica con Delibera n.66 del 06/03/2015 l'adesione della Città di MATERA agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di San Marco Argentano (CS), Sig.ra. Virginia Mariotti, comunica con Delibera n.4 del 20/01/2015 l'adesione della Città di San Marco Argentano agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
AAA Corte d'Appello di Catanzaro ... Rinvia al 5 Aprile 2016 il giudizio...rnrnIl Comitato No Lombroso comunica
Il Sindaco della Città di Molfetta (BA), Sig.ra. Paola Natalicchio, comunica con Delibera n.252 del 30/10/2014 l'adesione della Città di Molfetta agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Pizzo (VV), Dott. Gianluca Callipo, comunica con Delibera Consiliare n. 93 del 21/10/2014 l'adesione della Città di Pizzo agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Velletri (Roma), Sig. Fausto Servadio, comunica con Delibera Consiliare n. 47 del 25/07/2014 l'adesione UNANIME della Città di Velletri agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.rnrnCarlo III, nella notte del 10/11 agosto 1744, ne è felice...rnE felicissimo è il dott. Antonio Nicoletta, membro Testimonial del Comitato No LOmbroso che, insieme al Consigliere Comunale Antonietta Dal Borgo, ne ha curato personalmente l'intero iter burocratico, BRAVISSIMI Antonietta ed Antonio!
L'associazione Culturale Terraurunca è Testimonial del Comitato No Lombroso. www.terraurunca.it
Il Sindaco della Città di Gioia del Colle (BA), Sig. Sergio Povia, comunica con Delibera n. 160 del 19/09/2014 l'adesione della Città di Gioia del Colle agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial
Michele Carilli nasce a Cinquefrondi il 23 maggio 1968, vive e lavora a Reggio Calabria.rnLaureato in scienze politiche, è Ispettore capo della Polizia di Stato.rnDa sempre appassionato di Teatro , è stato attore e regista, nonché socio fondatore nel 1991, della compagnia teatrale “ I Nuovi Giullariâ€, ricevendo nei 20 anni di attività diversi riconoscimenti sia come compagnia sia personali, come quelli di “miglior regia†e “miglior attore†all’Oscar del Teatro (premio Calliope) del 1994 a Reggio Calabria.rn Nel 2001 si aggiudica il secondo posto al concorso Rai per autore televisivo ideato da Carlo Conti .rnE’ dirigente Provinciale del Consap, Sindacato di Polizia, con il quale dà vita ad importanti iniziative a livello sociale come “Sketchando S’impara†, concorso teatrale riservato alle scuole elementari e medie, e “Un sorriso condiviso†spettacolo itinerante riservato alle case di riposo ed alle case famiglia.rnDa circa cinque anni si è dedicato all’approfondimento dello studio sul periodo risorgimentale, il libro “La brutale Verità †pubblicato nel settembre 2012 e lo spettacolo teatrale “1861- la brutale verità †sono frutto di questo suo lavoro. Nello scorso luglio si è aggiudicato il premio speciale della giuria nel concorso letterario “Nicola Giuntaâ€, organizzato dal “Reghium Juliiâ€.rnrnLa Brutale verità link: http://www.youtube.com/watch?v=L6ghuNFti4Q Michele Carilli, Membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dice: "...A complicare il tutto ci sono i pregiudizi dei settentrionali nei confronti dei meridionali, e in questo senso hanno molto peso le dichiarazioni di famosi politici del risorgimento, come quella di Massimo D’Azeglio, noto per la frase “Fatta l’Italia bisogna fare gli italiani†che afferma “unirsi ai napoletani è come andare a letto con un vaiolosoâ€, o le dichiarazioni rese dal futuro capo di Governo Lanza che asserisce “Agli italiani del Nord spetta l’ardua missione di rigenerare civilmente gli italiani del Sudâ€. Per non parlare delle teorie pseudoscientifiche di Cesare Lombroso, il quale afferma che il meridionale appartiene ad una razza maledetta, una razza inferiore sia dal punto di vista fisico che psicologico. In particolar modo l’intera Calabria è descritta come “luogo di epilettici degenerati, di popolazioni superstiziose, tendenzialmente criminali per caratteri razziali e temperamento etnicoâ€. -
Il Sindaco della Città di Pianopoli (CZ), Sig. Gianluca Cuda, comunica con Delibera n. 61 del 29/07/2014 l'adesione della Città di Pianopoli agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial
Antonio Manuel Marco Cascio nasce alle pendici del monte Erice, proprio accanto all’omonimo e magico borgo medievale, il 16 dicembre del 1985. Trascorre l’adolescenza ad Alcamo (Tp) dividendosi tra lo sport, le arti e l’impegno civile. All’età di venti anni si trasferisce a Rovereto (Tn) per motivi di studio, frequenta l’Università per diventare tecnico di radiologia. Nel frattempo si dedica a un’altra delle sue grandi passioni, il viaggio, e visita l’Europa con chitarra in spalla e penna fra i capelli.Convinto meridionalista, ha sempre coltivato l’interesse per le lettere e l’amore per la propria terra tanto da scriverci il suo primo romanzo. Ha esordito con il romanzo “La Fossa degli Angeli†al Pisa Book Festival 2013 riscuotendo un buon successo fra i visitatori e ha continuato il tour portando il proprio spettacolo fatto di letture e musica e canzoni per vari locali e cafè letterari della Penisola. È tuttora al lavoro su un progetto letterario sull’ antirisorgimento italiano e sui i cosiddetti “Brigantiâ€.rnParafrasando il suo grande corregionale Roy Paci, parlando di sé cita: “Ho molto pianto e tanto sorriso, ora il destino lo invento da me. Questo è l’enigma del paradiso, sarai il mio viso se entrerò in teâ€. Crede fermamente nella forza universale dell’amore.rnAntonio Manuel Marco Cascio, Membro Testimonial del Comitato No LOmbroso ci dice: "Aderisco con rabbia ed amore al comitato No Lombroso in quanto ritengo inconcepibile che esista in un Paese civile un museo che giustifichi l’ odio razziale e asserisca la superiorità di alcuni abitanti su altri. Aderisco con la rabbia di un meridionale che dai sette anni in cui lavora al Nord è diventato “Terroneâ€; e soprattutto con l’amore per la mia Terra di Sud, madre generosa dei coraggiosi figli prigionieri di quel triste museo. La nostra è una “Terra ai confini di Terra†e per troppo tempo è stata ai confini della giustizia e della verità ; è arrivato il momento di rialzarsi, chiedere i danni e dare sepoltura cristiana ai nostri fratelli."
Il Sindaco della Città di Santo Stefano di Rogliano (CS), Dott.ssa Lucia Nicoletti, comunica con Delibera n. 52 del 03/09/2014 l'adesione della Città di Santo Stefano di Rogliano agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Drapia (VV), Sig. Antonio Vita, comunica con Delibera n. 56 del 28/08/2014 l'adesione della Città di Drapia agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Antonella Musitano, docente di lettere e storia di professione e scrittrice per passione, pubblica tra le sue ultime opere un libro di particolare successo "Sud, tutta un'altra storia" (prefazione di Lino Patruno, Laruffa Editore). Libro che narra la vera storia di un "legittimista" delle Due Sicilie, Don Ferdinando Mittiga, che ha ritrovato, finalmente, dopo 152 anni di oblio, la ragione della sua esistenza. Cittadino possidente di Platì, Mittiga decide di andare contro il corso della Storia difendendosi a mano armata contro l'invasore piemontese ed i suoi stessi pari pur di sostenere le ragioni del popolo proletario vieppiù affamato ed angariato dal nuovo governo liberale. Muore combattendo e la sua memoria è volutamente infangata da inesistenti fatti delittuosi proprio per associare al malavitoso anche l'immagine del brigante legittimista che egli incarna con coraggio e spirito di sacrificio. Il libro affronta anche la questione "Cesare Lombroso", a cui è dedicato un intero capitolo e proprio in questo merito Antonella Musitano, membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice: In una società come quella attuale in cui la scienza e il pensare scientifico sono alla base della conoscenza, e lo sono al punto che perfino la teologia e la filosofia dialogano con la scienza considerando l’uomo una parte fondamentale della natura, un museo di Antropologia Criminale, come quello di Torino, intitolato allo pseudoscienziato Cesare Lombroso che espone al pubblico centinaia di reperti umani, cui viene negata una degna sepoltura, rappresenta una offesa alla dignità dell’uomo, al sapere scientifico e a secoli di cultura e di progresso.Ha scritto Cicerone: Cuiusvis hominis est errare; nullius nisi insipientis in errore perseverare ("è cosa comune l'errare; è solo dell'ignorante perseverare nell'errore"). Parafrasando l’aforisma di Cicerone, si può perfino accettare l’errore ma che l’errore venga ostentato in un museo è da ignoranti, quindi inaccettabile. Ma nel Museo di Torino è proprio l’errore che viene ostentato al pubblico!!!!! Nella vita di tutti i giorni e nel mio ruolo di insegnante, quindi, di educatrice, ho sempre rivolto grande attenzione alla persona, al rispetto della dignità dell’uomo, ivi compresa quella “pietas†verso i defunti che è patrimonio comune di tutte le più grandi civiltà , ecco perché trovo altamente diseducativo e privo di qualsiasi valore culturale un museo che espone al pubblico resti non per dimostrare una verità scientifica, bensì un errore, non scienza ma pseudo – scienza che etimologicamente significa “conoscenza falsa, mendaceâ€. Quindi è questo che, secondo i curatori del museo “Cesare Lombroso†, noi dovremmo trasmettere ai ragazzi? Conoscenze false e mendaci? Io penso che il mondo della scuola, dovrebbe dichiarare con forza il suo dissenso nei confronti di un museo che espone al pubblico resti umani sulla base di una falsa teoria, una teoria bocciata dalla Comunità scientifica mondiale, un Museo che pretende di far passare per “culturaâ€qualcosa che non è altro che un subdolo e pericoloso veicolo di razzismo e pregiudizio. “Cessate di uccidere i morti, non gridate più, non gridate se li volete ancora udire, se sperate di non perireâ€â€¦.. ( da “ Non gridate più†– G- Ungaretti) Nei versi del grande poeta Giuseppe Ungaretti un grande monito: Chi non rispetta i morti non può sperare di salvare se stesso. Io dico “NO†al Museo “Cesare Lombrosoâ€, Antonella Musitano
Alessandro De Leo nasce a Crotone. Da sempre appassionato di fumetti, oltre che leggerli e collezionarli, comincia a disegnarli. Partecipa al concorso per nuovi autori Black Smoking (2004) a Cosenza dove viene selezionato per la mostra di tavole originali. Realizza una storia per il comune di Crotone, dedicata alla figura di Pitagora (2005). Collabora con il giornale locale Il Crotonese, per il quale disegna vignette, illustrazioni e fumetti. Nel Novembre 2013, ha pubblicato il fumetto “GLI SCIACALLIâ€, Tempesta editore. Alessandro De Leo, Membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dice: Un museo che si rispetti, deve far ricordare agli uomini i fasti delle civiltà passate, la loro cultura… Un “museo†che contiene teschi, scheletri e teste mozzate di persone innocenti, cancella la memoria di quello che eravamo…
Il Sindaco della Città di Gimigliano (CZ), Sig. Massimo Chiarella, comunica con Delibera n. 53 del 17/07/2014 l'adesione della Città di Gimigliano agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Maria Franchini è nata e vissuta a Napoli dove esercitava la professione di guida quadrilingue dei monumenti della Campania. Nel 1979 si trasferisce con il marito francese a Parigi. Occupa vari impieghi prima di cominciare a scrivere articoli e libri dal 1994. Dal 2005, tiene corsi e conferenze presso il Centro Culturale Italiano di Parigi (CCI Paris). Autrice di : « Les Indiens d’Amérique et le Cheval » – Zulma 2001 (recensioni in più di dieci quotidiani e riviste fra i quali “Le Monde) « Jeanne Reine des Ecuries » nell’antologia « Le Cheval est une femme comme les autres » - Pauvert 2001 « Comment la Femme vient vers le Cheval » nel collettivo « Hippos et Eros » Internationale de l’Imaginaire 2001 « Au pays des Moi-Je », nel collettivo « C’est pas con un cheval, c’est pas con… » Editions du Rocher 2003. « Les recettes des Chuchoteurs. Foutaise ou panacée ? » Favre 2004 « La Danseuse et le Cheval » nel collettivo « Histoires d’amour et de chevaux » Editions du Rocher 2005 « De l’intelligence des chevaux » Zulma 2009 (tradotto in italiano con il titolo “L’intelligenza dei cavalliâ€, ed. Equitare 2012. “Dictionnaire insolite de Naples†ed. Cosmopolite (pubblicazione prevista per aprile 2015) Coautrice di : « La Méthode Gentili » – Zulma 1997 « La fabuleuse aventure du Cheval Napolitain, à l’origine de l’art équestre », Zulma 2003. « Sommes-nous cruels avec les chevaux ? » Zulma 2007 (tradotto in italiano con il titolo “ita da Cavalliâ€, ed Equitare 2013. « Le Cheval du Vésuve » (roman jeunesse) mars Zulma 2010. “Napoli Insolita e segreta†ed. Thomas Jonglez 2014 (tradotto in quattro lingue) E' molto attiva in ambito anche giornalistico dove si impagna in particolare con articoli di etologia, storia, storia dell’arte, arte e mitologia inerenti al cavallo in varie riviste specializzate e non, fra le quali “Cheval Magazineâ€, la rivista ippica più importante d’Europa 1994 – 2005. Poliglotta fin da giovane età ha al suo attivo diverse traduzioni dall’inglese e dall’italiano quali: Henry Blake « Penser Cheval » Zulma - 1998 Marthe Kiley-Worthington « Le Comportement des Chevaux » Zulma 1999 Maria-Natale Orsini « Francesca e Nunziata » - Phébus 2004 (titolo francese : La main à la pâte). Maria Natale Orsini « La favola del Cavallo » (titolo francese « Napolitano l’Immortel ») Editions du Rocher juin 2009. Non sono rare le sue partecipazioni a trasmissioni radio-televisive quali: 1998 – France Culture - AGORA – per la traduzione di « Penser Cheval « . 2002 – chaîne Equidia – per la pubblicazione di « Les Indiens d’Amérique et le Cheval ». 2004 – France Culture – Carnets Nomades)– (Naples, Pompéi et la Côte Amalfitaine), 2005 – France-Info – LE MONDE DU CHEVAL– per la pubblicazione di 2008 – RFI – « Visiteurs du jour » per la pubblicazione di “Les Indiens d’Amérique et le cheval†2009 – Radio Canada – per la pubblicazione di « De l’intelligence des chevaux ». Maria Franchini Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice: "Anche se trapiantata in Francia, rimango napoletana col cuore, con la testa e anche con il corpo, perché da Napoli non manco mai più di sei mesi. Come non essere umiliata, ferita da chi ha allestito questo museo che perpetua le atrocità commesse contro i miei ? Che con molta probabilità sono lì fra i tanti vergognosamente esposti agli sguardi dei curiosi. Che obbrobrio, mi viene la pelle d’oca! Ed io dovrei girare le spalle, fingere di non vedere ? Davvero non me la sento. L’Italia per me non esiste, perché nessuno non mi (ci) ha mai dato voglia di appartenervi. Quelli che ci hanno conquistati o traditi continuano a fare “a chi figli e a chi figliastriâ€, come si dice nella mia bella lingua (che insegno ai francesi). Nel momento in cui questi cinici op-portunisti si decideranno a dimostrarmi che, una volta per tutte e con i FATTI, gli Italiani sono tutti uguali da Aosta a Trapani, solo allora quando me lo chiederanno, io risponderò senza arrossire “sono italianaâ€. Per ora, a chi mi chiede “è italiana?†ribatto : “no, sono del Sudâ€. “E non è la stessa cosa?â€, ribattono loro, “assolutamente no†rispondo ’a copp’ ’a mano. Biografia
Alessandra Lucini (cremonese di nascita e piemontese di adozione), pensionata/lavoratrice per "campare", volontaria presso le carceri italiane per "vivere", è membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso. Alessandra ci dice: Avevo poco più di vent'anni quando un libraio mi consigliò dei libri scritti da un condannato a morte in America negli anni cinquanta. E sono stati proprio quei libri che mi invogliarono ad approfondire l'argomento carceri e a far nascere in me il desiderio di avvicinarmi a quel mondo. Gli impegni familiari di allora fecero sì che il sogno rimanesse in un cassetto che ogni tanto aprivo per poi richiuderlo, tanti problemi e tanti cambiamenti non mi consentivano di realizzarlo.rnMa quando vogliamo realmente qualcosa non riusciamo mai a chiudere definitivamente quel cassetto che se ne rimane lì, aperto quel tanto da lasciare una fessura ben visibile ti ricorda che quel mondo esiste.rnI sogni si avverano prima o poi e quando non te l'aspetti più, come per miracolo, l'occasione arriva e tu la prendi al volo senza indugiare. Il mio sogno ha preso forma grazie ad Alfredo Cosco e al suo blog "Le urla dal silenzio", la porta si è aperta e quindi ho varcato quella soglia piena di emozione e di interesse. Ho cominciato a comunicare con alcuni detenuti, poi ho attraversato cortili, varcato cancelli e superato muri e porte blindate e mi sono resa conto dell'incoerenza e dell'assurdità che regna dietro a quelle mura. E' civiltà murare vive delle persone? E' civiltà stipare da quattro a sette persone in pochi metri quadrati? E' civiltà negare la seconda opportunità ad un uomo che è destinato a morire in carcere?rnRieducazione, riabilitazione, reinserimento diventano parole che sono pura utopia. Non si può rispondere a dei reati con vendetta e costrizione, oppressione e repressione non possono essere la giusta risposta per chi ha sbagliato. Non ho mai creduto che il carcere fosse la risposta giusta per chi, per mancanza di opportunità e di alternative ha imboccato una strada sbagliata, e sento tutt'ora che l'intera società ha una grande responsabilità nei confronti di chi ha commesso un reato.rnLa mia tenacia ha fatto sì che riuscissi a prestare volontariato nel carcere più vicino al luogo in cui vivo, volontariato che svolgo tutt'ora. E più frequento quel mondo e più mi rendo conto che si tengono prigionieri molti grandi talenti, si toglie la voce a chi avrebbe tanto da insegnare ai nostri giovani. L'odio genera odio e la vendetta genera vendetta, l'aggressività genera altra aggressività .rnPrendere le distanze da quel mondo crea l'illusione di essere migliori di loro, dovremmo invece pensare che è soltanto per un caso fortunato che ci troviamo al di fuori, il filo che ci separa da quelle mura è sottile, potenzialmente noi siamo loro e loro sono noi. L'essere umano è incline all'errore, non mi sento diversa da chi è ristretto nè tanto meno migliore, sono soltanto una piccola persona che davanti a sè ha trovato strade diverse e fatto incontri diversi, praticamente, soltanto più fortunata.rnE questo percorso mi ha fatto conoscere epistolarmente persone come Pasquale, che con le sue lettere e con i suoi scritti sul blog mi ha insegnato tantissimo. Mi ha fatto aprire gli occhi su una storia che ignoravo, quella scritta dai vinti, mai credere nella storia che raccontano i vincitori, esaltano eroi che in realtà erano carnefici e idealizzano nefandezze inconcepibili.rnCorrispondo con lui e con tanti altri che dimostrano un'intelligenza viva e un grande rispetto nei miei confronti.rnGrazie ad un social network che molti demonizzano, (a torto), sono arrivata a BRIGANTI e a DOMENICO IANNANTUONI con il suo comitato NO LOMBROSO al quale ho subito aderito con molta convinzione.rnTenere aperto il museo Lombroso significa tenere vivo un pregiudizio di cui ci dobbiamo liberare se vogliamo davvero crescere e liberarci dai luoghi comuni che ci incatenano e ci fanno implodere. rnMi auguro che la sua chiusura avvenga presto e che sia un opportunità per far conoscere la vera storia, quella che non ci hanno insegnato.rnCi sono scuole costruite sulle ossa delle vittime dell'unità d'Italia, scuole dove si insegna una storia errata ai discendenti di quei morti, e questo che mi fa molta rabbia. rnSe vogliano dare un segno di civiltà facciamo chiudere quel museo che racchiude i resti di persone uccise ingiustamente, persone che combattevano per una causa in cui credevano, praticamente eroi presentati come criminali. rnBasta con queste bugie portate avanti per un secolo e mezzo, dicendo la verità si restituisce la dignità che quelle ossa meritano.rnVoglio aggiungere un brano che la dice lunga su quanto siamo incivili e su quanto avremmo da imparare da popoli che consideriamo selvaggi:rnNABAJYOTISAIKIA rnc'è una tribù africana che ha un costume molto bello.rnQuando qualcuno fa qualcosa di sbagliato e nocivo, prendono la persona al centro del villaggio, arriva tutta la tribù e lo circonda. Per due giorni, dicono all'uomo, tutte le cose buone che ha fatto.rnLa tribù crede che ogni essere umano viene al mondo come un bene. Ognuno è desideroso di amore, pace, sicurezza, felicità . Ma a volte, nel perseguimento di queste cose, commettiamo degli errori.rnLa comunità vede quegli errori come un grido di aiuto. Essi si uniscono per sollevarlo e per ricollegarlo con la sua vera natura, per ricordargli fino a quando non si ricorda pienamente la verità dalla quale era stato temporaneamente disconnesso, rnNabajyotisaikia! MidorirnNABAJYOTISAIKIA, è un complimento utilizzato in Sud Africa e significa: "io ti rispetto, ti nutro. Importa a me " --in risposta dicono Midori, che è--: " così, esisto per te "rnrnAlessandra Lucini
Raffaele Vitagliano, medico in costa d’Amalfi è un ex-alunno dell’istituto Bartolo Longo, una struttura, ancora operativa, realizzata nel 1893 dal Beato Bartolo Longo per l’accoglienza dei Figli dei Carcerati che è in netto contrasto con le concezioni lombrosiane della delinquenza atavica e ravvisabile anche nella morfologia delle strutture corporee. In oltre cent’anni di attività l’istituto ha fornito istruzione e formazione civile e morale a tanti ragazzi che provenivano da realtà degradate dando loro l’opportunità di un sereno e proficuo inserimento nella vita civile raggiungendo traguardi anche di prestigio nelle diverse realtà , civili ed anche religiose. Dopo i primi anni di formazione nell’istituto Bartolo Longo di Pompei, Raffaele Vitagliano, completa i suoi studi a Napoli ove si laurea in Medicina e Chirurgia con interessi rivolti sia alle moderne acquisizioni occidentali con approccio all’informatica medica che a quelle della tradizionale medicina orientale divenendo docente di tecniche di Agopuntura e di shiatsu, nonché promotore di ben dieci edizioni di convegni sulle tecniche di Agopuntura. Nel 2012 Raffaele Vitagliano partendo dalla riflessione che una smisurata moltitudine di fedeli nel mondo conoscono il Santuario di Pompei, ma in pochi conoscano la storia del suo fondatore, il Beato Bartolo Longo, ed ancor meno la sua grande intuizione pedagogica e morale che nei fatti e nel tempo ha smentito clamorosamente le teorie del Lombroso realizza unitamente ad altri ex-alunni un film, attualmente distribuito in DVD e allegato al testo BARTOLO LONGO-Il Rosario e la Carità –Presentazione dei primi figli dei carcerati accolti dal Bartolo Longo a Pompei. (Edizioni Associazione Lux in Midia) Nei primi mesi del 2014, casualmente intercetta il Comitato No Lombroso venendo a conoscenza del loro impegno per impedire che le nefaste teorie siano ancora pubblicizzate anche in maniera subdola attraverso l’apertura di un museo a lui dedicato. Per queste ragioni ed anche a testimonianza della giusta intuizione di chi, non si lascia condizionare dalle presunte teorie scientifiche del Lombroso, il dott. Raffaele Vitagliano entusiasta aderisce al comitato proponendosi anche come testimonial allegando questa videoclip della sua partecipazione alla trasmissione RAI Unomattina caffè
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Il Sindaco della Città di Giovinazzo (BA), Sig. Tommaso Depalma, comunica con Delibera n. 84 del 27/05/2014 l'adesione della Città di Giovinazzo agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Pino Cariati è l’ideatore e la voce dei coram populo e ci dice: "Piuttosto che proporre la propria biografia, suggerisco, semplicemente, di cercare su YouTube Pino Cariati o coram populo come antidoto contro la pseudoscienza del Lombroso."
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Claudio Metallo è nato a Campora S.G.(Cs). Ha lavorato per Al Jazeera documentary, Al Jazeera Children Channel e ha collaborato alla prima serie della trasmissione di Raitre "Presa Diretta" di Riccardo Iacona. Ha realizzato più di trenta video tra cortometraggi e documentari. Collabora con la telestreet di Bologna, Teleimmagini. Ha scritto, montato e diretto la prima sit com del circuito telestreet (Brutti, sporchi e cattivi) in 42 puntate e la trilogia di "Rotsuma". Collabora con varie riviste, tra cui Cultura Calabrese, terrelibere.org e La voce delle voci. E` autore dei documentari Fratelli di Tav (2008), vincitore di numerosi premi, di Paisà -Storie di migranti in Campania (2009) e 'Un pagamu-la tassa sulla paura (2011) vincitore del Film festival di Ghedi e del Val Bormida Film Festival. Il documentario ha ricevuto anche la Menzione speciale al Trani Film Festival. Nel 2012 ha scritto, diretto e montato "L'avvelenata - cronaca di una deriva" sulla questione delle navi dei veleni e nel 2013 "Joggi Avant Folk:15 anni suonati". Nel 2013 gli viene assegnato il premio Gialuca Congiusta con questa motivazione: per l'impegno mostrato nel raccontare la Calabria positiva, la Calabria che resiste. Claudio Metallo Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice: "La decisione di appoggiare la chiusura di un museo è molto difficile. Penso che i musei siano luoghi dove si possa imparare molto anche sugli errori commessi dall'uomo, ma nel caso del museo Lombroso penso che vi siano luoghi più idonei dove poter eventualmente dare la possibilità di studiare le sue terribili teorie, senza bisogno delle salme delle persone passate sotto le mani del presunto scienziato veronese"
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Il Grand.'Uff.Avv. Ernesto d'Ippolito, Grand'Uff. ,Presidente dell'Accademia Cosentina ed Emerito Presidente dell'Unione degli Ordini Forensi della Calabria, ci ha comunicato con lettera personale la sua adesione e quella della "Accademia Cosentina" ed in qualità di Membro del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" ci dice:" Questo soltanto oggi possiamo dirti/quel che non siamo e che non vogliamo (Ossi di Seppia _ E. Montale)". Ecco, "questo" non vogliamo:stare alla finestra in pigra inazione, mentre qualcuno usa il cranio di un vecchio calabrese (che, se calabrese, e se di misure sospette, facilmente di brigante!). Ecco perchè ho l'arroganza di decidere l'adesione altresì della gloriosa "Accademia Cosentina", che da mezzo millennio tenta di rappresentare, non, per carità , la cultura calabrese o meridionale, ma l'attenzione umile e costante alla cultura del mondo, alle scelte di civiltà , agli assalti, soprattutto i più obliqui e dissimulati, al faticoso progredire dell'uomo. E poichè da sempre nel dettaglio si insinua il diavolo (da sempre nascosto in abiti guelfi), in pari data, e sempre a nome dell'Accademia, ho scritto al Museo Lombroso ed all'Università di Torino, per aggiungere, la mia modesta voce a quanti hanno chiesto il doveroso ritorno dei resti mortali di Giuseppe Villella a Motta Santa Lucia, nella mia Regione.- Grand'Uff. Avv. Ernesto d'Ippolito
Mario Furlan, è il primo docente docente universitario di Motivazione e crescita personale in Europa. Life coach iscritto all’American Psychological Association, ha scritto vari libri, tra cui i best- seller Risveglia il campione in te! e Tu puoi! Ha creato l'Alfacoaching, il coaching del benessere. Mario è molto presente sui mezzi di comunicazione con i suoi programmi motivazionali. Tiene rubriche fisse di motivazione e autostima sui quotidiani Metro e Il Giorno; sul settimanale Vero; sul mensile For Men Magazine e Natural Style; e su TgCom24 e Huffington Post. Mario è direttore responsabile di due testate sportive: Olympians, il mensile leader in Italia nel campo del fitness e del bodybuilding; e Kettlebell Mag e allenamento funzionale, l'unica rivista sull'allenamento con i kettlebell. Mario è soprattutto noto come fondatore dei City Angels, i volontari di strada d’emergenza in basco blu e giubba rossa che in 18 città italiane e in Svizzera aiutano i senzatetto e contrastano la criminalità . Esperto di arti marziali, ha fondato il Wilding, l'autodifesa istintiva adatta soprattutto alle donne, agli anziani e a chi non ha preparazione fisica.rnHa ricevuto vari riconoscimenti per il suo impegno sociale, tra cui l'Ambrogino d'oro, la qualifica di membro onorario del Rotary Club, il Paul Harris Fellow e il premio Carlo Porta. Mario Furlan, con i suoi City Angels che operano, oltre che a Milano, anche a Roma, Torino, Firenze, Palermo, Venezia, Messina, Rimini, Brescia, Cagliari, Monza, Novara, Lecce, Parma, Varese, Bergamo, Como e Campomarino (Campobasso), è Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" e ci dice: "Un museo su Cesare Lombroso, padre dell’Eugenetica negativa? Mi sembra sbagliato, diseducativo e razzista. Come è assurdo giudicare le persone dal colore della loro pelle, lo è altrettanto giudicarle dai loro tratti somatici. Le persone non vanno valutate dal loro viso, ma dal loro cervello. E dal loro cuore."
Mario Furlan su WikiPedia
Di lui l'esperto calcistico avv. Giancarlo De Peppo ci dice: Alessandro Altobelli nasce a Sonnino (Latina) il 28 novembre 1955. Cresciuto calcisticamente nel settore giovanile del Latina, a metà degli anni settanta viene notato e apprezzato dagli osservatori del Brescia, squadra in cui approda e comincia a farsi notare a livello nazionale. Il giovane Altobelli, per i compagni e gli amici Sandro, diviene in poco tempo popolare con il soprannome di “Spilloâ€, per il suo fisico longilineo e solo apparentemente esile, oltre che per la capacità di “pungere†le reti avversarie. Dopo tre stagioni a suondi gol con la maglia delle “rondinelle†bresciane, nell’estate del 1977 passa all’Internazionale, ed in maglia nerazzurra rimane per ben undici stagioni, con all’attivo nel complesso 446 partite disputate e 209 reti realizzate. Dopo questa lunga militanza interista passa nel 1988 ai rivali storici della Juventus, dove in una sola stagione riesce comunque, come sempre, a farsi apprezzare in campo e fuori.rn Infine termina la propria carriera al Brescia in serie B, dove si ritira a 34 anni dopo un’apprezzabile stagione condita da sette realizzazioni.rnIn nazionale Altobelli inizia a trovar spazio nell’Europeo del 1980, esperienza poco fortunata per tutta la squadra azzurra. Ma Altobelli e gli altri azzurri si rifanno con gli interessi nei mondiali di Spagna del 1982, dove sotto la guida di Enzo Bearzot conquistano un’indimenticabile Coppa del Mondo e nella finale contro i tedeschi Altobelli segna il gol dell’apoteosi, mettendo in rete di giustezza su cross dello scatenato Bruno Conti, dopo aver evitato con un abile doppio tocco il disperato tentativo del portiere avversario.rnAlessandro Altobelli rappresenta, nel calcio della fine anni settanta- inizio anni ottanta, il prototipo dell’attaccante ideale per un football moderno. Alle doti realizzative, indispensabili per il ruolo, associa una intelligenza tattica e una capacità di mettersi al servizio della squadra che ne fanno il beniamino di compagni e tifosi. Ed anche gli avversari lo apprezzano e lo rispettano per la lealtà e la positività sempre mostrata. Alessandro Altobelli è Membro Testimonial del Comitato No Lombroso. "La nobiltà dello Sport demolirà le mura del Museo Cesare Lombroso"
Emanuela Rocca, nata a Roma il 03 febbraio del 1953, imprenditrice nel settore servizi. Scrittrice di Romanzi, poesie, racconti brevi e saggi politici sito www.emanuelaroccascrittrice.com- libri pubblicati IL SOLE E LA LUNA - BIANCO E NERO - OFLE TRA I DUE MONDI- vinti 16 concorsi letterari di poesia, uno di racconti brevi- due di saggi politici - Redattrice capo di Agorà News on line - www.agoranewsonline.com - Attiva per far conoscere le verità che i mass media nascondono. Giornalista libera da bavagli - "Odio il genere umano che fa del male ai suoi simili e lotterò sempre per la giustizia e per la pace" Emanuela Rocca, membro Testimonial del nostro Comitato ci dice: "Già LOMBROSO... DI NOME E DI FATTO...OMBROSO. Quel museo mi sembra una stanza degli orrori, ma quello che mi fa più male è l'esplicito razzismo contro il popolo del sud e in special modo a quello dei calabresi. Io sono per metà calabrese e la cosa mi tocca profondamente, primo perchè conosco i calabresi e la loro bontà , secondo perchè mi sento offesa nel mio profondo come essere umano di origini del sud. Gli studi fatti dal prof. Cesare Lombroso sono solo sue teorie, per altro neanche accertate scientificamente. Convengo con voi nel voler chiudere il museo degli orrori e ridare degna sepoltura a quelle povere persone messe lì come cimeli da ripudiare..." Emanuela Rocca
Luciano Baietti nasce a Roma il 9 gennaio 1947. Già Dirigente scolastico, Magnifico Rettore della LUSEC è l’uomo più laureato del mondo con ben 14 titoli accademici: Diplomato ISEF, Laureato in Pedagogia, Lettere, Sociologia, Giurisprudenza, Scienze Politiche, Geografia, Filosofia, Scienze Motorie, Scienze Strategiche, Scienze Investigative e Sicurezza, Comunicazione Sociale , Ricerca Sociale per la Sicurezza Interna ed Esterna; specializzato in Criminologia Clinica e Psichiatria Forense; ha al suo attivo una lunga carriera di insegnamento in Educazione Fisica, Materie Letterarie e Giuridiche. Pubblicista e giornalista ha prestato servizio presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, UNIEF, SNALS e RSPP presso le Istituzioni Scolastiche. Ufficiale Superiore dell’Esercito (Maggiore Paracadutisti della Folgore) e Colonnello della Croce Rossa Italiana ed ancora attualmente in servizio. Cavaliere della Repubblica, Ufficiale, Commendatore, Medaglia d’Argento MPI, degli Eserciti Alleati, nonché Funzionario Delegato Prefettizio C.R.I..rn Luciano Baietti attraverso l’etimo “libreo†dice di sentirsi veramente libero. Infatti dietro la sua poliedrica preparazione accademica sempre in itinere ed in crescendo fino a raggiungere il Guinness dei Primati in tal senso, egli ha sempre mantenuto ritmi altrettanto serrati di lavoro in ambito professionale, guadagnandosi la sincera stima di intere generazioni di studenti. Il saper passare da una disciplina all’altra, con semplicità e soprattutto con l’umiltà di voler sempre imparare ogni giorno qualcosa di più per poterlo giosamente trasferire agli altri, è stato ed è tuttora il suo stile di vita. Egli, instancabile, si dedica ancora oggi, assiduamente, alle attività Sociali soprattutto nell’ambito dell’attività della Croce Rossa Italiana. Luciano Baietti, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice: “Non spetta a me dare un giudizio storico-legale su un personaggio così al di fuori della norma e con un pensiero costante sull’uomo delinquente o creduto tale per studio o per convenienza filo governativo regionale. Posso però esprimere un pensiero del tutto personale sullo scienziato(?) Lombroso. I tempi e le persone di allora, i loro obiettivi, le loro aspettative, il loro modo di confabulare e lo stare sempre dalla parte del vincitore non sono cambiati affatto. Lombroso è lo specchio del tempo di allora come di oggi. L’interesse personale, il proprio tornaconto e la visibilità a qualsiasi costo rende l’uomo pronto a tutto. Certo, parlare oggi di fisiognomica è del tutto superato e privo di ogni connotazione scientifica, dire che alcune regioni hanno una maggiore rappresentanza di criminalità vuol dire non voler riconoscere lo scorrere dei fenomeni sociali e le caratteristiche della criminalità odierna dei colletti bianchi. Per quanto attiene il Museo è chiaro che non ha più ragione di essere ed è solo un’esposizione di macabri reperti. Detto questo auspichiamo che l’Autorità preposte pongano fine a tutto ciò e quello che resta dei miseri resti venga consegnato finalmente ai propri congiunti per la sepoltura e soprattutto venga restituita quella dignità che gli era stata negata e non gli è stata mai riconosciuta ma anche e soprattutto per la normativa vigente.â€
Antonio Nicoletta nasce a Crotone, si laurea presso l'Università di Catania in Chimica impegnandosi ancora giovanissimo nella più grande azienda italiana del settore petrolchimico in qualità di tecnologo-ricercatore nonché responsabile di formulazione dei prodotti di raffineria e di assistenza ai processi produttivi. E’ relatore in svariati simposi internazionali inerenti agli studi dei nuovi prodotti derivati dal petrolio per frazionamento termico o chimico e coautore di numerose pubblicazioni di carattere accademico e industriale quali “Pyrolysis of petroleum heay cuts and heavy endsâ€. E’ estensore di oltre 150 “Crude Assay†(rapporti di valutazione in laboratorio di petroli grezzi, frazioni e prodotti effettuate al fine di fornire alla tecnologia ed alla produzione indicazioni utili alla migliore lavorazione del petrolio in carica), oggetto di pubblicazioni tecniche; specialista indiscusso su additivi, catalizzatori, chemicals, formulazione prodotti e trooble shoting di raffineria con oltre 120 relazioni di merito. E’ presidente fondatore del Club Kiwanis di Floridia e della Confraternita di Misericordia. Accademico di “Greci-Marinoâ€, “Tiberinaâ€, “ProPaceâ€; membro della “Unione della Legion d’Oroâ€, della “Noble Compania de Balletsreros Hujsdalgo de San Felipe y Santiago†e dell’ “Accademia delle Scienze di San Marinoâ€. Per il suo impegno nel mondo del Lavoro e del “Terzo Settore†è stato insignito di diverse onorificenze quali: Cavaliere Ufficiale al merito della Repubblica, Cavaliere della “Stella al merito del lavoroâ€-Maestro del Lavoro, Cavaliere del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, Cavaliere di Malta ad Honorem. Antonio Nicoletta è anche per passione ricercatore storico quindi scrittore. Pubblica in qualità di coautore “Xiridia Dilecta†(un saggio di indagine storica), “e furono detti briganti†(prima edizione come antologia della storia del Regno delle Due Sicilie) ed un secondo testo dallo stesso titolo ma con approfondimenti sui miti e realtà della conquista del Sud, in età matura scrive l’autobiografia “Ero bambino nel ‘47â€con l’intento di diffondere gli usi e le tradizioni della sua terra calabrese colta con gli occhi di un bambino durante il suo più importante periodo di metamorfosi socio-culturale, quello del secondo dopoguerra. Il suo revisionismo storico del periodo risorgimentale è costantemente volto alla doverosa emersione della Dignità del Sud che egli vede soffocata ignominiosamente da una pervasiva e permanente “Damnatio Memoriaeâ€, anacronistica quanto offensiva per le popolazioni meridionali e sicuramente autolesionista per l’intero “Sistema Italiaâ€; è questa la battaglia permanente che emerge dai suoi saggi storici. La sua narrazione è sempre rigorosa e precisa mentre i fatti, i protagonisti e le cause sono sempre legati con maestria “chimica†e secondo forze sapientemente distribuite al fine di restituire al lettore un quadro storico strutturato, convincente e soprattutto di piacevole lettura. Antonio Nicoletta, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso sul Museo Cesare Lombroso ci dice: “Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza. Questa era la domanda che Manzoni si poneva su Napoleone. No! Non fu vera gloria, rispondiamo noi traponendo la domanda su Lombroso. La sua parentesi di notorietà basata sugli studi svolti, ed in ispecie quelli sulle cause delle pellagra e sulle corrispondenze fisiognomiche del carattere, per quanto suggestive, nel tempo già brevissimo si rivelarono non vere. Per la pellagra si scoprì che non era la farina di granturco la causa della malattia, ma il fatto che essa non era supportata da altri alimenti che avrebbero fornito gli enzimi necessari ad evitarne l’insorgenza. Per le correlazioni fisiche con il carattere, gli studi dei suoi colleghi coevi e poi quelli immediatamente successivi ne smentirono in maniera definitiva ogni possibilità . D’altra parte, sdrammatizzando un po’ l’argomento, anche Totò in un suo film in parte ambientato in un tribunale, al pubblico ministero che l’aveva definito “ladro con la faccia di ladroâ€, rispose argomentando che proprio perché aveva la faccia di ladro non poteva essere ladro, dicendo al giudice “ ve lo figurate un ladro con la faccia di ladro? Morirebbe di fame perché nessuno l’avrebbe fatto avvicinare e si sarebbero ben difesi da possibili furtiâ€. Ebbene Totò aveva, in un certo modo, a suo modo, anch’egli smentito la teoria dell’uomo delinquente in quanto tale rappresentato dal suo aspetto. E ci fa specie che si continui a celebrare ed onorare la memoria di questo pseudo scienziato “Lombroso†intitolandogli strade ed istituti, e facendo del “Suo†museo non più un tempio della scienza, ma semplicemente un ossario, un’esposizione alla morbosa curiosità dei visitatori (?) dei resti di giovani rei soprattutto di aver combattuto, in difesa della propria dignità , della fedeltà alla propria Patria e al proprio Re, e quindi per i vincitori, dalla parte sbagliata. Furono per questo definiti delinquenti e briganti, elementi deviati e buoni solo per rappresentare il male. Decaduta, dicevo, questa pseudo teoria scientifica, in questo luogo non sono più esposti reperti scientifici, che essendo resti umani avrebbero comunque diritto ad essere trattati da tali, ma una orrenda e macabra esibizione resa anacronistica anche dal fatto che altre società , di cui alcuni componenti hanno i loro resti mortali (per esempio i maori) esposti in musei che esibiscono parti del loro corpo dipinte o tatuate, hanno richiesto ed ottenuto la restituzione di tali resti destinandoli ad una decorosa sepoltura in luoghi che ne perpetuano ed onorano la loro passata vita ed il loro ricordo. Si vergogni chi resiste ancora a restituire alla terra ed ad un doveroso e pietoso ricordo i resti di questi nostri morti consentendo finalmente il raggiungimento della pace che è loro dovuta.
Antonio Paolo Filomena, detto Tonino, si laurea presso l'Università di Bari in Scienze Politiche (indirizzo politico-sociale) e successivamente si specializza in Finanza e Contabilità degli Enti Locali per dedicare la sua attività professionale nel settore giuridico-amministrativo ove ancora oggi è impegnato nel Comune di Maruggio (Taranto). E' relatore, riconosciuto a livello nazionale, in numerosi convegni di carattere culturale con particolare predilezione per il territorio della provincia di Taranto per la quale ricopre anche l'incarico di Direttore dell'Osservatorio sui Beni Culturali per conto del Sindacato Libero Scrittori Italiani. Scrittore per insopprimibile passione, oltre ad innumerevoli saggi che confermano la sua poliedrica preparazione culturale, artistica e in ambito delle scienze sociali, scrive diversi libri particolarmente apprezzati tra i quali ricordiamo: "Sindacalismo Fascista - Dalle origini alla Carta del Lavoro", "Maruggesi nel primo Novecento", "Il relitto della Madonnina", "Guida a Maruggio, dentro e oltre la storia", "Maruggio: la tua Terra, il tuo mare", "Paese nostro povero ma bello (Gli anni Cinquanta),"Attacco a Maruggio: 13 giugno 1637", "Viaggio sentimentale nella Maruggio degli anni '60", "Nel ventre della Balena Bianca".rnLa sua narrativa è particolare: mai lontana dalle verità storiche oggettive, mai lontana dai sentimenti della gente, mai lontana dai giudizi di chi osserva gli eventi, mai lontana dagli attori che li generano. Conoscenza ed approfondimento per riconoscere la necessità di un successivo approfondimento è il "laminatoio" che forgia l'anima del racconto di Tonino Filomena. Il suo persistente riferimento alla Città di Maruggio, nei suoi lavori, non è inviluppo di pensieri di quel microcosmo bensì area di contatto con il mondo circostante e viatico per la comprensione dei FATTI UNIVERSALI; un abbraccio sinergico tra micro e macrocosmo attraverso il quale egli trasmette, anche con "sentimento" il senso della Storia dell'individuo e della Comunità cui egli appartiene. Tonino Filomena, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice: «E’ stato un caso che mi ha portato al Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso†di Torino. Ci sono entrato senza pregiudizio alcuno… con l’idea di farmi più tardi un’idea. L’idea che mi sono fatta è questa: quel museo non è un museo. Cinque euro per “visitare†– come è scritto sulla Guida alla visita – un museo “unico al mondoâ€, un museo che “non è una raccolta di strumenti di punizioneâ€, un museo che “non è un museo dell’orroreâ€. Cinque euro per sentirsi dire (dall’oltretomba) che il museo Lombroso “è un museo storico per comprendere l’atavismo criminale†e quindi per “formar(si) la propria opinioneâ€. Non c’è nulla di più geniale che aver allestito un museo per prendere in giro quei visitatori che vogliono iniziare “un viaggio nel tempo†per domandarsi (si legge nella Guida): Chi è il criminale? Chi è il genio? Chi è il folle?rnIo, che non sono un genio né un folle e nemmeno un criminale, un’opinione me la son fatta: è vero, il museo Lombroso è “unico al mondoâ€. Unico perché è l’esatto contrario di ciò che non vuole apparire. Esso è – appunto – la “meta agognata†del suo fondatore: un museo dell’orrore, un cimitero a cielo aperto. Il Lombroso, che ha partecipato alla lotta contro il “brigantaggio†con solerzia e devozione, non poteva che fondare il “suo†museo per “dimostrare†all’Umanità che l’Uomo Delinquente non è altro che il “Briganteâ€, vale a dire l’Uomo Meridionale. La “fossetta†individuata nel cranio del brigante Villella sarebbe la prova di fatto che “delinquente si nasceâ€, non si diventa. E’ stato bravo il buon Lombroso, ombroso consigliere comunale socialista al servizio dei savoiardi per aver mentito, sapendo di mentire, sulla real Casa Savoia che, per non inimicarsi la nuova borghesia, ignorò la “questione meridionale†da cui esplose il così detto “brigantaggioâ€, vale a dire quel vasto e incontenibile movimento politico e sociale, nato e alimentato dalla miseria e dalla sfiducia nella giustizia… che ebbe come protagonisti migliaia di contadini meridionali. rnIeri come oggi, delinquente non si nasce, si può diventare… per la miseria, la fame, l’ingiustizia, l’indifferenza dei potenti e dei governi e degli odierni Lombroso. rnIo, che non sono un genio né un folle e nemmeno un criminale, ma solo un po’ “brigante†meridionale, mi rivolgo ai giusti e ai tanti “nuovi†socialisti che governano la Nuova Italia per urlare: chiudete ‘sto macello di museo e buonanotte a tutti. Ai tanti morti e ai pochi vivi che vivono nella Verità .»
Gianfranco Nassisi, 63 anni nato a Foggia, medico ospedaliero e Dirigente Cardiologo di lungo corso presso l'Azienda Sanitaria di Foggia, coautore di numerose pubblicazioni,e relatore /docente in oltre 60 convegni scientifici nazionali ed internazionali, specialista di storia della medicina con particolare riguardo a quella dello Stato preuniatrio delle Due Sicilie (1754/1861), Presidente del Lions Club, del Club Unesco e dell'Associazione Culturale due Sicilie della Città Lucera, Commendatore di Grazia Magistrale dell'Ordine Militare del S.S. Salvatore e di S. Brigida di Svezia, Cavaliere di Merito del Sacro Militare Ordine Costantiniano e medaglia di bronzo della Protezione Civile per i soccorsi portati alla popolazione di Casalnuovo Monterotaro durante il terremoto del 2002; è Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" e ci dice: "Cesare Lombroso? Come medico era molto ignorante ed ha imbarazzato non poco la nostra categoria. Le sue ridicole teorie sono state sempre contestate dal mondo della medicina ed infatti morì allontanato da tutti i suoi colleghi già molto prima che si desse allo spiritismo. Nessun medico al mondo, tranne Cesare Lombroso, credo sia stato uno "spiritista", eppure hanno avuto il coraggio di intitolargli un museo, a Torino e nel 2009! La sua discriminazione sul Sud Italia, culminata con l'invenzione della "stimmate" della fossetta occipitale nei crani doligocefali, tra l'altro presente ovunque nel mondo, fu e resta una grave offesa all'Umanità . No, Cesare Lombroso non fu un vero medico. Basta vedere il diverso spessore scientifico di ciò che scrivevano i medici meridionali, per non scomodare quelli settentrionali altrettanto bravi, e suoi coevi... per buona parte figli di povera gente, come il ruvese Cotugno e il rosetano Lanza che erano figli di contadini o il monopolitano Palasciano, figlio di un impiegato comunale. No, Cesare Lombroso non merita intitolazioni museali né stradali, parola di medico."
Roberto Schena, 58 anni nato a MIlano, giornalista, prima collaboratore de il Giornale diretto da Indro Montanelli, poi redattore del quotidiano l'Indipendente, diretto da Vittorio Feltri. E' nel gruppo giornalistico del quotidiano la Padania, organo della Lega Nord, fin dalla fondazione nel 1997, per il quale esegue grandi inchieste, riguardanti anche il Sud. Come caporedattore è stato responsabiile di vari settori. Si dimette dal quodidiano nel marzo del 2012. E' autore di "Pio XII santo?", ed. Croce, inchiesta sulle compromissioni del mondo cattolico con l'Italia di Mussolini e la Germania di Hitler. Roberto Schena, Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice: “ Ho visitato di recente, per la prima volta, il “Museo Cesare Lombroso†di Torino, illustrazione di un vero e proprio percorso infelice di un ramo della scienza che, sul finire del XIX secolo, scopre e studia la criminologia, le ragioni del delinquere in modo più o meno grave. L'epoca, assegna volentieri ad anarchici, omosessuali, emarginati, poveracci e vagabondi, il titolo di “delinquenteâ€. Cesare Lombroso vi aggiungerà , di suo, “atavicoâ€, o “natoâ€, ricevendo i complimenti vivissimi del mondo accademico, delle pubbliche autorità , dei ceti benestanti, i quali evidentemente s'aspettavano una simile legittimazione. Ho notato che le spiegazioni evitano di ragguagliare circa la provenienza delle decine di teschi numerati che “arredano†letteralmente le pareti della sala grande, almeno io non le ho viste. A quanto pare, sono tutti o di “briganti†o di soldati dell'esercito borbonico, non saprei dire se la numerazione corrisponde poi a un nome e a un cognome, se sia possibile ricostruire, grazie a quella, brandelli di vita appartenenti a quei poveri resti.L'esposizione di tanti teschi è una semplice riproduzione dell'ambiente di lavoro di Cesare Lombroso, ritenuto il fondatore per eccellenza (sicuramente in Italia) della criminologia. Di per sé non è di alcuna utilità scientifica, non spiega nulla. E' solo una curiosità . Ed è piuttosto macabra. Sembra infatti l'esposizione di teste appartenenti ai vinti in battaglia. Ricorda antiche, barbare usanze, tra l'altro non infrequenti durante le rappresaglie dell'esercito italiano, nella lotta al brigantaggio meridionale, subito dopo la proclamazione dell'Unità d'Italia. Non c'è da stupirsi se tale esposizione suoni offensiva per la memoria di coloro che combatterono, a torto o a ragione, certo legittimamente, contro l'invasione voluta e finanziata dal Regno di Sardegna. C'è da domandarsi come mai tanti resti umani non siano collocati più idoneamente in un mausoleo ad hoc, in un apposito ossario nei pressi di Napoli o di Gaeta, dove fu combattuta l'ultima battaglia contro il Regno dei Borbone, soluzione adottata per esempio a Villafranca di Verona, in ricordo della battaglia di Custoza. Sicuramente, una soluzione di questo tipo aiuterebbe meglio a riflettere sulla storia del Paese.Nel museo Lombroso, solamente un teschio ha un nome, quello del brigante Giuseppe Villella. Staziona sulla scrivania appartenuta allo scienziato positivista, quasi fosse, al pari degli altri, un trofeo, anzi, il maggiore. Da quel povero resto mortale, Lombroso ha tratto la sua serie di conclusioni sbagliatissime sul "delinquente nato", tanto che l'esposizione torinese potrebbe essere definita, per ammissione degli stessi allestitori, "il museo degli errori", più ancora che degli orrori. E' pur vero che la scienza procede correggendosi in continuazione e che dai tempi del Lombroso d'acqua n'è passata sotto i ponti, per cui sembra proprio questa la ragione didattica autentica a tenere in piedi il museo: mostrare un percorso storico di sbagli. L'allestimento potrebbe essere considerato, nella migliore delle ipotesi, un'illustrazione, alla Karl Popper, di come la scienza indaghi la realtà compiendo goffi tentativi, salvo accorgersi degli errori.Sono in mostra oggetti di un certo interesse storico-criminologico, come i lavori realizzati da detenuti e malati mentali, le loro disperate iscrizioni, i graffiti testimoni di un universo penitenziario superato da tempo. Il segmento dedicato all'arte povera è particolarmente apprezzabile. Ma nel complesso se ne ricava la sensazione di un museo carente di pedagogia, forse è solo l'inizio, l'embrione di un museo criminologico come deve essere effettivamente pensato, considerando oltretutto che Lombroso è sì conosciuto agli accademici di tutto il mondo, ma non era certo l'unica indiscussa autorità in materia.Credo che se lo stato italiano avesse qualche euro da dedicare alla cultura, potrebbe concepire qualcosa di meglio. Purtroppo, le istituzioni vanno avanti con i mezzi che hanno a disposizione e quelli che vediamo sono i risultati. Come far capire che il Villella fu a suo modo un eroe ed è alquanto riduttivo trattarlo al pari di una cavia? Che quei soldati combatterono per un civilissimo stato, una civilissima casa regnante? Che molte delle teorie e degli atteggiamenti lombrosiani sono dovuti alla ricerca del consenso, degli onori, dei premi, del credito internazionale e nulla c'entrano con la ricerca seria? Gli stessi studiosi del Lombroso ammettono come lo scienziato occultasse le risultanze degli studi e degli esperimenti in contraddizione o non coerenti con le sue stupefacenti teorie.Villella morì in carcere a 70 anni molto acciaccato, malato di tisi, scorbuto e tifo. Immaginiamo le condizioni di detenzione dell'epoca. Lombroso, invece di perorare la grazia per un disgraziato simile, come avrebbe potuto e dovuto uno scienziato del suo pari, ritenuto a suo tempo un “luminareâ€, lo descrive «ipocrita, astuto, taciturno, cute scura, scarsa e grigia barba, folti i sopraccigli e i capelli ». Alla sua morte, gli fa l'autopsia ricavandone teoremi strampalati sulle origini fisiologiche della tendenza a delinquere. Anche le famose maschere di cera riproducenti il volto di detenuti, esposte nella sala dei teschi, Lombroso le aveva fatte passare per maschere di "grandi criminali", in realtà sono ritratti di poveracci morti in carcere quasi tutti giovanissimi, fra i 20 e i 30 anni, non si sa per quale motivo. Certo l'assistenza al carcerato non doveva essere delle migliori a quei tempi. Invece di denunciare e ottenere migliori condizioni di vita per il detenuto, i luminari del tempo si limitavano a ricavarne l'impronta del viso per scoprire eventuali conferme alle teorie “innatiste†tanto gradite ai ceti aristocratici di quel tempo, i quali vi scorgevano la conferma della loro attitudine alla supremazia sociale.
Domenico (Mimmo) Gangemi, nato a S. Cristina d'Aspromonte (RC) il 19.10.1950 , ingegnere, è autore di numerosi romanzi di grande successo tra cui: Il passo del cordaio (Il sole 24 ore, 2002), Il giudice meschino (Einaudi, 2009), La signora di Ellis Island (Einaudi 2011), Il patto del giudice (Garzanti 2013). Gangemi collabora con La Stampa in - commenti alla cronaca e pagina della cultura e con testate locali, ha una rubrica in Calabria on web, sito ufficiale del Consiglio regionale, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice: Meritano sepoltura Villella e i macabri reperti esposti nel museo degli orrori di Lombroso. Merita sepoltura lo stesso museo, per l’inconsistenza dottrinale. E merita oblio il medico folle che ha impresso sui meridionali il marchio a fuoco di un discredito e di un razzismo basati su niente. Bisogna cancellarne la memoria, anche eliminando le strade a lui intitolate, persino nel Sud Italia. Lo immagino anima irrequieta e incacchiato di brutto, il povero Villella, con il cranio sezionato e scoperchiato nella calotta, smontato e rimontato, portato in giro per conferenze, se è vero che in certe notti di calma i suoi sbuffi infastiditi diventano raffiche di un vento improvviso e violento, simile a quello innaturale che si solleva dopo un terremoto dalle viscere della terra, e il suo spirito si aggira soffio caldo e tempestoso per le vie del paese e riesce a scuotere la campana grande della chiesa di S. Lucia finché il batacchio scandisce lento e lugubre il suono del mortorio mancato al suo trapasso. Terribile la sua rabbia specialmente la notte del 16 agosto e fu all’alba del giorno seguente, nel 1864, che Lombroso, nel laboratorio di Pavia, ne decapitò il corpo. Un vecchio decrepito, raggrinzito più dei pomodori seccati al sole e con lo sguardo non più del mondo, mi sussurra dentro un fiato, con un alito di voce, che a memoria sua, del padre e del nonno, mai Villella ha mancato quell’appuntamento: nel borgo si avverte un battito d’ali, insistito, potente, e niente che lo generi; è il tentativo del brigante, imprigionato alla terra ma proteso al Cielo, di librarsi in volo, anima finalmente libera; non ci riuscirà finché, come la crozza, il teschio, della canzone siciliana, dovrà lamentare “muria senz’un toccu di campaniâ€, finché non lo accoglierà una terra consacrata. Poi, brigante… Sembra che non lo sia stato. Né nella accezione di tagliagole dedito al delitto. Né come resistente agli invasori – che furono i più, sebbene la storia, sempre coniata dai vincitori, continui scientemente a ignorarlo – in una guerriglia per fedeltà alla patria perduta, spesso sotto gli ordini di ufficiali del disciolto esercito borbonico. A me piace però immaginarlo un brigante sanguigno che ha piantato con soddisfazione rabbiosa il coltellaccio nella gola a carnefici in divisa comandati dal generale Cialdini – scampati alla giustizia terrena ma che avranno già passato primo, secondo grado e Cassazione di quella divina e saranno con la pala a rivoltare e attizzare la brace per l’eternità in un infimo girone dell’inferno, per aver sterminato migliaia di innocenti e distrutto interi paesi solo indiziati di dare asilo e protezione alle bande combattenti. Ci ha pensato la scienza oltraggiata, che sa anche essere burlona, a perpetrare la vendetta di Villella su Lombroso, quando, morto il luminare del nulla, gli allievi riservarono a lui lo stesso trattamento subito da tanti Villella e allibirono appena dalla conformazione cranica si dice sia emerso che possedeva la fossetta occipitale mediana del delinquente per nascita e che era affetto da cretinismo perpetuo. Leggenda vuole che, in quel mattino d’ottobre del 1909, risuonò una sghignazzata, alta, beffarda e con un’eco interminabile. Sovrastò ogni rumore terreno, frantumando l’aria quieta e sonnecchiante del laboratorio. Di chi poté essere, se non di Villella?
Domenico Mangone (Cariati 08/09/1963), avvocato, già Assessore Personale,Organizzazionee Polizia municipale Comune Torino (TO) e attualmente consigliere di maggioranza è Membro Testimonial del Comitato No Lombroso. Domenico Mangone ha protocollato e sostenuto la seguente mozione del Comitato No Lombroso che il giorno 14(01/2013 è stata approvata dalla maggioranza del Consiglio Comunale Torinese. Il dispositivo finale prevede l’impegno da parte dell’Amminstrazione Comunale di Torino a promuovere ogni utile azione per la restituzione dei resti di Giuseppe Villella esposti presso il museo Cesare Lombroso di Torino. MOZIONE SULLA NECESSITA' DELLA LEGITTIMA, ETICA E CRISTIANA SEPOLTURA DELLE SPOGLIE TRATTENUTE NEL MUSEO "LOMBROSO" DI TORINO - IL CONSIGLIO COMUNALE DI TORINOrnpremesso che: - in data 27 novembre 2009, in via Pietro Giuria, n.15, presso il polo museale facente capo alla Università degli Studi di Torino, è avvenuta la riapertura del Museo di Antropologia Criminale "Cesare Lombroso"; - il Museo trae origine dalla collezione privata che Cesare Lombroso allestì procedendo, per anni, a scorticare cadaveri, mozzare e sezionare teste, effettuare i più orripilanti interventi su individui ritenuti criminali, malati di mente, omosessuali e prostitute unicamente per le misure di parti del cranio e del corpo;rnil Museo contiene una raccolta di ben 904 crani, oltre a scheletri, cervelli e macabri oggetti tra cui maschere in cera, calchi in gesso, foto di volti di individui, anche di fanciulli, con precise etichette di condotte sociali devianti, riportanti scrupolosamente anche il luogo di nascita del soggetto esposto;- tenuto conto chernl'attività e la produzione bibliografica di Cesare Lombroso (all'anagrafe Marco Ezechia Lombroso – Verona 6 novembre 1835-Torino 19 ottobre 1909) è interamente permeata dall'idea di razzismo scientifico, di cui il medico veronese è stato capostipite, con teorie che accostano le caratteristiche fisiche degli individui ai difetti mentali e ai comportamenti criminali e che hanno costituito la piattaforma ideologica del razzismo di matrice nazista;- le teorie aberranti del Lombroso e dei suoi seguaci, nel periodo post-unitario, contribuirono a pregiudicare la matrice unitaria e la coesione nazionale, ossia un equilibrato sviluppo del Paese, applicando malevolmente all'interno della nazione i teoremi sulle presunte inferiorità razziali; constatato chernesistono da secoli irrinunciabili valori umani, morali e religiosi, patrimonio acquisito della nostra civiltà , a difesa della dignità dei defunti, nonché disposizioni e principi di diritto, accolti dall'intera comunità internazionale, che tutelano la dignità dell'uomo e il rispetto dovuto ai suoi resti mortali;- la finalità dichiarata della riapertura del Museo, con l'esposizione conseguenziale di resti umani, potrebbe risultare non conforme tanto agli uni valori quanto agli altri principi;- preso atto che un crescente movimento d'opinione testimoniato da intere cittadinanze e svariati rappresentanti del mondo della cultura, condensato nel Comitato Tecnico Scientifico “No Lombrosoâ€, ritiene doveroso eticamente, cristianamente e da consolidata civiltà giuridica procedere alla sepoltura dei resti tuttora trattenuti, senza alcuno scopo scientifico, nel Museo “Cesare Lombrosoâ€, oltre a provvedere a studiare tutte le più utili modificazioni nominali e sostanziali che possano consentire alla stessa istituzione una accettabile attività ;rnconsiderato che quanto fin qui esposto implica, per tutte le forze sociali e politiche, la ineludibile necessità di agire con la massima consapevolezza e responsabilità , al fine di restituire la giusta tutela alla pietas verso i defunti, nonché dignità a resti mortali che per il nostro patrimonio etico, culturale e giuridico sono sacri e inviolabili in quanto ovunque si nasca e si cresca si rimane sempre parte della famiglia umana;- IL CONSIGLIO COMUNALE impegna il Sindaco e l'Amministrazione Comunale a promuovere ogni iniziativa che rientri nelle proprie competenze, affinché si giunga alla restituzione delle spoglie trattenute nel Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso†di Torino ai discendenti o Amministrazioni Comunali di origine che ne avessero fatto richiesta, ovvero, per i resti incogniti, che nessuno può reclamare, accogliere la disponibilità manifestata da don Antonio Loffredo, parroco del Rione Sanità di Napoli, affinché tali resti vengano inumati nel Cimitero delle Fontanelle di Napoli, altresì luogo di asilo dei perduti per eccellenza.rn
Emilia Urso Anfuso, giornalista indipendente, si occupa di Politica e inchieste. Ha fondato – nel 2006 – la testata indipendente di Politica, Inchieste, Cronaca e Cultura www.gliscomunicati.it di cui è Direttore. Collabora con altre testate. Ideatrice e Presidente – dal 2009 – del Movimento Nazionale apartitico “NoiNazione†www.noinazione.it a sostegno dei diritti civili. Attivista politica indipendente: sue molte campagne nazionali contro la pedofilia, la violenza contro le donne, i diritti civili. Ha pubblicato nel 2009 la trilogia “Giuro di dire la verità , tutta la verità , nient’altro che la verità †Una ampia raccolta di articoli pubblicati su varie testate che affrontano diversi temi socio politici. Emilia Urso Anfuso, Testimonial del Comitato No LOmbroso ci dice: “E’ difficile collocare “Cesare†Lombroso – il cui vero nome era Marco Ezechia, nome che decise di cambiare in età adulta †totalmente nel settore dei “non giusti†e questo “grazie†al fatto che ancora oggi sono molte le persone che, accademica mente, prendono a modello le metodiche pseudoscientifiche anche se a livello puramente teorico. Il Lombroso divide, in ogni caso. Divide gli animi e le convinzioni. Se è pur vero che a lui dobbiamo l’approccio inziale della moderna criminologia, non è possibile dimenticare come le sue “convinzioni scientifiche†abbiano mietuto vittime persino a volte del tutto innocenti. Il cosiddetto “criminale per nascita†del Lombroso è un tema ancor oggi dibattuto in alcuni ambienti accademici e ci si augura che non sia mai più applicato come metodica discriminatoria, pena l’attuazione del più alto livello di vessazione e negazione dei diritti umani. Rendere “sacro†il lavoro del Lombroso attraverso qualsiasi progetto stabile di memoria – vedi il Museo “Lombroso†dell’Università di Torino – è a mio parere l’atto più criminale che possa essere inflitto all’umanità , in considerazione anche del fatto che appare come una possibile minaccia di future riprese in considerazione delle metodiche di “selezione della specie†attraverso lo studio morfologico. Aberrante a dir poco. Peccato poi, che poco si evidenzi come, alla mor e del Lombroso l’esame autoptico compiuto sui suoi resti, evidenziò – attraverso l’analisi del suo stesso cranio – come egli fosse affetto da…Cretinismo. A conferma del fatto che, l’aguzzino era egli stesso non del tutto capace di intendere e di volere se non addirittura affetto da una forma di ritardo mentale…
Mario Occhiuto, attuale Sindaco di Cosenza, Nasce nel 1964 e si laurea in architettura a Firenze.Brillante la sua carriera professionale che lo porta in breve alle massime espressioni dal progetto architettonico ed urbano al progetto ambientale e paesaggistico, fino all’arredamento ed al design puro. Partecipa al dibattito contemporaneo attraverso convegni, mostre e pubblicazioni di rilievo nazionale e internazionale sui diversi temi della architettura, con particolare interesse verso la sostenibilità , lo sviluppo urbano, la valorizzazione del paesaggio e la tutela dei beni culturali.E‘ stato curatore delle mostre: “Visioni Italiane. Architettura e design verso un ambiente sostenibile", Pechino 2006, "Sustainable Cities in Italian Style"e "Il Giardino all'italiana. Architettura di emozioni", entrambe presso l’Expo Universale di Shanghai 2010,"La Protezione dell'Ambiente in Cina", Roma 2010.Ha inoltre al suo attivo diverse pubblicazioni quali: Verso la città sostenibile. L'Esperienza cinese di Huai Rou, Electa 2007 (con F. Butera); La città accessibile, Alinea Ed., Firenze 1991 (con B. Lentini).È stato componente del Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Ambientali presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e membro del Comitato Tecnico Scientifico per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Ministero dei Beni e le Attività Culturali.rnMembro dell'Unità Tecnica Operativa per i Balcani, istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per la ricostruzione dei paesi dell'area balcanica. E‘ Professore incaricato nella Facoltà di Ingegneria presso l'Università della Calabria e p residente dell'Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Cosenza.E' menzionato nel Winning Italy 2010. Ha ricevuto il Premio Nazionale Laurentius 2010, il Premio “Calabresi nel mondo del lavoro 2010â€, il China Trader Award 2008. Mario Occhiuto é membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso in qualità di cittadino del mondo, calabrese, e Sindaco di Cosenza, per sostenere una battaglia a difesa della dignità dei popoli del Mezzogiorno, in particolare della gente calabrese e del Sud Italia, vittime delle teorie razziste e degli accanimenti etnici di cui si rese artefice Cesare Lombroso.
Antonio Larocca, già Sindaco di Alessandria del Carretto (CS), si dedica da oltre vent’anni alla rinascita socioculturale della sua terra calabrese non senza aver vissuto personalmente la triste esperienza dell’emigrazione. Docente di “Patrimonio Naturalisticoâ€, fondatore della cooperativa Megale Hellas, già presidente del Gruppo Speleologico “Sparviereâ€, istruttore nazionale di Speleologia presso la società Speleologica italiana, collaboratore presso i più prestigiosi catasti speleolologici d’Italia e di Grecia è tra le più note firme delle riviste di settore. Ha pubblicato diversi articoli e saggi di interesse internazionale tra i quali ricordiamo: Le gole del Raganello, Francavilla Marittima, Le Grotte della valle del Mercure, Il Pollino Orientale. Particolare è stata la sua attenzione al periodo storico post-unitario con la pubblicazione del libro “La banda di Antonio Franco†in cui narra del brigantaggio di resistenza all’’Unità Italia nel Pollino calabro-lucano. Antonio Larocca è stato il primo Sindaco d’Italia a proporre il cambiamento di nome ad alcune vie della sua città , ordinariamente intitolate ai personaggi rituali dell’agiografia risorgimentale, ponendo la questione “â€Brigantaggio, Toponomastica e Storia Patria. Antonio Larocca, membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico “No Lombroso†ci dice: Quando si pensa ad un carnefice, viene subito alla mente Josef Mengele che durante la seconda guerra mondiale operò ogni sorta di nefandezza su quei prigionieri barbaramente rinchiusi nel campo di concentramento e sterminio di Auschwitz. Un nome e un luogo che ancora oggi incutono terrore e tutti ci facciamo la stessa domanda: “come mai in quell’epoca vi fu una tale disumanità ?â€. Quello fu solo l’epilogo di un lungo e terrificante periodo razzista che cominciò a rafforzarsi a metà ottocento in tutta Europa ed in modo particolare nel Regno del Piemonte dove le mire espansionistiche dei Savoia, per puri motivi di potere e supremazia razziale, degenerarono. Simbolo di questa degenerazione è senza alcun dubbio Cesare Lombroso. Medico militare al soldo di quell’esercito piemontese, ebbe modo di elaborare una diabolica teoria secondo la quale “criminale si nasceâ€. Occorreva però, che tale idea venisse confermata da “esperimenti scientifici†e quale occasione migliore se non l’invasione del Sud da parte dell’esercito dei Savoia e quindi di una disponibilità enorme di gente geneticamente …criminale?! Secondo Lombroso …i criminali non delinquono per atto cosciente e libero di volontà malvagia, ma perché hanno tendenze malvagie che ripetono la loro origine da un’organizzazione fisica e psichica diversa dall’uomo normale.... L’idea “lombrosiana†…trova il suo compimento nella dottrina dell’“atavismoâ€: il delinquente è un “pazzo atavico†che riproduce gli istinti dei suoi progenitori, le cui caratteristiche possono essere ricondotte ai primitivi uomini carnivori dominati dagli istinti “selvaggiâ€â€¦ . Ma se attuassimo queste teorie, come potremmo definire i patrocinatori e i capi del Lombroso, responsabili certi di innumerevoli atrocità legislative e di efferate azioni sul campo operate nel Sud Italia durante il cosiddetto periodo unitario? Delinquenti o cosa? Immaginate se avessimo a disposizione i cadaveri di tutti questi “illustri e grandi personaggi†che fecero (per modo di dire) l’Italia, in modo da studiare, ispirati da Lombroso, le loro caratteristiche fisiche al fine di dedurre le loro tendenze psichiche e patologiche! Chissà su quanti di loro troveremmo …alla base del cranio la fusione congenita della parte corrispondente dell'occipite con l'atlante, ed altre caratteristiche anomale, quali ad esempio la mancanza della cresta occipitale interna, la deformazione della cresta mediana ed altre deformazioni delle ossa craniche, che spinsero il Lombroso a considerare che quelle peculiari caratteristiche ossee avessero avuto una certa qual influenza sull'attività del cervelletto… . Sarebbe davvero interessante verificarlo e chissà quante sorprese uscirebbero fuori, quindi come potrebbero essere definiti coloro che fecero editti o leggi razziali e sanguinarie, ordinando, attuando, appoggiando distruzioni di interi paesi e fucilazioni di massa. Come potrebbero essere definiti coloro che promisero terra ai contadini, nuova vita e leggi migliori ma che alla fine gli dettero in cambio piombo. Come potrebbero essere definiti coloro che attuarono nei confronti degli ex soldati borbonici vili azioni per il solo scopo di sterminarli. Come potrebbero essere definiti coloro che indissero e soprattutto falsificarono il “famoso†plebiscito di annessione al Regno del Piemonte per il solo scopo di dominare e prevalere sugli altri. Gli autori di tutto questo e delle barbarie compiute nei successivi 85 anni possono solo essere semplicemente detti “delinquenti di nascitaâ€! Non sono capace di sconfessare scientificamente i lugubri studi “lombrosianiâ€, ma certo è che l’inventore, ma anche chi li ha appoggiati (direttamente o indirettamente) e ancora li appoggia, non può certamente essere definita una persona normale. In ogni modo per convincermi della nefandezza delle tesi “lombrosiane†e della malvagità innata di chi le ha attuate a metà ‘800, in particolar modo a discapito di una grossa fetta di meridionali, a me basta osservare quelle centinaia di foto dell’epoca che riprendono briganti o presunti tali (vivi o finti vivi) sfregiati nel loro corpo e derisi dai loro carnefici come se fossero una misera preda di caccia. Mi basta inoltre guardare quelle centinaia di crani, di cervella, di facce umane mummificate, ecc. depositate e messe in bella vista ancora oggi (sic.) presso il Museo Lombroso di Torino. Per tutto questo accolgo pienamente la proposta del Comitato “No Lombroso†di …rimozione delle teorie criminologiche di Cesare Lombroso dai libri di testo nonché alla soppressione di ogni commemorazione odonomastica e museale a nome "Cesare Lombroso", insieme alla promozione di un Disegno di Legge per la messa al bando della memoria di uomini colpevoli direttamente o indirettamente di delitti connessi con crimini di guerra o di razzismo… Antonio Larocca
Gigi Di Fiore, laureato in giurisprudenza e giornalista professionista dal 1985, redattore al Giornale con Indro Montanelli ed attualmente inviato speciale de Il Mattino si dedica da oltre un ventennio agli studi sul periodo risorgimentale che egli ritiene a buona ragione il fondamento per comprendere le divisioni ed i problemi dell'Italia. La sua brillante carriera di scrittore gli è valsa numerosi ed ambiti premi letterari (Premio Saint Vincent nel 2001, Premio Torre, premio "Tommaso Pedio", Premio letterario città di Melfi, premio "Landolfo d'Oro", premio "Guido Dorso") ma soprattutto il ruolo indiscusso di "revisionista" storico di riferimento del periodo risorgimentale per la meticolosa cura delle documentazioni ufficiali che corredano i suoi scritti. Tra le numerose sue opere ricordiamo: "Potere camorrista", "Io Pasquale Galasso", "1861-Pontelandolfo e Casalduni un massacro dimenticato", "I vinti del Risorgimento", e "La camorra e le sue storie", "Controstoria dell'unità d'Italia - fatti e misfatti del Risorgimento", "Gli ultimi giorni di Gaeta". Ha partecipato a diverse trasmissioni televisive (Samarcanda, Costanzo show, il Processo del Lunedì, l'Appello del martedì, Chi l'ha visto, Italia che vai, Uno mattina, Sabato e domenica, Blu notte, La storia siamo noi). Gigi Di Fiore, membro Testimonial del Comitato Tecnico “No Lombroso†ci dice: …Ricordo che, nei programmi dell'esame facoltativo di Antropologia criminale a Giurisprudenza, si faceva riferimento alle teorie lombrosiane. Preferii inserire nel mio corso di studi un altro esame, legato alla storia (guarda un po'!). Presi dall'eterno dilemma di comprendere l'origine del comportamento criminale, i teorici della psiche umana si sono sempre divisi tra teorie comportamentali legate al Dna individuale e all'influenza familiare contrapposte a teorie sociali legate invece all'influenza del contesto storico e geografico in cui si agisce. Certo, uno come Lombroso dava una mano risolutiva al dilemma e consentiva, nel Ventennio fascista, di inserire nel codice Rocco la figura del "delinquente abituale", con tutto il suo corollario di conseguenze nel calcolo della pena. Il vero influsso negativo di Lombroso fu però nei suoi epigoni, ahimé spesso meridionali, come il napoletano Pasquale Penta, che visse tra il 1859 e il 1904, docente all'Università partenopea, che si divertì a studiare Crocco quando era detenuto. Nel mio "Controstoria dell'unità d'Italia", pubblicato per Rizzoli in prima edizione nel 2007, a proposito del brigantaggio e di Lombroso mi dilungo molto su questi cloni di Lombroso. Il più nefasto fu certamente Alfredo Niceforo, siciliano di Castiglione, che visse tra il 1876 e il 1960 (molto longevo). Fu lombrosiano dichiarato e scrisse un inquietante testo intitolato "Italiani del nord e italiani del sud", pubblicato nel 1901 per i Fratelli Bocca di Torino (sarà un caso?). Vi sosteneva, oltre alla superiorità della razza bianca, anche quella degli italiani che vivevano nelle regioni settentrionali rispetto agli altri. Sui meridionali come lui, aveva idee chiare. Era una "razza maledetta" da trattare con ferro e fuoco. Altro che Lombroso che, al suo confronto, appare un dilettante. Ma al sud si è abituati a sputare in alto, sicuri che la saliva, alla fine, ricadrà su noi stessi. Basta vedere quanti leghisti al nord sono figli di meridionali. Una marea. E allora, va bene contestare Lombroso e le sue teorie. Ma dovremmo anche approfondire quanto male fecero i suoi discepoli, che furono numerosi al sud. I meridionali, si sa, credono di essere accettati di più parlando sempre male di se stessi da 150 anni. E diventano i principali nemici del Mezzogiorno, esaltando tutto ciò che viene da fuori e trattando acriticamente tutto ciò che si fa al Sud. Chiudiamo il museo Lombroso e sostituiamolo con un altro museo, dove, in maniera ironica, si sputtanano gli epigoni di Lombroso. Ci sarà da divertirsi. Ma anche da vergognarsi di quanto male facciano i cattivi maestri. Specie su chi non conosce la storia e non vuole aprire libri diversi da quelli scritti da chi si è scelto come proprio educatore. Anche oggi, di esempi ce ne sono tanti. Gigi Di Fiore
Franz Foti, docente presso l'università statale dell'Insubria di Varese esperto di "Comunicazione pubblica e istituzionale e di "Giornalismo e comunicazione politica", in qualità di giornalista riveste la carica di Presidente della Commissione Cultura dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti ed ha collaborato per molti anni con il Corriere della Sera. Franz Foti, Membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dice: No Lombroso: Nella seconda metà dell'800 i movimenti politici, filosofici e scientifici raggiunsero un livello di analisi e concettualizzazione molto importanti per tutto il secolo successivo e, tuttora, rappresentano la base sociologica su cui si fondano talune teorie economiche, antropologiche, sociali, scientifiche e politiche. Se si va a leggere "La libertà " di Stuart Mill, solo per citarne uno, si intravvedono i tratti della sia pur sofferente società liberale del XXI secolo. C'è però un nome che fa certamente difetto ed è quello di Cesare Lombroso, docente di antropologia criminale, di chiara indole razzista e da cui prese ispirazione, per le sue classificazioni meccanicistiche dei delinquenti, soprattutto meridionali, ispirando, a sua volta, e non a caso, il diritto penale nazista. Lombroso chi?
Romano Pitaro, giornalista professionista. Direttore di CalabriaInforma, Agenzia settimanale del Consiglio regionale della Calabria. Editorialista del Quotidiano. Ha firmato inchieste sull’emigrazione calabrese nel mondo ed intervistato il più grande scrittore latinoamericano vivente di origine calabrese Ernesto Sabato. In qualità di Membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dice: E’ sconvolgente la sequela dei crani dell’orrido di Torino, dove sono esposti gli scheletri di un folto numero di briganti meridionali uccisi dalle truppe sabaude. Purtroppo, anche dopo il terzo giubileo dell’Unità , quel museo rimane aperto. A magnificare Lombroso e le sue folli teorie. Nonostante l’esposto alla procura della Repubblica di Torino e l’appello al Capo dello Stato firmati dal Comitato ‘No Lombroso’, il campione della cultura antropologica positivista dell’800, che s’è incaricato - l’ ha ricordato di recente lo storico Vittorio Cappelli - di cristallizzare in formule psuedoscienitifiche l’identità ‘altra’ del Sud, pretendendo di spiegare il ribellismo, il primitivismo e la stessa povertà economica con la presunta inferiorità biologica dei meridionaliâ€, è celebrato in Piemonte a spese della collettività .rnrnSarebbe stato un lungimirante gesto di pacificazione, se a 150 anni dell’Unità , per dimostrare che la ricorrenza include anche la parola futuro, lo Stato italiano avesse deciso di accantonare il museo. E dirne quattro a quel medico che scoperchiava crani e teorizzava l’uomo delinquente per nascita. E che, per dimostrare scempiaggini che non hanno mai avuto fondamento scientifico, è stato per tre mesi anche in Calabria al seguito delle truppe piemontesi. Si fucilavano i briganti e Lombroso raccattava le teste. Poi se le portava in laboratorio per dimostrare che un brigante nasce brigante. Un’idea che applicata anche sui pazzi, gli anarchici e le prostitute ha amplificato il pregiudizio verso i meridionali riottosi all’Unità perché stolti, ed oggi in ritardo di sviluppo perché inclini alla crapula. Roba vomitevole. Perciò, una visita al museo degli orrori può, specie se si pensa che stato aperto quasi in coincidenza con il 150mo compleanno dell’Italia, porci delle domande sulla reale intenzione dell’Italia di riconoscere i torti inflitti al Mezzogiorno e andare avanti, ma dopo averne riparato qualcuno. rnrnIl Sud anche durante le celebrazioni del 17 marzo ha dimostrato maturità . Ritenendosi parte integrante di questo Stato costituzionale che ha contribuito a far nascere e da cui non intende scollarsi, ma vivaddio, qualche Istituzione nazionale osi confrontarsi con il comitato “No Lombrosoâ€. La cosa peggiore è l’indifferenza, che amplifica il risentimento. Che potrebbe voler dire: fate pure, ma per noi Lombroso è tuttora un esempio da indicare alle nuove generazioni.rnrn rnrn
Luca Pazzi Professore di Informatica presso l'Università di Modena e Reggio Emilia, docente presso il Corso di Laurea in Ingegneria Civile presso l'Università degli Studi della Repubblica di San Marino, Ricercatore di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni, esperto di analisi ontologica e di modellazione del comportamento di sistemi complessi, con particolare enfasi sulla studio della relazione parte-intero, membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci comunica : Tempo addietro leggendo Luigi Luca Cavalli-Sforza, sono rimasto entusiasmato dal gambetto geniale (e mortale) che egli gioca contro ogni forma di razzismo. Il suo argomento si svolge pressapoco in questa maniera: ogni considerazione razzista si basa sull'osservazione e sulla comparazione di caratteri somatici esterni; ma che cosa ne sappiamo in verità della forma degli organi interni? Se avessimo il ventre trasparente, come quello di alcuni pesci tropicali, potremmo forse trovare imbarazzanti similitudini e differenze con popoli che crediamo affini o distinti dalla nostra supposta appartenenza razziale. Cosa ne sappiamo della forma di un cuore, di un fegato, di una milza, di un polmone di un qualsiasi altro abitante della terra? Penso che lo stesso argomento possa invalidare in pieno e rendere ancora più distante da noi gli studi di Cesare Lombroso, per quanto già ce ne possiamo staccare in nome del credo universale della Rivoluzione Francese. Che egli sia dimenticato, e in fretta, prima che la barbarie montante, senza mente ne' cuore, ne faccia un facile vessillo rivolto contro chi in verità sempre fu e viene tuttora discriminato, ma solo per appartenenza sociale, per censo, religione o per ragioni geopolitiche.Prof. Luca Pazzi www.unimore.it pazzi@unimo.it
Marco Rocchi, professore di Statistica Medica presso la Facoltà di Farmacia dell'Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo", autore di numerosissime pubblicazioni di interesse internazionale e di numerose altre su riviste nazionali, consulente nell'ambito delle sperimentazioni cliniche di farmaci, membro del Comitato Etico dell'Azienda Ospedaliera San Salvatore di Pesaro e membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci comunica: Aderisco all’iniziativa di richiesta della chiusura (almeno nella forma attuale) del Museo Lombroso per una vasta serie di motivi. Voglio sottolineare, a scanso di equivoci, che tra le mie motivazioni non c’è un revanscismo sudista, non c’è un revisionismo storico sul Risorgimento, non c’è l’adesione politica a qualsivoglia partito o ideologia. C’è invece il rispetto per degli uomini trattati come oggetti, seppure oggetti di studio, contro la loro volontà . C’è il riconoscimento di una linea di ricerca – quella del Lombroso – non solo fallimentare, ma foriera di un razzismo su base pseudoscientifica che tanto male ha fatto agli uomini e in definitiva alla scienza stessa; è una linea di ricerca che va certamente ricordata, ma come monito e non come commemorazione. C’è l’amara constatazione - per chi come me viene dal mondo dell’Università e della Ricerca che si possono destinare 5.500.000 € ad un progetto del genere (per tacere delle spese che necessariamente costerà in termini di mantenimento) mentre la Ricerca è umiliata da continui tagli; c’è qualcosa che ha a che fare con l’etica anche nella scelta della destinazione delle risorse. C’è la constatazione che una scelta di questo tipo vìola in molti punti la dichiarazione Universale sulla Bioetica e i Diritti Umani promulgata dall’UNESCO nel 2005, in termini di dignità umana (art.3), consenso (art.6), rispetto per la vulnerabilità umana e l’integrità personale (art.8), privacy e confidenzialità (art.9), eguaglianza, giustizia ed equità (art.10), non-discriminazione e non-stigmatizzazione (art.11). C’è infine il ricordo tragico della vicenda di Giovanni Passannante – autore di un fallito attentato al re Umberto I – che venne barbaramente incarcerato (le cronache riportano di una cella senza latrina, alta 1 metro e 40, legato con una ventina di chili di catene, col divieto assoluto di visite), decapitato dopo la morte avvenuta in manicomio; quella battaglia fu vinta, e nel 2007 il cervello e il cranio fino ad allora conservati presso il Museo Criminologico del Ministero di Grazia e Giustizia ottennero una dignitosa sepoltura. Oggi occorre battersi per una battaglia del tutto analoga, nella quale si reclama la dignità di centinaia di crani e reperti umani di cui sono note le vicende, dei quali in molti casi sono noti i discendenti. Ciò che reclamo è il rispetto per l’Uomo. http://www.uniurb.it marco.rocchi@uniurb.itrnrn
Giuseppe Romeo, avvocato e giornalista, esperto analista politico, di economia e di relazioni internazionali, per la Rivista Militare, Rivista Marittima, Rassegna dell'Arma dei Carabinieri, Informazioni dell aDifesa, Difesa Oggi, Rivista di Polizia, La Comunità Internazionale, Affari Sociali Internazionali, Millenovecento, Obiettivo Calabria, Minerva, Affari Esteri;autore di numerosi testi di valenza internazionale quali: RICOMINCIARE DA SUD (1997), MEZZOGIORNO DUEMILA (2000), LA POLITICA ESTERA ITALIANA NELL'ERA ANDREOTTI (2000); EUROSICUREZZA La sfida continentale.Dal disordine mondiale ad un ordine europeo; LA FINE DI UN MONDO. Dai resti delle Torri Gemelle una nuova teoria delle Relazioni internazionali (2002), PROFILI DI DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA; LA GUERRA COME DESTINO? Palestinesi ed israeliani a confronto. Da Oslo alla road map. La Paura della Pace. (2002); L’ACQUA. Scenari per una crisi (2005); ALL'OMBRA DELLA MEZZALUNA. Dopo Saddam, dopo Arafat, dopo la guerra (2005); LEGALITÀ, DEMOCRAZIA, CONSENSO. Valori universali per un destino comune (2005); IL FRONTE SUD DELL’EUROPA. Prospettive economiche e strategie politiche nel Mediterraneo e, quale curatore, ALLEANZE E CONFITTI NEL CONO SUD DELL’EUROPA (2007), L’ULTIMO SOLDATO. Pace e guerra nel nuovo mondo (2009) e, con Alessandro Vitale, LA RUSSIA POSTIMPERIALE. La tentazione di potenza (2009). Giuseppe Romeo, membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" dice:Firmo la petizione no-lombroso perchè ne condivido i termini,i contenuti, lo spirito non solo da cittadino del Sud ma da italiano dal momento che, antropologicamente, credo di non essere nato con propensioni alla devianza per conformità craniche e/o antropomorfiche dovute alla mia origine calabrese. Perché credo che non vi sia nulla di scientifico nell'approccio lombrosiano. Perché credere che esistano condizioni e qualità antropomorfiche che contrassegnino la potenzialità criminale di un individuo è contrario al messaggio cristiano - ammesso che ciò significhi qualcosa ancora oggi. Perché credo che nulla ha a che fare l’assurda teoria lombrosiana - non assunta su basi scientifiche – con la teoria illuministica precedente il Lombroso ( il mito del buon selvaggio di Rousseau) o quella evoluzionistica e ai migliori percorsi dell'antropologia di Levi-Strauss che ripropone le tesi roussoiane in chiave scientifica... Credo che ciò sia più che sufficiente per far rivedere l'opportunità di continuare a tenere aperto e far visitare un simile museo per quello che è … un ossario in fondo, con molti teschi di meridionali. http://www.giusepperomeo.eu/
Gandolfo Dominici Professore di Marketing presso l’Università di Palermo, Ricercatore di Economia e Gestione delle Imprese, già Titolare di Cattedra in Tecnica della Comunicazione, autore di numerose pubblicazioni scientifiche nel settore produttivo e commerciale, membro dell’Editorial Board dell’international Journal of Economics and Business Modeling, dell’International Journal of Marketing Studies, dell’International Business Research, del Business Management and Strategy e membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico “No Lombroso†si domanda: “In una società “mediatica†quale è la nostra, qual è il messaggio che l’apertura di un Museo “Cesare Lombroso†con esposti i crani di ribelli meridionali uccisi durante le lotte post-risorgimentali, se pur frammischiati a quelli di malati di mente o di carcerati ordinari, manda al “sistema vitale†Nazione, alla vigilia dei festeggiamenti dei 150 anni dell’unificazione? A tale domanda la mia risposta è che sicuramente manda un messaggio dirompente che divide e non unisce. Manda il messaggio che i resti di quei meridionali che “a torto o a ragione†si ribellarono all’esercito piemontese, non hanno dignità umana e possono, senza alcun problema, essere trattati come merce da esposizione. Manda il messaggio che la glorificazione di un discusso e discutibile “scienziato†piemontese valga di più dell’umana carità per i resti di “esseri umani†morti. Manda subliminalmente ed inconsciamente il messaggio che l’uomo del Sud vale meno di quello del Nord (a prescindere dalla fossetta occipitale). L’Italia unita vuol dire vedere il paese come un sistema vitale, che nella sua complessità è composto da sub-sistemi che dovrebbero agire per il benessere dell’intero sistema, se ciò non avviene il sistema tende a perdere la sua vitalità e muore, si disgrega. Ora anche in quest’ottica il messaggio mandato dal museo in oggetto è senza dubbio nel senso di contrapposizione tra sub-sistemi e quindi un elemento non-vitale che va contro la vitalità del sistema-vitale Italia. Se poi si pensa che, in un momento di forti tagli al sistema di istruzione universitario pubblico, sono stati spesi buona parte dei ben 5.500.000 € (legge 5 novembre 2004, n.274, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 16 novembre 2004 n.269) per aprire un museo di questo tipo, viene da pensare e da indignarsi! Quanti cervelli in fuga si sarebbero potuti tenere nel nostro paese con quei soldi? Quante ricerche su temi importanti (magari sul Risorgimento o per curare malattie vere) si sarebbero potute finanziare con quel denaro? Denaro speso male anche da un punto di vista dell’efficacia della comunicazione, direi controproducente. Infatti, quei soldi stanziati per tale museo-insulto non possono che indebolire la produttività della spesa per i festeggiamenti dei 150 anni dell’unità d’Italia, mandando un messaggio in senso contrario al paese. Questa purtroppo non è che l’ulteriore prova dell'inettitudine della classe dirigente italiana. Inutile dire che il museo Lombroso non è autosufficiente e non potrebbe sopravvivere senza ulteriore spreco di denaro pubblico, quindi è oltre che un insulto alla dignità umana è anche anti-economico! Tale anti-economicità è comunque una fortuna perché significa che non sono in molti a provare macabro interesse per la visione dei 904 teschi di esseri umani che adornano le pareti del piccolo ma costoso museo di 300 mq. E questo, a dispetto della classe politica che li governa, è un segnale positivo sul valore del popolo italiano, che non merita che il suo denaro venga speso per tali scempiaggini! gandolfodominici@unipa.it www.unipa.it/gandolfodominici/
Il Giudice Dott. Romano De Grazia, già Magistrato della Suprema Corte di Cassazione e Membro del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso nonchè Testimonial ci diceche "i principi della LEGALITA' si estendono naturalmente anche alla tutela della dignità dei defunti, poiché questa dignità assume inevitabile riflesso anche sulla vita dei loro discendenti." ed aggiunge: " Ho speso anni della mia vita per vedere finalmente approvato il Disegno di Legge Lazzati, da me ispirato e sostenuto per impedire alle persone sottoposte a misure di prevenzione di svolgere attività di propaganda elettorale, desidero spendermi adesso come testimonial per questa iniziativa che mira alla definizione di un Disegno di Legge per la messa al bando della memoria di uomini colpevoli direttamente o indirettamente di delitti connessi con crimini di guerra o di razzismo."Giudice Dott. Romano De Grazia, già Magistrato della Suprema Corte di Cassazione
Il Parroco del Rione Sanità di Napoli, don Antonio Loffredo , membro del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ha pubblicato la seguente riflessione: Essere italiani: che cosa vuol dire? Che cosa implica? Che smuove, ormai, nel nostro cuore? Qual è il messaggio che il mondo politico ed i riferimenti istituzionali sollecitano presso le nuove generazioni? Sembrerebbe quasi che questa unità nazionale si riveli, piuttosto, un cattivo investimento, un pessimo affare, di nessuna convenienza… A proposito del Sud, dilaniato e controverso da sempre e per sempre, che posizione è più saggio assumere? Sebbene l’ultimo film di Luca Miniero, così apprezzato dal pubblico e dalla critica, illustri con acume, attraverso le parole di Alessandro Siani, che “chi viene al sud piange due volte: quando arriva e quando se ne deve andareâ€, le opposte fazioni tuttora non accennano a riconciliarsi e la tendenza manichea rimane fiera ed inalterata. Ci è capitato di pensare, tuttavia, che proprio al sud, in tutto il mondo, si sviluppa il fuoco dell’autenticità , della spontaneità , della visceralità diretta, senza filtri e senza mediazioni… E’ così presso ogni terra ed in ogni popolo. Si tratta di una prerogativa scomoda e indisponente, è vero, ma evidentemente anche invidiabile, e comunque profondamente vera. Qualunque ragionamento di testa e qualsiasi moto del cuore sono scalzati via da quanto la pancia impone. La pancia, si, proprio quella che, forse non a caso, la natura ha scelto anche come luogo del concepimento e culla della vita prenatale. Quante belle cose accadono a sud dell’uomo! Certo, vi si raccolgono anche gli scarti, gli escrementi, l’immondizia… Noi terroni, poi, non siamo mai stati “sistematiâ€, l’ordine ci fa fatica, propendiamo regolarmente per il caos ed il caso. Sarà il caldo, la “fannullonaggine†o l’ereditarietà ? Il busillis rimane forse insoluto, però il riposo eterno non si nega a nessuno. La morte rende tutti uguali (Totò insegna…) e liberi, sia pure in extremis. Or dunque: se vogliamo interrogarci ed interpretare il senso profondo che può avere questo museo lombrosiano, ebbene coraggio: questo è il momento! Se invece preferiamo lasciar correre, come troppo spesso accade con le idiosincrasie di questo nostro mondo, allora impegniamoci almeno a restituire la pace a chi finalmente, dopo secoli, attende ancora di veder riconosciuto questo suo estremo diritto. Si tratta qui di valori cristiani universali. La sepoltura è un atto dovuto e segna il confine tra la civiltà e la barbarie. Il nostro intento ed il nostro appello mirano a che le spoglie martoriate e residue vengano restituite ai cari che possano provvedere alla loro degna collocazione, mentre per i resti “incognitiâ€, privi di reclamo, proponiamo l’offerta di inumazione nel Cimitero delle Fontanelle di Napoli, asilo dei perduti per eccellenza. Le sorti del futuro, poi, sono nelle mani di Dio. Oggi più che mai.
Il Sindaco di Motta S. Lucia (Cz), avv. Amedeo Colacino pronipote in linea femminile del Sig. Giuseppe Villella, oggetto della cosiddetta rivelazione del Lombroso, membro del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ha pubblicato la seguente nota: Ma che Italia è mai questa? mi chiedo con sgomento. Già molto tempo fa abbiamo deliberato come giunta per la restituzione del teschio del nostro concittadino Villella Giuseppe, orrendamente esposto oggi, nel 2010! nel riaperto Museo di Antropolgia Criminale "Cesare Lombroso" di Torino. Abbiamo inviato richiesta ufficiale al ministro dell'Interno, al Ministro Pubblica amministrazione e al Direttore del Museo Lombroso di Torino. Silenzio assoluto ad oggi la loro risposta. Allora ancora mi chiedo, con quale diritto quell'assurdo, anacronistico e indegno museo mantiene rinchiusi i resti del mio trisavolo e quelli di svariate centinaia di uomini, donne e bambini, quando è noto a tutto il mondo che le teorie del Lombroso sono state non solo confutate da oltre un secolo poichè prive di ogni fondamento scientifico, ma giudicate unanimamente come fantasie da pura stregoneria. Come è stato possibile spendere cifre milionarie per riaprire un tale inutile museo quando la ricerca universitaria italiana langue nella miseria più disperata? Perchè il mio Paese Motta S. Lucia, la mia Calabria e il SUD intero devono subire questo gratuito oltraggio proprio in occasione del 150 esimo dell'unità d'Italia? Mi risponda Sig. Presidente Giorgio Napolitano, almeno Lei mi risponda! Amedeo Colacino, Sindaco di Motta S. Lucia
"Dov’è l’Italia?", si chiede Lorenzo Del Boca nell’ultimo capitolo del suo libro "Maledetti Savoia" e la risposta che si dà è: "Chi cerca l’Italia non la trova, forse perché non esiste". E L'Italia non esiste anche per colpa di Cesare Lombroso e delle sue bislacche teorie. Parole profetiche che ritroviamo anche nel suo secondo libro "Indietro Savoia" nel quale prevede, disegnandolo con ben congegnate metafore, anche l'attuale disastro economico italiano. Lorenzo Del Boca, presidente dell'Ordine dei Giornalisti, membro del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso", ha pubblicato il seguente commento: "Un museo dedicato a Lombroso (con l'esposizione dei reperti macabri raccolti), prima ancora che alla logica e al buon senso, è un insulto alla scienza. Le stravaganti teorie sul dna del male sono servite ai dirigenti razzisti del nord per calpestare i diritti della gente del sud. Non è possibile riscrivere la storia e cancellare quel tempo che - purtroppo! - non torna più. Ma è possibile restituire dignità a coloro che pagarono per scelte sbagliate, teorie bizzarre, vanagloria di potere e arroganza politica. A tutte le vittime che, inconsapevolmente. hanno pagato un tributo pesante, abbiamo un debito di riconoscenza che - prima o poi... - dovremo anche deciderci di pagare" Lorenzo Del Boca
Pino Aprile, giornalista e scrittore già vicedirettore di Oggi e direttore di Gente autore del bestseller "Terroni". Membro del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso, ha pubblicato il seguente commento il 24 Giugno 2010: Finché si continuerà ad esporre, a Torino, una "testa di meridionale", per inutile spiegazione "delinquente naturale", in base alle illuminate osservazioni del Lombroso (ritenuto meritevole persino di un museo), propongo che si istituisca a Napoli un Museo del Vero Risorgimento, nel quale si espongano teste di "bersagliere sabaudo naturalmente stupratore"; disegni in scala 1:1, con sezioni e visioni prospettiche della luminosa capoccia del colonnello Pier Eleonoro Negri, con la dicitura: "Eroe dell'Italia unita e medaglia d'oro al valor militare, sterminatore di interi paesi, per il miglioramento demografico del Mezzogiorno". E via di seguito, con le misure delle fossette occipitali di Cialdini, Fumel e ripulitori etnici vari e decorati; con visite guidate di classi di bambini delle elementari; e convegni sulla naturale inclinazione al massacro da parte di idealisti nati al di sopra di una certa latitudine, per influssi magnetici, densità di insolazione, ampiezza della banda dell'ultravioletto sulla curvatura terrestre ed altre fregnacce scientifiche della stessa dignità di quelle lombrosiane. e aggiungerei: provate a immaginare cosa accadrebbe negli Stati Uniti, se a New York esponessero una testa di "soldato confederato dell'Alabama"!
Lino Patruno, giornalista e scrittore già direttore della Gazzetta del Mezzogiorno ed editorialista ha recentemente pubblicato il libro "Alla riscossa terroni". Membro del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso, ha pubblicato il seguente commento il 26 Giugno 2010: “Visto che andiamo verso i 150 dall'unità d'Italia, la più brillante idea per festeggiarli viene da Torino, guarda caso. Nel museo dedicato a Cesare Lombroso, sono esposti gli scheletri di un folto numero di briganti meridionali uccisi proditoriamente dalle truppe di occupazione sabaude o deportati nei campi di concentramento. E che il manipolatore dell'antropologia criminale raccolse e misurò col centimetro e la squadra. Perchè questo Lombroso, veronese di agiata famiglia ebrea, è l'autore della teoria che criminali si nasce e non si diventa. La trasse anche dal cranio dei briganti, a suo dire fatti in modo tale che non avrebbero potuto che essere briganti. Se ne deducono un paio di conseguenze. Visto che i cosiddetti briganti sterminati al Sud dai <piemontesi> furono 180 mila, visto che avevano dei figli, e visto che questi figli ne hanno fatti altri, attualmente al Sud devono esserci milioni di briganti causa cranio. Quindi si fa bene a lasciare il Sud al suo destino, destino di colonizzato e sfruttato, peraltro. Deportiamoli tutti e avremo mezz'e risolta la Questione Meridionale. E visto che ci siamo, magari sterilizziamo pure la madre dei cretini, che è sempre incinta.â€
Con la presente intendo aderire al Comitato NO LOMBROSO in qualità di presidente dell'Accademia Napoletana per la cultura e la lingua di Napoli, organismo scientifico dell'Associazione Notre Napule 'a Visionaire.
quanto Napoletano e quindi appartenente ad una civiltà trimillenaria che ripudia ogni forma di razzismo e discriminazione non posso non aderire promuovendo anche internazionalmente, la giusta causa del Comitato No LOMBROSO, poiché le teorie e le pratiche dello pseudo scienziato sono in conflitto con la civiltà umanistica napolitana, contro l'umanità e contro la memoria,il presente ed il futuro della dignità e consapevolezza del popolo napolitano e del c.d. Mezzogiorno.
Tale memoria e dignità debbono essere recuperate per ritornare alla propria essenza ovvero quella di "unicità" nella diversità, di accoglienza nell'identità, insomma d'Umanità e tutto cio' confligge con le tesi e le pratiche lombrosiane che purtoppo mediaticamente ed ideologicamente ancora - se non direttamente - sono imperanti, culturalmente, socialmente ed economicamente in Italia, ( a partire dalla denigrazione linguistica dell'idioma napoletano circa cui invece lo scrivente si batte per il recupero e l'introduzione nel sistema scolastico almeno quello campano per finire dalla giustificazione di ogni discriminazione, dalla sanità, all'istruzione, ecc.) concretizzandosi in un'aperta violazione tra l'altro dell'art-3 della Cost.Italiana, ma dei diritti umani piu'in generale.
Dott.Massimiliano Verde
Presidente Notre Napule 'a Visionaire
CULTURAL ASSOCIATION AND INTERNATIONAL PROMOTION
Tutti i diritti riservati Dr.Massimiliano Verde, 08/01/1972 Napoli.
Il Prof. Stefano Milillo, partecipando i desiderata dell'Assemblea dei Soci, ci ha comunicato l'Adesione per la condivisione e sostegno agli scopi e alle iniziative del Comitato "No Lombroso".
Siamo onoratissimi di questa sentita partecipazione che vi riportiamo. Il Centro Studi è dunque Testimonial del nostro Comitato.
La CNA di Catanzaro, nella persona del suo Presidente, Antonio Mauri, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso, ci dice: "Lombroso è la negazione della Dignità dell'Uomo - La chiusura del museo a lui dedicato è necessaria per chiedere scusa ai popoli del Sud Italia e dare onore al Comune di Motta Santa Lucia!"
...La CNA, Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa, da settant'anni rappresenta e tutela gli interessi delle micro, piccole e medie imprese, operanti nei settori della manifattura, costruzioni, servizi, trasporto, commercio e turismo, delle piccole e medie industrie, ed in generale del mondo dell'impresa e delle relative forme associate, con particolare riferimento al settore dell'artigianato; degli artigiani, del lavoro autonomo, dei professionisti nelle sue diverse espressioni, delle imprenditrici e degli imprenditori e dei pensionati
MISSIONE, VISIONE, VALORI, SCOPI ed ATTIVITÀ del SISTEMA CNA Il sistema CNA opera per l'affermazione nella società, nelle istituzioni, nella politica e nello stesso sistema delle imprese, dei valori che attengono all'impresa, al lavoro, all'economia di mercato. A tal fine CNA collabora con altre organizzazioni di rappresentanza delle micro, piccole e medie imprese, operanti anche in altri settori economici. Tale affermazione di valori si realizza sia nella costante ricerca della piena sintonia tra interessi delle imprese ed interessi strategici dell'intero paese, sia nella partecipazione attiva allo sviluppo delle imprese, delle imprenditrici e degli imprenditori ed è strumento della loro valorizzazione. Valori distintivi dell'artigianato e delle micro, piccole e medie imprese sono l'autonomia e l'integrazione sociale, l'indipendenza e la competizione, la solidarietà e la cooperazione, la sintesi di imprenditorialità, dedizione, innovatività, creatività e qualità, la collaborazione con il lavoro dipendente, la lealtà, l'onestà, l'integrità morale. Il sistema CNA opera per la determinazione di pari condizioni di accesso ai mercati per tutte le imprese e per regole di disciplina dei mercati conformi ai principi del trattato dell'Unione Europea.
Il sistema CNA è autonomo ed agisce per l'unità delle organizzazioni di rappresentanza dell'artigianato italiano e per la ricerca di convergenze con tutto il mondo dell'impresa. Il sistema CNA opera per la crescita armonica dell'intero Paese e per l'integrazione politica ed economica dell'Europa. Il sistema CNA si impegna a promuovere nello sviluppo economico e sociale del Paese e nella vita associativa le pari opportunità tra uomini e donne, sviluppa politiche e proposte per la valorizzazione della risorsa imprenditoriale femminile e ne promuove una significativa partecipazione di un'adeguata rappresentanza nelle sedi decisionali interne ed esterne al sistema.
Il sistema CNA è impegnato ad attuare e rispettare modelli di comportamento e di azione ispirati alla eticità ed integrità, nonché al valore più generale della democrazia. Il sistema CNA nel suo insieme partecipa alla definizione della sua identità e alla realizzazione della sua missione attraverso:
a) la rappresentanza e tutela degli interessi;
b) la promozione economica delle imprese;
c) la predisposizione e l'erogazione di servizi alle imprese.
La CNA di Catanzaro, nella persona del suo Presidente, Antonio Mauri, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso, ci dice: "Lombroso è la negazione della Dignità dell'Uomo - La chiusura del museo a lui dedicato è necessaria per chiedere scusa ai popoli del Sud Italia e dare onore al Comune di Motta Santa Lucia!"
La Pro Loco Solopaca è testimonial del Comitato No Lombroso
La Proloco di Marcellinara (CZ) è testimonial del comitato No Lombroso
Il Comitato provinciale di Benevento UNPLI è un nuovo testimonial del Comitato No Lombroso
La Pro Loco di Casalduni è testimonial del comitato No Lombroso
L'associazione Pro-Loco Casalduni è testimonial del comitato No Lombroso.
L'Università Popolare Pugliese - Auser aderisce al Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso in segno di condivisione per l'azione intrapresa, volta a ribadire il biasimo che da sempre accompagna chi, Cesare Lombroso, ha oltraggiato la vera metodologia scientifica, pur vantandosi di titoli accademici e di risultati di studio eclatanti, ma frutto di sconclusionate pseudo-ricerche. Ne è derivato un danno non solo per la seria ricerca scientifica, ma per la nostra società e per la stessa opera di coesione nazionale, pregiudicata dalla malevola distinzione fra etnie nella nostra stessa nazione
Il Sig. Pietro Mazza, presidente dell'Associazione degli Emigrati di San Giovanni in Fiore "un sorriso agli emigrati", ci comunica l'adesione della sua Associazione agli scopi del Comitato No Lombroso, diventandone Testimonial
L'Associazione Culturale e di Promozione Sociale Continente Sommerso è nata con precise finalità: la diffusione della cultura e dell'istruzione (tanto da diventare sede dell'Università Popolare Pugliese), la tutela dell'ambiente e la salvaguardia delle peculiarità storiche e monumentali del territorio.
Soprattutto, va sottolineato che Continente Sommerso deve la sua nascita a un gruppo di donne, intenzionate a dare giusto risalto alle capacità e potenzialità femminili, ancora oggi trascurate e spesso "sommerse" nella nostra società.
E' principalmente in questa veste che l'Associazione Culturale Continente Sommerso aderisce al Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso, poiché è sufficiente approfondire le pseudo - teorie lombrosiane per rendersi conto come questo falso scienziato abbia rappresentato un colpevole passo indietro nella considerazione sociale della donna.
La Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia (CONSAP) è una delle organizzazioni sindacali più rappresentative della Polizia di Stato, ha la sua sede in Roma ed un'ampia articolazione sul territorio nazionale.
E' un'associazione libera, indipendente ed apartitica che finanzia le attività statuarie di tutela degli operatori di Polizia esclusivamente attraverso il gettito garantitole dalle quote associative. Il possesso della cosiddetta maggiore rappresentatività e della circostanza di avere sottoscritto il contratto di lavoro, garantiscono alla CONSAP una serie di diritti, poteri di contrazione e opportunità di controllo e consultazione con l'Amministrazione della Pubblica Sicurezza, nelle diverse articolazioni centrali e periferiche.
La CONSAP promuove iniziative culturali finalizzate ad esaltare la qualificazione professionale degli appartenenti alla Polizia di Stato attraverso il proprio Centro Studi, ha stipulato un patto di consultazione con la CISAL, la maggiore confederazione sindacale autonoma dei lavoratori ed aderisce ad EUROCOP, l'associazione europea che raccoglie il maggior numero di operatori della sicurezza.
Attraverso la rivista ufficiale "Consap Magazine" affronta i maggiori temi sindacali e della sicurezza contribuendo a qualificare il sistema della rappresentanza sindacale nel comparto. Sul piano dei servizi, la CONSAP garantisce ai propri iscritti una serie di vantaggiosi servizi di tutela legale e CAF attraverso la convenzione stipulata con il CODACONS.
L'aggiornamento continuo del sito web www.consapnazionale.com e la puntuale diffusione del notiziario settimanale "Consap Informa" garantiscono a tutti gli associati le necessarie informazioni sulle delicate problematiche relative all'ordine e alla sicurezza pubblica.
La CONSAP, Membro Testimonial del Comitato No Lombroso, attraverso il suo Vicepresidente Igor Gelarda ci dice:
Adesione Comitato tecnico-scientifico No Lombroso
Gentile Dott. Ing. Iannantuoni
Per dare seguito alla sua missiva del 12/01/2016, questa Organizzazione sindacale, su disposizione del Segretario Nazionale Generale Giorgio Innocenzi, ha dato disposizione a me di farmi da tramite per fare aderire il sindacato di Polizia Consap come testimonial del comitato tecnico scientifico del Comitato No Lombroso. Dato l'alto valore morale e sociale dell'attività che state svolgendo, questo sindacato è lieto di aderire alla vostra istanza, ed anzi vi ringrazia per averci dato la possibilità di partecipare. La nostra adesione si intende data a titolo gratuito, e prevede la nostra collaborazione morale e scientifica verso il vostro progetto che tende a restituire dignità e verità ad un pezzo di storia della nostra Patria. Come referente scientifico della Consap sono stato designato io, in qualità di esperto di storia e di autore di numerose pubblicazioni scientifiche in tale argomento. La presente adesione è da intendersi senza scadenza, a meno di una nostra comunicazione contraria. Nel ringraziarla per averci dato questa opportunità, la ringraziamo porgendole i nostri ossequi.
Palermo 07/03/2016
L'Istituto di Cultura meridionale nasce nel 1995 come un laboratorio di idee, volto alla promozione della cultura e del Mezzogiorno d'Italia, con una significativa attenzione ai temi del cattolicesimo, dedicato in particolare alle giovani generazioni, per offrire alcuni strumenti utili a crescere, come uomini e come cittadini.E' ospitato negli splendidi saloni affrescati del piano nobile di palazzo Arlotta in via Chiatamone a Napoli.
Ne è fondatore, presidente e finanziatore esclusivo Gennaro Famiglietti.
In questi venti anni di attività, l'Istituto ` diventato un luogo aperto autorevole di incontro e confronto privilegiato, che ha ospitato eventi di ogni tipo, dall'economia all'arte, dall'editoria al cinema, alla musica e alla moda, nel segno e nell'affermazione della legalità e del benessere comune.
Il ruolo ormai riconosciuto dell'Istituto è testimoniato da molti importanti personaggi della vita Istituzionale, Diplomatica e culturale che hanno partecipato alle iniziative promosse, a partire dai presidenti della Repubblica Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi.
Palazzo Arlotta ha così ospitato messaggeri di fede come il cardinale Crescenzio Sepe e i monsignori Lorenzo Leuzzi, vescovo ausiliare di Roma e cappellano della Camera dei Deputati, e Luigi Francesco Casolini, rettore dei Cavalieri di san Silvestro; e, ancora, giuristi come Francesco Paolo Casavola, filosofi, scienziati, giornalisti, storici e critici d'arte.
Tra le iniziative recenti il conferimento del premio internazionale People for culture and peace a Lech Wałęsa e l'allestimento della mostra collettiva d'arte contemporanea Gennaro, con la quale una trentina di artisti hanno tradotto in un'opera - quadro, scultura, foto o installazione - la propria visione del santo patrono di Napoli, icona viscerale e imprescindibile dell'essenza della città.
L'Istituto di Cultura Meridionale, membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice, attraverso il suo presidente Gennaro Famiglietti: "La creazione del museo di antropologia criminale in Torino nel 2009 dedicato a Cesare Lombroso ha ravvivato il dibattito sul ruolo che il medico veronese ha avuto nello sviluppo dell'antropologia criminale. Scienziati e studiosi si sono divisi tra coloro i quali ritengono Cesare Lombroso un medico certamente controverso e discutibile ma che ha dato un contributo importante sotto il profilo medico scientifico alla moderna patologia forense ed i suoi detrattori che di contro non lo ritengono uno scienziato, ma teorizzatore di idee prive di fondamento scientifico.
L'indignazione dei vari esponenti dell'opinione pubblica e di numerosi intellettuali ha acceso un forte sentimento "No Lombroso"".
Il Comitato così denominato, sin dalla sua costituzione ha sempre indirizzato le proprie energie contro la nascita del polo museale e contro i presupposti scientifici e culturali che hanno spinto alcuni accademici a realizzare questo discusso progetto.
Il progresso medico scientifico ha di fatto smantellato l'impianto teorico del Lombroso che seppur intriso dello spirito positivista dell'epoca, è da considerarsi come la peggior espressione di tale movimento filosofico scientifico.
Lombroso si spinse sino ad affermare una presunta inferiorità della popolazione del sud dell'Italia rispetto al nord del Paese. Era il tempo in cui il potere sabaudo cercava con ogni mezzo anche pseudoscientifico di debellare la diffusione del brigantaggio nel Mezzogiorno d'Italia. Lombroso si piegò al volere della corona e ai cosiddetti poteri forti dell'epoca.
E' di lapalissiana evidenza che un uomo che con le sue teorie ha diviso il nostro paese, esaltando una presunta inferiorità genetica e razziale dei popoli del Meridione d'Italia, non può essere esaltato ed annoverato tra i grandi della scienza. Sul punto non possiamo che condividere il pensiero degli autori del libro "Cento Città contro il Museo Cesare Lombroso".
Gennaro Famiglietti
"La Storia se non è utile al nostro futuro non serve a un cazzo!" (Andrea Carandini)
L'associazione nasce l'1 settembre del 2009 dal desiderio di un gruppo di ragazzi di sposare il progetto di valorizzazione storico-culturale del territorio di Gesualdo avendo lo sguardo sempre attento alle problematiche che si sviluppano nel nostro comune e anche intorno. Gesualdo, con la sua storia, le sue opere d'arte, la sua urbanistica, la sua architettura e i suoi paesaggi, ha tutte le potenzialità di porsi al centro della macchina turistica dell'alta Irpinia che si sta andando a sviluppare. Per questo noi di A.S.T.R.E.A. siamo e saremo sempre partecipi e promotori di queste dinamiche di sviluppo con le nostre iniziative e le nostre idee. Attvità: 2009/2010/2011/2012/2013/2014/2015/2016...
L'Associazione CV A.S.T.R.E.A. Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso Ci dice:
" Il Museo di Antropologia Criminale Cesare Lombroso è un'offesa alle radici di chiunque abbia come terra origine quello che fino al 1861 era il Regno delle Due Sicilie. Lottare contro questo Museo è importante perché ciò rientra in un discorso ancora più ampio e che è quello di far conoscere la vera storia, che non è quella dei vincitori. Vedere ancora oggi che in città come Milano o Torino ci sia una strada intitolata al criminale Cesare Lombroso è un'offesa alla nostra storia ed ai nostri diritti. I corpi dei nostri eroi non possono essere esposti come fenomeni da baraccone in uno pseudomuseo, ma meritano gli onori ed il rispetto dovuto agli eroi della patria."
L’Associazione Musicale Reggina Domenico Scarlatti* nasce nel 2006 con lo scopo di diffondere e valorizzare il repertorio musicale della scuola italiana,attraverso il lavoro di rnrncantanti e strumentisti,docenti di canto e storici musicali,attori e registi(di volta in volta denominati i Solisti dell’AMRDS) che si dedicano a questo scopo con la realizzazione di concerti,seminari,master,spettacoli ed eventi. Inaugura le sue attività con la prima edizione dei Corsi Internazionali di Perfezionamento “Sonorità Italiana nel mondoâ€, incentrati sullo studio della scuola musicale italiana e, appunto,della “sonorità italiana â€. Ai corsi sono stati affiancati,sin dal primo anno,i ‘Concerti Sonorità Italiana’ tenuti dai docenti.Il progetto si è consolidato negli anni grazie alla crescente qualità dell’offerta formativa promossa attraverso l’alto valore artistico dei docenti coinvolti e alla varietà di corsi musicali:giunti alla quinta edizione con grande apprezzamento di pubblico e partecipanti,sono ormai una realtà prestigiosa rivolta a tutti i musicisti che intendono migliorare la loro preparazione artistica.rnL’associazione nasce nella città di Reggio Calabria per volere del suo presidente,M°Tiziana Pizzi,che è nata e cresciuta musicalmente in questa splendida terra per poi portare testimonianza di essa e del suo calore ovunque l’abbia condotta il proseguimento della sua carriera artistica.rnPer il perseguimento dei fini istituzionali, l’associazione si articola su tre sedi: Reggio Calabria,Roma e New York,con attività proprie ma strettamente coordinate,sotto la guida dei rispettivi responsabili.Si avvale inoltre della collaborazione della Neapolitan Music Society di New York,con la quale in comunione d’intenti organizza eventi,concerti,masterclasses. Il responsabile artistico della sede di Roma,M°Alberto Vitolo,collabora dal 2007 con la società americana in qualità di Artistic Director:fra gli ultimi prestigiosi impegni che hanno visto i solisti dell’AMRDS esibirsi a New York,la conferenza-concerto alla Casa Italiana della NY University,con la partecipazione del Prof.Robert O.Gjerdingen,collaboratore della society, docente della NorthWestern University,considerato uno dei maggiori studiosi ed esperti del ‘700 Napoletano;Il Concerto inaugurale della Neapolitan Symphony Orchestra allo Jack.H.Skirball Center of New York, Concertmaster Alberto Vitolo,Contralto solista Tiziana Pizzi,diretti dal M°Gioacchino Longobardi in brani inediti e in prima mondiale dei maestri del ‘700 Napoletano. L’associazione collabora inoltre con il Laboratorium Teatro di Roma,con il quale ha coprodotto e rappresentato diversi spettacoli(l’ultimo premiato dalla critica specializzata al 34° festival di Montepulciano,’Stabat Mater Action’,regia di Sergio Sivori e musiche di Alberto Vitolo, luglio 2009),avvalendosi della preziosa collaborazione dell’attrice Cristina Giordana e dell’attore-regista Sergio Sivori. *Domenico Scarlatti, nacque a Napoli nel 1685. Fu il più grande clavicembalista del suo tempo, ancor oggi il “Modo†con cui egli suonava èdetto “scarlattianoâ€, proprio per la specificità del tocco e del fraseggio.rnrnL'associazione Musicale Reggina "Domenico Scarlatti" Membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dice: 'La negazione dell'evidenza è la prima radice, la più profonda, dell'immoralità collettiva'. U. GalimbertirnrnAssociazione Musicale Reggina Domenico Scarlatti - Reggio Calabria
www.amrds.it
La Scuola di Calcio ASD Cantera Ribolla (PA) condotta dal Mr. De Domenico e fondata dal grande Salvatore Schillaci (Totò Schillaci)è con noi!
http://www.canteraribolla.it
L'Accademia Cosentina (CS), prestigiosissima ed antichissima è la seconda del Regno di Napoli e una delle primissime accademie fondate in Europa nel 1511 da Aulo Giano Parrasio . L'accademia ha lo scopo di diffondere con ogni mezzo e verso ogni direzione, la cultura; valorizzare artisti e scienziati; difendere i grandi valori umani, artistici, scientifici, culturali della società nazionale; essere presente nei dibattiti culturali della città ; incoraggiare i giovani sulla via dello sviluppo e della riforma culturale. Il suo presidente Grand'Uff. Avv. Ernesto d'Ippolito ci ha comunicato con lettera personale la sua adesione e quella della "Accademia Cosentina" ed in qualità di Membro del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" ci dice:" Questo soltanto oggi possiamo dirti/quel che non siamo e che non vogliamo (Ossi di Seppia _ E. Montale)". Ecco, "questo" non vogliamo:stare alla finestra in pigra inazione, mentre qualcuno usa il cranio di un vecchio calabrese (che, se calabrese, e se di misure sospette, facilmente di brigante!). Ecco perchè ho l'arroganza di decidere l'adesione altresì della gloriosa "Accademia Cosentina", che da mezzo millennio tenta di rappresentare, non, per carità , la cultura calabrese o meridionale, ma l'attenzione umile e costante alla cultura del mondo, alle scelte di civiltà , agli assalti, soprattutto i più obliqui e dissimulati, al faticoso progredire dell'uomo. E poichè da sempre nel dettaglio si insinua il diavolo (da sempre nascosto in abiti guelfi), in pari data, e sempre a nome dell'Accademia, ho scritto al Museo Lombroso ed all'Università di Torino, per aggiungere, la mia modesta voce a quanti hanno chiesto il doveroso ritorno dei resti mortali di Giuseppe Villella a Motta Santa Lucia, nella mia Regione.- Grand'Uff. Avv. Ernesto d'Ippolito
Il Prof. Vincenzo Colonna, Direttore della Pro-Loco Santo Spirito ci comunica in data 25/02/2014, l'avvenuta adesione dell''Associazione Turistica agli scopi del Comitato no Lombroso.
Il Direttore della PRO-LOCO di SONNINO Sig. Innocenzo Ventre, comunica con lettera del 17/02/2014 : Condivisione e Sostegno alle iniziative ed agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso"
L’Associazione "RADICI" ha sede sede legale in via Mazzini s.n.c. Cirò Marina (KR). L'Associazione, senza fini di lucro, opera senza discriminazione di nazionalità . Si propone di sostenere oltrernai più alti fini sociali nel rispetto della Costituzione, quello di promuovere in particolare "la ricostruzione storico-politica del sud che parte dal risorgimento. Solo conoscendo le nostre radici potremo volare verso il futuro, fare in modo che queste radici storiche, queste verità storiche, arrivino sui banchi di scuola e presentate nei testi scolastici. Se è vero che il cittadino ha diritto allo studio è anche vero che ha diritto di conoscere verità che appartengono non solo ai vincitori marnanche ai vinti, e lo Stato ha il dovere di informare e valorizzare" L'associazione Radici ha un significativo motto "Voleremo più in alto, legati alle nostre radici" segno di un impegno di rinnovamento legato al rispetto delle tradizioni di origine. L'associazione, Membro Testimonial del Comitato No Lombroso, attraverso il suo presidente Francesca Gallello ci dice: "Il MuseornLombroso è un offesa non solo al popolo meridionale ma all'intera umanità. L'impegno per la chiusura del museo Lombroso è parte integrante del programma della nostra Associazione. Con l'augurio che si possa presto dare degna sepoltura a quei resti umani che macabramente sono esposti nel museo Lombroso." Francesca Gallello
Il presidente dell'Associazione Culturale e di Promozione Sociale Fuori Sede, Giovanni Obligato,ci comunica l'adesione al Comitato No Lombroso in qualità di Testimonial. L'Associazione Fuori Sede di Perugia è particolarmente impegnata nella coadiuzione degli studenti universitari provenienti da tutte le parti del mondo e conta oltre unicimila iscritti. http://www.fuorisedeperugia.it Il Comitato No Lombroso ringrazia l'Associazione Fuori Sede ed il presidente Giovanni Obligato per il prezioso sostegno
L’Associazione Terre di Aci con sede in Via Marchese di Casalotto n° 120 -Aci Sant’Antonio (CT). L'Associazione, senza fini di lucro, opera senza discriminazione di nazionalità . Si propone di promuovere e valorizzare il territorio delle Aci attraverso la sua promozione sociale, culturale, etica, morale, artistica, storica, etnica e sportiva, nel solco della sua secolare tradizione. Inoltre, nel considerare la trascendente dignità della persona e sostenendo processi volti alla maturazione di una coscienza critica e all’esercizio di responsabilità in una coerente testimonianza di vita cristiana, si propone inoltre di promuovere la legalità , la tutela dei diritti delle fasce deboli della popolazione, la conservazione e valorizzazione dei fondamenti cristiani del territorio, la valorizzazione della persona e della famiglia come nucleo fondamentale della società .rn Il Suo Presidente, Avv. Carmelo Sardella, nel sancire l'adesione dell'Associazione "Terre di Aci al Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso, in qualità di Testimonial, ci ha espresso il seguente pensiero: "Celebrare con un museo un criminale che ha legittimato con le sue teorie il genocidio delle popolazioni dell'ex Regno delle Due Sicilie (ora c.d. Meridionali) rende ancora più diviso un paese che chiamiamo Italia che non è stato mai unito veramente."rn Il Comitato No Lombroso ringrazia l'Associazione Terre di Aci ed il suo presidente Avv. Carmelo Sardella per il prezioso sostegno.
Il gruppo Ars di Taranto e il suo presidente Raffaele Sabino, nella veste di regista, sono attualmente impegnati nella realizzazione di un film ambientato negli anni 1860-1864 e che racconta la storia del «brigante» Angelo Catanese di Carosino. Nel considerare come l'attività di Ars e il suo impegno siano attualmente vicini ai motivi e ai presupposti storici e sociali che fanno da sfondo anche all'iniziativa intrapresa dal Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso", l'associazione Ars ha deciso di aderire e divenire testimonial del Comitato, facendo propria un'amara riflessione di uno dei cosiddetti «briganti» protagonisti della pellicola oggi in fase di promozione e divulgazione: "...E Patria e Legge hanno diritti e non doveri e vogliono il sangue dei figli della miseria..."
MDL (Memory, Diffusion, Language) è un’associazione di liberi professionisti napoletani, nata a Napoli circa tre anni fa, la cui missione è quella di promuovere la conoscenza e la valorizzazione di aspetti anche poco noti della cultura napoletana. Senza scopo di lucro, essa persegue esclusivamente finalità di conoscenza, diffusione, valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale del territorio e del paesaggio di Napoli, inteso anche in relazione a quello nazionale, europeo ed extraeuropeo. L'Associazione è oggi impegnata in un progetto di rilievo e catalogazione delle edicole religiose che a Napoli sono numerosissime e diversissime tra loro, per materiali, fogge e colori, rappresentando, nella loro poliedricità , un patrimonio artistico di valore internazionale, a torto ritenuto "minore", di cui si vuol diffondere la conoscenza in sinergia con altre associazioni sensibili al tema. MDL è contraria all’apertura del Museo dedicato a Cesare Lombroso, a Torino, coerentemente con la propria missione di ricerca culturale di alto valore etico. Pertanto ha deciso di aderire al Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso e diventarne testimonial. Il suo presidente, Prof. Arch. Lorenza Lanzetta, ne espone le motivazioni come segue: 1)- il Museo è concepito in modo da esaltare la figura di Cesare Lombroso e non sottolinea i risvolti razzisti che le sue teorie hanno avuto nel tempo. 2)- non fornisce un quadro completo dell’opera di Lombroso che studiò pure il ‘cretinismo’ a quei tempi largamente diffuso in Lombardia. Si trattava di una grave patologia dovuta all’alimentazione carente di iodio, caratterizzata da ritardo mentale e scarso sviluppo psichico. Ovviamente, di questo nel percorso espositivo del Museo non c’è traccia. Del ‘delinquente meridionale’ sì. 3)- la sua riapertura ha richiesto l’impiego di risorse pubbliche ingenti, diversamente e più utilmente utilizzabili per la valorizzazione del nostro patrimonio culturale che troppo spesso cade in rovina per cronica mancanza di fondi. 4)- le teorie lombrosiane hanno favorito lo sviluppo del senso di minorità nelle popolazioni meridionali, ad oggi ancora non consapevoli del valore del patrimonio artistico-storico-culturale e delle risorse in senso lato presenti sui loro territori.No, decisamente di quel Museo degli orrori e degli errori non sentivamo l’esigenza! MDL preferisce e promuove tradizione e tutto ciò che è di sostegno alla vita.
L’Altra Napoli è un’Associazione Onlus, fondata nell’ottobre del 2005 da un gruppo di napoletani che vivono altrove ma che si sentono “napoletani dentroâ€, decisi ad impegnarsi in prima persona nel rilancio della città perché convinti che sia possibile aiutare Napoli a ritrovare la sua dignità . Attualmente l’associazione conta circa 1000 soci, rappresentativi di ogni classe sociale, manager, professionisti, imprenditori, e semplici cittadini, tutti con un unico grande sentimento, la voglia di riscatto per la propria città . L’Associazione ha tre obiettivi: Ideare e sviluppare in prima persona progetti di riqualificazione urbanistica e di aggregazione sociale in una delle aree maggiormente degradate di Napoli – il Rione Sanità - con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei residenti, avviando nuove opportunità di sviluppo e di occupazione;Stimolare l’impegno civile di un numero crescente di cittadini, scuotendo le loro coscienze e alimentando con ricerche e convegni il dibattito sui principali temi per lo sviluppo della città (legalità , riqualificazione urbanistica, la “risorsa mareâ€, ecc.); Sensibilizzare l’opinione pubblica nazionale sull’importanza della questione-Napoli, e sollecitare le istituzioni locali e nazionali affinché adottino misure specifiche per il ripristino delle normali condizioni di legalità e per il rilancio economico e sociale della città . L’Altra Napoli Onlus (www.altranapoli.it) è impegnata dal 2006 in un grande progetto di riqualificazione urbanistica, artistica e sociale del Rione Sanità , considerato una vera e propria periferia all’interno del centro storico di Napoli. L’Associazione L’Altra Napoli ONLUS, membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci comunica: Riteniamo che la sepoltura dei resti mortali, inutilmente esposti al Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombrosoâ€, sia un atto dovuto che segna il confine tra la civiltà e la barbarie. La morte rende tutti uguali e liberi, come il grande Totò insegna… Chiediamo quindi di restituire finalmente pace a chi, dopo secoli, attende ancora di veder riconosciuto l’estremo diritto alla sepoltura. Il nostro appello mira a che le spoglie martoriate vengano restituite ai propri cari affinché possano provvedere alla loro degna collocazione, mentre per i resti “incognitiâ€, privi di reclamo, sosteniamo la proposta avanzata dal parroco del Rione Sanità padre Antonio Loffredo: inumarli nel Cimitero delle Fontanelle di Napoli, asilo dei perduti per eccellenza.
Il Comitato di Promozione Culturale Calabrese, Calabresi di Parma, aderisce alla richiesta del Comitato “No lombrosoâ€, ne condivide, la motivazione e le finalità e chiede che venga posto fine a questo scempio iniziatore delle teorie razziste e fasciste che tanto danno hanno arrecato al nostro paese. Il museo va chiuso, le spoglie restituite ai comuni di appartenenza i quali provvederanno a degna sepoltura. Offende altresì la memoria storica dei tanti calabresi che hanno combattuto nel risorgimento, nelle guerre mondiali e nella guerra di resistenza.Proprio in Piemonte operò uno dei primi raggruppamenti partigiani di origine calabrese, denominato in seguito “Italo Rossi†e che fu la prima brigata che entrò nella Torino liberata in onore della famiglia Francesco, Italo, Bruno e il padre Oreste Rossi. Oreste Rossi cadde fucilato da un plotone d’esecuzione a Castagneto Po a Torino (medaglia d’argento al valore militare). Italo fu insignito della medaglia d’oro al valore militare alla memoria. In suo onore fu soprannominata una divisione della I brigata Matteotti, la “Italo Rossiâ€.rnrnIl Coordinatore dell'Associazione ; Dott. Raffaele D'Angelo
L'Associazione Culturale "Libera i Libri", particolarmente attiva sul territorio pugliese nell'opera di recupero della "storia negata" e fondamentalmente protesa al rilancio della cultura del Sud è Testiomonial del Comitato Tecnico Scientifico No LOmbroso e tramite il suo presidente Sig. Filomeno Cafagna ci comunica la seguente riflessione: Ci si appresta a festeggiare il 67° anniversario della liberazione del popolo italiano dall’«oppressione» nazifascista, un risultato ottenuto con il sacrificio di uomini e donne di ogni età , provenienti da diversi ceti sociali e con diverse idee politiche e religiose. In comune costoro possedevano la volontà di lottare, ognuno con i propri mezzi, per ottenere la libertà in senso lato, il rispetto della dignità individuale e l'uguaglianza tra i popoli. Nonostante sia imminente la celebrazione di così alti ideali, a Torino, in quella che fu la prima capitale dello stato unitario, ancora oggi, quotidianamente, si continuano ad aprire le porte del museo dedicato a Cesare Lombroso. Non ci sarebbe nulla da eccepire, se, come principale ed unica attrazione del museo, non ci fossero circa novecento crani, molti di gente della nostra terra, che da più di un secolo attendono degna sepoltura. Nel museo, quasi ogni giorno, vengono accompagnate in visita scolaresche di ogni età . Trattandosi di persone che non possiedono gli strumenti culturali per contestare le teorie di Cesare Lombroso, l'esposizione di alcuni reperti ben etichettati finisce per confermare l’idea della ‘minorità ’ degli italiani del sud e, peggio ancora, la convinzione che siano ‘delinquenti per natura’. Esprimiamo quindi la nostra contrarietà alla riapertura del museo Lombroso, sia perché rappresenta uno strumento di diffusione di teorie razziste (in particolare nei confronti dei meridionali), sia perché non rispetta il sentimento di pietas verso le persone defunte, che restano esposte al pubblico invece che trovare degna sepoltura. L’associazione Culturale “Libera i Libri†di Trani, nonostante la sua giovane età ed in virtù dei suoi principi ispiratori, si propone come testimonial del Comitato Tecnico Scientifico NoLombroso, abbracciandone e perorandone la causa.Inoltre s’impegna, per quanto sia nelle sue possibilità di operare, affinchè la struttura torinese venga chiusa al pubblico e le mortali spoglie esposte possano ricevere degna e cristiana sepoltura.Trani li, 19/04/2012rn
l'Avv. Raffaele Preziuso Gr. Uff. Preside della Sezione Puglia dell'Ordine Militare del SS. Salvatore e di S. Brigida di Svezia comunica con decreto del 115/P/2010 l'adesione della Sezione Puglia del Prestigioso Ordine all'iniziativa No Lombroso: Al lo Spett.le COMITATO NO-LOMBROSO Sede Alla C.A. dell’Ing. Domenico IANNANTUONI Egr. Ingegnere, anche la nostra Sezione Pugliese dell’Ordine Militare del SS. Salvatore e di S. Brigida di Svezia intende sostenere, con la propria indegna preghiera e con la propria opera di divulgazione, la Vostra meritevole iniziativa, cui già io di persona ho tempestivamente aderito. Anche i miei Confratelli si battono da sempre – con le armi proprie della Carità – per il rispetto della dignità umana, con attenzione non solo ai fratelli viventi, ma anche a quelli che il Signore ha inteso chiamare a sé da questa vita, in qualunque modo. E mai, come in questi giorni, il ricordo dei defunti deve essere attento e rispettoso, corroborato dalla preghiera di suffragio e dalla partecipazione al dolore di quanti soffrono per la perdita dei loro affetti più cari. Pertanto siamo convinti ed auspichiamo che i resti mortali di tutti gli esseri umani riposino nella pace di Cristo, nel luogo più degno e sacro che possa esserci, e non vadano in alcun modo utilizzati per sperimentazioni o mostrati alla pubblica curiosità , se non al pubblico indegno ludibrio. Con cordialità offro i nostri più calorosi auguri di buon lavoro e confraterni saluti. Gr. Uff. Raffaele Preziuso omsbs.puglia@gmail.com http://www.ordinemilitaresantabrigida.com/
Ettore d'Alessandro duca di Pescolanciano comunica il decreto del 21/10/2010 del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio-Delegazione Toscana, Testimonial dell'iniziativa No Lombroso. Con la presente la nostra Delegazione Toscana dell’Ordine Costantiniano di S.Giorgio, intende sostenere nella preghiera la Vostra recente campagna informativa per il rispetto delle dignità umane nel dolore della dipartita terrena. I resti mortali di qualunque essere umano devono riposare in pace, come da volontà di nostro Signore, e non essere cimelio museale per studiosi o curiosi turisti. Cordiali e confraterni saluti Grosseto, lì 28 ottobre 2010 La segreteria della Delegazione Toscana Ettore d’Alessandro duca di Pescolanciano http://smoctoscana.altervista.org/
Il presidente Carmen Fierro comunica con la presente delibera che il gruppo folklorico "I Mattacchini" di Mirabello Sannitico (CB) è testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Gruppo Folk "Fontanavecchia" di Casalduni è testimonial del comitato No Lombroso
Un grazie di cuore a Cesare Stranges, grande musical trapper, che ha collezionato questo ulteriore GOAL musicale.
Giuseppe Povia, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice: "Uno studio inutile e inutile chi lo difende e lo sostiene ancora oggi".
Giuseppe Povia nasce a Milano il 19 novembre 1972. Nel 2003 vince la XIV edizione del Premio Città di Recanati (oggi Premio Musicultura) con il brano "Mia sorella" (canzone che tocca il tema dell'anoressia e della bulimia) elogiato da alcuni dei più grandi poeti d'Italia contemporanei come Alda Merini, Fernanda Pivano, Dacia Maraini. Nel 2005 partecipa, fuori concorso, al Festival di Sanremo con la canzone "I bambini fanno ooh...".
Il brano viene scelto come colonna sonora per "Avamposto 55". Il pezzo ha superato le 180.000 copie vendute, ricevendo numerosi dischi di platino ed è stato premiato, su indicazione della SIAE e con un riconoscimento speciale da BMG Sony, per aver raggiunto più di 500.000 download digitali.
Esce il suo primo Album "Evviva i pazzi... che hanno capito cos'è l'amore" che raggiunge il disco d'oro per le oltre 60 mila copie vendute.
Nel 2006 vince la 56° Edizione del Festival di Sanremo con la canzone "Vorrei avere il becco" e pubblica il secondo Album "I bambini fanno ooh... la storia continua" che raggiunge il disco d'oro per le oltre 45 mila copie vendute. Nel 2009 arriva 2° alla 59° edizione del Festival di Sanremo con la canzone "Luca era gay" e si aggiudica anche il Premio Sala Stampa Radio Tv. Il 20 febbraio esce il suo quarto Album "Centravanti di mestiere" in contemporanea in Italia, Germania, Francia, Svizzera ed Austria.
Vince, con il brano "Luca era gay", il premio Mogol per il miglior testo tra le canzoni popolari italiane edite dal 1° gennaio 2008 al 28 febbraio 2009. Conduce per 13 puntate su Canale Italia la trasmissione "Ho imparato una canzone". Nel 2010 partecipa alla 60° edizione del Festival di Sanremo con la canzone "La verità" e pubblica il suo sesto Album, un Ep intitolato "Scacco matto" che riceve il disco d'oro per le oltre 63 mila copie vendute ed oltre 250 mila download digitali. Nell'ambito dei Wind Music Awards, riceve il premio delle associazioni di categoria Fimi, Pmi e Afi e pubblica il singolo "E non passi". Nel 2012 viene pubblicato il suo nuovo lavoro dal titolo "I 'bambini' fanno rock". Nasce al CMM di Grosseto la prima "Scuola per Cantautori" di cui lui è il Direttore Artistico.
Nel 2013 partecipa come ospite fisso in prima serata su Rai 1 al programma "I Migliori Anni" presentato da Carlo Conti.
Parte il progetto "Scuole in tour con Povia" che prevede incontri musicali e dibattito su canzoni a tematica sociale rivolto ai ragazzi degli istituti d'istruzione secondaria. rnIn ottobre 2014 inizia il nuovo tour teatrale dal nome "Tu Povia non lo conosci". Ad aprile 2016 esce il doppio Cd dal titolo "NuovoContrordineMondiale" autoprodotto, autodistribuito e a tiratura limitata totalmente libero da multinazionali, grandi distribuzioni e portali digitali.
Giuseppe Povia, Membro Testimonial dl Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice: "Uno studio inutile e inutile chi lo difende e lo sostiene ancora oggi".
Brano "Al Sud"
I salentini SUD SOUND SYSTEM, pionieri del raggamuffin italiano, una carriera pluriventennale caratterizzata da ambitissimi riconoscimenti nazionali ed internazionali. Una musica del Sud, per il Sud... e per il mondo intero. I Sud Sound System, membri Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dicono :" "Auspichiamo quanto prima che venga raso al suolo e che al suo posto sorga una biblioteca orientata allo studio dell’antropologia moderna, affinché si oltrepassino le orrende aberrazioni proposte da quel bipede (poco umano) del Lombroso!" Fernando Blasi (Nandu Popu)
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assista e co-autore del gruppo Il Parto delle Nuvole Pesanti 1995 al novembre 2013 Dopo PRISTAFORA e QUATTRO BATTUTE DI POVERTA' terzo disco del Parto, prende parte al progetto di Teresa De Sio "La Notte del Dio che Balla". Partecipa al concerto romano del 1° Maggio. Sempre nello stesso anno partecipo al Premio Tenco, dove tornerò nel 1999 e 2001, e l'anno successivo al P.I.M., Premio Italiano della Musica. Seguiranno altri dischi, progetti di musica-teatro e film documentari. Torno a suonare nel concerto romano del primo Maggio nel 2005 e parto in una lunga tournee che mi porta in diversi paesi europei, tra i quali Spagna, Germania, Austria, Bosnia, Svizzera, Repubblica Ceka e infine Brasile. Ha collaborato con Claudio Lolli, Mirco Menna, Roy Paci, Les Anarchistes, Francesco e Francesca Salerno, Edoardo Marraffa, Pasquale Morgante, Sacha Ricci (99 Posse), Claudia Crabuzza, Gennaro De Rosa, Giuseppe Gagliardi, Martin Renders, Raul Colosimo, Zita Petho, Roberta Carrieri, Mimmo Mellace, Sandro Boscolo, Pasqualino Nigro, Enrico Guerzoni, Amy Denio. Dopo l'uscita dal "Parto" (2013) il suo nuovo percorso musicale inizia con "onda Anomala" progetto musicale che mescolerà rivisitazioni di storici brani del "Parto" a nuove e vecchie canzoni, molte delle quali nate dalla storica collaborazione con Francesca Salerno in arte "Lady U". Già insieme nel progetto "Uvistra" e dopo diverse collaborazioni le strade di Mimmo Crudo & Lady U riprendono un percorso iniziato da giovanissimi quando Mimmo Crudo incontrava Francesco e Francesca Salerno (Lady U) dando inizio a una profonda amicizia sempre indissolubilmente legata alla musica. Mimmo Crudo, membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice: "Più volte nell’ateneo di Bologna, nel corso dei miei studi universitari, ho incontrato il nome di Cesare Lombroso e fortunatamente ho sempre verificato che questo triste personaggio è sempre definito come studioso nutrito di pregiudizio, figlio di una pseudo-scienza che è giustamente tramontata. E’ stata grande la sorpresa e la disapprovazione, quando ho avuto notizia del tentativo di fondare un museo a lui intitolato, e per nostra fortuna le reazioni indignate della società civile si oppongono fermamente, per questo motivo sono riconoscente al comitato No Lombroso e a quanti partecipano e danno voce a questo movimento. Video YouTube
I Parafonè, rappresentano al meglio una tradizione consolidata che, memore del proprio passato, è capace di rinnovarsi allargando intenti e prospettive. Formatisi nel 2002, i Parafonè festeggiano il loro primo decennale con "Disperanza", il nuovo disco. Decidere di confrontarsi con le tematiche popolari per i componenti del gruppo, rappresenta un' esigenza precisa che ha radici profonde nella cultura popolare calabrese, della quale il gruppo si sente figlio e naturale espressione. I Parafonè lo fanno in modo solare e leggero, riproponendo, con arrangiamenti originali e coerenti, gli antichi temi e canti della tradizione orale-musicale della Calabria. L'impegno dei Parafonè è quello di riproporre la musica senza variarne l'essenza, utilizzando gli strumenti tramandati di padre in figlio come chitarra battente, zampogna, lira, organetto, tamburello, fischiotti e quant'altro. Strumenti antichi che lasciano intravedere una straordinaria attualità soprattutto in una società che tende a smarrire le proprie identità culturali. Per i Parafonè questo è un metodo di lavoro che favorisce il confronto e la crescita, sia essa musicale e culturale, del singolo individuo come della "koinè" di appartenenza, tramite il messaggio implicito che esprime la musica stessa, capace di suscitare pacifici sentimenti di tolleranza e armonia. Negli anni il gruppo ha sviluppato una propria identità precisa correlata a una crescita musicale entusiasmante, originatasi non solo dalle esperienze dirette sui palchi di tutta la Calabria, ma soprattutto da un lavoro di ricerca e di sperimentazione costante, il cui approccio è stato rigoroso e attento ad ogni minimo dettaglio. I Parafonè Membri del Comitato No Lombroso ci dicono: Che ancora oggi venga data la possibilità di esistere ad un museo che rappresenta il razzismo scientifico e la folle idea del meridionale "delinquente per natura", mentre si festeggiano i 150 anni dall’unità d’Italia, è semplicemente vergognoso. Gli spunti che lo pseudoscenziato Lombroso ha dato alla scienza per affermare la superiorità di un popolo sull’altro, erano un insulto allora e lo sono ancora oggi.
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I 'Radioaut' nascono con l'intento di creare una sorta di genere 'ibrido' tra i ritmi pieni e 'terroni' del Dub e le sonorità del rock britannico '70/80. I testi trattano temi sociali, vivi, attenti alla realtà e alla situzione attuale in cui viviamo. I RadioAut membri Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dicono: "Siamo veramente felici di poter abbracciare una giusta causa dopo tanti anni di retorica anti meridionalista, con la speranza che un tale progetto possa portare ai risultati sperati e con la consapevolezza che, la nostra storia è una, la nostra terra è una e il nostro passato lo difendiamo con l'orgoglio e la fierezza che contraddistingue il popolo meridionale! w il regno delle 2 sicilie, w la calabria, w il sud!"
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Presidente Associazione Musicale Reggina Domenico ScarlattirnrnDiplomata in Canto, Pianoforte e Didattica della Musica, si è perfezionata con Margaret Baker e nel repertorio barocco con Aris Christofellis.rnLa M° Tiziana Pizzi Ha collaborato con direttori quali Fasolis ( Juditha Triumphans, Vivaldi - Lugano), Biondi ( Agrippina, Handel Festspiele, Halle - Messa dell’Incoronazione di Mozart, Accademia S. Cecilia ), Panni ( Stabat Mater, Cafaro –Montecarlo ), Webb ( Falstaff, Verdi- Pisa, Ravenna, Lucca, Livorno ), Gabbiani ( Deutsche Motette, Strauss - Les Noces, Stravinskij - Accademia S. Cecilia) , Ashkenazy ( Fantasia Corale, Beethoven - Accademia S. Cecilia ), Pappano ( Concerto di gospel e spirituals, Accademia S. Cecilia ), Bacalov ( Concerto grosso, Perugia ), Marshall ( West Side Story, Bernstein - registrato per ’ La Musica’ di Rai Tre ), Visco ( Stabat Mater, Dvorak - Accademia S. Cecilia), Rizzari ( Nona Sinfonia, Beethoven - Cavea Parco della Musica ,Roma ), Denève ( Les Dialogues des Carmèlites, Accademia S. Cecilia ), incidendo per la Radio Svizzera Italiana ( Juditha Triumphans, Vivaldi), per la Neapolitan Music Society di NY ( Messa Solenne in Re maggiore, Jommelli ), per Rai Radio Tre ( Liebeslieder, Brahms, Palazzo del Quirinale ). Il suo repertorio spazia dalla musica del XVII secolo fino a quella contemporanea. Il M° Tiziana Pizzi Membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dice: "Noi Calabresi abbiamo il diritto ed il dovere di conoscere la nostra storia ed il nostro passato; il diritto ed il dovere di pretendere la diffusione ed il riconoscimento delle verità storiche;abbiamo il diritto ed il dovere di essere consapevoli di ciò che fummo e che siamo ; il diritto ed il dovere di avere, finalmente, la dignità storica e umana che ci spetta.La chiusura del Museo Lombroso significherà tutto ciò per noi, ma sarà anche motivo per l'Italia di orgoglio civile e umano, nonchè di vera Unità . Mi auguro che,in un tempo futuro non lontano, potremo guardare a tutto ciò come un 'errore' di percorso di certa parte del paese,che ha saputo riflettere sui suoi sbagli rimediando in meglio . La strada è lunga,ma il sentiero tracciato dalla consapevolezza è quello che porta alla giusta destinazione'. Tiziana Pizzi, Presidente Associazione Musicale Reggina Domenico Scarlattirntizi@fastwebnet.it
M° Alberto Vitolo,violinista e ricercatore Si è diplomato al Conservatorio S.Pietro a Majella di Napoli con A.Gaudino (allievo di A. Curci); ha frequentato i corsi di musica da camera ed orchestra di Fiesole e Palermo, perfezionandosi con G. Prencipe, A.Faja per l’orchestra, C.Pozzi, G.Caramia ed il Trio di Trieste per la musica da camera. Ha seguito i corsi di musica da camera tenuti da D. Gaj e il Corso Internazionale di Perfezionamento di Sulmona con il Trio Tchaikovskij. Ha registrato per la Rai il Trio in sol minore di B. Smetana ed in formazione di trio e duo ha vinto numerosi concorsi nazionali svolgendo un’intensa attività concertistica da solista in Italia e all’estero. Si dedica da anni allo studio e alla ricerca di brani inediti o poco eseguiti del 700 Musicale Napoletano, curandone la trascrizione e la revisione: Il Requiem di N. Jommelli; la Sinfonia ‘Venezia’ di P. Anfossi nel cui andante s’evince il “Plagio Mozartiano†di cui ha riferito ‘La Stampa’ di Torino, il ‘The Times’ di Londra e tutta la stampa nazionale ed estera; ‘I Pittagorici’ di G. Paisiello e V. Monti; il concerto per flauto e archi di N. Logroscino e il 3° coro dal “Sacrificio di Abramo†di D. Cimarosa; una Sinfonia per due Lire e orchestra, attribuita a W. A. Mozart. Ha revisionato e inciso, in qualità di primo violino dell’ Orchestra da Camera di Napoli, il CD ‘Sinfonie Napolitane’, sinfonie inedite del ‘700 musicale napoletano (Antes Concerto); la Messa Solenne in Re Maggiore di N. Jommelli con l’Orchestra del Festival di Sofia in qualità di primo violino e maestro concertatore. Nel 2007 ha revisionato ed eseguito sonate e arie di D. Scarlatti in duo con il M° R. Gabbiani nella sala Scarlatti del Conservatorio di Napoli. Dal 2007 è il ConcertMaster dell'Orchestra della Neapolitan Music Society di New York, nonchè Artistic Director della società americana. Gli ultimi prestigiosi impegni l'hanno visto esibirsi, alla Casa Italiana Zerilli-Marimò della NY University, e allo 'J. Skirball Center for the Performing Arts' at NY come primo violino della Neapolitan Symphony Orchestra. Tiene masterclass a diverse orchestre giovanili americane ( Austin,Saratoga,Albany) sul repertorio del ‘700 musicale Napoletano. Insegna violino alla scuola Winckelman di Roma. Alberto Vitolo, Membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dice:"Da partenopeo quale sono, aderisco moralmente a questa causa auspicando a breve una risoluzione della stessa che possa restituire dignità non solo ai calabresi, ma a tutti noi meridionali ed al nostro paese." Alberto Vitolo, Direttore artistico Associazione Musicale Reggina Domenico Scarlatti
a.vitolo@fastwebnet.it
RIONE JUNNO
“Lontano dalle insidie del folklorismo deteriore ma inserito nell’onda alternativa e contemporanea della musica etnica Rione Junno è riconosciuto come uno tra i massimi rappresentanti della nuova proposta musicale radicata nella tradizione ma rivolta al futuro…â€
La Band "Rione Junno", Membro Testimonial del Comitato No LOmbroso ci dice:"Contro ogni forma passata e presente di 'razzismo', di qualsiasi natura esso sia."
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AMASUD è un progetto nato nel 2010 da un'idea del polistrumentista Giuliano Campoli insegnante di zampogna e ciaramella, costruttore di ciaramelle e ance, 1°classificato alla 3° edizione del premio “Cesare Perilli†del 2009 (miglior zampognista di Abruzzo Lazio e Molise) con l'intento di unire i suoni della tradizione a quelli della musica pop, blues, reggae, ska...Nel 2011 gli AMASUD vincono il premio "La canzone del Sole" città di Castel di Sangro premiati direttamente dal maestro Giulio Rapetti in arte MOGOL per il brano inedito "LIBERA". Tuttora prosegue il loro viaggio attraverso la musica etno-pop. Il progetto “AMASUD†nasce dall’intento di valorizzare la funzione di strumenti quali zampogna, ciaramella, lira calabrese, chitarra battente, organetto e tamburi a cornice che, seppur impiegati nella musica popolare, sono spesso relegati a ruoli marginali. Il lavoro di ricerca tende a dimostrare che l’impiego di questi antichi strumenti, può benissimo aggiungere colore, significato e armonia a ritmi già noti, moderni e inseriti nel panorama della musica internazionale. Otto musicisti che affrontano un viaggio attraverso le sonorità tradizionali del Centro Sud Italia ed i ritmi che caratterizzano le diverse zone del mondo. Il 28 aprile 2011 gli AMASUD vincono il premio della canzone popolare italiana "La canzone del sole". Il maestro MOGOL motiva la sua scelta con queste parole:"Ho premiato coloro che sono diversi, che fanno la musica che viene dal popolo, la musica della gente, che è stata creata senza pensarci, che viene fuori dal cuore, dall'anima"... Gli AMASUD Membri Testimonial del Comitato No Lombroso ci dicono:"Siamo lieti di essere testimonial di questa campagna del Comitato tecnico scientifico per la rimozione ufficiale delle teorie criminologiche di Cesare Lombroso dai libri di testo e la soppressione della commemorazione odonomastica e museale a nome Cesare Lombroso. Aderiamo alla vostra causa in quanto siamo contro ogni forma di razzismo e di teorie pseudoscientifiche sulla fisiognomica, che abbiano ad oggetto la discriminazione di alcuni soggetti, sulla base di caratteristiche etnologiche od antropologiche. E' vergognoso che, ad oggi, esistano luoghi simili in cui sia possibile "profanare" senza scrupoli, i resti di alcuni soggetti a ragione od a torto ritenuti criminali, presi in esame da un sedicente scienziato che ne ha deliberatamente violato i corpi e che ancora oggi le sue teorie vengano diffuse e ritenute giuste senza alcun tipo di logica e morale. AMASUD"
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Compagnia Popolare ARIACORTE: Voci di popoli, echi di gente, suoni raccolti come frutta matura nei campi dalla terra rossa. Richiami polverosi di terra e graffianti di salsedine. Suoni che si muovono tra tradizione e innovazione, musiche antiche per lungo tempo tramandate oralmente, versi oggi ritrovati, riarrangiati per un pubblico nuovo che ha voglia di conoscere la millenaria cultura di questo popolo. Sonorità arcaiche si fondono con melodie moderne composte dalla "Compagnia Popolare ARIACORTE", che, nata negli anni ’90, propone con successo, in Italia e all’Estero, la musica della tradizione salentina. Lo spettacolo spazia su temi diversi ma sempre accomunati da un sentire comune e caratterizzanti la semplice vita di tutti i giorni: dalla festosa pizzica-pizzica ai coinvolgenti canti d’amore, di gioco, di passione, d’ironia e di sogno, dalle filastrocche alle serenate, dai canti di lavoro a quelli alla “stisaâ€. Un dilagare di energia, scandita dal ritmo trascinante del tamburello salentino, il tutto incorniciato dall’affascinante e coreografica danza popolare. Il gruppo è composto da affermati musicisti del panorama musicale nazionale, con esperienze musicali diverse e questo rende il sound affascinante, coinvolgente e colorito di sfumature sonore originali. Due importanti voci, Emanuela Gabrieli e Lucia Passaseo, dal timbro intenso e carismatico si fondono in unico suono che rievoca ancestrali memorie. Il ritmo ostinato del tamburello è affidato ai virtuosismi di Carlo “Canaglia†De Pascali, storico tamburellista dell’Orchestra Popolare La Notte della Taranta. La chitarra di Giovanni Arbace, liutaio e chitarrista dona sonorità sapienti e delicate; il violino e la mandola di Cristiano "Chicco" Costantini, strumentista poliedrico; l’organetto del giovane e promettente Salvatore Corvaglia e alla danza la ballerina popolare Moana Casciaro completano la formazione. Gli Ariacorte hanno all'attivo circa 1000 concerti in Italia e all’Estero.......... queste alcune tappe fondamentali: 1999 - pubblicano il primo e omonimo cd “Ariacorteâ€, autoprodotto 2003 - pubblicano il secondo cd “Taranzando†coprodotto dalla Blond Records di E. Capuano 2005 - a San Paolo del Brasile per la “Mostra delle Arti del Mediterrano†con il progetto “Santu Paulu†con appuntamenti e concerti a Mauà , Diadema, Osasco, Sao Caetano e Sao Bernardo;Belfort (Fr) al Festival Internazionale di Musica Universitaria; a Londra presso il Centro fieristico di Earls Court2; 2006 - a Cracovia (Polonia) con il Treno della Memoria organizzato dalla Associazione “Terra del Fuoco†2007 - a Torino presso il Museo della Montagna per il festival “Voci Alte†con Agricantus 2008 - a Foggia presso il Teatro del Fuoco ricevono il Premio Andrea Sacco per il continuo impegno nella ricerca della tradizione popolare 2009 - partecipano al “Tarantafest†di Milo (CT) direz. artist. F.Battiato, festival “Paesaggi di suoni†a Tuscania dirett. artist. M.Crispi; a Terra e Mare festival di Nuvolera (Bs); 2010 - sono presenti nei più importanti festival nazionali legati alla musica di tradizione: Ernica Etnica a Veroli (Fr), Cassino Multietnica (Fr), Summonte (Av), Boville Ernica (Fr), Osimo, ecc. 2011 - sono protagonisti a Mantova, Soverato (Cz), Morcone (Bn) per il festival della Pizzica nel Sannio; in quest’anno una citazione particolare per il memorabile ed indimenticabile concerto a Roccapipirozzi Alta (Is); 2012 - pubblicano il 3° cd “De Siraâ€, partecipano al Festival Internazionale della Zampogna di Scapoli con M. Epifani e Hevia, e all’’evento “Ballati†a Muro Leccese. 2013 - sono tra gli artisti della Notte di San Rocco a Torrepaduli con Vinicio Capossela e aprono il concerto degli Africa Unites a Melendugno; 2014 - il 16 gennaio aprono la serata dei concerti del “Focara Festival†di Novoli, sul palco anche Alpha Blondy, Omar Souleyman e Tinariwen -Partecipano ininterrottamente dal 1999 ai concerti a ragnatela per l’evento Notte della Taranta e in 4 occasioni 2006/2007/2008/2009 realizzano dei progetti speciali coinvolgendo artisti come: Lou Dalfin, P. Ricci e M. Crispi, Uaragniaun e L. Cannavacciuolo, Fiamma Fumana, il Coro delle Mondine di Novi, “Cisco†S. Bellotti L. Lai e T. Chessa.Da 14 anni sono gli organizzatori a Diso (Le), il proprio paese, di un grande evento legato alla musica etnica nazionale ed internazionale dal titolo “Etnica Diso Folk Festival†che negli anni ha visto esibirsi artisti del calibro di: Agricantus, Opa Cupa, Enzo Avitabile, Carlo Faiello, Riccardo Tesi, Eugenio Finardi, Modena City Ramblers, Roberto Ottaviano, Lou Dalfin, Raffaello Simeoni, la capoverdiana Lura, il serbo Boban Markovic, il gruppo ciadiano Pyramydes, l’artista ivoriana Dobet Gnahorè, gli argentini La Zurda, il gruppo del Mali Gangbè Brass Band, oltre allo stesso gruppo organizzatore “Compagnia Popolare Ariacorte. (Francesco Corvaglia – responsabile gruppo) Gi Ariacorte, membri Testimonial del Comitato No LOmbroso ci dicono:"LE IMBECILLITA' DI UN IMBECILLE.........la Compagnia Popolare ARIACORTE (salento) aderisce al Comitato NO LOMBROSO"
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FRANCESCO CORVAGLIA (Band Manager)(+39.389.4228949 / +39.342.5936456 /+39.0836.922297)
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Notte della Taranta 2013 - "Sogliano Cavour"
Tarantella concentrata" a "Velletri (Rm)"
Serata a "Melendugno(LE)" - Apertura Concerto Africa Unite
Assolo Carlo "Canaglia" Notte della Taranta , direttore : L.Einaudi
Ciccio Nucera aderisce al comitato no lombroso e ci dice: "Contro ogni forma di razzismo quale esso sia! Come musicista dico sempre: "Che la musica dia un messaggio di pace e aggregazione, quale essa sia, ogni nota è un emozione e una passione espressa dal cuore e che... la tarantella crea dipendenza!" Biografia
la vita! vivila ogni attimo xchè ciò che non vivi non lo vivrai mai piu lo stesso. .....................I ZOI ENE OREA "LA VITA E BELLA" (insegnare e facile.... trasmettere l'amore, la passione, il valore per la musica è difficile) PER COLORO A CUI PIACE LA MUSICA TRADIZIONALE CALABRESE, IL MODO IN CUI CICCIO LA TRASMETTE, IL MODO IN CUI LA INSEGNA, LE MOVENZE NELL'INSEGNARE IL BALLO DELLA TARANTELA, LE TECNICHE CHE USA PER L'INSEGNAMENTO DEL TAMBURELLO...DELL' ORGANETTO E PER TUTTO QUELLO CHE RIESCE A TRASMETTERE....Ciccio Nucera, ha sempre mantenuto un ruolo attivo nella promozione e valorizzazione della propria cultura. Da... circa 20 anni fa parte dell’Associazione CUMELCA: “Cumunia tos Ellenofono tis Calavriaâ€, impegnata da diversi anni nella salvaguardia della lingua, delle tradizioni, usi e costumi della propria comunità . La CUMELCA, ha sollecitato i sindaci, ad intraprendere iniziative concrete in difesa dei Greci di Calabria, ha avuto contatti con la Grecia, con Circoli Culturali, con Enti pubblici (Università , Comuni…). Lo stesso Ciccio Nucera è stato una figura chiave nello stabilire e mantenere contatti con la Grecia, e favorire i gemellaggi culturali tra i Comuni, dove spesso si è recato personalmente. Ha partecipato alla realizzazione di un cd dal titolo “La Risorsa della Memoria. Viaggio nella cultura grecanica†prodotto dalla collaborazione di “Med Media†e Gal. Negli anni passati ha collaborato insieme ad alcuni giovani del paese alla gestione di una piccola “Taverna Grecanica†a Gallicianò. Partecipa, come suonatore di tamburello, alla prima audiocassetta grecanica di tarantella alla zampogna e all’organetto del 1990, e poi nel 1993 alla realizzazione della prima audiocassetta di canzoni grecaniche. Da diversi anni è membro attivo del gruppo musicale Cumelca.it, che si auspica il recupero e il mantenimento delle tradizioni attraverso l’attività musicale, con strumenti tipici, canti tradizionali e grecanici, suonate… Dalla collaborazione con il gruppo, viene prodotto nel 2002 un cd di musica e canti tradizionali dal titolo “Cumelca.it†Con i Cumelca, ricca e intensa è la partecipazione a numerosi festival di musica etnica come ad esempio il Paleariza alcuni anni fa, Joggi Avant Folk Festival, Cardinale Folk Festival…ed ancora concerti in piazza in Italia e all’Estero, partecipazione al BIT di Milano, Notte bianca a Roma e a Reggio Calabria COLUMBUS DAY NOW JORK ed altre importanti Città . Nel 2003, assieme ad alcuni componenti del gruppo Cumelca.it, partecipa come artista, alla seconda “Carovana della Solidarietà â€che si colloca nell’ambito del progetto Mediterraneo 2000 - per un Futuro Sostenibile nel Mediterraneo, un progetto di Educazione allo Sviluppo di 3 anni, coordinato dal CRIC – Centro Regionale d’Intervento per la Cooperazione (Italia) e DECEP - European Perspective (Grecia). Il progetto è stato co-finanziato dall’Unione Europea e dal Ministero degli Affari Esteri Italiano. Con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica euro-mediterranea rispetto alle sfide legate alla creazione di un’area di libero scambio nel Mediterraneo e rispetto agli strumenti ed alle nuove pratiche sociali della società civile organizzata, elaborati per rispondere alle esigenze di uno sviluppo locale autosostenibile a scala locale. Partecipa a diverse trasmissioni radiofoniche e televisive, sia in Italia che in Grecia (“Linea verdeâ€, Geo e geoâ€, “La vita in direttaâ€, “Festa italianaâ€â€¦). Negli ultimi anni ha condotto, sia solo sia in collaborazione con altri esperti, parecchi seminari e lezioni sulla musica e il ballo tradizionale in collaborazione conla Regione e la Provincia, in numerose scuole elementari e medie di Reggio Calabria. Ricca è anche la partecipazione di Ciccio Nucera a diversi Convegni, Seminari, Manifestazioni… sulla musica etnica sia su scala nazionale che internazionale. Ricordiamo alcuni festival internazionali a cui Ciccio ha partecipato con grande successo che si sono svolti a Bruxelles, Finlandia Grecia… Da 12 anni partecipa attivamente al “Tarantella Power “ di Caulonia CHE ADESSO E CAULONIA TARANTELLA FESTIVAL dove, durante il festival tiene i corsi di organetto e tamburello E negli anni precedenti assieme ad antonio critelli i corsi di danza(viddanedda) . Assidua è ormai la sua presenza al dopo festival, dove il divertimento è assicurato. Dall’esperienza del “Tarantella Powerâ€, nasce a Caulonia la scuola di organetto e tamburello tenuta da Ciccio Nucera, sede corsi "tarantella mania ". Da 12 anni numerosi sono i giovani (e non solo), di Caulonia e dintorni che vi aderiscono. Anche a Lamezia Terme, un paio di anni fa Ciccio Nucera ha svolto dei corsi di organetto e tamburello. Da poco tempo sono attivi i corsi di organetto tamburello e ballo, presso la sede dell’Associazione Musicale Parafonè DI SERRA SAN BRUNO(VV)..san vito sullo jonio,cenedi, satriano, olivali,soverato,petrizzi,martelletto,spadola, mileto,sant andrea sullo jonio cardinale,chiaravalle centrale,(CZ) reggio calabria... 2007-2010 joggi folk festival. seminari 2005-2008 alessandria del carretto (cs) radicazioni festival. dal 1990al 95\ palearizza festival area grecanica. nel 2008\9 etno festival radici sonore tiriolo(cz) corsi di strumenti a danza. Nel 2009\10\11 a la direzione artistica del SATRIANTARANTELLA FESTIVAL. NEL 2010\11 CORSI DI STRUMENTI ALLO SPADOLA LOVES FOLK FESTIVAL.Nel 2011 corsi di tamburello e danza all tradizionandu etnofest l di cittanova(rc) NEL 2011 partecipa al festiva Lamezia Terme (taranta bella ) come ospite e a la direzione dei corsi di strumenti e danza tradizionale (gli viene attribuito il premio ) divulgatore nel mondo della musica tradizionale calabrese. Nel 2011 dalla collaborazione con molti gruppi etnici popolari nasce il gruppo ciccio nucera band nel arco del anno con circa 60 serate il calabria e oltre Nel 2011 assieme al agenzia Marasco fonda la prima banda comica giangurgolo (maschera calabrese) a la direzione artistica del gruppo 30 elementi danzatori e strumentisti della calabria (zampogne,organetti,chitarre ,tamburelli ecc) Il nuovo proggeto 2012 di ciccio nucera kalabrian orkestra nasce dalle tante esperienze musicali con la collabborazione di tanti altri musicisti provenienti da alcune delle migliori esperienze della musica etnica calabrese e non solo. Una big band di 25 elementi ,dalle sonorita moderne ,con un forte ipatto ritmico,ma con l 'immancabile segno distintivo dei suoni tradizionali calabresi:la lira calabrese ,le zampogne.chitarre battenti,organettietc... L orchestra che in quest anno e negli anni futuri si prospetta a molte serate e al progetto di un cd ma comincia una nuova produzione della musica calabrese ,con l'intento di farla conoscere sempre di piu,e di far ballare ancora iresistibilmente. Il maestro concertatore e Ciccio Nucera. Nel 2013 nasce ciccio nucera quartet etno jazz blous nel 2013 direzione artistica taranta bella 2013 etno folk festival lamezia terme (nicastro quartiere bella), nel 2013 collaborazioni musicali ,con Tony Esposito,Carlo Canaglia,Simone Coratenuto,Sandro Sottilee tantissimime le partecipazione a festival.nazionali. Nel 2013 il cd live "La tarantella crea dipendenza ciccio nucera. (insegnare è facile.... trasmettere l'amore la passione il valore per la musica e difficile) Interessi del gruppo IL VALORE DELLA MUSICA LA PORTI NEL CUORE CON UMILTA'
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Gli "AeNigma" sono una band di Professionisti (con esperienza ventennale) che lavorano nel campo del intrattenimento offrendo musica dal vivo con sede a Sant' Andrea Frius (Cagliari)
Si tratta di una band di numero 6 elementi, una band giovane come presenza sulla scena, ma di provata esperienza presa singolarmente per ogni elemento. Gli Aenigma si pregiano di essere la musica nel cuore dell' Associazione 16 Novembre Onlus a sostegno deigli affetti di SLA, gli "SLALEONI".
Chi sono:
Paolo Cannas, (solista, cori) Un musicista di giovane età , allievo pupillo del maestro Roberto Massa, noto session man nella scena musicale sarda, chitarrista solista della Band Nominata Pink Rabbits KillrnRaffaele Cannas, (ritmico, cori) Musicista di esperienza più che ventennale, conosciuto anche per la sua eterna presenza nel Gruppo Cesio 137
Riccardo Marcis, (tastiere, synth, programming e cori) Musicista con competenze di hard disk recording e fonia, laureato in informaticarnLuigi Loi, (batteria) Musicista di provata esperienza ventennale nel ambito pop rock, sua peculiarità è l'utilizzo costante del metronomo e nei veloci cambi di tempo.
Alessio Scanu (basso) Insegnate privato di basso negli stili pop rock blues e leggera, ha studiato con Bruno Camedda il violoncello, e alla NAMM con Silvano Lobina il basso moderno nelle diverse chiavi e stili..
Riccardo Cuccu (voce) cantante carismatico e trascinatore, ha studiato tecnica vocale ed ha al suo attivo numerosi stage & clinics con artisti anche di livello nazionale.
Gli Aenigma Membro Testimonial del Comitato No LOmbroso ci dicono: "aderiamo pienamente alla causa del comitato "No Lombroso" affinchè si chiuda il museo che porta il suo nome e che diventi, in futuro, il simbolo della follia razzista di un visionario senza coscienza."
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Officina Kalabra è un giovane gruppo di musica popolare calabrese nato nel 2011 dall’incontro del liutaio Francesco Braccio e Gerry Rombolà giovane cantautore e amante di musica popolare che spinti dalla stessa passione si organizzano e si mettono alla ricerca di giovani musicisti componendo pian piano quello che oggi è l’attuale gruppo...
A breve avverrà l'uscita ufficiale del primo lavoro discografico autoprodotto dal titolo E FU DESTINU.
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Musica che fa da sfondo ad un folclore contraddistinto dal legame tra l’universo del sacro, con la sua aura di ignoto e trascendentale, e sfera del profano, legato all’ebbrezza della festa e all’abbandono al “corpo†come atto emblematico di dionisiaca memoria. “Ci proponiamo di rappresentare il presente esplorando il passato†Massimo Donà in: “Filosofia della Musicaâ€. Le sonorità che proponiamo, hanno origine in questa terra, “Lucaniaâ€, di antica fusione di usi e costumi, accomunanti le popolazioni che la abitano, e cha hanno scandito per secoli momenti salienti della realtà quotidiana segnata dal passare del tempo e dall’alternarsi delle stagioni e dai cicli della natura; riti di fertilità e cerimoniali caratterizzanti la storia e l'esistenza di realtà culturali poco conosciute. Musica che fa da sfondo ad un folclore contraddistinto dal legame tra l’universo del sacro, con la sua aura di ignoto e trascendentale, e sfera del profano legato all’ebbrezza della festa e all’abbandono al “corpo†come atto emblematico di dionisiaca memoria! Gesti simbolici, di cui oggi ne è quasi irrintracciabile l'origine: “Lucanìaâ€...
Formazione costituita da Massimo Duino mandolino e voce, Carlo Arvia chitarra e voce, i tamburellisti-percussionisti Marco Massari e Gianfranco Marcontini, il polistrumentista e suonatore di Organetto diatonico Mario De Carlo, il polistrumentista Luca Bannella ed il percussionista Giovanni Guarino. Il Gruppo folk "Lucanìa", membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dice: "Contro ogni pregiudizio etnocentrico di derivazione Lombrosiana aderiamo alla causa!" Email: duinomassimo@libero.it Tel. 328 80 49 900
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Antonio Malfitano eclettico attore e regista, nonchè musicista, è di San Fili (CS), e si occupa di cinema e teatro. Collabora con il Gruppo Musicale "Kalamu" ed ha recentemente ideato e diretto i loro videoclip.
In occasione del 150° anniversario dell'unità d'italia ho scritto un musical teatrale utilizzando alcune canzoni dei Kalamu, così da costruire una storia e ricostruire la Storia. Il musical dal nome evocativo "Kalafrica", racconta le vicende risorgimentali e la questione meridionale. Malfitano lo ha messo in scena con una piccola compagnia amatoriale, disponendo di bassissimo budget a dimostrazione che l'Arte, quella vera,è una pura pulsione dell'anima dell'Uomo e può e deve sapersi esplicare anch enelel condizioni più difficili. Lo spettacolo è stato volutamente rso pubblico su YouTube affinchè tutti possano fruirne gratuitamente. Antonio Amalfitano e la Compagnia delle Stringhe, Membri Testimonial del Comitato No Lombroso ci dicono: "Grazie per la Battaglia che state conducendo!"
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Kalamu ( il cui nome significa “musica calabraâ€) sono una band calabrese di musica folk- rock.
Il progetto iniziale, incentrato sulla rielaborazione della musica tradizionale del Sud Italia attraverso contaminazioni di diversi generi musicali, si è col tempo evoluto in uno stile personale con canzoni proprie. I testi spaziano dai temi sociali a brani di carattere intimistico. Tra impegno (come una costante lotta alle mafie) ed ironia (volta ad esorcizzare il marcio della società ) i loro brani prendono vita per parlare a tutti in una costante ricerca di comunicazione. Le musiche abbracciano tutto il mondo e si focalizzano su una propria distintiva timbrica dai ritmi incalzanti e coinvolgenti. Cinque album in attivo fino ad oggiAggiungi un appuntamento per oggi, numerosi i concerti in Italia e all’estero; un’impronta folk underground quella dei Kalamu che non lascia fuori nessuno ed unisce con disinvoltura. Le parole chiave per definire i Kalamu sono certamente energia, impegno e divertimento.
Nel 2005 esce il singolo Kalamu che contiene 3 brani e che anticipa l’uscita, dell'album "Calafrica" (SanaRecords/AudioGlobe), . Dodici tracce inedite con sonorità etniche che si mescolano alle più pure e semplici melodie del Sud Italia. Una combinazione che riesce spontanea, quasi naturale. Si parte dalla Calabria per abbracciare tutte le culture. Parte l'omonimo tour con un programma ricco di date che vedono i Kalamu percorrere, affascinare e travolgere tutto il sud Italia, fino ad arrivare all'Italian Gusto Festival al Barbican Centre di Londra, mentre il tour invernale si svolge nel centro e nel nord Italia. Importante l'uscita del Cortometraggio “I am Calabrese†con la regia di Antonio Malfitano, che usa la musica dei Kalamu come colonna sonora e vincitore di moltissimi premi, trasmesso dalla RAI e da altre emittenti televisive.
Nel 2006 esce il singolo"Cultura Popolare" , distribuito nelle radio d'Italia e a seguire l'omonimo album (Sana Records/Venus) che contiene 11 tracce tra cui 4 popolari rielaborate e 7 pezzi inediti che rispecchiano l'identità di un gruppo ormai consolidato, un viaggio attraverso i luoghi, la gente, la vita che li circonda. La realtà , a volte cruda, delle terre del Sud viste con gli occhi di chi non smette mai di sperare e di sognare. L'album suscita grande interesse della critica e del pubblico.
Il gruppo si esibisce con un mini concerto + intervista su Radio Popolare e molti servizi vengono trasmessi su Radio Onda d’Urto, Controradio, Rai Radio Uno e molte altre emittenti. Diversi i servizi televisivi su RAI Tre, Telespazio Calabria, Tele Italia, Tele Diamante, Tele Molise e TEN dove il brano dei Kalamu "Da mare a mare" viene usato come sigla e come tema portante della trasmissione "Il palio dei Comuni" in onda dall'autunno 2006. Si parte col nuovo tour "Cultura Popolare" per una primavera ed un'estate all'insegna della "…musica calabra".
Moltissime le date dei concerti che si susseguono con crescente fervore della gente. Il 2007 si apre con l’uscita del primo videoclip del gruppo sulle note del brano “Cultura Popolareâ€. I Kalamu, si esibiscono in un concerto a Giessen (Germania) per il 20° Anniversario dell’ATIK (Associazione dei Lavoratori Turchi in Europa). Partecipano inoltre al 60° Anniversario delle Resistenze a Marzabotto (BO), al “Cultura Popolare Festival†alla Cascina Monluè a Milano insieme ad artisti internazionali quali Alpha Blondy, all’Etno-Jazz Festival di Castrovillari (CS), al "Festival dello Stretto" di Reggio Calabria ed altre tappe europee come Basilea in Svizzera e il bellissimo Youth Cultur & Art Festival di Francoforte in Germania. Nel 2008 escono i due singoli “ 1-2-3 Rivoluzione†e “A sudâ€, trasmessi nelle radio, che anticipano la prossima uscita dell’album. Il nuovo lavoro dal titolo “Bevo alla vita†(Sana Records/Venus) esce nel Maggio del 2008, con dieci brani fra tradizione ed innovazione, in cui l’ormai inconfondibile musicalità dei Kalamu stringe legami sempre nuovi, condendo il tutto di tenacia e dinamicità , allegra e spensierata bizzarria. Nello stesso periodo realizzano il nuovo videoclip “1-2-3 Rivoluzione†confermando il positivo sodalizio con il regista Antonio Malfitano. Il “Bevo alla vita tour†parte con grandi date, tra cui il concerto con Eugenio Bennato presso l’Ex Birrificio Zithum a Milano, registrato per Rai Due andato in onda nel programma “Follia Rotolanteâ€; il concerto allo “Sgrana e (Tra)balla†al CPA FI-Sud di Firenze che ha visto anche la presenza del gruppo corso de L'Arcusgi. La partecipazione al Premio Antimafia "Giannino Lo Sardo" (citato dai Kalamu nel brano “Insieme ce la faremoâ€) Cetraro (CS). Inoltre il brano “Cammina†viene usato come sigla del programma televisivo “Paese mio†in onda da giugno 2008 su Tele Europa Network. Il tour li vede partecipare ad importanti festival europei il “Fiestizaje Festival†di Leon in Spagna, il “Canti di Settembre†a Bastia in Corsica e ad Oberstenfeld in Germania. La trasmissione televisiva "Un sindaco...una città "in onda su TEN, usa il brano "A Sud" come sigla. Nel 2010 esce “Costruiamo Palazziâ€, il quarto album del gruppo, che abbraccia sonorità più rock. Contiene 12 brani tra cui “L’acqua fa maleâ€, il brano del nuovo videoclip girato nel bellissimo Teatro Rendano di Cosenza. Una nuova stagione di concerti in Italia e all’estero: partecipano al “Peperoncino Sud Festival†a Milano con Apres la Classe e Officina Zoe, all’ “UP Festival†a Pavia, al “Notte Rock†a Finale di Pollina (PA),†Sconfinamenti e Contaminazioni†a Genova, “YGD Festival“ Francoforte in Germania e un mini tour in Austria. Moltissime sono le interviste radiofoniche, le recensioni sulla stampa specializzata e non, partecipazioni a convegni e talkshow. Il brano Costruiamo Palazzi fa parte della “BEAT vs LUNATIK compilation vol.4â€. Con la loro presenza e la loro musica partecipano al documentario “Necesitas algo, nena?†che racconta la storia di una donna calabrese emigrata in Argentina diventata una “desaparecidaâ€. Nel 2011 dalla mente di Antonio Malfitano prende vita il musical teatrale “Kalafrica†strutturato sulle canzoni dei Kalamu utilizzando versi originali o adattati dal regista. Il 2012 è l’anno della raccolta “ Giro Vago†con 16 tracce di cui tre inedite . La raccolta permette di ripercorrere le tappe musicali fondamentali della vita dei Kalamu attraverso brani che ne hanno fatto la storia, tutti rivestiti di nuovi arrangiamenti pronti a delineare il percorso stilistico attuale del gruppo, sottolineato in pieno dai 3 nuovi brani. Parte in contemporanea all’uscita dell’album il nuovo tour italiano ed europeo. I Kalamu Membri Testimonial del Comitato No LOmbroso ci dicono: "I Kalamu aderiscono e appoggiano il Comitato No Lombroso, affinchè non sia mai esaltata una qualsiasi forma di razzismo, neanche quello scientifico..."
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I SUD FOLK sono una "famiglia". Una famiglia di musicisti professionisti, accomunati dalla passione per la musica popolare e dalla volontà di renderla, musicalmente e tecnicamente, piacevole anche a chi la considera parte di un genere musicale “minoreâ€.
Infatti la loro particolarità , è proprio l’essere riusciti a combinare la musica popolare con le competenze musicali, dando vita ad un progetto che recupera e valorizza le tradizioni offrendo al pubblico uno spettacolo di alta qualità musicale. Sono stati capaci di creare un repertorio in grado di far letteralmente scatenare qualunque pubblico, di qualunque età , senza però mai trascurare quelli che sono i parametri della musica tradizionale. Infatti, sono riusciti a rendere il sound trascinante, coinvolgente e soprattutto a mettere d’accordo pubblico e critica, che come si sa, non hanno mai la stessa opinione. Nati nel 2002, dopo qualche anno di "gavetta" nei locali, alberghi e strutture turistiche del Gargano, dopo i primi concerti in piazza, già dal 2005, cominciano a partecipare a Festival di musica popolare molto importanti e in pochi anni, diventano protagonisti del panorama folk italiano. Nel 2009 vincono il "Festival nazionale della canzone popolareâ€, concorso organizzato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Federazione Italiana Tradizioni Popolari, a Sgurgola (FR).Nel 2010, sono stati scelti come unico gruppo di musica popolare tra tutti i gruppi italiani per la registrazione di un cd dal titolo "INVITO ALL'ASCOLTO", uscito a gennaio 2011, per un progetto dello stesso Ministero, sulle tradizioni popolari, che è stato mandato a tutti i sindaci italiani in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia; hanno preso parte al cd anche una banda e una corale. Già da qualche anno girano l’Italia con un numero impressionante di concerti che continuano a riscuotere successo ovunque. Oggi sono tra i gruppi pugliesi più conosciuti d’Italia.
I SUD FOLK sono:
Bernardo Bisceglia - voce e mandola;
Angela Bisceglia - voce;
Peppe di Iasio - voce e chitarra battente;
Luigi Pagliara - chitarra classica, chitarra acustica 12 corde e chitarra elettrica;
Marco Tricarico - chitarra francese;
Peppe Rignanese - basso elettrico;
Michelino Bisceglia - tammorra;
Maria Chiara Bisceglia - cori;
Raffaele Carlo Antonio Guerra - fonico e "varie ed eventuali".
Le "LENZUOLINE":
Ilaria Rignanese - ballerina;
Antonia Ricucci - ballerina; Maria di Iasio - ballerina.
I Sud Folk, Membri Testimonial del Comitato No Lombroso ci dicono: "Diventiamo Testimonial del Comitato No Lombroso e appoggiamo in pieno la causa"
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Il nome, "Amakorà ", letteralmente amore per la propria terra, è un richiamo alle origini calabre del gruppo. Un amore, per il proprio paese, Vazzano <
Sito web: www.amakora.it
Video Youtube: http://www.youtube.com/watch?v=ST-d4L8seaU
Biagio Accardi originario di Tortora. Artista, suonatore, viaggiatore e studioso della società rnrntradizionale e moderna dei luoghi in cui vive. Da sempre promotore, insieme alla sua associazione rnrnculturale CattivoTeatro ( costituita nel 2002), di eventi artistico-culturali votati a valorizzare il rnrnSud e le sue tradizioni. Nel 2007 crea il progetto Nagrù con il quale partecipa a diversi festival di rnrnrilevanza nazionale. Dal 2010, alla maniera dei vecchi cantastorie, Accardi è ideatore ed interprete rnrndello spettacolo “Cantu e Cuntu …e mi ni fricuâ€, nel quale propone leggende, filastrocche, serenate e rnrncanti che un tempo scandivano il quotidiano. Completa questa visione romantica del cantastorie rnrnproponendo da qualche anno Viaggiolento, un cammino insieme all’asinella Cometa Libera che lo porta rnrnad esibirsi nei caratteristici borghi del Parco Nazionale del Pollino. Biagio Accardi, membro rnrnTestimonial del Comitato No Lombroso ci dice: rnrn rn"Il museo Cesare Lombroso è un insulto all'umanità tutta, deve chiudere" rnrn rnrnhttp://assculturalecattivot.wix.com/biagioaccardi, http://www.viaggiolento.it/ Associazione di rnrnPromozione Sociale “ CATTIVOTEATRO †VIA FILIPPO TURATI 87020 TORTORA (CS)
NINO FORESTIERI rappresenta una delle realtà più significative dell'attuale panorama musicale regionale della canzone d'autore. Nelle sue composizioni racconta di emozioni e ricordi, paesaggi e nostalgie e canta la storia e le bellezze della su aterra contrastata e difficile. Nei testi rivivono autentici fotogrammi delle meraviglie e delle contraddizioni del Sud, in una perfetta tessitura tra le sonorità e i ritmi della tradizione calabrese, accostati con sobrietà al pop attraverso arrangiamenti moderni ed equilibrati.Di lui Red Canziani, bassista dei Pooh, dice: "...nelle sue canzoni cìè l'equilibrio che il Sud dovrebbe trovare e attuare nella quotidianità , rispettando l'innovazione, senza dimenticare oil valore del passato, ma senza esserne soffocati. Nino Forestieri scrive con il suo cuore e ci regala, condito d aun suono etno-pop, la calda e ruvida carezza della sua terra. Nino Forestieri, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice:" La nostra gente...ha estremo bisogno di un riscatto morale,di riconquistare con umiltà e coraggio la dignità perduta.Per rialzare la testa dovrà combattere la rassegnazione e l'indifferenza,c'è ancora tempo per ritornare a credere e certo non le giovano le paranoiche teorie di un folle e le attuali iniziative di chi ancora le sostiene e divulga." Nino Forestieri
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Quando gli Operai della Fiat 1100 iniziarono la loro avventura musicale nel 2002, Rino Gaetano era purtroppo chiuso da anni in una cortina di silenzio proprio come i suoi vecchi dischi in vinile magari impolverati e dimenticati in un baule di una soffitta o dentro una cantina.La necessita' era quella di svelare ad una nuova generazione (quella degli anni '0), il repertorio di un cantautore “figlio unico†della canzone italiana, scegliendo come strada principale da percorrere la riproposizione in chiave totalmente originaledel canzoniere gaetaniano. L'intuizione fu quella di capire anzitempo che la carica totalmente innovativa della comunicazione di Rino, avrebbe prima o poi goduto dei dovuti riconoscimenti, arrivando in modo trasversale ad un pubblico ampissimo. Gli ODF1100 hanno percorso cosi' un decennio di musica densissima, visitando in lungo e in largo il Belpaese e arrivando a portare spesso Oltralpe, la voce appassionata e l'ironia graffiante di Gaetano. Hanno raccontato l'Italia surreale popolata di santi che salgono sul rogo “vestiti d'amianto†e carica di contraddizioni sociali; narrato di amabili puttane, di cieli blu e di anarchico pensiero. Parallelamente al pubblico che sempre piu' numeroso, seguiva il loro viaggio, anno dopo anno la riscoperta dell'autore calabrese raggiungeva vertici altissimi. Gaetano diventa cantautore di culto. A lui si dedicano fiction televisive, remix, libri, i suoi brani vengono utilizzati ovunque anche da quell'Italia grottesca che lo stesso denuncio' in modo visionario nella sua poetica. La politica piccolissima sbeffeggiata nel suo testamento musicale “Nuntereggae piu'â€, lo utilizza strumentalmente come inno delle loro campagne, le parole disarmanti de “Ma il Cielo e' sempre piu' Bluâ€, iniziano ad accompagnare come spot pubblicitario, banche e multinazionali. La conoscenza di Gaetano viene sempre piu' spesso saccheggiata senza ritegno e da qui la decisione di tagliare il cordone ombelicale e non essere complici di un'operazione illegittima. Un desiderio che diventa forte tanto quanto la necessita' di misurarsi con materiale inedito, ormeggiare verso nuovi lidi, tenendo ancora presente la lezione di Gaetano, il cui spirito i ragazzi decidono di portare sempre nel nome, ma cercando la propria cifra stilistica. Ad inaugurare il nuovo corso musicale e' “Joe Lee Rossoâ€, brano inedito dedicato alla oscura vicenda dell'omonima nave incagliatesi davanti le coste dell'Alto Tirreno cosentino con il suo carico di rifiuti tossici, che arriva fra le canzoni finaliste di “Musica contro le mafieâ€, rassegna promossa da Mk Records e dal Meeting delle etichette indipendenti (MEI) nata con l'obiettivo di diffondere nel territorio la cultura della legalita'. Appaiono chiare fin da subito le nuove coordinate musicali: guardare alla tradizione del migliore cantautorato italiano e dunque raccontare con lucidita' il proprio tempo con il gusto dell' ironia sottile, combinando con freschezza e ritrovata leggerezza un vero e proprio melting pot sonoro in cui il pop, il jazz e la canzone d'autore si innestano a vicenda. Gli Operai della FIAT 1100, Gruppo musicale Membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dicono in merito al Museo Cesare Lombroso tutto ciò che Rino Gaetano ci ha fatto capire della sofferenza del SUD, della mala politica italiana, dell'ipocrisia delle istituzioni e ce lo dicono con un sound prorompente e con nuova poesia canora che partendo dal "maestro" Rino, evolve verso nuovi orizzonti di impressionante bellezza. Gli Operai sono: Carlo Caligiuri (Voce e chitarra acustica) Giuseppe Scarpelli(Pianoforte, tastiere e cori)Enrico Caligiuri (Batteria).
Visita il sito: http://www.odf1100.it
Ascolta il brano "Te e caffè": https://www.youtube.com/watch?v=4e9NP0xDhHU
I Musicanti del Vento nascono nell’inverno del 2008 come gruppo di riproposizione di brani della tradizione meridionale. Da subito però, inseriscono nel repertorio delle loro composizioni inedite, che nel 2009 danno vita al primo album: “Anime Deserteâ€, album in cui ancora si evince un forte richiamo all’etnicità calabrese. In questo stesso anno ottengono le prime soddisfazioni nazionali, partecipando prima alle finali del “Biella Festival†e poi al “Musicultura Festivalâ€.Le conferme sono tante, così come l’esigenza di ricercare nuove espressioni artistiche; è così che nel 2010, viene edito il secondo album :“L’Isola dei Burattiniâ€, una prospettiva ed una dimensione decisamente a carattere più nazionale,uno sguardo da occhio esterno sul mondo, su i suoi meccanismi assuefacenti ed indolori attraverso i quali ci si costringe la vita in una piatta favola già scritta. Proprio con un brano di questo disco (La cacca) gli MdV ottengono il 3° posto ed il premio miglior performance al “Lennon Festivalâ€. Le soddisfazioni di questo album non finiscono qui, infatti nel 2011 il videoclip estratto dall’omonimo singolo, riscuote molti consensi che conducono i musicanti alla realizzazione del terzo album :“Al circo del poeta matto†, che esce nell’estate del 2012. Quest’ultimo è un disco introspettivo,è un viaggio intimo attraverso le più svariate angolazioni, è l’affermazione in piena coscienza dell’individuo che fa comunità ,pur mantenendo integro e riconoscibile il suo volto, il suo senso critico. Nel 2013 esce il singolo/videoclip “Le chiavi della città †ed il videoclip del brano “Zappo la terra†, con il quale vincono il Gran Premio Manente nell’agosto del 2013. Nell’autunno seguente, gli MdV approdano alle fasi finali del Premio De Andrè. Il Gruppo musicale I Musicanti del Vento, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dicono: "Quella di Lombroso probabilmente è una delle tante teorie, senza alcuna dimostrazione scientifica, create per giustificare le ingiustizie dei carnefici ai danni delle vittime e come tale deve fungere da esempio per le nuove generazioni vittime di ingiustizie non meno gravi benchè causa non di morte fisica ma intellettuale. www.imusicantidelvento.it
Leon Pantarei(calabrese nato a Cosenza ma con radici sicule e spagnole)è un multi percussionista specializzato nell’uso di strumenti di provenienza mediterranea, mediorientale ed orientale, assemblati in chiave etnojazz in un fascinoso ed originale handpercussion set. Nella sua cospicua carriera ha collaborato con molti artisti sia in ambito Pop,(Pino Daniele, Mango, Teresa De Sio, Mariella Nava), che Jazz,(Antonello Salis, Lutte Berg Ensemble, Paul M.Endless, Luca Pirozzi, M. Siniscalco, Joe Bowie, Luca Aquino, Liza Werkerk, Nanà Vasconcelos, Hakon Kornstad etc..). Leon è stato leader del gruppo etnodub Pantarei, ed è attualmente leader del gruppo etnojazz Omparty, vincitore del M.E.I. 2009, nella sezione Suoni di Confine, con l’opera prima “L’Isola della Pomiceâ€, edita da Picanto/Egea. Ha all’attivo oltre trenta pubblicazioni discografiche, (l’ultima in ordine di tempo, il secondo disco della formazione Omparty “Petrajanca†2011 Picanto/Egea), tra dischi da solista e collaborazioni. Nel recente referendum JazzItAwards, promosso dall’omonima rivista italiana, Leon si è piazzato tra i dieci migliori strumentisti italiani nella categoria “altri strumentiâ€, primo fra i percussionisti. Leon Pantarei può essere definito il portabandiera dell’idea stessa di contaminazione fra linguaggi e stili. Inesausto inventore di linguaggi di sintesi, produce una grande espressività percussiva facendo in modo che le varie tecniche riassunte nel suo drumming convergano sull’impianto metodologico fornitogli dal jazz e dall’ etnojazz. Per certi versi, in ragione della profonda evocatività mediterranea della sua percussività e delle sue composizioni, la critica specializzata tende a definirlo come un artista Pitagorico, proprio rispetto al climax pan mediterraneo ed iterativo che i suoi ritmi ed il suo canto riescono ad evocare. Allievo di Nanà Vasconcelos per le pulsazioni amazzoniche, di Shalil Ustad Al Shankar per le tablas indopakistane, dei Musicians of Nile per darbouka, tombak, doumbeck Tar e bendìr, muovendo dal modalismo e da Miles Davis, ed assecondando una forte predisposizione al canto dato, Leon ha sviluppato la propria sintesi espressiva lungo la linea di una particolare espressività melodica, (piuttosto rara in un percussionista), piena di riferimenti ed evocazioni mediterranee ed orientali. Il tutto è confluito in un handpercussion set per certi versi sorprendente, sia per la ricchezza dei colori che delle opportunità timbrico - dinamiche. Attualmente Leon Pantarei può essere definito tra gli interpreti maggiori del manifesto stilistico del Folklore Immaginario. Leon Vulpitta Pantarei Membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dice: "NON ESISTE GIUSTIFICAZIONE STORICA, ECONOMICA O POLITICA ALLA DISCRIMINAZIONE. LA STORIA D'ITALIA, DOPO L'UNITA', E' COSTELLATA DI DISCRIMINAZIONI PERPETRATE A DANNO DELLE COMUNITA' MERIDIONALI. ADERIRE COME TESTIMONIAL AL COMITATO , IN TAL SENSO, PER ME EQUIVALE A MANTENERE LA BARRA DRITTA VERSO L'INCLUSIONE ED IL RIMESCOLARSI DELLE CULTURE E DEI PATRIMONI ANTROPOLOGICI. LOMBROSO E' STATO SI BOCCIATO DALLA SCIENZA, MA NON ANCORA E' STATO PARIMENTI STIGMATIZZATO DA CHI HA FORNITO ALLO STESSO ELEMENTI DI APPOGGIO E DI FAVORE. IO SONO METICCIO E SO QUALE SIA LA MERAVIGLIOSA E TREMENDA VIRTU' DI UN MEZZOSANGUE. EGLI CAMMINA SUL CRINALE DI OGNI BELLEZZA PERCHE' PORTA CON SE IL MEGLIO DI TANTE CULTURE. NUNCA MAS UN LOMBROSO A QUESTO MONDO!" Link al video: http://www.youtube.com/watch?v=vGpg8UxUjBo
E' il Presidente della "Sanitansamble" Eusebio Brancatisano in persona a comunicare la convinta adesione al Comitato No Lombroso dell'orchestra giovanile SANITANSAMBLE. Un progetto meraviglioso nato dall'impegno dell'Associazione L'ALTRA NAPOLI ONLUS, oggi reso realtà e che egli ci sintetizza così: "... forse è interessante sapere che fino al 2007 sia il Sottoscritto che gli altri " Compagni di avventura " della nostra Associazione l'Altra Napoli Onlus non sapevamo nulla del " Sistema Abreu" . Un giorno però. la mia terza figlia, che lavora all'università Roma 3 quale esperta in Biblioteconomia mi documentò , anche con un video, sulla straordinaria impresa realizzata in Venezuela nel campo della formazione musicale quale arma di riscatto sociale. Iniziai a studiare e visionare il documentario ,alcune scene del quale dettero ....una svolta alla mia vita! Si vedevano " Musicisti" quali Claudio Abbado, Simon Rattle , Placido Domingo etc. piangere nel guardare ed ascoltare le orchestre dei ragazzi strappati dal grande J.A. Abreu alla criminalità delle "Favelas". A quel punto mi dissi : " ma perchè non dovremmo riuscirci anche noi al "Rione Sanità " ? Spesi circa 8 mesi a tormentare gli amici de l'Altra Napoli "ripagato con una bonaria e scherzosa incredulità oltre che con prese in giro ! Avevano dimenticato che sono ....un "calabrese" , e non mollai, così Oggi l'orchestra Sanitansamble è una realtà ammirata in tutt'Italia ed oltre. IL PROGETTO SANITANSAMBLErn“È l'arte che riesce a riconciliare la volontà e l’anima. Il giovane che diventa artista ottiene un riconoscimento sociale, diventa l'orgoglio della famiglia e ha il suo riscattoâ€. (Josè Antonio Abreu) “La cultura è un bene comune e primario, come l'acqua: i teatri, le biblioteche, i musei, i cinema sono come tanti acquedottiâ€. (Claudio Abbado) L’Arte e la Cultura sono oggi i due assi principali su cui far ripartire la nostra società . In un momento molto critico nel panorama italiano, in cui queste due importanti risorse del nostro patrimonio nazionale sembrano essere relegate allo status di “beni di lussoâ€, crediamo sia necessario tornare ad investire sulla “formazione†delle giovani generazioni attraverso le diverse forme legate all’arte e alla cultura. Formare i giovani all’arte significa, in particolar modo in contesti difficili come il Rione Sanità , creare una nuova cultura che privilegi la crescita umana, la legalità e le relazioni sociali. L’Altra Napoli Onlus ha finora concentrato i propri sforzi in iniziative e progetti che fossero principalmente basati sulla formazione e sul riscatto sociale delle nuove generazioni e in particolar modo verso le diverse espressioni artistiche presenti sul territorio. Il progetto Sanitansamble si ispira al programma attuato in Venezuela a partire dal 1975 dal Maestro Josè Antonio Abreu (insigne musicista ed economista). “El sistema†nato come strumento per tutelare i bambini venezuelani da un futuro di povertà e crimine si basa su un processo educativo bottom-up in cui gli allievi più grandi ed esperti (che abbiano voglia di far musica insieme) aiutano i piccoli a compiere lo stesso percorso. L‘Altra Napoli ha voluto mettersi nel solco del Sistema Abreu e 6 anni fa ha fondato l’Orchestra Giovanile Sanitansamble che vuole oggi potenziare e rinforzare con rincalzi ancora più giovani per costituire quello che in Venezuela viene definito “Nucleoâ€. Il Nucleo sarà il luogo dove i bambini ed i ragazzi troveranno strutture e maestri di musica pronti ad accoglierli per insegnare loro la musica con l’obiettivo di “suonare insiemeâ€. L’Orchestra “Sanitansamble†è formata da 42 giovani musicisti del Rione Sanità dai 9 ai 18 anni, tra cui due disabili, che hanno intrapreso a febbraio 2008, grazie alla guida degli insostituibili 12 maestri, lo studio del proprio strumento (l’orchestra è composta da 12 sezioni strumentali). Il progetto Sanitansamble è riuscito a mostrare con dati concreti che la Bellezza aiuta a diventare cittadini migliori. Abbiamo dimostrato a tutti che le cose fatte con cura e con passione suscitano azioni straordinarie anche in contesti molto difficili. Un progetto che presentava all’inizio molte sfide: prima fra tutte, coinvolgere bambini che all’atto della selezione non avevano alcuna conoscenza musicale. Oggi invece, a distanza di soli 6 anni, l’Orchestra ha iniziato ad esibirsi in diversi teatri locali e nazionali, dimostrando come anche in contesti difficili e controversi sia possibile ottenere risultati straordinari. Per i CONCERTI e le apparizioni televisive ormai numerosissimi vedi: http://www.altranapoli.it/?id=107&iniziativa_id=17&page_id=198&limit=&filter=2 Il presidente Eusebio Brancatisano e l'Orchestra "Sanitansamble" Membri Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No LOmbroso ci dicono: "Il Comitato No Lombroso rappresenta un raro esempio contemporaneo di lotta per un ideale e non per un interesse. L’ideale è quello del rispetto della dignità della persona umana e la sua difesa da teorie e filosofie di bassa lega che hanno mirato a distruggerla. Tali sono state quelle propugnate da Lombroso, che non meritava l’istituzione di un “ Museoâ€, inutile oltreché indegno. L’Attività del Comitato “ No Lombroso†e l’impulso determinante datogli da Domenico Iannatuoni merita l’ammirazione generale." http://www.youtube.com/watch?v=6tPy0Ptm9gs
L'associazione Banda Valle del Savuto si propone di promuovere, gestire e coordinare attività culturali al fine di favorire la conoscenza e la diffusione della musica e dei valori a carattere storico, letterario, etnico e artistico. L’associazione, costituita ufficialmente nell'estate del 2011, torna alla ribalta del panorama calabrese dopo qualche anno di sospensione e rinnova la tradizione culturale e musicale portata avanti per circa vent'anni dall'Associazione culturale e musicale Valle del Savuto. L'origine di questa banda risale alla seconda metà del Novecento. Il sodalizio si è sviluppato nel corso degli anni grazie al contributo di persone provenienti da diversi paesi della Calabria e si è consolidato nel 1988 con la fondazione del Complesso Bandistico Valle del Savuto, sorto per iniziativa del maestro direttore Alfredo Chieffallo e degli allora presidenti delle Bande Musicali di Bianchi, Malito e Belsito. Così formato, il Complesso bandistico Valle del Savuto ha tenuto concerti a Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Colosimi, Bianchi, Marzi, Martirano, Soveria Mannelli, Dipignano, S. Stefano di Rogliano, Camigliatello, Tiriolo, Lamezia Terme, Vibo Valentia, Pizzo Calabro, Nocera Terinese, Lorica; ha partecipato ai raduni bandistici di Cittadella del Capo (CS), San Lucido (CS), S. Mango d'Aquino (CZ), Rogliano (CS) e Patti (ME), ottenendo riconoscimenti da parte di artisti come Severino Gazzelloni, Leonardo Leonardi e Rolando Nicolosi; ha sfilato per il corso principale di Cosenza in occasione della Mostra Mercato "Natale a Cosenza". Esso, inoltre, è stato oggetto di attenzione e segnalazione da parte di emittenti televisive come Rai-TG3 Calabria, Telespazio e Cinquestelle e da parte di giornali come Gazzetta del Sud, Giornale di Calabria ed altri periodici locali. La Banda Musicale Valle del Savuto ha contribuito a diffondere la cultura musicale sull'intero territorio regionale. Notevoli risorse finanziarie ed umane sono state impiegate per l'educazione e la preparazione di numerosi allievi. La formazione si è distinta per aver eseguito un vasto programma, dal tradizionale repertorio bandistico ad un più impegnativo programma lirico – sinfonico. I componenti della Banda Musicale provengono da tutto il circondario del Savuto: Mangone, Belsito, Bianchi, Malito, Parenti, Colosimi, Santo Stefano di Rogliano, San Mango d'Aquino. Per la Stagione concertistica 2014 nel gruppo sono stati inseriti ottimi Maestri provenienti dalle regioni Puglia, Campania e Basilicata, e il Complesso è diventato un luogo di aggregazione in grado di superare i campanilismi e proiettarsi verso il futuro. Far parte del Complesso Bandistico diventa così un'opportunità di crescita personale, sociale e culturale, oltre che di divertimento. Il Maestro-direttore-artistico è Alfredo Chieffallo. L'Associazione propone corsi di orientamento musicale per strumenti a fiato, percussioni, di orientamento bandistico, pianoforte, chitarra, canto, fisarmonica, strumenti tipici della cultura musicale calabrese. La formazione è affidata a docenti qualificati che seguono costantemente la crescita musicale, e ogni allievo ha la possibilità di esprimersi nel migliore dei modi. Alfredo Chieffalo, Direttore Artistico della Banda Musicale Valle del Savuto, Membr Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice:" Mortificare e offendere i propri simili è segno di pazzia, mettere in piedi un museo con teschi umani è da vigliacchi, la musica abbatterà queste teorie!" http://www.bandamusicalevalledelsavuto.it/ http://www.youtube.com/watch?v=YPqGsowvU3w
Mattanza, dallo spagnolo matanza, strage, derivato da matar, uccidere.
La matanza denunciata dalle note e dai ritmi dei MATTANZA è quella della cultura, della storia, delle tradizioni. Una mattanza che deve essere evitata con ogni mezzo, perché, come recitano a conclusione di ogni concerto “un popolo senza storia è come un albero senza radici. È destinato a morireâ€. Dal 1976 i musicisti che compongono i MATTANZA (nome ufficiale dal 1997, scelto da Mimmo Martino, cantante e leader del gruppo) lavorano per valorizzare la cultura popolare, attraverso un linguaggio musicale nuovo e accessibile a tutti. La loro strumentazione prevalentemente acustica pone l’accento sull’etnocidio in atto ormai da decenni: i concerti, caldi e pieni come solo il Sud sa essere, trattano tematiche specifiche del Mezzogiorno, riscoprendo testi,
filastrocche, proverbi, poesie e ninne nanne altrimenti sconfitte nell’oblio dell’impoverimento culturale. La storia dei MATTANZA è come l’individuazione delle radici: faticosa, fatta di piccole scoperte e di grandi ricerche. L’incontro con il professor Luigi Lombardi Satriani fece concretizzare la costituzione del “Gruppo di Ricerca Popolare Tommaso Campanellaâ€. Paese dopo paese, concerto dopo concerto, la ricerca iniziava a dare i propri frutti: dai ricordi degli anziani prendevano vita altri testi che andavano ad arricchire il repertorio. A caratterizzare i MATTANZA è l’irresistibile crocevia di suoni e liriche che attingono dalla tradizione popolare calabrese con tutta la potenza della saggezza antica, ma con la freschezza di una nuova concezione musicale, solo in parte etnica, molto di più visione ellittica di atmosfere sonore e paesaggi melodici. Dopo l’uscita di “Razza Marranchina†nel 1997, frutto di esperienze diverse legate alla storia non scritta della Calabria, il gruppo inizia un’intensa attività “live†dalla quale scaturirà anche il progetto “Cantu da Passioniâ€. Nel 2003 i Mattanza tornano in studio per produrre “Nesci Suliâ€, disco/manifesto di altissimo impatto emotivo, summa dell’originalissimo rapporto con la tradizione popolare e la raffinatezza dei suoni e delle composizioni. Due brani di questo lavoro saranno in seguito inseriti nella compilation “Etno 1â€, voluta dagli ideatori della fortunata trasmissione radiofonica Rai Radio1 “Demoâ€. Si auto producono “Viaggio†nel 2005 e la IWM pubblica una loro raccolta “Il Meglio…†nel 2010. Capaci di performance dal vivo di altissimo spessore, i MATTANZA ricevono diversi riconoscimenti, tra cui il premio Anassilaos 2004 per la musica, già assegnato a Manuel De Sica e Riccardo Muti. Ospiti al “Lamezia Demofest†organizzata da Demo in collaborazione con Ruggero Pegna nel luglio 2006 vengono premiati con l’ “Etnodemo Award†come miglior gruppo etnico della trasmissione “Demo†di Radio1 Rai, ideata e condotta da Michael Pergolani e Renato Marengo. Questi alcuni dei festival e delle rassegne di cui sono stati protagonisti: “Festival dello Stretto†Reggio Calabria (2002); “Cous Cous Fest†San Vito Lo Capo (TP) (2002); “Suoni dal Mondo Etno-Blues†Canistro (AQ) (2003); “Kalà ka Folkfestival†Miskolc (Ungheria) (2004, 2005); “Paleariza†Ammendolea Condofuri (RC (2004); “Emigrantimmigrati†Paola (CS) (2004); “Taranta Power†Caulonia (RC) (2004); “Dombos Fest†kiskunhegyes (Serbia) (2005); “Canti, Cunti e altre Storie†Messina (2005); “Taranta Fest†Milo (CT) (2005); “Musica Etnica dal Mondo†Aci s. Antonio (CT) (2006); “Lamezia Demo Fest†Lamezia Terme (CZ) (2006); "eVenti" Lamezia Terme (CZ) (2007); "1° Festival di Musica Etnica" Montepaone Lido (CZ) (2007); "Taurianova Art Festival" Taurianova (RC) (2007); "1° Maggio" Villongo (BG) (2008); "Etno-Jazz Festival" Castrovillari (CS) (2008); "DeaFest" Vallata del Gallico (RC) (2008); "Phuscos Festival 2008" Santa Severina (KR)(2008); "Kaluria Festival" Cosoleto (RC) (2009); "Invece... Musica" Ardore (RC) (2009); "Tropea Film Festival"(2009); "La Vozza d'Oro" San Nicola da Crissa (VV)(2009); "Demo d'Autore" Oliveto Citra (SA) (2009); "Premio SIAE" Oliveto Citra (AV) (2010); "Fastival Sannio in Folk" (BN) (2010);Premio "Ricordando De Andrè" Mileto (VV)(2010); PubblicoIncanto"ArtheatreFestival" Pagliara (ME)(2011); "Paleariza" Condofuri Sup. (RC) (2011); "PizzoFestival" Pizzo (VV) (2011). Dal 1997 sono diverse le reti radiofoniche e televisive che li hanno voluti ospitare: Radio Capital, Radio Popolare Milano, Radio Onda d’Urto, Radio Touring 104, Radio Energie, Telespazio1 di Catanzaro, 8VideoCalabria di Crotone, RTV di Reggio Calabria e trasmissioni Rai come “Demoâ€, "RaiNews24", “Il Settimanaleâ€, “Linea Verdeâ€, “L’Una Italianaâ€, “Ambiente Italiaâ€, “Linea Bluâ€, “Primo Pianoâ€.
Mimmo Martino e i Mattanza, Membri del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" ci dicono ".... il fatto che la mattanza culturale sia avallata da un'istituto universitario è una ulteriore dimostrazione che il "sistema" vuole continuare su questa strada. Si rende necessaria una nuova presa di coscienza per contrapporsi ad essa.
Lo pseudoscienziato Lombroso non deve continuare a fare danni ancora oggi!
Mimmo Martino & Mattanza!"
http://www.mattanza.org/
Vitti 'na Crozza su Youtube
VITTI ‘NA CROZZA
VITTI NA CROZZA SUPRA NU CANNUNI
FUI CURIUSU E ‘NCI VOSI SPIARI
IDDA MI RISPUNDIU CU GRAN DULURI:
MURIA SENZA TOCCU DI CAMPANI.
CUNZATIMI, CUNZATIMI NU LETTU
CA DA LI VERMI SU MANGIATU TUTTU
SI NON LU SCUNTU CÀ LU ME PICCATU
LU SCUNTU A CHIDDA VITA SAMMURUTU.
SULI CA SPACCHI I PETRI DA CHIANURA,
SULI CA BRUCI L’OSSA PA CALURA,
SULU LU SCHIANTU DI LA DONNA AMATA
PO’ RINFRISCARMI ST’ALMA SCUNSULATA.
SINN’IERU, SINN’IERU LI ME ANNI,
SINN’IERU, SINN’IERU NON SACCIU AUNNI,
ORA CA SU ARRIVATU A OTTANT’ANNI
CHIAMU LA VITA E A MORTI M’ARRISPUNNI.
C’È NU GIARDINU A MENZU DI LU MARI
TUTTU ‘NTESSUTU DI ARANCI E SCIURI
TUTTI L’ACEDDI N’CI VANNU A CANTARI
PURI I SIRENI N’CI FANNU ALL’AMURI.
CLAUDIO SAMBIASE artista di "cuore e di testa" ha radici e ali, dimostrando volontà di riaffermare la propria identità culturale e insieme intelligenza strategica che consente di contaminare il patrimonio folk d'origine,reinventandonemelodie e sonorità .rnLa sua è una precisa esigenza sentimentale e stilistica: valendosi di un ensemble che annovera chitarre, violino, fagotto, oboe, violoncello, percussioni e fisarmonica, Claudio Sambiase veste di suoni nuovi e di timbri colti un canto antico, appassionato, lamentoso e gioioso, come un soul o un blues fiorito su distese di Zagare invece che nei campi di cotone.Rappresenta la voce di una Calabria meno folcloristica e “ballerinaâ€,ma immensamente più vera e interiormente più sofferta,impastata del dolore di figli carcerati e di vecchie madri rimaste sole che guardano gli ultimi lupi girovaganti come vecchi suonatori e sognano i figli lontani.Rientra in un filone musicale vasto che interessa l’intero panorama delle culture musicali,dall’Africa,all’Asia,ai paesi dell’Est e del Sud d’Europa,la musica dell’anima.rnClaudio Sambiase è nato a Zagarise, in provincia di Catanzaro. Ha esordito vincendo il concorso "Un'isola da trovare" (RAI 1, 1980); in collaborazione con M. Straniero, F. Madau, M. De Leo e M. Lostumbo ha fondato lo Studio Nazionale di Musica Popolare, con cui ha partecipato a importanti eventi nazionali e internazionali,fra cui la Rassegna della Canzone d'autore (Club Tenco). Ha preso parte al festival "Blues to Bop & Worldmusic" di Lugano, al Festival del Mondo di Moulhouse, la recente rassegna "Chansonnier" (Milano, Teatro Verdi).rnHa realizzato colonne sonore per programmi televisivi (Rai1, Rai3, Radio Rai, RTSI, Capodistria) e film (fra cui "Facciamo Paradiso" di Mario Monicelli), ricevendo tra l'altro importanti riconoscimenti, tra cui la Medaglia d'Oro dell'Ass. Calabrese "Brutium" (Roma, Campidoglio) e il Premio Internazionale dei Due Mari "Pino d'Oro" per la Sezione Musica (1997). Premio "Bronzi di Riace" (Reggio Calabria, 2003).rnPartecipazione al "Sud Sud Festival" (Cascina Monluè-MI) 18/06/06.rnPartecipazione a " LA NOTTE DEGLI ANGELI - SERENATA A MARIA" dedicata a Natuzza Evolo, trasmessa in tutto il mondo da RAI International. Con particolare successo si ripete in tutte le piazze d'italia il suo spettacolo Simu Briganti con musiche di Cladio Sambiase e testi teatrali di Cataldo Russo, che viene rappresentato regolarmente da oltre tre anni. L’esordio della performance, dal titolo Briganti, Brigantaggio e Camicie Rosse, presso l’auditorium di via Natta 11-Mi, alla presenza di circa 500 spettatori, risale al 9 maggio 2009. Claudio Sambiase Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico "NO Lombroso" ci dice: "Lombroso: un e(o)rrore della natura!"
Sito: http://www.claudiosambiase.it/claudio.htm
Video: http://www.youtube.com/watch?v=t5aaQpyqe2g&feature=youtu.be
Giuseppe De Luca, General Manager Band musicale "INVECE", nato a San luca da Bruno, musicista di Soriano Calabro e Maria Stranges nobildonna di San Luca, famiglia storicamnte anti Savoia. Dopo aver passato l'infanzia e l'adolescenza nel piccolo paese aspromontano, si trasferisce a Bologna, dove si iscrive alla facoltà di scienze politiche, qui passa cinque anni, impegnato attivamente nel movimento degli studenti. La sua conoscenza di Lombroso e delle sue teorie avviene proprio all'università durante lo studio per gli esami di Criminologia... "Non nego che la mia prima impressione sulle sue teorie mi fece morire dalle risate, tanto era assurda, poi scopri che le sue farneticazioni erano state prese sul serio e usate da governi dell'epoca,e le risa cessarono nel 1985 con il mio ritorno in Calabria con la laurea in scienze politiche indirizzo politico-sociale in tasca, e qui decido di stabilirmi e di lottare per aiutare la mia regione in qualche modo, sia per l'amore che mi lega alla mia terra, sia per lottare contro le ingiustizie e la povertà cronicizzata da oltre un secolo di emigrazioni e sottosviluppo." A bovalino insieme ad altri quattro ragazzi anche loro vogliosi di lottare, forma una band musicale e la chiama-' Invece'-,nome scelto proprio per raccontare l'altra faccia della medaglia quella che non si vede e della quale non si parla nei media, le bugie della storia scritta,l'americanizzazione e la perdita di valore della nostra civiltà a favore di un mondo di consumismo guerre e bugie. I testi delle loro canzoni parlano della nostra terra , dei nostri problemi storici, e di come tutto sia legato ad un progetto mondiale di : Pensiero Unico capitalista, una società ingiusta e controllata e indirizzata dai media attraverso un costante lavaggio di cervelli. Giuseppe De Luca, gli "INVECE" Membri Testimonial del Comitato No Lombroso ci dicono: "Che dire di Lombroso, un pazzo totale, che sosteneva che i criminali sono dei soggetti con particolari caratteristiche fisiologiche , genetiche, su tutte il cranio e la sua forma, che guarda caso corrispondevano ai crani di briganti meridionali, e altri poveri sventurati che si videro condannati anche a morte a causa della forma del loro cranio. Lombroso a cui è stato pure dedicato un Museo(degli orrori), non può essere in nessun modo considerato uno scienziato, in quanto le sue teorie sono prive di qualsiasi fondamento o valore scientifico." VIDEO
Cataldo Perri, nato a Cariati(CS) ,medico per mangiare musicista per vivere. Suona la chitarra battente con una tecnica personalissima che lo ha reso uno dei più prestigiosi virtuosi di questo nobile strumento della tradizione popolare calabrese. Autore di testo e musiche dello spettacolo “ Laura e il sultanoâ€, rappresentato al teatro Rendano di Cosenza e poi nei teatri tedeschi di Norimberga e di Waiblingen. Le musiche dell’opera arrangiate da Gigi De Rienzo , vengono distribuite su cd dal titolo “Rotte saraceneâ€(ed Rai trade) e vengono spesso utilizzate dalla Rai quale commento di varie trasmissioni televisive(Sereno variabile, Mediterraneo, Linea blu. Geo e geo……). La sua Tarantella di Cariati è stato un refrain di successo sulle reti televisive Rai per lo spot di una nota marca di pasta che apriva il servizio meteo. Autore dello spettacolo “Bastimentiâ€, ispirato alla vicenda esistenziale del nonno partito per l’Argentina nel 1924 e mai più ritornato,rappresentato il 16-09-01 al teatro Rendano di Cosenza con la regia di Daniele Abbado, la Philarmonia Mediterranea diretta da Luigi De Filippi ,un organico di straordinari musicisti tradizionali calabresi e grandi ospiti come : Mario Arcari, Beppe Quirici, Armando Corsi,già collaboratori di Ivano Fossati e Fabrizio De Andrè e che hanno prestato anche la loro arte raffinata al disco omonimo di Perri .“Bastimenti†è stato ospitato nei teatri Pavone di Perugia, nel teatro “Coliseo†di Buenos Aires, prologo di una memorabile tournèe in Argentina e poi in Germania, a Singapore, e in forma ridotta a Bruxelles nella sede del Parlamento Europeo. Perri ha fatto concerti : alla “Fiera del libro di Torinoâ€,negli Stati Uniti (Columbus day 2002) all’Italian Center di Stanford ed alla Peace University, a Liverpool , al Barden Treffen di Norimberga, in Svizzera , in Australia, al Festival dei due Mondi di Spoleto. E’ stato ospite di alcune trasmissioni Rai(Demo, Sereno Variabile ecc..) Nel giugno 92 è stato invitato alla York University di Toronto per delle lezioni concerto sulla battente. Ha ideato e scritto le musiche dello spettacolo “La zampogna e il violoncello†rappresentato a Copenaghen nell’agosto del 2000. Ha scritto alcune delle musiche della fiction Rai “L’uomo che sognava con le aquile†con Terence Hill. Nel 2005 ha avuto il prestigioso riconoscimento Demo award da Pergolani e Marengo (radio Rai uno demo) al Mei di Faenza. Attualmente collabora con lo scrittore calabrese Carmine Abate (vincitore del premio Campiello 2012)per dei reading di musica e letture. Con Abate è stato ospite , fra l’altro al teatro Silvestrianum di Milano, al festival “Adriatico mediterraneo†di Ancona e la “Festa del Ritornoâ€, selezionato fra 1500 opere dal Ministero dei beni culturali, è stato rappresentato a Roma nella sede dello stesso Ministero nel febbraio2008. Ha ideato e promosso la rassegnaâ€La battente nei luoghi della memoriaâ€.Ha partecipato col suo brano Il mio sud alla compilation di artisti calabresi i cui proventi vanno alla cooperativa del Marro della Locride che gestisce insieme all’associazione Libera di don Ciotti alcuni terreni confiscati alla Ndrangheta. Nel maggio 2011 è uscito il suo ultimo disco “Guellarèâ€(award come migliore etnodisco 2011per Demo radio rai uno) oggetto della puntata monotematica Radio rai uno (02/03/2011) condotta da Pergolani e Marengo- Guellarè è uscito con l’etichetta MK Records e registrato con Lo Squintetto:Piero Gallina,Enzo Naccarato, Nicola Pisani, Carlo Cimino, Checco Pallone che accompagnano Perri in concerto. Nell’aprile del 2013 esce il suo primo libro Ohi Dottò(Iride- Rubbettino). www.cataldoperri.com Cataldo Perri, membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dice: "No laurea disonoris causa! Credo che come si concedono le laureee Honoris Causa si dovrebbe istituire anche la formula delle abolizioni delle lauree per Disonoris causa per quei medici che hanno dimostrato ampiamente le loro sciocche e immorali pseudo teorie scientifiche - L'unica fossetta criminale della teoria del Lombroso è solo ed esclusivamente quella dell'ignoranza , del pregiudizio e del razzismo che è albergata nella sua mente - Si chiuda il farneticante museo Lombroso, solo così si restituisce dignità ai morti esposti ingiustamente come trofei del male e si eviterebbe che il confuso Lombroso possa essere additato dai posteri come campione dì profonda ignoranza e di sconfinato razzismo"
MAD SIMON, artista classe ’87 nato a Reggio Calabria, cresciuto sotto l’influenza della black music, dal 2006 è membro del gruppo musicale Kalafro con il quale pubblica due album: Briganti (Honiro.it, 2009), Resistenza Sonora (Relief Records EU, 2011). Cantautore Rap/Reggae/Funk, Mad Simon nel 2010 compone il suo primo disco solista, Schizophrenic, ottenendo oltre 5000 download. Numerosi sono i concerti in tutt’Italia e le partecipazioni radiofoniche e televisive. Dal 2013 collabora con il Centro Studi Quasimodo e la Compagnia Teatrale "Scena Nuda" in scena dalla presentazione di libri a spettacoli per ragazzi e nella composizione di musiche e colonne sonore per spettacoli. È stato ospite del Salone Internazionale del Libro di Torino, del Taobuk - Festival Internazionale del libro di Taormina e del Medimex di Bari ed è artista sostenitore del progetto "Musica contro le mafie". All'interno della discografia di Mad Simon sono ricorrenti le tematiche del Sud e del Brigantaggio, come nel caso dell'ultimo EP pubblicato nell'estate 2013 insieme ai soci Kento e Shiva dei Kalafro dal titolo 89100 che include i brani Stare in piedi e Carmine Crocco. MAD SIMON, membro Testimonial del nostro Comitato ci dice: "Troppo ignoriamo della nostra storia, della nostra terra, delle persone che ci sono nate, quelle che sono partite, quelle che l'hanno fatta grande e quelle che l'hanno calpestata. Noi meridionali. La nostra identità , il nostro essere derivano da migliaia di anni di guerre, di conquiste, di scoperte, di opere d'arte. Le cicatrici che portiamo sono l'unica cosa che ci contraddistigue. Alcune si sono rimarginate, altre non si rimargineranno mai e ne portiamo ancora i segni. Quei segni che Lombroso cercava nell'aspetto, nell'apparenza, nella struttura è ciò che di più banale non ci si poteva aspettare, di sicuro non da uno scenziato. Eppure i segni più evidenti sono nello sguardo della mia gente, che ha sempre dovuto dimostrare, ha sempre dovuto dare di più, che ha voglia di rivalsa, di riscatto, di riconoscenza. Sì, perchè ciò che avevamo ce l'hanno tolto e ce ne faremmo pure una ragione se i libri di storia raccontassero la realtà dei fatti, troveremmo la pace se chi ha perso la vita per difendere la propria e la nostra libertà adesso non fosse esposto come un trofeo e avesse degna sepoltura. In fin dei conti se l'Italia ancora esiste è perchè, nel succedersi dei tempi, l'abbiamo difesa e l'abbiamo sostenuta e ne facciamo parte. E avevamo il dovere di lottare e di non cedere. Così come i nostri predecessori nel Regno delle Due Sicilie. Siamo tutti criminali?"
Arangara è un gruppo musicale di musica d'autore fondato a Bologna nel 2005 da Gianfranco Riccelli chernha saputo raccogliere attorno a sè musicisti calabresi di raro talento e particolarmente amanti del canto popolare del Sud Italia e della più ampia realtà cantautorale italiana. La loro proiezione nazionale li vede quindi parimenti impegnati in un repertorio poetico in dialetto calabrese e in lingua italiana accompagnata da sonorità in cui gli strumenti tipici dell'area mediterranea si aprono a contaminazioni dal sapore antico e moderno, evocando paesaggi incantevoli e aspri come la vita delle genti di Calabria e di ampie zone del Sud quali: Asprumunti, dedicata alla vita del pastore, Canzuni da Zappa, ispirata alla miseria dei contadini a mezzadria e da rivisitazioni di brani tradizionali quali Rinnina. La loro narrazione affonda le radici nella memoria orale del meridione, fatta di piccole storie di vita quotidiana e favole raccontate ai bambini nelle lunghe sere d'inverno intorno al camino e che ha dato vita a insigni poeti, narratori antichi (Basile, 'Lu cuntu de li cunti', ispiratore del teatro-canzone di Peppe Barra e Roberto de Simone) e moderni. Ma anche a quella tradizione di cantastorie quali Rosa Balistreri, Otello Profazio, Ignazio Buttitta la cui influenza sulla poetica degli Arangara è evidente, al pari di quella autorale di Francesco Guccini, Fabrizio De André, Pierangelo Bertoli e, naturalmente, Claudio Lolli. Le "povertà " del Sud, narrate dagli Arangara, diventano tesori inestimabili. Per i bambini di quelle terre i chiodi, bottoni, ciottoli del fiume, palline di vetro diventano oggetti di valore immenso perchè giocati in luoghi incantati, dove la fantasia ti permette di possedere tutto ciò che vuoi, senza togliere niente a nessuno, condividendo la gioia dell'amicizia ed immersi nell'essenza della natura: "Un campo arato da poco, i germogli di grano accarezzati dal vento, l’ombra delle grandi querce, le siepi di more, gli ulivi, i fichi d’india, gli aranceti, il canto delle cicale, il suono del mare, le lucciole nella notte quieta, le masserie, le povere case e le persone del borgo. Tutto sentivo che mi apparteneva e che era dentro di me†(Gianfranco Riccelli). Il repertorio italiano degli Arangara è arricchito da brani (testi) di altri autori quali Claudio LOLLI , Pierangelo BERTOLI, Ernesto BASSIGNANO, Gianfranco MANFREDI. Il gruppo ottiene ampi consensi già dal suo esordio attraverso il sapiente intreccio di voci e suoni, la vitalità degli arrangiamenti e la forte presenza scenica dei musicisti e della danzatrice capace di dar vita nei movimenti alle note musicali. Gli Arangara vantano partecipazioni a varie ‘compilation’ di: Teresa De Sio, Cristicchi, Finardi, Mau Mau, Ginevra di Marco e altri. Accompagnano il cantautore Claudio LOLLI e partecipano al Teatro-Canzone finalizzato alla raccolta fondi per la costruzione di un asilo nido a Lakka, in Sierra Leone con un tour in Italia ed in Europa assieme a Carlo LUCARELLI nel 2010. Con lo stesso scrittore/regista collaborano allo spettacolo Giornata della Memoria. Il Nuovo CD dal titolo 'Grazia in punta di piedi...' è stato prodotto da Francesco GUCCINI e supervisionato artisticamente da Flaco BIONDINI. Il gruppo Arangara, Membro Testimonial del Comittao No Lombroso ci dice: " Colui che classifica l'uomo...colui che disprezza l'uomo...non sarà mai un grande uomo!" www.arangara.it
Annalisa Insardà, attrice e umorista, nasce a Polistena (RC) e si forma artisticamente presso l’Accademia d’Arte Drammatica della Calabria di Palmi e l’Accademia Nazionale di Varsavia. Le sue prime esperienze professionali sono all’estero: partecipa al Festival Internazionale del Teatro di Amsterdam e al “Bertold Brecht - il centenario†in Germania. Successivamente si dedica in modo prevalente al teatro classico, recitando in diverse tragedie della stagione teatrale siracusana: Medea, le Eumenidi, I sette contro Tebe (vincendo nel 2005 il premio Asso-stampa come migliore attrice emergente), Edipo e la Sfinge, diretta rispettivamente da maestri del calibro di Peter Stein, Antonio Calenda, Jean Pierre Vincente, Manuel Giliberti. Torna spesso all’estero (Grecia, Austria) in spettacoli diretti dal Peter Stein. Per il Premio internazionale “Salvo Randone†recita testi di Shakespeare, Goldoni, Pessoa, Mori. Approda al cinema recitando nei film: L’ospite segreto di Paolo Modugno, Lettere dalla Sicilia di Manuel Giliberti (film vincitore del Golden Globe 2007, del Miami film festival 2007, del Festival internazionale di Salerno 2007), Un battito di vita di Virginia Barrett, E’ tempo di cambiare di Fernando Muraca col quale vince il Tropea Film Festival 2008 come migliore attrice, Pochi giorni per capire di Carlo Fusco, Grigioscuro di Enzo Carone, con il quale vince il premio come migliore attrice al Festival Internazionale del Corto di Mendicino 2010, “Piacere io sono Piero†sempre di Carone, “Alberi al ventoâ€, “L'isola che non c'è†e “Tienimi stretto†di Luca Fortino. Recita ancora in fiction televisive di successo: Vivere, Ricominciare, Carabinieri, Un caso di coscienza. E’ attiva inoltre come doppiatrice, insegnante di recitazione, presentatrice e autrice di numerosi soggetti cinematografici. Attualmente è in tournée con “Reality shockâ€, uno spettacolo da lei scritto (con il contributo di altri drammaturghi contemporanei) diretto e interpretato. Spettacolo che parla delle diverse forme di privazione della libertà . Annalisa Insardà , artista di rara poliedricità e bravura è la prima attrice ad accogliere la nostra Istanza di Adesione e divenire Membro Testimonial del Comitato No Lombroso. Desideriamo anche per questo identificarla, nell’imperscrutabile nemesi storica che sta caratterizzando questa lunga e vittoriosa marcia del Comitato, come la nostra novella “Antigone†che affronta con fiera ed imbattibile forza femminile “Creonte†… Antigone (Sofocle V secolo A.C.) “Creonte" ( Re di Tebe alias Museo Lombroso, Università di Torino) Hai potuto spezzare norme mie? ( cioè provvedere alla sepoltura di Polinice condannato a restare invece insepolto per ordine di Creonte) “Antigone†(Annalisa Insardà ) Ah sì. Quest'ordine non l'ha gridato Zeus, a me; né fu Diritto, che divide con gli dèi l'abisso, ordinatore di norme come quelle, per il mondo. Ero convinta: gli ordini che tu gridi non hanno tanto nerbo da far violare a chi ha morte in sé regole sovrumane, non mai scritte, senza cedimenti. Regole non d'un'ora, non d'un giorno fa. Hanno vita misteriosamente eterna. Nessuno sa radice della loro luce. E in nome d'esse non volevo colpe, io, nel tribunale degli dèi, intimidita da ragioni umane. Il mio futuro è morte, lo sapevo, è naturale: anche se tu non proclamavi nulla. Se prima del mio giorno morirò, è mio interesse, dico: uno che vive come me, tanto in basso, e soffre, non ha interesse nella fine? E così tocca a me: fortuna, di quest'ora di morte, non dolore. Lasciassi senza fossa, per obbligo, la salma, quel frutto di mia madre spento, quello era dolore: ma il mio presente caso, ah no, non m'addolora. Logica idiota, penserai. Chissà . Forse è l'accusa d'idiozia idiotaâ€. " Coro" (Comitato No Lombroso) “Ragionevolezza è base, base prima di buona vita. E’ obbligo evitare sacrilegio. Altera lingua di sfrontati paga prezzo d’altissima rovina. Poi riconosce, nell’età vecchia, la ragioneâ€. Annalisa Insardà , in perfetta simbiosi di pensiero con quello di Sofocle ci dice: “Credo che ognuno di noi abbia in embrione infinite personalità . Si svilupperanno poi quelle che la società e le convenzioni, di cui siamo inesorabilmente figli, imporranno. Interverranno anche le inclinazioni personali, lo stile di vita, le necessità ambientali, la cultura sociale e personale, l’ educazione. E’ inoltre ufficialmente infondata la dottrina posta in essere da Lombroso. Ed è, di conseguenza, ingiustificata la macabra esposizione di vittime sacrificate allo sciacallaggio medico. Spoglie umane esposte come retaggio di scienza scellerata, come trofei di una medicina più propensa alla tortura che alla ricerca. Scene (quelle di resti umani privati della sacra sepoltura e messi in mostra per nessun utile motivo) che appaiono solo celebrative di memorie storiche di cui non dover andare affatto fieri. A nulla ha portato la pseudo scienza del Lombroso. Non un assassino in meno è stato prodotto. Si spenga dunque la squalificante vetrina museale che vìola la più elementare forma di dignità umana.â€
Eugenio Bennato non è solo un cantautore tra i più conosciuti ed amati dal pubblico, egli è soprattutto un emblema della sintesi musicale mediterranea che, partendo dall’epicentro partenopeo, egli fa pulsare ed allargare fino a coprire tutta l’Europa ed oltre. La sua musica è sicuramente influenzata dalla passione per la fisica, disciplina in cui si laurea giovanissimo presso la Federico II di Napoli. Lo si comprende proprio seguendo il suo progredire musicale fatto di costante ricerca di assonanze e ritmi, patrimonio di tutti i popoli mediterranei, e che egli via via perfeziona ed amalgama, con precisione matematica. La sua storia artistica è un crescendo continuo di successi, a partire dal suo brillante esordio con La Nuova Compagnia di Canto Popolare (1969), di Musicanova (1976),dalla composizione della Colonna Sonora l’Eredità della Priora di Carlo Alianello e La Stanza dello Scirocco, fino a i successi commerciali di Sole Sole e le Città del Mare ( con il fratello Edoardo). Nel 1998, fonda il movimento Taranta Power, spingendo così la sua sperimentazione musicale verso orizzonti prima impensabili e coinvolgendo con grande successo tutta l’Europa dell’est fino a Tallin, ad Ovest USA, Canada ed Argentina e a Sud il Nord Africa. Sempre ed ovunque il “leit motiv†del suo progetto restava e resta quello di far conoscere i balli Popolari del Sud Italia, la sua storia, i suoi dolori, le sue gioie e le sue speranze. Con Eugenio Bennato i Briganti del Sud tornano a nuova vita, non eroi ma semplici uomini e donne che con la loro testimonianza hanno permesso, nella buona e cattiva sorte, di mantenere alta la Dignità delle genti del Sud Italia…un amore, quello di Eugenio per la sua terra, che lo travolge quotidianamente e che egli offre a tutti noi con la semplicità di un fanciullo. Eugenio Bennato, membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dice: “Alla chiusura dell'orrido museo Lombroso dovrebbero essere più interessati i miei amici intellettuali e artisti del Nord, i musicisti della musica occitana, i discepoli della poesia di Fabrizio De André, i giovani che scendono al sud nelle feste popolari e vivono la musica come abbattimento dei pregiudizi e delle frontiere. L'ignoranza non può avere un museo, loro lo sanno, e saranno loro a intervenire. Quando questo avverrà , sarà una grande festa per la civiltà e per l'unità di tutti gli italiani.†Eugenio Bennato
Luigi Angiuli, drammaturgo, regista, – attore, fondatore e direttore artistico della Compagnia il «Vello d’oro», consegue il Diploma in Arte della recitazione e successivamente la Laurea in Scienze dello Spettacolo ed ancora l’Idoneità all’Insegnamento di «Regia Cinematografica e Teatrale »; pluripremiato nel corso della sua ultracinquantennale carriera artistica ed attuale direttore della Compagnia Teatrale “Il Vello D’Oroâ€. Notevole è la sua creazione di testi teatrali e di sceneggiati trasmessi dalla Rai: da «La testimonianza» (Processo a Gesù), a «Cesare Pavese», da «Federico Garcia Lorca», a «Perché non canto i lillà » dal «Canto Generale» di Pablo Neruda, da «Come ramo di Cristallo Spezzato», su Pier Paolo Pasolini, a «Da Matteotti a Piazzale Loreto», a «La Giostra dell’Oca», a «Stupor Mundi», «Ameni Inganni» su Giacomo Leopardi, «Il Perdono», «Criste de le marinare», «Il reduce», «Micheline la felanare », «Colino il disertore», «Il dramma di un giudice». Accanto alla attività teatrale e radiofonica, l'attività d’attore: ha recitato in una serie lunghissima di lavori, in compagnie di prosa anche d’alto respiro, sempre con sofferta e significativa partecipazione. Né il maestro Angiuli ha trascurato la regia di lavori pirandelliani, d’opere shakesperiane, di Giovanni Verga, di testi tratti da Salomone, Weiss, Broskyievicz, Cechov, Jacopone da Todi ed altri. Luigi Angiuli, particolarmente attivo nel processo sociale volto alla rinascita del Sud, Membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dedica questa bella poesia:
Museo Lombroso
Chiudo l’uscio
scappo via.
Sto cercando
libertà.
Fra le messi
alla campagna
schioppi
fuga
morti uccisi.
Acqua neve
vento e gelo
dell’inverno
crudeltà.
Sprona
corri
spara e sprona
o nessuno
ti salverà.
La calura
saettante.
Sulla strada
nella polvere
soffocante
la paura
t’assalirà .
Prima un colpo
poi un altro
la tua vita
galoppante
in un fosso
finirà .
Sprona
corri
spara e sprona
per te grazia
non sarà .
Sulla picca
sta la testa
d’un brigante
infilzata.
Testa matta.
Testa ladra.
Dura testa
criminale
che esequie
non avrà .
Di Lombroso
nel museo
rozza scienza
t’esporrà .
Luigi Angiuli
Roberto D’Alessandro formatosi alla scuola di Gigi Proietti è attore, regista, autore e scenografo di rara preparazione artistica. Ha al suo attivo, nonostante l’ancora giovane età (45), una quantità impressionante di lavori teatrali, televisivi e cinematografici di grande successo e proprio recentemente ha scritto la commedia musicale “Terroni†ispirata all’omonimo bestseller di Pino Aprile. La freschezza, la spontaneità e l’eclettismo del suo teatro sono sicuramente da ricercare anche nella sua anticonformistica “meridionalità †di cui è geloso custode e sapiente somministratore di emozioni e desideri di appartenenza a stirpi di antica memoria. Roberto D’Alessandro, Membro Testimonial del Comitato No Lombroso nella sua ultima opera “Terroni†dedica un toccante monologo allo pseudo scienziato veronese che evidenzia in modo sagace e universale l’imbecillità delle sue teorie e la stupidità culturale di chi ne ripropone i concetti con la riapertura dell’orribile museo in Torino. Museo che in modo ipocrita denuncia a bassa voce le sbagliate teorie lombrosiane per poter subliminalmente propagandare in modo roboante ancora le millantate minorità dei meridionali italiani. rnRoberto D’Alessandro ci dice: La mia fronte è alta, le mie mascelle pronunciate, la mia faccia non è perfettamente simmetrica, dovrò aspettare che ne faranno un controllo post-mortem ma sono certo che anche la mia cresta occipitale sia assente. Sono in tutto e per tutto un tipo lombrosiano, del resto sono nato in Calabria da una famiglia calabrese da oltre 30 generazioni. Le scoperte scientifiche di Ezechia Marco Lombroso hanno avuto sui meridionali gli stessi effetti che la teoria della razza (di cui il pensiero positivista ne fu l’origine) sugli ebrei, lager inclusi. Come possa oggi nel 2011 lo stato italiano accettare l’esistenza di un museo che testimonia le aberranti conclusioni dei vaticini lombrosiani è un mistero. Del resto l’Italia ama i misteri, e fa di tutto per conservarli. Solo in quella Torino dedita al demonio poteva trovare posto un ossario che testimonia che i meridionali sono dei delinquenti naturali, atavici. Una vergogna che non sposta di un millimetro il nostro capo dello stato (delinquente naturale anche lui visto che è napoletano) impegnato in celebrazioni e festeggiamenti di quell’unità che il 17 marzo 1861 dava il nome di Regno d’Italia al regno di Sardegna. E solo nell’ottica della propaganda anti meridionale che si può leggere e comprendere la persistenza di un orrore come il museo Lombroso di Torino, propaganda cominciata all’indomani dell’occupazione del Regno delle due Sicilie e mai terminata, e lo testimonio sulla mia pelle, sulle discriminanti che ancora oggi sono costretto a subire soprattutto quando mi dicono: “però non si direbbe che è meridionaleâ€. Accolgo con entusiasmo l’invito del presidente del comitato No Lombroso Domenico Iannantuoni di testimoniare contro il museo e contro Lombroso, è il minimo che può e deve fare ogni meridionale, ogni uomo onesto, ogni uomo libero, essere sentinella contro l’imbecillità e l’ottusità , contro l’avidità e le prevaricazioni. Non opporsi significherebbe esserne complici. Grazie al comitato No Lombroso, grazie a Domenico Iannantuoni.
il cantautore Mimmo Cavallo (pop rock) (http://it.wikipedia.org/wiki/Mimmo_Cavallo), Membro Testimonial del Comitato No Lombroso,nel suo ultimo eccezionale album "Quando saremo Fratelli", denso di forti messaggi di verità storiche per troppo tempo taciute, dedica allo pseudoscienziato Cesare Lombroso un esilarante pezzo "Ezechia da Verona":http://www.youtube.com/watch?v=kyodJv897zY&feature=relatedrnMimmo, Nato a Lizzano, in provincia di Taranto, forgia la sua vena artistica trasferendosi dapprima a Torino, successivamente a Roma.Discograficamente Mimmo Cavallo nasce nel 1980 quando pubblica per la CGD il suo primo album “Siamo meridionali†riscuotendo un grande successo di pubblico e di critica. La particolarità della musica e dei testi, una miscela esplosiva di rock ironico e graffiante unito a ballate dolcissime, ne fa subito uno dei personaggi più rappresentativi di quella che merita di essere definita la scuola “colta†dei cantautori italiani, ottenendo un importante riconoscimento al Premio Tenco. Geniale e sferzante il suo “Siamo meridionali†diventa un inno di battaglia destinato a “storicizzarsiâ€. Di seguito pubblica “Uh, mammà †e “Stancami stancami musicaâ€, memorabile album con la Fonit Cetra. Mimmo Cavallo detiene anche un singolare primato: è l'unico artista ad aver firmato insieme con il grande giornalista Enzo Biagi il brano “Ma che storia è questa†(sigla del programma televisivo "La storia d'Italia a fumetti"). Mimmo Cavallo compone colonne sonore di film ("Domani mi sposo", film con Luciano De Crescenzo e Renzo Arbore) ed è autore di canzoni per Mia Martini, Gianni Morandi, Fiorella Mannoia (“Caffè nero bollenteâ€) e Ornella Vanoni. Dopo alcuni anni c’è il sodalizio con la DDD, con la quale incide “Non voglio essere uno spirito†e l’autobiografico e mediterraneo “L’incantautoreâ€, in cui il sapore etnico della musica tradisce l’appartenenza maniacale e nostalgica di Mimmo al sud.rn
Ulderico(Biagio Franco) Pesce,esponente di spicco tra i narratori teatrali italiani, direttore del Centro Mediterraneo delle Arti, membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso", autore di numerosissime opere teatrali di vasto successo tra cui ricordiamo quella memorabile e nobilissima de "L'innaffiatore del cervello di Passannante", il cui clamore fu così vasto e potente ed il suo messaggio morale tanto sentito da far ottenere senza indugio alcuno le autorizzazioni per il seppellimento del cranio del noto anarchico Giovanni Passannante, ingiustamente ed orribilmente esposto al pubblico ludibrio presso il Museo Criminologico di Roma fino a poco più di due anni fa. Ulderico ci comunica quanto segue: "Lombroso era un esaltato a cui l'arroganza fascista ha dato ascolto. A loro volta i fascisti e i Savoia colonizzatori hanno utilizzato le teorie del Lombroso per massacrare l'opposizione politica meridionale. I resti di Giovanni Passannante, grande uomo politico, anarchico meridionale, sono stati esposti, per volontà del Lombroso dei suoi successori e dei Savoia, nel Museo del Crimine di Roma dal 1936 al 2007. E'stato difficile ma bello strapparlo al Museo del Crimine per seppellirlo. Oggi dobbiamo vincere una battaglia etica enorme: far chiudere il Museo "Lombroso" di Torino dove sono esposti centinaia di teschi di anarchici, briganti e oppositori politici. Per Lombroso chi nasceva con la fossetta occipitale all'interno del cranio era nato deliquente. Questa fossetta dall'Africa a Viterbo l'abbiamo tutti. E' una conformazione dei popoli del Sud. Non porta a delinquere. Questa fossetta fu una discriminante razziale utilizzata dal potere. Dopo la scoperta della fossetta, in Italia nel 1938, furono inaugurate le Leggi Razziali contro gli ebrei, gli omosessuali e i rom. Lombroso ha dato la "giustificazione medica" al crimine. Chiudiamo il Museo Lombroso, diamo la dignità della sepoltura alle centinaia di resti umani là esposti e blocchiamo lo strapotere dei Savoia che ballano in prima serata TV, pagati con i soldi dei cittadini, alla faccia di un'Italia ignorante che, abituata a Isole dei Famosi, Grandi Fratelli, Veline e Mignotte, non sa vedere le colpe che hanno." www.uldericopesce.it
La Città di Pazzano (RC) è Testimonial del Comitato No Lombroso Pubblicato il 15/11/2017 Il Sindaco della Città di Pazzano (RC), Alessandro Taverniti, comunica che con delibera n.ro 46 del 3 Novembre 2017, la Città di Pazzano è Testimonial del Comitato No Lombroso. Ringraziamo la Prof.ssa Antonella Musitano che ha curato l'intero iter di adesione mentre ricordiamo a tutti che Pazzano rimase famosa nel mondo per le sue miniere di ferro che crearono fin dagli albori (1.650 ca.) l'industria poi metallurgica delle due Sicilie. Le prime tubazioni in ferro, utili alla realizzazione dell'acquedotto Carolino (tuttora in funzione), furono prodotte tra Stilo e Pazzano. Poi Pazzano passò al servizio di Mongiana, primo sito siderurgico del sistema italiano 1.770 ca.
Il Sindaco della Città di Angri (SA), Dott.Ing. Cosimo Ferraioli, comunica con Delibera n.221 del 24/11/2016 l'adesione della Città di Angri in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco della Città di Petronà (CZ), Dott.ssa Anna Romina Muraca, comunica con Delibera n.24 del 29/09/2016 l'adesione della Città di Petronà in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso. Vogliamo ringraziare di cuore l'Avv. Amedeo Colacino che ha seguito l'iter procedurale di adesione.
Il Sindaco della Città di Cotronei (KR), Dott. Nicola Belcastro, comunica con Delibera n.99 del 07/09/2016 l'adesione della Città di Cotronei in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco della Città di Platì (RC), Dott. Rosario Sergi, comunica con Delibera n.77 del 07/09/2016 l'adesione della Città di Platì in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco della Città di Furnari (ME), Avv. Mario Foti, comunica con Delibera n.196 del 09/08/2016 l'adesione della Città di Furnari in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco della Città di Castroreale (ME), Dott. Alessandro Portaro, comunica con Delibera n.69 del 26/07/2016 l'adesione della Città di Castroreale in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco della Città di Terme Vigliatore (ME), Dott. Bartolo Cipriano, comunica con Delibera n.142 del 21/07/2016 l'adesione della Città di Terme Vigliatore, in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso. Ringraziamo di cuore il Dott. Roberto Piazzo che ha curato tutto l'iter ufficiale di adesione.
Il Sindaco della Città di Belvedere di Spinello (KR), Dott. Rosario Macrì, comunica con Delibera n.34 del 20/06/2016 l'adesione della Città di Belvedere di Spinello in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco della Città di Barcellona Pozzo Di Gotto(ME), Dott. Roberto Materia, comunica con Delibera n.216 del 30/06/2016 l'adesione consiliare della Città di Barcellona Pozzo Di Gotto in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco della Città di Cinquefrondi (RC), Avv. Michele Conia, comunica con Delibera del Consiglio Comunale n.39 del 21/06/2016 l'adesione consiliare della Città di Cinquefrondi in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco della Città di Mezzojuso (PA), Dott. Salvatore Giardina, comunica con Delibera n.46 del 06/05/2016 l'adesione della Città di Mezzojuso in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco della Città di Pontelandolfo (BN), Dott. Gianfranco Rinaldi, comunica con Delibera n.40 del 24/05/2016 l'adesione della Città di Pontelandolfo in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
La città di Verzino (KR) è testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco della Città di Sellia (CZ), Dott. Davide Zicchinella, comunica con Delibera n.45 del 22/07/2015 l'adesione della Città di Sellia in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco della Città di Savelli (KR), Sig. Francesco Spina, comunica con Delibera n.32 del 03/05/2016 l'adesione della Città di Savelli in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco della Città di Castelsilano (KR), Sig. Francesco Durante, comunica con Delibera n.14 del 02/05/2016 l'adesione della Città di Castelsilano in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco della Città di Matino (LE), Dott. Cataldi Cosimo C. Tiziano, comunica con Delibera n.81 del 22/03/2016 l'adesione della Città di Matino in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco della Città di Soveria Mannelli (CZ), Avv. Giuseppe Pascuzzi, comunica con Delibera n.35 del 21/03/2016 l'adesione della Città di Soveria Mannelli in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco della Città di Sant'Arcangelo Trimonte (BN), Sig. Romeo PISANI, comunica con Delibera n.20 del 15/03/2016 l'adesione della Città di Sant'Arcangelo Trimonte agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Casalduni (BN), Sig. Pasquale Iacovella, comunica con Delibera n.11 del 15/03/2016 l'adesione della Città di Casalduni agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Montegiordano (CS), Dott. Francesco Fiordalisi, comunica con Delibera n.18 del 04/03/2016 l'adesione della Città di Montegiordano agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Castrolibero (CS), Ing. Giovanni Greco, comunica con Delibera n.8 del 12/02/2016 l'adesione della Città di Castrolibero agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Barletta (BAT), Dott. Pasquale Cascella, comunica con Delibera consiliare n. 18 del 10/06/2014 l'adesione della Città di Barletta agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Terlizzi (BA), Dott. Nicola Gemmato, comunica con Delibera n. 92 del 26/06/2014 l'adesione della Città di Terlizzi agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
l Sindaco della Città di Settingiano (CZ), Sig. Rodolfo Iozzo, comunica con Delibera n. 44 del 16/06/2014 l'adesione della Città di Settingiano agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Bitonto (BA), Dott. Michele Abbaticchio, comunica con Delibera n. 179 del 05/06/2014 l'adesione della Città di Bitonto agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.rn
Il Sindaco della Città di Domusnovas (CI), Sig. Angelo Deidda e l'Assessore Matteo Moi, comunicano con Delibera n. 80 del 04/06/2014 l'adesione della Città di Domusnovas agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.rn
Il Sindaco della Città di Casole Bruzio (CS), Dott. Salvatore Iazzolino, comunica con Delibera n. 19 del 08/05/2014 l'adesione della Città di Casole Bruzio agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Formia (LT), Dott. Sandro Bartolomeo, comunica con Delibera n. 150 del 29/05/2014 l'adesione della Città di Formia agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonialrn
Il Sindaco della Città di Serrastretta (CZ), Ing. Felice Maria Molinaro, comunica con Delibera n. 20 del 12/05/2014 l'adesione della Città di Serrastretta agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial
Il Sindaco della Città di Rodi Garganico (FG), Dott. Nicola Pinto, comunica con Delibera n. 112 del 24/04/2014 l'adesione della Città di Rodi Garganico agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Miglierina (CZ), Sig. Gregorio Guzzo, comunica con Delibera n. 19 del 29/04/2014 l'adesione della Città di Miglierina agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Sannicandro di Bari (BA), Dott. Vito Michele Domenico Novielli, comunica con protocollo n. 4984 del 2/05/2014 la propria personale adesione e quella della Città di Sannicandro di Bari (BA) agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Assisi (PG), Dott.Ing. Claudio Ricci, comunica che con delibera n. 108 del 16/05/2014 la Città di Assisi (PG) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial. Assisi è la 100esima Città !
Il Sindaco della Città di Calitri (AV), Sig. Antonio Gerardo Rubinetti, comunica che con delibera n. 36 del 28/04/2014 la Città di Calitri (AV) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Lucera (FG), Dott. Dotoli Pasquale, comunica che con delibera n. 144 del 17/04/2014 la Città di Lucera (FG) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Valenzano (BA), Sig. LOMORO ANTONIO, comunica che con delibera n. 32 del 04/04/2014 la Città di Valenzano (BA) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Umbriatico (KR), Dott. Rosario Pasquale Abenante, comunica che con delibera n. 13 del 17/02/2014 la Città di Umbriatico (KR) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Grumo Appula (BA), Sig. Michele D'Atri, comunica che con delibera n. 113 del 15/04/2014 la Città di Grumo Appula (BA) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Opera (MI), Sig. Ettore Fusco, comunica che con delibera n. 65 del 17/04/2014 la Città di Opera (MI) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Rionero in Vulture (PZ), Sig- Antonio Placido, comunica che con delibera n. 66 del 24/03/2014 la Città di Rionero in Vulture (PZ) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Roccasecca dei Volsci (LT), Dott.ssa Barbara Petroni, comunica che con delibera n. 15 del 27/02/2014 la Città di Roccasecca dei Volsci (LT) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Sirignano (AV), Sig. Raffaele Colucci, comunica che con delibera n. 23 del 25/03/2014 la Città di Sirignano (AV) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di LOcri (RC), Avv. Giovanni Calabrese e l'Assessore alla Cultura Avv.Anna Rosa Sofia, comunicano che con delibera n. 34 del 24/03/2014 la Città di Locri (RC) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Isola di Capo Rizzuto (KR), Sig. Gianluca Bruno, comunica che con delibera n. 24 del 27/02/2014 la Città di Isola di Capo Rizzuto (KR) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di San Bartolomeo in Galdo (BN), Ing.Vincenzo Sangregorio, comunica che con delibera Consiliare Unanime ed in seduta Pubblica. n. 4 del 12/02/2014, la Città di San Bartolomeo in Galdo (BN) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonia e segnatamente: "Di aderire all’invito del Comitato Tecnico Scientifico “ No Lombroso†affinchè l’intera Amministrazione assuma il ruolo di qualificato testimonial del Comitato stesso, contribuendo a dare efficacia all’azione di quest’ultimo e forte impulso alla realizzazione dei propri scopi , tesi alla difesa dei più alti valori umani, avverso qualsiasi forma di discriminazione, sollecitando altresì un Disegno di Legge che metta al bando la memoria di uomini colpevoli direttamente o indirettamente di delitti connessi con crimini di guerra o di razzismo."
Il Sindaco della Città di Verbicaro (CS), Dott. Felice Spingola, comunica che con delibera n. 13 del 30/01/2014 la Città di Verbicaro (CS) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Cropalati (CS), Sig. Fabrizio Grillo, comunica che con delibera n. 10 del 11/02/2014 la Città di Cropalati (CS) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Valverde (CT), Dott. Rosario Giuseppe D'Agata, comunica che con delibera n. 108 del 24/12/2013 la Città di Valverde (CT) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Colosimi (CS), Geom. Raffaele Rizzuto, comunica che con delibera n. 99 del 18/12/2013 la Città di Colosimi (CS) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Fuscaldo (CS), Arch. Gianfranco Ramundo, comunica che con delibera n. 75 del 18/12/2013 la Città di Fuscaldo (CS) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Solofra (AV), Sig. Michele Vignola, comunica che con delibera n. 219 del 19/12/2013 la Città di Solofra (AV) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Annone di Brianza (LC), Dott. Carlo Pasquale Colombo, comunica che con delibera n. 86 del 03/12/2013 la Città di Annone di Brianza (LC) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Soveria Simeri (CZ), Prof. Aldo Carmine Olivo, comunica che con delibera n. 101 dell' 11/12/2013 la Città di Soveria Simeri ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Cammarata (AG) Sig. Vito Mangiapane ed il Consigliere Dott. Nicolò Gabriele Madonia, comunica che con deliberazione unanime del Consiglio Comunale del 21/11/2013 n. 33 la Città di Cammarata ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Crotone, Avv. Peppino Vallone, comunica che con delibera n. 336 del 6/12/2013 la Città di Crotone ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial
Il Sindaco della Città di Scigliano (CS), Dott. Carlo Arcuri, comunica che con delibera n. 91 del 25/11/2013 la Città di Scigliano ha aderito agli scopi del Comitato No Lombroso diventandone Testimonial.
Ne danno l'annuncio il Sindaco Dott. Rocco La Valle e l'Assessore alla Cultura dott. Giovanni Siclari. Delibera n.ro 155 del 2/10/2013
Il Sindaco della Città di Mandatoriccio (CS), Dott. Angelo Donnici, comunica che con delibera Consiliare n. 33 del 25/11/2013 la Città di Mandatoriccio ha aderito agli scopi del Comitato No Lombroso diventandone Testimonial.rn
Il Sindaco della Città di Pentone (CZ), Sig.Raffaele Mirenzi, comunica che con delibera n. 67 del 12/11/2013 la Città di Pentone ha aderito agli scopi del Comitato No Lombroso diventandone Testimonial.rn
Il Sindaco della Città di Baselice (BN), Dott. Domenico Canonico, comunica che con delibera di Consiglio, con voto unanime, N. 36 del 02/10/2013 , la Città di Baselice ha aderito agli scopi del Comitato No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Suello (LC), Sig. Carlo Valsecchi, comunica personalmente con lettera Prot. 3807 del 19/10/2013 che la Città di Suello ha aderito agli scopi del Comitato No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Longobardi (CS), Sig. Giacinto Mannarino, comunica che con delibera 86 del 17/10/2013 la Città di Longobardi ha aderito agli scopi del Comitato No Lombroso diventandone Testimonial.rn
Il Sindaco della Città di Casteldaccia (PA), Ing. Fabio Spatafora, comunica che con lettera personale Prot. 16584 dell' 11/10/2013 che la Città di Casteldaccia ha aderito agli scopi del Comitato No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Maruggio (TA), Dott. Alberto Chimienti, comunica che con Delibera 180 del 11/10/2013 la Città di Maruggio ha aderito agli scopi del Comitato No Lombroso diventandone Testimonial.rn
Il Sindaco della Città di Fossato Serralta (CZ), Geom. Fratto Francesco Fiorino, comunica che con Delibera 45 del 3/10/2013 la Città di Fossato Serralta ha aderito agli scopi del Comitato No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Amato (CZ), Sig. Giuseppe Masi, comunica che con Delibera 47 del 23/09/2013 la Città di Amato ha aderito agli scopi del Comitato No Lombroso diventandone Testimonialrn
Il Sindaco della Città di Aquara (SA), Dott. Pasquale Brenca, ci comunica personalmente che con Delibera 72 dell'11/10/2013 la Città di Aquara ha aderito agli scopi del Comitato No Lombroso diventandone Testimonial
Il Sindaco di Falerna (CZ), Sig. Costanzo Giovanni, comunica con DELIBERA N.175 del 23/09/2013 l'adesione del Comune Di Falerna al Comitato Tecnico Scientifico “No Lombroso†assumendo il ruolo di testimonial e l'impegno a contribuire, dare efficacia all'azione del Comitato nonchérnimpulso per la realizzazione dei propri scopi;
Il Sindaco della Città di Acquappesa, Sig. Giovanni Saverio Capua, ci comunica l'avvenuta Delibera n. 74 adottata il 26/09/2013 relativa all'adesione dell’Amministrazione comunale al “Comitato tecnico scientifico No Lombrosoâ€, condividendo gli scopi del Comune di Motta S. Lucia e del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso", legati alla difesa di irrinunciabili principi etici, religiosi, morali e giuridici e così di supportarne l'Iniziativa assumendone il ruolo di Testimonial.rn
Il Sindaco della Città di Galbiate (LC), Sig. Livio Bonacina, ci comunica l'adesione della Giunta Comunale alle iniziative ed agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso". In particolare per quanto riguarda le modifiche che si vorrebbero apportare al Museo Cesare Lombroso, recuperando i resti ivi collocati anche a difesa di irrinunciabili principi umani e sociali.
Il Sindaco della Città di Badolato (CZ), Giuseppe Nicola Parretta, ci ha comunicato personalmente l'avvenuta Delibera (del 10/09/2013) relativa all'adesione dell’Amministrazione comunale al “Comitato tecnico scientifico No Lombrosoâ€, condividendone l'attività e gli obiettivi che animano l'origine del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" e assumendone il ruolo di Testimonial. Ringraziamo di cuore Pasquale Rudi, membro del nostro Comitato, che ha curato la procedura istituzionale dell'Istanza nonchè Cesare Stranges per il suo instancabile lavoro di coordinamento territoriale in terra di Calabria. A breve sarà pubblicata la Delibera integrale su www.nolombroso.org
Il Sindaco della Città di Borgia, Ing. Francesco Fusto, ci comunica l'avvenuta Delibera n. 126 adottata il 05/09/2013 relativa all'adesione dell’Amministrazione comunale al “Comitato tecnico scientifico No Lombrosoâ€, condividendone l'attività e gli obiettivi che animano l'origine del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" e assumendone il ruolo di Testimonial.rn
Per un disguido postale, comunichiamo con ritardo che Il Sindaco della Città di Cosenza, Arch. Mario Occhiuto, con personale lettera del 22 maggio 2013 ci informava dell'adesione dell’Amministrazione comunale al “Comitato tecnico scientifico No Lombrosoâ€, condividendone l'attività e gli obiettivi che animano l'origine del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" e assumendone il ruolo di Testimonial.rnrnrn
Il Sindaco della Città di San Chirico Raparo (PZ), Dott. Claudio Borneo, ci ha comunicato personalmente l'avvenuta Delibera relativa all'adesione dell’Amministrazione comunale al “Comitato tecnico scientifico No Lombrosoâ€, condividendone l'attività e gli obiettivi che animano l'origine del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" e assumendone il ruolo di Testimonial.rnrnRingraziamo di cuore Nicola Manfredelli, membro del nostro Comitato, che ha curato la procedura istituzionale dell'Istanza. rnrnA breve sarà pubblicata la Delibera integrale su www.nolombroso.org
Il Sindaco della Città di Marcellinara, Sig. Giacomo Scerbo, ci comunica l'avvenuta Delibera n. 57 adottata il 08/08/2013 relativa 'adesione dell’Amministrazione comunale al “Comitato tecnico scientifico No Lombrosoâ€, condividendone l'attività e gli obiettivi che animano l'origine del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" e assumendone il ruolo di Testimonial.rn
Il Sindaco, Dott. Emilio Bonifazi della Città di Grosseto ci comunica l'avvenuta Delibera n. 269 adottata il 16/07/2013 relativa 'adesione dell’Amministrazione comunale al “Comitato tecnico scientifico No Lombrosoâ€, condividendone l'attività e gli obiettvi che animano l'origine del Comitato Tecnico Scirntifico "No Lombroso" e assumendone il ruolo di Testimonial.
Il Sindaco, Sig. Salvatore Parrotta della Città di Panettieri ci comunica con protocollo n. 35 dell'31/07/2013 l'adesione dell’Amministrazione comunale “Comitato tecnico scientifico No Lombrosoâ€, condividendone l'attività e gli obiettvi che animano l'origine del Comitato Tecnico Scientifico "No LOmbroso", In modo particolare alla restituzione dei resti trattenuti presso il Museo di Antropologia Criminale "Cesare Lombroso di Torino o presso qualsiasi altra simile istituzione museale ad eventuali discendenti che ne abbiano fatto richiesta,o che la faranno, nonchè al paese di origine ai fini di una degna e cristiana sepoltura.
Il Sindaco Vito Siciliano della Città di Binetto ci comunica con protocollo n. 4033 dell'8/08/2013 :In qualità di sindaco del Comune di Binetto, sono a manifestare la volontà dell’Amministrazione comunale da me presieduta di aderire al “Comitato tecnico scientifico No Lombrosoâ€, condividendone gli scopi statutari, ed in particolare di contribuire all’iniziativa di cui in oggetto.rnLa palese assurdità scientifica, con evidenti basi razziste, delle teorie del medico Lombroso, non merita di essere tramandata, neanche come falsa teoria, alle future generazioni. I valori che abbiamo il dovere di trasmettere, impiegando il tempo della nostra limitata esistenza, sono di tutt’altra e opposta natura. Augurandomi che gli scopi del Comitato possano presto realizzarsi, porgo i miei cordiali saluti.
Il Sindaco Dott. Sergio Abramo della Città di Catanzaro ci comunica a nome della Giunta Comunale la condivisione delle iniziative e degli scopi del Comitato Tecnico-Scientifico “No Lombroso†al fine di ottenere i resti di Giuseppe Villella dal Museo “Cesare Lombroso†di Torino, affinché abbiano degna sepoltura presso Motta Santa Lucia, nonché la restituzione delle residue, numerose spoglie ancora esposte presso il sopraccitato Museo, anche al fine della tutela e del rispetto dei fondamentali diritti umani, nel rifiuto di qualsiasi atteggiamento discriminatorio, razzista ed offensivo nei riguardi della dignità dell’uomo;rnrnrn
Il Sindaco Prof. Alessio Pascucci della Città di Cerveteri (RM) con lettera del 22/07/2013 e a nome dell'intera Amminstrazione Comunale, esprime sostegno al Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso", in qualità di Testimonial, volendo contribuire a dare efficacia ed impulso all'azione ed alla realizzazione degli scopi da esso perseguiti, confermando anche la completa disponibilità a concedere spazi per eventuali attività convegnistiche che il nostro Comitato vorrà proporre.
Il Sindaco Arch. Salvatore Iacobellis della Città di Scanzano Ionico (MT) con deliberazione n.ro 43 del 17/07/2013, ha aderito al Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso", in qualità di Testimonial, volendo contribuire a dare efficacia ed impulso all'azione ed alla realizzazione degli scopi da esso perseguiti.
Il Sindaco Avv. Francesco Moio della Città di Brancaleone (RC) con deliberazione n.ro 4866 del 19/07/2013, accolglie l'invito di adesione al Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" esprimendo condivisione,all'attività e agli obiettivi legati alla difesa di irrinunciabili principi etici, religiosi, morali e giuridici.
Il Sindaco Parisi Antonio e la Giunta di Altavilal Milicia comunicano con delibera 77, in Data 18/06/2013 LA CONDIVISIONE E SOSTEGNO DEL COMUNE DI ALTAVILLA MILICIA ALLE INIZIATIVE E AGLI SCOPI DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO " NO LOMBROSO" rnSegretario Verbalizzante Fragale Francesco,PARISI ANTONINO SINDACO, PETRANCOSTA GIUSEPPE VICE SINDACO, LO BOSCO VINCENZO ASSESSORE, ROMANO ALESSIA ASSESSORE, PINELLO ROSALIA ASSESSORE
Il Sindaco Prof. Vincenzo Fratianni e la Giunta della Città di Ferrazzano (CB) con deliberazione n.ro 62 del 01/07/2013 accolgono l'invito di adesione al Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" esprimendo condivisione, all'attività e agli obiettivi che animano l'origine del Comitato Tecnico Scientifico "Ne Lombroso" in modo particolare alla restituzione dei resti trattenuti presso il Museo di Antropologia Criminale "Cesare Lombroso" di Torino o presso qualsiasi altra simile istituzione museale ad eventuali discendenti che ne abbiano fatto richiesta, o che ne faranno richiesta, nonché al paese di origine ai fini di una degna e cristiana sepoltura;
Il Sindaco Rag. Franco Pallotta e la Giunta della Città di Montecilfone (CB) con deliberazione n.ro 84 del 08/07/2013 accolgono l'invito di adesione al Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" esprimendo condivisione, all'attività e agli obiettivi che animano l'origine del Comitato Tecnico Scientifico "Ne Lombroso" in modo particolare alla restituzione dei resti trattenuti presso il Museo di Antropologia Criminale "Cesare Lombroso" di Torino o presso qualsiasi altra simile istituzione museale ad eventuali discendenti che ne abbiano fatto richiesta, o che ne faranno richiesta, nonché al paese di origine ai fini di una degna e cristiana sepoltura;rn
Il Sindaco Arch. Gianfranco De Vito e la Giunta della Città di Jacurso (CZ) con deliberazione n.ro 32 del 01/07/2013 accolgono l'invito del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" rendendosi testimonial del Comitato tecnico-scientifico “No Lombroso†e formalizzando l’adesione, al fine di dare sostegno ad ogni e qualsiasi iniziativa che si prefigga il perseguimento degli scopi meglio descritti nella parte motivazioni del deliberato;rn
Il Sindaco Giuseppe Lucente e la Giunta della Città di Tiriolo (CZ) con deliberazione n.ro 88 del 25/06/2013 accolgono l'invito del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" rendendosi testimonial del Comitato tecnico-scientifico “No Lombroso†condividendone le teorie e gli scopi;
Il Sindaco Geom. Pietro Fazio e la Giunta della Città di Feroleto Antico (CZ) con deliberazione n.ro 52 del 20/06/2013 accolgono l'invito del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso", condividendo e sostenendo le iniziative e gli scopi.
Il Sindaco dott. Mario Deonofrio e la Giunta della Città di Girifalco (CZ) con deliberazione n.ro 50 del 06/06/2013 hanno aderito algli scopi del Comitato Scientifico “No Lombrosoâ€, all'attività e agli obiettivi che ne animano l'origine, in modo particolare alla restituzione dei resti trattenuti presso il museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso†di Torino o presso qualsiasi altra simile istituzione museale ad eventuali discendenti che ne abbiano fatto richiesta, o che ne faranno richiesta, nonché al paese di origine ai fini di una degna e cristiana sepoltura; Di incaricare il Sindaco a partecipare il presente deliberato al succitato Comitato Tecnico Scientifico “No Lombrosoâ€.rn
Il Sindaco Geom.Alessandro Falvo ci comunica che la Città di Cicala ha deliberato l'adesione agli scopi del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco dott. Luciano Di Biase e la Giunta della Città di Mirabello Sannitico (CB) con deliberazione n.ro 39 del 03/06/2013 hanno aderito algli scopi del Comitato Scientifico “no Lombroso†in modo particolare alla restituzione dei resti trattenuti presso il museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso†di Torino o presso qualsiasi altra simile istituzione museale ad eventuali discendenti che ne abbiano fatto richiesta, o che ne faranno richiesta, nonché al paese di origine ai fini di una degna e cristiana sepoltura; Di incaricare il Sindaco a partecipare il presente deliberato al succitato Comitato Tecnico Scientifico “No Lombrosoâ€.
Il Sindaco Vitaliano Papillo e la Giunta della Città di Gerocarne (VV) con deliberazione n.ro 24 del 18/06/2013 hanno condiviso la difesa degli irrinunciabili principi etici, religiosi, morali giuridici, aderendo all'iniziativa e agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso", accettando di asssumere il ruolo di "Testimonial" dello Stesso;rn
Il Sindaco Avv.Giuseppe Sagliocco e la Giunta della Città di Aversa (CE) con deliberazione n.ro 197 del 14/06/2013 hanno confermato di condividere gli scopi del Comune di Motta S. Lucia e del Comitato tecnico Scientifico" No Lombroso, e in particolare le azioni promosse dagli stessi al fine di ottenere la restituzione dei resti di Giuseppe Villella, cittadino di Motta S. Lucia, dal Museo " Cesare Lombroso" di Torino, affinchè abbiano degna sepoltura nel proprio paese natale, nonché per la restituzione delle residue , numerosissime spoglie ancora esposte presso il citato museo in quanto rivolto alla tutela ed al rispetto dei diritti umani, nel rifiuto di qualsiasi atteggiamento di discriminazione, razzismo ed offesa alla dignità umana; Di assumere il ruolo di " testimoniai" del Comitato, contribuendo a dare efficacia all'azione di quest'ultimo e forte impulso alla realizzazione dei propri scopi;
Il Sindaco Ing. Pietro Raso e la Giunta della Città di Gizzeria (CZ) con deliberazione n.ro 62 del 13/06/2013 hanno dato adesione, esprimendo condivisione e sostegno all'iniziativa del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso".rn
Il Sindaco Dott. Salvatore Di Sì, il Vicesindaco e la Giunta della Città di Stefanaconi con deliberazione n.ro 34 del 10/06/2013 hanno dato adesione, esprimendo condivisione, all'attività e agli obiettivi che animano l'origine del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" in modo particolare alla restituzione dei resti trattenuti presso il Museo di Antropologia Criminale "Cesare Lombroso" di Torino o presso qualsiasi altra simile istituzione museale ad eventuali discendenti che ne abbiano fatto richiesta, o che ne faranno richiesta, nonché al paese diorigine ai fini di una degna e cristiana sepoltura;rnDi incaricare il Sindaco a partecipare il presente deliberato al succitatornComitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" .
Il Sindaco Dott. Angelo Codagnone, il Vicesindaco e la Giunta della Città di San Giuliano del Sannio(CB) rncon deliberazione n.ro 40 del 23/05/2013 hanno dato adesione, esprimendo condivisione, all'attività e agli obiettivi che animano l'origine del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" in modo particolare alla restituzione dei resti trattenuti presso il Museo di Antropologia Criminale "Cesare Lombroso" di Torino o presso qualsiasi altra simile istituzione museale ad eventuali discendenti che ne abbiano fatto richiesta, o che ne faranno richiesta, nonché al paese dirnorigine ai fini di una degna e cristiana sepoltura;
Il Sindaco Dott. Eugenio Gallo, il Vicesindaco e la Giunta della Città di Martirano Lombardorncon delibera 38 del 3/06/2013, hanno assunto il ruolo di Testimonial del Comitato No Lombroso condividendo gli scopi del Comune di Motta S. Lucia e del Comitato Tecnico Scientifico “NornLombrosoâ€, e in particolare le azioni promosse dagli stessi al fine di ottenere la restituzione dei restirndi Giuseppe Villella, cittadino di Motta S. Lucia, dal Museo “Cesare Lombroso†di Torino affinché abbiano degna sepoltura nel proprio paese natale, nonché per la restituzione delle residue, numerosissime, spoglie ancora esposte presso il citato museo in quanto rivolto alla tutela e alrnrispetto dei diritti umani, nel rifiuto di qualsiasi atteggiamento di discriminazione, razzismo ed offesarndella dignità dell’uomo;
Il Sindaco Dott. Giovanni Paola, il Vicesindaco e la Giunta della Città di Conflenti con delibera 37 del 13/05/2013, hanno assunto il ruolo di Testimonial del Comitato No Lombroso condividendo e sostenendo l'attività e gli scopi del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" ed in particolar modo l'iniziativa volta alla restituzione dei resti mortali del cittadino di Motta S. Lucia Giuseppe Villella...
Il Sindaco Michele Rizzo e la Giunta della Città di Platania con delibera 42 del 30/05/2013, hanno assunto il ruolo di Testimonial del Comitato No Lombroso condividendo gli scopi del Comune di Motta S. Lucia e del Comitato medesimo al fine di ottenere la restituzione dei resti di Giuseppe Villella, cittadino di Motta S. Lucia, dal museo "Cesare Lombroso" di Torino affinchè abbiano degna sepoltura nel proprio paese natale, nonchè l arestituzione delle residue, numerosissime, spoglie ancora esposte presso il citato museo in quanto rivolto a tutela e al rispetto dei diritti umani, nel rifiuto di qualsiasi atteggiamento di discriminazione, razzismo ed offesa della dignità dell'uomo...
Il Sindaco Dr. Giuseppe Lacicerchia e la La Giunta della Città di Craco (MT), rncon deliberazione n.ro 39 del 28 Maggio 2013,hanno Approvato: Condivisione ernsostegno all'iniziativa e agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso",rnaccettando di assumere il ruolo di Testimonial del Comitato.
Il Sindaco Vincenzo Tamburi e la La Giunta della Città di San Basile, con deliberazione n.ro 45 del 30 Aprile 2013,hanno Approvato: Condivisione e sostegno all'iniziativa e agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" e del Comune di Santa Lucia e di assumere il ruolo di Testimonial del Comitato, contribuendo a dare efficacia all'azione di quest'ultimo e forte impulso alla realizzazione dei propri scopi.
Il Sindaco Dott. Giuseppe Aieta e la La Giunta della Città di Cetraro, con deliberazione n.ro 54 del 8 Maggio 2013,hanno Approvato: Condivisione e sostegno alle iniziative del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" Considerato che la Città di Cetraro promuove, per Statuto, ogni iniziativa a difesa della dignità dell'uomo e contro ogni forma di razzismo o discriminazione; Che la Giunta Comunale condivide gli obiettivi che animano l'origine e l'attività del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso", in particolar modo l'iniziativa volta alla restituzione dei resti mortali, trattenuti presso il Museo Cesare Lombroso con sede in Torino, del cittadino calabrese di Motta Santa Lucia, Giuseppe Villella, il cui cranio è esposto con evidenza nel suddetto Museo "Lombroso" , additato quale prototipo del «delinquente per natura» a persistente danno della Calabria e dei suoi cittadini. Ritenuto di dover far proprie le istanze del prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci presso il Ministro dell 'Interno, anch'esse rivolte al raggiungi mento degli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso; delibera di manifestare sostegno agli scopi di cui sopra, legati alla difesa di irrinunciabili principi etici, religiosi, morali e giuridici, ritenendo di condividere l'adesione all'iniziativa in oggetto.
l Sindaco Sig. Maurizio De Nisi e la La Giunta della Città di Filadelfia, con deliberazione n.ro 23 del 4 Maggio 2013,hanno Approvato: 1. di condividere gli scopi del Comune di Motta S. Lucia e del Comitato TecnicornScientifico “No Lombrosoâ€, e in particolare le azioni promosse dagli stessi al fine di ottenere la restituzione dei resti di Giuseppe Villella, cittadino di Motta S. Lucia, dal Museo “Cesare Lombroso†di Torino affinché abbiano degna sepolturarnnel proprio paese natale, nonché per la restituzione delle residue, numerosissime, spoglie ancora esposte presso il citato museo in quanto rivolto alla tutela e al rispetto dei diritti umani, nel rifiuto di qualsiasi atteggiamento di discriminazione, razzismo ed offesa della dignità dell’uomo; 2. di dare atto che la presente deliberazione non comporta alcun onere di spesa perrnl’Ente Comune; 3. di dare al presente atto deliberativo, con separata votazione unanime, immediata esecutività ai sensi dell’articolo 134, comma 4, del TUEL, approvato con D. Lgs 267/2000 e successive modifiche ed integrazioni.
Il Sindaco Avv. Antonella Bartucca e la La Giunta della Città di Francavilla Angitola, con deliberazione n.ro 21 dell'11 Aprile 2013,hanno approvato : Di aderire, esprimendo condivisione, all'attività e agli obiettivi che animano l'origine del Comitato Scientificorn" No Lombroso " in modo particolare alla restituzione dei resti trattenuti presso ii Museo di Antropologia Criminale " Cesare Lombroso " di Torino o presso qualsiasi altra simile istituzione museale ad eventuali discendenti che ne abbiano fatta richiesta, o che ne faranno richiesta, nonché al paese di origine ai fini di unarndegna e cristiana sepoltura;rnDi incaricare il Sindaco a partecipare il presente Deliberato al succitato Comitato Tecnico Scientifico " No Lombroso " ;rnDi dichiarare, ad unanimità di voti, il presente atto immediatamente esecutivo.
La Giunta della Città di Acquaformosa, con deliberazione n.ro 6 del 18 Marzo 2013,ha approvato : Condivisione e sostegno alla iniziativa e agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" e del Comune di Motta Santa Lucia. IL Sindaco Giovanni Manoccio e la Giunta.
Il Consiglio Comunale di Napoli, con deliberazione del 14 Marzo 2013,ha approvato all'Unanimità la mozione di Condivisione e sostegno alla iniziativa e agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso". Proponente il Presidente del Consiglio Domenico Palmieri, mozioni di Davide Lebro e Marco Esposito.
La Giunta della Città di Lamezia Terme, con deliberazione n.ro 78 del 22 Febbraio 2013,ha approvato : Condivisione e sostegno alla iniziativa e agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" e del Comune di Motta Santa Lucia. IL Sindaco Giovanni Speranza e la Giunta.
La Giunta dell'Amministrazione Provinciale di Catanzaro,con deliberazione n.ro 20 dell'11 Gen.2013,rnha approvato: Condivisione e sostegno alla iniziativa e agli scopi del Comitato Tecnico Scientificorn"No Lombroso" e del Comune di Motta Santa Lucia. IL presidente Wanda Ferro,il Vicepresidente Maurizio Vento e gli Assessori, Michelangelo Ciurleo,rnRoberto Costanzo, Salvatore Garito, Alessandro Isabella, Giacomo Matacera, Nicolantonio Montepaone,rnSergio Polisicchio.
Il Sindaco di Bianchi Francesco Prof. Villella e l'Assessore alla Cultura Pasquale Prof. Taverna ci comunicano la delibera di Giunta della Città di Bianchi di adesione agli scopi del comitato NoLombroso,-Condivisione e sostegno del Comune di Bianchi (Cs) alle iniziative ed agli scopi del Comitato Scientifico "No Lombroso"-(vedi testo delibera nella sezione press)rnrnrn
Il Sindaco di Bari Emiliano dott. Michele ci comunica la delibera di Giunta della Città di Bari di adesione agli scopi del comitato No Lombroso il giorno 26/10/2012.rnrnC O M UN E D I BARI, DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE, SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 2012, DELIBERA N.603, O G G E T T O, ADESIONE ALLE INIZIATIVE DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO NO LOMBROSO"rn(vedi testo delibera nella sezione press)
L'Amministrazione Comunale di Aprigliano (CS) comunica di aver deliberato in Consiglio Comunale all'unanimità l'adesione agli scopi del comitato No Lombroso il giorno 12/06/2012.
Il prof. Gino Cesare Gasbarrone ci comunica che il Comune di Sonnino (LT) è Testimonial del nostro Comitato per effetto della delibera del 20 dicembre 2010, quando egli era Sindaco della Città : Vista la nota del Comitato „No Lombroso“ a noi pervenuta il 1/12/2010 prot. 11516 nella quale si sensibilizzavano le Amministrazioni interessate ad intervenire al fine di rispettare la dignità dell’essere umano;rnRitenuto che è condivisibile il principio per il rispetto in particolare verso chi non ha avuto una degna sepoltura dopo la sua morte;rnConsiderato che è doveroso riportare le spoglie o ciò che resta del nostro concittadino, vissuto nell‘800 e conosciut come brigante Gasparone, che sono state nei tempi passati oggetto di studi scientifici e attualmente risultano far parte di un museo di Torino;rnEvidenziata la volontà dell‘Amministrazione di recuperare le residue spoglie trattenute a Torino del Sonninese Gasbarrone Antonio meglio noto all’epoca come Capobanda nello Stato Pontificio;rnVisto l’esito della votazione palese espressa per alzata di mano con il seguente risultato:rnrnPresenti n.13rnVotanti n.13rnAstenuti nessunornVoti favorevoli n.13rnVoti contrari nessunornrnDeliberarnrn1) Di dare mandato al Sindaco perchè metta in atto tutte le iniziative necessarie per riportare a Sonnino i resti di „Gasparone“ e qualunque altro oggetto che gli appartenga.
L'Amministrazione Comunale di Botricello, attraverso il Gruppo Consiliare di maggioranza "Botricello nel cuore", comunica di aver deliberato in Giunta Comunale l'adesione agli scopi del comitato No Lombroso il giorno 19/06/2012, punto 6 del documento.
Il Sindaco Giuseppe Amelio comunica che in data 8 giugno 2012 è stata deliberata l'adesione del Comune di Sellia Marina (CZ) agli scopi del Comitato Tecnico-Scientifico No Lombroso.rn
Il Sindaco Antonio Martone comunica con delibera n.46 del 23/05/2012 l'adesione del Comune di Rogeno (LC) agli scopi del Comitato Tecnico-Scientifico No Lombroso".
Il Sindaco Giuseppe Pitaro ci comunica che il Comune di Torre Ruggiero ha aderito al Comitato No Lombroso (8 giugno 2012).
Il Sindaco Sig.ra Cristina Bartesaghi comunica con atto prot. n.4541 del 12/06/2012 l'adesione del Comune di Abbadia Lariana (LC) agli scopi del Comitato Tecnico-Scientifico No Lombroso".
Il Comune di San Giovanni in Fiore ha aderito al Comitato No Lombroso con voto unanime il giorno 11 giugno 2012. rn
Il Sindaco Sicilia Antonio ed il Vicesindaco Domenico Vulcano comunicano che Il Comune di Crucoli(KR) ha aderito al Comitato No Lombroso con delibera n. 30 del 22 maggio 2012.
rp- A42- N. 278 –nonl Reggio Calabria, 10.05.2012 +++ -uscr Su mozione dell'on. Giuseppe Giordano:rnIl Consiglio regionale della Calabria, a conclusione della seduta odierna, ha approvato, tra l’altro, una mozione con cui “impegna il Presidente e la Giunta regionale a promuovere ogni iniziativa che rientri nelle loro competenze, anche accogliendo e sostenendo moralmente il Comitato No Lombroso, affinché si giunga alla restituzione delle spoglie trattenute nel Museo di Antropologia Criminale Cesare Lombroso di Torino ai discendenti o Amministrazioni comunali di origine che ne avessero fatto richiesta, ovvero, per i resti incogniti, che nessuno può reclamare, accogliere la disponibilità manifestata da don Antonio Loffredo, parroco del Rione Sanità di Napoli, affinché tali resti vengano inumati nel Cimitero delle Fontanelle di Napoli, altresì luogo di asilo dei perduti per eccellenzaâ€. La mozione, in particolare, sottolinea che “la Giunta Comunale di Motta Santa Lucia (Cz) ha adottato da tempo un deliberato con cui si dà mandato al sindaco, avv. Amedeo Colacino, di fare quanto nelle sue prerogative istituzionali per ottenere la restituzione delle spoglie del brigante Giuseppe Villella (nel cranio del quale Cesare Lombroso asseriva di avere individuato la famigerata fossetta occipitale mediana), tuttora “ignobilmente esposte nel Museo Cesare Lombroso di Torinoâ€. Inoltre, si segnala che “per la restituzione delle spoglie dello stesso Giuseppe Villella si è attivato Sua Eccellenza Antonio Reppucci, Prefetto di Catanzaro, che ha posto la questione all'attenzione del Ministero dell'Internoâ€. La mozione, pienamente condivisa dal presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico (che l’ha siglata) e dall’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, che ha definito l’iniziativa “non nostalgica, né conservatrice†ed il caso Villella “l’archetipo della presunta minorità del Mezzogiorno†è stata siglata dai consiglieri regionali Giuseppe Giordano (Gruppo IDV); Alfonso Dattolo (capogruppo UDC); Emilio De Masi (capogruppo IDV); Gianpaolo Chiappetta (capogruppo PDL) Francesco Talarico (Presidente Consiglio regionale); Domenico Talarico (Gruppo IDV); Sandro Principe (capogruppo PD); Giulio Serra ( capogruppo Insieme per la Calabria – Scopelliti presidente); Giuseppe Bova (capogruppo Misto); Giovanni Bilardi (capogruppo Scopelliti presidente)
Il Sindaco Mario Talarico comunica che Il Comune di Carlopoli ha aderito al Comitato No Lombroso con delibera n. 23 del 24 aprile 2012.
Il Sindaco Claudio Scavera ed il Consigliere Angelo Scuderi ci pregiano della seguente comunicazione: Il Consiglio Comunale, Vista la nota del Consigliere Scuderi prot. n. 2020 del 9/2/2012, Uditi gli interventi effettuati dai Consiglieri, Visto l'O.A.EE.LL- vigente nella regione Siciliana, come modificato ed integrato dalla LL.RR. nn.48/1991 e 30/2000; ad unanimità di voti, espressi per alzata di mano -DELIBERA- 1) Di fare voti all'istituto Comprensivo "Giovanni Paolo II" affinchè venga rimossa l'intitolazione ad Alfredo Niceforo del plesso scolastico adibito a scuola media inferiore giacchè tale denominazione, proprio per le ideologie propugnate dal criminologo ed antropologo di scuola lombrosiana, appare in contrasto con la funzione educativa demandata all'istituzione scolastica.") di aderire alle iniziative ed agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso"...
Il Sindaco Sig. Francesco Fragale comunica con lettera Prot. 1221 del 13/04/22012 che con delibera N.ro 18 del 4/04/2012 della Giunta Comunale il Comune di San Pietro Apostolo (CZ) ha aderito alle iniziative ed agli scopi del Comitato Tecnico-Scientifico No Lombroso" con pieno sostegno. Il Comune di San Pietro Apostolo è stato recentemente insignito di onorificenza dal Presidente della Repubblica in occasione del 150mo Anniversario dell'Unità d'Italia e ciò rende questa adesione carica di significati per il tanto atteso riequilibrio Nord-Sud e che il ritorno in patria dei resti di Giuseppe Villella suggellerà . rn
Il Sindaco Arch.Giuseppe Conti comunica con atto prot. n.3177 del 11/04/2012 l'adesione del Comune di Garlate (LC) agli scopi del Comitato Tecnico-Scientifico No Lombroso".
Il Sindaco Dott.Gian Mario Fragomeli comunica che con delibera della Giunta Comunale n.3940 del 06/04/2012 il Comune di Cassago Brianza (LC) ha aderito alle iniziative ed agli scopi del Comitato Tecnico-Scientifico No Lombroso" con pieno sostegno personale e dell'Amministrazione Comunale agli scopi statutari ed in particolare condividendo il duplice intento di perseguire ogni forma di ignoranza, intolleranza, violenza, censura, ingiustizia, discriminazione e razzismo derivante dalle ormai sconfessate teorie lombrosiane e di riconoscere il diritto di ogni essere umano al rispetto delle proprie spoglie mortali e ad una degna sepoltura.rnrnrnrn
Il Sindaco Dott.Riccardo Mariani comunica che con delibera della giunta comunale n.4620 del 14/03/2012 il Comune di Mandello del Lario (LC) ha aderito alle iniziative ed agli scopi del Comitato Tecnico-Scientifico No Lombroso" con piena adesione personale e dell'Amministrazione Comunale agli scopi statutari ed in particolare alle modificazioni museali ed alla restituzione dei resti ai discendenti o ai paesi di origine.rn
Il Sindaco Avv.Giuseppe Borgonovo comunica che con delibera della giunta comunale n.16 del 29/02/2012 il Comune di Bosisio Parini (LC) ha aderito alle iniziative ed agli scopi del Comitato Tecnico-Scientifico No Lombroso" deliberando: 1) di esprimere condivisione all'attività e agli obiettivi che animano l'origine del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" in modo particolare con riferimento alle conseguenze dell'operato del clinico veronese Cesare Lombroso e delle sue teorie; 2) di esprimere altresì condivisione circa la modificazione che si vorrebbe apportare al Museo di Torino con particolare attenzione alla restituzione dei resti ivi trattenuti, ai fini di una degna sepoltura.
Il Sindaco Sig. Baldassarre Mauri comunica che con delibera della giunta comunale n.1653 del 5/03/2012 il Comune di Civate (LC) ha aderito alle iniziative ed agli scopi del Comitato Tecnico-Scientifico No Lombroso" con piena adesione personale e dell'Amministrazione Comunale.rnrn
Il Sindaco Dott. Virginio Brivio comunica che con delibera della giunta comunale n. 7099 VB/sr del 15/02/2012 il Comune di Lecco ha aderito alle iniziative ed agli scopi del Comitato Tecnico-Scientifico No Lombroso" dichiarandone la più ampia condivisione.
Il Sindaco Dott. Giovanni Codega comunica che con delibera della giunta comunale n. 517 del 24/01/2012 il Comune di Malgrate (LC), con voto unanime su proposta degli 'assessori Floro Rauti e Carmine De Lillo, ha aderito alle iniziative ed agli scopi del Comitato Tecnico-Scientifico No Lombroso con particolare riguardo alla sepoltura dei resti di tutte le persone tutt'ora orribilmente esposti nel Museo di Antropologia Criminale "Cesare Lombroso" di Torino ed in qualunque altra sede museale d’Italia.
Il Sindaco Avv. Domenico Matera comunica che con delibera della giunta comunale n. 208 del 20/01/2012 il Comune di Bucciano (BN), con voto unanime su proposta dell'assessore Carlo Iuliucci, ha aderito alle iniziative ed agli scopi del Comitato Tecnico-Scientifico No Lombroso manifestando il sostegno del Comune di Bucciano e la più ampia disponibilità a contribuire alla realizzazione degli obiettivi.
Il Sindaco Dott. Ing. Marco Rusconi comunica che con delibera della giunta comunale n. 25049 del 28/12/2011 il Comune di Valmadrera (LC), con voto unanime su proposta dell'assessore Emilio Zangari, ha aderito alle iniziative ed agli scopi del Comitato Tecnico-Scientifico No Lombroso con particolare riguardo alla sepoltura dei resti di Giuseppe Villella e di quanti sono tutt'ora orribilmente esposti nel Museo di Antropologia Criminale "Cesare Lombroso" di Torino.rnrnrnrn
Il Sindaco Avv. Amedeo Colacino comunica che con delibera della giunta comunale n. 90 del 27/09/2010 il Comune di Motta Santa Lucia (CZ), città natale del Sig. Giuseppe Villella, ha aderito al Comitato Tecnico-Scientifico No Lombroso. I resti di Giuseppe Villella sono tutt'ora orribilmente esposti nel Museo di Antropologia Criminale "Cesare Lombroso".
IL Senatore Saverio De Bonis ha comunicato la sua decisione di aderire al Comitato NoLombroso in qualità di Testimonial!
DON TEODORO BECCIA
Nato a Mariano Comense (Co) il 7 giugno 1978
Ha compiuto gli studi per il sacerdozio presso il Pontificio Collegio Leoniano di Anagni (fr)
Il 21 giugno 2013 ha conseguito il baccellierato in Sacra Teologia
E’ stato ordinato sacerdote il 28 giugno 2014 da mons. Vincenzo Apicella, vescovo della Diocesi Suburbicaria di Velletri – SegnirnHa studiato Diritto Canonico presso la Pontificia Università Lateranense in Roma
L’8 febbraio 2018 ha conseguito la Licenza in Diritto Canonico
Amministratore Parrocchiale della Parrocchia “SS.mo Nome di Maria” in Genzano di Roma (Rm)
Promotore di giustizia presso il Tribunale Ecclesiastico della Diocesi di Velletri Segni
Consigliere dell’Istituto Diocesano Sostentamento Clero di Velletri-Segnirn
La dottoressa Cinzia Perrone, residente a Jesi e orgogliosamente napoletana, è una scrittrice di narrativa e di poesia, anche se nel suo blog, che vi consigliamo, ama affrontare con i suoi articoli varie tematiche, tra cui anche quella meridionalista che ha sposato da tempo. Con questa sua ultima pubblicazione, che presenterà il prossimo 3 novembre presso la libreria IOCISTO in via Domenico Cimarosa a Napoli, usando prosa, versi, e pensieri, (infatti il sottotitolo del libro è "raccolta di racconti, poesie e riflessioni”) riesce a parlare al pubblico, usando approcci diversi, di quei temi e di quelle problematiche sociali a lei da sempre cari, con la delicatezza di un raffinato cantastorie.
Ella ci dice:
Scempio, brutale esposizione, manifestazione del più bieco e crudele razzismo mascherato da scienza. Non ho altre parole per descrivere quella specie di museo in quel di Torino. Voglio solo concludere con un riferimento letterario; persino il guerriero spietato e iracondo Achille restituì i resti mortali del suo acerrimo nemico Ettore al padre implorante di quest’ultimo, il buon Priamo, perché ne fosse data una degna sepoltura… Quante lacrime ancora ha da versare il nostro Sud per l’assenza di un fiero sepolcro, continuando invece ad avere sotto gli occhi tale profanazione?
La Città di Pazzano (RC) è Testimonial del Comitato No Lombroso Pubblicato il 15/11/2017 Il Sindaco della Città di Pazzano (RC), Alessandro Taverniti, comunica che con delibera n.ro 46 del 3 Novembre 2017, la Città di Pazzano è Testimonial del Comitato No Lombroso. Ringraziamo la Prof.ssa Antonella Musitano che ha curato l'intero iter di adesione mentre ricordiamo a tutti che Pazzano rimase famosa nel mondo per le sue miniere di ferro che crearono fin dagli albori (1.650 ca.) l'industria poi metallurgica delle due Sicilie. Le prime tubazioni in ferro, utili alla realizzazione dell'acquedotto Carolino (tuttora in funzione), furono prodotte tra Stilo e Pazzano. Poi Pazzano passò al servizio di Mongiana, primo sito siderurgico del sistema italiano 1.770 ca.
Il Prof. Paolo Mazzone, naeurochirurgo, è Testimonial del nostro Comitato No Lombroso e ci dice: "Cesare Lombroso fu il consapevole braccio "accademico" della classe dirigente nordista che sostenne e realizzò la conquista del Regno Duo Siciliano. Le azioni criminose dei vincitori, volte alla soluzione della guerriglia antiunitaria [definita "brigantaggio"], passarono anche attraverso la colpevolizzazione "genetica" della rivolta, basata su un delirante razionale "pseudoscientifico". Le teorie di CL, in seguito, ispirarono e diedero un enorme contributo alle follie ideologiche, e non solo, del nazionalsocialismo e, per ironia della sorte, vennero proprio da un medico di famiglia ebraica (!!); la cui espulsione dalla Società di Antropologia appare più che giustificata."
Curriculum Vitae
Neurochirurgia – Nch Funzionale e Stereotassica
1. Stage di un anno in periodi diversi presso CHU - Università di Grenoble – Neurochirurgia nel 1995 (Prof AL Benabid).
2. > 3000 interventi in Neurochirurgia generale come primo operatore (Vasculare e Tumorale, Traumatologica etc); particolarmente di Neurochirurgia Stereotassica e Funzionale (900), effettuati presso Neurochirurgia Università Cattolica in Roma; Ospedale Bellaria di Bologna; E.O. Ospedali Galliera Genova; Ospedale CTO - ASL RM2 (ex RMC); AO Cardarelli Napoli.
3. 200 Pubblicazioni Scientifiche
4. Oratore invitato o Presidente o Moderatore in molti
“Meetings” Nazionali e Internazionali. (Vedi elenco allegato)
5. Presidente ed Organizzatore del Ith Roman Symposium
on Neuromodulation nel Dicembre 2002.
6. Presidente ed Organizzatore della 3rd International Conference
on PPTg Surgery, Roma Maggio 5-7, 2010.
7. Presidente ed Organizzatore del 4th International Conference
on PPTg Surgery, Roma Dicembre 18 – 21 , 2014.
8. Letture Accademiche; 2 Pubblicazioni monografiche come Editore.
9. Ideatore di un innovativo Sistema Stereotassico (1997)
“multitarget” per la determinazione di bersagli multipli e
relativo sistema Robotico (coperto da Brevetto Europeo):
Il Prof. Mazzone ne è stato l’ideatore e l’applicatore
[Sistema Stereotassico Multitarget e Multifunzione
“MARANELLO” (1997) con successive evoluzioni per ciò
che concerne sia il sistema di pianificazione che di ricostruzione
3D dei vasi cerebrali (2007); nel tempo tale sistema è
stato implementato con tecnologia e microimpiantistica robotica
(2008). Inoltre ha proposto per la terapia chirurgica, nuovi bersagli anatomici nel trattamento dei disordini del movimento (2004, 2005, 2009, 2011). E’ in corso di sviluppo un nuovo sistema chirurgico robotico totalmente automatizzato (2008 – 2016 - vedi Pubblicazioni Scientifiche)
10. Professore di Neuroanatomia e Neurochirurgia per il Corso
di Laurea in Fisioterapia presso l’ Università di Roma II,
Tor Vergata dal 1996.
11. “Visiting” Professor per l’ insegnamento della
Neurochirurgia Stereotassica presso la scuola di Specializzazione
di Neurochirurgia dell’Università Cattolica in Roma, fino
al Settembre 2005.
12. Relatore e Correlatore di numerose Tesi di Laurea con argomento
di Neurochirurgia Stereotassica e Funzionale.
13. “Consultant Neurosurgeon” presso la AORN Cardarelli
in Napoli, per la Neurochirurgia Stereotassica e Funzionale
dal 2003 fino al 2006.
1. Medico Interno con compiti assistenziali Istituto di Neurochirurgia Università Cattolica del Sacro Cuore in Roma anno accademico 1974-1975 e 1975-1976.
2. Assistente incaricato supplente a tempo pieno Istituto di Neurochirurgia Università Cattolica del Sacro Cuore in Roma anno accademico 01/09 a 31/10 1975 01/04 a 31/05 1978.
3. Assistente Incaricato di Neurochirurgia a tempo pieno Ospedale “Bellaria” di Bologna 13/03 a 30/4 1980
4. Assistente Neurochirurgo Divisione di Neurochirurgia presso l’EO Ospedali Galliera in Genova dal 1980 fino al 1987.
5. Aiuto Corresponsabile Divisione di Neurochirurgia presso l’EO Ospedali Galliera in Genova dal 1987 al 1994.
14. Dirigente Neurochirurgo dal 1995 fino ad oggi presso la UO. Neurochirurgia AUSL - RMC , Ospedale ”A ALESINI CTO” Roma
.
15. Responsabile della U.O. Neurochirurgia Stereotassica e Funzionale AUSL - RMC , Ospedale ”A ALESINI CTO” Roma fino al Settembre 2005.
16. IP-UOSD NCH Funzionale e Stereotassica fino al Giugno 2015
17. Titolare del Centro Regionale per la NCH Funzionale e la DBS dal Giugno 2015 ad oggi (vedi decreto Commissario ad Acta Giugno 2016 – Delibera 736 Giugno 2015)
18. Direttore ff UOC Neurochirurgia ASL Roma 2 – Ospedale OSE/CTO dal Febbraio 2017
ASL RM2 Via Filippo Meda
(ex ASLRMC, Via Primo Carnera 4 Roma)
NEUROCHIRURGIA - NCH Funzionale e Stereotassica
1. Maturità Scientifica con voti 8,2/10. Giugno 1968
2. Laurea in Medicina e Chirurgia 100/110 summa cum
laude Università di Catania 16.07.1974
3. Specializzazione in Neurochirurgia Università Cattolica
con voti 70/70 summa cum laude (14.07.1978).
4. Specializzazione in Chirurgia Vascolare Università di
Catania con voti, 50/50 summa cum laude (20. XI. 1991).
5. Idoneità a Primario di Neurochirurgia con voti, 100/100 .
6. “Assistent Professor” con incarico didattico presso la scuola
di Specializzazione Neurochirurgia dell’ Università
Cattolica in Roma in periodi differenti dal 1975 al 1978.
7. Servizio Militare presso l’Ospedale Militare di Bologna
anni 1978 – 1979.
8. Idonetà Scientifica Nazionale a Professore Ordinario
di Neurochirurgia di Prima Fascia
(Validità dal 4.4.2017 al 4.4.2023)
Una formazione generale ed operativa neurochirurgica con particolare attenzione alle innovazioni tecnologiche ed alla robotica.
- Università Cattolica S. Cuore /Roma
- Centre Hopitalier Universitaire de Grenoble/Francia
Elevato ( H - index 45; i 10 Index - 94; Citazioni 9393)
Membro nella sezione: Neuroscienze
dei Top Italian Scientists
Neurochirurgia
Italiano
1 Francese ; 2 Inglese ; 3 Giapponese
Comprensione Parlato Scritto
(*) Quadro comune europeo di riferimento per le lingue
Ha organizzato un “Dipartimento” trasmurale e transIstituzionale con
le seguenti Istituzioni Ospedaliere e Strutture Accademiche:
- Univ., Roma Tor Vergata (PTV)
- Istituto Neurologia UNICAMPUS Roma
- Neurologia Ospedale. S. Giovanni Battista – ACISMOM Roma
- Fisiologia Università la Sapienza Roma 1
- Dipartimento DISCAB – Università dell’Aquila
- (vedi allegati)
1. Presidente ed Organizzatore del Ith Roman Symposium
on Neuromodulation nel Dicembre 2002.
( Vedi Vol Abstracts – Neuromodulation)
2. Presidente ed Organizzatore del 3rd International
Conference on PPTg Surgery, Roma Maggio 5-7, 2010.
( vedi Special Issue – J. Neural Trasmission 2011 )
3. Presidente ed Organizzatore del: 4th New Ideas,
Perspectives and Applications in Functional
Neurosurgery. IV° Simposio sulla DBS del PPTg:
Stato dell'arte. Roma Dicembre 18 -21, 2014.
( vedi Special Issue – J Neural Trasmission 2016)
4. Membro d’Onore della Società Brasiliana di
Neuro modulazione dal 2017.
5. “Visitante Ilustre” presso Università di Cujio, Argentina
Il Prof. Eugenio Scarnati Prof. Ordinario d Fisiologia Umana - Neurofisiologo del Dipartimento di Scienze Mediche Applicate e Biotecnologiche dell' Università dell'Aquila è Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso e ci dice:
Le teoria del Lombroso sulla criminalità, sull’atavismo, sulla devianza sociale, sulle problematiche femminili etc. sono assolutamente prive di base scientifica e lo erano già quando furono “pensate”. Nell’insieme ci troviamo di fronte ad un drammatico esempio di come una mente disturbata, anche per la spinta di politici ed ideologi spregiudicati, possa partorire idee che possono poi portare a conflitti e crimini contro l’umanità. Di fatto, in molti aspetti questi studi hanno preceduto quanto pensato e fatto poi da Joseph Mengele nei campi di sterminio nazisti. Questo museo non è un buon biglietto da visita per Torino ed il Settentrione. Alimenta pregiudizi irrazionali nei confronti dei meridionali. Leggo poi testualmente nel sito del Museo (http://museolombroso.unito.it/index.php/it/museo/intro) che: “Il nuovo allestimento vuole fornire al visitatore gli strumenti concettuali per comprendere come e perché questo personaggio così controverso formulò la teoria dell’atavismo criminale e quali furono gli errori di metodo scientifico che lo portarono a fondare una scienza poi risultata errata”. Queste affermazioni sono alquanto singolari in quanto i Musei della Scienza sparsi per il mondo sono stati pensati per illustrare i successi della Ricerca Scientifica e l’evoluzione positiva del Pensiero Scientifico. In questo museo invece avviene il contrario: si ammettono i dubbi sul personaggio, si riconosce l’errore metodologico e si riconosce che la “scienza” del Lombroso cui il Museo è dedicato era sbagliata. Non si può accettare che per dimostrare come si possa sbagliare debbano continuare ad essere esposti miseri resti di poveri sfortunati i quali, alla luce del riconosciuto fallimento scientifico delle teorie del Lombroso e dei contenuti di questo stesso museo, meritano le scuse e, a maggior ragione, una cristiana sepoltura nei sereni cimiteri dei loro paeselli di origine. E’ anche una questione di senso civico e sensibilità umana. E infine mi chiedo: cosa può succedere nella mente di un adolescente che visitando questo museo (si parla addirittura di proposte didattiche per le scuole primarie) finisce inevitabilmente per accostare in maniera indiscriminata gli abitanti di alcune regioni italiane a criminalità, delinquenza, prostituzione etc. Difficilmente questo accostamento sparirà dalla sua mente per la crudeltà dei reperti, delle immagini atroci e delle macabre ricostruzioni che vedrà. E le consequenze potranno poi condizionarne i comportamenti e il pensiero da adulto.
Curriculum Vitae
Prof. Eugenio Scarnati
-Date of Birth: November 15,1948.
-Education: Degree in Biological Sciences (1972) and medical studies University of Rome La Sapienza (Italy).
-Languages: Italian, English, French.
-Present position: Professor of Human Physiology, Department of Applied Medical and Biotechnological Sciences, University of L'Aquila, Italy (since 1994)
-Coordinator of the PhD course in Neurobiology of Neurodegenerative Disorders, University of L'Aquila (2007-2016)
-Head of the Department of Sciences and Biomedical Technologies, University of L'Aquila (2004-2011)
-Associate Professor of Human Physiology, School of Medicine University of L'Aquila - Italy (1984-1994.
-Assistant Professor of Human Physiology School of Medicine, University of L'Aquila,Italy (1973-1984).
-Adjunct Professor by the Ministry of Foreign Affairs at the National University of Somalia (Mogadishu) , winter quarters 1979 and 1980.
-Fellowship of Schweizerischer Nationalfonds zur Förderung (Switzerland) (Contract nr. 893.295.85 03.06.1985)Institut de Physiologie de l'Université de Fribourg (Switzerland), Prof.Wolfram Schultz (1985-1986).
-Visiting Professor 1989 Schweizerischer Nationalfonds zur Förderung (Switzerland) Institut de Physiologie de l'Université de Fribourg (Switzerland), Prof.Wolfram Schultz, contract FNS 893.295.85.
-Chercheur Contractuel INSERM-France. Laboratoire de Physiologie de la Faculté de Medecine Pitié-Salpétriére, Paris, Prof.J.Féger, 1982-1984(Contracts: 81/887/BPC/FDD/NA 5.10.1981, 82/278/BPC/DK/GM 19.4.1982 e 83/504/ BPC/HR/NA 26/5/1983)
2
-Fellowship CNR-CNRS, INSERM and ESF (contract 132.03.02 21.01.1981) e European Science Foundation (contract 06.11.1981. Laboratoire de Physiologie des Centres Nerveux, Université Paris VI, Prof.J.Féger, Prof. D.Albe-Fessard,1980-1981.
-Main field of interest: Functional and Behavioral Neurophysiology of the Basal Ganglia.
-Memberships in Scientific Societies: International Basal Ganglia Society, Italian Neuroscience Society, Federation of European Neuroscience Associations.
-Papers published in peer-reviewed international journals: 100, international books chapters: 9; International congresses oral and poster presentations:45, invited participations to international symposia:15.
-His papers have collected more than 5700 citations (H-index 32, G-index 66, Hi 17, Google My Citations e Google Scholar, H-Index 28 Scopus), June 2017.
-He currently serves as Peer Reviewer in journals such as: The Journal of Neurophysiology, Neuroscience, European Journal of Neuroscience, Behavioural Brain Research, Brain Research, Journal of Neural Transmission, Neuroimage, Experimental Brain Research, Clinical Neurology and Neurosurgery, etc. He has served as Guest Editor in The Journal of Neural Transmission, Springer-Verlag (Berlin).
-Main grants from Italian CNR and Ministry of University from 1984 to 1998, MIUR COFIN 2008, MIUR Integrated Action between Italy and Spain 1996, EU Biomed 2 (in collaboration with 4 European laboratories), EU Human Capital and Mobility CM (in collaboration with 7 European Institutions), Telethon Foundation, Ministry of Health-Regione Lazio, private donations.
Carissimi sottoscrittori, è con gioia che vi comunichiamo l'adesione al nostro Comitato di Don Floriano Pellegrini. Egli, sacerdote e storico di rara preparazione, ha incrociato la nostra strada e ha subito sentito il desiderio di partecipare il nostro cammino. Egli è veneto e vive nella bellissima Val di Zoldo (BL) dalla quale diffonde le sue belle enciclopedie storiche che noi leggiamo sempre con grande attenzione e passione. E' un figlio della Serenissima Repubblica Veneta e non ci ha potuto inviare immagini di sé stesso se non quella che egli utilizza nelle sue comunicazioni, quella dei Templari.
Leggete qui sotto con attenzione.
Spett.le Comitato No Lombroso c/o Domenico Iannantuoni, Via Verro, 12 20141 Milano Sito web: www.nolombroso.org
COMITATO TECNICO SCIENTIFICO PER LA RIMOZIONE DELLE TEORIE CRIMINOLOGICHE E COMMEMORAZIONI ODONOMASTICHE E MUSEALI A NOME "CESARE LOMBROSO"
Il sottoscritto don Floriano Pellegrini nato a Zoldo Alto (BL) / il 14 luglio 1956 residente in Val di Zoldo (BL) / via Belina, 16/c (Loc. Coi) e-mail: 2016.baliato.daicoi@gmail.com professione: sacerdote / telefono 333 3245953 settore di attività: pastorale sacerdotale e culturale Preso atto che il Comitato Tecnico Scientifico anzidetto, in breve COMITATO NO LOMBROSO, a motivo di tutela della reputazione, decoro e onore dei popoli del Mezzogiorno d'Italia e di qualsivoglia etnia i cui diritti risultino oltraggiati a seguito delle teorie permeate di eugenetica e razzismo scientifico di cui Cesare Lombroso (all'anagrafe Marco Ezechia Lombroso) fu sostenitore, si farà promotore di ogni attività diretta alla rimozione delle teorie criminologiche di Cesare Lombroso dai libri di testo nonché alla soppressione di ogni commemorazione odonomastica e museale a nome "Cesare Lombroso", insieme alla promozione di un Disegno di Legge per la messa al bando della memoria di uomini colpevoli direttamente o indirettamente di delitti connessi con crimini di guerra o di razzismo ADERISCE COME TESTIMONIAL Al Comitato Tecnico Scientifico NO LOMBROSO per contribuire all'attività da svolgere per il conseguimento dei suoi scopi secondo le previsioni dello Statuto sociale senza alcun obbligo di contributo economico che rimane del tutto volontario. Coi in Val di Zoldo, 17 giugno 2017 (luogo) (data) don Floriano Pellegrini Sottoscrivendo questo modulo acconsento, ai sensi del D.Lgs. 30.06.2003, n.196 e dell'art.10 della L.675 del 31.12.1996, al trattamento - con logiche strettamente correlate agli scopi indicati nell'istanza e nell'oggetto sociale del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso - dei dati personali da me forniti, essendo a conoscenza che questi rientrano nell'ambito dei dati sensibili di cui all'art.22 della predetta legge. Dichiaro altresì di essere stato informato che i dati verranno utilizzati ai soli fini indicati nell'istanza e nell'oggetto sociale del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso e di essere stato edotto dei diritti previsti dall'art.13 della precitata legge, che posso esercitare.
don Floriano Pellegrini
Danila S. Santagata: calabrese di nascita, romana d'adozione. Giornalista professionista, scrive per vari quotidiani e periodici sin da ragazzina. Si trasferisce nella capitale a 18 anni, per studiare Letteratura italiana moderna e contemporanea alla Sapienza. Dopo la laurea (“Mario Tobino, fra Letteratura e Psichiatria”- relatore Walter Pedullà, correlatore Mirella Serri), frequenta la scuola di giornalismo della Luiss. Coltiva sin da piccola la passione per la Letteratura. Si è occupata a lungo di comunicazione politica. Attualmente gestisce un sito di libera informazione (https://www.danilasantagata.it/), è molto attiva sul fronte dell’antimafia ed anche appassionata di psichiatria e disturbi della mente. Passa le sue giornate a leggere e scrivere. Nel tempo libero adora stare con gli amici, che, dice, sono la sua salvezza. Ha, al suo attivo, tre pubblicazioni, 2 romanzi: Dal suo punto di vista (Aracne Editrice) e La quattordicesima volta (Europa Edizioni). L’ultimo libro è una raccolta di racconti, Una finestra sul mondo (Falco Editore). La maggior parte del materiale letterario di Danila, quello che lei giudica di gran lunga migliore dei libri che hanno visto la luce, non è ancora pubblicato, per sua personale scelta. “E non lo sarà – dice Danila – fino a che non si presenterà una proposta di pubblicazione seria”.
Danila S. Santagata, membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice: Il museo Lombroso rappresenta l’aberrazione della cultura e della conoscenza, uno scandalo per la città di Torino e per l’Italia in genere.
“È un universo sconfinato, la mente umana”, scrive qualcuno, uno spazio infinito difficile da studiare e comprendere. Da qui ad arrivare alle assurde sentenze lombrosiane, c’è un abisso ancora più profondo della mente stessa. Il tutto, aggravato dal fatto che Lombroso fosse un medico ed avesse al suo attivo approfondimenti sulle patologie mentali. Le sue sono, di fatto, teorie razziste, antistoriche, una folle offesa all’umanità, pensieri inconcepibili già ai primi dell’800, quando la scienza psichiatrica brancolava nel buio, ma inaccettabili tanto più oggi, alla luce delle nuove conoscenze cui la medicina è giunta.
Lo Storico PASQUALE AMATO (Reggio Calabria, 1944) è Docente di Storia dell'Europa Contemporanea nell'Università per Stranieri "Dante Alighieri" di Reggio Calabria. E' stato Docente di Storia Contemporanea e di Storia dei partiti e Movimenti politici nella Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Messina.
Amato é uno Storico globale. Infatti non si è mai posto confini di tempo - dall'epoca antica a quella contemporanea -, di spazio e di temi - dalla storia locale a quella globale. Ha dedicato studi, pubblicazioni, Conferenze, Convegni e Mostre e altre iniziative di divulgazione alla storia del socialismo internazionale, italiano e meridionale, alle radici culturali dell'Europa e al percorso di costruzione dell'Unione Europea, all'invenzione della politica e al ruolo degli intellettuali nella felice stagione delle póleis (Città-Stato) elleniche, al meridionalismo e alla straordinaria personalità di Umberto Zanotti Bianco, alle vicende controverse del Risorgimento italiano e della "mala-unità", alla Rivolta di Reggio Calabria del 1970-71 e all'affascinante Storia del Bergamotto di Reggio Calabria Principe mondiale degli Agrumi.
E - in sintonia con la sua passione per la Storia in tutte le sue dimensioni - è Presidente Fondatore del Premio Mondiale di Poesia Nosside, unico concorso globale per un componimento inedito aperto a tutte le lingue e forme di comunicazione del pianeta. Questo progetto culturale di eccellenza é giunto nel 2016 a 32 edizioni con partecipanti di 99 Stati e oltre 130 lingue e dialetti di tutti i continenti. Nello scorso febbraio Amato ha presentato in anteprima mondiale a Cuba, nella Fiera Internazionale del Libro dell'Avana, la XXXIII Edizione del Premio Nosside 2017-2018, per la prima volta biennale.
Pasquale Amato, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso, ci dice:
IL MUSEO LOMBROSO DEVE ESSERE CHIUSO.
È UNA VERGOGNA PER L’ITALIA E PER TORINO.
Quel Museo deve essere chiuso. È una vergogna per l’Italia e per Torino nei confronti del mondo. Per più ragioni:
1. le folli teorie di Lombroso hanno storicamente contribuito ad incrementare in maniera esasperata le incomprensioni, i pregiudizi e i luoghi comuni contro i meridionali, fornendo ai razzisti come Cialdini e tanti altri un alibi pseudo-scientifico per uccidere, massacrare e stuprare le popolazioni dopo il 1861;
2. l’esposizione museale delle testimonianze degli orrori lombrosiani ha continuato ad alimentare odi, rancori, incomprensioni, fornendo linfa vitale alle posizioni razziste della Lega Nord;
3. in un Paese che ha compreso con colpevole ritardo quanto sia decisivo puntare sul suo immenso patrimonio culturale e artistico quell’orrendo Museo è una macchia obbrobriosa di cui tutti possiamo solo vergognarci come italiani;
4. è la peggiore carta da visita per Torino, che sta sostituendo il primato ormai in declino di città industriale e della FIAT con la valorizzazione dei suoi notevoli tesori architettonici, artistici e culturali. Quello splendido patrimonio è sporcato dal Museo lombrosiano. Un luogo ripugnante che fa riemergere la memoria della feroce e cruenta repressione savoiarda dei decenni post-unitari. Un luogo di cui ci si può solo vergognare!
Il Sindaco della Città di Santo Stefano In Aspromonte, Dott. Francesco Malara, comunica che con delibera n.ro 53 del 10 Aprile 2017, la Città di Santo Stefano è Testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco della Città di Crosia, Avv. Antonio Russo, comunica che con delibera n.ro 49 del 11 Aprile 2017, la Città di Crosia è Testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco della Città di Ardore, Dott. Giuseppe Maria Grenci, comunica che con delibera n.ro 33 del 17 Marzo 2017, a Città di Ardore è Testimonial del Comitato No Lombroso.
Con la presente intendo aderire al Comitato NO LOMBROSO in qualità di presidente dell'Accademia Napoletana per la cultura e la lingua di Napoli, organismo scientifico dell'Associazione Notre Napule 'a Visionaire.
quanto Napoletano e quindi appartenente ad una civiltà trimillenaria che ripudia ogni forma di razzismo e discriminazione non posso non aderire promuovendo anche internazionalmente, la giusta causa del Comitato No LOMBROSO, poiché le teorie e le pratiche dello pseudo scienziato sono in conflitto con la civiltà umanistica napolitana, contro l'umanità e contro la memoria,il presente ed il futuro della dignità e consapevolezza del popolo napolitano e del c.d. Mezzogiorno.
Tale memoria e dignità debbono essere recuperate per ritornare alla propria essenza ovvero quella di "unicità" nella diversità, di accoglienza nell'identità, insomma d'Umanità e tutto cio' confligge con le tesi e le pratiche lombrosiane che purtoppo mediaticamente ed ideologicamente ancora - se non direttamente - sono imperanti, culturalmente, socialmente ed economicamente in Italia, ( a partire dalla denigrazione linguistica dell'idioma napoletano circa cui invece lo scrivente si batte per il recupero e l'introduzione nel sistema scolastico almeno quello campano per finire dalla giustificazione di ogni discriminazione, dalla sanità, all'istruzione, ecc.) concretizzandosi in un'aperta violazione tra l'altro dell'art-3 della Cost.Italiana, ma dei diritti umani piu'in generale.
Dott.Massimiliano Verde
Presidente Notre Napule 'a Visionaire
CULTURAL ASSOCIATION AND INTERNATIONAL PROMOTION
Tutti i diritti riservati Dr.Massimiliano Verde, 08/01/1972 Napoli.
Il Prof. Stefano Milillo, partecipando i desiderata dell'Assemblea dei Soci, ci ha comunicato l'Adesione per la condivisione e sostegno agli scopi e alle iniziative del Comitato "No Lombroso".
Siamo onoratissimi di questa sentita partecipazione che vi riportiamo. Il Centro Studi è dunque Testimonial del nostro Comitato.
Il Sindaco della Città di Angri (SA), Dott.Ing. Cosimo Ferraioli, comunica con Delibera n.221 del 24/11/2016 l'adesione della Città di Angri in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
Padre Renato, membro Testimonial del Comitato, ha inoltrato all'attenzione della Santa Sede e precisamente al Papa Francesco la nostra Istanza e ci dice: "Carissimo Prof. Domenico Iannantuoni,
da quando mi hai coinvolto con la Petizione per la “Presa d'atto da parte di S.S. Papa Francesco della questione morale - cristiana e giuridica connessa alla riapertura del Museo di Antropologia Criminale Cesare Lombroso di Torino”, e poi con i nostri frequenti contatti via internet ( visita del vs.sito ), ho avuto maggiori occasioni per approfondire tale questione, nonostante conoscessi già il tuo impegno nelle battaglie portate avanti nel comitato tecnico-scientifico No Lombroso.
Ma ciò che mi ha definitivamente convinto ad accettare il tuo invito, di cui mi sento onorato, è stato quanto mi è accaduto a tal riguardo.
Leggendo dei cenni biografici del Beato Bartolo Longo, nostro corregionale ( Latiano 1841 – Pompei 1926 ), Fondatore del Santuario della Madonna del Rosario di Pompei e dell'Ospizio per i Figli dei Carcerati, amico di Sant’Annibale M. Di Francia ( Messina 1851 – 1927 ), Fondatore dei Rogazionisti e degli Istituti Antoniani Educativi Assistenziali (chiamati una volta Orfanotrofi), ho scoperto che, oltre ad essere stati contemporanei del noto criminologo, sono stati anche insieme oppositori dello stesso.
“L’intima amicizia che ha legato l’avv. Bartolo Longo e Padre Annibale – si legge nella biografia - compendia le numerose e profonde conoscenze della loro dedizione alla gioventù abbandonata e ai derelitti e della comune pietà mariana. Entrambi furono fieri oppositori delle teorie di Cesare Lombroso, secondo cui i figli dei criminali sono per istinti destinati a delinquere e che non vi può essere redimibilità né sociale, né religiosa (1). Con la loro opera di promozione umana a favore dei fanciulli orfani smentirono con i fatti il discusso psichiatrico e criminologo che in quel periodo storico godeva di grande autorità”.
Personalmente posso testimoniare che tanti nostri ex allievi, orfani o figli dei carcerati, accolti ed ducati nei nostri Istituti, oggi sono esempio di rispetto nella società civile e religiosa.
Di seguito, mi permetto di riportare una poesia di P. Annibale – oltre ad essere santo, è stato anche poeta, - scritta “in risposta ad un ignoto amico”, non credente e che criticava l’opera del santo educatore messinese.
Ti saluto fraternamente e a presto
Padre Renato Spallone – rogazionista
Roma – Massimina, 4 novembre ’16
IO L’AMO I MIEI BAMBINI
Io l’amo i miei bambini, ei per me sono
Il più caro ideal della mia vita.
Li strappai dall’oblio, dall’abbandono,
Spinto nel cor da una speranza ardita.
Fiorellini d’Italia, appena nati
Era aperto l’abisso a divorarli,
Non era sguardo d’occhi innamorati
Che potesse un istante sol bearli.
Pargoletti dispersi in sul cammino,
Senza amor, senza brio, senza sorrisi.
Ahimè, quale avvenir, quale destino
Li avria nel torchio del dolor conquisi!
Perle deterse le bambine mie,
Le raccolsi dal loto ad una ad una,
Quasi conchiglie nel mezzo delle vie;
Oggi avviate a più civil fortuna.
Mi chiaman Padre: sulle loro chiome
Del ministro di Dio la man si posa;
Chiamano Madre, e a sì dolce nome
Risponde del Signor la casta sposa.
Perché non manchi a queste mense il pane
Ho gelato, ho sudato… - Oh, ecco intanto
Quest’oggi il vitto, o figli miei, dimane
Ci penserà quel Dio che vi ama tanto!
Spesso ho battuto a ferree porte invano;
Atroce è stata la sentenza mia
Via di qua l’importuno, egli è un insano;
Sconti la pena della sua follia! -
O miei bambini, un dì verrà che voi
Saprete il mio martirio e l’amor mio,
Che più non ama il padre i nati suoi.
Che per voi scongiurai gli uomini e Dio!
( Padre Annibale Maria Di Francia )
Padre Renato Spallone, rogazionista, è nato a Casalnuovo Monterotaro (Foggia), il 4 maggio 1936, da Antonio e Antonietta Torre, è stato battezzato lo stesso giorno e cresimato a Trani (BA) il 15 maggio 1955, per le mani del vescovo Reginaldo Addazzi, di Trani.
E’ entrato tra i Rogazionisti come Aspirante il 14 settembre 1950 ad Oria (BR); è stato ammesso al Noviziato, in Trani, il 29 settembre 1955, ed ha emesso la prima Professione Religiosa l’anno successivo e quella Perpetua il 29 settembre 1961 a Firenze.
Ha compiuto gli studi di Liceo Classico e Filosofia a Messina, presso la Casa Madre, e quelli di Teologia in Roma, presso la Pontificia Università Gregoriana. Fra i due cicli scolastici ha compiuto un’esperienza di due anni com’educatore degli Alunni dei nostri Istituti Antoniani, prima a Bari e quindi ad Oria (BR) dei Seminaristi.
Ha ricevuto il Sacro Ordine del Presbiterato per l’imposizione delle mani di Sua Ecc. Mons. Vincenzo Jacono l’8 agosto 1965 presso il nostro Seminario di Subiaco (Roma) al Convitto S. Andrea.
Ha completato la sua preparazione teologica conseguendo la Licenza in Teologia presso la Pontifica Università del Laterano in Roma con specializzazione successiva in Catechetica pastorale e il Diploma di qualificazione per l’insegnamento della Religione.
Dopo la breve esperienza di lavoro nella Segreteria Antoniana di Trani, dal 1965 al 1968, si è inserito nella pastorale parrocchiale, come Vicario Cooperatore presso la nostra parrocchia di S. Antonio a Piazza Asti in Roma, dal 1968 al 1984.
In questo periodo è stato anche Vice Superiore ( nel triennio 1975 – 78, Superiore) ed Economo della Casa parrocchiale, Assistente della gioventù parrocchiale e Insegnante di Religione nelle Scuole Statali. Dal 1974 è Responsabile della pastorale matrimoniale e dal 1980 è Presbitero della seconda comunità neo-catecumenale della Parrocchia.
Nell’ottobre del 1984 è stato trasferito a Napoli, come Parroco, della parrocchiale “S. Antonio alla Pineta”, priva di Chiesa. Il suo impegno nella giovane comunità è stato principalmente quello della “costruzione” della Chiesa come edificio e come comunità di persone, ricca di tante realtà e d’iniziative pastorali: catechesi, animazione missionaria e di giovani coppie, scout, gruppi mariani, gruppi di R.n.S., Comunità neocatecumenali, gruppi di preghiera vocazionali, gruppi giovanili e sportivi, comitato per la costruzione della Chiesa, ecc…
Nel settembre del 1991 il card. Carlo M. Martini affida ai Rogazionisti la nuova Parrocchia S. Lorenzo M. in Trezzano Sul Naviglio (MI) dove è destinato come Vicario Parrocchiale, con il compito di V. Superiore ed Economo della Casa Religiosa. E’ incaricato dell’insegnamento di Religione nella Scuola media Statale, della Catechesi, del gruppo del R.n.S. e aiutante nell’animazione dei gruppi giovanili in oratorio.
Dopo cinque anni di permanenza in questa comunità, nel settembre del 1996 è nominato Parroco di S. Demetrio Martire in S. Demetrio Né Vestini (AQ), un paese di 1.700 anime, ma con tante Chiese, distante dall’Aquila 15 Km. Nell’agosto del 1997 ha collaborato fattivamente alla preparazione e alla organizzato del Meeting Internazionale European Rogationist Association ( E.R.A. oltre 800 giovani). Progetta il Centro Parrocchiale.
In Diocesi è Vicario Foraneo e Direttore del Centro Diocesano Vocazioni.
Nel mese d’ottobre del 2000, con grande dispiacere della popolazione e del Vescovo, la Casa Religiosa è chiusa dal Superiore dei Rogazionisti con la motivazione: “ per mancanza di personale”.
Nell’ottobre del 2000 è stato trasferito a Padova, come Parroco, della comunità parrocchiale “Gesù Buon Pastore” del Vicariato cittadino Arcella. Ha curato, specie nel C.P.C., la formazione di un laicato maturo e corresponsabile, promovendo l’accoglienza di giovani famiglie con bambini ( animazione vita comunitaria). Ha promosso la collaborazione pastorale tra Parrocchia e Comunità religiosa nelle attività caritative assistenziali sul territorio e in quelle vocazionali ( Unione di Preghiera per le Vocazioni, Veglia vocazionale diocesana, ecc..).
E’ responsabile e coordinatore vicariale della Catechesi. In Diocesi fa parte del Consiglio Presbiterale e di Presidenza. E’ membro del Centro Diocesano Vocazioni e Consigliere CISM.
Il 1° maggio 2009 è nominato Superiore della Comunità Religiosa di Trezzano sul Naviglio (MI) e Parroco della Parrocchia S. Lorenzo Martire dall’Arcivescovo Card. Dionigi Tettamanzi in Diocesi di Milano: una Parrocchia alle porte di Milano, molto vivace che conta 12 mila anime.
Realizza il Nuovo Oratorio S. Lorenzo, a conclusione del Cinquantesimo della Fondazione della Parrocchia ( 1963 – 2013 ), un’opera attesa da 50 anni e che è inaugurato il 25 giugno 2014 dal Card. Angelo Scola, durante l’Oratorio Estivo, presenti oltre 200 ragazzi, genitori, animatori e Autorità cittadine.
Il 21 giugno 2015 il Parroco P. Renato Spallone celebra a Trezzano s/N. la sua Messa Giubilare del 50° di Ordinazione Sacerdotale ( Subiaco – Roma, 8.08.1965), presieduta dal Vicario Generale della Diocesi Mons. Mario Delpini. In ricorrenza dei anni di Sacerdozio è stata curata dallo stesso un pubblicazione a sfondo autobiografico: Mi racconto come prete, uomo e credente, illustrando il lungo e gratificante cammino: 50 Anni: Rogazionista in servizio e in missione.
Nel Comune di Casalnuovo Monterotaro, suo paese natale, nella ricorrenza del 50° anniversario di Sacerdozio 2015, 8 Agosto 2015 nella Festa dell’Accoglienza, il Sindaco Pasquale De Vita e il Consiglio Comunale donano una Targa ricordo “in riconoscenza della suasensibilità e della sua vicinanza alla popolazione casalnovese colpita dal terremoto del 31 Ottobre 2002”.
Domenica 13 marzo 2016 la Comunità parrocchiale di S. Lorenzo Martire saluta P. Renato Spallone che dopo sette anni, per raggiunti limiti d’età, lascia la Parrocchia e Trezzano sul Naviglio da “parroco emerito” e raggiunge la comunità di Padova, dove resterà per alcuni mesi, sostituito dal nuovo parroco P. Paolo Formenton r.c.j.
In data 25 maggio 2016 P. Renato è nominato Superiore delegato e collaboratore parrocchiale dal Provinciale P. Gaetano Lo Russo della Comunità religiosa/parrocchiale di Roma Massimina in zona Aurelia dove si trasferisce il 15 giugno dello stesso anno.
P. Spallone Renato R.C.J.
Al Bano Carrisi con lettera del 28 Ottobre 2016 ci comunica la sua adesione al Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso...Grande Al Bano!
Giacomo Maria Oliva, profondo cultore delle scienze umanistiche ed esperto conduttore di iniziative volte al sostegno della crescita della Dignità dell'Uomo è Membro Testimonial del nostro Comitato e ci dice:
"Un pensiero su Lombroso e il suo Museo?
Penso che i fatti parlino da sé, quello che è necessario oggi è far conoscere alle persone tante realtà nascoste e creare le coscienze educandole all’etica.
Ai meridionali in modo particolare deve essere rivolto il pensiero di prendere coscienza di ritrovare la loro identità cancellata militarmente, politicamente, scientificamente, culturalmente, per cui ancora la maggior parte di essi si sente " liberata" o meglio ancora “unita”??!!
Qualche anno fa un arcivescovo di Beirut disse “Se vuoi distruggere un popolo non lo devi bombardare, devi cancellare la memoria storica e renderlo povero”. Mi pare che questo concetto può essere benissimo riferito al popolo meridionale italiano. E’ molto difficile risalire la china specialmente oggi in un mondo lacerato e sconvolto da mille problemi, che cammina, come si suol dire, “a ruota libera”. I valori della fede, sono sopiti, l’ identità culturale è inesistente, l’etica non esiste più, oggi c’è l’esaltazione dell’ego, dell’edonismo, dell’individualismo, del relativismo.
Direi che non è il caso andare oltre perché purtroppo dovremmo toccare tutti gli aspetti della società e delle istituzioni da quelle civili a quelle religiose.
Facendo riferimento al Museo di Antropologia Criminale dell'Università di Torino, direi che molto importante è far conoscere, con tutti i mezzi possibili ed immaginabili, la infondatezza delle definizioni “scientifiche” di Lombroso e dei suoi seguaci, come ha ben detto lei. Far capire come questi signori positivisti abbiano adottato la “scienza” a scopo politico. Queste definizioni "scientifiche" costituiscono una vera aberrazione ideologica, mentale, spirituale. I veri criminali sono proprio queste persone che con le loro teorie hanno provocato condanne ingiuste nelle aule dei tribunali e ancora di più, hanno ucciso l’etica, per non parlare dei principi cristiani.
Finisco con un commento , naturalmente immediato, ma che rende. Ho letto la sua lettera a mia madre di 90 anni, alla fine della lettura ha esclamato: “Forse nel Museo manca un cranio, quello di Lombroso “
Nella trepidante attesa della sentenza della Corte d'Appello del prossimo 15 novembre che segnerà certamente l'inizio del riscatto di un sud avvilito ed abbandonato, voglia gradire i più autentici sentimenti di stima e di ammirazione."
Giacomo Maria Oliva
Giacomo Maria OLIVA, nato a Gerace (RC), è stato Bibliotecario Direttore Coordinatore presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, attualmente dirige l'ufficio educazione e ricerca del museo archeologico nazionale di Reggio Calabria.
E' direttore del Museo Diocesano e del Tesoro della Cattedrale di Gerace, Responsabile dei Musei Diocesani della Calabria delegato della Conferenza Episcopale Calabra, Docente di Didattica Museale e Storia dell’Archeologia in Calabria nei seminari di studi presso l’Università Statale per Stranieri di Reggio Calabria dal 1989. Nel 2012 e nel 2013 vincitore del bando per l’insegnamento in Storia dell’Archeologia al Corso di Alta Formazione Docenti presso l’Università Statale per Stranieri di Reggio
Calabria. Conseguita la maturità classica si è iscritto al Corso di Laurea in Lettere Filosofia. Durante il percorso universitario ha partecipato al concorso indetto dal Ministero per i Beni Culturali superandolo con la qualifica di aiuto bibliotecario presso la Biblioteca Sagarriga Visconti Volpidi Bari. È trasferito alla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria dal 1984. Laureatosi con il massimo dei voti, consegue il Master di Specializzazione in Scienze dell’Educazione Museale presso l’Università Statale di Roma Tre - Facoltà
di Scienze dell’Educazione e della Formazione. Svolge l’attività di Didattica museale presso i Servizi Educativi e Formativi del Museo Nazionale Archeologico di Reggio Calabria e del Territorio. Frequenta il Corso Speciale sulle Antichità Cristiane presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana in Roma superando l’esame finale con il massimo dei voti (magna cum laude). Frequenta, inoltre, i Corsi di Alta Formazione per Dirigente in Beni Culturali Ecclesiastici tenuti dall’Università Cattolica di Milano (anno 2001) e i Corsi di Bibliotecario Ecclesiastico tenuti dall’ABEI e dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, discutendo la tesi di Bibliografia su “I recenti studi su la Sacra Sindone di Torino” (1981). Membro del Comitato Permanente di Studi Bizantini, socio della Deputazione di Storia Patria per la Calabria, commissario presso la Commissione d’arte sacra della diocesi di Locri-Gerace, socio fondatore della Fondazione San Paolo e membro del Consiglio d’Amministrazione del Piccolo Museo San Paolo di Reggio Calabria, delegato FAI per la cultura della delegazione della Locride e della Piana. È docente presso l’Istituto Europeo Superiore per il Turismo di Locri per i corsi di guide turistiche negli anni 2004-2005-2006. Nel medesimo Istituto ha l’incarico di docente e coordinatore per i Corsi di Assistente Tecnico Museale. Presso la Direzione Didattica di Siderno tiene i Corsi di aggiornamento per docenti (decennio 1989/1999); è membro della Commissione d’arte sacra presso la Curia Metropolitana di Reggio Calabria dal 1978 al 1982. È stato per dieci anni Direttore del Centro Studi “Don Milani” di Reggio Calabria, ideatore del progetto didattico “Salviamo un monumento, progetto 2000” che sta riscuotendo grande successo nelle scuole pubbliche italiane. È stato consulente storico della RAI (Rai1 - anni 2001-2002- 2003) per la trasmissione “TELECAMERE”. È membro del Comitato Tecnico Scientifico della Pinacoteca Civica di Reggio Calabria. Dal 1998 al 2003 ha curato l’aspetto culturale, la conoscenza del territorio e del Museo Nazionale per gli allievi della Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria. Dal 1979 al 1984 (prima di fare il passaggio dal dipartimento dei Beni Librari alla Soprintendenza Archeologica) ha curato per conto del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali il riordino delle biblioteche ecclesiastiche e pubbliche della regione.
Autore di articoli pubblicati su riviste scientifiche, ha tenuto conferenze in Italia e all’estero, stage per la formazione di operatori culturali nei musei e nei centri storici per corsisti post-diploma di alcuni licei della regione e per conto della Regione Calabria. Nel 2007 è stato docente presso il corso di Master di II livello presso l’Università di Reggio Calabria, promosso dalla “Fondazione Città di Gerace”. Dal 2002 al 2008 ha seguito i lavori di restauro della cittadella vescovile di Gerace quale delegato del vescovo ai sensi della normativa vigente in materia di accordo CEI – MiBac e nominato segretario della Commissione Paritetica tra le istituzioni Ministero – Comune di Gerace e Vescovato ai sensi del DPR 78/05. Nel 2012 è nominato componente della Commissione Giudicatrice del Certamen Nazionale di poesia greca istituito dal Liceo Classico “Tommaso Campanella” di Reggio Calabria.
Encomi Ufficiali: 2000 Encomio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Soprintendente per i Beni Archeologici della Calabria per l’impegno e spirito d’iniziativa nell’organizzazione delle manifestazioni promosse dai Ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali. 2009 Attestato di lode per “la professionalità, competenza e senso del dovere” dimostrato nello svolgimento dei propri compiti lavorativi rilasciato dal soprintendente per i Beni Archeologici della Calabria. Premi: “Anassilaos” per la cultura, città di Reggio Calabria 2006; Premio Salvatore Gemelli, per l’attività missionaria e nel sociale, Anoia 2004. Onorificenze: Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica con Decreto del Presidente della Repubblica. Tra le numerose pubblicazioni: L’itinerario storico– culturale dei Bronzi di Riace, in Reggio Città Metropolitana (Gangemi Ed. 2010), Testimonianze Bizantine della Calabria Meridionale, Catalogo della mostra curata presso i Civici Musei di Udine, Briciole Friulane, Trieste 2005. Una pergamena greca della Calabria del XII secolo: la preziosa pergamena costituiva la copertina del Libro del “Seminario”, un libretto di contabilità del XVI-XVII secolo facente parte dell’ormai famoso Fondo Gerace di Idelfonso del Tufo, il vescovo che nella prima metà del XVIII secolo aveva portato con sé a Roma gran parte dell’Archivio diocesano che poi andò a finire ad Ascoli Piceno quando il vescovo si ritirò nel Convento di Sant’Angelo Magno di quella città. Grazie al compianto P.Stefano de Fiores, il Fondo Gerace (così era schedato ad Ascoli) nel 1981 fece ritorno in diocesi. La dottoressa Marra ricordando P.Stefano disse di avere consegnato a Lui (una settimana prima che ci lasciasse) una fotocopia della pergamena perché la studiasse ma non fece in tempo. Fu allora assegnata a Giacomo Oliva della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, componente il Comitato Permanente di Studi Bizantini e direttore del Museo Diocesano. Si tratta di una omelia della Pasqua del XII secolo scritta in greco con caratteri del tipo “Rossano” da un ignoto autore, grande conoscitore della filosofia greca e della patristica. Giacomo Oliva attribuisce con molta riserva la paternità dell’omelia a Filagato di Cerami, autore di molte omelie, predicatore forbito vissuto in Calabria nel XII secolo.
La CNA di Catanzaro, nella persona del suo Presidente, Antonio Mauri, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso, ci dice: "Lombroso è la negazione della Dignità dell'Uomo - La chiusura del museo a lui dedicato è necessaria per chiedere scusa ai popoli del Sud Italia e dare onore al Comune di Motta Santa Lucia!"
...La CNA, Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa, da settant'anni rappresenta e tutela gli interessi delle micro, piccole e medie imprese, operanti nei settori della manifattura, costruzioni, servizi, trasporto, commercio e turismo, delle piccole e medie industrie, ed in generale del mondo dell'impresa e delle relative forme associate, con particolare riferimento al settore dell'artigianato; degli artigiani, del lavoro autonomo, dei professionisti nelle sue diverse espressioni, delle imprenditrici e degli imprenditori e dei pensionati
MISSIONE, VISIONE, VALORI, SCOPI ed ATTIVITÀ del SISTEMA CNA Il sistema CNA opera per l'affermazione nella società, nelle istituzioni, nella politica e nello stesso sistema delle imprese, dei valori che attengono all'impresa, al lavoro, all'economia di mercato. A tal fine CNA collabora con altre organizzazioni di rappresentanza delle micro, piccole e medie imprese, operanti anche in altri settori economici. Tale affermazione di valori si realizza sia nella costante ricerca della piena sintonia tra interessi delle imprese ed interessi strategici dell'intero paese, sia nella partecipazione attiva allo sviluppo delle imprese, delle imprenditrici e degli imprenditori ed è strumento della loro valorizzazione. Valori distintivi dell'artigianato e delle micro, piccole e medie imprese sono l'autonomia e l'integrazione sociale, l'indipendenza e la competizione, la solidarietà e la cooperazione, la sintesi di imprenditorialità, dedizione, innovatività, creatività e qualità, la collaborazione con il lavoro dipendente, la lealtà, l'onestà, l'integrità morale. Il sistema CNA opera per la determinazione di pari condizioni di accesso ai mercati per tutte le imprese e per regole di disciplina dei mercati conformi ai principi del trattato dell'Unione Europea.
Il sistema CNA è autonomo ed agisce per l'unità delle organizzazioni di rappresentanza dell'artigianato italiano e per la ricerca di convergenze con tutto il mondo dell'impresa. Il sistema CNA opera per la crescita armonica dell'intero Paese e per l'integrazione politica ed economica dell'Europa. Il sistema CNA si impegna a promuovere nello sviluppo economico e sociale del Paese e nella vita associativa le pari opportunità tra uomini e donne, sviluppa politiche e proposte per la valorizzazione della risorsa imprenditoriale femminile e ne promuove una significativa partecipazione di un'adeguata rappresentanza nelle sedi decisionali interne ed esterne al sistema.
Il sistema CNA è impegnato ad attuare e rispettare modelli di comportamento e di azione ispirati alla eticità ed integrità, nonché al valore più generale della democrazia. Il sistema CNA nel suo insieme partecipa alla definizione della sua identità e alla realizzazione della sua missione attraverso:
a) la rappresentanza e tutela degli interessi;
b) la promozione economica delle imprese;
c) la predisposizione e l'erogazione di servizi alle imprese.
La CNA di Catanzaro, nella persona del suo Presidente, Antonio Mauri, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso, ci dice: "Lombroso è la negazione della Dignità dell'Uomo - La chiusura del museo a lui dedicato è necessaria per chiedere scusa ai popoli del Sud Italia e dare onore al Comune di Motta Santa Lucia!"
Il Sindaco della Città di Petronà (CZ), Dott.ssa Anna Romina Muraca, comunica con Delibera n.24 del 29/09/2016 l'adesione della Città di Petronà in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso. Vogliamo ringraziare di cuore l'Avv. Amedeo Colacino che ha seguito l'iter procedurale di adesione.
Il Sindaco della Città di Cotronei (KR), Dott. Nicola Belcastro, comunica con Delibera n.99 del 07/09/2016 l'adesione della Città di Cotronei in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Dott. TASSELLI Diego Gabriele, dottore di ricerca Descrizione Abell 2218: physical and system parameters, con Laurea specialistica con Tesi On the internal kinematics of galaxies (Berkeley University)
Primo Ricercatore in TS Corporation S.r.l. - Regione Salamia, 5 - 10010 Andrate - TO .Affiliato ad Ente di ricerca
Esperienza Partecipazione a progetto di ricerca T- Observatoire de Marseille - Progetto Transiti Extrasolari
Elenco dei prodotti della ricerca
TASSELLI D., S. Ricci, P. Bianchi (2015). New Meteorological and Geological Study of Acquapendente (VT)
TASSELLI D. (2015). New CCD Photometric Study of AM Cnc
TASSELLI D., S. Ricci, P. Bianchi (2015). New Meteorological and Geological Study of Taviano (LE)
TASSELLI D. (2015). New CCD Photometry Study of RV UMa
TASSELLI D. (2013). Photometry Study of Open Cluster NGC 7788
TASSELLI D. (2012). Piano Intercomunale di Protezione Civile, Redazione del Piano Intercomunale di Protezione Civile per i Comuni di Tavagnasco, Quassolo e Quinci
TASSELLI D. (2011). Status of the New Research Facilty in Andrate - TO - and prospective for research nonché titolare di TS Corporation S.r.l..
Diego Tasselli, membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico no Lombroso ci dice " Personalmente e tutto il mio Ente di Ricerca concorda, trovo e troviamo del tutto inconcepibile definire ancora dottore chi di dottore ha ben poco. Chi attraverso le sue idee, fuori completamente da ogni possibile ragionamento scientifico e soprattutto umano e logico, ha ispirato coloro che hanno fatto un'ecatombe attraverso la seconda guerra mondiale, NON merita minimamente considerazione dal punto di vista scientifico ed umano. Pertanto riteniamo giusto e doveroso chiedere la chiusura di un museo che porta il nome di tal personaggio e soprattutto la cancellazione di strade e riferimenti pubblici allo stesso. E per questo ci attiveremo per raggiungere tale scopo insieme al comitato, di cui siamo orgogliosi di esserne parte attiva."
Il Sindaco della Città di Platì (RC), Dott. Rosario Sergi, comunica con Delibera n.77 del 07/09/2016 l'adesione della Città di Platì in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
Io, Carlos Martinez Spain, nacì en el año 1971 en Segovia porque mi padre estaba trabajando allì (era militar). Despuès de estar en varias ciudades de España mi padre decidiograve; volver a su tierra natal, Valencia.rnrnEstudié en el Colegio San Vicente Ferrer de los Padres Dominicos de Valencia. Mis estudios universitarios fueron en la Facultad de Derecho de la Universidad de Valencia y soy colegiado del Ilustre Colegio de Abogados. Actualmente estudio Conservaciograve;n y Restauraciograve;n de Bienes Culturales en la Facultad de Bellas Artes de San Carlos.
Carlos Martinez Spain membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice:
"Mi visiòn sobre Lombroso se encuadra en una crìtica general hacia cualquier tipo de 'darwinismo social' y de 'ingenieria social'. Lombroso, en mi opiniòn, fue uno de tantos charlatanes del siglo XIX. La Ciencia deberigrave;a ser prudente en sus conclusiones. Hoy en dìa la Ciencia y la Razòn se han convertido en una religiòn sustitutiva para mucha gente: olvidando los muchos sufrimientos que la llamada Ciencia ha generado: de Lombroso a la bomba atòmica.
"Quis custodiet ipsos custodes?" dijo el poeta Juvenal y yo me pregunto: ¿quién vigila a los cientigrave;ficos, los nuevos custodios de la nueva Verdad?"
Carlos Martinez Spain
Il presidente Carmen Fierro comunica con la presente delibera che il gruppo folklorico "I Mattacchini" di Mirabello Sannitico (CB) è testimonial del Comitato No Lombroso.
La Pro Loco Solopaca è testimonial del Comitato No Lombroso
Nicola Bove è un maestro ed ha dedicato fino ad oggi tutta la sua vita ad educare con serietà e dedizione un'infinità di bambini dai quali è stato sempre corrisposto... ma ciò che egli ha saputo costruire con mirabile risultato è stato il tessuto della Proloco Casaldunese che rappresenta oggi il motore vivente della crescita della Città. Nel poco tempo libero ha saputo costruire anche la CULTURA organizzando con grande maestria il gruppo Folk Fontanavecchia e con esso viaggia in tutta Europa facendo conoscere le nostre musiche e i nostri balli del Sud Italia e spesso torna da queste faticose trasferte con ambitissimi riconoscimenti. Ma ancora non basta, egli ha saputo anche organizzare un tessuto armonioso tra le tantissime proloco italiane convinto come è che solo attraverso la cooperazione sincera la crescita sociale ed umana diventa forte e indistruttibile.
Nicola Bove, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso, ci dice: " Non sarebbe opportuno dare voce ad una aberrante conclusione a cui "dopo approfonditi studi e ricerche", è giunto il signor Lombroso. La miglior condanna alle sue teorie dovrebbe essere il SILENZIO, ma nel contempo, usare tutto l'impegno a che queste assurdità siano cancellate ed annullate definitivamente, sì che le generazioni future non abbiano a leggere di queste atroci assurdità. Pertanto il mio sostegno è garantito."
Il Prof. Roberto Piazzo nasce a Pontelongo ( PD ) l' 11/11/1947 ove consegue la maturità Scientifica nel 1967. Successivamente si laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Messina il 23/12/1973. Assolve al primo incarico presso L'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona P.G. (ME) nel 1974 e successivamente per quello di Assistente chirurgo presso L'Ospedale civile di Barcellona nel 1975, Si specializza in Chirurgia Generale presso l'Università di Catania nel 1984. E' Membro della Societa' Italiana di Chirurgia, della Societa' Italiana di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva e quindi Vincitore di concorso pubblico per Aiuto corresponsabile ospedaliero nel 1985. Si assegna poi quello di Responsabile del Modulo di Endoscopia digestiva nel 1991 e di Dirigente Responsabile del Servizio di Endoscopia Digestiva presso l'Ospedale "Cutroni Zodda" di Barcellona PG (ME) nel 2006.
E' Autore di circa 40 pubblicazioni scientifiche riguardanti tematiche di tipo chirurgico ed endoscopico e partecipa a Congressi, convegni, tavole rotonde, di interesse chirurgico ed endoscopico in Italia ed all'estero sia in qualità di relatore che partecipante. Egli ha al suo attivo circa 30.000 esami endoscopici dei quali il 20% terminati con endoscopia operativa e a prevalente indirizzo gastroenterologico e cura la Responsabilità ambulatoriale nel settore delle Malattie Infiammatorie Croniche dell'intestino: ( retto colite ulcerosa - Morbo di Crohn ) , della Celiachia e delle intolleranze alimentari. Dal 2011 e sino al 2013 è Dirigente Responsabile del Servizio di Endoscopia Digestiva presso la Clinica "Carmona" di Messina. Egli, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" ci dice: "Il " Dott. Lombroso", non posso rifiutare la sua appartenenza al mondo medico, avendo egli conseguito una laurea in Medicina, costituisce , a mio avviso, un paradigma di una certa rilevanza in campo psichiatrico. Addentrandosi in un ambito a lui poco conosciuto, quale quello della sperimentazione clinica, edificò un castello di falsità basandosi sul nulla scientifico, di cui lui, però, ne era pienamente convinto (oltremodo difficile smontare le tesi dei pazzi). I suoi "studi" furono caratterizzati da una spasmodica ossessione che lo spinse, in spregio non solo alla legge, ma alle più elementari norme della deontologia, a smembrare 904 cadaveri allo scopo di trovare quella caratteristica fenotipica che giustificasse la propensione a delinquere del meridionale. In questo personalmente io scorgo i tratti più salienti della malattia. La ricerca, invece, parte da presupposti attendibili e si avvale di tutt'altre qualità. Una di esse è la razionalità, cosa che al Lombroso mancò totalmente. Si illuse il poveretto di aver raggiunto l'agognato risultato, ma il suo sogno s'infranse contro il muro della derisione di tutto il mondo accademico. E tutti gli scienziati di quel periodo, consapevoli dell'insussistenza delle sue teorie, al fine di evitare un possibile coinvolgimento in questo perverso disegno ed essere trascinati nella discarica morale in cui lui ormai già annaspava, ritennero opportuna la sua radiazione. Ma questa è una notizia che non ha avuto molta eco, almeno ai nostri giorni. Una cosa sola dimostrò chiaramente il Lombroso, la sua paranoia, fatta di atti spregiudicati, ossessivi e compulsivi, al di fuori di ogni regola, sia scientifica che umana, ma che benissimo rientrano nella semeiotica psichiatrica. Qualcuno, incautamente lo definì scienziato, non considerando che lo scienziato ama il genere umano, lo aiuta, dispensa le sue energie migliori per consentire una qualità di vita migliore, per dare benessere. Nulla, proprio nulla di tutto ciò. Il suo operato invece contribuì efficacemente a creare solide basi del razzismo, che ancora oggi pervade la nostra nazione.
Ed infine ho fondati motivi per ritenere che Lombroso, persona poco intelligente, venne, senza tanta fatica ,usato da una classe politica abbietta per certificare la minorità della "razza meridionale". L'utile idiota che con il suo "autorevole imprimatur" fornì la giustificazione 6quot;scientifica" per rendere accettabile ai più uno scempio di immani proporzioni."
Il Sindaco della Città di Furnari (ME), Avv. Mario Foti, comunica con Delibera n.196 del 09/08/2016 l'adesione della Città di Furnari in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco della Città di Castroreale (ME), Dott. Alessandro Portaro, comunica con Delibera n.69 del 26/07/2016 l'adesione della Città di Castroreale in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco della Città di Terme Vigliatore (ME), Dott. Bartolo Cipriano, comunica con Delibera n.142 del 21/07/2016 l'adesione della Città di Terme Vigliatore, in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso. Ringraziamo di cuore il Dott. Roberto Piazzo che ha curato tutto l'iter ufficiale di adesione.
Enzo Lista nasce nel 1949 in una ex colonia greco-albanese. Ha insegnato prima in provincia di MI, presso l’Istituto Einaudi di Magenta e successivamente in calabria in qualità di direttore di sede coordinata di Petilia Policastro in provincia di KR e quindi in Crotone nell’Istituto Tecnico Commerciale “Luciferoâ€. Ha anche svolto il ruolo, per tre anni, di coordinatore delle attività didattiche dei Centri territoriali, in tre comuni, Caccuri, Cerenzia e Castelsilano.
Ha prodotto molti convegni e ha partecipato a moltissime conferenze, mentre tuttore fa parte di associazioni culturali ed è socio onorario della fondazione “ Cornelio Pelusio†di Altila di Santa Severina.
Attualmente è impegnato in studi naturalistici e antropologici sul territorio.
Il Prof. Enzo Lista, membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico “No lombroso†ci dice: "Questa mia partecipazione al Comitato mi consente di approfondire gli studi di antropologia, di soddisfare un momento significativo della mia vita e mi agevola nel acquisire quell’alto senso di civiltà che ha provata esistenza fra gli uomini! E’ nella mia consapevolezza che la nostra civiltà inizia con la sepoltura dei morti e non con la messa in mostra di resti umani in nome di una teoria senza supporti scientifici, come praticata nel museo “lombrosoâ€, oltretutto, “teoria†utilizzata erroneamente in qualche aula di tribunale nel secolo scorso, nonché stimolo per dittatori dal disastroso operato che ancora oggi, alla voce “orrore razzistaâ€, “ il principio della purezza arianaâ€, l’umanità ogni anno è chiamata ad inchinarsi, posseduta dalla commozione e dal dolore, nonché l’attuale visita del Papa ad Auschwitz - Birkenau per chiedere perdono, al Signore, per quei crimini.
La scienza è vero che va vista da tante angolazioni, anche da quelle sbagliate, ma quando certi errori scientifici partecipano a delittuosi momenti di vita dell’umanità , va immediatamente messo a tacere ogni riferimento, come sarà la chiusura immediata del museo “lombrosoâ€. Il territorio in cui io vivo attualmente, ha sempre soggiaciuto a valutazioni di parte e a semplificazioni estreme, grazie soprattutto a leggi appositamente create, come la legge Pica, che si avvaleva di questi prodotti pseudoscientifici, che hanno degenerato un fiorente meridione d’Italia."
“Apri la mente a quel che o ti paleso e fermalvi entro, che non fa scienza, sanza lo ritenere, avere intesoâ€.
Il Sindaco della Città di Belvedere di Spinello (KR), Dott. Rosario Macrì, comunica con Delibera n.34 del 20/06/2016 l'adesione della Città di Belvedere di Spinello in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco della Città di Barcellona Pozzo Di Gotto(ME), Dott. Roberto Materia, comunica con Delibera n.216 del 30/06/2016 l'adesione consiliare della Città di Barcellona Pozzo Di Gotto in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
La Proloco di Marcellinara (CZ) è testimonial del comitato No Lombroso
Giusy Regalino nostro membro e Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice: "Ho firmato la petizione del Comitato no al Museo Lombroso con convinzione. Ho aderito al Comitato con l'intento di dover dare il mio contributo perchè si faccia chiarezza sull'attività di Cesare Lombroso che ha mietuto vittime per una falsa scienza che è diventata un'azione criminale e vergognosa verso le tante vittime che hanno trovato la morte per mano di un uomo che in nome della ricerca scientifica le ha rinchiuse in un carcere da cui non sono mai uscitie. Il museo Lombroso non è una struttura che pone al centro la ricerca la scienza a favore della vita. È un esempio di criminalità indiscussa che ha tolto dignità e la vita a tante persone scelte anche perché meridionali e dunque soggetti da punire in nome di una falsa scienza. Sono a favore della chiusura del Museo Lombroso nel rispetto delle vittime e delle loro famiglie che hanno subito la perdita dei propri cari per una personalità malata che in nome della scienza ha vessato e ucciiso senza scrupoli." Giusy Regalino, coniugata con cinque figli, ha un ricco ed invidiabile curriculum studi a partire da:
Il Sindaco della Città di Cinquefrondi (RC), Avv. Michele Conia, comunica con Delibera del Consiglio Comunale n.39 del 21/06/2016 l'adesione consiliare della Città di Cinquefrondi in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Comitato provinciale di Benevento UNPLI è un nuovo testimonial del Comitato No Lombroso
La Pro Loco di Casalduni è testimonial del comitato No Lombroso
Il Gruppo Folk "Fontanavecchia" di Casalduni è testimonial del comitato No Lombroso
I Canti e Cunti sono un gruppo musicale siciliano nato nel 2015 grazie all’incontro di alcuni musicisti provenienti dal territorio Ibleo, ed in particolare da Ferla in provincia di Siracusa.
La diversa estrazione musicale dei componenti ha, sin dall’inizio, definito lo stile del gruppo determinato dalla mistura di diversi generi: musica etnica, jazz, funk e musica latina, il tutto in chiave “mediterraneaâ€. L’aspetto più evidente di tale “mediterraneità â€, però, non riguarda solo gli arrangiamenti, ma anche il tenore dei testi, le citazioni e i messaggi quasi sempre in chiave dialettale, con particolare riferimento a quello gallo-italico (tipico di Ferla).
Le canzoni muovono dalla tradizione dei cantastorie siciliani, che si notavano soprattutto nelle grandi festività , nelle fiere, nei momenti di raccolta del grano o in altre occasioni, quando la gente era più disponibile e poteva contribuire economicamente alla loro sussistenza.
I principali temi trattati prendono spunto dalla memoria etnografica e popolare dei paesini iblei e più in generale della Sicilia contadina: i potenti, l’amore, storie di omicidi passionali, avventure di eroi, la settimana santa, l’unità d’Italia e il colonialismo del nord sul meridione, etc.
Componenti e ruoli musicali
Gianluca Cavaliere (classe ‘87) Basso Elettrico ed Acustico
Giuseppe Garro (classe ‘86) Voce e Sdilliriu
Giuseppe Pantano (classe ‘78) Percussioni
Salvatore Pantano (classe ‘75) Basso Tuba, Fisarmonica e Tastiere
Stefano Pantano (classe ‘81) Chitarra e Mandolino
Sito internet: http://canticunti.wordpress.com/
Facebook: https://www.facebook.com/canticeunti/
Canale YouTube: https://www.youtube.com/channel/UC1MlR16zFg9E7uBzHjIqVUw
I Canti e Cunti, membri Testimonial del nostro Comitato No LOmbroso, hanno composto per il Comitato e quindi “Dissociati da questo crimine razzistaâ€
ATAVISMO MERIDIONALE
Link diretto: https://www.youtube.com/watch?v=NfgPxoHHftc
Classifcat’ e numerati
I chiù funnu ‘ncirat’
Facci d’ gent d’ chiddi pirdent
Ca nun hannu mai parratu
Imbalsamat espressioni rubate
Su facc’ terrorizzate
Da la morti ormai certa
Pì da cridenza ca su atavizzati
Teorie pisanti
Pa’ genti da terra strazzata
E trasportat’ ‘ncatini
Alla corti di l’ scinziati
I crani selezionati
E i corp esaminat
Supra i banchi funnu stirati
E tutti cu l’uocchi puntati
Nu foru ha ammenzu a lu craniu
È nu banditu o nu viddanu
U mal av’ no sangu
A ta patiri e a ta mmurir’
Sunu brigant’ e sunu ladrun’
Su genti do meridiun’
Espost’ comu ‘n trofeu
Intra li stanzi d’ lu museu
Ma nun funnu brigrant’ e nun funnu ladrun’
ma genti do meridiun’
Espost’ comu ‘n trofeu
Intra li stanzi d’ du museu
Traduzione
Furono classificati e numerati
I per lo più furono incerati
Facce di persone di quelle più umili
Che di solito non parlano nemmeno
Imbalsamati con quelle espressioni rubate
Sono facce terrorizzate
Dalla morte ormai certa
Perché creduti atavizzati
Teorie troppo forti
Per gente da quella terra strappata
E trasportati in catene
Alla coorte degli scienziati
I crani furono selezionati
E i loro corpi esaminati
Sopra a quei letti furono stirati
E tutti con quegli occhi puntati addosso
Un foro c’è in mezzo al cranio
È un bandito o comunque un villano
Il male ha nel suo DNA
Deve patire e deve morire
Furono chiamati briganti oppure ladroni
Quella gente del meridione
Esposti come un trofeo
Dentro le stanze di un museo
Ma non furono briganti né tanto meno ladroni
Ma solo gente del meridione
Esposti come un trofeo
Dentro le stanze di quel museo
Il Sindaco della Città di Mezzojuso (PA), Dott. Salvatore Giardina, comunica con Delibera n.46 del 06/05/2016 l'adesione della Città di Mezzojuso in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco della Città di Pontelandolfo (BN), Dott. Gianfranco Rinaldi, comunica con Delibera n.40 del 24/05/2016 l'adesione della Città di Pontelandolfo in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
Gennaro Zona nasce a Benevento nel 1946, diplomato in Elettronica, biennio di Fisica, laureato in Scienze Politiche ad indirizzo economico con una tesi sulla Politica Economica per il Mezzogiorno nel secondo dopoguerra, è coniugato, con due figli. Ha lavorato nel gruppo Olivetti nel settore Ricerca e poi nei Sistemi Informativi. In seguito è stato responsabile di una società di Informatica per poi diventare presidente di una società di ricerca nel campo della Bioelettronica. Ha sempre mantenuto vivo l’interesse per il Sud e per le sue condizioni economiche che sono sfociate nel saggio: “Come ti finanzio il Nord†e con la partecipazione a diverse associazioni meridionaliste.
Gennaro Zona, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice:
QUANDO SI DICE CHE LA REALTA’ SUPERA L’IMMAGINAZIONE
Se non fosse tragico per noi meridionali si potrebbe quasi ammirare l’opera del regno di Sardegna (Piemonte) per conquistare il SUD.
Prima si sono inventati l’Unificazione d’Italia per nascondere una conquista territoriale vera e propria e poi, dato che ufficialmente eravamo “fratelli†e non sarebbe stata giustificabile la riduzione del Sud a colonia hanno astutamente utilizzato le teorie dello pseudo scienziato Cesare Lombroso.
Se il Sud, dopo la spoliazione del suo tessuto industriale e la rapina delle sue riserve auree, non sarebbe stato in grado di risollevarsi ed evolvere... beh la colpa sarebeb stata soltanto sua e dell’indole dei suoi abitanti; una gran parte se non quasi tutti neghittosi, incapaci e perché no malviventi atavici.
La trappola ha funzionato così bene che nel 2016, centocinquantacinque anni dopo la forzata “unificazioneâ€, siamo ancora qui a combattere per la nostra dignità calpestata, per l’onore dei nostri avi costretti ad lasciare il suolo natio per vivere ed in molti casi a nascondere la propria provenienza per non vergognarsi.
Il Comitato no Lombroso sta svolgendo un’opera altamente meritoria che sicuramente strapperà quest’ultima ragnatela che ci sporca l’abito e costringerà i vili a riscrivere la storia.
La resa dei conti sta arrivando
Gennaro Zona
L'associazione Pro-Loco Casalduni è testimonial del comitato No Lombroso.
La città di Verzino (KR) è testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco della Città di Sellia (CZ), Dott. Davide Zicchinella, comunica con Delibera n.45 del 22/07/2015 l'adesione della Città di Sellia in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco della Città di Savelli (KR), Sig. Francesco Spina, comunica con Delibera n.32 del 03/05/2016 l'adesione della Città di Savelli in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco della Città di Castelsilano (KR), Sig. Francesco Durante, comunica con Delibera n.14 del 02/05/2016 l'adesione della Città di Castelsilano in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
L'Università Popolare Pugliese - Auser aderisce al Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso in segno di condivisione per l'azione intrapresa, volta a ribadire il biasimo che da sempre accompagna chi, Cesare Lombroso, ha oltraggiato la vera metodologia scientifica, pur vantandosi di titoli accademici e di risultati di studio eclatanti, ma frutto di sconclusionate pseudo-ricerche. Ne è derivato un danno non solo per la seria ricerca scientifica, ma per la nostra società e per la stessa opera di coesione nazionale, pregiudicata dalla malevola distinzione fra etnie nella nostra stessa nazione
Un grazie di cuore a Cesare Stranges, grande musical trapper, che ha collezionato questo ulteriore GOAL musicale.
Giuseppe Povia, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice: "Uno studio inutile e inutile chi lo difende e lo sostiene ancora oggi".
Giuseppe Povia nasce a Milano il 19 novembre 1972. Nel 2003 vince la XIV edizione del Premio Città di Recanati (oggi Premio Musicultura) con il brano "Mia sorella" (canzone che tocca il tema dell'anoressia e della bulimia) elogiato da alcuni dei più grandi poeti d'Italia contemporanei come Alda Merini, Fernanda Pivano, Dacia Maraini. Nel 2005 partecipa, fuori concorso, al Festival di Sanremo con la canzone "I bambini fanno ooh...".
Il brano viene scelto come colonna sonora per "Avamposto 55". Il pezzo ha superato le 180.000 copie vendute, ricevendo numerosi dischi di platino ed è stato premiato, su indicazione della SIAE e con un riconoscimento speciale da BMG Sony, per aver raggiunto più di 500.000 download digitali.
Esce il suo primo Album "Evviva i pazzi... che hanno capito cos'è l'amore" che raggiunge il disco d'oro per le oltre 60 mila copie vendute.
Nel 2006 vince la 56° Edizione del Festival di Sanremo con la canzone "Vorrei avere il becco" e pubblica il secondo Album "I bambini fanno ooh... la storia continua" che raggiunge il disco d'oro per le oltre 45 mila copie vendute. Nel 2009 arriva 2° alla 59° edizione del Festival di Sanremo con la canzone "Luca era gay" e si aggiudica anche il Premio Sala Stampa Radio Tv. Il 20 febbraio esce il suo quarto Album "Centravanti di mestiere" in contemporanea in Italia, Germania, Francia, Svizzera ed Austria.
Vince, con il brano "Luca era gay", il premio Mogol per il miglior testo tra le canzoni popolari italiane edite dal 1° gennaio 2008 al 28 febbraio 2009. Conduce per 13 puntate su Canale Italia la trasmissione "Ho imparato una canzone". Nel 2010 partecipa alla 60° edizione del Festival di Sanremo con la canzone "La verità" e pubblica il suo sesto Album, un Ep intitolato "Scacco matto" che riceve il disco d'oro per le oltre 63 mila copie vendute ed oltre 250 mila download digitali. Nell'ambito dei Wind Music Awards, riceve il premio delle associazioni di categoria Fimi, Pmi e Afi e pubblica il singolo "E non passi". Nel 2012 viene pubblicato il suo nuovo lavoro dal titolo "I 'bambini' fanno rock". Nasce al CMM di Grosseto la prima "Scuola per Cantautori" di cui lui è il Direttore Artistico.
Nel 2013 partecipa come ospite fisso in prima serata su Rai 1 al programma "I Migliori Anni" presentato da Carlo Conti.
Parte il progetto "Scuole in tour con Povia" che prevede incontri musicali e dibattito su canzoni a tematica sociale rivolto ai ragazzi degli istituti d'istruzione secondaria. rnIn ottobre 2014 inizia il nuovo tour teatrale dal nome "Tu Povia non lo conosci". Ad aprile 2016 esce il doppio Cd dal titolo "NuovoContrordineMondiale" autoprodotto, autodistribuito e a tiratura limitata totalmente libero da multinazionali, grandi distribuzioni e portali digitali.
Giuseppe Povia, Membro Testimonial dl Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice: "Uno studio inutile e inutile chi lo difende e lo sostiene ancora oggi".
Brano "Al Sud"
Il Sindaco della Città di Matino (LE), Dott. Cataldi Cosimo C. Tiziano, comunica con Delibera n.81 del 22/03/2016 l'adesione della Città di Matino in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco della Città di Soveria Mannelli (CZ), Avv. Giuseppe Pascuzzi, comunica con Delibera n.35 del 21/03/2016 l'adesione della Città di Soveria Mannelli in qualità di Testimonial del Comitato No Lombroso.
Il Sig. Pietro Mazza, presidente dell'Associazione degli Emigrati di San Giovanni in Fiore "un sorriso agli emigrati", ci comunica l'adesione della sua Associazione agli scopi del Comitato No Lombroso, diventandone Testimonial
Il Sindaco della Città di Sant'Arcangelo Trimonte (BN), Sig. Romeo PISANI, comunica con Delibera n.20 del 15/03/2016 l'adesione della Città di Sant'Arcangelo Trimonte agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Casalduni (BN), Sig. Pasquale Iacovella, comunica con Delibera n.11 del 15/03/2016 l'adesione della Città di Casalduni agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
L'Associazione Culturale e di Promozione Sociale Continente Sommerso è nata con precise finalità: la diffusione della cultura e dell'istruzione (tanto da diventare sede dell'Università Popolare Pugliese), la tutela dell'ambiente e la salvaguardia delle peculiarità storiche e monumentali del territorio.
Soprattutto, va sottolineato che Continente Sommerso deve la sua nascita a un gruppo di donne, intenzionate a dare giusto risalto alle capacità e potenzialità femminili, ancora oggi trascurate e spesso "sommerse" nella nostra società.
E' principalmente in questa veste che l'Associazione Culturale Continente Sommerso aderisce al Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso, poiché è sufficiente approfondire le pseudo - teorie lombrosiane per rendersi conto come questo falso scienziato abbia rappresentato un colpevole passo indietro nella considerazione sociale della donna.
La Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia (CONSAP) è una delle organizzazioni sindacali più rappresentative della Polizia di Stato, ha la sua sede in Roma ed un'ampia articolazione sul territorio nazionale.
E' un'associazione libera, indipendente ed apartitica che finanzia le attività statuarie di tutela degli operatori di Polizia esclusivamente attraverso il gettito garantitole dalle quote associative. Il possesso della cosiddetta maggiore rappresentatività e della circostanza di avere sottoscritto il contratto di lavoro, garantiscono alla CONSAP una serie di diritti, poteri di contrazione e opportunità di controllo e consultazione con l'Amministrazione della Pubblica Sicurezza, nelle diverse articolazioni centrali e periferiche.
La CONSAP promuove iniziative culturali finalizzate ad esaltare la qualificazione professionale degli appartenenti alla Polizia di Stato attraverso il proprio Centro Studi, ha stipulato un patto di consultazione con la CISAL, la maggiore confederazione sindacale autonoma dei lavoratori ed aderisce ad EUROCOP, l'associazione europea che raccoglie il maggior numero di operatori della sicurezza.
Attraverso la rivista ufficiale "Consap Magazine" affronta i maggiori temi sindacali e della sicurezza contribuendo a qualificare il sistema della rappresentanza sindacale nel comparto. Sul piano dei servizi, la CONSAP garantisce ai propri iscritti una serie di vantaggiosi servizi di tutela legale e CAF attraverso la convenzione stipulata con il CODACONS.
L'aggiornamento continuo del sito web www.consapnazionale.com e la puntuale diffusione del notiziario settimanale "Consap Informa" garantiscono a tutti gli associati le necessarie informazioni sulle delicate problematiche relative all'ordine e alla sicurezza pubblica.
La CONSAP, Membro Testimonial del Comitato No Lombroso, attraverso il suo Vicepresidente Igor Gelarda ci dice:
Adesione Comitato tecnico-scientifico No Lombroso
Gentile Dott. Ing. Iannantuoni
Per dare seguito alla sua missiva del 12/01/2016, questa Organizzazione sindacale, su disposizione del Segretario Nazionale Generale Giorgio Innocenzi, ha dato disposizione a me di farmi da tramite per fare aderire il sindacato di Polizia Consap come testimonial del comitato tecnico scientifico del Comitato No Lombroso. Dato l'alto valore morale e sociale dell'attività che state svolgendo, questo sindacato è lieto di aderire alla vostra istanza, ed anzi vi ringrazia per averci dato la possibilità di partecipare. La nostra adesione si intende data a titolo gratuito, e prevede la nostra collaborazione morale e scientifica verso il vostro progetto che tende a restituire dignità e verità ad un pezzo di storia della nostra Patria. Come referente scientifico della Consap sono stato designato io, in qualità di esperto di storia e di autore di numerose pubblicazioni scientifiche in tale argomento. La presente adesione è da intendersi senza scadenza, a meno di una nostra comunicazione contraria. Nel ringraziarla per averci dato questa opportunità, la ringraziamo porgendole i nostri ossequi.
Palermo 07/03/2016
L'Istituto di Cultura meridionale nasce nel 1995 come un laboratorio di idee, volto alla promozione della cultura e del Mezzogiorno d'Italia, con una significativa attenzione ai temi del cattolicesimo, dedicato in particolare alle giovani generazioni, per offrire alcuni strumenti utili a crescere, come uomini e come cittadini.E' ospitato negli splendidi saloni affrescati del piano nobile di palazzo Arlotta in via Chiatamone a Napoli.
Ne è fondatore, presidente e finanziatore esclusivo Gennaro Famiglietti.
In questi venti anni di attività, l'Istituto ` diventato un luogo aperto autorevole di incontro e confronto privilegiato, che ha ospitato eventi di ogni tipo, dall'economia all'arte, dall'editoria al cinema, alla musica e alla moda, nel segno e nell'affermazione della legalità e del benessere comune.
Il ruolo ormai riconosciuto dell'Istituto è testimoniato da molti importanti personaggi della vita Istituzionale, Diplomatica e culturale che hanno partecipato alle iniziative promosse, a partire dai presidenti della Repubblica Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi.
Palazzo Arlotta ha così ospitato messaggeri di fede come il cardinale Crescenzio Sepe e i monsignori Lorenzo Leuzzi, vescovo ausiliare di Roma e cappellano della Camera dei Deputati, e Luigi Francesco Casolini, rettore dei Cavalieri di san Silvestro; e, ancora, giuristi come Francesco Paolo Casavola, filosofi, scienziati, giornalisti, storici e critici d'arte.
Tra le iniziative recenti il conferimento del premio internazionale People for culture and peace a Lech Wałęsa e l'allestimento della mostra collettiva d'arte contemporanea Gennaro, con la quale una trentina di artisti hanno tradotto in un'opera - quadro, scultura, foto o installazione - la propria visione del santo patrono di Napoli, icona viscerale e imprescindibile dell'essenza della città.
L'Istituto di Cultura Meridionale, membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice, attraverso il suo presidente Gennaro Famiglietti: "La creazione del museo di antropologia criminale in Torino nel 2009 dedicato a Cesare Lombroso ha ravvivato il dibattito sul ruolo che il medico veronese ha avuto nello sviluppo dell'antropologia criminale. Scienziati e studiosi si sono divisi tra coloro i quali ritengono Cesare Lombroso un medico certamente controverso e discutibile ma che ha dato un contributo importante sotto il profilo medico scientifico alla moderna patologia forense ed i suoi detrattori che di contro non lo ritengono uno scienziato, ma teorizzatore di idee prive di fondamento scientifico.
L'indignazione dei vari esponenti dell'opinione pubblica e di numerosi intellettuali ha acceso un forte sentimento "No Lombroso"".
Il Comitato così denominato, sin dalla sua costituzione ha sempre indirizzato le proprie energie contro la nascita del polo museale e contro i presupposti scientifici e culturali che hanno spinto alcuni accademici a realizzare questo discusso progetto.
Il progresso medico scientifico ha di fatto smantellato l'impianto teorico del Lombroso che seppur intriso dello spirito positivista dell'epoca, è da considerarsi come la peggior espressione di tale movimento filosofico scientifico.
Lombroso si spinse sino ad affermare una presunta inferiorità della popolazione del sud dell'Italia rispetto al nord del Paese. Era il tempo in cui il potere sabaudo cercava con ogni mezzo anche pseudoscientifico di debellare la diffusione del brigantaggio nel Mezzogiorno d'Italia. Lombroso si piegò al volere della corona e ai cosiddetti poteri forti dell'epoca.
E' di lapalissiana evidenza che un uomo che con le sue teorie ha diviso il nostro paese, esaltando una presunta inferiorità genetica e razziale dei popoli del Meridione d'Italia, non può essere esaltato ed annoverato tra i grandi della scienza. Sul punto non possiamo che condividere il pensiero degli autori del libro "Cento Città contro il Museo Cesare Lombroso".
Gennaro Famiglietti
Il Sindaco della Città di Montegiordano (CS), Dott. Francesco Fiordalisi, comunica con Delibera n.18 del 04/03/2016 l'adesione della Città di Montegiordano agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
"La Storia se non è utile al nostro futuro non serve a un cazzo!" (Andrea Carandini)
L'associazione nasce l'1 settembre del 2009 dal desiderio di un gruppo di ragazzi di sposare il progetto di valorizzazione storico-culturale del territorio di Gesualdo avendo lo sguardo sempre attento alle problematiche che si sviluppano nel nostro comune e anche intorno. Gesualdo, con la sua storia, le sue opere d'arte, la sua urbanistica, la sua architettura e i suoi paesaggi, ha tutte le potenzialità di porsi al centro della macchina turistica dell'alta Irpinia che si sta andando a sviluppare. Per questo noi di A.S.T.R.E.A. siamo e saremo sempre partecipi e promotori di queste dinamiche di sviluppo con le nostre iniziative e le nostre idee. Attvità: 2009/2010/2011/2012/2013/2014/2015/2016...
L'Associazione CV A.S.T.R.E.A. Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso Ci dice:
" Il Museo di Antropologia Criminale Cesare Lombroso è un'offesa alle radici di chiunque abbia come terra origine quello che fino al 1861 era il Regno delle Due Sicilie. Lottare contro questo Museo è importante perché ciò rientra in un discorso ancora più ampio e che è quello di far conoscere la vera storia, che non è quella dei vincitori. Vedere ancora oggi che in città come Milano o Torino ci sia una strada intitolata al criminale Cesare Lombroso è un'offesa alla nostra storia ed ai nostri diritti. I corpi dei nostri eroi non possono essere esposti come fenomeni da baraccone in uno pseudomuseo, ma meritano gli onori ed il rispetto dovuto agli eroi della patria."
Il Sindaco della Città di Castrolibero (CS), Ing. Giovanni Greco, comunica con Delibera n.8 del 12/02/2016 l'adesione della Città di Castrolibero agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Benedetto Vecchio (cantautore, ricercatore di musica popolare), nasce a Colle S. Magno il 12 gennaio 1964 vive a Roccasecca (FR).
Già da bambino si accorge di avere una accentuata passione per la musica e l'arte in genere. A dieci anni inizia con lo zio "maestro di musica" gli studi di solfeggio ed apprende le nozioni di musica elementare per poi passare allo studio ed all'approfondimento da autodidatta.
Suona il mandolino e la chitarra battente, antico strumento italiano del 500' ma la voce e la creatività sono la sua vera forza. Agli inizi del suo percorso artistico incontra un grande maestro: Eugenio Bennato ed inizia la sua carriera musicale improntata al recupero e alla valorizzazione della tradizione, della cultura e della storia locale.
Dopo una breve esperienza con il gruppo "La voce dei briganti" con i quali incide il CD "Musicanti e briganti", fonda nella primavera del 2000 la band popolare "MBL" (Musicisti Basso Lazio) di cui è l'anima e l'elemento di punta.
La prima pubblicazione è il CD "Danza d'estate" (ed. Blondrecords) e a completamento di questo, il DVD "Danza d'estate story". Successivamente il CD e il DVD "Seguendo la Stella" (un progetto natalizio di ed. Blondrecords). E' del 2006 il CD "Me ne' vaje", presentato a New York, in occasione della Settimana della cultura italiana" e del "Columbus Day". Segue nel 2008 il CD live "MBL in concerto" (Videoradio ed.); nel 2010 in occasione del 150° anniversario dell'unità d'Italia viene pubblicato il CD "Terra di Fuoco" con la partecipazione di grandi esponenti della musica popolare internazionale: oltre ad Eugenio Bennato, vi prendono parte Erasmo Petringa e la cantante tunisina M'Barka Ben Taleb. Dello stesso anno sono altre due produzioni musicali: il DVD MBL Kaulonia Tarantella Festival ed il CD Concerto per il Presepe.
Attualmente è in fase di realizzazione il progetto discografico parallelo al tour "Tarantella ribelle".
Benedetto Vecchio ha collaborato con molti grandi artisti italiani e stranieri, tra cui il già citato Eugenio Bennato, Toni Esposito, Mimmo Epifani, Savio Riccardi, Gianni Perilli, i Cantori di Carpino, Rione Junno, Mimmo Cavallaro e i TaranProject, i Tazenda, Paolo Barabani, Giancarlo Parisi, Barbara Cola, Carlos Nunez, Beppe Carletti e i Nomadi.
Ha compiuto diverse esperienze legate alla ricerca nel settore della musica tradizionale. Nel 2002 registra un CD sui canti popolari di Ferentino per conto di Ambrogio Sparagna, in collaborazione con il Prof. Antonio Poce del Conservatorio "Licinio Refice" di Frosinone.
Ha ricevuto numerosi attestati e riconoscimenti. Nell'ottobre 2003 si aggiudica il "Premio della stampa" al Festival "Inedito per Maria" di Terni con il brano "Anime Perse", da lui scritto con lo pseudonimo "Tarantronica" e il terzo posto della giuria. Nel 2007 in occasione del Festival Nazionale del Teatro Popolare e della Tradizione "Palcoscenici" di Campobasso riceve il premio G. Guerrizzo XI ed. e sempre al Teatro Romano di Terni un nuovo premio nell'ambito del Festival "Inedito per Maria".
Nel 2008 gli viene conferito il premio "Carlo Alianello" per la sua produzione musicale sul brigantaggio post-unitario. Nel 2011 l'Assessorato alla Cultura della Regione Campania gli attribuisce il premio "John Houston" nell'ambito del Festival Internazionale del cinema "Storie nella Storia". Nell'agosto del 2014 riceve il premio "Severino Gazzelloni" alla carriera per il contributo dato alla musica popolare e alla world music.
Ha ricevuto apprezzamenti da istituzionali nazionali ed internazionali e da varie Università in Italia (Tor Vergata e La Sapienza di Roma, Università di Cassino e del Lazio Meridionale) e all'estero (Cardiff) per la sua ricerca su alcuni temi quali l'emigrazione, l'internamento, il passaggio della seconda guerra mondiale in Ciociaria.
Ha al suo attivo più di 1200 concerti e innumerevoli partecipazioni a festival di musica popolare in Italia e all'estero. Nel 2006 si esibisce per il sindaco di New York, Bloomberg in una diretta televisiva e prende parte ai festeggiamenti in onore di Colombo. Nel 2008 ha partecipato al "Toronto Tarantella festival", ospite dell'emittente televisiva Chin TV. Ha partecipato a numerosi programmi sulla televisione nazionale italiana dove ha presentato sia la propria produzione artistica che il progetto di ricerca da lui ideato.
Tra le sue molte esperienze professionali Benedetto Vecchio ha la direzione artistica di diversi festival musicali, preferendo quelli dedicati agli strumenti della tradizione e alla loro valorizzazione e diffusione. Tra tutti, si ricorda la direzione artistica dei festival della zampogna a Scapoli, San Polo Matese ed Acquafondata.
Benedetto Vecchio, membro Testimonial del Comitato tecnico scientifico "No Lombroso", ci esprime il seguente concetto: "Eugenio Bennato disse di me : L'appello lanciato anni fa dal mio disco "Brigante se more" è diventato un appello col tempo il segnale di una chiamata a raccolta di briganti antichi e moderni. Tra questi il musicista Benedetto Vecchio, folgorato sulla via tra Napoli e il Basso Lazio dove le favole e le pietre e i dialetti segnano il cammino di una storia comune, e dove è possibile ritrovare, nel groviglio delle onde sonore inquinate delle radio e delle televisioni nazionali il battito purissimo di un ritmo primitivo e incontaminato chiamato "taranta", capace di lanciare certa musica alternativa e trasgressiva della nostra penisola nel grande movimento contemporaneo della "world music"."
"Le parole del mio amico Eugenio Bennato testimoniano il mio impegno a favore del recupero della verità storica del nostro popolo, quel popolo meridionale a cui appartengo essendo nato nell'alta terra di lavoro, quel meridione divenuto colonia del nord dopo la farsa dell'unità , e la reale conquista e annessione da parte dei Piemontesi, fatta con medodi nazisti , quando venni a conoscenza delle attività di un tale Cesare Lombroso , (il Mengele Piemontese ) lo pseudo scienziato al servizio dei Piemontesi , che sosteneva che la razza meridionale fosse una razza inferiore e aggressiva portata a delinquere, portandosi via i crani delle teste mozzate dei poveri contadini , massacrati e infamati come Briganti, ed esposte in un museo , mi è sembrato davvero troppo..!!!
Quando mi è stato chiesto di fare da testimonial del comitato No Lombroso per far chiudere questo museo della vergogna, non ho esitato a dire si, e aggiungo che sono orgoglioso di essere stato coinvolto. Quindi chiusura immediata per il Museo dell'infamia Piemontese!!!"
Benedetto Vecchio - MBL (Musicisti Basso Lazio)
Link Video YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=_iwH9ksVTBQ
Il Giudice Gianmario Monaldo, è revisore Legale. Giudice Tributario di 2° Grado presso la Commissione Regionale della Lombardia. Bocconiano, laureato in Giurisprudenza alla Università Statale di Milano, già dottore commercialista e consigliere dell' ODCM di Milano, è dal 01/04/1996 in servizio quale giudice tributario (più esattamente: “personale giudicanteâ€, nella definizione del suo “datore di lavoro†MEF) presso la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia. Le sue principali pubblicazioni sono state il “Manuale di revisione per aziende ed enti pubblici†ed.Ipsoa e “Il falso in bilancio. Percorsi e metodi per la perizia penaleâ€. Ed. Ebc.rnDiverse delle sue più recenti sentenze (annualità 2012, 2013 e 2014) sono state massimate, con testo integrale filigranato “uso ricerca e studi†e sono liberamente scaricabili dal sito www.cerdef.it.rnrnIl giudice Gianmario Monaldo, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice: " Cesare Lombroso? Persona da dimenticare in fretta...un razzista che ha stortato tutto il corso politico e sociale della vita italiana del suo tempo...ed anche oggi ne leggiamo le conseguenze"
Il Dott. Corrado Berardi ed il Consiglio Direttivo dell'Associazione, ci comunicano la loro adesione agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso. Ringraziamo.
Orlando Fico nasce a Petilia Policastro (Crotone). Occupato (1962/1970) nei servizi amministrativi di un'azienda per lavorazione e commercio di prodotti petroliferi (ROL OIL-Milano) si laurea nel 1970 in Materie Letterarie nell'Università Cattolica di Milano. Docente (1970/1996) di Materie Letterarie nelle Scuole Medie giunge al biennio (1993/95) con incarico di Presidenza nelle Scuole Medie. Socio e amministratore dell'AESPI (Associazione Europea Scuola e Professionalità Insegnante) e socio dell'ANTICO REGNO, associazione per la diffusione della vera Storia del Regno delle Due Sicilie. Scrive (2012 Novembre) la prima edizione di “BUGIE OMISSIONI CRIMINI DEL RISORGIMENTO – Quando il Sud era il primo Stato italianoâ€, saggio storico di cui sono l'autore: rilettura logica e veritiera di quel periodo tormentato e nel 2013 offre al pubblico la seconda edizione ampliata. Attualmente è impegnato in varie attività per la diffusione della Vera Storia dell'Italia dal 1860 ad oggi. Orlando Fico, Membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dice: "La proditoria e barbara invasione del Regno delle Due Sicilie da parte di Giuseppe Garibaldi e dei Piemontesi nel 1860 provocò la legittima reazione armata del popolo meridionale. Gli scontri violenti e decisi si risolsero spesso con la disfatta degli aggressori increduli e presuntuosi. Costoro a torto convinti della loro azione “salvifica e redentrice†non riuscivano a comprendere i motivi di una opposizione così tenace e spesso irresistibile e furono costretti a correre ai ripari. Bisognava attuare strategie più efficaci, capire anzi tutto le ragioni profonde che animavano quelle “ordeâ€. Incaricato di studiare il “fenomenoâ€, nel 1862 venne inviato in Calabria l'antropologo Cesare Lombroso. Costui raccolse vario materiale fornito dai maggiorenti dei luoghi visitati e dai militari invasori. Erano ovviamente tutti elementi di parte, mentre egli evitò di interpellare gli aggrediti. Completò poi i suoi “studi†sottoponendo ad “attente analisi†il cranio di uno sventurato ribelle, cioé del povero Giuseppe Villella di Motta Santa Lucia (Catanzaro), per cercare di localizzarvi la parte “responsabile della ferocia primordiale†tipica dei ribelli del Sud. “Finalmente†la trovò riscontrando una certa fossetta. Si, era la soluzione del rompicapo! Quei violenti e selvaggi opponevano una resistenza così decisa e bestiale, perché per atavismo erano dei “superdotatiâ€: quell'elemento anatomico li rendeva feroci e impossibili da contenere. Il povero frankenstein non pensò che quegli infelici cercavano semplicemente di difendersi con tutti i mezzi possibili da aggressori enormemente detestati. Le popolazioni meridionali infatti memori delle recenti invasioni napoleoniche, avevano in odio i Francesi, ma aborrivano ancora di più i Piemontesi contro i quali perciò si scagliavano con estrema determinazione. Dopo un'unificazione cosi raffazzonata, le autorità governative permisero a Torino l'intitolazione del museo antropologico a Cesare Lombroso per la sua opera “altamente meritevole†e il cranio del povero Villella, già illegalmente detenuto e studiato, fu (e tuttora) ivi altrettanto illegalmente tenuto esposto. rnLe teorie del Lombroso su quelle presunte caratteristiche ataviche che egli dichiarò di avere riscontrato e da lui attribuite a individui delle regioni meridionali non avevano alcun valore scientifico, ma allora vennero ritenute valide in conformità al clima imperante. Attualmente queste teorie non godono di alcuna considerazione, ma accettate ai suoi tempi intaccarono la dignità delle incolpevoli popolazioni meridionali con danni incommensurabili. Ancora oggi si assiste all'assurdo che mentre le pseudo teorie non hanno più alcuna consistenza, la nomea sulle genti del Sud perdura. La revisione storica sugli obbrobri risorgimentali è però viva e decisa e certamente avrà i suoi frutti, ma gli oppositori sono all'erta. Anche solo le vicende che coinvolgono il Comitato Nolombroso ne sono la prova. E' auspicabile comunque che le finalità principali del Comitato, la restituzione dei resti di Giuseppe Villella alla terra natale per una cristiana sepoltura e la cancellazione del nome di Lombroso dalla toponomastica, possano essere conseguiti. Sarebbe un tassello molto importante per la riscrittura di quel periodo storico e per la restituzione al Sud di quella dignità immeritatamente e maliziosamente sottratta per lungo tempo." Orlando Ficorn
Il Sindaco della Città di Lavello (PZ), Sig. Sabino Altobello, comunica con Delibera n.102 del 03/09/2015 l'adesione della Città di Lavello agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial. Ringraziamo di cuore la Prof.ssa Antonella Musitano per aver curato tutto l'iter di adesione.rn
Il Museo del Brigantaggio di Rionero in Vulture (PZ) è Testimonial del Comitato No Lombroso (il giorno 08/09/2015) www.nolombroso.org sez. PRESS . Il presidente della Proloco e Direttore del Museo del Brigantaggio di Rionero Dott. Cristian Strazza, comunica l'adesione agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial. Ringraziamo di cuore la Prof.ssa Antonella Musitano per aver curato tutto l'iter di adesione.
Il Museo del Brigantaggio di Rionero in Vulture (PZ) è Testimonial del Comitato No Lombroso (il giorno 08/09/2015) www.nolombroso.org sez. PRESS . Il presidente della Proloco e Direttore del Museo del Brigantaggio di Rionero Dott. Cristian Strazza, comunica l'adesione agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial. Ringraziamo di cuore la Prof.ssa Antonella Musitano per aver curato tutto l'iter di adesione.
PASQUALE TOTARO, nasce a Monte Sant'Angelo (FG) il 1 Gennaio 1954 e studia a Torino fin da piccolo, sposato, due figli musicisti come lui, insegnante di Educazione Musicale. Egli nel tabellone degli orari ricopre di certo il posto di Cenerentola, ma la materia, nuova e stimolante, coinvolge ed appassiona anche gli alunni meno gratificati dalle discipline sovrane. Se poi c’è il lavoro di un professore colto e generoso, i ragazzi si appassionano e la scuola non seleziona solo i migliori ma incammina tutti sulla strada del gusto e dell’espressione artistica. E se questo professore si rende disponibile a pomeriggi di lavoro gratuito e coinvolgente, si realizzano manifestazioni musicali importanti. E’ una festa per chi vede compiersi quel miracolo che solo l’arte dei suoni permette: la convergenza degli sforzi tecnici, la coordinazione dei singoli a favore dell’obiettivo comune, l’unità dei cuori e il godimento interiore di chi fa e di chi ascolta. Già questo meriterebbe di esser conosciuto per rinfrancare l’animo sulle sorti delle nuove generazioni. Ma c’è di più, molto di più: questo professore, dalla sua giovinezza, si è speso per missioni umanitarie e sociali, ha conosciuto e lavorato con Madre Teresa di Calcutta, ha partecipato ad iniziative concrete di solidarietà . Così il linguaggio dei suoni non è soltanto conoscenza ed espressione di cultura, ma anche grande opportunità per avvicinare i bisognosi, per conoscere i problemi sociali ed educarsi alla solidarietà e ad una cittadinanza consapevole e responsabile. Ecco, allora, i numerosi concerti benefici (Croce Rossa, lotta contro il cancro, la distrofia muscolare, informazioni sulla tossicodipendenza, aiuti ai terremotati, assistenza ai malati terminali...), ecco la rassegna “Cantiamo, Suoniamo e Danziamo per Vivere la Vita†a favore delle associazioni “L’Albero dei Sogni†e “UGI†(Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini), ed ecco l’evento “Chi ha paura del lupo cattivo?â€, per discutere sui diritti dei piccoli, riunendo insieme alunni e rappresentanti di tutte le confessioni religiose. Insomma, nell’ora di musica i ragazzi imparano a leggere non solo lo spartito ma anche i quotidiani, per informarsi sui problemi del mondo; poi si impegnano perché le sofferenze silenziose trovino voce attraverso il canto ed il suono degli strumenti. Anche i giornali cominciano ad occuparsi di questo “dinamismo formativoâ€. Ma Pasquale Totaro, che ai ragazzi insegna a sognare strade per un mondo migliore, non ha smesso di coltivare nel suo cuore nuove grandi sfide: eccolo coagulare colleghi e alunni della Scuola “Vivaldi†di Torino per la Giornata della Memoria. Nel 2004, mentre un’orchestra di circa 500 giovani suona per ricordare le vittime dell’Olocausto, a scuola si pianta un “Giardino dei Giusti†con 36 cespugli di rosa dedicati a persone, famiglie, paesi che in Piemonte si sono adoperate a salvare cittadini Ebrei. Dalla Scuola Juvarra alla Vivaldi, alla Nievo-Matteotti, alla Calvino; mentre varie comunità scolastiche torinesi si educano, crescono e dibattono, il nostro professore matura l’idea di realizzare nel maggior numero di comuni un “Giardino per tutti i Martiri e i Giustiâ€: per ricordare ovunque le Figure Esemplari e gli Eroi di bontà (per la maggior parte sconosciuti) che, in ogni tempo o luogo, hanno lottato contro il Male, e quindi per la Vita e la Libertà . Dal plauso alla campagna “L’Europa onori i suoi Giusti!†da parte della Commissione per la Cultura e l’Istruzione del Parlamento Europeo, alle adesioni delle Associazioni di Enti Locali, del mondo culturale, sindacale e di quelle che operano nel campo dei diritti umani alla pubblicazione del volume "Luci che illuminano le tenebre", la macchia d’olio dei consensi è ora in continua espansione. Ma l’onda dei riconoscimenti istituzionali è preceduta e avvalorata dal moto interiore che ha coinvolto e ancora spinge tanti ragazzi, molti dei quali ora adulti, genitori, educatori a loro volta, sull’eloquente onda sonora del Bene.
Alessandro Ruo Rui (direttore del Coro Diocesano Torinese)
Pasquale Totaro, membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" ci dice Tempo fa ritenevo di essere capace a non stupirmi più di nulla. Ho dovuto ricredermi, quando ho preso atto con profondo raccapriccio che, nella città dove vivo ormai da tanti anni, Torino, era stato riaperto un vero e proprio "museo degli orrori", intitolato al "medico" ed "antropologo" Cesare Lombroso, propugnatore di teorie razziste le cui basi scientifiche si sono rivelate assolutamente infondate. Come trovo inconcepibile la necessità della nascita di un Comitato, che deve lottare per anni per chiedere...che cosa chiede? Nientemeno che il minimo di quanto attinge all'umana Pietà ed al rispetto della Dignità , verso qualunque Essere Umano: la restituzione ai comuni ed alle famiglie di origine delle centinaia di resti umani e di teschi prelevati un po' in tutta Italia - ma, in maggioranza, dalle regioni meridionali - dai corpi, cioè, dei cosiddetti "briganti", coloro che dopo l'unità nazionale - raggiunta con metodi a dir poco "discutibili" (per usare un eufemismo) - si opposero in ogni modo a quella sanguinosa invasione, fino a pagare con la vita e con l’oltraggio del proprio corpo il loro sacrificio. E questa non è di certo facile retorica! Se questa è la realtà , se bisogna lottare per ottenere il riconoscimento del più elementare barlume di civiltà - il rispetto della Sacralità ed anche della Dignità della Morte - io mi onoro di far parte, addirittura in veste di Testimonial, del Comitato "NO LOMBROSO", e mi impegno a dare, attraverso convegni, conferenze, pubblicazioni e tutte le modalità che dovessero presentarsi, il mio modesto contributo in questa battaglia all'interno di questo Comitato che, francamente, non dovrebbe neppure avere ragione di esistere, in un Paese che si definisce "civile".
Pasquale Totaro
Miriam Compagnino, nasce in Sicilia nella città di Catania dove ha conseguito la laurea in Lettere Classiche. Dopo la laurea che conseguito il Master in Storia e Analisi del territorio. Tra le attività professionali annovera la pluriennale esperienza nella conservazione e catalogazione di beni storici, archivistici e bibliografici, nell'insegnamento di Bibliografia presso l'Uni-versitá di Siracusa e infine nell'insegnamento di materie letterarie nei licei. Ricercatrice dei materiali d'archivio con Loreto Giovannone della storia dell'annessione Sabauda del Meridione al Regno di Sardegna. Pubblicazioni a carattere storico, come coautrice: ITALIANI, Loreto Giovannone e Miriam Compagnino, Falco Editore 2013 DEPORTATI, Loreto Giovannone e Miriam Compagnino, Falco Editore 2014 Loreto Giovannone nasce in Terra di Lavoro, Ciociaria, oggi provincia di Frosinone emigra per motivi di stu-dio a Firenze dove ha conseguito la laurea in Architettura. Esercita la libera professione come Architetto in Toscana con alcune specializzazioni post laurea. Appassionato e cultore della conoscenza ha condotto studi approfonditi sulla cultura scientifica del set-tecento negli Stati preunitari e nello stato della Chiesa. Cura e condivide la passione della ricerca storica in Archivio per l'annessione Sabauda del Meridione al Regno di Sardegna con Miriam Compagnino. Pubblicazioni: DEPORTATI, Loreto Giovannone e Miriam Compagnino, Falco Editore 2014 ITALIANI, Loreto Giovannone e Miriam Compagnino, Falco Editore 2013 Collaborazioni con il giornale IL PONTE di Rimini nella rubrica "Storia & Storie" Luigi Vanvitelli Architetto, lavori al porto di Rimini, editore web Lulu Miriam Compagnino e Loreto Giovannone affiatatissimi ricercatori di nota fama sono membri Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso e ci dicono: MOTIVAZIONI UMANE Siamo entrambi contrari alla esposizione di resti umani dell'attuale museo Lombroso, aderiamo ai principi dichiarati dalla associazione nolombroso.org, siamo per la restitu-zione dei resti umani ai richiedenti per la cristiana sepoltura. Siamo favorevoli all'inizia-tiva del comitato nolombroso.org, intrapresa per contrastare la violazione della dignità umana e contro il razzismo per i meridionali camuffato da pseudo scienza con le idee fatte circolare dopo il 1860 a nome di Marco Ezechia Lombroso. Il Risorgimento fu attuato mettendo in atto "l'universo concentrazionario" nelle seguenti azioni:
1) L'esercito: per il rastrellamento, l'invio e concentrazione nelle fortezze piemontesi e liguri degli ex militari borbonici e poi dei garibaldini;
2) Il ministero dell'Interno. Controllo di polizia dei cosiddetti "emigrati politici" esuli e fuoriusciti per motivi politici concentrati e sottoposti a rigido controllo di polizia nelle maggiori città ;
3) Il ministero dell'Interno. Deportazione di civili, uomini, donne, bambini nei luoghi di relegazione al nord (castelli, fortezze, carceri, ex conventi, abitazioni di privati prese in affitto), poi schiavizzati per i lavori in miniere, saline, monopoli tabacchi, ecc.
4) I governi liberali. Pauperismo indotto negli strati sociali assoggettati alla nuova bor-ghesia con l'aggressione armata dell'esercito che fece migliaia di fucilati, saccheggiò, incendiò per rappresaglia 90 paesi circa, con la totale demolizione del precedente stato sociale dell'ex regno delle due Sicilie. Pauperismo indotto nel meridione che produsse l'effetto immediato della ignominiosa tratta dei minori nelle città europee, del Nordame-rica e del Sudamerica nascosto e taciuto da tutti. "Padroni" dediti al commercio di carne umana indotta alla povertá estrema dai governi liberali e dal re Vittorio Emanuele, prima durante e dopo il tempo della retorica del libro Cuore e della favola di Pinocchio.
5) La propaganda di regime. La discriminante razziale delle idee pseudo antropologi-che di Marco Ezechia Lombroso sconfessate dalla comunità scientifica della sua epoca e dalla comunità mondiale già trent'anni prima. A questa fu aggiunta la mistificazione della mitologia del Risorgimento e le menzogne nella didattica scolastica e accademica nella narrazione della storia MOTIVAZIONI STORICHE Marco Ezechia Lombroso cambiò l'identità anagrafica variando il nome in Cesare. Il nome Marco Ezechia di origine ebraica probabilmente non era gradito ai politici inglesi, cosa che era risaputa in inghilterra sin dal 1200. Politici ed investitori inglesi che guida-rono l'unificazione italiana dopo il 1860. Il doppio nome Marco Ezechia fu occultato die-tro il nome più italico di Cesare e la frenologia inglese, senza alcun fondamento scien-tifico, divenne stortura e simbolo del condizionamento del potere sulle idee umane e sulla scienza. Inglesi che sperimentarono in Italia la frenologia della scuola di Edim-burgo criticata dalla comunità scientifica mondiale sin dal 1830, considerata pericolosa perché priva di qualsiasi fondamento scientifico. Frenologia usata in Italia nella falsa invenzione detta “antropologia criminaleâ€, fu il primo esperimento nella storia dell'Euro-pa contemporanea della discriminante razziale. Il secondo esperimento fu fatto durante il nazismo. Riaprendo il museo per l'esposizione delle ossa umane, le istituzioni hanno reiterato la discriminazione razziale di Marco Ezechia Lombroso per i meridionali. Discriminazione che la classe dirigente di allora favorì (due dei teorici furono i liguri Gerolamo Boccardo e Michele Lessona entrambi professori all'Universita di Genova), e tutto un consesso che avallò teorie senza alcun supporto scientifico allora come ora con la riapertura del museo. I frenologi dell'inizio dell'800 avvertirono della mancanza di metodo scientifico, in Italia ignorarono quanto noto internazionalmente e si servirono di Lombroso e delle sue false teorie. Il contesto scientifico della sua epoca considerò le idee di Lombroso prive di qualsiasi valenza scientifica. Lombroso stesso fu consapevole delle avversità alle sue idee. Scriveva a Zolà : i miei libri si vendono, ma in ragione inversa della stima che ispira il loro autore. Per gli aristocratici, per la gente a modo, per il borghese, io sono il povero pazzo della pellegrozeina, dell'epilessia, del delin-quente nato, sono un demolitore sociale... Posso anzi dire che la mia clientela psichica, che era abbastanza grande, si è diradata dopo la pubblicazione delle opere più importanti. Fu ripudiato da tutti e spira riprovazione e ribrezzo la sua pericolosa attività per la clien-tela psichica. In ambiti scientifici gli antropologi bollarono come inaccettabili le idee pseudo scientifiche della frenologia fondate sulla fisionomia, sulle discriminazioni raz-ziali per i meridionali. Concordi con nolombroso.org, vogliamo che i resti umani del museo del razzismo siano restituiti alle loro comunità di origine, ai loro paesi natali, alle famiglie ed ai comuni per le loro dignitose sepolture.
Il Sindaco della Città di Siderno (RC), Ing. Pietro Fuda, comunica con Delibera n.34 del 07/08/2015 l'adesione della Città di Siderno agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial. rnrnRicordiamo, di questa grande Città , il nostro grande Storico e Meridionalista Nicola Zitara mentre ringraziamo di cuore la Prof.ssa Antonella Musitano per aver curato tutto l'iter di adesione.
Gianluca Bozzelli è avvocato cassazionista civilista quarantacinquenne, napoletano. Il suo Studio Legale BG&P (www.ufficiolegale.com) si occupa specialmente di diritto bancario, del lavoro e tributario. Autore di diverse pubblicazioni in materia bancaria e sulla protezione dei dati personali in diversi ambiti (rinvenibili in www.studiolegalebozzelli.it). Appassionato e studioso di storia del Mezzogiorno d'Italia e delle falsità del risorgimento, sin dai tempi degli studi universitari, essendosi laureato nel 1994 presso la facoltà di giurisprudenza dell’università di Napoli Federico II^ con una brillante tesi in storia del diritto italiano sulla prima Costituzione Napolitana del gennaio 1848, redatta dall’avvocato Francesco Paolo Bozzelli, ministro dell’interno di Ferdinando II^ di Borbone Napoli. Costantemente impegnato nel sociale, è fondatore nel 2007 dell'associazione senza scopo di lucro Soccorso Popolare Antiusure (www.antiusure.org) con l’obbiettivo di denunciare e combattere contro tutte le “usure" (nn solo quelle da reato, ma anche quelle attività autorizzate e sentite come costrizioni di Stato, come banche, assicurazioni, tasse inique ed Equitalia). Impegnato attivista civico anche per la valorizzazione e la tutela dei territori di quello che fu lo Stato delle Due Sicilie fino all’invasione piemontese, ha fondato il Movimento di Insorgenza Civile (www.insorgenza.it), ed è ideatore delle più significative battaglie civiche meridionaliste degli ultimi anni:
- contro Equitalia da sempre (www.antiusure.org),
- nel 2008 contro la TARSU nel periodo di Munnezzopoli (https://youtu.be/CySiYejBYj8),
- nel 2010 contro l’iniquo balzello del pedaggio della Tangenziale di Napoli (http://www.julienews.it/notizia/cronaca/napoli-la-battaglia-contro-il-rincaro-della-tangenziale/167177_cronaca_3.html),
- nel 2011 e 2012 contro la rapina delle assicurazioni RCA nel Mezzogiorno con la manifestazione del 12/12/12 e l’esposto in Procura (http://www.goleminformazione.it/assicurazioni/tariffe-rca-caro-polizze.html#.VcMlzUJSWi4).
Nel dicembre 2009, è stato uno tra i primi visitatori del riaperto museo delle torture e delle storture “Cesare Lombroso" a Torino, denunciandone per primo le nefandezze e la vergogna di Stato, pubblicando la veemente e “scorrettaâ€mente istintiva nota del 8/12/2009 (rinvenibile all’indirizzo pubblico Facebook: http://www.facebook.com/notes/gianluca-bozzelli/insorgenza-civile-visita-il-museo-di-antropologia-criminale-del-lombroso-a-torin/196980727855) ed organizzando la memorabile manifestazione a Torino del 8 maggio 2010 e deponendo il famoso mazzo di gigli di color ... borbone fuori al museo/tomba (https://youtu.be/wa_S6IJoTxQ):
Da La Stampa di Torino del 9 maggio 2010: “Sulla targa d’ingresso del Museo Lombroso c’è un mazzo di gigli color... «borbone», dice l’avvocato Gianluca Bozzelli che li ha deposti ieri, alle 18, al termine della prima manifestazione contro le celebrazioni del Centocinquantenario. Sono partiti venerdì sera in pullman da Napoli per raggiungere l’ex capitale del 1861: alcune tappe per raccogliere gruppi provenienti da altre città meridionali, 14 ore di viaggio ed eccoli in piazza Vittorio Veneto con le bandiere del «Regno delle Due Sicilie», del «Partito del Sud» e di «Insorgenza». Oltre un centinaio di persone che in un corteo variopinto (al «borbone» si sono aggiunti il rosso e il giallo «aragonese») ha sciorinato i canti dei briganti e slogan contro i «colpevoli» dell’Unità d’Italia. «Lombroso razzista, Mazzini terrorista», «Lombroso boia, riprenditi i Savoia»... perché questi cori? L’idea della manifestazione è di Bozzelli: nel dicembre scorso visitò il museo, in via Pietro Giuria, e rimase scosso: «Cesare Lombroso - spiega - teorizzò l’inferiorità della “razza meridionale†che sarebbe stata geneticamente portata alla delinquenza, sulla base di misurazioni di centinaia di resti e di crani prelevati al seguito delle truppe piemontesi che invasero il Regno delle Due Sicilie e massacrarono migliaia di meridionali che si erano ribellati a quell’invasione cancellandoli come “brigantiâ€Â». Al grido «Siamo tutti briganti» gli organizzatori hanno invocato la chiusura dell’esposizione e annunciato altre iniziative: a Roma, a Teano. In prima fila Nando Dicè (architetto di Napoli) e Michele Iannelli (medico di Caserta, vive a Roma), di Insorgenza, un movimento che si è presentato alle elezioni provinciali dell’anno scorso (risultato: 0,1%): «Abbiamo 800 adesioni su Facebook - dicono -. Non vogliamo mettere in contrapposizione il Nord contro il Sud. Operiamo affinché tutto il popolo meridionale si riappropri della propria dignità e della propria identità ». Per l’occasione, solo al ritrovo, è ricomparso Roberto Gremmo, ex consigliere comunale di Piemont, mentre il medico di colore Mario Parker (che negli Anni 70 accusò Torino di razzismo) ha proseguito col corteo fino a pronunciare dinanzi al Lombroso una preghiera contro il colonianismo di ogni parte della terra. Davanti al monumento di Garibaldi, in corso Cairoli, si è svolta la prima «condanna» al «generale dei Mille» per avere «consegnato il Sud ai Savoia, ai massoni, alla mafia imprenditoriale». Per la verità un’accusa non nuova sotto la Mole: Nord e Sud uniti e divisi lo sono stati nella città più meridionale d’Italia per l’immigrazione degli Anni Sessanta. Che cosa vuole il plotone di Bozzelli, Dicè, Iannelli? Di tutto tranne che lo Stato-Italia: autonomia, indipendenza, c’è chi sogna il ritorno alle «due Sicilie» e c’è chi ipotizza il «federalismo svizzero». Hanno sfilato, pacificamente, gente che lavora a Torino come gli ingegneri Eduardo Marrone, 33 anni (da 3 in Piemonte) e Ferdinando Mallamaci (68 anni, è stato anche docente al D’Azeglio e al Volta) o come l’avvocato campano Francesca Galateri di Genola che ha avi illustri originari del Cuneese. La battuta finale a un giovane napoletano sulla porta del Lombroso: «Un euro e mezzo per vedere il razzismo: è davvero poca cosa!»." Gianluca Bozzelli, membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dice: "Lieto che la battaglia contro il Museo Lombroso abbia avuto il successo e la diffusione che merita, grazie all’impegno meritorio del Comitato NoLombroso, di cui mi onoro di far parte!"
Ivan Cuocolo nasce a Napoli nel 1973, laureato cum laude in Lettere moderne, con tesi in Storia del Rinascimento, consegue post lauream l'abilitazione all'insegnamento col massimo dei voti, oltre a due Master in “Comunicazione formativa on-line per docenti†e in “Tecnologie Multimediali per la Didatticaâ€, e altre specializzazioni e perfezionamenti. Docente per il master internazionale Summer Course Entrepreneurial Analysis of Engineering Design, organizzato in collaborazione con la Stevens Institute of Technology (USA), il Dipartimento di Ingeneria Industriale Federico II di Napoli (Italia) e l'Instituto Tecnologico de Estudios Superiores de Monterrey Campus Guadalajara (Mexico) (Articolo del Corriere del Mezzogiorno: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/a_tavola/2014/30-maggio-2014/marketing-prodotti-industriali-esperti-internazionali-confronto-napoli--223309896282.shtml), docente di ruolo, collabora presso la cattedra di Storia del Diritto medievale e moderno dell'Università Parthenope, è blogger di successo, raggiungendo, attraverso le sue pagine di carattere storico, migliaia di persone ogni giorno. Pubblica periodicamente studi scientifici su varie riviste specializzate, ha recentemente pubblicato presso l'editore Aracne il libro dal titolo Tutela dei beni culturali nel Regno delle Due Sicilie (ISBN 978-88-548-7769-6), con prefazione di Massimo Marrelli, Rettore dell'Università degli Studi di Napoli "Federico II", dove dimostra l'estrema modernità della legislazione, e del concetto stesso di "conservazione", in materia di tutela dei beni culturali nel Regno borbonico. Ha pubblicato inoltre gli studi: “In margine ad alcuni versi del VI canto del Purgatorio†sulla rivista letteraria Sinestesie on line, numero VIII, giugno 2014, ISSN 2280-6849.
"La via salvifica dell'alchimia: il ritorno al divino" sulla rivista demo-etno-antropologica Il Cantastorie, rivista fondata nel 1963.
Link: http://www.rivistailcantastorie.it/la-via-salvivica/
"Le radici indoeuropee nel mito del Graal&equot; sulla rivista demo-etno-antropologica Il Cantastorie, rivista fondata nel 1963.
Link: http://www.rivistailcantastorie.it/graal/
"Una predica di Savonarola nel Diluvio di Michelangelo", Link: https://www.academia.edu/12950443/Una_predica_di_Savonarola_nel_Diluvio_di_Michelangelo
Rassegna stampa (parziale):
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/a_tavola/2014/30-maggio-2014/marketing-prodotti-industriali-esperti-internazionali-confronto-napoli--223309896282.shtml
http://www.nuovarivistastorica.it/?p=5784
http://www.ilmattino.it/blog/gigi_di_fiore/i_danni_alla_fontana_del_bernini_a_roma_i_nuovi_barbari_contro_i_nostri_monumenti_e_le_antiche_leggi_sul_patrimonio_archeologico_a_napoli/0-46-4654.shtml
http://www.giovanidelsud.it/news/regno-delle-due-sicilie-come-tutelare-i-suoi-beni-culturali-le-risposte-dello-storico-ivan-cuocolo-nel-suo-libro/
http://www.circolocanottierinapoli.it/files/admin/allegati/20150309114404_CCNAPOLI09032015[2].pdf
http://www.americaoggi.info/node/11543
http://www.neoborbonici.it/portal/index.php?option=com_content&task=view&id=4754&Itemid=99
http://www.napolitan.it/tag/ivan-cuocolo/
https://loravesuviana.wordpress.com/2009/04/16/arancia-meccabiza-alla-gaiola-fermati-tre-rumeni-traditi-dal-cellulare-si-stringono-le-indagini-sul-massacro-del-re-del-grano-e-di-sua-moglie/#more-5602
http://www.yorokobu.es/la-isla-maldita-de-la-gaiola/
Ivan Cuocolo, membro del Comitato No Lombroso ci dice: "La battaglia del Comitato No Lombroso è una battaglia di civiltà . Lombroso, con le sue teorie, rappresenta la giustificazione teorica della sopraffazione di una parte del territorio italiano rispetto ad un'altra. Senza dilungarmi in analisi storico-politiche su cosa fu, oltre la retorica, nella sua realtà storica, la nascita del Regno d'Italia sabaudo, mi chiedo solo: sarebbe accettato un ?museo" in cui venissero esposte teste mozzate di ex prigionieri ebrei con etichettature varie in cui vengono descritti come ladri, criminali, usurai atavici e così via? Non credo. Risulta quindi incomprensibile come lo Stato italiano possa non solo permettere una simile aberrazione verso una parte dei propri cittadini, ma, addirittura, sovvenzionarla con soldi pubblici."
Mi chiamo Angelo Dimita, in arte Adi2è. Lavoro come operaio in un centro di ricerca automobilistico di Pomigliano D'arco Napoli. La mia passione è sempre stata la musica, ho iniziato a studiare pianoforte all'età di 11 anni, per un periodo di tempo, poi come autodidatta, ho proseguito con la chitarra. Ho iniziato presto dall'età di 16 anni, a comporre canzoni, e musichette, ed infine farmi trascinare da una sola ed unica passione, che vive ancora oggi, essere esclusivamente cantautore. Ho Partecipato a diverse manifestazioni canore, una più conosciuta, l'accademia di Sanremo nel 2001. Nel 2008 scrivo una canzone "GLI UOMINI DEL MONDO" Per un artista di nome Stefano Artiaco, dove riceverà un premio hawards In Auistralia dopo la sua pubblicazione del disco, per unione di popoli e di razze nel mondo. Oggi grazie alla conoscenza di alcuni amici di vari movimenti per il sud, ed alcuni miei approfondimenti personali nello studio, a riguardo della vera storia dell'unità d'Italia, con rabbia scrivo, "LA RAPINA 1860" La canzone viene subito apprezzata da tantissime persone, proprio per la rabbia, che trasmette contro tutte le ingiustizie che il sud ha dovuto subire da 154 anni ad oggi! Cosa ne penso io di tutto ciò? Sono ancora molto molto arrabbiato! E più ci penso, e più mi fa schifo questa falsa e criminale nazione! Il Lombroso?? Una vera melma della storia umana della scienza! L'italia deve vergognarsi di avergli addirittura dedicato un museo, con le teste ed i resti dei nostri antenati del sud, come se fossero dei veri trofei, continuando ancora oggi a calpestarne ogni forma di dignità . Io spero solo, che la gente, sempre più gente sappia la verità di tutto il marcio della nostra vera storia, e che si ritorni ad aprire gli occhi, cuore, anima, cervello, e riprenderci TUTTO quello che c'era stato tolto, con tutti gli interessi!!! Sono sicuro, che Se si Sveglia il Sud...la prima a tremare sarà L'europa! Causa di tutti i nostri mali!!!
Con Stima per tutti i miei fratelli Briganti.
Angelo Dimita, in arte Adi2è.
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Cesare Lombroso: attenzione alla sua negatività!
GIUSEPPE GANGEMI Nato a S. Cristina d'Aspromonte (R.C.) il 4.06.1949. Laureato alla Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Messina, in Storia delle Dottrine Politiche, il 20.12.1972, borsista della Cassa del Mezzogiorno presso l'I.SVI. (Istito di Formazione e Ricerca per i problemi sociali dello SVIluppo) di Catania nel 1973, borsista di Sociologia Economica all'Università di Catania nel 1974 Contrattista in Metodologia della Ricerca Sociale all'Università Catania nel 1975-78, incaricato di Statistica I corso all'Università di Catania nell'a.a. 1978-79, incaricato di Statistica II corso all'Università di Catania nel 1979-85, ricercatore in Metodologia della Ricerca Sociale all'Università di Catania dal 1981 al 1985, Professore associato di Metodologia delle Scienze Politiche all'Università di Catania dal 1985 al 1991, Professore associato in Metodologia e Tecnica della Ricerca Sociale all'Università di Padova dal 1991 al 2000, Docente nella Scuola di Specializzazione in Diritti Umani di Padova dal 1993 al 1997, fondatore e direttore della rivista Foedus, dal 2000 a oggirnProfessore Ordinario in Scienza della Politica all'Università di Padova dal 2000 al 2007, Professore Ordinario di Scienza dell'Amministrazione all'Università di Padova dal 2007 a oggi, membro del Comitato scientifico della Fondazione Augusto Del Noce (Savigliano-Torino), dal 2000 a oggi, membro del Comitato Scientifico della Fondazione Amici del Centro Internazionale Insubrico Carlo Cattaneo e Giulio Preti, dal 2011 a oggi, membro del Comitato direttivo della Fondazione Giuseppe Capograssi (Roma-Sulmona), dal 2004 a oggi, membro del Comitato Scientifico di REGIMEN (Réseau d’Etudes sur la Globalisation et la Gouvernance Internationale et les Mutations de l’Etat et des Nations), dal 2004 al 2010.
Membro del Comitato Scientifico della Fondazione Amici del Centro Internazionale Insubrico Carlo Cattaneo e Giulio Preti, dal 2011 ad oggi, consulente dell'Assessorato Regionale alla Trasparenza e Cittadinanza Attiva (assessore Guglielmo Minervini) dal 1 gennaio 2006 al 31 dicembre 2007.
Ha prodotto le seguenti PUBBLICAZIONI: Gangemi G., Pierre Manent, Metamorphoses of the City on the Western Dynamic, 2014, HISTORY OF ECONOMIC THOUGHT AND POLICY, n. 2, 2014, pp. 177-182 Gangemi G., Il cranio di Giuseppe Villella (prima parte), 2014, FOEDUS, n. 38, pp. 54-77 Gangemi G., Il cranio di Giuseppe Villella (seconda parte), 2014, FOEDUS, n. 39, pp. 11-36 Gangemi G., Il cranio conteso di Giuseppe Villella (Terza parte), 2014, FOEDUS, n. 40, pp. 71-94 GANGEMI G., What Kind of Post-National Democracy?, 2014, Brussels, pp. 321-331 GANGEMI G. and GELLI F., Metaphors and Politics. An Inquyiry into the Political Discourse of the Italian Second republic, 2008, FOEDUS, n. 22, pp. 3-50 GIUSEPPE GANGEMI, Is the Federal Process in Italy going to construct a System, a Polity or Nothing?, 2011, Wetteren, pp. 1-63 GANGEMI G., IL PERCORSO DELL’UNITÀ D’ITALIA NEI 150 ANNI DALLA PROCLAMAZIONE, 2010, MILANO, pp. 13-35 GANGEMI G., Arbitrio amministrativo e corruzione politica. La linea municipalista italiana di ispirazione anglosassone, 2011, ROMA, pp. 7-73 GANGEMI G., 150 ANNI DI UNITA’: LA FORMAZIONE DELLA COSCIENZA NAZIONALE, 2011, ROMA, pp. IX-XLV, in Popoli d’Italia e Coscienza nazionale, 2011, ROMArnrnIl Prof. Giuseppe Gangemi, membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico “No Lombroso†ci dice: “ Cesare Lombroso è più importante, nella storia dell'Italia unità , di quanto si creda. Per vari motivi:
1) fu il primo e il più noto studioso italiano, nel senso unitario del tempo;
2) persino personaggi come Silvio e Bertrando Spaventa, cui si attribuiscono ruoli centrali nella costruzione del nuovo Stato, erano personalità preunitarie culturalmente inadeguate a capire quale mostro di Stato essi stessi stessero contribuendo a far nascere;
3) fu realista al punto da capire che il cardine del nuovo Stato era l'esercito e non il Parlamento o lo Statuto;
4) trovò, nella fossetta occipitale mediana, la spiegazione di fatto di ciò che l'esercito aveva fatto e, poi, nel concetto di atavismo il criterio per distinguere, tra quanti erano stati identicamente insorgenti, coloro che erano da etichettare come patrioti ed eroi e coloro che andavano etichettati come briganti e delinquenti;
5) creò le condizioni per la distinzione tra classe politica (dentro la quale tutti sono politicamente corretti) e governati (tra cui quanti non seguono le indicazioni dichi governa diventano populisti o antipolitici o qualunquisti);
6) la sua influenza è durata molto più a lungo di quanto si creda ed è sopravvissuta al fascismo (un suo importante testo "Tre tribuni" fu significativamente ripubblicato dopo il 25 luglio 1943 a Roma e dopo il 25 aprile 1945 a Milano).
Per questo considero pericoloso che, in questa crisi delle culture politiche della prima repubblica e nel disordine totale delle culture politiche della seconda repubblica, si sia riaperto il Museo Lombroso a Torino.â€
No al museo Lombroso: Tempio della Barbarie. Montalto Uffugo è con il Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso"! Lo afferma Pietro Caracciolo, sindaco di Montalto Uffugo
Francesco Amoruso è un artista di Villaricca, in provincia di Napoli, laureato in lettere moderne alla Federico II con la tesi "La scrittura che esplode dal basso: Charles Bukowski, l'America e i suoi ubriaconi". Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo, "Il ciclo della vita"( Statale 11)) e nel 2014 il suo primo disco "Il gallo canterino" (illimitarte). Amoruso ha scritto, di recente, un brano dal titolo "L'ombroso", un brano molto critico nei confronti, non solo dell'anti-scienziato, ma in generale contro chi crede che il bene e il male sia un fatto di Dna e non di coscienza, responsabilità e umanità . Il brano, ancora un provino, lo si può ascoltare al link:
https://www.facebook.com/francesco.amoruso1/videos/1571450616467634/
www.francescoamoruso.net
Francesco Amoruso, membro Testimonial del Comitato No Lombroso, ci dice: “Se ti sedessi su una nuvola non vedresti la linea di confine tra una nazione e l'altra, né la linea di divisione tra una fattoria e l'altra. Peccato che tu non possa sedere su una nuvola.†( KHALIL GIBRAN) ecco chi era Lombroso:
http://it.wikipedia.org/wiki/Cesare_Lombroso
(L'Ombroso - Francesco Amoruso ©) guarda come smanio
guarda qua il mio cranio
certamente ho il volto classico dell'usuraio
quello che in doppia fila blocca il traffico viario
e che nel videopoker spende tutto il suo salario
il solito coglione che investe nella Cirio
e se trova un bivio sceglie lo stesso rettilineo
tra il male e il bene, non m'inclino al martirio, massù
viro verso il male ed offro un po' di vino a belzebù
Rit. Sono l'ombroso
l'uomo dal viso pericoloso
ho l'occipite tipico del criminale
ma col bicipite se ti becco so far male
se sono dedito al vizio, è colpa del mio naso egizio
lo zio era kossovaro e quindi se non mangio, sparo
mia madre è filippina, per questo voglio che sia sempre linda ed ordinata la mia cucina
ho fatto i conti col cromosoma già da molto tempo
da quando mi diagnosticarono avi che non ho scelto
e svelto ho preso posizione qua, una maschera per somigliare più a papà
coltivo basi azotate arrampicanti come l'edera
nel mio corpo gira sangue incasinato come le valigie al terminal
e veramente non so più se tutto ciò è perché sono made in Sud
ho provato a tutti i costi a cambiare strada
a farne tanta divorando tutti i libri di Gino Strada
ma comunque vada ho una fronte che sporge come il mio pendolo dopo il viagra
sono il tipo che non ride se non per ZeligOFF
che tradisce la compagna violentandosi la colf
e vado pazzo per le nuove offerte messe in giro paghi 1 e porti a casa due Kalašnikov
è chiaro non c'è altra soluzione
l'hanno detto chiaramente, pizzicandoti le guance
“sei tale e quale a tuo nonno, quando in gioventù rubava in sacrestia e dal cassetto delle manceâ€
guarda un po' mi ero convinto che la mia malattia
fosse frutto di questa democrazia
alla fine è tutto un fatto di fisionomia
per esempio tua sorella è un cesso mangia una banana e strilla
e sai perché? perchè tua madre si è scopata un gorilla
è il DNA che fa le carte, sono destinato all'omicidio
e a laurearmi con un Master, specializzato in abominio
produrre a iosa e senza freno monossido di carbonio
e spruzzarlo sulla pizza insieme a pomodoro e pinzimonio
a far le spalle larghe per entrare in un reality
scrivere per neomelodici e poi vivere con le royalty
così che bello mi guadagno uno spazio in un museo
chiusa in una teca resta la mia testa da babbeo
Il Sindaco della Città di Cardinale (CZ), Rag. Giuseppe Marra, comunica con Delibera n.39 del 18/06/2015 l'adesione della Città di Cardinale agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone TestimonialrnrnN.B. La Città di Cardinale fu unimportante sede metallurgica fino al'Unità d'Italia. In essa, tra le infinite lavorazioni, furono completate le importanti lavorazione delle catene in ferro dei ponti sospesi sul Garigliano e sul Calore (1832/1835)
Il Sindaco della Città di Taverna (CZ), Dott. Sebastiano Tarantino, comunica con Delibera n.60 del 25/06/2015 l'adesione della Città di Taverna agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial
Il Sindaco della Città di San Benedetto Ullano (CS), Dott.ssa Rosaria Amalia Capparelli, comunica con Delibera n.33 del 17/06/2015 l'adesione della Città di San Benedetto Ullano agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial
L’Associazione Briganti rappresenta il punto di incontro di chi vuole condurre una battaglia per il Sud. È il mezzo attraverso il quale trova voce chi vuole raccontare la nostra terra, la sua storia, i suoi problemi, le sue eccellenze, le sue prospettive politiche, sociali ed economiche. L’Associazione Briganti vuole diffondere uno spirito di solidarietà , unione, collaborazione e difesa comune fra tutti i popoli del Sud, nel rispetto dell’identità di ognuno e al contempo nella consapevolezza di un passato, di un presente e ancor più di un futuro comune e condiviso. Il principale obiettivo dell’Associazione è condividere con i soci un percorso comune di consapevolezza che parta dalla storia e approdi all’attualità , ponendo le basi per un migliore avvenire. Briganti nasce il 15 febbraio del 2010, grazie alla passione di un gruppo di giovani innamorati della propria Terra, che nel corso degli anni è divenuto sempre più numeroso e coeso. Inizialmente concepito come pagina Facebook, Briganti comincia ad affrontare tematiche di carattere storico, sociale, politico ed economico, ma lo fa facendo controinformazione, lo fa ponendosi dal punto di vista del Sud e delle sue genti e, soprattutto, lo fa con l’intento di diffondere quelle verità , sia storiche, sia attuali, che sono “scomode†per il sistema che Briganti definisce “italia unita S.p.A.â€. Briganti, poi, ha messo in atto diverse campagne di comunicazione e sensibilizzazione, facendo emergere il razzismo imperante nei mass media italiani nei confronti dei “meridionaliâ€; facendo emergere, con grafici e dati economici, come la struttura del sistema “italia unita S.p.A.†sia funzionale allo spostamento della ricchezza da Sud a Nord; evidenziando che quello italiano è uno Stato che da un secolo e mezzo si fonda sul concetto di colonialismo interno.Briganti ha lavorato molto anche sul risveglio delle coscienze: premendo su aspetti di carattere identitario, affinché le nostre genti potessero essere consapevoli e orgogliose della propria cultura, della propria storia, della propria Terra; in una parola, delle proprie origini. Gradualmente Briganti ha cominciato a uscire dal web e a essere maggiormente presente sul territorio, fino a quando nel 2013 è stata costituita l’Associazione Briganti. L’Associazione Briganti – che non ha fini di lucro, è apartitica, è aconfessionale e ha per scopo l’operare nel campo sociale e cooperativistico – fa propria la consapevolezza e la condivisione dei principi comuni di un vivere sano, rispettando il tessuto microeconomico del territorio e a tal fine promuove attività , iniziative e campagne di comunicazione e sensibilizzazione tese al rilancio, allo sviluppo e alla promozione delle attività agricole, artigianali e industriali del Sud, attraverso l’acquisto, il consumo e la diffusione di prodotti e servizi realizzati da aziende, agricoltori, artigiani che abbiano la sede legale della propria attività e, di preferenza, la sede di produzione al Sud. Briganti è fermamente convinto che la crescita del fatturato delle aziende e delle attività “made in Sudâ€, abbia come diretta conseguenza l’incremento dei livelli occupazionali, comportando benefici di carattere economico e sociale alle nostre comunità . L’Associazione altresì persegue finalità legate alla tutela dell’ambiente, della terra, dell’acqua e dell’aria, nonché alla difesa del territorio dall’inquinamento e dal malaffare, alla lotta all’emigrazione, alla difesa dal pregiudizio e dal razzismo. Per Briganti infatti risulta di fondamentale importanza la tutela della dignità dei popoli delle nostre Terre e di tutti i gruppi ed etnie oggetto di razzismo e discriminazione, nonché la sensibilizzazione dell’opinione pubblica in merito alle problematiche socio-economiche attuali, al dualismo Nord-Sud, al ruolo di subalternità del Meridione rispetto all’Italia e all’Europa. Inoltre, Briganti mette in atto attività e campagne di comunicazione e sensibilizzazione volte alla riscoperta, valorizzazione e promozione del patrimonio storico, culturale, artistico, archeologico, architettonico e naturalistico delle nostre Terre. Briganti, Membro del Comitato Tecnico Scientifico No LOmbroso, nella persona del suo Presidente Valerio Rizzo ci dice: "Il contestatissimo scienziato, attraverso accurati studi, aveva dimostrato l’esistenza di un nesso tra la conformazione facciale e ossea e la condizione sociale di delinquenza. Studi che si sono poi maggiormente concentrati sugli aspetti antropologici, sezionando e analizzando migliaia di crani di “briganti meridionaliâ€. Le conclusioni furono spiazzanti: la “razza meridionale†era biologicamente e morfologicamente portata a delinquere, e non solo. Secondo lo studioso tale “razza†era intellettualmente arretrata. È l’inizio di quelle teorie sull’ «atavismo criminale», successivamente contestate e rimosse dagli accademici in quanto prive di fondamento scientifico, ma che purtroppo ebbero un seguito, dopo 70 anni, poiché riprese dai nazisti all’interno della loro teoria sulla superiorità della razza ariana, con tutto quello che ne è conseguito dopo. Il museo intitolato a Cesare Lombroso, poi, si configura a tutti gli effetti come un museo dell’orrore, dove sono esposti centinaia di teschi, soprattutto di quei “meridionali†che si opposero all’Unità d’Italia.Il museo è anche un’apologia al “razzismoâ€: in quella struttura si vuole in qualche modo dimostrare che i tratti somatici di una determinata popolazione, o razza, o etnia, siano strettamente correlati con l’arretratezza e il crimine. Sin dal 2010, Briganti si è apertamente schierata contro le elucubrazioni lombrosiane e la celebrazione della follia di quell’uomo. Le battaglie del Comitato No Lombroso sono anche le battaglie di Briganti: siamo convinti, infatti, che la giustizia storica porti inesorabilmente alla giustizia sociale, per questo è impossibile per la nostra Associazione non aderire al Comitato." Associazione Briganti Il Presidente Valerio Rizzo
Gioia Granito è nata a Taranto, il 5 agosto 1962. È un tecnico in Biologia del Mare. È qualificata come Conduttrice di Cani da Terapia e alleva Labrador Retrievers con l’affisso “Dei Cani Di Gioiaâ€. (www.canidigioia.it). Si è occupata per molti anni di minori disabili e di adolescenti a rischio di devianza, prestando la sua opera in diverse cooperative sociali, associazioni e scuole del tarantino. S’interessa, a titolo di volontariato, del corretto inserimento dei cani di canile nelle nuove famiglie, collaborando col Canile di Ginosa (Ta). Ha tenuto diversi seminari sulla corretta gestione del cane di famiglia e sulle valenze sociali e co-terapeutiche del Cane d’Assistenza. Ha studiato sceneggiatura presso la Scuola Romana dei Fumetti a Roma. Nel 2011 si è trasferita dal Sud Italia nel Lazio e ha incominciato a scrivere. Il suo racconto “Pianeta Rosso†ha vinto la “Menzione d’Onore†nell’ambito del concorso nazionale La Luna e il Drago ed è stato pubblicato nella raccolta antologica “Cinquanta Penne d’Autoreâ€. Qui di seguito il trailer: http://www.youtube.com/watch?v=XAGWp8yicnoIl suo racconto “Per amore della verità †è stato inserito nella raccolta “Hollywood di Sangue†edita dalla Scuola Romana dei Fumetti. Gioia ha collaborato con il sito letterario “Diario di pensieri persi†in qualità di articolista e cura la rubrica “Parole Ar... cane†sul settimanale d’informazione on line“Golemâ€: Gioia Granito, Membro Testimonial del Comitato NO Lombroso ci dice: "Mi chiedo come sia possibile che l’Università di Torino intitoli il museo di antropologia criminale a un personaggio, Cesare Lombroso, che ha clamorosamente fallito ogni sua teoria sull’argomento. È come dedicare un istituto navale al comandante del Titanic. Cesare Lombroso include alla rinfusa nelle sue teorie infondate piante carnivore, facchini, cammelli, steatopigia delle ottentotte, zebù... e cani. E qui mi tocca sul vivo! Le sue asserzioni, autentiche baggianate, hanno causato danni anche alla specie canina cui egli attribuisce intenti “morali o amorali†e nella quale ravvede quelle caratteristiche fisiche primitive che definiscono l’animale come “delinquenteâ€, riscontrabili peraltro anche negli uomini. Una di queste caratteristiche sarebbe per esempio “l’occhio iniettato di sangueâ€. Ciò equivale ad affermare che se un povero cane (o essere umano) fosse affetto da uveite, per la stessa ragione sarebbe inseribile nella categoria degli efferati assassini. Ispirandosi alle sue teorie sui caratteri fisici connessi alle manifestazioni comportamentali, qualche suo sostenitore ha partorito la famosa lombrosata sui Dobermann che tanti danni ha causato alla razza, quella secondo cui il Dobermann avrebbe il cervello chiuso in una scatola cranica troppo stretta, ragione che alla maturità porterebbe il cane alla follia. Sempre di stampo lombrosiano mi sembrano alcune teorie sulle cosiddette “razze canine pericoloseâ€. Non esistono razze pericolose, ma allevatori e proprietari incompetenti! A onor del vero occorre riconoscere che, all’interno di alcune razze, si possono riscontrare patologie comportamentali, un esempio per tutti: la distimia del Cocker Spaniel. È un quadro di disturbo unipolare che poi evolve in bipolare, caratterizzato da ricorrenti episodi di aggressività . Si tratta tuttavia di una predisposizione famigliare legata alla trasmissione ereditaria di un antenato comune, non necessariamente a un problema di razza (P. Pageat, 1999). Dunque, è l’errata selezione genetica o il “maltrattamento geneticoâ€, come lo definirebbe B. Gallicchio, di alcuni allevatori, e non una caratteristica fisica, la causa responsabile del problema comportamentale. Veniamo ai “cani delinquentiâ€. Esistono cani dal comportamento che definirei senz’altro “antisocialeâ€, come nel caso del “disturbo competitivo di relazioneâ€, più comunemente noto come “dissocializzazione primariaâ€. Sono cani di età superiore ai tre mesi che esibiscono diversi tipi di aggressività , scatenati da qualsiasi tentativo di controllo da parte dei proprietari. Sono ladri di cibo e sfidano l’autorità . Non conoscono sottomissione, sono attaccabrighe e non riconoscono né esibiscono i segnali di pacificazione, per cui l’aggressione non si blocca, ma procede fino all’esito ultimo. Questi cani gravemente problematici sono i responsabili di severi attacchi ai danni di persone, soprattutto di bambini, ai quali causano lesioni gravissime. Si tratta di una patologia comportamentale trasversale alle razze che non presenta alcun elemento comune ascrivibile a caratteri fisici. Le cause sono da imputare alla separazione precoce dalla madre (o alla sua incompetenza), compiuta per mano umana a partire dalla 4^ settimana di vita del cucciolo. È la madre, infatti, che insegna al cucciolo il rispetto per le regole gerarchiche (precedenza sulla ciotola) che strutturano il branco canino e anche la società umana. È la madre (e il resto della cucciolata) che insegna al cucciolo i segnali di arresto nel gioco, facendone, con le sue correzioni, un soggetto socialmente funzionale. Questa grave sociopatia è dovuta quindi all’errore umano di separare il cucciolo dalla madre prima dei sessanta giorni d’età e non ad alcuna caratteristica fisica del cane. A proposito di cani e di devianza sociale, ho lavorato per dieci anni a Taranto, la mia città natale, a favore di minori a rischio di devianza sociale con i miei Cani d’Assistenza. Ho lavorato anche in un progetto contro il bullismo a scuola. Riguardo ai ragazzi, ho in mente tutti i loro volti e se volessi dimenticarli, non potrei. Erano bambini, adolescenti, fragili e a volte violenti, che portavano sulle spalle e nell’anima un vissuto disastroso di lutti, d’insopportabili abusi, di feroci delusioni. Con i miei Cani d’Assistenza si lavorava, nell’ambito di un progetto educativo strutturato, sull’acquisizione delle regole. I ragazzi imparavano ad “addestrare†i cani, a impegnarsi in un lavoro fianco a fianco con loro, con l’obiettivo di favorire l’acquisizione e la generalizzazione delle regole sociali. Quanto ai miei Cani d’Assistenza, in barba alle leggi del Lombroso, questi “esseri primitivi e inferiori†sanno offrire una lezione di umanità , non col “fanatismo†(come lui definiva l’affezione dei cani per l’umano), ma essendo esseri senzienti, per amore, ponendosi sul piano delle emozioni, aprendo misteriosi cancelli sbarrati, scardinando, col potere del calore e dell’affetto, difese che sembravano insuperabili, schiudendo la porta alla speranza di un futuro migliore. Un cane esibisce istinti e sentimenti, si comporta seguendo il suo etogramma, non secondo leggi morali. La Morale e l’Etica sono principi propri dell’umanitÃ. Esistono leggi morali universali che sfidano i secoli, come quella di riconoscere il rispetto per le persone, e per i defunti, con la sepoltura. Anche ai corpi impiegati ai fini della ricerca scientifica, anche ai resti di chi, per colpa vera o presunta, si sia macchiato di un reato si deve infine sepoltura. Secondo Sofocle è una legge che trascende l’umano: « A proclamarmi questo non fu Zeus, né la compagna degl'Inferi, Dike fissò mai leggi simili fra gli uomini. [...] Non sono d’oggi, non di ieri, vivono sempre, nessuno sa quando comparvero né di dove. » (Sofocle – Antigone) Il museo Lombroso oggi rifiuta la restituzione dei reperti umani ai discendenti delle vittime che li richiedono per darvi sepoltura. Ecco un caso in cui la legge umana, ovvero la decisione del museo, non risponde alla morale. E se noi ci riconosciamo nel ruolo di Antigone, al museo non resta che interpretare quello di Creonte."
Il gruppo dei Tarantolati di Tricarico,uno dei gruppi piu' longevi e storici d'Italia , nato nel 1975, , deve i suoi allori al mitico locale romano FOLK STUDIO diretto da Giancarlo Cesaroni. Gia' dall'uscita del primo LP si e' differenziato dagli altri gruppi di musica folk nazionali per il suo grande spessore ritmico, trascinante, di impatto immediato, oseremo dire globale in quanto non e' necessaria nessuna tecnica esecutiva, ma esplica un atteggiamento che ogni comune mortale e' in grado di eseguire partecipando emotivamente con qualsiasi mezzo. Da questa premessa tutti i noti musicisti italiani si sono cimentati con il gruppo in varie session che sono state affrontate senza nessuna preparazione ma pura e semplice improvvisazione. Il più delle volte ha mandato in delirio le platee, vedi 'Bruxelles 1978 : ROCK AGAIN RAZISM', si e' confrontato in BRASILE con un gruppo di samba della PRIMA SCUOLA DI SAMBA DI RIO DE JANIERO. Il gruppo e' l'unione di tutto ciò che la musica etnica richiede per concretizzare al massimo la sua espressivita' differenziandosi per originalita' al Festival internazionale di Musica e danza di LAS VEGAS, il COUS COUS FEST di San Vito Lo Capo nel 2010 e nel 2014, il Festival internazionale di musica popolare ROMA INCONTRA IL MONDO a Villa Ada, il BLUES IN TOWN WORLD MUSIC ed il Nazionale Festival Premio De Andre' tenutosi a Roma. Primi ed unici rappresentanti della cultura e della musica etnica nel mondo, sono stati ospiti dell' l'Ambasciata italiana in Romania a BUCAREST per la Festa della Repubblica Italiana ed in RUSSIA con il primo premio internazionale dell'Accademia di musica Russa come in molti lavori discografici sopranazionali: SUD OPEN SOURCE e il GREETINGS FROM ITALY (Berlino). Riconosciuti a livello internazionale grazie al grande successo avuto in seguito al WOMEX COPENHAGEN, al concerto Accademia della Musica svoltosi a Venezia ed elle collaborazioni con grandi della cultura e dello spettacolo: Dario Fò (Palazzina Liberti Milano), Roberto Benigni, Renato Carosone, Guccini, Francesco De Gregori, Il canzoniere del Lazio, Nuova Compagnia di canto popolare, hanno partecipato alla colonna sonora del noto film LE ROSE DEL DESERTO di MARIO MONICELLI. Negli ultimi anni l'opera de I Tarantolati di Tricarico va oltre ogni limite: si prestano ad un'esecuzione d'insieme multiforme, performance chiare e scintillanti, cupe e tenui se il testo lo richiede, permettendo all'ascoltatore di percepire immediatamente l'elevata qualita' della messa in opera dei vari MUSICAL SACRE TERRE: con regia di Giovanna D'Amato e con la supervisione di Pamela Villoresi e E FECERO L'ITALIA con regia del noto siciliano Bibi Bianca.Hanno partecipato al prestigioso KAULONIA TARANTELLA FESTIVAL . I Tarantolati di Tricarico sono stati graditi ospiti e protagonisti di numerose trasmissioni televisive sulle reti RAI: 1° MAGGIO NOCERA TORINESE diretta RAI2 - GATTA MAMMONA in prima serata RAI2 - ITALIA BELLA MOSTRATI GENTILE - GEO e GEO - SERENO VARIABILE, SABATO E DOMENICA RAI1, MTV e molte altre note trasmissioni regionali. Nel 2015 sono stati scelti dalla regione Basilicata come ambasciatori della musica e della cultura Lucana per l'EXPO 2015 nel padiglione Italia , inoltre è Loro il brano ufficiale per la Capitale della Cultura Matera 2019. Negli ultimi anni spicca la collaborazione con il noto cantautore BIAGIO ANTONACCI. Nel 2015 si apprestano a compiere i primi 40 anni di attivita' , 1975-2015 , con l'uscita di una compilation travolgente che presenteranno al concertone del PRIMO MAGGIO ROMA in piazza San Giovanni . Da sempre, il gruppo, si propone di fare e dare energia in movimento. Il cuore della tradizione di Tricarico, i tamburi e l'acquasantiera. Messa da parte l'acquasantiera, i tamburi e il fiasco di vino. Celebrazioni laiche e pagane restituite al calore di piazze affollate che, sotto l'austerita' dell'inesorabile bum bum, portano avanti lo spregio tradizionale per le ingiustizie quotidianamente subite. Reazioni dirette senza mediazioni cantate con perizia e suonate con rigore. Gli impossessati alla riscossa, alla caccia della gatta mammona, lei e' responsabile di ogni cosa... da anni sottraggono all'erosione del tempo ed alla scomparsa delle vecchie generazioni il prezioso passaggio di un ricordo. Un atto sonoro che e' un atto di fede, sopravvivenza e materia viva. Da queste parti la trance paradossalmente come in una discoteca raggiunge le ore piccole. La possessione scioglie il passo di danza e le mani, sulle corde della chitarra o sulle pelli tirate dei tamburi, proseguono inesorabili la loro corsa verso l'ossessione. Catartica come ogni atto liberatorio, necessaria come ogni sana emozione... I Tarantolati di Tricarico,testimonial del Comitato Tecnico Scientifico NO Lombroso ci dicono: No Lombroso!
http://www.tarantolatiditricarico.org/
TARANTOLATI DI TRICARICO - MATERA 2019
Pur essendo una associazione giovanile, "Qua Giù" ha deciso di aderire al Comitato No Lombroso perchè questo comitato si batte contro ogni forma di pregiudizio razziale tra gli uomini, ed in particolare verso i meridionali, che da quando è stata sancita l'unita l'italia, ne sono vittime. Tra gli scopi della nostra associazione vi è anche l'abbattimento totale di questi pregiudizi... perchè non ci sarà rinascita del Sud senza l'abbattimento di questi. Stefano Serafino, presidente dell'Associazione "Qua Giù", Membro del Comitato Tecinco Scientifico No Lombroso, ci dice: "In quanto a Cesare Lombroso, documentandomi in modo approfondito, lo ho trovato una tra le persone più malefiche e inutili che la scienza e la storia abbiano potuto avere tra le sue "pagine". I suoi studi assurdi e folli hanno portato solo male e divisioni tra gli uomini e tra la scienza stessa; la quale lo ha poi giustamente ripudiato." Stefano Serafino
Il Sindaco della Città di Tiggiano (LE), Ing. Ippazio Antonio Morciano, comunica con Delibera consiliare n.9 del 26/03/2015 l'adesione della Città di Tiggiano agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Valentino Losito nasce a Bitonto il 9 aprile 1956, è felicemente sposato e padre di tre figli. Brillante pubblicista ricopre oggi l'eminente carica di Presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Puglia ed ha assunto recentemente anche quella di Testimonial del nostro Comitato. Egli si aggiunge così a molti suoi nobili colleghi in questa dura lotta che ci vede contrapposti all'Università di Torino proprietaria del Museo di Antropologia Criminale "Cesare Lombroso". Valentino Losito ci dice: "Dobbiamo ritrovare la capacità di lasciarci "ferire" da valori universali come il rispetto della dignità dell'uomo, dignità offesa e calpestata con l'esposizione al pubblico di resti umani spacciati per "briganti", sulla base di teorie razziste spacciate per scienza.rnLa degna sepoltura, la pietas, in ogni cultura, è un rito che accompagna e dà pace al dolore della morte, ecco perchè, la "detenzione" nel Museo Lombroso di Torino, di tanti resti umani, e di Giuseppe Villella, "spacciato" come testimonial di una falsa scoperta a conferma di una teoria (smentita dalla Comunità scientifica mondiale), che lo ha marchiato come "delinquente nato", appare una offesa e la negazione di un diritto inviolabile dell'uomo.rnIn nome del rispetto di valori universalmente riconosciuti, dunque, il Museo di Antropologia Criminale "Cesare Lombroso", restituisca la libertà a queste "persone", vittime innocenti di una folle teoria razzista, già foriera di altre folli teorie razziste.rnGiuseppe Villella deve ritornare in Calabria, per "respirare" ancora il sapore della libertà e il calore della sua terra.rnE così deve essere per tutti gli altri martiri...suoi compagni, illegalmente detenuti nel Museo "Cesare Lombroso"! Il Presidente dell'Ordine dei giornalisti-Puglia- VALENTINO LOSITO
" Cesare Lombroso = Un razzista dell' 800 elevato a criminologo "rnrnhttps://www.youtube.com/watch?v=Pio8exToLD0rnrnhttps://www.youtube.com/watch?v=qCmSwlAdllornrnSandro Sottile, musicista e polistrumentista, compositore, poeta, presepista e costruttore di strumenti popolari, nasce a Rogliano il 22/09/1962. Si avvicina alla musica all'eta' di 13 anni, con lo studio della chitarra. Cultore di tradizioni popolari, intraprende lo studio e la costruzione della zampogna e della ciaramella nelle sue varia forme.rnrnNel 1981 fonda il gruppo musicale popolare "Narratiuncula" e inizia un'attivita' di ricerca della musica popolare del meridione d'Italia e delle sue tradizioni. Propone numerosi concerti in Calabria tra cui una esibizione in occasione del Carnevale al Teatro Rendano di Cosenza, riscuotendo grande successo.rnrnNegli anni '90 collabora con il noto neocantastorie calabrese Danilo Montenegro. E' componente del gruppo teatrale Filodrammatica "Vincenzo Gallo", con il quale partecipa, in veste di attore-scenografo a diverse rappresentazioni nei teatri "Rendano, Italia, Morelli" di Cosenza.rnrnNel 1994/1995 partecipa e vince diversi concorsi, alcuni dei quali a livello nazionale, di poesia vernacolare.rnrn2001 - Il suo percorso musicale continua con Alchimia Popolare, gruppo di musica etnica i cui concerti riscuotono grande successo in Calabria ed in altre regioni d'Italia.rnrnNel 2006 inizia un'attivita' autonoma di autore e compositore, non tralasciando le ricerche sulle tradizioni del Sud Italia. Collabora con Taranta Power, movimento artistico-musicale fondato nel 1998 da Eugenio Bennato.rnrn2008 - Partecipa ad importanti Festival musicali: "Notte Bianca a Brindisi" con Eugenio Bennato, Cantori di Carpino, Rione Junno, Las Migas, Lingatere e Katia Guerriero Tamburello Festival Zambrone 1° e 2° Edizione; con Mimmo Cavallaro e Taran Project, Cirella Special Guest, Moda Stelle e Mare con Elisabetta Gregoraci e Massimo Proietto trasmessa da Play TV SKY Festival "La Meglio Gioventu'", con Almamegretta, Taranta Therapy, Capone e Bunght Bangt; Notte Bianca ad Ardore con Alfio Antico, Kalamu, Mimmo Cavallaro;rnrnNapoli Concerto Euromediterraneo - "New Taranta New Flamenco" con Eugenio Bennato, Rione Junno, Las Migas.rnrn2009 - Fonda L'Associazione Culturale ed il Progetto "C'è quel Sud"****, che ha lo scopo di promuovere le tradizioni musicali e culturali dell'Italia meridionale. Sandro Sottile, riscuote grande successo nei numerosi concerti. "C'è quel Sud", diventa anche un progetto elaborato dall'IIS A. Guarasci - Rogliano(CS), ideato e proposto come attivita' didattico-culturale e come viaggio nella storia e nelle note musicali delle genti del Sud. Progetto nato con la collaborazione tra l'Artista e gruppi musicali pugliesi di caratura internazionale quali: I Cantori di Carpino e I Tamburellisti di Torrepaduli ed avente come finalita' la trasmissione alle nuove generazioni delle memorie della propria terra e delle proprie tradizioni, attraverso il recupero di una identita' musicale meridionale e mediterranea rivisitata anche in chiave moderna. L'esperienza della cui bonta' si sono occupati gli organi di stampa e le varie TV viene replicata con la concretizzazione di un ulteriore Progetto dal titolo Canti e Cunti - suoni, odori, sapori, parole della tradizione - tra riti, miti e siti dalla Calabria alla Sicilia anche questo alla riscoperta delle "radici comuni" attraverso il confronto, questa volta con esperienze musicali siciliane, con gruppi altrettanto rinomati come i Dioscuri di Agrigento e I Cantori del Teatro Ditirammu di PalermornrnCon il suo gruppo si esibisce in numerosi concerti e partecipa ad importanti manifestazioni musicali: Kaulonia Tarantella Festival XI ed. direzione artistica di Eugenio Bennato con Taranta Opera di Eugenio Bennato, Noa&Band Mira Away, Cantori di Carpino, Rione Junno, Tony Esposito, Mimmo Cavallaro, Roy Paci & Aretusca, Hasna El Becharia, Erasmo Petringa, Pietra Montecorvino. Partecipa al seminario Verso Sud - movimenti musicali e tradizioni culturali del mediterraneo, organizzato dall'Ass. culturale Le radici e le ali - Universita' della Calabria con la partecipazione di Eugenio Bennato.rnrn1° Festival della musica popolare Montepaone Lido con: Mattanza, Parafonè , Lisarusa, Hantura. TraEdizioni 2009 Festival delle Culture Tradizionali Orsara di Marzi con Officina Zoe, Totarella.rnrn2010 - L'attivita' prosegue con la tournée Pelle Ribelle che allarga i canoni musicali tradizionali alle culture degli altri Sud del mondo, attraverso numerosi concerti. Partecipa alla Stagione Concertistica 2010 - Amici della musica di Catanzaro ed alla stagione teatrale Teatro Morelli Cosenza,rnrnA Marzo 2010 esce il DVD Live "Notte bianca @ Rogliano" che contiene 22 brani dal vivo e contenuti extra.rnrn1° Maggio a Sud - Rende, con Joe Amoruso, Rino Zurzolo, Peppe Servillo, Paolo Meneguzzi.rnrnNel Giugno del 2010 esce Cantannu e Sonannu lavoro discografico contenente quattro brani, tre dei quali rielaborati ed un inedito. 22 Ottobre 2010 - Roma - quartiere San Lorenzo. Nel Dicembre del 2010, propone il progetto Ex Voto - canti di fede e tradizione - che ripercorre la nascita di Gesu', attraverso i canti dell'Italia del Sud, la cui tournée riscuote successo e consensi in contesti artistico-culturali. Il 31 Dicembre 2010 e' ospite del Concerto di Capodanno in Piazza dei Bruzi a Cosenza con la nota cantante Fiorella Mannoia.rnrn2011 - Il Tour e' un'anteprima de: "Sulle tracce dei terroni" , rivisitazione storica dell'unita' d'Italia. Sandro Sottile con la sua band, presenta numerosi concerti in importanti kermesse musicali.rnrnGiugno 2011 - X° edizione Metropolis Rende(CS) con Giusy Ferreri. Agosto 2011 - Paleariza Festival con Eugenio Bennato, Angelo Branduardi.rnrnSempre in Agosto, L'Associazione C'e' quel Sud con la direzione artistica di Sandro Sottile organizza a Panettieri(CZ) - Il Festival - "La notte del Brigante", con Eugenio Bennato & Sandro Sottile in concerto.rnrnIn occasione del Santo Natale - ripropone Ex Voto - canti di fede e di tradizione , riscuotendo grande successo...rnrn2012 In uscita il nuovo CD "sulle tracce dei terroni" - Special guest - Tony Esposito . In preparazione il nuovo tour.rnrnrnL’associazione culturale C’è quel Sud nasce nel maggio del 2009 a Rogliano, nel cuore della Valle del Savuto, in provincia di Cosenza. È un progetto che si colloca nel vasto orizzonte di movimenti e di ricerche che, in questi anni, hanno dato vita a percorsi di autonomia culturale nel tentativo di restituire al Sud la sua antica dignità di soggetto del pensiero. C’è quel Sud eredita la “rivoluzione culturale†inaugurata, verso la fine degli anni ’90, dal “pensiero meridianoâ€. Secondo la lezione del pensiero meridiano il Sud deve diventare soggetto autonomo di pensiero e non essere interpretato sulla base di valori imposti dall’esterno. Si tratta, in quest’ottica, di riuscire a trasformare in risorse quelli che nella prospettiva del ‘Nord sviluppato’ sembrano solo vincoli, limiti e vizi: il forte legame con le tradizioni, la disposizione a creare legami sociali e di solidarietà , l’amore per il territorio ecc. La valorizzazione dell’originalità geo-culturale del Sud e la sua conversione in un progetto nuovo diventano oggi di massima importanza per reagire positivamente ai processi di omologazione culturale che accompagnano la globalizzazione. Diventa essenziale rivitalizzare le culture locali e quindi ripartire dal proprio “essere situatiâ€, non per cedere a forme di chiusura localistica, ma per aprirsi al futuro riscoprendo la propria appartenenza meridionale e mediterranea. In questo quadro, la “tradizioneâ€, da bacino di una identità perduta e da rimpiangere si trasforma in patrimonio di testimonianze che rappresentano la traccia ancora viva di una differenza ritrovata e tutta ancora da scoprire. La tradizione diventa il principale campo di ricerca e di investimento dove matura una nuova sensibilità culturale che guardando al passato si rivolge al futuro. L’associazione culturale C’è quel Sud si propone di trovare i canali espressivi (dalla musica all’enogastronomia, dalla letteratura alla filosofia) per promuovere iniziative (concerti, seminari, mostre, laboratori, ecc.) che sappiano, da una parte accrescere la consapevolezza del vasto patrimonio culturale del meridione, dall’altra arricchire questo patrimonio di nuove esperienze, di nuovi linguaggi e di beni ulteriori. L’associazione ha come scopo quello di fare rete con altre realtà presenti sul territorio (associazioni, centri studi, scuole, enti, università ecc.), al fine di favorire esperienze di cooperazione e di interscambio culturali e arricchire la conoscenza della cultura del Sud. L’associazione C’è quel Sud, inoltre, crede fermamente nella necessità storica di dar vita ad un grande progetto per il Mediterraneo. Al discorso di rinascita della tradizione meridionale dovrà accompagnarsi un lavoro di riscoperta della propria appartenenza mediterranea, allontanando così il rischio di chiusure localistiche e identitarie tanto pericolose quanto inutili. Il Sud è prima di tutto mediterraneo e attraverso il Mediterraneo ritroverà se stesso e gli altri sud, dell’Europa e del mondo. Certamente la ricerca artistico-musicale costituisce uno dei canali di espressione privilegiati per portare avanti questo tipo di progetto. Un forte impulso alla crescita dell’associazionismo nel sud è stato offerto dalla nascita di un grande movimento musicale che in questi anni ha lavorato sulla matrice etno-popolare della musica meridionale. Col veicolo della musica molti gruppi hanno cercato non solo di riscoprire le tradizioni ma soprattutto di rielaborarle in chiave moderna. È il più bel esempio quello dei gruppi musicali che ci testimonia come il recupero delle tradizioni, lungi dall’indicare una chiusura nel localismo, rappresenti un’autentica forma di apertura che offre al mondo contemporaneo uno sguardo nuovo, più meridionale e mediterraneo. Lungo un orizzonte così ampio – che tiene uniti il passato e il presente, la tradizione e la contemporaneità , il Sud e il Mediterraneo – nasce e si sviluppa il progetto dell’associazione culturale C’è quel Sud.rnrnrnSi ringrazia Cesare Stranges per aver seguito l'iter di adesione.rn
Il Sindaco della Città di MATERA, Capitale Europea della Cultura, Sig. Salvatore Adduce, comunica con Delibera n.66 del 06/03/2015 l'adesione della Città di MATERA agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di San Marco Argentano (CS), Sig.ra. Virginia Mariotti, comunica con Delibera n.4 del 20/01/2015 l'adesione della Città di San Marco Argentano agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
AAA Corte d'Appello di Catanzaro ... Rinvia al 5 Aprile 2016 il giudizio...rnrnIl Comitato No Lombroso comunica
Il Sindaco della Città di Molfetta (BA), Sig.ra. Paola Natalicchio, comunica con Delibera n.252 del 30/10/2014 l'adesione della Città di Molfetta agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Pizzo (VV), Dott. Gianluca Callipo, comunica con Delibera Consiliare n. 93 del 21/10/2014 l'adesione della Città di Pizzo agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Velletri (Roma), Sig. Fausto Servadio, comunica con Delibera Consiliare n. 47 del 25/07/2014 l'adesione UNANIME della Città di Velletri agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.rnrnCarlo III, nella notte del 10/11 agosto 1744, ne è felice...rnE felicissimo è il dott. Antonio Nicoletta, membro Testimonial del Comitato No LOmbroso che, insieme al Consigliere Comunale Antonietta Dal Borgo, ne ha curato personalmente l'intero iter burocratico, BRAVISSIMI Antonietta ed Antonio!
L'associazione Culturale Terraurunca è Testimonial del Comitato No Lombroso. www.terraurunca.it
Il Sindaco della Città di Gioia del Colle (BA), Sig. Sergio Povia, comunica con Delibera n. 160 del 19/09/2014 l'adesione della Città di Gioia del Colle agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial
Michele Carilli nasce a Cinquefrondi il 23 maggio 1968, vive e lavora a Reggio Calabria.rnLaureato in scienze politiche, è Ispettore capo della Polizia di Stato.rnDa sempre appassionato di Teatro , è stato attore e regista, nonché socio fondatore nel 1991, della compagnia teatrale “ I Nuovi Giullariâ€, ricevendo nei 20 anni di attività diversi riconoscimenti sia come compagnia sia personali, come quelli di “miglior regia†e “miglior attore†all’Oscar del Teatro (premio Calliope) del 1994 a Reggio Calabria.rn Nel 2001 si aggiudica il secondo posto al concorso Rai per autore televisivo ideato da Carlo Conti .rnE’ dirigente Provinciale del Consap, Sindacato di Polizia, con il quale dà vita ad importanti iniziative a livello sociale come “Sketchando S’impara†, concorso teatrale riservato alle scuole elementari e medie, e “Un sorriso condiviso†spettacolo itinerante riservato alle case di riposo ed alle case famiglia.rnDa circa cinque anni si è dedicato all’approfondimento dello studio sul periodo risorgimentale, il libro “La brutale Verità †pubblicato nel settembre 2012 e lo spettacolo teatrale “1861- la brutale verità †sono frutto di questo suo lavoro. Nello scorso luglio si è aggiudicato il premio speciale della giuria nel concorso letterario “Nicola Giuntaâ€, organizzato dal “Reghium Juliiâ€.rnrnLa Brutale verità link: http://www.youtube.com/watch?v=L6ghuNFti4Q Michele Carilli, Membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dice: "...A complicare il tutto ci sono i pregiudizi dei settentrionali nei confronti dei meridionali, e in questo senso hanno molto peso le dichiarazioni di famosi politici del risorgimento, come quella di Massimo D’Azeglio, noto per la frase “Fatta l’Italia bisogna fare gli italiani†che afferma “unirsi ai napoletani è come andare a letto con un vaiolosoâ€, o le dichiarazioni rese dal futuro capo di Governo Lanza che asserisce “Agli italiani del Nord spetta l’ardua missione di rigenerare civilmente gli italiani del Sudâ€. Per non parlare delle teorie pseudoscientifiche di Cesare Lombroso, il quale afferma che il meridionale appartiene ad una razza maledetta, una razza inferiore sia dal punto di vista fisico che psicologico. In particolar modo l’intera Calabria è descritta come “luogo di epilettici degenerati, di popolazioni superstiziose, tendenzialmente criminali per caratteri razziali e temperamento etnicoâ€. -
Il Sindaco della Città di Pianopoli (CZ), Sig. Gianluca Cuda, comunica con Delibera n. 61 del 29/07/2014 l'adesione della Città di Pianopoli agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial
Antonio Manuel Marco Cascio nasce alle pendici del monte Erice, proprio accanto all’omonimo e magico borgo medievale, il 16 dicembre del 1985. Trascorre l’adolescenza ad Alcamo (Tp) dividendosi tra lo sport, le arti e l’impegno civile. All’età di venti anni si trasferisce a Rovereto (Tn) per motivi di studio, frequenta l’Università per diventare tecnico di radiologia. Nel frattempo si dedica a un’altra delle sue grandi passioni, il viaggio, e visita l’Europa con chitarra in spalla e penna fra i capelli.Convinto meridionalista, ha sempre coltivato l’interesse per le lettere e l’amore per la propria terra tanto da scriverci il suo primo romanzo. Ha esordito con il romanzo “La Fossa degli Angeli†al Pisa Book Festival 2013 riscuotendo un buon successo fra i visitatori e ha continuato il tour portando il proprio spettacolo fatto di letture e musica e canzoni per vari locali e cafè letterari della Penisola. È tuttora al lavoro su un progetto letterario sull’ antirisorgimento italiano e sui i cosiddetti “Brigantiâ€.rnParafrasando il suo grande corregionale Roy Paci, parlando di sé cita: “Ho molto pianto e tanto sorriso, ora il destino lo invento da me. Questo è l’enigma del paradiso, sarai il mio viso se entrerò in teâ€. Crede fermamente nella forza universale dell’amore.rnAntonio Manuel Marco Cascio, Membro Testimonial del Comitato No LOmbroso ci dice: "Aderisco con rabbia ed amore al comitato No Lombroso in quanto ritengo inconcepibile che esista in un Paese civile un museo che giustifichi l’ odio razziale e asserisca la superiorità di alcuni abitanti su altri. Aderisco con la rabbia di un meridionale che dai sette anni in cui lavora al Nord è diventato “Terroneâ€; e soprattutto con l’amore per la mia Terra di Sud, madre generosa dei coraggiosi figli prigionieri di quel triste museo. La nostra è una “Terra ai confini di Terra†e per troppo tempo è stata ai confini della giustizia e della verità ; è arrivato il momento di rialzarsi, chiedere i danni e dare sepoltura cristiana ai nostri fratelli."
Il Sindaco della Città di Santo Stefano di Rogliano (CS), Dott.ssa Lucia Nicoletti, comunica con Delibera n. 52 del 03/09/2014 l'adesione della Città di Santo Stefano di Rogliano agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Drapia (VV), Sig. Antonio Vita, comunica con Delibera n. 56 del 28/08/2014 l'adesione della Città di Drapia agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Antonella Musitano, docente di lettere e storia di professione e scrittrice per passione, pubblica tra le sue ultime opere un libro di particolare successo "Sud, tutta un'altra storia" (prefazione di Lino Patruno, Laruffa Editore). Libro che narra la vera storia di un "legittimista" delle Due Sicilie, Don Ferdinando Mittiga, che ha ritrovato, finalmente, dopo 152 anni di oblio, la ragione della sua esistenza. Cittadino possidente di Platì, Mittiga decide di andare contro il corso della Storia difendendosi a mano armata contro l'invasore piemontese ed i suoi stessi pari pur di sostenere le ragioni del popolo proletario vieppiù affamato ed angariato dal nuovo governo liberale. Muore combattendo e la sua memoria è volutamente infangata da inesistenti fatti delittuosi proprio per associare al malavitoso anche l'immagine del brigante legittimista che egli incarna con coraggio e spirito di sacrificio. Il libro affronta anche la questione "Cesare Lombroso", a cui è dedicato un intero capitolo e proprio in questo merito Antonella Musitano, membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice: In una società come quella attuale in cui la scienza e il pensare scientifico sono alla base della conoscenza, e lo sono al punto che perfino la teologia e la filosofia dialogano con la scienza considerando l’uomo una parte fondamentale della natura, un museo di Antropologia Criminale, come quello di Torino, intitolato allo pseudoscienziato Cesare Lombroso che espone al pubblico centinaia di reperti umani, cui viene negata una degna sepoltura, rappresenta una offesa alla dignità dell’uomo, al sapere scientifico e a secoli di cultura e di progresso.Ha scritto Cicerone: Cuiusvis hominis est errare; nullius nisi insipientis in errore perseverare ("è cosa comune l'errare; è solo dell'ignorante perseverare nell'errore"). Parafrasando l’aforisma di Cicerone, si può perfino accettare l’errore ma che l’errore venga ostentato in un museo è da ignoranti, quindi inaccettabile. Ma nel Museo di Torino è proprio l’errore che viene ostentato al pubblico!!!!! Nella vita di tutti i giorni e nel mio ruolo di insegnante, quindi, di educatrice, ho sempre rivolto grande attenzione alla persona, al rispetto della dignità dell’uomo, ivi compresa quella “pietas†verso i defunti che è patrimonio comune di tutte le più grandi civiltà , ecco perché trovo altamente diseducativo e privo di qualsiasi valore culturale un museo che espone al pubblico resti non per dimostrare una verità scientifica, bensì un errore, non scienza ma pseudo – scienza che etimologicamente significa “conoscenza falsa, mendaceâ€. Quindi è questo che, secondo i curatori del museo “Cesare Lombroso†, noi dovremmo trasmettere ai ragazzi? Conoscenze false e mendaci? Io penso che il mondo della scuola, dovrebbe dichiarare con forza il suo dissenso nei confronti di un museo che espone al pubblico resti umani sulla base di una falsa teoria, una teoria bocciata dalla Comunità scientifica mondiale, un Museo che pretende di far passare per “culturaâ€qualcosa che non è altro che un subdolo e pericoloso veicolo di razzismo e pregiudizio. “Cessate di uccidere i morti, non gridate più, non gridate se li volete ancora udire, se sperate di non perireâ€â€¦.. ( da “ Non gridate più†– G- Ungaretti) Nei versi del grande poeta Giuseppe Ungaretti un grande monito: Chi non rispetta i morti non può sperare di salvare se stesso. Io dico “NO†al Museo “Cesare Lombrosoâ€, Antonella Musitano
Alessandro De Leo nasce a Crotone. Da sempre appassionato di fumetti, oltre che leggerli e collezionarli, comincia a disegnarli. Partecipa al concorso per nuovi autori Black Smoking (2004) a Cosenza dove viene selezionato per la mostra di tavole originali. Realizza una storia per il comune di Crotone, dedicata alla figura di Pitagora (2005). Collabora con il giornale locale Il Crotonese, per il quale disegna vignette, illustrazioni e fumetti. Nel Novembre 2013, ha pubblicato il fumetto “GLI SCIACALLIâ€, Tempesta editore. Alessandro De Leo, Membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dice: Un museo che si rispetti, deve far ricordare agli uomini i fasti delle civiltà passate, la loro cultura… Un “museo†che contiene teschi, scheletri e teste mozzate di persone innocenti, cancella la memoria di quello che eravamo…
Il Sindaco della Città di Gimigliano (CZ), Sig. Massimo Chiarella, comunica con Delibera n. 53 del 17/07/2014 l'adesione della Città di Gimigliano agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Barletta (BAT), Dott. Pasquale Cascella, comunica con Delibera consiliare n. 18 del 10/06/2014 l'adesione della Città di Barletta agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
I salentini SUD SOUND SYSTEM, pionieri del raggamuffin italiano, una carriera pluriventennale caratterizzata da ambitissimi riconoscimenti nazionali ed internazionali. Una musica del Sud, per il Sud... e per il mondo intero. I Sud Sound System, membri Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dicono :" "Auspichiamo quanto prima che venga raso al suolo e che al suo posto sorga una biblioteca orientata allo studio dell’antropologia moderna, affinché si oltrepassino le orrende aberrazioni proposte da quel bipede (poco umano) del Lombroso!" Fernando Blasi (Nandu Popu)
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Maria Franchini è nata e vissuta a Napoli dove esercitava la professione di guida quadrilingue dei monumenti della Campania. Nel 1979 si trasferisce con il marito francese a Parigi. Occupa vari impieghi prima di cominciare a scrivere articoli e libri dal 1994. Dal 2005, tiene corsi e conferenze presso il Centro Culturale Italiano di Parigi (CCI Paris). Autrice di : « Les Indiens d’Amérique et le Cheval » – Zulma 2001 (recensioni in più di dieci quotidiani e riviste fra i quali “Le Monde) « Jeanne Reine des Ecuries » nell’antologia « Le Cheval est une femme comme les autres » - Pauvert 2001 « Comment la Femme vient vers le Cheval » nel collettivo « Hippos et Eros » Internationale de l’Imaginaire 2001 « Au pays des Moi-Je », nel collettivo « C’est pas con un cheval, c’est pas con… » Editions du Rocher 2003. « Les recettes des Chuchoteurs. Foutaise ou panacée ? » Favre 2004 « La Danseuse et le Cheval » nel collettivo « Histoires d’amour et de chevaux » Editions du Rocher 2005 « De l’intelligence des chevaux » Zulma 2009 (tradotto in italiano con il titolo “L’intelligenza dei cavalliâ€, ed. Equitare 2012. “Dictionnaire insolite de Naples†ed. Cosmopolite (pubblicazione prevista per aprile 2015) Coautrice di : « La Méthode Gentili » – Zulma 1997 « La fabuleuse aventure du Cheval Napolitain, à l’origine de l’art équestre », Zulma 2003. « Sommes-nous cruels avec les chevaux ? » Zulma 2007 (tradotto in italiano con il titolo “ita da Cavalliâ€, ed Equitare 2013. « Le Cheval du Vésuve » (roman jeunesse) mars Zulma 2010. “Napoli Insolita e segreta†ed. Thomas Jonglez 2014 (tradotto in quattro lingue) E' molto attiva in ambito anche giornalistico dove si impagna in particolare con articoli di etologia, storia, storia dell’arte, arte e mitologia inerenti al cavallo in varie riviste specializzate e non, fra le quali “Cheval Magazineâ€, la rivista ippica più importante d’Europa 1994 – 2005. Poliglotta fin da giovane età ha al suo attivo diverse traduzioni dall’inglese e dall’italiano quali: Henry Blake « Penser Cheval » Zulma - 1998 Marthe Kiley-Worthington « Le Comportement des Chevaux » Zulma 1999 Maria-Natale Orsini « Francesca e Nunziata » - Phébus 2004 (titolo francese : La main à la pâte). Maria Natale Orsini « La favola del Cavallo » (titolo francese « Napolitano l’Immortel ») Editions du Rocher juin 2009. Non sono rare le sue partecipazioni a trasmissioni radio-televisive quali: 1998 – France Culture - AGORA – per la traduzione di « Penser Cheval « . 2002 – chaîne Equidia – per la pubblicazione di « Les Indiens d’Amérique et le Cheval ». 2004 – France Culture – Carnets Nomades)– (Naples, Pompéi et la Côte Amalfitaine), 2005 – France-Info – LE MONDE DU CHEVAL– per la pubblicazione di 2008 – RFI – « Visiteurs du jour » per la pubblicazione di “Les Indiens d’Amérique et le cheval†2009 – Radio Canada – per la pubblicazione di « De l’intelligence des chevaux ». Maria Franchini Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice: "Anche se trapiantata in Francia, rimango napoletana col cuore, con la testa e anche con il corpo, perché da Napoli non manco mai più di sei mesi. Come non essere umiliata, ferita da chi ha allestito questo museo che perpetua le atrocità commesse contro i miei ? Che con molta probabilità sono lì fra i tanti vergognosamente esposti agli sguardi dei curiosi. Che obbrobrio, mi viene la pelle d’oca! Ed io dovrei girare le spalle, fingere di non vedere ? Davvero non me la sento. L’Italia per me non esiste, perché nessuno non mi (ci) ha mai dato voglia di appartenervi. Quelli che ci hanno conquistati o traditi continuano a fare “a chi figli e a chi figliastriâ€, come si dice nella mia bella lingua (che insegno ai francesi). Nel momento in cui questi cinici op-portunisti si decideranno a dimostrarmi che, una volta per tutte e con i FATTI, gli Italiani sono tutti uguali da Aosta a Trapani, solo allora quando me lo chiederanno, io risponderò senza arrossire “sono italianaâ€. Per ora, a chi mi chiede “è italiana?†ribatto : “no, sono del Sudâ€. “E non è la stessa cosa?â€, ribattono loro, “assolutamente no†rispondo ’a copp’ ’a mano. Biografia
Il Sindaco della Città di Terlizzi (BA), Dott. Nicola Gemmato, comunica con Delibera n. 92 del 26/06/2014 l'adesione della Città di Terlizzi agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Alessandra Lucini (cremonese di nascita e piemontese di adozione), pensionata/lavoratrice per "campare", volontaria presso le carceri italiane per "vivere", è membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso. Alessandra ci dice: Avevo poco più di vent'anni quando un libraio mi consigliò dei libri scritti da un condannato a morte in America negli anni cinquanta. E sono stati proprio quei libri che mi invogliarono ad approfondire l'argomento carceri e a far nascere in me il desiderio di avvicinarmi a quel mondo. Gli impegni familiari di allora fecero sì che il sogno rimanesse in un cassetto che ogni tanto aprivo per poi richiuderlo, tanti problemi e tanti cambiamenti non mi consentivano di realizzarlo.rnMa quando vogliamo realmente qualcosa non riusciamo mai a chiudere definitivamente quel cassetto che se ne rimane lì, aperto quel tanto da lasciare una fessura ben visibile ti ricorda che quel mondo esiste.rnI sogni si avverano prima o poi e quando non te l'aspetti più, come per miracolo, l'occasione arriva e tu la prendi al volo senza indugiare. Il mio sogno ha preso forma grazie ad Alfredo Cosco e al suo blog "Le urla dal silenzio", la porta si è aperta e quindi ho varcato quella soglia piena di emozione e di interesse. Ho cominciato a comunicare con alcuni detenuti, poi ho attraversato cortili, varcato cancelli e superato muri e porte blindate e mi sono resa conto dell'incoerenza e dell'assurdità che regna dietro a quelle mura. E' civiltà murare vive delle persone? E' civiltà stipare da quattro a sette persone in pochi metri quadrati? E' civiltà negare la seconda opportunità ad un uomo che è destinato a morire in carcere?rnRieducazione, riabilitazione, reinserimento diventano parole che sono pura utopia. Non si può rispondere a dei reati con vendetta e costrizione, oppressione e repressione non possono essere la giusta risposta per chi ha sbagliato. Non ho mai creduto che il carcere fosse la risposta giusta per chi, per mancanza di opportunità e di alternative ha imboccato una strada sbagliata, e sento tutt'ora che l'intera società ha una grande responsabilità nei confronti di chi ha commesso un reato.rnLa mia tenacia ha fatto sì che riuscissi a prestare volontariato nel carcere più vicino al luogo in cui vivo, volontariato che svolgo tutt'ora. E più frequento quel mondo e più mi rendo conto che si tengono prigionieri molti grandi talenti, si toglie la voce a chi avrebbe tanto da insegnare ai nostri giovani. L'odio genera odio e la vendetta genera vendetta, l'aggressività genera altra aggressività .rnPrendere le distanze da quel mondo crea l'illusione di essere migliori di loro, dovremmo invece pensare che è soltanto per un caso fortunato che ci troviamo al di fuori, il filo che ci separa da quelle mura è sottile, potenzialmente noi siamo loro e loro sono noi. L'essere umano è incline all'errore, non mi sento diversa da chi è ristretto nè tanto meno migliore, sono soltanto una piccola persona che davanti a sè ha trovato strade diverse e fatto incontri diversi, praticamente, soltanto più fortunata.rnE questo percorso mi ha fatto conoscere epistolarmente persone come Pasquale, che con le sue lettere e con i suoi scritti sul blog mi ha insegnato tantissimo. Mi ha fatto aprire gli occhi su una storia che ignoravo, quella scritta dai vinti, mai credere nella storia che raccontano i vincitori, esaltano eroi che in realtà erano carnefici e idealizzano nefandezze inconcepibili.rnCorrispondo con lui e con tanti altri che dimostrano un'intelligenza viva e un grande rispetto nei miei confronti.rnGrazie ad un social network che molti demonizzano, (a torto), sono arrivata a BRIGANTI e a DOMENICO IANNANTUONI con il suo comitato NO LOMBROSO al quale ho subito aderito con molta convinzione.rnTenere aperto il museo Lombroso significa tenere vivo un pregiudizio di cui ci dobbiamo liberare se vogliamo davvero crescere e liberarci dai luoghi comuni che ci incatenano e ci fanno implodere. rnMi auguro che la sua chiusura avvenga presto e che sia un opportunità per far conoscere la vera storia, quella che non ci hanno insegnato.rnCi sono scuole costruite sulle ossa delle vittime dell'unità d'Italia, scuole dove si insegna una storia errata ai discendenti di quei morti, e questo che mi fa molta rabbia. rnSe vogliano dare un segno di civiltà facciamo chiudere quel museo che racchiude i resti di persone uccise ingiustamente, persone che combattevano per una causa in cui credevano, praticamente eroi presentati come criminali. rnBasta con queste bugie portate avanti per un secolo e mezzo, dicendo la verità si restituisce la dignità che quelle ossa meritano.rnVoglio aggiungere un brano che la dice lunga su quanto siamo incivili e su quanto avremmo da imparare da popoli che consideriamo selvaggi:rnNABAJYOTISAIKIA rnc'è una tribù africana che ha un costume molto bello.rnQuando qualcuno fa qualcosa di sbagliato e nocivo, prendono la persona al centro del villaggio, arriva tutta la tribù e lo circonda. Per due giorni, dicono all'uomo, tutte le cose buone che ha fatto.rnLa tribù crede che ogni essere umano viene al mondo come un bene. Ognuno è desideroso di amore, pace, sicurezza, felicità . Ma a volte, nel perseguimento di queste cose, commettiamo degli errori.rnLa comunità vede quegli errori come un grido di aiuto. Essi si uniscono per sollevarlo e per ricollegarlo con la sua vera natura, per ricordargli fino a quando non si ricorda pienamente la verità dalla quale era stato temporaneamente disconnesso, rnNabajyotisaikia! MidorirnNABAJYOTISAIKIA, è un complimento utilizzato in Sud Africa e significa: "io ti rispetto, ti nutro. Importa a me " --in risposta dicono Midori, che è--: " così, esisto per te "rnrnAlessandra Lucini
Raffaele Vitagliano, medico in costa d’Amalfi è un ex-alunno dell’istituto Bartolo Longo, una struttura, ancora operativa, realizzata nel 1893 dal Beato Bartolo Longo per l’accoglienza dei Figli dei Carcerati che è in netto contrasto con le concezioni lombrosiane della delinquenza atavica e ravvisabile anche nella morfologia delle strutture corporee. In oltre cent’anni di attività l’istituto ha fornito istruzione e formazione civile e morale a tanti ragazzi che provenivano da realtà degradate dando loro l’opportunità di un sereno e proficuo inserimento nella vita civile raggiungendo traguardi anche di prestigio nelle diverse realtà , civili ed anche religiose. Dopo i primi anni di formazione nell’istituto Bartolo Longo di Pompei, Raffaele Vitagliano, completa i suoi studi a Napoli ove si laurea in Medicina e Chirurgia con interessi rivolti sia alle moderne acquisizioni occidentali con approccio all’informatica medica che a quelle della tradizionale medicina orientale divenendo docente di tecniche di Agopuntura e di shiatsu, nonché promotore di ben dieci edizioni di convegni sulle tecniche di Agopuntura. Nel 2012 Raffaele Vitagliano partendo dalla riflessione che una smisurata moltitudine di fedeli nel mondo conoscono il Santuario di Pompei, ma in pochi conoscano la storia del suo fondatore, il Beato Bartolo Longo, ed ancor meno la sua grande intuizione pedagogica e morale che nei fatti e nel tempo ha smentito clamorosamente le teorie del Lombroso realizza unitamente ad altri ex-alunni un film, attualmente distribuito in DVD e allegato al testo BARTOLO LONGO-Il Rosario e la Carità –Presentazione dei primi figli dei carcerati accolti dal Bartolo Longo a Pompei. (Edizioni Associazione Lux in Midia) Nei primi mesi del 2014, casualmente intercetta il Comitato No Lombroso venendo a conoscenza del loro impegno per impedire che le nefaste teorie siano ancora pubblicizzate anche in maniera subdola attraverso l’apertura di un museo a lui dedicato. Per queste ragioni ed anche a testimonianza della giusta intuizione di chi, non si lascia condizionare dalle presunte teorie scientifiche del Lombroso, il dott. Raffaele Vitagliano entusiasta aderisce al comitato proponendosi anche come testimonial allegando questa videoclip della sua partecipazione alla trasmissione RAI Unomattina caffè
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Il Sindaco della Città di Giovinazzo (BA), Sig. Tommaso Depalma, comunica con Delibera n. 84 del 27/05/2014 l'adesione della Città di Giovinazzo agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
assista e co-autore del gruppo Il Parto delle Nuvole Pesanti 1995 al novembre 2013 Dopo PRISTAFORA e QUATTRO BATTUTE DI POVERTA' terzo disco del Parto, prende parte al progetto di Teresa De Sio "La Notte del Dio che Balla". Partecipa al concerto romano del 1° Maggio. Sempre nello stesso anno partecipo al Premio Tenco, dove tornerò nel 1999 e 2001, e l'anno successivo al P.I.M., Premio Italiano della Musica. Seguiranno altri dischi, progetti di musica-teatro e film documentari. Torno a suonare nel concerto romano del primo Maggio nel 2005 e parto in una lunga tournee che mi porta in diversi paesi europei, tra i quali Spagna, Germania, Austria, Bosnia, Svizzera, Repubblica Ceka e infine Brasile. Ha collaborato con Claudio Lolli, Mirco Menna, Roy Paci, Les Anarchistes, Francesco e Francesca Salerno, Edoardo Marraffa, Pasquale Morgante, Sacha Ricci (99 Posse), Claudia Crabuzza, Gennaro De Rosa, Giuseppe Gagliardi, Martin Renders, Raul Colosimo, Zita Petho, Roberta Carrieri, Mimmo Mellace, Sandro Boscolo, Pasqualino Nigro, Enrico Guerzoni, Amy Denio. Dopo l'uscita dal "Parto" (2013) il suo nuovo percorso musicale inizia con "onda Anomala" progetto musicale che mescolerà rivisitazioni di storici brani del "Parto" a nuove e vecchie canzoni, molte delle quali nate dalla storica collaborazione con Francesca Salerno in arte "Lady U". Già insieme nel progetto "Uvistra" e dopo diverse collaborazioni le strade di Mimmo Crudo & Lady U riprendono un percorso iniziato da giovanissimi quando Mimmo Crudo incontrava Francesco e Francesca Salerno (Lady U) dando inizio a una profonda amicizia sempre indissolubilmente legata alla musica. Mimmo Crudo, membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice: "Più volte nell’ateneo di Bologna, nel corso dei miei studi universitari, ho incontrato il nome di Cesare Lombroso e fortunatamente ho sempre verificato che questo triste personaggio è sempre definito come studioso nutrito di pregiudizio, figlio di una pseudo-scienza che è giustamente tramontata. E’ stata grande la sorpresa e la disapprovazione, quando ho avuto notizia del tentativo di fondare un museo a lui intitolato, e per nostra fortuna le reazioni indignate della società civile si oppongono fermamente, per questo motivo sono riconoscente al comitato No Lombroso e a quanti partecipano e danno voce a questo movimento. Video YouTube
l Sindaco della Città di Settingiano (CZ), Sig. Rodolfo Iozzo, comunica con Delibera n. 44 del 16/06/2014 l'adesione della Città di Settingiano agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Bitonto (BA), Dott. Michele Abbaticchio, comunica con Delibera n. 179 del 05/06/2014 l'adesione della Città di Bitonto agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.rn
Il Sindaco della Città di Domusnovas (CI), Sig. Angelo Deidda e l'Assessore Matteo Moi, comunicano con Delibera n. 80 del 04/06/2014 l'adesione della Città di Domusnovas agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.rn
Il Sindaco della Città di Casole Bruzio (CS), Dott. Salvatore Iazzolino, comunica con Delibera n. 19 del 08/05/2014 l'adesione della Città di Casole Bruzio agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Formia (LT), Dott. Sandro Bartolomeo, comunica con Delibera n. 150 del 29/05/2014 l'adesione della Città di Formia agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonialrn
I Parafonè, rappresentano al meglio una tradizione consolidata che, memore del proprio passato, è capace di rinnovarsi allargando intenti e prospettive. Formatisi nel 2002, i Parafonè festeggiano il loro primo decennale con "Disperanza", il nuovo disco. Decidere di confrontarsi con le tematiche popolari per i componenti del gruppo, rappresenta un' esigenza precisa che ha radici profonde nella cultura popolare calabrese, della quale il gruppo si sente figlio e naturale espressione. I Parafonè lo fanno in modo solare e leggero, riproponendo, con arrangiamenti originali e coerenti, gli antichi temi e canti della tradizione orale-musicale della Calabria. L'impegno dei Parafonè è quello di riproporre la musica senza variarne l'essenza, utilizzando gli strumenti tramandati di padre in figlio come chitarra battente, zampogna, lira, organetto, tamburello, fischiotti e quant'altro. Strumenti antichi che lasciano intravedere una straordinaria attualità soprattutto in una società che tende a smarrire le proprie identità culturali. Per i Parafonè questo è un metodo di lavoro che favorisce il confronto e la crescita, sia essa musicale e culturale, del singolo individuo come della "koinè" di appartenenza, tramite il messaggio implicito che esprime la musica stessa, capace di suscitare pacifici sentimenti di tolleranza e armonia. Negli anni il gruppo ha sviluppato una propria identità precisa correlata a una crescita musicale entusiasmante, originatasi non solo dalle esperienze dirette sui palchi di tutta la Calabria, ma soprattutto da un lavoro di ricerca e di sperimentazione costante, il cui approccio è stato rigoroso e attento ad ogni minimo dettaglio. I Parafonè Membri del Comitato No Lombroso ci dicono: Che ancora oggi venga data la possibilità di esistere ad un museo che rappresenta il razzismo scientifico e la folle idea del meridionale "delinquente per natura", mentre si festeggiano i 150 anni dall’unità d’Italia, è semplicemente vergognoso. Gli spunti che lo pseudoscenziato Lombroso ha dato alla scienza per affermare la superiorità di un popolo sull’altro, erano un insulto allora e lo sono ancora oggi.
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Il Sindaco della Città di Serrastretta (CZ), Ing. Felice Maria Molinaro, comunica con Delibera n. 20 del 12/05/2014 l'adesione della Città di Serrastretta agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial
I 'Radioaut' nascono con l'intento di creare una sorta di genere 'ibrido' tra i ritmi pieni e 'terroni' del Dub e le sonorità del rock britannico '70/80. I testi trattano temi sociali, vivi, attenti alla realtà e alla situzione attuale in cui viviamo. I RadioAut membri Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dicono: "Siamo veramente felici di poter abbracciare una giusta causa dopo tanti anni di retorica anti meridionalista, con la speranza che un tale progetto possa portare ai risultati sperati e con la consapevolezza che, la nostra storia è una, la nostra terra è una e il nostro passato lo difendiamo con l'orgoglio e la fierezza che contraddistingue il popolo meridionale! w il regno delle 2 sicilie, w la calabria, w il sud!"
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Presidente Associazione Musicale Reggina Domenico ScarlattirnrnDiplomata in Canto, Pianoforte e Didattica della Musica, si è perfezionata con Margaret Baker e nel repertorio barocco con Aris Christofellis.rnLa M° Tiziana Pizzi Ha collaborato con direttori quali Fasolis ( Juditha Triumphans, Vivaldi - Lugano), Biondi ( Agrippina, Handel Festspiele, Halle - Messa dell’Incoronazione di Mozart, Accademia S. Cecilia ), Panni ( Stabat Mater, Cafaro –Montecarlo ), Webb ( Falstaff, Verdi- Pisa, Ravenna, Lucca, Livorno ), Gabbiani ( Deutsche Motette, Strauss - Les Noces, Stravinskij - Accademia S. Cecilia) , Ashkenazy ( Fantasia Corale, Beethoven - Accademia S. Cecilia ), Pappano ( Concerto di gospel e spirituals, Accademia S. Cecilia ), Bacalov ( Concerto grosso, Perugia ), Marshall ( West Side Story, Bernstein - registrato per ’ La Musica’ di Rai Tre ), Visco ( Stabat Mater, Dvorak - Accademia S. Cecilia), Rizzari ( Nona Sinfonia, Beethoven - Cavea Parco della Musica ,Roma ), Denève ( Les Dialogues des Carmèlites, Accademia S. Cecilia ), incidendo per la Radio Svizzera Italiana ( Juditha Triumphans, Vivaldi), per la Neapolitan Music Society di NY ( Messa Solenne in Re maggiore, Jommelli ), per Rai Radio Tre ( Liebeslieder, Brahms, Palazzo del Quirinale ). Il suo repertorio spazia dalla musica del XVII secolo fino a quella contemporanea. Il M° Tiziana Pizzi Membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dice: "Noi Calabresi abbiamo il diritto ed il dovere di conoscere la nostra storia ed il nostro passato; il diritto ed il dovere di pretendere la diffusione ed il riconoscimento delle verità storiche;abbiamo il diritto ed il dovere di essere consapevoli di ciò che fummo e che siamo ; il diritto ed il dovere di avere, finalmente, la dignità storica e umana che ci spetta.La chiusura del Museo Lombroso significherà tutto ciò per noi, ma sarà anche motivo per l'Italia di orgoglio civile e umano, nonchè di vera Unità . Mi auguro che,in un tempo futuro non lontano, potremo guardare a tutto ciò come un 'errore' di percorso di certa parte del paese,che ha saputo riflettere sui suoi sbagli rimediando in meglio . La strada è lunga,ma il sentiero tracciato dalla consapevolezza è quello che porta alla giusta destinazione'. Tiziana Pizzi, Presidente Associazione Musicale Reggina Domenico Scarlattirntizi@fastwebnet.it
M° Alberto Vitolo,violinista e ricercatore Si è diplomato al Conservatorio S.Pietro a Majella di Napoli con A.Gaudino (allievo di A. Curci); ha frequentato i corsi di musica da camera ed orchestra di Fiesole e Palermo, perfezionandosi con G. Prencipe, A.Faja per l’orchestra, C.Pozzi, G.Caramia ed il Trio di Trieste per la musica da camera. Ha seguito i corsi di musica da camera tenuti da D. Gaj e il Corso Internazionale di Perfezionamento di Sulmona con il Trio Tchaikovskij. Ha registrato per la Rai il Trio in sol minore di B. Smetana ed in formazione di trio e duo ha vinto numerosi concorsi nazionali svolgendo un’intensa attività concertistica da solista in Italia e all’estero. Si dedica da anni allo studio e alla ricerca di brani inediti o poco eseguiti del 700 Musicale Napoletano, curandone la trascrizione e la revisione: Il Requiem di N. Jommelli; la Sinfonia ‘Venezia’ di P. Anfossi nel cui andante s’evince il “Plagio Mozartiano†di cui ha riferito ‘La Stampa’ di Torino, il ‘The Times’ di Londra e tutta la stampa nazionale ed estera; ‘I Pittagorici’ di G. Paisiello e V. Monti; il concerto per flauto e archi di N. Logroscino e il 3° coro dal “Sacrificio di Abramo†di D. Cimarosa; una Sinfonia per due Lire e orchestra, attribuita a W. A. Mozart. Ha revisionato e inciso, in qualità di primo violino dell’ Orchestra da Camera di Napoli, il CD ‘Sinfonie Napolitane’, sinfonie inedite del ‘700 musicale napoletano (Antes Concerto); la Messa Solenne in Re Maggiore di N. Jommelli con l’Orchestra del Festival di Sofia in qualità di primo violino e maestro concertatore. Nel 2007 ha revisionato ed eseguito sonate e arie di D. Scarlatti in duo con il M° R. Gabbiani nella sala Scarlatti del Conservatorio di Napoli. Dal 2007 è il ConcertMaster dell'Orchestra della Neapolitan Music Society di New York, nonchè Artistic Director della società americana. Gli ultimi prestigiosi impegni l'hanno visto esibirsi, alla Casa Italiana Zerilli-Marimò della NY University, e allo 'J. Skirball Center for the Performing Arts' at NY come primo violino della Neapolitan Symphony Orchestra. Tiene masterclass a diverse orchestre giovanili americane ( Austin,Saratoga,Albany) sul repertorio del ‘700 musicale Napoletano. Insegna violino alla scuola Winckelman di Roma. Alberto Vitolo, Membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dice:"Da partenopeo quale sono, aderisco moralmente a questa causa auspicando a breve una risoluzione della stessa che possa restituire dignità non solo ai calabresi, ma a tutti noi meridionali ed al nostro paese." Alberto Vitolo, Direttore artistico Associazione Musicale Reggina Domenico Scarlatti
a.vitolo@fastwebnet.it
Il Sindaco della Città di Rodi Garganico (FG), Dott. Nicola Pinto, comunica con Delibera n. 112 del 24/04/2014 l'adesione della Città di Rodi Garganico agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
L’Associazione Musicale Reggina Domenico Scarlatti* nasce nel 2006 con lo scopo di diffondere e valorizzare il repertorio musicale della scuola italiana,attraverso il lavoro di rnrncantanti e strumentisti,docenti di canto e storici musicali,attori e registi(di volta in volta denominati i Solisti dell’AMRDS) che si dedicano a questo scopo con la realizzazione di concerti,seminari,master,spettacoli ed eventi. Inaugura le sue attività con la prima edizione dei Corsi Internazionali di Perfezionamento “Sonorità Italiana nel mondoâ€, incentrati sullo studio della scuola musicale italiana e, appunto,della “sonorità italiana â€. Ai corsi sono stati affiancati,sin dal primo anno,i ‘Concerti Sonorità Italiana’ tenuti dai docenti.Il progetto si è consolidato negli anni grazie alla crescente qualità dell’offerta formativa promossa attraverso l’alto valore artistico dei docenti coinvolti e alla varietà di corsi musicali:giunti alla quinta edizione con grande apprezzamento di pubblico e partecipanti,sono ormai una realtà prestigiosa rivolta a tutti i musicisti che intendono migliorare la loro preparazione artistica.rnL’associazione nasce nella città di Reggio Calabria per volere del suo presidente,M°Tiziana Pizzi,che è nata e cresciuta musicalmente in questa splendida terra per poi portare testimonianza di essa e del suo calore ovunque l’abbia condotta il proseguimento della sua carriera artistica.rnPer il perseguimento dei fini istituzionali, l’associazione si articola su tre sedi: Reggio Calabria,Roma e New York,con attività proprie ma strettamente coordinate,sotto la guida dei rispettivi responsabili.Si avvale inoltre della collaborazione della Neapolitan Music Society di New York,con la quale in comunione d’intenti organizza eventi,concerti,masterclasses. Il responsabile artistico della sede di Roma,M°Alberto Vitolo,collabora dal 2007 con la società americana in qualità di Artistic Director:fra gli ultimi prestigiosi impegni che hanno visto i solisti dell’AMRDS esibirsi a New York,la conferenza-concerto alla Casa Italiana della NY University,con la partecipazione del Prof.Robert O.Gjerdingen,collaboratore della society, docente della NorthWestern University,considerato uno dei maggiori studiosi ed esperti del ‘700 Napoletano;Il Concerto inaugurale della Neapolitan Symphony Orchestra allo Jack.H.Skirball Center of New York, Concertmaster Alberto Vitolo,Contralto solista Tiziana Pizzi,diretti dal M°Gioacchino Longobardi in brani inediti e in prima mondiale dei maestri del ‘700 Napoletano. L’associazione collabora inoltre con il Laboratorium Teatro di Roma,con il quale ha coprodotto e rappresentato diversi spettacoli(l’ultimo premiato dalla critica specializzata al 34° festival di Montepulciano,’Stabat Mater Action’,regia di Sergio Sivori e musiche di Alberto Vitolo, luglio 2009),avvalendosi della preziosa collaborazione dell’attrice Cristina Giordana e dell’attore-regista Sergio Sivori. *Domenico Scarlatti, nacque a Napoli nel 1685. Fu il più grande clavicembalista del suo tempo, ancor oggi il “Modo†con cui egli suonava èdetto “scarlattianoâ€, proprio per la specificità del tocco e del fraseggio.rnrnL'associazione Musicale Reggina "Domenico Scarlatti" Membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dice: 'La negazione dell'evidenza è la prima radice, la più profonda, dell'immoralità collettiva'. U. GalimbertirnrnAssociazione Musicale Reggina Domenico Scarlatti - Reggio Calabria
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RIONE JUNNO
“Lontano dalle insidie del folklorismo deteriore ma inserito nell’onda alternativa e contemporanea della musica etnica Rione Junno è riconosciuto come uno tra i massimi rappresentanti della nuova proposta musicale radicata nella tradizione ma rivolta al futuro…â€
La Band "Rione Junno", Membro Testimonial del Comitato No LOmbroso ci dice:"Contro ogni forma passata e presente di 'razzismo', di qualsiasi natura esso sia."
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Il Sindaco della Città di Miglierina (CZ), Sig. Gregorio Guzzo, comunica con Delibera n. 19 del 29/04/2014 l'adesione della Città di Miglierina agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
AMASUD è un progetto nato nel 2010 da un'idea del polistrumentista Giuliano Campoli insegnante di zampogna e ciaramella, costruttore di ciaramelle e ance, 1°classificato alla 3° edizione del premio “Cesare Perilli†del 2009 (miglior zampognista di Abruzzo Lazio e Molise) con l'intento di unire i suoni della tradizione a quelli della musica pop, blues, reggae, ska...Nel 2011 gli AMASUD vincono il premio "La canzone del Sole" città di Castel di Sangro premiati direttamente dal maestro Giulio Rapetti in arte MOGOL per il brano inedito "LIBERA". Tuttora prosegue il loro viaggio attraverso la musica etno-pop. Il progetto “AMASUD†nasce dall’intento di valorizzare la funzione di strumenti quali zampogna, ciaramella, lira calabrese, chitarra battente, organetto e tamburi a cornice che, seppur impiegati nella musica popolare, sono spesso relegati a ruoli marginali. Il lavoro di ricerca tende a dimostrare che l’impiego di questi antichi strumenti, può benissimo aggiungere colore, significato e armonia a ritmi già noti, moderni e inseriti nel panorama della musica internazionale. Otto musicisti che affrontano un viaggio attraverso le sonorità tradizionali del Centro Sud Italia ed i ritmi che caratterizzano le diverse zone del mondo. Il 28 aprile 2011 gli AMASUD vincono il premio della canzone popolare italiana "La canzone del sole". Il maestro MOGOL motiva la sua scelta con queste parole:"Ho premiato coloro che sono diversi, che fanno la musica che viene dal popolo, la musica della gente, che è stata creata senza pensarci, che viene fuori dal cuore, dall'anima"... Gli AMASUD Membri Testimonial del Comitato No Lombroso ci dicono:"Siamo lieti di essere testimonial di questa campagna del Comitato tecnico scientifico per la rimozione ufficiale delle teorie criminologiche di Cesare Lombroso dai libri di testo e la soppressione della commemorazione odonomastica e museale a nome Cesare Lombroso. Aderiamo alla vostra causa in quanto siamo contro ogni forma di razzismo e di teorie pseudoscientifiche sulla fisiognomica, che abbiano ad oggetto la discriminazione di alcuni soggetti, sulla base di caratteristiche etnologiche od antropologiche. E' vergognoso che, ad oggi, esistano luoghi simili in cui sia possibile "profanare" senza scrupoli, i resti di alcuni soggetti a ragione od a torto ritenuti criminali, presi in esame da un sedicente scienziato che ne ha deliberatamente violato i corpi e che ancora oggi le sue teorie vengano diffuse e ritenute giuste senza alcun tipo di logica e morale. AMASUD"
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Il Sindaco della Città di Sannicandro di Bari (BA), Dott. Vito Michele Domenico Novielli, comunica con protocollo n. 4984 del 2/05/2014 la propria personale adesione e quella della Città di Sannicandro di Bari (BA) agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Pino Cariati è l’ideatore e la voce dei coram populo e ci dice: "Piuttosto che proporre la propria biografia, suggerisco, semplicemente, di cercare su YouTube Pino Cariati o coram populo come antidoto contro la pseudoscienza del Lombroso."
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Il Sindaco della Città di Assisi (PG), Dott.Ing. Claudio Ricci, comunica che con delibera n. 108 del 16/05/2014 la Città di Assisi (PG) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial. Assisi è la 100esima Città !
Compagnia Popolare ARIACORTE: Voci di popoli, echi di gente, suoni raccolti come frutta matura nei campi dalla terra rossa. Richiami polverosi di terra e graffianti di salsedine. Suoni che si muovono tra tradizione e innovazione, musiche antiche per lungo tempo tramandate oralmente, versi oggi ritrovati, riarrangiati per un pubblico nuovo che ha voglia di conoscere la millenaria cultura di questo popolo. Sonorità arcaiche si fondono con melodie moderne composte dalla "Compagnia Popolare ARIACORTE", che, nata negli anni ’90, propone con successo, in Italia e all’Estero, la musica della tradizione salentina. Lo spettacolo spazia su temi diversi ma sempre accomunati da un sentire comune e caratterizzanti la semplice vita di tutti i giorni: dalla festosa pizzica-pizzica ai coinvolgenti canti d’amore, di gioco, di passione, d’ironia e di sogno, dalle filastrocche alle serenate, dai canti di lavoro a quelli alla “stisaâ€. Un dilagare di energia, scandita dal ritmo trascinante del tamburello salentino, il tutto incorniciato dall’affascinante e coreografica danza popolare. Il gruppo è composto da affermati musicisti del panorama musicale nazionale, con esperienze musicali diverse e questo rende il sound affascinante, coinvolgente e colorito di sfumature sonore originali. Due importanti voci, Emanuela Gabrieli e Lucia Passaseo, dal timbro intenso e carismatico si fondono in unico suono che rievoca ancestrali memorie. Il ritmo ostinato del tamburello è affidato ai virtuosismi di Carlo “Canaglia†De Pascali, storico tamburellista dell’Orchestra Popolare La Notte della Taranta. La chitarra di Giovanni Arbace, liutaio e chitarrista dona sonorità sapienti e delicate; il violino e la mandola di Cristiano "Chicco" Costantini, strumentista poliedrico; l’organetto del giovane e promettente Salvatore Corvaglia e alla danza la ballerina popolare Moana Casciaro completano la formazione. Gli Ariacorte hanno all'attivo circa 1000 concerti in Italia e all’Estero.......... queste alcune tappe fondamentali: 1999 - pubblicano il primo e omonimo cd “Ariacorteâ€, autoprodotto 2003 - pubblicano il secondo cd “Taranzando†coprodotto dalla Blond Records di E. Capuano 2005 - a San Paolo del Brasile per la “Mostra delle Arti del Mediterrano†con il progetto “Santu Paulu†con appuntamenti e concerti a Mauà , Diadema, Osasco, Sao Caetano e Sao Bernardo;Belfort (Fr) al Festival Internazionale di Musica Universitaria; a Londra presso il Centro fieristico di Earls Court2; 2006 - a Cracovia (Polonia) con il Treno della Memoria organizzato dalla Associazione “Terra del Fuoco†2007 - a Torino presso il Museo della Montagna per il festival “Voci Alte†con Agricantus 2008 - a Foggia presso il Teatro del Fuoco ricevono il Premio Andrea Sacco per il continuo impegno nella ricerca della tradizione popolare 2009 - partecipano al “Tarantafest†di Milo (CT) direz. artist. F.Battiato, festival “Paesaggi di suoni†a Tuscania dirett. artist. M.Crispi; a Terra e Mare festival di Nuvolera (Bs); 2010 - sono presenti nei più importanti festival nazionali legati alla musica di tradizione: Ernica Etnica a Veroli (Fr), Cassino Multietnica (Fr), Summonte (Av), Boville Ernica (Fr), Osimo, ecc. 2011 - sono protagonisti a Mantova, Soverato (Cz), Morcone (Bn) per il festival della Pizzica nel Sannio; in quest’anno una citazione particolare per il memorabile ed indimenticabile concerto a Roccapipirozzi Alta (Is); 2012 - pubblicano il 3° cd “De Siraâ€, partecipano al Festival Internazionale della Zampogna di Scapoli con M. Epifani e Hevia, e all’’evento “Ballati†a Muro Leccese. 2013 - sono tra gli artisti della Notte di San Rocco a Torrepaduli con Vinicio Capossela e aprono il concerto degli Africa Unites a Melendugno; 2014 - il 16 gennaio aprono la serata dei concerti del “Focara Festival†di Novoli, sul palco anche Alpha Blondy, Omar Souleyman e Tinariwen -Partecipano ininterrottamente dal 1999 ai concerti a ragnatela per l’evento Notte della Taranta e in 4 occasioni 2006/2007/2008/2009 realizzano dei progetti speciali coinvolgendo artisti come: Lou Dalfin, P. Ricci e M. Crispi, Uaragniaun e L. Cannavacciuolo, Fiamma Fumana, il Coro delle Mondine di Novi, “Cisco†S. Bellotti L. Lai e T. Chessa.Da 14 anni sono gli organizzatori a Diso (Le), il proprio paese, di un grande evento legato alla musica etnica nazionale ed internazionale dal titolo “Etnica Diso Folk Festival†che negli anni ha visto esibirsi artisti del calibro di: Agricantus, Opa Cupa, Enzo Avitabile, Carlo Faiello, Riccardo Tesi, Eugenio Finardi, Modena City Ramblers, Roberto Ottaviano, Lou Dalfin, Raffaello Simeoni, la capoverdiana Lura, il serbo Boban Markovic, il gruppo ciadiano Pyramydes, l’artista ivoriana Dobet Gnahorè, gli argentini La Zurda, il gruppo del Mali Gangbè Brass Band, oltre allo stesso gruppo organizzatore “Compagnia Popolare Ariacorte. (Francesco Corvaglia – responsabile gruppo) Gi Ariacorte, membri Testimonial del Comitato No LOmbroso ci dicono:"LE IMBECILLITA' DI UN IMBECILLE.........la Compagnia Popolare ARIACORTE (salento) aderisce al Comitato NO LOMBROSO"
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FRANCESCO CORVAGLIA (Band Manager)(+39.389.4228949 / +39.342.5936456 /+39.0836.922297)
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Notte della Taranta 2013 - "Sogliano Cavour"
Tarantella concentrata" a "Velletri (Rm)"
Serata a "Melendugno(LE)" - Apertura Concerto Africa Unite
Assolo Carlo "Canaglia" Notte della Taranta , direttore : L.Einaudi
Ciccio Nucera aderisce al comitato no lombroso e ci dice: "Contro ogni forma di razzismo quale esso sia! Come musicista dico sempre: "Che la musica dia un messaggio di pace e aggregazione, quale essa sia, ogni nota è un emozione e una passione espressa dal cuore e che... la tarantella crea dipendenza!" Biografia
la vita! vivila ogni attimo xchè ciò che non vivi non lo vivrai mai piu lo stesso. .....................I ZOI ENE OREA "LA VITA E BELLA" (insegnare e facile.... trasmettere l'amore, la passione, il valore per la musica è difficile) PER COLORO A CUI PIACE LA MUSICA TRADIZIONALE CALABRESE, IL MODO IN CUI CICCIO LA TRASMETTE, IL MODO IN CUI LA INSEGNA, LE MOVENZE NELL'INSEGNARE IL BALLO DELLA TARANTELA, LE TECNICHE CHE USA PER L'INSEGNAMENTO DEL TAMBURELLO...DELL' ORGANETTO E PER TUTTO QUELLO CHE RIESCE A TRASMETTERE....Ciccio Nucera, ha sempre mantenuto un ruolo attivo nella promozione e valorizzazione della propria cultura. Da... circa 20 anni fa parte dell’Associazione CUMELCA: “Cumunia tos Ellenofono tis Calavriaâ€, impegnata da diversi anni nella salvaguardia della lingua, delle tradizioni, usi e costumi della propria comunità . La CUMELCA, ha sollecitato i sindaci, ad intraprendere iniziative concrete in difesa dei Greci di Calabria, ha avuto contatti con la Grecia, con Circoli Culturali, con Enti pubblici (Università , Comuni…). Lo stesso Ciccio Nucera è stato una figura chiave nello stabilire e mantenere contatti con la Grecia, e favorire i gemellaggi culturali tra i Comuni, dove spesso si è recato personalmente. Ha partecipato alla realizzazione di un cd dal titolo “La Risorsa della Memoria. Viaggio nella cultura grecanica†prodotto dalla collaborazione di “Med Media†e Gal. Negli anni passati ha collaborato insieme ad alcuni giovani del paese alla gestione di una piccola “Taverna Grecanica†a Gallicianò. Partecipa, come suonatore di tamburello, alla prima audiocassetta grecanica di tarantella alla zampogna e all’organetto del 1990, e poi nel 1993 alla realizzazione della prima audiocassetta di canzoni grecaniche. Da diversi anni è membro attivo del gruppo musicale Cumelca.it, che si auspica il recupero e il mantenimento delle tradizioni attraverso l’attività musicale, con strumenti tipici, canti tradizionali e grecanici, suonate… Dalla collaborazione con il gruppo, viene prodotto nel 2002 un cd di musica e canti tradizionali dal titolo “Cumelca.it†Con i Cumelca, ricca e intensa è la partecipazione a numerosi festival di musica etnica come ad esempio il Paleariza alcuni anni fa, Joggi Avant Folk Festival, Cardinale Folk Festival…ed ancora concerti in piazza in Italia e all’Estero, partecipazione al BIT di Milano, Notte bianca a Roma e a Reggio Calabria COLUMBUS DAY NOW JORK ed altre importanti Città . Nel 2003, assieme ad alcuni componenti del gruppo Cumelca.it, partecipa come artista, alla seconda “Carovana della Solidarietà â€che si colloca nell’ambito del progetto Mediterraneo 2000 - per un Futuro Sostenibile nel Mediterraneo, un progetto di Educazione allo Sviluppo di 3 anni, coordinato dal CRIC – Centro Regionale d’Intervento per la Cooperazione (Italia) e DECEP - European Perspective (Grecia). Il progetto è stato co-finanziato dall’Unione Europea e dal Ministero degli Affari Esteri Italiano. Con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica euro-mediterranea rispetto alle sfide legate alla creazione di un’area di libero scambio nel Mediterraneo e rispetto agli strumenti ed alle nuove pratiche sociali della società civile organizzata, elaborati per rispondere alle esigenze di uno sviluppo locale autosostenibile a scala locale. Partecipa a diverse trasmissioni radiofoniche e televisive, sia in Italia che in Grecia (“Linea verdeâ€, Geo e geoâ€, “La vita in direttaâ€, “Festa italianaâ€â€¦). Negli ultimi anni ha condotto, sia solo sia in collaborazione con altri esperti, parecchi seminari e lezioni sulla musica e il ballo tradizionale in collaborazione conla Regione e la Provincia, in numerose scuole elementari e medie di Reggio Calabria. Ricca è anche la partecipazione di Ciccio Nucera a diversi Convegni, Seminari, Manifestazioni… sulla musica etnica sia su scala nazionale che internazionale. Ricordiamo alcuni festival internazionali a cui Ciccio ha partecipato con grande successo che si sono svolti a Bruxelles, Finlandia Grecia… Da 12 anni partecipa attivamente al “Tarantella Power “ di Caulonia CHE ADESSO E CAULONIA TARANTELLA FESTIVAL dove, durante il festival tiene i corsi di organetto e tamburello E negli anni precedenti assieme ad antonio critelli i corsi di danza(viddanedda) . Assidua è ormai la sua presenza al dopo festival, dove il divertimento è assicurato. Dall’esperienza del “Tarantella Powerâ€, nasce a Caulonia la scuola di organetto e tamburello tenuta da Ciccio Nucera, sede corsi "tarantella mania ". Da 12 anni numerosi sono i giovani (e non solo), di Caulonia e dintorni che vi aderiscono. Anche a Lamezia Terme, un paio di anni fa Ciccio Nucera ha svolto dei corsi di organetto e tamburello. Da poco tempo sono attivi i corsi di organetto tamburello e ballo, presso la sede dell’Associazione Musicale Parafonè DI SERRA SAN BRUNO(VV)..san vito sullo jonio,cenedi, satriano, olivali,soverato,petrizzi,martelletto,spadola, mileto,sant andrea sullo jonio cardinale,chiaravalle centrale,(CZ) reggio calabria... 2007-2010 joggi folk festival. seminari 2005-2008 alessandria del carretto (cs) radicazioni festival. dal 1990al 95\ palearizza festival area grecanica. nel 2008\9 etno festival radici sonore tiriolo(cz) corsi di strumenti a danza. Nel 2009\10\11 a la direzione artistica del SATRIANTARANTELLA FESTIVAL. NEL 2010\11 CORSI DI STRUMENTI ALLO SPADOLA LOVES FOLK FESTIVAL.Nel 2011 corsi di tamburello e danza all tradizionandu etnofest l di cittanova(rc) NEL 2011 partecipa al festiva Lamezia Terme (taranta bella ) come ospite e a la direzione dei corsi di strumenti e danza tradizionale (gli viene attribuito il premio ) divulgatore nel mondo della musica tradizionale calabrese. Nel 2011 dalla collaborazione con molti gruppi etnici popolari nasce il gruppo ciccio nucera band nel arco del anno con circa 60 serate il calabria e oltre Nel 2011 assieme al agenzia Marasco fonda la prima banda comica giangurgolo (maschera calabrese) a la direzione artistica del gruppo 30 elementi danzatori e strumentisti della calabria (zampogne,organetti,chitarre ,tamburelli ecc) Il nuovo proggeto 2012 di ciccio nucera kalabrian orkestra nasce dalle tante esperienze musicali con la collabborazione di tanti altri musicisti provenienti da alcune delle migliori esperienze della musica etnica calabrese e non solo. Una big band di 25 elementi ,dalle sonorita moderne ,con un forte ipatto ritmico,ma con l 'immancabile segno distintivo dei suoni tradizionali calabresi:la lira calabrese ,le zampogne.chitarre battenti,organettietc... L orchestra che in quest anno e negli anni futuri si prospetta a molte serate e al progetto di un cd ma comincia una nuova produzione della musica calabrese ,con l'intento di farla conoscere sempre di piu,e di far ballare ancora iresistibilmente. Il maestro concertatore e Ciccio Nucera. Nel 2013 nasce ciccio nucera quartet etno jazz blous nel 2013 direzione artistica taranta bella 2013 etno folk festival lamezia terme (nicastro quartiere bella), nel 2013 collaborazioni musicali ,con Tony Esposito,Carlo Canaglia,Simone Coratenuto,Sandro Sottilee tantissimime le partecipazione a festival.nazionali. Nel 2013 il cd live "La tarantella crea dipendenza ciccio nucera. (insegnare è facile.... trasmettere l'amore la passione il valore per la musica e difficile) Interessi del gruppo IL VALORE DELLA MUSICA LA PORTI NEL CUORE CON UMILTA'
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Claudio Metallo è nato a Campora S.G.(Cs). Ha lavorato per Al Jazeera documentary, Al Jazeera Children Channel e ha collaborato alla prima serie della trasmissione di Raitre "Presa Diretta" di Riccardo Iacona. Ha realizzato più di trenta video tra cortometraggi e documentari. Collabora con la telestreet di Bologna, Teleimmagini. Ha scritto, montato e diretto la prima sit com del circuito telestreet (Brutti, sporchi e cattivi) in 42 puntate e la trilogia di "Rotsuma". Collabora con varie riviste, tra cui Cultura Calabrese, terrelibere.org e La voce delle voci. E` autore dei documentari Fratelli di Tav (2008), vincitore di numerosi premi, di Paisà -Storie di migranti in Campania (2009) e 'Un pagamu-la tassa sulla paura (2011) vincitore del Film festival di Ghedi e del Val Bormida Film Festival. Il documentario ha ricevuto anche la Menzione speciale al Trani Film Festival. Nel 2012 ha scritto, diretto e montato "L'avvelenata - cronaca di una deriva" sulla questione delle navi dei veleni e nel 2013 "Joggi Avant Folk:15 anni suonati". Nel 2013 gli viene assegnato il premio Gialuca Congiusta con questa motivazione: per l'impegno mostrato nel raccontare la Calabria positiva, la Calabria che resiste. Claudio Metallo Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice: "La decisione di appoggiare la chiusura di un museo è molto difficile. Penso che i musei siano luoghi dove si possa imparare molto anche sugli errori commessi dall'uomo, ma nel caso del museo Lombroso penso che vi siano luoghi più idonei dove poter eventualmente dare la possibilità di studiare le sue terribili teorie, senza bisogno delle salme delle persone passate sotto le mani del presunto scienziato veronese"
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Gli "AeNigma" sono una band di Professionisti (con esperienza ventennale) che lavorano nel campo del intrattenimento offrendo musica dal vivo con sede a Sant' Andrea Frius (Cagliari)
Si tratta di una band di numero 6 elementi, una band giovane come presenza sulla scena, ma di provata esperienza presa singolarmente per ogni elemento. Gli Aenigma si pregiano di essere la musica nel cuore dell' Associazione 16 Novembre Onlus a sostegno deigli affetti di SLA, gli "SLALEONI".
Chi sono:
Paolo Cannas, (solista, cori) Un musicista di giovane età , allievo pupillo del maestro Roberto Massa, noto session man nella scena musicale sarda, chitarrista solista della Band Nominata Pink Rabbits KillrnRaffaele Cannas, (ritmico, cori) Musicista di esperienza più che ventennale, conosciuto anche per la sua eterna presenza nel Gruppo Cesio 137
Riccardo Marcis, (tastiere, synth, programming e cori) Musicista con competenze di hard disk recording e fonia, laureato in informaticarnLuigi Loi, (batteria) Musicista di provata esperienza ventennale nel ambito pop rock, sua peculiarità è l'utilizzo costante del metronomo e nei veloci cambi di tempo.
Alessio Scanu (basso) Insegnate privato di basso negli stili pop rock blues e leggera, ha studiato con Bruno Camedda il violoncello, e alla NAMM con Silvano Lobina il basso moderno nelle diverse chiavi e stili..
Riccardo Cuccu (voce) cantante carismatico e trascinatore, ha studiato tecnica vocale ed ha al suo attivo numerosi stage & clinics con artisti anche di livello nazionale.
Gli Aenigma Membro Testimonial del Comitato No LOmbroso ci dicono: "aderiamo pienamente alla causa del comitato "No Lombroso" affinchè si chiuda il museo che porta il suo nome e che diventi, in futuro, il simbolo della follia razzista di un visionario senza coscienza."
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Officina Kalabra è un giovane gruppo di musica popolare calabrese nato nel 2011 dall’incontro del liutaio Francesco Braccio e Gerry Rombolà giovane cantautore e amante di musica popolare che spinti dalla stessa passione si organizzano e si mettono alla ricerca di giovani musicisti componendo pian piano quello che oggi è l’attuale gruppo...
A breve avverrà l'uscita ufficiale del primo lavoro discografico autoprodotto dal titolo E FU DESTINU.
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Musica che fa da sfondo ad un folclore contraddistinto dal legame tra l’universo del sacro, con la sua aura di ignoto e trascendentale, e sfera del profano, legato all’ebbrezza della festa e all’abbandono al “corpo†come atto emblematico di dionisiaca memoria. “Ci proponiamo di rappresentare il presente esplorando il passato†Massimo Donà in: “Filosofia della Musicaâ€. Le sonorità che proponiamo, hanno origine in questa terra, “Lucaniaâ€, di antica fusione di usi e costumi, accomunanti le popolazioni che la abitano, e cha hanno scandito per secoli momenti salienti della realtà quotidiana segnata dal passare del tempo e dall’alternarsi delle stagioni e dai cicli della natura; riti di fertilità e cerimoniali caratterizzanti la storia e l'esistenza di realtà culturali poco conosciute. Musica che fa da sfondo ad un folclore contraddistinto dal legame tra l’universo del sacro, con la sua aura di ignoto e trascendentale, e sfera del profano legato all’ebbrezza della festa e all’abbandono al “corpo†come atto emblematico di dionisiaca memoria! Gesti simbolici, di cui oggi ne è quasi irrintracciabile l'origine: “Lucanìaâ€...
Formazione costituita da Massimo Duino mandolino e voce, Carlo Arvia chitarra e voce, i tamburellisti-percussionisti Marco Massari e Gianfranco Marcontini, il polistrumentista e suonatore di Organetto diatonico Mario De Carlo, il polistrumentista Luca Bannella ed il percussionista Giovanni Guarino. Il Gruppo folk "Lucanìa", membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dice: "Contro ogni pregiudizio etnocentrico di derivazione Lombrosiana aderiamo alla causa!" Email: duinomassimo@libero.it Tel. 328 80 49 900
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Antonio Malfitano eclettico attore e regista, nonchè musicista, è di San Fili (CS), e si occupa di cinema e teatro. Collabora con il Gruppo Musicale "Kalamu" ed ha recentemente ideato e diretto i loro videoclip.
In occasione del 150° anniversario dell'unità d'italia ho scritto un musical teatrale utilizzando alcune canzoni dei Kalamu, così da costruire una storia e ricostruire la Storia. Il musical dal nome evocativo "Kalafrica", racconta le vicende risorgimentali e la questione meridionale. Malfitano lo ha messo in scena con una piccola compagnia amatoriale, disponendo di bassissimo budget a dimostrazione che l'Arte, quella vera,è una pura pulsione dell'anima dell'Uomo e può e deve sapersi esplicare anch enelel condizioni più difficili. Lo spettacolo è stato volutamente rso pubblico su YouTube affinchè tutti possano fruirne gratuitamente. Antonio Amalfitano e la Compagnia delle Stringhe, Membri Testimonial del Comitato No Lombroso ci dicono: "Grazie per la Battaglia che state conducendo!"
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Kalamu ( il cui nome significa “musica calabraâ€) sono una band calabrese di musica folk- rock.
Il progetto iniziale, incentrato sulla rielaborazione della musica tradizionale del Sud Italia attraverso contaminazioni di diversi generi musicali, si è col tempo evoluto in uno stile personale con canzoni proprie. I testi spaziano dai temi sociali a brani di carattere intimistico. Tra impegno (come una costante lotta alle mafie) ed ironia (volta ad esorcizzare il marcio della società ) i loro brani prendono vita per parlare a tutti in una costante ricerca di comunicazione. Le musiche abbracciano tutto il mondo e si focalizzano su una propria distintiva timbrica dai ritmi incalzanti e coinvolgenti. Cinque album in attivo fino ad oggiAggiungi un appuntamento per oggi, numerosi i concerti in Italia e all’estero; un’impronta folk underground quella dei Kalamu che non lascia fuori nessuno ed unisce con disinvoltura. Le parole chiave per definire i Kalamu sono certamente energia, impegno e divertimento.
Nel 2005 esce il singolo Kalamu che contiene 3 brani e che anticipa l’uscita, dell'album "Calafrica" (SanaRecords/AudioGlobe), . Dodici tracce inedite con sonorità etniche che si mescolano alle più pure e semplici melodie del Sud Italia. Una combinazione che riesce spontanea, quasi naturale. Si parte dalla Calabria per abbracciare tutte le culture. Parte l'omonimo tour con un programma ricco di date che vedono i Kalamu percorrere, affascinare e travolgere tutto il sud Italia, fino ad arrivare all'Italian Gusto Festival al Barbican Centre di Londra, mentre il tour invernale si svolge nel centro e nel nord Italia. Importante l'uscita del Cortometraggio “I am Calabrese†con la regia di Antonio Malfitano, che usa la musica dei Kalamu come colonna sonora e vincitore di moltissimi premi, trasmesso dalla RAI e da altre emittenti televisive.
Nel 2006 esce il singolo"Cultura Popolare" , distribuito nelle radio d'Italia e a seguire l'omonimo album (Sana Records/Venus) che contiene 11 tracce tra cui 4 popolari rielaborate e 7 pezzi inediti che rispecchiano l'identità di un gruppo ormai consolidato, un viaggio attraverso i luoghi, la gente, la vita che li circonda. La realtà , a volte cruda, delle terre del Sud viste con gli occhi di chi non smette mai di sperare e di sognare. L'album suscita grande interesse della critica e del pubblico.
Il gruppo si esibisce con un mini concerto + intervista su Radio Popolare e molti servizi vengono trasmessi su Radio Onda d’Urto, Controradio, Rai Radio Uno e molte altre emittenti. Diversi i servizi televisivi su RAI Tre, Telespazio Calabria, Tele Italia, Tele Diamante, Tele Molise e TEN dove il brano dei Kalamu "Da mare a mare" viene usato come sigla e come tema portante della trasmissione "Il palio dei Comuni" in onda dall'autunno 2006. Si parte col nuovo tour "Cultura Popolare" per una primavera ed un'estate all'insegna della "…musica calabra".
Moltissime le date dei concerti che si susseguono con crescente fervore della gente. Il 2007 si apre con l’uscita del primo videoclip del gruppo sulle note del brano “Cultura Popolareâ€. I Kalamu, si esibiscono in un concerto a Giessen (Germania) per il 20° Anniversario dell’ATIK (Associazione dei Lavoratori Turchi in Europa). Partecipano inoltre al 60° Anniversario delle Resistenze a Marzabotto (BO), al “Cultura Popolare Festival†alla Cascina Monluè a Milano insieme ad artisti internazionali quali Alpha Blondy, all’Etno-Jazz Festival di Castrovillari (CS), al "Festival dello Stretto" di Reggio Calabria ed altre tappe europee come Basilea in Svizzera e il bellissimo Youth Cultur & Art Festival di Francoforte in Germania. Nel 2008 escono i due singoli “ 1-2-3 Rivoluzione†e “A sudâ€, trasmessi nelle radio, che anticipano la prossima uscita dell’album. Il nuovo lavoro dal titolo “Bevo alla vita†(Sana Records/Venus) esce nel Maggio del 2008, con dieci brani fra tradizione ed innovazione, in cui l’ormai inconfondibile musicalità dei Kalamu stringe legami sempre nuovi, condendo il tutto di tenacia e dinamicità , allegra e spensierata bizzarria. Nello stesso periodo realizzano il nuovo videoclip “1-2-3 Rivoluzione†confermando il positivo sodalizio con il regista Antonio Malfitano. Il “Bevo alla vita tour†parte con grandi date, tra cui il concerto con Eugenio Bennato presso l’Ex Birrificio Zithum a Milano, registrato per Rai Due andato in onda nel programma “Follia Rotolanteâ€; il concerto allo “Sgrana e (Tra)balla†al CPA FI-Sud di Firenze che ha visto anche la presenza del gruppo corso de L'Arcusgi. La partecipazione al Premio Antimafia "Giannino Lo Sardo" (citato dai Kalamu nel brano “Insieme ce la faremoâ€) Cetraro (CS). Inoltre il brano “Cammina†viene usato come sigla del programma televisivo “Paese mio†in onda da giugno 2008 su Tele Europa Network. Il tour li vede partecipare ad importanti festival europei il “Fiestizaje Festival†di Leon in Spagna, il “Canti di Settembre†a Bastia in Corsica e ad Oberstenfeld in Germania. La trasmissione televisiva "Un sindaco...una città "in onda su TEN, usa il brano "A Sud" come sigla. Nel 2010 esce “Costruiamo Palazziâ€, il quarto album del gruppo, che abbraccia sonorità più rock. Contiene 12 brani tra cui “L’acqua fa maleâ€, il brano del nuovo videoclip girato nel bellissimo Teatro Rendano di Cosenza. Una nuova stagione di concerti in Italia e all’estero: partecipano al “Peperoncino Sud Festival†a Milano con Apres la Classe e Officina Zoe, all’ “UP Festival†a Pavia, al “Notte Rock†a Finale di Pollina (PA),†Sconfinamenti e Contaminazioni†a Genova, “YGD Festival“ Francoforte in Germania e un mini tour in Austria. Moltissime sono le interviste radiofoniche, le recensioni sulla stampa specializzata e non, partecipazioni a convegni e talkshow. Il brano Costruiamo Palazzi fa parte della “BEAT vs LUNATIK compilation vol.4â€. Con la loro presenza e la loro musica partecipano al documentario “Necesitas algo, nena?†che racconta la storia di una donna calabrese emigrata in Argentina diventata una “desaparecidaâ€. Nel 2011 dalla mente di Antonio Malfitano prende vita il musical teatrale “Kalafrica†strutturato sulle canzoni dei Kalamu utilizzando versi originali o adattati dal regista. Il 2012 è l’anno della raccolta “ Giro Vago†con 16 tracce di cui tre inedite . La raccolta permette di ripercorrere le tappe musicali fondamentali della vita dei Kalamu attraverso brani che ne hanno fatto la storia, tutti rivestiti di nuovi arrangiamenti pronti a delineare il percorso stilistico attuale del gruppo, sottolineato in pieno dai 3 nuovi brani. Parte in contemporanea all’uscita dell’album il nuovo tour italiano ed europeo. I Kalamu Membri Testimonial del Comitato No LOmbroso ci dicono: "I Kalamu aderiscono e appoggiano il Comitato No Lombroso, affinchè non sia mai esaltata una qualsiasi forma di razzismo, neanche quello scientifico..."
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I SUD FOLK sono una "famiglia". Una famiglia di musicisti professionisti, accomunati dalla passione per la musica popolare e dalla volontà di renderla, musicalmente e tecnicamente, piacevole anche a chi la considera parte di un genere musicale “minoreâ€.
Infatti la loro particolarità , è proprio l’essere riusciti a combinare la musica popolare con le competenze musicali, dando vita ad un progetto che recupera e valorizza le tradizioni offrendo al pubblico uno spettacolo di alta qualità musicale. Sono stati capaci di creare un repertorio in grado di far letteralmente scatenare qualunque pubblico, di qualunque età , senza però mai trascurare quelli che sono i parametri della musica tradizionale. Infatti, sono riusciti a rendere il sound trascinante, coinvolgente e soprattutto a mettere d’accordo pubblico e critica, che come si sa, non hanno mai la stessa opinione. Nati nel 2002, dopo qualche anno di "gavetta" nei locali, alberghi e strutture turistiche del Gargano, dopo i primi concerti in piazza, già dal 2005, cominciano a partecipare a Festival di musica popolare molto importanti e in pochi anni, diventano protagonisti del panorama folk italiano. Nel 2009 vincono il "Festival nazionale della canzone popolareâ€, concorso organizzato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Federazione Italiana Tradizioni Popolari, a Sgurgola (FR).Nel 2010, sono stati scelti come unico gruppo di musica popolare tra tutti i gruppi italiani per la registrazione di un cd dal titolo "INVITO ALL'ASCOLTO", uscito a gennaio 2011, per un progetto dello stesso Ministero, sulle tradizioni popolari, che è stato mandato a tutti i sindaci italiani in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia; hanno preso parte al cd anche una banda e una corale. Già da qualche anno girano l’Italia con un numero impressionante di concerti che continuano a riscuotere successo ovunque. Oggi sono tra i gruppi pugliesi più conosciuti d’Italia.
I SUD FOLK sono:
Bernardo Bisceglia - voce e mandola;
Angela Bisceglia - voce;
Peppe di Iasio - voce e chitarra battente;
Luigi Pagliara - chitarra classica, chitarra acustica 12 corde e chitarra elettrica;
Marco Tricarico - chitarra francese;
Peppe Rignanese - basso elettrico;
Michelino Bisceglia - tammorra;
Maria Chiara Bisceglia - cori;
Raffaele Carlo Antonio Guerra - fonico e "varie ed eventuali".
Le "LENZUOLINE":
Ilaria Rignanese - ballerina;
Antonia Ricucci - ballerina; Maria di Iasio - ballerina.
I Sud Folk, Membri Testimonial del Comitato No Lombroso ci dicono: "Diventiamo Testimonial del Comitato No Lombroso e appoggiamo in pieno la causa"
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Il nome, "Amakorà ", letteralmente amore per la propria terra, è un richiamo alle origini calabre del gruppo. Un amore, per il proprio paese, Vazzano <
Sito web: www.amakora.it
Video Youtube: http://www.youtube.com/watch?v=ST-d4L8seaU
Il Sindaco della Città di Calitri (AV), Sig. Antonio Gerardo Rubinetti, comunica che con delibera n. 36 del 28/04/2014 la Città di Calitri (AV) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Lucera (FG), Dott. Dotoli Pasquale, comunica che con delibera n. 144 del 17/04/2014 la Città di Lucera (FG) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Biagio Accardi originario di Tortora. Artista, suonatore, viaggiatore e studioso della società rnrntradizionale e moderna dei luoghi in cui vive. Da sempre promotore, insieme alla sua associazione rnrnculturale CattivoTeatro ( costituita nel 2002), di eventi artistico-culturali votati a valorizzare il rnrnSud e le sue tradizioni. Nel 2007 crea il progetto Nagrù con il quale partecipa a diversi festival di rnrnrilevanza nazionale. Dal 2010, alla maniera dei vecchi cantastorie, Accardi è ideatore ed interprete rnrndello spettacolo “Cantu e Cuntu …e mi ni fricuâ€, nel quale propone leggende, filastrocche, serenate e rnrncanti che un tempo scandivano il quotidiano. Completa questa visione romantica del cantastorie rnrnproponendo da qualche anno Viaggiolento, un cammino insieme all’asinella Cometa Libera che lo porta rnrnad esibirsi nei caratteristici borghi del Parco Nazionale del Pollino. Biagio Accardi, membro rnrnTestimonial del Comitato No Lombroso ci dice: rnrn rn"Il museo Cesare Lombroso è un insulto all'umanità tutta, deve chiudere" rnrn rnrnhttp://assculturalecattivot.wix.com/biagioaccardi, http://www.viaggiolento.it/ Associazione di rnrnPromozione Sociale “ CATTIVOTEATRO †VIA FILIPPO TURATI 87020 TORTORA (CS)
Il Sindaco della Città di Valenzano (BA), Sig. LOMORO ANTONIO, comunica che con delibera n. 32 del 04/04/2014 la Città di Valenzano (BA) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Umbriatico (KR), Dott. Rosario Pasquale Abenante, comunica che con delibera n. 13 del 17/02/2014 la Città di Umbriatico (KR) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Grumo Appula (BA), Sig. Michele D'Atri, comunica che con delibera n. 113 del 15/04/2014 la Città di Grumo Appula (BA) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Opera (MI), Sig. Ettore Fusco, comunica che con delibera n. 65 del 17/04/2014 la Città di Opera (MI) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
NINO FORESTIERI rappresenta una delle realtà più significative dell'attuale panorama musicale regionale della canzone d'autore. Nelle sue composizioni racconta di emozioni e ricordi, paesaggi e nostalgie e canta la storia e le bellezze della su aterra contrastata e difficile. Nei testi rivivono autentici fotogrammi delle meraviglie e delle contraddizioni del Sud, in una perfetta tessitura tra le sonorità e i ritmi della tradizione calabrese, accostati con sobrietà al pop attraverso arrangiamenti moderni ed equilibrati.Di lui Red Canziani, bassista dei Pooh, dice: "...nelle sue canzoni cìè l'equilibrio che il Sud dovrebbe trovare e attuare nella quotidianità , rispettando l'innovazione, senza dimenticare oil valore del passato, ma senza esserne soffocati. Nino Forestieri scrive con il suo cuore e ci regala, condito d aun suono etno-pop, la calda e ruvida carezza della sua terra. Nino Forestieri, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice:" La nostra gente...ha estremo bisogno di un riscatto morale,di riconquistare con umiltà e coraggio la dignità perduta.Per rialzare la testa dovrà combattere la rassegnazione e l'indifferenza,c'è ancora tempo per ritornare a credere e certo non le giovano le paranoiche teorie di un folle e le attuali iniziative di chi ancora le sostiene e divulga." Nino Forestieri
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La Scuola di Calcio ASD Cantera Ribolla (PA) condotta dal Mr. De Domenico e fondata dal grande Salvatore Schillaci (Totò Schillaci)è con noi!
http://www.canteraribolla.it
Quando gli Operai della Fiat 1100 iniziarono la loro avventura musicale nel 2002, Rino Gaetano era purtroppo chiuso da anni in una cortina di silenzio proprio come i suoi vecchi dischi in vinile magari impolverati e dimenticati in un baule di una soffitta o dentro una cantina.La necessita' era quella di svelare ad una nuova generazione (quella degli anni '0), il repertorio di un cantautore “figlio unico†della canzone italiana, scegliendo come strada principale da percorrere la riproposizione in chiave totalmente originaledel canzoniere gaetaniano. L'intuizione fu quella di capire anzitempo che la carica totalmente innovativa della comunicazione di Rino, avrebbe prima o poi goduto dei dovuti riconoscimenti, arrivando in modo trasversale ad un pubblico ampissimo. Gli ODF1100 hanno percorso cosi' un decennio di musica densissima, visitando in lungo e in largo il Belpaese e arrivando a portare spesso Oltralpe, la voce appassionata e l'ironia graffiante di Gaetano. Hanno raccontato l'Italia surreale popolata di santi che salgono sul rogo “vestiti d'amianto†e carica di contraddizioni sociali; narrato di amabili puttane, di cieli blu e di anarchico pensiero. Parallelamente al pubblico che sempre piu' numeroso, seguiva il loro viaggio, anno dopo anno la riscoperta dell'autore calabrese raggiungeva vertici altissimi. Gaetano diventa cantautore di culto. A lui si dedicano fiction televisive, remix, libri, i suoi brani vengono utilizzati ovunque anche da quell'Italia grottesca che lo stesso denuncio' in modo visionario nella sua poetica. La politica piccolissima sbeffeggiata nel suo testamento musicale “Nuntereggae piu'â€, lo utilizza strumentalmente come inno delle loro campagne, le parole disarmanti de “Ma il Cielo e' sempre piu' Bluâ€, iniziano ad accompagnare come spot pubblicitario, banche e multinazionali. La conoscenza di Gaetano viene sempre piu' spesso saccheggiata senza ritegno e da qui la decisione di tagliare il cordone ombelicale e non essere complici di un'operazione illegittima. Un desiderio che diventa forte tanto quanto la necessita' di misurarsi con materiale inedito, ormeggiare verso nuovi lidi, tenendo ancora presente la lezione di Gaetano, il cui spirito i ragazzi decidono di portare sempre nel nome, ma cercando la propria cifra stilistica. Ad inaugurare il nuovo corso musicale e' “Joe Lee Rossoâ€, brano inedito dedicato alla oscura vicenda dell'omonima nave incagliatesi davanti le coste dell'Alto Tirreno cosentino con il suo carico di rifiuti tossici, che arriva fra le canzoni finaliste di “Musica contro le mafieâ€, rassegna promossa da Mk Records e dal Meeting delle etichette indipendenti (MEI) nata con l'obiettivo di diffondere nel territorio la cultura della legalita'. Appaiono chiare fin da subito le nuove coordinate musicali: guardare alla tradizione del migliore cantautorato italiano e dunque raccontare con lucidita' il proprio tempo con il gusto dell' ironia sottile, combinando con freschezza e ritrovata leggerezza un vero e proprio melting pot sonoro in cui il pop, il jazz e la canzone d'autore si innestano a vicenda. Gli Operai della FIAT 1100, Gruppo musicale Membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dicono in merito al Museo Cesare Lombroso tutto ciò che Rino Gaetano ci ha fatto capire della sofferenza del SUD, della mala politica italiana, dell'ipocrisia delle istituzioni e ce lo dicono con un sound prorompente e con nuova poesia canora che partendo dal "maestro" Rino, evolve verso nuovi orizzonti di impressionante bellezza. Gli Operai sono: Carlo Caligiuri (Voce e chitarra acustica) Giuseppe Scarpelli(Pianoforte, tastiere e cori)Enrico Caligiuri (Batteria).
Visita il sito: http://www.odf1100.it
Ascolta il brano "Te e caffè": https://www.youtube.com/watch?v=4e9NP0xDhHU
Il Sindaco della Città di Rionero in Vulture (PZ), Sig- Antonio Placido, comunica che con delibera n. 66 del 24/03/2014 la Città di Rionero in Vulture (PZ) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
I Musicanti del Vento nascono nell’inverno del 2008 come gruppo di riproposizione di brani della tradizione meridionale. Da subito però, inseriscono nel repertorio delle loro composizioni inedite, che nel 2009 danno vita al primo album: “Anime Deserteâ€, album in cui ancora si evince un forte richiamo all’etnicità calabrese. In questo stesso anno ottengono le prime soddisfazioni nazionali, partecipando prima alle finali del “Biella Festival†e poi al “Musicultura Festivalâ€.Le conferme sono tante, così come l’esigenza di ricercare nuove espressioni artistiche; è così che nel 2010, viene edito il secondo album :“L’Isola dei Burattiniâ€, una prospettiva ed una dimensione decisamente a carattere più nazionale,uno sguardo da occhio esterno sul mondo, su i suoi meccanismi assuefacenti ed indolori attraverso i quali ci si costringe la vita in una piatta favola già scritta. Proprio con un brano di questo disco (La cacca) gli MdV ottengono il 3° posto ed il premio miglior performance al “Lennon Festivalâ€. Le soddisfazioni di questo album non finiscono qui, infatti nel 2011 il videoclip estratto dall’omonimo singolo, riscuote molti consensi che conducono i musicanti alla realizzazione del terzo album :“Al circo del poeta matto†, che esce nell’estate del 2012. Quest’ultimo è un disco introspettivo,è un viaggio intimo attraverso le più svariate angolazioni, è l’affermazione in piena coscienza dell’individuo che fa comunità ,pur mantenendo integro e riconoscibile il suo volto, il suo senso critico. Nel 2013 esce il singolo/videoclip “Le chiavi della città †ed il videoclip del brano “Zappo la terra†, con il quale vincono il Gran Premio Manente nell’agosto del 2013. Nell’autunno seguente, gli MdV approdano alle fasi finali del Premio De Andrè. Il Gruppo musicale I Musicanti del Vento, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dicono: "Quella di Lombroso probabilmente è una delle tante teorie, senza alcuna dimostrazione scientifica, create per giustificare le ingiustizie dei carnefici ai danni delle vittime e come tale deve fungere da esempio per le nuove generazioni vittime di ingiustizie non meno gravi benchè causa non di morte fisica ma intellettuale. www.imusicantidelvento.it
Il Sindaco della Città di Roccasecca dei Volsci (LT), Dott.ssa Barbara Petroni, comunica che con delibera n. 15 del 27/02/2014 la Città di Roccasecca dei Volsci (LT) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Sirignano (AV), Sig. Raffaele Colucci, comunica che con delibera n. 23 del 25/03/2014 la Città di Sirignano (AV) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di LOcri (RC), Avv. Giovanni Calabrese e l'Assessore alla Cultura Avv.Anna Rosa Sofia, comunicano che con delibera n. 34 del 24/03/2014 la Città di Locri (RC) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Leon Pantarei(calabrese nato a Cosenza ma con radici sicule e spagnole)è un multi percussionista specializzato nell’uso di strumenti di provenienza mediterranea, mediorientale ed orientale, assemblati in chiave etnojazz in un fascinoso ed originale handpercussion set. Nella sua cospicua carriera ha collaborato con molti artisti sia in ambito Pop,(Pino Daniele, Mango, Teresa De Sio, Mariella Nava), che Jazz,(Antonello Salis, Lutte Berg Ensemble, Paul M.Endless, Luca Pirozzi, M. Siniscalco, Joe Bowie, Luca Aquino, Liza Werkerk, Nanà Vasconcelos, Hakon Kornstad etc..). Leon è stato leader del gruppo etnodub Pantarei, ed è attualmente leader del gruppo etnojazz Omparty, vincitore del M.E.I. 2009, nella sezione Suoni di Confine, con l’opera prima “L’Isola della Pomiceâ€, edita da Picanto/Egea. Ha all’attivo oltre trenta pubblicazioni discografiche, (l’ultima in ordine di tempo, il secondo disco della formazione Omparty “Petrajanca†2011 Picanto/Egea), tra dischi da solista e collaborazioni. Nel recente referendum JazzItAwards, promosso dall’omonima rivista italiana, Leon si è piazzato tra i dieci migliori strumentisti italiani nella categoria “altri strumentiâ€, primo fra i percussionisti. Leon Pantarei può essere definito il portabandiera dell’idea stessa di contaminazione fra linguaggi e stili. Inesausto inventore di linguaggi di sintesi, produce una grande espressività percussiva facendo in modo che le varie tecniche riassunte nel suo drumming convergano sull’impianto metodologico fornitogli dal jazz e dall’ etnojazz. Per certi versi, in ragione della profonda evocatività mediterranea della sua percussività e delle sue composizioni, la critica specializzata tende a definirlo come un artista Pitagorico, proprio rispetto al climax pan mediterraneo ed iterativo che i suoi ritmi ed il suo canto riescono ad evocare. Allievo di Nanà Vasconcelos per le pulsazioni amazzoniche, di Shalil Ustad Al Shankar per le tablas indopakistane, dei Musicians of Nile per darbouka, tombak, doumbeck Tar e bendìr, muovendo dal modalismo e da Miles Davis, ed assecondando una forte predisposizione al canto dato, Leon ha sviluppato la propria sintesi espressiva lungo la linea di una particolare espressività melodica, (piuttosto rara in un percussionista), piena di riferimenti ed evocazioni mediterranee ed orientali. Il tutto è confluito in un handpercussion set per certi versi sorprendente, sia per la ricchezza dei colori che delle opportunità timbrico - dinamiche. Attualmente Leon Pantarei può essere definito tra gli interpreti maggiori del manifesto stilistico del Folklore Immaginario. Leon Vulpitta Pantarei Membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dice: "NON ESISTE GIUSTIFICAZIONE STORICA, ECONOMICA O POLITICA ALLA DISCRIMINAZIONE. LA STORIA D'ITALIA, DOPO L'UNITA', E' COSTELLATA DI DISCRIMINAZIONI PERPETRATE A DANNO DELLE COMUNITA' MERIDIONALI. ADERIRE COME TESTIMONIAL AL COMITATO , IN TAL SENSO, PER ME EQUIVALE A MANTENERE LA BARRA DRITTA VERSO L'INCLUSIONE ED IL RIMESCOLARSI DELLE CULTURE E DEI PATRIMONI ANTROPOLOGICI. LOMBROSO E' STATO SI BOCCIATO DALLA SCIENZA, MA NON ANCORA E' STATO PARIMENTI STIGMATIZZATO DA CHI HA FORNITO ALLO STESSO ELEMENTI DI APPOGGIO E DI FAVORE. IO SONO METICCIO E SO QUALE SIA LA MERAVIGLIOSA E TREMENDA VIRTU' DI UN MEZZOSANGUE. EGLI CAMMINA SUL CRINALE DI OGNI BELLEZZA PERCHE' PORTA CON SE IL MEGLIO DI TANTE CULTURE. NUNCA MAS UN LOMBROSO A QUESTO MONDO!" Link al video: http://www.youtube.com/watch?v=vGpg8UxUjBo
E' il Presidente della "Sanitansamble" Eusebio Brancatisano in persona a comunicare la convinta adesione al Comitato No Lombroso dell'orchestra giovanile SANITANSAMBLE. Un progetto meraviglioso nato dall'impegno dell'Associazione L'ALTRA NAPOLI ONLUS, oggi reso realtà e che egli ci sintetizza così: "... forse è interessante sapere che fino al 2007 sia il Sottoscritto che gli altri " Compagni di avventura " della nostra Associazione l'Altra Napoli Onlus non sapevamo nulla del " Sistema Abreu" . Un giorno però. la mia terza figlia, che lavora all'università Roma 3 quale esperta in Biblioteconomia mi documentò , anche con un video, sulla straordinaria impresa realizzata in Venezuela nel campo della formazione musicale quale arma di riscatto sociale. Iniziai a studiare e visionare il documentario ,alcune scene del quale dettero ....una svolta alla mia vita! Si vedevano " Musicisti" quali Claudio Abbado, Simon Rattle , Placido Domingo etc. piangere nel guardare ed ascoltare le orchestre dei ragazzi strappati dal grande J.A. Abreu alla criminalità delle "Favelas". A quel punto mi dissi : " ma perchè non dovremmo riuscirci anche noi al "Rione Sanità " ? Spesi circa 8 mesi a tormentare gli amici de l'Altra Napoli "ripagato con una bonaria e scherzosa incredulità oltre che con prese in giro ! Avevano dimenticato che sono ....un "calabrese" , e non mollai, così Oggi l'orchestra Sanitansamble è una realtà ammirata in tutt'Italia ed oltre. IL PROGETTO SANITANSAMBLErn“È l'arte che riesce a riconciliare la volontà e l’anima. Il giovane che diventa artista ottiene un riconoscimento sociale, diventa l'orgoglio della famiglia e ha il suo riscattoâ€. (Josè Antonio Abreu) “La cultura è un bene comune e primario, come l'acqua: i teatri, le biblioteche, i musei, i cinema sono come tanti acquedottiâ€. (Claudio Abbado) L’Arte e la Cultura sono oggi i due assi principali su cui far ripartire la nostra società . In un momento molto critico nel panorama italiano, in cui queste due importanti risorse del nostro patrimonio nazionale sembrano essere relegate allo status di “beni di lussoâ€, crediamo sia necessario tornare ad investire sulla “formazione†delle giovani generazioni attraverso le diverse forme legate all’arte e alla cultura. Formare i giovani all’arte significa, in particolar modo in contesti difficili come il Rione Sanità , creare una nuova cultura che privilegi la crescita umana, la legalità e le relazioni sociali. L’Altra Napoli Onlus ha finora concentrato i propri sforzi in iniziative e progetti che fossero principalmente basati sulla formazione e sul riscatto sociale delle nuove generazioni e in particolar modo verso le diverse espressioni artistiche presenti sul territorio. Il progetto Sanitansamble si ispira al programma attuato in Venezuela a partire dal 1975 dal Maestro Josè Antonio Abreu (insigne musicista ed economista). “El sistema†nato come strumento per tutelare i bambini venezuelani da un futuro di povertà e crimine si basa su un processo educativo bottom-up in cui gli allievi più grandi ed esperti (che abbiano voglia di far musica insieme) aiutano i piccoli a compiere lo stesso percorso. L‘Altra Napoli ha voluto mettersi nel solco del Sistema Abreu e 6 anni fa ha fondato l’Orchestra Giovanile Sanitansamble che vuole oggi potenziare e rinforzare con rincalzi ancora più giovani per costituire quello che in Venezuela viene definito “Nucleoâ€. Il Nucleo sarà il luogo dove i bambini ed i ragazzi troveranno strutture e maestri di musica pronti ad accoglierli per insegnare loro la musica con l’obiettivo di “suonare insiemeâ€. L’Orchestra “Sanitansamble†è formata da 42 giovani musicisti del Rione Sanità dai 9 ai 18 anni, tra cui due disabili, che hanno intrapreso a febbraio 2008, grazie alla guida degli insostituibili 12 maestri, lo studio del proprio strumento (l’orchestra è composta da 12 sezioni strumentali). Il progetto Sanitansamble è riuscito a mostrare con dati concreti che la Bellezza aiuta a diventare cittadini migliori. Abbiamo dimostrato a tutti che le cose fatte con cura e con passione suscitano azioni straordinarie anche in contesti molto difficili. Un progetto che presentava all’inizio molte sfide: prima fra tutte, coinvolgere bambini che all’atto della selezione non avevano alcuna conoscenza musicale. Oggi invece, a distanza di soli 6 anni, l’Orchestra ha iniziato ad esibirsi in diversi teatri locali e nazionali, dimostrando come anche in contesti difficili e controversi sia possibile ottenere risultati straordinari. Per i CONCERTI e le apparizioni televisive ormai numerosissimi vedi: http://www.altranapoli.it/?id=107&iniziativa_id=17&page_id=198&limit=&filter=2 Il presidente Eusebio Brancatisano e l'Orchestra "Sanitansamble" Membri Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No LOmbroso ci dicono: "Il Comitato No Lombroso rappresenta un raro esempio contemporaneo di lotta per un ideale e non per un interesse. L’ideale è quello del rispetto della dignità della persona umana e la sua difesa da teorie e filosofie di bassa lega che hanno mirato a distruggerla. Tali sono state quelle propugnate da Lombroso, che non meritava l’istituzione di un “ Museoâ€, inutile oltreché indegno. L’Attività del Comitato “ No Lombroso†e l’impulso determinante datogli da Domenico Iannatuoni merita l’ammirazione generale." http://www.youtube.com/watch?v=6tPy0Ptm9gs
L'associazione Banda Valle del Savuto si propone di promuovere, gestire e coordinare attività culturali al fine di favorire la conoscenza e la diffusione della musica e dei valori a carattere storico, letterario, etnico e artistico. L’associazione, costituita ufficialmente nell'estate del 2011, torna alla ribalta del panorama calabrese dopo qualche anno di sospensione e rinnova la tradizione culturale e musicale portata avanti per circa vent'anni dall'Associazione culturale e musicale Valle del Savuto. L'origine di questa banda risale alla seconda metà del Novecento. Il sodalizio si è sviluppato nel corso degli anni grazie al contributo di persone provenienti da diversi paesi della Calabria e si è consolidato nel 1988 con la fondazione del Complesso Bandistico Valle del Savuto, sorto per iniziativa del maestro direttore Alfredo Chieffallo e degli allora presidenti delle Bande Musicali di Bianchi, Malito e Belsito. Così formato, il Complesso bandistico Valle del Savuto ha tenuto concerti a Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Colosimi, Bianchi, Marzi, Martirano, Soveria Mannelli, Dipignano, S. Stefano di Rogliano, Camigliatello, Tiriolo, Lamezia Terme, Vibo Valentia, Pizzo Calabro, Nocera Terinese, Lorica; ha partecipato ai raduni bandistici di Cittadella del Capo (CS), San Lucido (CS), S. Mango d'Aquino (CZ), Rogliano (CS) e Patti (ME), ottenendo riconoscimenti da parte di artisti come Severino Gazzelloni, Leonardo Leonardi e Rolando Nicolosi; ha sfilato per il corso principale di Cosenza in occasione della Mostra Mercato "Natale a Cosenza". Esso, inoltre, è stato oggetto di attenzione e segnalazione da parte di emittenti televisive come Rai-TG3 Calabria, Telespazio e Cinquestelle e da parte di giornali come Gazzetta del Sud, Giornale di Calabria ed altri periodici locali. La Banda Musicale Valle del Savuto ha contribuito a diffondere la cultura musicale sull'intero territorio regionale. Notevoli risorse finanziarie ed umane sono state impiegate per l'educazione e la preparazione di numerosi allievi. La formazione si è distinta per aver eseguito un vasto programma, dal tradizionale repertorio bandistico ad un più impegnativo programma lirico – sinfonico. I componenti della Banda Musicale provengono da tutto il circondario del Savuto: Mangone, Belsito, Bianchi, Malito, Parenti, Colosimi, Santo Stefano di Rogliano, San Mango d'Aquino. Per la Stagione concertistica 2014 nel gruppo sono stati inseriti ottimi Maestri provenienti dalle regioni Puglia, Campania e Basilicata, e il Complesso è diventato un luogo di aggregazione in grado di superare i campanilismi e proiettarsi verso il futuro. Far parte del Complesso Bandistico diventa così un'opportunità di crescita personale, sociale e culturale, oltre che di divertimento. Il Maestro-direttore-artistico è Alfredo Chieffallo. L'Associazione propone corsi di orientamento musicale per strumenti a fiato, percussioni, di orientamento bandistico, pianoforte, chitarra, canto, fisarmonica, strumenti tipici della cultura musicale calabrese. La formazione è affidata a docenti qualificati che seguono costantemente la crescita musicale, e ogni allievo ha la possibilità di esprimersi nel migliore dei modi. Alfredo Chieffalo, Direttore Artistico della Banda Musicale Valle del Savuto, Membr Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice:" Mortificare e offendere i propri simili è segno di pazzia, mettere in piedi un museo con teschi umani è da vigliacchi, la musica abbatterà queste teorie!" http://www.bandamusicalevalledelsavuto.it/ http://www.youtube.com/watch?v=YPqGsowvU3w
Mattanza, dallo spagnolo matanza, strage, derivato da matar, uccidere.
La matanza denunciata dalle note e dai ritmi dei MATTANZA è quella della cultura, della storia, delle tradizioni. Una mattanza che deve essere evitata con ogni mezzo, perché, come recitano a conclusione di ogni concerto “un popolo senza storia è come un albero senza radici. È destinato a morireâ€. Dal 1976 i musicisti che compongono i MATTANZA (nome ufficiale dal 1997, scelto da Mimmo Martino, cantante e leader del gruppo) lavorano per valorizzare la cultura popolare, attraverso un linguaggio musicale nuovo e accessibile a tutti. La loro strumentazione prevalentemente acustica pone l’accento sull’etnocidio in atto ormai da decenni: i concerti, caldi e pieni come solo il Sud sa essere, trattano tematiche specifiche del Mezzogiorno, riscoprendo testi,
filastrocche, proverbi, poesie e ninne nanne altrimenti sconfitte nell’oblio dell’impoverimento culturale. La storia dei MATTANZA è come l’individuazione delle radici: faticosa, fatta di piccole scoperte e di grandi ricerche. L’incontro con il professor Luigi Lombardi Satriani fece concretizzare la costituzione del “Gruppo di Ricerca Popolare Tommaso Campanellaâ€. Paese dopo paese, concerto dopo concerto, la ricerca iniziava a dare i propri frutti: dai ricordi degli anziani prendevano vita altri testi che andavano ad arricchire il repertorio. A caratterizzare i MATTANZA è l’irresistibile crocevia di suoni e liriche che attingono dalla tradizione popolare calabrese con tutta la potenza della saggezza antica, ma con la freschezza di una nuova concezione musicale, solo in parte etnica, molto di più visione ellittica di atmosfere sonore e paesaggi melodici. Dopo l’uscita di “Razza Marranchina†nel 1997, frutto di esperienze diverse legate alla storia non scritta della Calabria, il gruppo inizia un’intensa attività “live†dalla quale scaturirà anche il progetto “Cantu da Passioniâ€. Nel 2003 i Mattanza tornano in studio per produrre “Nesci Suliâ€, disco/manifesto di altissimo impatto emotivo, summa dell’originalissimo rapporto con la tradizione popolare e la raffinatezza dei suoni e delle composizioni. Due brani di questo lavoro saranno in seguito inseriti nella compilation “Etno 1â€, voluta dagli ideatori della fortunata trasmissione radiofonica Rai Radio1 “Demoâ€. Si auto producono “Viaggio†nel 2005 e la IWM pubblica una loro raccolta “Il Meglio…†nel 2010. Capaci di performance dal vivo di altissimo spessore, i MATTANZA ricevono diversi riconoscimenti, tra cui il premio Anassilaos 2004 per la musica, già assegnato a Manuel De Sica e Riccardo Muti. Ospiti al “Lamezia Demofest†organizzata da Demo in collaborazione con Ruggero Pegna nel luglio 2006 vengono premiati con l’ “Etnodemo Award†come miglior gruppo etnico della trasmissione “Demo†di Radio1 Rai, ideata e condotta da Michael Pergolani e Renato Marengo. Questi alcuni dei festival e delle rassegne di cui sono stati protagonisti: “Festival dello Stretto†Reggio Calabria (2002); “Cous Cous Fest†San Vito Lo Capo (TP) (2002); “Suoni dal Mondo Etno-Blues†Canistro (AQ) (2003); “Kalà ka Folkfestival†Miskolc (Ungheria) (2004, 2005); “Paleariza†Ammendolea Condofuri (RC (2004); “Emigrantimmigrati†Paola (CS) (2004); “Taranta Power†Caulonia (RC) (2004); “Dombos Fest†kiskunhegyes (Serbia) (2005); “Canti, Cunti e altre Storie†Messina (2005); “Taranta Fest†Milo (CT) (2005); “Musica Etnica dal Mondo†Aci s. Antonio (CT) (2006); “Lamezia Demo Fest†Lamezia Terme (CZ) (2006); "eVenti" Lamezia Terme (CZ) (2007); "1° Festival di Musica Etnica" Montepaone Lido (CZ) (2007); "Taurianova Art Festival" Taurianova (RC) (2007); "1° Maggio" Villongo (BG) (2008); "Etno-Jazz Festival" Castrovillari (CS) (2008); "DeaFest" Vallata del Gallico (RC) (2008); "Phuscos Festival 2008" Santa Severina (KR)(2008); "Kaluria Festival" Cosoleto (RC) (2009); "Invece... Musica" Ardore (RC) (2009); "Tropea Film Festival"(2009); "La Vozza d'Oro" San Nicola da Crissa (VV)(2009); "Demo d'Autore" Oliveto Citra (SA) (2009); "Premio SIAE" Oliveto Citra (AV) (2010); "Fastival Sannio in Folk" (BN) (2010);Premio "Ricordando De Andrè" Mileto (VV)(2010); PubblicoIncanto"ArtheatreFestival" Pagliara (ME)(2011); "Paleariza" Condofuri Sup. (RC) (2011); "PizzoFestival" Pizzo (VV) (2011). Dal 1997 sono diverse le reti radiofoniche e televisive che li hanno voluti ospitare: Radio Capital, Radio Popolare Milano, Radio Onda d’Urto, Radio Touring 104, Radio Energie, Telespazio1 di Catanzaro, 8VideoCalabria di Crotone, RTV di Reggio Calabria e trasmissioni Rai come “Demoâ€, "RaiNews24", “Il Settimanaleâ€, “Linea Verdeâ€, “L’Una Italianaâ€, “Ambiente Italiaâ€, “Linea Bluâ€, “Primo Pianoâ€.
Mimmo Martino e i Mattanza, Membri del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" ci dicono ".... il fatto che la mattanza culturale sia avallata da un'istituto universitario è una ulteriore dimostrazione che il "sistema" vuole continuare su questa strada. Si rende necessaria una nuova presa di coscienza per contrapporsi ad essa.
Lo pseudoscienziato Lombroso non deve continuare a fare danni ancora oggi!
Mimmo Martino & Mattanza!"
http://www.mattanza.org/
Vitti 'na Crozza su Youtube
VITTI ‘NA CROZZA
VITTI NA CROZZA SUPRA NU CANNUNI
FUI CURIUSU E ‘NCI VOSI SPIARI
IDDA MI RISPUNDIU CU GRAN DULURI:
MURIA SENZA TOCCU DI CAMPANI.
CUNZATIMI, CUNZATIMI NU LETTU
CA DA LI VERMI SU MANGIATU TUTTU
SI NON LU SCUNTU CÀ LU ME PICCATU
LU SCUNTU A CHIDDA VITA SAMMURUTU.
SULI CA SPACCHI I PETRI DA CHIANURA,
SULI CA BRUCI L’OSSA PA CALURA,
SULU LU SCHIANTU DI LA DONNA AMATA
PO’ RINFRISCARMI ST’ALMA SCUNSULATA.
SINN’IERU, SINN’IERU LI ME ANNI,
SINN’IERU, SINN’IERU NON SACCIU AUNNI,
ORA CA SU ARRIVATU A OTTANT’ANNI
CHIAMU LA VITA E A MORTI M’ARRISPUNNI.
C’È NU GIARDINU A MENZU DI LU MARI
TUTTU ‘NTESSUTU DI ARANCI E SCIURI
TUTTI L’ACEDDI N’CI VANNU A CANTARI
PURI I SIRENI N’CI FANNU ALL’AMURI.
CLAUDIO SAMBIASE artista di "cuore e di testa" ha radici e ali, dimostrando volontà di riaffermare la propria identità culturale e insieme intelligenza strategica che consente di contaminare il patrimonio folk d'origine,reinventandonemelodie e sonorità .rnLa sua è una precisa esigenza sentimentale e stilistica: valendosi di un ensemble che annovera chitarre, violino, fagotto, oboe, violoncello, percussioni e fisarmonica, Claudio Sambiase veste di suoni nuovi e di timbri colti un canto antico, appassionato, lamentoso e gioioso, come un soul o un blues fiorito su distese di Zagare invece che nei campi di cotone.Rappresenta la voce di una Calabria meno folcloristica e “ballerinaâ€,ma immensamente più vera e interiormente più sofferta,impastata del dolore di figli carcerati e di vecchie madri rimaste sole che guardano gli ultimi lupi girovaganti come vecchi suonatori e sognano i figli lontani.Rientra in un filone musicale vasto che interessa l’intero panorama delle culture musicali,dall’Africa,all’Asia,ai paesi dell’Est e del Sud d’Europa,la musica dell’anima.rnClaudio Sambiase è nato a Zagarise, in provincia di Catanzaro. Ha esordito vincendo il concorso "Un'isola da trovare" (RAI 1, 1980); in collaborazione con M. Straniero, F. Madau, M. De Leo e M. Lostumbo ha fondato lo Studio Nazionale di Musica Popolare, con cui ha partecipato a importanti eventi nazionali e internazionali,fra cui la Rassegna della Canzone d'autore (Club Tenco). Ha preso parte al festival "Blues to Bop & Worldmusic" di Lugano, al Festival del Mondo di Moulhouse, la recente rassegna "Chansonnier" (Milano, Teatro Verdi).rnHa realizzato colonne sonore per programmi televisivi (Rai1, Rai3, Radio Rai, RTSI, Capodistria) e film (fra cui "Facciamo Paradiso" di Mario Monicelli), ricevendo tra l'altro importanti riconoscimenti, tra cui la Medaglia d'Oro dell'Ass. Calabrese "Brutium" (Roma, Campidoglio) e il Premio Internazionale dei Due Mari "Pino d'Oro" per la Sezione Musica (1997). Premio "Bronzi di Riace" (Reggio Calabria, 2003).rnPartecipazione al "Sud Sud Festival" (Cascina Monluè-MI) 18/06/06.rnPartecipazione a " LA NOTTE DEGLI ANGELI - SERENATA A MARIA" dedicata a Natuzza Evolo, trasmessa in tutto il mondo da RAI International. Con particolare successo si ripete in tutte le piazze d'italia il suo spettacolo Simu Briganti con musiche di Cladio Sambiase e testi teatrali di Cataldo Russo, che viene rappresentato regolarmente da oltre tre anni. L’esordio della performance, dal titolo Briganti, Brigantaggio e Camicie Rosse, presso l’auditorium di via Natta 11-Mi, alla presenza di circa 500 spettatori, risale al 9 maggio 2009. Claudio Sambiase Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico "NO Lombroso" ci dice: "Lombroso: un e(o)rrore della natura!"
Sito: http://www.claudiosambiase.it/claudio.htm
Video: http://www.youtube.com/watch?v=t5aaQpyqe2g&feature=youtu.be
Il Sindaco della Città di Isola di Capo Rizzuto (KR), Sig. Gianluca Bruno, comunica che con delibera n. 24 del 27/02/2014 la Città di Isola di Capo Rizzuto (KR) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Grand.'Uff.Avv. Ernesto d'Ippolito, Grand'Uff. ,Presidente dell'Accademia Cosentina ed Emerito Presidente dell'Unione degli Ordini Forensi della Calabria, ci ha comunicato con lettera personale la sua adesione e quella della "Accademia Cosentina" ed in qualità di Membro del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" ci dice:" Questo soltanto oggi possiamo dirti/quel che non siamo e che non vogliamo (Ossi di Seppia _ E. Montale)". Ecco, "questo" non vogliamo:stare alla finestra in pigra inazione, mentre qualcuno usa il cranio di un vecchio calabrese (che, se calabrese, e se di misure sospette, facilmente di brigante!). Ecco perchè ho l'arroganza di decidere l'adesione altresì della gloriosa "Accademia Cosentina", che da mezzo millennio tenta di rappresentare, non, per carità , la cultura calabrese o meridionale, ma l'attenzione umile e costante alla cultura del mondo, alle scelte di civiltà , agli assalti, soprattutto i più obliqui e dissimulati, al faticoso progredire dell'uomo. E poichè da sempre nel dettaglio si insinua il diavolo (da sempre nascosto in abiti guelfi), in pari data, e sempre a nome dell'Accademia, ho scritto al Museo Lombroso ed all'Università di Torino, per aggiungere, la mia modesta voce a quanti hanno chiesto il doveroso ritorno dei resti mortali di Giuseppe Villella a Motta Santa Lucia, nella mia Regione.- Grand'Uff. Avv. Ernesto d'Ippolito
L'Accademia Cosentina (CS), prestigiosissima ed antichissima è la seconda del Regno di Napoli e una delle primissime accademie fondate in Europa nel 1511 da Aulo Giano Parrasio . L'accademia ha lo scopo di diffondere con ogni mezzo e verso ogni direzione, la cultura; valorizzare artisti e scienziati; difendere i grandi valori umani, artistici, scientifici, culturali della società nazionale; essere presente nei dibattiti culturali della città ; incoraggiare i giovani sulla via dello sviluppo e della riforma culturale. Il suo presidente Grand'Uff. Avv. Ernesto d'Ippolito ci ha comunicato con lettera personale la sua adesione e quella della "Accademia Cosentina" ed in qualità di Membro del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" ci dice:" Questo soltanto oggi possiamo dirti/quel che non siamo e che non vogliamo (Ossi di Seppia _ E. Montale)". Ecco, "questo" non vogliamo:stare alla finestra in pigra inazione, mentre qualcuno usa il cranio di un vecchio calabrese (che, se calabrese, e se di misure sospette, facilmente di brigante!). Ecco perchè ho l'arroganza di decidere l'adesione altresì della gloriosa "Accademia Cosentina", che da mezzo millennio tenta di rappresentare, non, per carità , la cultura calabrese o meridionale, ma l'attenzione umile e costante alla cultura del mondo, alle scelte di civiltà , agli assalti, soprattutto i più obliqui e dissimulati, al faticoso progredire dell'uomo. E poichè da sempre nel dettaglio si insinua il diavolo (da sempre nascosto in abiti guelfi), in pari data, e sempre a nome dell'Accademia, ho scritto al Museo Lombroso ed all'Università di Torino, per aggiungere, la mia modesta voce a quanti hanno chiesto il doveroso ritorno dei resti mortali di Giuseppe Villella a Motta Santa Lucia, nella mia Regione.- Grand'Uff. Avv. Ernesto d'Ippolito
Il Prof. Vincenzo Colonna, Direttore della Pro-Loco Santo Spirito ci comunica in data 25/02/2014, l'avvenuta adesione dell''Associazione Turistica agli scopi del Comitato no Lombroso.
Mario Furlan, è il primo docente docente universitario di Motivazione e crescita personale in Europa. Life coach iscritto all’American Psychological Association, ha scritto vari libri, tra cui i best- seller Risveglia il campione in te! e Tu puoi! Ha creato l'Alfacoaching, il coaching del benessere. Mario è molto presente sui mezzi di comunicazione con i suoi programmi motivazionali. Tiene rubriche fisse di motivazione e autostima sui quotidiani Metro e Il Giorno; sul settimanale Vero; sul mensile For Men Magazine e Natural Style; e su TgCom24 e Huffington Post. Mario è direttore responsabile di due testate sportive: Olympians, il mensile leader in Italia nel campo del fitness e del bodybuilding; e Kettlebell Mag e allenamento funzionale, l'unica rivista sull'allenamento con i kettlebell. Mario è soprattutto noto come fondatore dei City Angels, i volontari di strada d’emergenza in basco blu e giubba rossa che in 18 città italiane e in Svizzera aiutano i senzatetto e contrastano la criminalità . Esperto di arti marziali, ha fondato il Wilding, l'autodifesa istintiva adatta soprattutto alle donne, agli anziani e a chi non ha preparazione fisica.rnHa ricevuto vari riconoscimenti per il suo impegno sociale, tra cui l'Ambrogino d'oro, la qualifica di membro onorario del Rotary Club, il Paul Harris Fellow e il premio Carlo Porta. Mario Furlan, con i suoi City Angels che operano, oltre che a Milano, anche a Roma, Torino, Firenze, Palermo, Venezia, Messina, Rimini, Brescia, Cagliari, Monza, Novara, Lecce, Parma, Varese, Bergamo, Como e Campomarino (Campobasso), è Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" e ci dice: "Un museo su Cesare Lombroso, padre dell’Eugenetica negativa? Mi sembra sbagliato, diseducativo e razzista. Come è assurdo giudicare le persone dal colore della loro pelle, lo è altrettanto giudicarle dai loro tratti somatici. Le persone non vanno valutate dal loro viso, ma dal loro cervello. E dal loro cuore."
Mario Furlan su WikiPedia
Di lui l'esperto calcistico avv. Giancarlo De Peppo ci dice: Alessandro Altobelli nasce a Sonnino (Latina) il 28 novembre 1955. Cresciuto calcisticamente nel settore giovanile del Latina, a metà degli anni settanta viene notato e apprezzato dagli osservatori del Brescia, squadra in cui approda e comincia a farsi notare a livello nazionale. Il giovane Altobelli, per i compagni e gli amici Sandro, diviene in poco tempo popolare con il soprannome di “Spilloâ€, per il suo fisico longilineo e solo apparentemente esile, oltre che per la capacità di “pungere†le reti avversarie. Dopo tre stagioni a suondi gol con la maglia delle “rondinelle†bresciane, nell’estate del 1977 passa all’Internazionale, ed in maglia nerazzurra rimane per ben undici stagioni, con all’attivo nel complesso 446 partite disputate e 209 reti realizzate. Dopo questa lunga militanza interista passa nel 1988 ai rivali storici della Juventus, dove in una sola stagione riesce comunque, come sempre, a farsi apprezzare in campo e fuori.rn Infine termina la propria carriera al Brescia in serie B, dove si ritira a 34 anni dopo un’apprezzabile stagione condita da sette realizzazioni.rnIn nazionale Altobelli inizia a trovar spazio nell’Europeo del 1980, esperienza poco fortunata per tutta la squadra azzurra. Ma Altobelli e gli altri azzurri si rifanno con gli interessi nei mondiali di Spagna del 1982, dove sotto la guida di Enzo Bearzot conquistano un’indimenticabile Coppa del Mondo e nella finale contro i tedeschi Altobelli segna il gol dell’apoteosi, mettendo in rete di giustezza su cross dello scatenato Bruno Conti, dopo aver evitato con un abile doppio tocco il disperato tentativo del portiere avversario.rnAlessandro Altobelli rappresenta, nel calcio della fine anni settanta- inizio anni ottanta, il prototipo dell’attaccante ideale per un football moderno. Alle doti realizzative, indispensabili per il ruolo, associa una intelligenza tattica e una capacità di mettersi al servizio della squadra che ne fanno il beniamino di compagni e tifosi. Ed anche gli avversari lo apprezzano e lo rispettano per la lealtà e la positività sempre mostrata. Alessandro Altobelli è Membro Testimonial del Comitato No Lombroso. "La nobiltà dello Sport demolirà le mura del Museo Cesare Lombroso"
Giuseppe De Luca, General Manager Band musicale "INVECE", nato a San luca da Bruno, musicista di Soriano Calabro e Maria Stranges nobildonna di San Luca, famiglia storicamnte anti Savoia. Dopo aver passato l'infanzia e l'adolescenza nel piccolo paese aspromontano, si trasferisce a Bologna, dove si iscrive alla facoltà di scienze politiche, qui passa cinque anni, impegnato attivamente nel movimento degli studenti. La sua conoscenza di Lombroso e delle sue teorie avviene proprio all'università durante lo studio per gli esami di Criminologia... "Non nego che la mia prima impressione sulle sue teorie mi fece morire dalle risate, tanto era assurda, poi scopri che le sue farneticazioni erano state prese sul serio e usate da governi dell'epoca,e le risa cessarono nel 1985 con il mio ritorno in Calabria con la laurea in scienze politiche indirizzo politico-sociale in tasca, e qui decido di stabilirmi e di lottare per aiutare la mia regione in qualche modo, sia per l'amore che mi lega alla mia terra, sia per lottare contro le ingiustizie e la povertà cronicizzata da oltre un secolo di emigrazioni e sottosviluppo." A bovalino insieme ad altri quattro ragazzi anche loro vogliosi di lottare, forma una band musicale e la chiama-' Invece'-,nome scelto proprio per raccontare l'altra faccia della medaglia quella che non si vede e della quale non si parla nei media, le bugie della storia scritta,l'americanizzazione e la perdita di valore della nostra civiltà a favore di un mondo di consumismo guerre e bugie. I testi delle loro canzoni parlano della nostra terra , dei nostri problemi storici, e di come tutto sia legato ad un progetto mondiale di : Pensiero Unico capitalista, una società ingiusta e controllata e indirizzata dai media attraverso un costante lavaggio di cervelli. Giuseppe De Luca, gli "INVECE" Membri Testimonial del Comitato No Lombroso ci dicono: "Che dire di Lombroso, un pazzo totale, che sosteneva che i criminali sono dei soggetti con particolari caratteristiche fisiologiche , genetiche, su tutte il cranio e la sua forma, che guarda caso corrispondevano ai crani di briganti meridionali, e altri poveri sventurati che si videro condannati anche a morte a causa della forma del loro cranio. Lombroso a cui è stato pure dedicato un Museo(degli orrori), non può essere in nessun modo considerato uno scienziato, in quanto le sue teorie sono prive di qualsiasi fondamento o valore scientifico." VIDEO
Il Direttore della PRO-LOCO di SONNINO Sig. Innocenzo Ventre, comunica con lettera del 17/02/2014 : Condivisione e Sostegno alle iniziative ed agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso"
Il Sindaco della Città di San Bartolomeo in Galdo (BN), Ing.Vincenzo Sangregorio, comunica che con delibera Consiliare Unanime ed in seduta Pubblica. n. 4 del 12/02/2014, la Città di San Bartolomeo in Galdo (BN) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonia e segnatamente: "Di aderire all’invito del Comitato Tecnico Scientifico “ No Lombroso†affinchè l’intera Amministrazione assuma il ruolo di qualificato testimonial del Comitato stesso, contribuendo a dare efficacia all’azione di quest’ultimo e forte impulso alla realizzazione dei propri scopi , tesi alla difesa dei più alti valori umani, avverso qualsiasi forma di discriminazione, sollecitando altresì un Disegno di Legge che metta al bando la memoria di uomini colpevoli direttamente o indirettamente di delitti connessi con crimini di guerra o di razzismo."
Il Sindaco della Città di Verbicaro (CS), Dott. Felice Spingola, comunica che con delibera n. 13 del 30/01/2014 la Città di Verbicaro (CS) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Cataldo Perri, nato a Cariati(CS) ,medico per mangiare musicista per vivere. Suona la chitarra battente con una tecnica personalissima che lo ha reso uno dei più prestigiosi virtuosi di questo nobile strumento della tradizione popolare calabrese. Autore di testo e musiche dello spettacolo “ Laura e il sultanoâ€, rappresentato al teatro Rendano di Cosenza e poi nei teatri tedeschi di Norimberga e di Waiblingen. Le musiche dell’opera arrangiate da Gigi De Rienzo , vengono distribuite su cd dal titolo “Rotte saraceneâ€(ed Rai trade) e vengono spesso utilizzate dalla Rai quale commento di varie trasmissioni televisive(Sereno variabile, Mediterraneo, Linea blu. Geo e geo……). La sua Tarantella di Cariati è stato un refrain di successo sulle reti televisive Rai per lo spot di una nota marca di pasta che apriva il servizio meteo. Autore dello spettacolo “Bastimentiâ€, ispirato alla vicenda esistenziale del nonno partito per l’Argentina nel 1924 e mai più ritornato,rappresentato il 16-09-01 al teatro Rendano di Cosenza con la regia di Daniele Abbado, la Philarmonia Mediterranea diretta da Luigi De Filippi ,un organico di straordinari musicisti tradizionali calabresi e grandi ospiti come : Mario Arcari, Beppe Quirici, Armando Corsi,già collaboratori di Ivano Fossati e Fabrizio De Andrè e che hanno prestato anche la loro arte raffinata al disco omonimo di Perri .“Bastimenti†è stato ospitato nei teatri Pavone di Perugia, nel teatro “Coliseo†di Buenos Aires, prologo di una memorabile tournèe in Argentina e poi in Germania, a Singapore, e in forma ridotta a Bruxelles nella sede del Parlamento Europeo. Perri ha fatto concerti : alla “Fiera del libro di Torinoâ€,negli Stati Uniti (Columbus day 2002) all’Italian Center di Stanford ed alla Peace University, a Liverpool , al Barden Treffen di Norimberga, in Svizzera , in Australia, al Festival dei due Mondi di Spoleto. E’ stato ospite di alcune trasmissioni Rai(Demo, Sereno Variabile ecc..) Nel giugno 92 è stato invitato alla York University di Toronto per delle lezioni concerto sulla battente. Ha ideato e scritto le musiche dello spettacolo “La zampogna e il violoncello†rappresentato a Copenaghen nell’agosto del 2000. Ha scritto alcune delle musiche della fiction Rai “L’uomo che sognava con le aquile†con Terence Hill. Nel 2005 ha avuto il prestigioso riconoscimento Demo award da Pergolani e Marengo (radio Rai uno demo) al Mei di Faenza. Attualmente collabora con lo scrittore calabrese Carmine Abate (vincitore del premio Campiello 2012)per dei reading di musica e letture. Con Abate è stato ospite , fra l’altro al teatro Silvestrianum di Milano, al festival “Adriatico mediterraneo†di Ancona e la “Festa del Ritornoâ€, selezionato fra 1500 opere dal Ministero dei beni culturali, è stato rappresentato a Roma nella sede dello stesso Ministero nel febbraio2008. Ha ideato e promosso la rassegnaâ€La battente nei luoghi della memoriaâ€.Ha partecipato col suo brano Il mio sud alla compilation di artisti calabresi i cui proventi vanno alla cooperativa del Marro della Locride che gestisce insieme all’associazione Libera di don Ciotti alcuni terreni confiscati alla Ndrangheta. Nel maggio 2011 è uscito il suo ultimo disco “Guellarèâ€(award come migliore etnodisco 2011per Demo radio rai uno) oggetto della puntata monotematica Radio rai uno (02/03/2011) condotta da Pergolani e Marengo- Guellarè è uscito con l’etichetta MK Records e registrato con Lo Squintetto:Piero Gallina,Enzo Naccarato, Nicola Pisani, Carlo Cimino, Checco Pallone che accompagnano Perri in concerto. Nell’aprile del 2013 esce il suo primo libro Ohi Dottò(Iride- Rubbettino). www.cataldoperri.com Cataldo Perri, membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dice: "No laurea disonoris causa! Credo che come si concedono le laureee Honoris Causa si dovrebbe istituire anche la formula delle abolizioni delle lauree per Disonoris causa per quei medici che hanno dimostrato ampiamente le loro sciocche e immorali pseudo teorie scientifiche - L'unica fossetta criminale della teoria del Lombroso è solo ed esclusivamente quella dell'ignoranza , del pregiudizio e del razzismo che è albergata nella sua mente - Si chiuda il farneticante museo Lombroso, solo così si restituisce dignità ai morti esposti ingiustamente come trofei del male e si eviterebbe che il confuso Lombroso possa essere additato dai posteri come campione dì profonda ignoranza e di sconfinato razzismo"
Emanuela Rocca, nata a Roma il 03 febbraio del 1953, imprenditrice nel settore servizi. Scrittrice di Romanzi, poesie, racconti brevi e saggi politici sito www.emanuelaroccascrittrice.com- libri pubblicati IL SOLE E LA LUNA - BIANCO E NERO - OFLE TRA I DUE MONDI- vinti 16 concorsi letterari di poesia, uno di racconti brevi- due di saggi politici - Redattrice capo di Agorà News on line - www.agoranewsonline.com - Attiva per far conoscere le verità che i mass media nascondono. Giornalista libera da bavagli - "Odio il genere umano che fa del male ai suoi simili e lotterò sempre per la giustizia e per la pace" Emanuela Rocca, membro Testimonial del nostro Comitato ci dice: "Già LOMBROSO... DI NOME E DI FATTO...OMBROSO. Quel museo mi sembra una stanza degli orrori, ma quello che mi fa più male è l'esplicito razzismo contro il popolo del sud e in special modo a quello dei calabresi. Io sono per metà calabrese e la cosa mi tocca profondamente, primo perchè conosco i calabresi e la loro bontà , secondo perchè mi sento offesa nel mio profondo come essere umano di origini del sud. Gli studi fatti dal prof. Cesare Lombroso sono solo sue teorie, per altro neanche accertate scientificamente. Convengo con voi nel voler chiudere il museo degli orrori e ridare degna sepoltura a quelle povere persone messe lì come cimeli da ripudiare..." Emanuela Rocca
Il Sindaco della Città di Cropalati (CS), Sig. Fabrizio Grillo, comunica che con delibera n. 10 del 11/02/2014 la Città di Cropalati (CS) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
MAD SIMON, artista classe ’87 nato a Reggio Calabria, cresciuto sotto l’influenza della black music, dal 2006 è membro del gruppo musicale Kalafro con il quale pubblica due album: Briganti (Honiro.it, 2009), Resistenza Sonora (Relief Records EU, 2011). Cantautore Rap/Reggae/Funk, Mad Simon nel 2010 compone il suo primo disco solista, Schizophrenic, ottenendo oltre 5000 download. Numerosi sono i concerti in tutt’Italia e le partecipazioni radiofoniche e televisive. Dal 2013 collabora con il Centro Studi Quasimodo e la Compagnia Teatrale "Scena Nuda" in scena dalla presentazione di libri a spettacoli per ragazzi e nella composizione di musiche e colonne sonore per spettacoli. È stato ospite del Salone Internazionale del Libro di Torino, del Taobuk - Festival Internazionale del libro di Taormina e del Medimex di Bari ed è artista sostenitore del progetto "Musica contro le mafie". All'interno della discografia di Mad Simon sono ricorrenti le tematiche del Sud e del Brigantaggio, come nel caso dell'ultimo EP pubblicato nell'estate 2013 insieme ai soci Kento e Shiva dei Kalafro dal titolo 89100 che include i brani Stare in piedi e Carmine Crocco. MAD SIMON, membro Testimonial del nostro Comitato ci dice: "Troppo ignoriamo della nostra storia, della nostra terra, delle persone che ci sono nate, quelle che sono partite, quelle che l'hanno fatta grande e quelle che l'hanno calpestata. Noi meridionali. La nostra identità , il nostro essere derivano da migliaia di anni di guerre, di conquiste, di scoperte, di opere d'arte. Le cicatrici che portiamo sono l'unica cosa che ci contraddistigue. Alcune si sono rimarginate, altre non si rimargineranno mai e ne portiamo ancora i segni. Quei segni che Lombroso cercava nell'aspetto, nell'apparenza, nella struttura è ciò che di più banale non ci si poteva aspettare, di sicuro non da uno scenziato. Eppure i segni più evidenti sono nello sguardo della mia gente, che ha sempre dovuto dimostrare, ha sempre dovuto dare di più, che ha voglia di rivalsa, di riscatto, di riconoscenza. Sì, perchè ciò che avevamo ce l'hanno tolto e ce ne faremmo pure una ragione se i libri di storia raccontassero la realtà dei fatti, troveremmo la pace se chi ha perso la vita per difendere la propria e la nostra libertà adesso non fosse esposto come un trofeo e avesse degna sepoltura. In fin dei conti se l'Italia ancora esiste è perchè, nel succedersi dei tempi, l'abbiamo difesa e l'abbiamo sostenuta e ne facciamo parte. E avevamo il dovere di lottare e di non cedere. Così come i nostri predecessori nel Regno delle Due Sicilie. Siamo tutti criminali?"
Arangara è un gruppo musicale di musica d'autore fondato a Bologna nel 2005 da Gianfranco Riccelli chernha saputo raccogliere attorno a sè musicisti calabresi di raro talento e particolarmente amanti del canto popolare del Sud Italia e della più ampia realtà cantautorale italiana. La loro proiezione nazionale li vede quindi parimenti impegnati in un repertorio poetico in dialetto calabrese e in lingua italiana accompagnata da sonorità in cui gli strumenti tipici dell'area mediterranea si aprono a contaminazioni dal sapore antico e moderno, evocando paesaggi incantevoli e aspri come la vita delle genti di Calabria e di ampie zone del Sud quali: Asprumunti, dedicata alla vita del pastore, Canzuni da Zappa, ispirata alla miseria dei contadini a mezzadria e da rivisitazioni di brani tradizionali quali Rinnina. La loro narrazione affonda le radici nella memoria orale del meridione, fatta di piccole storie di vita quotidiana e favole raccontate ai bambini nelle lunghe sere d'inverno intorno al camino e che ha dato vita a insigni poeti, narratori antichi (Basile, 'Lu cuntu de li cunti', ispiratore del teatro-canzone di Peppe Barra e Roberto de Simone) e moderni. Ma anche a quella tradizione di cantastorie quali Rosa Balistreri, Otello Profazio, Ignazio Buttitta la cui influenza sulla poetica degli Arangara è evidente, al pari di quella autorale di Francesco Guccini, Fabrizio De André, Pierangelo Bertoli e, naturalmente, Claudio Lolli. Le "povertà " del Sud, narrate dagli Arangara, diventano tesori inestimabili. Per i bambini di quelle terre i chiodi, bottoni, ciottoli del fiume, palline di vetro diventano oggetti di valore immenso perchè giocati in luoghi incantati, dove la fantasia ti permette di possedere tutto ciò che vuoi, senza togliere niente a nessuno, condividendo la gioia dell'amicizia ed immersi nell'essenza della natura: "Un campo arato da poco, i germogli di grano accarezzati dal vento, l’ombra delle grandi querce, le siepi di more, gli ulivi, i fichi d’india, gli aranceti, il canto delle cicale, il suono del mare, le lucciole nella notte quieta, le masserie, le povere case e le persone del borgo. Tutto sentivo che mi apparteneva e che era dentro di me†(Gianfranco Riccelli). Il repertorio italiano degli Arangara è arricchito da brani (testi) di altri autori quali Claudio LOLLI , Pierangelo BERTOLI, Ernesto BASSIGNANO, Gianfranco MANFREDI. Il gruppo ottiene ampi consensi già dal suo esordio attraverso il sapiente intreccio di voci e suoni, la vitalità degli arrangiamenti e la forte presenza scenica dei musicisti e della danzatrice capace di dar vita nei movimenti alle note musicali. Gli Arangara vantano partecipazioni a varie ‘compilation’ di: Teresa De Sio, Cristicchi, Finardi, Mau Mau, Ginevra di Marco e altri. Accompagnano il cantautore Claudio LOLLI e partecipano al Teatro-Canzone finalizzato alla raccolta fondi per la costruzione di un asilo nido a Lakka, in Sierra Leone con un tour in Italia ed in Europa assieme a Carlo LUCARELLI nel 2010. Con lo stesso scrittore/regista collaborano allo spettacolo Giornata della Memoria. Il Nuovo CD dal titolo 'Grazia in punta di piedi...' è stato prodotto da Francesco GUCCINI e supervisionato artisticamente da Flaco BIONDINI. Il gruppo Arangara, Membro Testimonial del Comittao No Lombroso ci dice: " Colui che classifica l'uomo...colui che disprezza l'uomo...non sarà mai un grande uomo!" www.arangara.it
Il Sindaco della Città di Valverde (CT), Dott. Rosario Giuseppe D'Agata, comunica che con delibera n. 108 del 24/12/2013 la Città di Valverde (CT) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Colosimi (CS), Geom. Raffaele Rizzuto, comunica che con delibera n. 99 del 18/12/2013 la Città di Colosimi (CS) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Fuscaldo (CS), Arch. Gianfranco Ramundo, comunica che con delibera n. 75 del 18/12/2013 la Città di Fuscaldo (CS) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Solofra (AV), Sig. Michele Vignola, comunica che con delibera n. 219 del 19/12/2013 la Città di Solofra (AV) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Annone di Brianza (LC), Dott. Carlo Pasquale Colombo, comunica che con delibera n. 86 del 03/12/2013 la Città di Annone di Brianza (LC) ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Soveria Simeri (CZ), Prof. Aldo Carmine Olivo, comunica che con delibera n. 101 dell' 11/12/2013 la Città di Soveria Simeri ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
Annalisa Insardà, attrice e umorista, nasce a Polistena (RC) e si forma artisticamente presso l’Accademia d’Arte Drammatica della Calabria di Palmi e l’Accademia Nazionale di Varsavia. Le sue prime esperienze professionali sono all’estero: partecipa al Festival Internazionale del Teatro di Amsterdam e al “Bertold Brecht - il centenario†in Germania. Successivamente si dedica in modo prevalente al teatro classico, recitando in diverse tragedie della stagione teatrale siracusana: Medea, le Eumenidi, I sette contro Tebe (vincendo nel 2005 il premio Asso-stampa come migliore attrice emergente), Edipo e la Sfinge, diretta rispettivamente da maestri del calibro di Peter Stein, Antonio Calenda, Jean Pierre Vincente, Manuel Giliberti. Torna spesso all’estero (Grecia, Austria) in spettacoli diretti dal Peter Stein. Per il Premio internazionale “Salvo Randone†recita testi di Shakespeare, Goldoni, Pessoa, Mori. Approda al cinema recitando nei film: L’ospite segreto di Paolo Modugno, Lettere dalla Sicilia di Manuel Giliberti (film vincitore del Golden Globe 2007, del Miami film festival 2007, del Festival internazionale di Salerno 2007), Un battito di vita di Virginia Barrett, E’ tempo di cambiare di Fernando Muraca col quale vince il Tropea Film Festival 2008 come migliore attrice, Pochi giorni per capire di Carlo Fusco, Grigioscuro di Enzo Carone, con il quale vince il premio come migliore attrice al Festival Internazionale del Corto di Mendicino 2010, “Piacere io sono Piero†sempre di Carone, “Alberi al ventoâ€, “L'isola che non c'è†e “Tienimi stretto†di Luca Fortino. Recita ancora in fiction televisive di successo: Vivere, Ricominciare, Carabinieri, Un caso di coscienza. E’ attiva inoltre come doppiatrice, insegnante di recitazione, presentatrice e autrice di numerosi soggetti cinematografici. Attualmente è in tournée con “Reality shockâ€, uno spettacolo da lei scritto (con il contributo di altri drammaturghi contemporanei) diretto e interpretato. Spettacolo che parla delle diverse forme di privazione della libertà . Annalisa Insardà , artista di rara poliedricità e bravura è la prima attrice ad accogliere la nostra Istanza di Adesione e divenire Membro Testimonial del Comitato No Lombroso. Desideriamo anche per questo identificarla, nell’imperscrutabile nemesi storica che sta caratterizzando questa lunga e vittoriosa marcia del Comitato, come la nostra novella “Antigone†che affronta con fiera ed imbattibile forza femminile “Creonte†… Antigone (Sofocle V secolo A.C.) “Creonte" ( Re di Tebe alias Museo Lombroso, Università di Torino) Hai potuto spezzare norme mie? ( cioè provvedere alla sepoltura di Polinice condannato a restare invece insepolto per ordine di Creonte) “Antigone†(Annalisa Insardà ) Ah sì. Quest'ordine non l'ha gridato Zeus, a me; né fu Diritto, che divide con gli dèi l'abisso, ordinatore di norme come quelle, per il mondo. Ero convinta: gli ordini che tu gridi non hanno tanto nerbo da far violare a chi ha morte in sé regole sovrumane, non mai scritte, senza cedimenti. Regole non d'un'ora, non d'un giorno fa. Hanno vita misteriosamente eterna. Nessuno sa radice della loro luce. E in nome d'esse non volevo colpe, io, nel tribunale degli dèi, intimidita da ragioni umane. Il mio futuro è morte, lo sapevo, è naturale: anche se tu non proclamavi nulla. Se prima del mio giorno morirò, è mio interesse, dico: uno che vive come me, tanto in basso, e soffre, non ha interesse nella fine? E così tocca a me: fortuna, di quest'ora di morte, non dolore. Lasciassi senza fossa, per obbligo, la salma, quel frutto di mia madre spento, quello era dolore: ma il mio presente caso, ah no, non m'addolora. Logica idiota, penserai. Chissà . Forse è l'accusa d'idiozia idiotaâ€. " Coro" (Comitato No Lombroso) “Ragionevolezza è base, base prima di buona vita. E’ obbligo evitare sacrilegio. Altera lingua di sfrontati paga prezzo d’altissima rovina. Poi riconosce, nell’età vecchia, la ragioneâ€. Annalisa Insardà , in perfetta simbiosi di pensiero con quello di Sofocle ci dice: “Credo che ognuno di noi abbia in embrione infinite personalità . Si svilupperanno poi quelle che la società e le convenzioni, di cui siamo inesorabilmente figli, imporranno. Interverranno anche le inclinazioni personali, lo stile di vita, le necessità ambientali, la cultura sociale e personale, l’ educazione. E’ inoltre ufficialmente infondata la dottrina posta in essere da Lombroso. Ed è, di conseguenza, ingiustificata la macabra esposizione di vittime sacrificate allo sciacallaggio medico. Spoglie umane esposte come retaggio di scienza scellerata, come trofei di una medicina più propensa alla tortura che alla ricerca. Scene (quelle di resti umani privati della sacra sepoltura e messi in mostra per nessun utile motivo) che appaiono solo celebrative di memorie storiche di cui non dover andare affatto fieri. A nulla ha portato la pseudo scienza del Lombroso. Non un assassino in meno è stato prodotto. Si spenga dunque la squalificante vetrina museale che vìola la più elementare forma di dignità umana.â€
Il Sindaco della Città di Cammarata (AG) Sig. Vito Mangiapane ed il Consigliere Dott. Nicolò Gabriele Madonia, comunica che con deliberazione unanime del Consiglio Comunale del 21/11/2013 n. 33 la Città di Cammarata ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial.
L’Associazione "RADICI" ha sede sede legale in via Mazzini s.n.c. Cirò Marina (KR). L'Associazione, senza fini di lucro, opera senza discriminazione di nazionalità . Si propone di sostenere oltrernai più alti fini sociali nel rispetto della Costituzione, quello di promuovere in particolare "la ricostruzione storico-politica del sud che parte dal risorgimento. Solo conoscendo le nostre radici potremo volare verso il futuro, fare in modo che queste radici storiche, queste verità storiche, arrivino sui banchi di scuola e presentate nei testi scolastici. Se è vero che il cittadino ha diritto allo studio è anche vero che ha diritto di conoscere verità che appartengono non solo ai vincitori marnanche ai vinti, e lo Stato ha il dovere di informare e valorizzare" L'associazione Radici ha un significativo motto "Voleremo più in alto, legati alle nostre radici" segno di un impegno di rinnovamento legato al rispetto delle tradizioni di origine. L'associazione, Membro Testimonial del Comitato No Lombroso, attraverso il suo presidente Francesca Gallello ci dice: "Il MuseornLombroso è un offesa non solo al popolo meridionale ma all'intera umanità. L'impegno per la chiusura del museo Lombroso è parte integrante del programma della nostra Associazione. Con l'augurio che si possa presto dare degna sepoltura a quei resti umani che macabramente sono esposti nel museo Lombroso." Francesca Gallello
Il Sindaco della Città di Crotone, Avv. Peppino Vallone, comunica che con delibera n. 336 del 6/12/2013 la Città di Crotone ha aderito agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso diventandone Testimonial
Luciano Baietti nasce a Roma il 9 gennaio 1947. Già Dirigente scolastico, Magnifico Rettore della LUSEC è l’uomo più laureato del mondo con ben 14 titoli accademici: Diplomato ISEF, Laureato in Pedagogia, Lettere, Sociologia, Giurisprudenza, Scienze Politiche, Geografia, Filosofia, Scienze Motorie, Scienze Strategiche, Scienze Investigative e Sicurezza, Comunicazione Sociale , Ricerca Sociale per la Sicurezza Interna ed Esterna; specializzato in Criminologia Clinica e Psichiatria Forense; ha al suo attivo una lunga carriera di insegnamento in Educazione Fisica, Materie Letterarie e Giuridiche. Pubblicista e giornalista ha prestato servizio presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, UNIEF, SNALS e RSPP presso le Istituzioni Scolastiche. Ufficiale Superiore dell’Esercito (Maggiore Paracadutisti della Folgore) e Colonnello della Croce Rossa Italiana ed ancora attualmente in servizio. Cavaliere della Repubblica, Ufficiale, Commendatore, Medaglia d’Argento MPI, degli Eserciti Alleati, nonché Funzionario Delegato Prefettizio C.R.I..rn Luciano Baietti attraverso l’etimo “libreo†dice di sentirsi veramente libero. Infatti dietro la sua poliedrica preparazione accademica sempre in itinere ed in crescendo fino a raggiungere il Guinness dei Primati in tal senso, egli ha sempre mantenuto ritmi altrettanto serrati di lavoro in ambito professionale, guadagnandosi la sincera stima di intere generazioni di studenti. Il saper passare da una disciplina all’altra, con semplicità e soprattutto con l’umiltà di voler sempre imparare ogni giorno qualcosa di più per poterlo giosamente trasferire agli altri, è stato ed è tuttora il suo stile di vita. Egli, instancabile, si dedica ancora oggi, assiduamente, alle attività Sociali soprattutto nell’ambito dell’attività della Croce Rossa Italiana. Luciano Baietti, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice: “Non spetta a me dare un giudizio storico-legale su un personaggio così al di fuori della norma e con un pensiero costante sull’uomo delinquente o creduto tale per studio o per convenienza filo governativo regionale. Posso però esprimere un pensiero del tutto personale sullo scienziato(?) Lombroso. I tempi e le persone di allora, i loro obiettivi, le loro aspettative, il loro modo di confabulare e lo stare sempre dalla parte del vincitore non sono cambiati affatto. Lombroso è lo specchio del tempo di allora come di oggi. L’interesse personale, il proprio tornaconto e la visibilità a qualsiasi costo rende l’uomo pronto a tutto. Certo, parlare oggi di fisiognomica è del tutto superato e privo di ogni connotazione scientifica, dire che alcune regioni hanno una maggiore rappresentanza di criminalità vuol dire non voler riconoscere lo scorrere dei fenomeni sociali e le caratteristiche della criminalità odierna dei colletti bianchi. Per quanto attiene il Museo è chiaro che non ha più ragione di essere ed è solo un’esposizione di macabri reperti. Detto questo auspichiamo che l’Autorità preposte pongano fine a tutto ciò e quello che resta dei miseri resti venga consegnato finalmente ai propri congiunti per la sepoltura e soprattutto venga restituita quella dignità che gli era stata negata e non gli è stata mai riconosciuta ma anche e soprattutto per la normativa vigente.â€
Il Sindaco della Città di Scigliano (CS), Dott. Carlo Arcuri, comunica che con delibera n. 91 del 25/11/2013 la Città di Scigliano ha aderito agli scopi del Comitato No Lombroso diventandone Testimonial.
Ne danno l'annuncio il Sindaco Dott. Rocco La Valle e l'Assessore alla Cultura dott. Giovanni Siclari. Delibera n.ro 155 del 2/10/2013
Il Sindaco della Città di Mandatoriccio (CS), Dott. Angelo Donnici, comunica che con delibera Consiliare n. 33 del 25/11/2013 la Città di Mandatoriccio ha aderito agli scopi del Comitato No Lombroso diventandone Testimonial.rn
Il Sindaco della Città di Pentone (CZ), Sig.Raffaele Mirenzi, comunica che con delibera n. 67 del 12/11/2013 la Città di Pentone ha aderito agli scopi del Comitato No Lombroso diventandone Testimonial.rn
Antonio Nicoletta nasce a Crotone, si laurea presso l'Università di Catania in Chimica impegnandosi ancora giovanissimo nella più grande azienda italiana del settore petrolchimico in qualità di tecnologo-ricercatore nonché responsabile di formulazione dei prodotti di raffineria e di assistenza ai processi produttivi. E’ relatore in svariati simposi internazionali inerenti agli studi dei nuovi prodotti derivati dal petrolio per frazionamento termico o chimico e coautore di numerose pubblicazioni di carattere accademico e industriale quali “Pyrolysis of petroleum heay cuts and heavy endsâ€. E’ estensore di oltre 150 “Crude Assay†(rapporti di valutazione in laboratorio di petroli grezzi, frazioni e prodotti effettuate al fine di fornire alla tecnologia ed alla produzione indicazioni utili alla migliore lavorazione del petrolio in carica), oggetto di pubblicazioni tecniche; specialista indiscusso su additivi, catalizzatori, chemicals, formulazione prodotti e trooble shoting di raffineria con oltre 120 relazioni di merito. E’ presidente fondatore del Club Kiwanis di Floridia e della Confraternita di Misericordia. Accademico di “Greci-Marinoâ€, “Tiberinaâ€, “ProPaceâ€; membro della “Unione della Legion d’Oroâ€, della “Noble Compania de Balletsreros Hujsdalgo de San Felipe y Santiago†e dell’ “Accademia delle Scienze di San Marinoâ€. Per il suo impegno nel mondo del Lavoro e del “Terzo Settore†è stato insignito di diverse onorificenze quali: Cavaliere Ufficiale al merito della Repubblica, Cavaliere della “Stella al merito del lavoroâ€-Maestro del Lavoro, Cavaliere del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, Cavaliere di Malta ad Honorem. Antonio Nicoletta è anche per passione ricercatore storico quindi scrittore. Pubblica in qualità di coautore “Xiridia Dilecta†(un saggio di indagine storica), “e furono detti briganti†(prima edizione come antologia della storia del Regno delle Due Sicilie) ed un secondo testo dallo stesso titolo ma con approfondimenti sui miti e realtà della conquista del Sud, in età matura scrive l’autobiografia “Ero bambino nel ‘47â€con l’intento di diffondere gli usi e le tradizioni della sua terra calabrese colta con gli occhi di un bambino durante il suo più importante periodo di metamorfosi socio-culturale, quello del secondo dopoguerra. Il suo revisionismo storico del periodo risorgimentale è costantemente volto alla doverosa emersione della Dignità del Sud che egli vede soffocata ignominiosamente da una pervasiva e permanente “Damnatio Memoriaeâ€, anacronistica quanto offensiva per le popolazioni meridionali e sicuramente autolesionista per l’intero “Sistema Italiaâ€; è questa la battaglia permanente che emerge dai suoi saggi storici. La sua narrazione è sempre rigorosa e precisa mentre i fatti, i protagonisti e le cause sono sempre legati con maestria “chimica†e secondo forze sapientemente distribuite al fine di restituire al lettore un quadro storico strutturato, convincente e soprattutto di piacevole lettura. Antonio Nicoletta, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso sul Museo Cesare Lombroso ci dice: “Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza. Questa era la domanda che Manzoni si poneva su Napoleone. No! Non fu vera gloria, rispondiamo noi traponendo la domanda su Lombroso. La sua parentesi di notorietà basata sugli studi svolti, ed in ispecie quelli sulle cause delle pellagra e sulle corrispondenze fisiognomiche del carattere, per quanto suggestive, nel tempo già brevissimo si rivelarono non vere. Per la pellagra si scoprì che non era la farina di granturco la causa della malattia, ma il fatto che essa non era supportata da altri alimenti che avrebbero fornito gli enzimi necessari ad evitarne l’insorgenza. Per le correlazioni fisiche con il carattere, gli studi dei suoi colleghi coevi e poi quelli immediatamente successivi ne smentirono in maniera definitiva ogni possibilità . D’altra parte, sdrammatizzando un po’ l’argomento, anche Totò in un suo film in parte ambientato in un tribunale, al pubblico ministero che l’aveva definito “ladro con la faccia di ladroâ€, rispose argomentando che proprio perché aveva la faccia di ladro non poteva essere ladro, dicendo al giudice “ ve lo figurate un ladro con la faccia di ladro? Morirebbe di fame perché nessuno l’avrebbe fatto avvicinare e si sarebbero ben difesi da possibili furtiâ€. Ebbene Totò aveva, in un certo modo, a suo modo, anch’egli smentito la teoria dell’uomo delinquente in quanto tale rappresentato dal suo aspetto. E ci fa specie che si continui a celebrare ed onorare la memoria di questo pseudo scienziato “Lombroso†intitolandogli strade ed istituti, e facendo del “Suo†museo non più un tempio della scienza, ma semplicemente un ossario, un’esposizione alla morbosa curiosità dei visitatori (?) dei resti di giovani rei soprattutto di aver combattuto, in difesa della propria dignità , della fedeltà alla propria Patria e al proprio Re, e quindi per i vincitori, dalla parte sbagliata. Furono per questo definiti delinquenti e briganti, elementi deviati e buoni solo per rappresentare il male. Decaduta, dicevo, questa pseudo teoria scientifica, in questo luogo non sono più esposti reperti scientifici, che essendo resti umani avrebbero comunque diritto ad essere trattati da tali, ma una orrenda e macabra esibizione resa anacronistica anche dal fatto che altre società , di cui alcuni componenti hanno i loro resti mortali (per esempio i maori) esposti in musei che esibiscono parti del loro corpo dipinte o tatuate, hanno richiesto ed ottenuto la restituzione di tali resti destinandoli ad una decorosa sepoltura in luoghi che ne perpetuano ed onorano la loro passata vita ed il loro ricordo. Si vergogni chi resiste ancora a restituire alla terra ed ad un doveroso e pietoso ricordo i resti di questi nostri morti consentendo finalmente il raggiungimento della pace che è loro dovuta.
Il Sindaco della Città di Baselice (BN), Dott. Domenico Canonico, comunica che con delibera di Consiglio, con voto unanime, N. 36 del 02/10/2013 , la Città di Baselice ha aderito agli scopi del Comitato No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Suello (LC), Sig. Carlo Valsecchi, comunica personalmente con lettera Prot. 3807 del 19/10/2013 che la Città di Suello ha aderito agli scopi del Comitato No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Longobardi (CS), Sig. Giacinto Mannarino, comunica che con delibera 86 del 17/10/2013 la Città di Longobardi ha aderito agli scopi del Comitato No Lombroso diventandone Testimonial.rn
Il Sindaco della Città di Casteldaccia (PA), Ing. Fabio Spatafora, comunica che con lettera personale Prot. 16584 dell' 11/10/2013 che la Città di Casteldaccia ha aderito agli scopi del Comitato No Lombroso diventandone Testimonial.
Antonio Paolo Filomena, detto Tonino, si laurea presso l'Università di Bari in Scienze Politiche (indirizzo politico-sociale) e successivamente si specializza in Finanza e Contabilità degli Enti Locali per dedicare la sua attività professionale nel settore giuridico-amministrativo ove ancora oggi è impegnato nel Comune di Maruggio (Taranto). E' relatore, riconosciuto a livello nazionale, in numerosi convegni di carattere culturale con particolare predilezione per il territorio della provincia di Taranto per la quale ricopre anche l'incarico di Direttore dell'Osservatorio sui Beni Culturali per conto del Sindacato Libero Scrittori Italiani. Scrittore per insopprimibile passione, oltre ad innumerevoli saggi che confermano la sua poliedrica preparazione culturale, artistica e in ambito delle scienze sociali, scrive diversi libri particolarmente apprezzati tra i quali ricordiamo: "Sindacalismo Fascista - Dalle origini alla Carta del Lavoro", "Maruggesi nel primo Novecento", "Il relitto della Madonnina", "Guida a Maruggio, dentro e oltre la storia", "Maruggio: la tua Terra, il tuo mare", "Paese nostro povero ma bello (Gli anni Cinquanta),"Attacco a Maruggio: 13 giugno 1637", "Viaggio sentimentale nella Maruggio degli anni '60", "Nel ventre della Balena Bianca".rnLa sua narrativa è particolare: mai lontana dalle verità storiche oggettive, mai lontana dai sentimenti della gente, mai lontana dai giudizi di chi osserva gli eventi, mai lontana dagli attori che li generano. Conoscenza ed approfondimento per riconoscere la necessità di un successivo approfondimento è il "laminatoio" che forgia l'anima del racconto di Tonino Filomena. Il suo persistente riferimento alla Città di Maruggio, nei suoi lavori, non è inviluppo di pensieri di quel microcosmo bensì area di contatto con il mondo circostante e viatico per la comprensione dei FATTI UNIVERSALI; un abbraccio sinergico tra micro e macrocosmo attraverso il quale egli trasmette, anche con "sentimento" il senso della Storia dell'individuo e della Comunità cui egli appartiene. Tonino Filomena, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice: «E’ stato un caso che mi ha portato al Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso†di Torino. Ci sono entrato senza pregiudizio alcuno… con l’idea di farmi più tardi un’idea. L’idea che mi sono fatta è questa: quel museo non è un museo. Cinque euro per “visitare†– come è scritto sulla Guida alla visita – un museo “unico al mondoâ€, un museo che “non è una raccolta di strumenti di punizioneâ€, un museo che “non è un museo dell’orroreâ€. Cinque euro per sentirsi dire (dall’oltretomba) che il museo Lombroso “è un museo storico per comprendere l’atavismo criminale†e quindi per “formar(si) la propria opinioneâ€. Non c’è nulla di più geniale che aver allestito un museo per prendere in giro quei visitatori che vogliono iniziare “un viaggio nel tempo†per domandarsi (si legge nella Guida): Chi è il criminale? Chi è il genio? Chi è il folle?rnIo, che non sono un genio né un folle e nemmeno un criminale, un’opinione me la son fatta: è vero, il museo Lombroso è “unico al mondoâ€. Unico perché è l’esatto contrario di ciò che non vuole apparire. Esso è – appunto – la “meta agognata†del suo fondatore: un museo dell’orrore, un cimitero a cielo aperto. Il Lombroso, che ha partecipato alla lotta contro il “brigantaggio†con solerzia e devozione, non poteva che fondare il “suo†museo per “dimostrare†all’Umanità che l’Uomo Delinquente non è altro che il “Briganteâ€, vale a dire l’Uomo Meridionale. La “fossetta†individuata nel cranio del brigante Villella sarebbe la prova di fatto che “delinquente si nasceâ€, non si diventa. E’ stato bravo il buon Lombroso, ombroso consigliere comunale socialista al servizio dei savoiardi per aver mentito, sapendo di mentire, sulla real Casa Savoia che, per non inimicarsi la nuova borghesia, ignorò la “questione meridionale†da cui esplose il così detto “brigantaggioâ€, vale a dire quel vasto e incontenibile movimento politico e sociale, nato e alimentato dalla miseria e dalla sfiducia nella giustizia… che ebbe come protagonisti migliaia di contadini meridionali. rnIeri come oggi, delinquente non si nasce, si può diventare… per la miseria, la fame, l’ingiustizia, l’indifferenza dei potenti e dei governi e degli odierni Lombroso. rnIo, che non sono un genio né un folle e nemmeno un criminale, ma solo un po’ “brigante†meridionale, mi rivolgo ai giusti e ai tanti “nuovi†socialisti che governano la Nuova Italia per urlare: chiudete ‘sto macello di museo e buonanotte a tutti. Ai tanti morti e ai pochi vivi che vivono nella Verità .»
Il Sindaco della Città di Maruggio (TA), Dott. Alberto Chimienti, comunica che con Delibera 180 del 11/10/2013 la Città di Maruggio ha aderito agli scopi del Comitato No Lombroso diventandone Testimonial.rn
Il Sindaco della Città di Fossato Serralta (CZ), Geom. Fratto Francesco Fiorino, comunica che con Delibera 45 del 3/10/2013 la Città di Fossato Serralta ha aderito agli scopi del Comitato No Lombroso diventandone Testimonial.
Il Sindaco della Città di Amato (CZ), Sig. Giuseppe Masi, comunica che con Delibera 47 del 23/09/2013 la Città di Amato ha aderito agli scopi del Comitato No Lombroso diventandone Testimonialrn
Il Sindaco della Città di Aquara (SA), Dott. Pasquale Brenca, ci comunica personalmente che con Delibera 72 dell'11/10/2013 la Città di Aquara ha aderito agli scopi del Comitato No Lombroso diventandone Testimonial
Il Sindaco di Falerna (CZ), Sig. Costanzo Giovanni, comunica con DELIBERA N.175 del 23/09/2013 l'adesione del Comune Di Falerna al Comitato Tecnico Scientifico “No Lombroso†assumendo il ruolo di testimonial e l'impegno a contribuire, dare efficacia all'azione del Comitato nonchérnimpulso per la realizzazione dei propri scopi;
Il Sindaco della Città di Acquappesa, Sig. Giovanni Saverio Capua, ci comunica l'avvenuta Delibera n. 74 adottata il 26/09/2013 relativa all'adesione dell’Amministrazione comunale al “Comitato tecnico scientifico No Lombrosoâ€, condividendo gli scopi del Comune di Motta S. Lucia e del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso", legati alla difesa di irrinunciabili principi etici, religiosi, morali e giuridici e così di supportarne l'Iniziativa assumendone il ruolo di Testimonial.rn
Il Sindaco della Città di Galbiate (LC), Sig. Livio Bonacina, ci comunica l'adesione della Giunta Comunale alle iniziative ed agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso". In particolare per quanto riguarda le modifiche che si vorrebbero apportare al Museo Cesare Lombroso, recuperando i resti ivi collocati anche a difesa di irrinunciabili principi umani e sociali.
Gianfranco Nassisi, 63 anni nato a Foggia, medico ospedaliero e Dirigente Cardiologo di lungo corso presso l'Azienda Sanitaria di Foggia, coautore di numerose pubblicazioni,e relatore /docente in oltre 60 convegni scientifici nazionali ed internazionali, specialista di storia della medicina con particolare riguardo a quella dello Stato preuniatrio delle Due Sicilie (1754/1861), Presidente del Lions Club, del Club Unesco e dell'Associazione Culturale due Sicilie della Città Lucera, Commendatore di Grazia Magistrale dell'Ordine Militare del S.S. Salvatore e di S. Brigida di Svezia, Cavaliere di Merito del Sacro Militare Ordine Costantiniano e medaglia di bronzo della Protezione Civile per i soccorsi portati alla popolazione di Casalnuovo Monterotaro durante il terremoto del 2002; è Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" e ci dice: "Cesare Lombroso? Come medico era molto ignorante ed ha imbarazzato non poco la nostra categoria. Le sue ridicole teorie sono state sempre contestate dal mondo della medicina ed infatti morì allontanato da tutti i suoi colleghi già molto prima che si desse allo spiritismo. Nessun medico al mondo, tranne Cesare Lombroso, credo sia stato uno "spiritista", eppure hanno avuto il coraggio di intitolargli un museo, a Torino e nel 2009! La sua discriminazione sul Sud Italia, culminata con l'invenzione della "stimmate" della fossetta occipitale nei crani doligocefali, tra l'altro presente ovunque nel mondo, fu e resta una grave offesa all'Umanità . No, Cesare Lombroso non fu un vero medico. Basta vedere il diverso spessore scientifico di ciò che scrivevano i medici meridionali, per non scomodare quelli settentrionali altrettanto bravi, e suoi coevi... per buona parte figli di povera gente, come il ruvese Cotugno e il rosetano Lanza che erano figli di contadini o il monopolitano Palasciano, figlio di un impiegato comunale. No, Cesare Lombroso non merita intitolazioni museali né stradali, parola di medico."
Il presidente dell'Associazione Culturale e di Promozione Sociale Fuori Sede, Giovanni Obligato,ci comunica l'adesione al Comitato No Lombroso in qualità di Testimonial. L'Associazione Fuori Sede di Perugia è particolarmente impegnata nella coadiuzione degli studenti universitari provenienti da tutte le parti del mondo e conta oltre unicimila iscritti. http://www.fuorisedeperugia.it Il Comitato No Lombroso ringrazia l'Associazione Fuori Sede ed il presidente Giovanni Obligato per il prezioso sostegno
L’Associazione Terre di Aci con sede in Via Marchese di Casalotto n° 120 -Aci Sant’Antonio (CT). L'Associazione, senza fini di lucro, opera senza discriminazione di nazionalità . Si propone di promuovere e valorizzare il territorio delle Aci attraverso la sua promozione sociale, culturale, etica, morale, artistica, storica, etnica e sportiva, nel solco della sua secolare tradizione. Inoltre, nel considerare la trascendente dignità della persona e sostenendo processi volti alla maturazione di una coscienza critica e all’esercizio di responsabilità in una coerente testimonianza di vita cristiana, si propone inoltre di promuovere la legalità , la tutela dei diritti delle fasce deboli della popolazione, la conservazione e valorizzazione dei fondamenti cristiani del territorio, la valorizzazione della persona e della famiglia come nucleo fondamentale della società .rn Il Suo Presidente, Avv. Carmelo Sardella, nel sancire l'adesione dell'Associazione "Terre di Aci al Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso, in qualità di Testimonial, ci ha espresso il seguente pensiero: "Celebrare con un museo un criminale che ha legittimato con le sue teorie il genocidio delle popolazioni dell'ex Regno delle Due Sicilie (ora c.d. Meridionali) rende ancora più diviso un paese che chiamiamo Italia che non è stato mai unito veramente."rn Il Comitato No Lombroso ringrazia l'Associazione Terre di Aci ed il suo presidente Avv. Carmelo Sardella per il prezioso sostegno.
Il Sindaco della Città di Badolato (CZ), Giuseppe Nicola Parretta, ci ha comunicato personalmente l'avvenuta Delibera (del 10/09/2013) relativa all'adesione dell’Amministrazione comunale al “Comitato tecnico scientifico No Lombrosoâ€, condividendone l'attività e gli obiettivi che animano l'origine del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" e assumendone il ruolo di Testimonial. Ringraziamo di cuore Pasquale Rudi, membro del nostro Comitato, che ha curato la procedura istituzionale dell'Istanza nonchè Cesare Stranges per il suo instancabile lavoro di coordinamento territoriale in terra di Calabria. A breve sarà pubblicata la Delibera integrale su www.nolombroso.org
Il Sindaco della Città di Borgia, Ing. Francesco Fusto, ci comunica l'avvenuta Delibera n. 126 adottata il 05/09/2013 relativa all'adesione dell’Amministrazione comunale al “Comitato tecnico scientifico No Lombrosoâ€, condividendone l'attività e gli obiettivi che animano l'origine del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" e assumendone il ruolo di Testimonial.rn
Per un disguido postale, comunichiamo con ritardo che Il Sindaco della Città di Cosenza, Arch. Mario Occhiuto, con personale lettera del 22 maggio 2013 ci informava dell'adesione dell’Amministrazione comunale al “Comitato tecnico scientifico No Lombrosoâ€, condividendone l'attività e gli obiettivi che animano l'origine del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" e assumendone il ruolo di Testimonial.rnrnrn
Il Sindaco della Città di San Chirico Raparo (PZ), Dott. Claudio Borneo, ci ha comunicato personalmente l'avvenuta Delibera relativa all'adesione dell’Amministrazione comunale al “Comitato tecnico scientifico No Lombrosoâ€, condividendone l'attività e gli obiettivi che animano l'origine del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" e assumendone il ruolo di Testimonial.rnrnRingraziamo di cuore Nicola Manfredelli, membro del nostro Comitato, che ha curato la procedura istituzionale dell'Istanza. rnrnA breve sarà pubblicata la Delibera integrale su www.nolombroso.org
Il Sindaco della Città di Marcellinara, Sig. Giacomo Scerbo, ci comunica l'avvenuta Delibera n. 57 adottata il 08/08/2013 relativa 'adesione dell’Amministrazione comunale al “Comitato tecnico scientifico No Lombrosoâ€, condividendone l'attività e gli obiettivi che animano l'origine del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" e assumendone il ruolo di Testimonial.rn
Il Sindaco, Dott. Emilio Bonifazi della Città di Grosseto ci comunica l'avvenuta Delibera n. 269 adottata il 16/07/2013 relativa 'adesione dell’Amministrazione comunale al “Comitato tecnico scientifico No Lombrosoâ€, condividendone l'attività e gli obiettvi che animano l'origine del Comitato Tecnico Scirntifico "No Lombroso" e assumendone il ruolo di Testimonial.
Il Sindaco, Sig. Salvatore Parrotta della Città di Panettieri ci comunica con protocollo n. 35 dell'31/07/2013 l'adesione dell’Amministrazione comunale “Comitato tecnico scientifico No Lombrosoâ€, condividendone l'attività e gli obiettvi che animano l'origine del Comitato Tecnico Scientifico "No LOmbroso", In modo particolare alla restituzione dei resti trattenuti presso il Museo di Antropologia Criminale "Cesare Lombroso di Torino o presso qualsiasi altra simile istituzione museale ad eventuali discendenti che ne abbiano fatto richiesta,o che la faranno, nonchè al paese di origine ai fini di una degna e cristiana sepoltura.
Il Sindaco Vito Siciliano della Città di Binetto ci comunica con protocollo n. 4033 dell'8/08/2013 :In qualità di sindaco del Comune di Binetto, sono a manifestare la volontà dell’Amministrazione comunale da me presieduta di aderire al “Comitato tecnico scientifico No Lombrosoâ€, condividendone gli scopi statutari, ed in particolare di contribuire all’iniziativa di cui in oggetto.rnLa palese assurdità scientifica, con evidenti basi razziste, delle teorie del medico Lombroso, non merita di essere tramandata, neanche come falsa teoria, alle future generazioni. I valori che abbiamo il dovere di trasmettere, impiegando il tempo della nostra limitata esistenza, sono di tutt’altra e opposta natura. Augurandomi che gli scopi del Comitato possano presto realizzarsi, porgo i miei cordiali saluti.
Il Sindaco Dott. Sergio Abramo della Città di Catanzaro ci comunica a nome della Giunta Comunale la condivisione delle iniziative e degli scopi del Comitato Tecnico-Scientifico “No Lombroso†al fine di ottenere i resti di Giuseppe Villella dal Museo “Cesare Lombroso†di Torino, affinché abbiano degna sepoltura presso Motta Santa Lucia, nonché la restituzione delle residue, numerose spoglie ancora esposte presso il sopraccitato Museo, anche al fine della tutela e del rispetto dei fondamentali diritti umani, nel rifiuto di qualsiasi atteggiamento discriminatorio, razzista ed offensivo nei riguardi della dignità dell’uomo;rnrnrn
Il Sindaco Prof. Alessio Pascucci della Città di Cerveteri (RM) con lettera del 22/07/2013 e a nome dell'intera Amminstrazione Comunale, esprime sostegno al Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso", in qualità di Testimonial, volendo contribuire a dare efficacia ed impulso all'azione ed alla realizzazione degli scopi da esso perseguiti, confermando anche la completa disponibilità a concedere spazi per eventuali attività convegnistiche che il nostro Comitato vorrà proporre.
Il Sindaco Arch. Salvatore Iacobellis della Città di Scanzano Ionico (MT) con deliberazione n.ro 43 del 17/07/2013, ha aderito al Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso", in qualità di Testimonial, volendo contribuire a dare efficacia ed impulso all'azione ed alla realizzazione degli scopi da esso perseguiti.
Il Sindaco Avv. Francesco Moio della Città di Brancaleone (RC) con deliberazione n.ro 4866 del 19/07/2013, accolglie l'invito di adesione al Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" esprimendo condivisione,all'attività e agli obiettivi legati alla difesa di irrinunciabili principi etici, religiosi, morali e giuridici.
Il Sindaco Parisi Antonio e la Giunta di Altavilal Milicia comunicano con delibera 77, in Data 18/06/2013 LA CONDIVISIONE E SOSTEGNO DEL COMUNE DI ALTAVILLA MILICIA ALLE INIZIATIVE E AGLI SCOPI DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO " NO LOMBROSO" rnSegretario Verbalizzante Fragale Francesco,PARISI ANTONINO SINDACO, PETRANCOSTA GIUSEPPE VICE SINDACO, LO BOSCO VINCENZO ASSESSORE, ROMANO ALESSIA ASSESSORE, PINELLO ROSALIA ASSESSORE
Il gruppo Ars di Taranto e il suo presidente Raffaele Sabino, nella veste di regista, sono attualmente impegnati nella realizzazione di un film ambientato negli anni 1860-1864 e che racconta la storia del «brigante» Angelo Catanese di Carosino. Nel considerare come l'attività di Ars e il suo impegno siano attualmente vicini ai motivi e ai presupposti storici e sociali che fanno da sfondo anche all'iniziativa intrapresa dal Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso", l'associazione Ars ha deciso di aderire e divenire testimonial del Comitato, facendo propria un'amara riflessione di uno dei cosiddetti «briganti» protagonisti della pellicola oggi in fase di promozione e divulgazione: "...E Patria e Legge hanno diritti e non doveri e vogliono il sangue dei figli della miseria..."
Il Sindaco Prof. Vincenzo Fratianni e la Giunta della Città di Ferrazzano (CB) con deliberazione n.ro 62 del 01/07/2013 accolgono l'invito di adesione al Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" esprimendo condivisione, all'attività e agli obiettivi che animano l'origine del Comitato Tecnico Scientifico "Ne Lombroso" in modo particolare alla restituzione dei resti trattenuti presso il Museo di Antropologia Criminale "Cesare Lombroso" di Torino o presso qualsiasi altra simile istituzione museale ad eventuali discendenti che ne abbiano fatto richiesta, o che ne faranno richiesta, nonché al paese di origine ai fini di una degna e cristiana sepoltura;
Il Sindaco Rag. Franco Pallotta e la Giunta della Città di Montecilfone (CB) con deliberazione n.ro 84 del 08/07/2013 accolgono l'invito di adesione al Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" esprimendo condivisione, all'attività e agli obiettivi che animano l'origine del Comitato Tecnico Scientifico "Ne Lombroso" in modo particolare alla restituzione dei resti trattenuti presso il Museo di Antropologia Criminale "Cesare Lombroso" di Torino o presso qualsiasi altra simile istituzione museale ad eventuali discendenti che ne abbiano fatto richiesta, o che ne faranno richiesta, nonché al paese di origine ai fini di una degna e cristiana sepoltura;rn
Il Sindaco Arch. Gianfranco De Vito e la Giunta della Città di Jacurso (CZ) con deliberazione n.ro 32 del 01/07/2013 accolgono l'invito del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" rendendosi testimonial del Comitato tecnico-scientifico “No Lombroso†e formalizzando l’adesione, al fine di dare sostegno ad ogni e qualsiasi iniziativa che si prefigga il perseguimento degli scopi meglio descritti nella parte motivazioni del deliberato;rn
Il Sindaco Giuseppe Lucente e la Giunta della Città di Tiriolo (CZ) con deliberazione n.ro 88 del 25/06/2013 accolgono l'invito del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" rendendosi testimonial del Comitato tecnico-scientifico “No Lombroso†condividendone le teorie e gli scopi;
Il Sindaco Geom. Pietro Fazio e la Giunta della Città di Feroleto Antico (CZ) con deliberazione n.ro 52 del 20/06/2013 accolgono l'invito del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso", condividendo e sostenendo le iniziative e gli scopi.
Il Sindaco dott. Mario Deonofrio e la Giunta della Città di Girifalco (CZ) con deliberazione n.ro 50 del 06/06/2013 hanno aderito algli scopi del Comitato Scientifico “No Lombrosoâ€, all'attività e agli obiettivi che ne animano l'origine, in modo particolare alla restituzione dei resti trattenuti presso il museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso†di Torino o presso qualsiasi altra simile istituzione museale ad eventuali discendenti che ne abbiano fatto richiesta, o che ne faranno richiesta, nonché al paese di origine ai fini di una degna e cristiana sepoltura; Di incaricare il Sindaco a partecipare il presente deliberato al succitato Comitato Tecnico Scientifico “No Lombrosoâ€.rn
Il Sindaco Geom.Alessandro Falvo ci comunica che la Città di Cicala ha deliberato l'adesione agli scopi del Comitato No Lombroso.
Il Sindaco dott. Luciano Di Biase e la Giunta della Città di Mirabello Sannitico (CB) con deliberazione n.ro 39 del 03/06/2013 hanno aderito algli scopi del Comitato Scientifico “no Lombroso†in modo particolare alla restituzione dei resti trattenuti presso il museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso†di Torino o presso qualsiasi altra simile istituzione museale ad eventuali discendenti che ne abbiano fatto richiesta, o che ne faranno richiesta, nonché al paese di origine ai fini di una degna e cristiana sepoltura; Di incaricare il Sindaco a partecipare il presente deliberato al succitato Comitato Tecnico Scientifico “No Lombrosoâ€.
Il Sindaco Vitaliano Papillo e la Giunta della Città di Gerocarne (VV) con deliberazione n.ro 24 del 18/06/2013 hanno condiviso la difesa degli irrinunciabili principi etici, religiosi, morali giuridici, aderendo all'iniziativa e agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso", accettando di asssumere il ruolo di "Testimonial" dello Stesso;rn
Il Sindaco Avv.Giuseppe Sagliocco e la Giunta della Città di Aversa (CE) con deliberazione n.ro 197 del 14/06/2013 hanno confermato di condividere gli scopi del Comune di Motta S. Lucia e del Comitato tecnico Scientifico" No Lombroso, e in particolare le azioni promosse dagli stessi al fine di ottenere la restituzione dei resti di Giuseppe Villella, cittadino di Motta S. Lucia, dal Museo " Cesare Lombroso" di Torino, affinchè abbiano degna sepoltura nel proprio paese natale, nonché per la restituzione delle residue , numerosissime spoglie ancora esposte presso il citato museo in quanto rivolto alla tutela ed al rispetto dei diritti umani, nel rifiuto di qualsiasi atteggiamento di discriminazione, razzismo ed offesa alla dignità umana; Di assumere il ruolo di " testimoniai" del Comitato, contribuendo a dare efficacia all'azione di quest'ultimo e forte impulso alla realizzazione dei propri scopi;
Il Sindaco Ing. Pietro Raso e la Giunta della Città di Gizzeria (CZ) con deliberazione n.ro 62 del 13/06/2013 hanno dato adesione, esprimendo condivisione e sostegno all'iniziativa del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso".rn
Il Sindaco Dott. Salvatore Di Sì, il Vicesindaco e la Giunta della Città di Stefanaconi con deliberazione n.ro 34 del 10/06/2013 hanno dato adesione, esprimendo condivisione, all'attività e agli obiettivi che animano l'origine del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" in modo particolare alla restituzione dei resti trattenuti presso il Museo di Antropologia Criminale "Cesare Lombroso" di Torino o presso qualsiasi altra simile istituzione museale ad eventuali discendenti che ne abbiano fatto richiesta, o che ne faranno richiesta, nonché al paese diorigine ai fini di una degna e cristiana sepoltura;rnDi incaricare il Sindaco a partecipare il presente deliberato al succitatornComitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" .
Il Sindaco Dott. Angelo Codagnone, il Vicesindaco e la Giunta della Città di San Giuliano del Sannio(CB) rncon deliberazione n.ro 40 del 23/05/2013 hanno dato adesione, esprimendo condivisione, all'attività e agli obiettivi che animano l'origine del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" in modo particolare alla restituzione dei resti trattenuti presso il Museo di Antropologia Criminale "Cesare Lombroso" di Torino o presso qualsiasi altra simile istituzione museale ad eventuali discendenti che ne abbiano fatto richiesta, o che ne faranno richiesta, nonché al paese dirnorigine ai fini di una degna e cristiana sepoltura;
Il Sindaco Dott. Eugenio Gallo, il Vicesindaco e la Giunta della Città di Martirano Lombardorncon delibera 38 del 3/06/2013, hanno assunto il ruolo di Testimonial del Comitato No Lombroso condividendo gli scopi del Comune di Motta S. Lucia e del Comitato Tecnico Scientifico “NornLombrosoâ€, e in particolare le azioni promosse dagli stessi al fine di ottenere la restituzione dei restirndi Giuseppe Villella, cittadino di Motta S. Lucia, dal Museo “Cesare Lombroso†di Torino affinché abbiano degna sepoltura nel proprio paese natale, nonché per la restituzione delle residue, numerosissime, spoglie ancora esposte presso il citato museo in quanto rivolto alla tutela e alrnrispetto dei diritti umani, nel rifiuto di qualsiasi atteggiamento di discriminazione, razzismo ed offesarndella dignità dell’uomo;
Il Sindaco Dott. Giovanni Paola, il Vicesindaco e la Giunta della Città di Conflenti con delibera 37 del 13/05/2013, hanno assunto il ruolo di Testimonial del Comitato No Lombroso condividendo e sostenendo l'attività e gli scopi del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" ed in particolar modo l'iniziativa volta alla restituzione dei resti mortali del cittadino di Motta S. Lucia Giuseppe Villella...
Il Sindaco Michele Rizzo e la Giunta della Città di Platania con delibera 42 del 30/05/2013, hanno assunto il ruolo di Testimonial del Comitato No Lombroso condividendo gli scopi del Comune di Motta S. Lucia e del Comitato medesimo al fine di ottenere la restituzione dei resti di Giuseppe Villella, cittadino di Motta S. Lucia, dal museo "Cesare Lombroso" di Torino affinchè abbiano degna sepoltura nel proprio paese natale, nonchè l arestituzione delle residue, numerosissime, spoglie ancora esposte presso il citato museo in quanto rivolto a tutela e al rispetto dei diritti umani, nel rifiuto di qualsiasi atteggiamento di discriminazione, razzismo ed offesa della dignità dell'uomo...
Il Sindaco Dr. Giuseppe Lacicerchia e la La Giunta della Città di Craco (MT), rncon deliberazione n.ro 39 del 28 Maggio 2013,hanno Approvato: Condivisione ernsostegno all'iniziativa e agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso",rnaccettando di assumere il ruolo di Testimonial del Comitato.
Il Sindaco Vincenzo Tamburi e la La Giunta della Città di San Basile, con deliberazione n.ro 45 del 30 Aprile 2013,hanno Approvato: Condivisione e sostegno all'iniziativa e agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" e del Comune di Santa Lucia e di assumere il ruolo di Testimonial del Comitato, contribuendo a dare efficacia all'azione di quest'ultimo e forte impulso alla realizzazione dei propri scopi.
Il Sindaco Dott. Giuseppe Aieta e la La Giunta della Città di Cetraro, con deliberazione n.ro 54 del 8 Maggio 2013,hanno Approvato: Condivisione e sostegno alle iniziative del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" Considerato che la Città di Cetraro promuove, per Statuto, ogni iniziativa a difesa della dignità dell'uomo e contro ogni forma di razzismo o discriminazione; Che la Giunta Comunale condivide gli obiettivi che animano l'origine e l'attività del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso", in particolar modo l'iniziativa volta alla restituzione dei resti mortali, trattenuti presso il Museo Cesare Lombroso con sede in Torino, del cittadino calabrese di Motta Santa Lucia, Giuseppe Villella, il cui cranio è esposto con evidenza nel suddetto Museo "Lombroso" , additato quale prototipo del «delinquente per natura» a persistente danno della Calabria e dei suoi cittadini. Ritenuto di dover far proprie le istanze del prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci presso il Ministro dell 'Interno, anch'esse rivolte al raggiungi mento degli scopi del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso; delibera di manifestare sostegno agli scopi di cui sopra, legati alla difesa di irrinunciabili principi etici, religiosi, morali e giuridici, ritenendo di condividere l'adesione all'iniziativa in oggetto.
l Sindaco Sig. Maurizio De Nisi e la La Giunta della Città di Filadelfia, con deliberazione n.ro 23 del 4 Maggio 2013,hanno Approvato: 1. di condividere gli scopi del Comune di Motta S. Lucia e del Comitato TecnicornScientifico “No Lombrosoâ€, e in particolare le azioni promosse dagli stessi al fine di ottenere la restituzione dei resti di Giuseppe Villella, cittadino di Motta S. Lucia, dal Museo “Cesare Lombroso†di Torino affinché abbiano degna sepolturarnnel proprio paese natale, nonché per la restituzione delle residue, numerosissime, spoglie ancora esposte presso il citato museo in quanto rivolto alla tutela e al rispetto dei diritti umani, nel rifiuto di qualsiasi atteggiamento di discriminazione, razzismo ed offesa della dignità dell’uomo; 2. di dare atto che la presente deliberazione non comporta alcun onere di spesa perrnl’Ente Comune; 3. di dare al presente atto deliberativo, con separata votazione unanime, immediata esecutività ai sensi dell’articolo 134, comma 4, del TUEL, approvato con D. Lgs 267/2000 e successive modifiche ed integrazioni.
Il Sindaco Avv. Antonella Bartucca e la La Giunta della Città di Francavilla Angitola, con deliberazione n.ro 21 dell'11 Aprile 2013,hanno approvato : Di aderire, esprimendo condivisione, all'attività e agli obiettivi che animano l'origine del Comitato Scientificorn" No Lombroso " in modo particolare alla restituzione dei resti trattenuti presso ii Museo di Antropologia Criminale " Cesare Lombroso " di Torino o presso qualsiasi altra simile istituzione museale ad eventuali discendenti che ne abbiano fatta richiesta, o che ne faranno richiesta, nonché al paese di origine ai fini di unarndegna e cristiana sepoltura;rnDi incaricare il Sindaco a partecipare il presente Deliberato al succitato Comitato Tecnico Scientifico " No Lombroso " ;rnDi dichiarare, ad unanimità di voti, il presente atto immediatamente esecutivo.
La Giunta della Città di Acquaformosa, con deliberazione n.ro 6 del 18 Marzo 2013,ha approvato : Condivisione e sostegno alla iniziativa e agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" e del Comune di Motta Santa Lucia. IL Sindaco Giovanni Manoccio e la Giunta.
Il Consiglio Comunale di Napoli, con deliberazione del 14 Marzo 2013,ha approvato all'Unanimità la mozione di Condivisione e sostegno alla iniziativa e agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso". Proponente il Presidente del Consiglio Domenico Palmieri, mozioni di Davide Lebro e Marco Esposito.
La Giunta della Città di Lamezia Terme, con deliberazione n.ro 78 del 22 Febbraio 2013,ha approvato : Condivisione e sostegno alla iniziativa e agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" e del Comune di Motta Santa Lucia. IL Sindaco Giovanni Speranza e la Giunta.
Roberto Schena, 58 anni nato a MIlano, giornalista, prima collaboratore de il Giornale diretto da Indro Montanelli, poi redattore del quotidiano l'Indipendente, diretto da Vittorio Feltri. E' nel gruppo giornalistico del quotidiano la Padania, organo della Lega Nord, fin dalla fondazione nel 1997, per il quale esegue grandi inchieste, riguardanti anche il Sud. Come caporedattore è stato responsabiile di vari settori. Si dimette dal quodidiano nel marzo del 2012. E' autore di "Pio XII santo?", ed. Croce, inchiesta sulle compromissioni del mondo cattolico con l'Italia di Mussolini e la Germania di Hitler. Roberto Schena, Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice: “ Ho visitato di recente, per la prima volta, il “Museo Cesare Lombroso†di Torino, illustrazione di un vero e proprio percorso infelice di un ramo della scienza che, sul finire del XIX secolo, scopre e studia la criminologia, le ragioni del delinquere in modo più o meno grave. L'epoca, assegna volentieri ad anarchici, omosessuali, emarginati, poveracci e vagabondi, il titolo di “delinquenteâ€. Cesare Lombroso vi aggiungerà , di suo, “atavicoâ€, o “natoâ€, ricevendo i complimenti vivissimi del mondo accademico, delle pubbliche autorità , dei ceti benestanti, i quali evidentemente s'aspettavano una simile legittimazione. Ho notato che le spiegazioni evitano di ragguagliare circa la provenienza delle decine di teschi numerati che “arredano†letteralmente le pareti della sala grande, almeno io non le ho viste. A quanto pare, sono tutti o di “briganti†o di soldati dell'esercito borbonico, non saprei dire se la numerazione corrisponde poi a un nome e a un cognome, se sia possibile ricostruire, grazie a quella, brandelli di vita appartenenti a quei poveri resti.L'esposizione di tanti teschi è una semplice riproduzione dell'ambiente di lavoro di Cesare Lombroso, ritenuto il fondatore per eccellenza (sicuramente in Italia) della criminologia. Di per sé non è di alcuna utilità scientifica, non spiega nulla. E' solo una curiosità . Ed è piuttosto macabra. Sembra infatti l'esposizione di teste appartenenti ai vinti in battaglia. Ricorda antiche, barbare usanze, tra l'altro non infrequenti durante le rappresaglie dell'esercito italiano, nella lotta al brigantaggio meridionale, subito dopo la proclamazione dell'Unità d'Italia. Non c'è da stupirsi se tale esposizione suoni offensiva per la memoria di coloro che combatterono, a torto o a ragione, certo legittimamente, contro l'invasione voluta e finanziata dal Regno di Sardegna. C'è da domandarsi come mai tanti resti umani non siano collocati più idoneamente in un mausoleo ad hoc, in un apposito ossario nei pressi di Napoli o di Gaeta, dove fu combattuta l'ultima battaglia contro il Regno dei Borbone, soluzione adottata per esempio a Villafranca di Verona, in ricordo della battaglia di Custoza. Sicuramente, una soluzione di questo tipo aiuterebbe meglio a riflettere sulla storia del Paese.Nel museo Lombroso, solamente un teschio ha un nome, quello del brigante Giuseppe Villella. Staziona sulla scrivania appartenuta allo scienziato positivista, quasi fosse, al pari degli altri, un trofeo, anzi, il maggiore. Da quel povero resto mortale, Lombroso ha tratto la sua serie di conclusioni sbagliatissime sul "delinquente nato", tanto che l'esposizione torinese potrebbe essere definita, per ammissione degli stessi allestitori, "il museo degli errori", più ancora che degli orrori. E' pur vero che la scienza procede correggendosi in continuazione e che dai tempi del Lombroso d'acqua n'è passata sotto i ponti, per cui sembra proprio questa la ragione didattica autentica a tenere in piedi il museo: mostrare un percorso storico di sbagli. L'allestimento potrebbe essere considerato, nella migliore delle ipotesi, un'illustrazione, alla Karl Popper, di come la scienza indaghi la realtà compiendo goffi tentativi, salvo accorgersi degli errori.Sono in mostra oggetti di un certo interesse storico-criminologico, come i lavori realizzati da detenuti e malati mentali, le loro disperate iscrizioni, i graffiti testimoni di un universo penitenziario superato da tempo. Il segmento dedicato all'arte povera è particolarmente apprezzabile. Ma nel complesso se ne ricava la sensazione di un museo carente di pedagogia, forse è solo l'inizio, l'embrione di un museo criminologico come deve essere effettivamente pensato, considerando oltretutto che Lombroso è sì conosciuto agli accademici di tutto il mondo, ma non era certo l'unica indiscussa autorità in materia.Credo che se lo stato italiano avesse qualche euro da dedicare alla cultura, potrebbe concepire qualcosa di meglio. Purtroppo, le istituzioni vanno avanti con i mezzi che hanno a disposizione e quelli che vediamo sono i risultati. Come far capire che il Villella fu a suo modo un eroe ed è alquanto riduttivo trattarlo al pari di una cavia? Che quei soldati combatterono per un civilissimo stato, una civilissima casa regnante? Che molte delle teorie e degli atteggiamenti lombrosiani sono dovuti alla ricerca del consenso, degli onori, dei premi, del credito internazionale e nulla c'entrano con la ricerca seria? Gli stessi studiosi del Lombroso ammettono come lo scienziato occultasse le risultanze degli studi e degli esperimenti in contraddizione o non coerenti con le sue stupefacenti teorie.Villella morì in carcere a 70 anni molto acciaccato, malato di tisi, scorbuto e tifo. Immaginiamo le condizioni di detenzione dell'epoca. Lombroso, invece di perorare la grazia per un disgraziato simile, come avrebbe potuto e dovuto uno scienziato del suo pari, ritenuto a suo tempo un “luminareâ€, lo descrive «ipocrita, astuto, taciturno, cute scura, scarsa e grigia barba, folti i sopraccigli e i capelli ». Alla sua morte, gli fa l'autopsia ricavandone teoremi strampalati sulle origini fisiologiche della tendenza a delinquere. Anche le famose maschere di cera riproducenti il volto di detenuti, esposte nella sala dei teschi, Lombroso le aveva fatte passare per maschere di "grandi criminali", in realtà sono ritratti di poveracci morti in carcere quasi tutti giovanissimi, fra i 20 e i 30 anni, non si sa per quale motivo. Certo l'assistenza al carcerato non doveva essere delle migliori a quei tempi. Invece di denunciare e ottenere migliori condizioni di vita per il detenuto, i luminari del tempo si limitavano a ricavarne l'impronta del viso per scoprire eventuali conferme alle teorie “innatiste†tanto gradite ai ceti aristocratici di quel tempo, i quali vi scorgevano la conferma della loro attitudine alla supremazia sociale.
La Giunta dell'Amministrazione Provinciale di Catanzaro,con deliberazione n.ro 20 dell'11 Gen.2013,rnha approvato: Condivisione e sostegno alla iniziativa e agli scopi del Comitato Tecnico Scientificorn"No Lombroso" e del Comune di Motta Santa Lucia. IL presidente Wanda Ferro,il Vicepresidente Maurizio Vento e gli Assessori, Michelangelo Ciurleo,rnRoberto Costanzo, Salvatore Garito, Alessandro Isabella, Giacomo Matacera, Nicolantonio Montepaone,rnSergio Polisicchio.
Domenico (Mimmo) Gangemi, nato a S. Cristina d'Aspromonte (RC) il 19.10.1950 , ingegnere, è autore di numerosi romanzi di grande successo tra cui: Il passo del cordaio (Il sole 24 ore, 2002), Il giudice meschino (Einaudi, 2009), La signora di Ellis Island (Einaudi 2011), Il patto del giudice (Garzanti 2013). Gangemi collabora con La Stampa in - commenti alla cronaca e pagina della cultura e con testate locali, ha una rubrica in Calabria on web, sito ufficiale del Consiglio regionale, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice: Meritano sepoltura Villella e i macabri reperti esposti nel museo degli orrori di Lombroso. Merita sepoltura lo stesso museo, per l’inconsistenza dottrinale. E merita oblio il medico folle che ha impresso sui meridionali il marchio a fuoco di un discredito e di un razzismo basati su niente. Bisogna cancellarne la memoria, anche eliminando le strade a lui intitolate, persino nel Sud Italia. Lo immagino anima irrequieta e incacchiato di brutto, il povero Villella, con il cranio sezionato e scoperchiato nella calotta, smontato e rimontato, portato in giro per conferenze, se è vero che in certe notti di calma i suoi sbuffi infastiditi diventano raffiche di un vento improvviso e violento, simile a quello innaturale che si solleva dopo un terremoto dalle viscere della terra, e il suo spirito si aggira soffio caldo e tempestoso per le vie del paese e riesce a scuotere la campana grande della chiesa di S. Lucia finché il batacchio scandisce lento e lugubre il suono del mortorio mancato al suo trapasso. Terribile la sua rabbia specialmente la notte del 16 agosto e fu all’alba del giorno seguente, nel 1864, che Lombroso, nel laboratorio di Pavia, ne decapitò il corpo. Un vecchio decrepito, raggrinzito più dei pomodori seccati al sole e con lo sguardo non più del mondo, mi sussurra dentro un fiato, con un alito di voce, che a memoria sua, del padre e del nonno, mai Villella ha mancato quell’appuntamento: nel borgo si avverte un battito d’ali, insistito, potente, e niente che lo generi; è il tentativo del brigante, imprigionato alla terra ma proteso al Cielo, di librarsi in volo, anima finalmente libera; non ci riuscirà finché, come la crozza, il teschio, della canzone siciliana, dovrà lamentare “muria senz’un toccu di campaniâ€, finché non lo accoglierà una terra consacrata. Poi, brigante… Sembra che non lo sia stato. Né nella accezione di tagliagole dedito al delitto. Né come resistente agli invasori – che furono i più, sebbene la storia, sempre coniata dai vincitori, continui scientemente a ignorarlo – in una guerriglia per fedeltà alla patria perduta, spesso sotto gli ordini di ufficiali del disciolto esercito borbonico. A me piace però immaginarlo un brigante sanguigno che ha piantato con soddisfazione rabbiosa il coltellaccio nella gola a carnefici in divisa comandati dal generale Cialdini – scampati alla giustizia terrena ma che avranno già passato primo, secondo grado e Cassazione di quella divina e saranno con la pala a rivoltare e attizzare la brace per l’eternità in un infimo girone dell’inferno, per aver sterminato migliaia di innocenti e distrutto interi paesi solo indiziati di dare asilo e protezione alle bande combattenti. Ci ha pensato la scienza oltraggiata, che sa anche essere burlona, a perpetrare la vendetta di Villella su Lombroso, quando, morto il luminare del nulla, gli allievi riservarono a lui lo stesso trattamento subito da tanti Villella e allibirono appena dalla conformazione cranica si dice sia emerso che possedeva la fossetta occipitale mediana del delinquente per nascita e che era affetto da cretinismo perpetuo. Leggenda vuole che, in quel mattino d’ottobre del 1909, risuonò una sghignazzata, alta, beffarda e con un’eco interminabile. Sovrastò ogni rumore terreno, frantumando l’aria quieta e sonnecchiante del laboratorio. Di chi poté essere, se non di Villella?
MDL (Memory, Diffusion, Language) è un’associazione di liberi professionisti napoletani, nata a Napoli circa tre anni fa, la cui missione è quella di promuovere la conoscenza e la valorizzazione di aspetti anche poco noti della cultura napoletana. Senza scopo di lucro, essa persegue esclusivamente finalità di conoscenza, diffusione, valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale del territorio e del paesaggio di Napoli, inteso anche in relazione a quello nazionale, europeo ed extraeuropeo. L'Associazione è oggi impegnata in un progetto di rilievo e catalogazione delle edicole religiose che a Napoli sono numerosissime e diversissime tra loro, per materiali, fogge e colori, rappresentando, nella loro poliedricità , un patrimonio artistico di valore internazionale, a torto ritenuto "minore", di cui si vuol diffondere la conoscenza in sinergia con altre associazioni sensibili al tema. MDL è contraria all’apertura del Museo dedicato a Cesare Lombroso, a Torino, coerentemente con la propria missione di ricerca culturale di alto valore etico. Pertanto ha deciso di aderire al Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso e diventarne testimonial. Il suo presidente, Prof. Arch. Lorenza Lanzetta, ne espone le motivazioni come segue: 1)- il Museo è concepito in modo da esaltare la figura di Cesare Lombroso e non sottolinea i risvolti razzisti che le sue teorie hanno avuto nel tempo. 2)- non fornisce un quadro completo dell’opera di Lombroso che studiò pure il ‘cretinismo’ a quei tempi largamente diffuso in Lombardia. Si trattava di una grave patologia dovuta all’alimentazione carente di iodio, caratterizzata da ritardo mentale e scarso sviluppo psichico. Ovviamente, di questo nel percorso espositivo del Museo non c’è traccia. Del ‘delinquente meridionale’ sì. 3)- la sua riapertura ha richiesto l’impiego di risorse pubbliche ingenti, diversamente e più utilmente utilizzabili per la valorizzazione del nostro patrimonio culturale che troppo spesso cade in rovina per cronica mancanza di fondi. 4)- le teorie lombrosiane hanno favorito lo sviluppo del senso di minorità nelle popolazioni meridionali, ad oggi ancora non consapevoli del valore del patrimonio artistico-storico-culturale e delle risorse in senso lato presenti sui loro territori.No, decisamente di quel Museo degli orrori e degli errori non sentivamo l’esigenza! MDL preferisce e promuove tradizione e tutto ciò che è di sostegno alla vita.
Il Sindaco di Bianchi Francesco Prof. Villella e l'Assessore alla Cultura Pasquale Prof. Taverna ci comunicano la delibera di Giunta della Città di Bianchi di adesione agli scopi del comitato NoLombroso,-Condivisione e sostegno del Comune di Bianchi (Cs) alle iniziative ed agli scopi del Comitato Scientifico "No Lombroso"-(vedi testo delibera nella sezione press)rnrnrn
Domenico Mangone (Cariati 08/09/1963), avvocato, già Assessore Personale,Organizzazionee Polizia municipale Comune Torino (TO) e attualmente consigliere di maggioranza è Membro Testimonial del Comitato No Lombroso. Domenico Mangone ha protocollato e sostenuto la seguente mozione del Comitato No Lombroso che il giorno 14(01/2013 è stata approvata dalla maggioranza del Consiglio Comunale Torinese. Il dispositivo finale prevede l’impegno da parte dell’Amminstrazione Comunale di Torino a promuovere ogni utile azione per la restituzione dei resti di Giuseppe Villella esposti presso il museo Cesare Lombroso di Torino. MOZIONE SULLA NECESSITA' DELLA LEGITTIMA, ETICA E CRISTIANA SEPOLTURA DELLE SPOGLIE TRATTENUTE NEL MUSEO "LOMBROSO" DI TORINO - IL CONSIGLIO COMUNALE DI TORINOrnpremesso che: - in data 27 novembre 2009, in via Pietro Giuria, n.15, presso il polo museale facente capo alla Università degli Studi di Torino, è avvenuta la riapertura del Museo di Antropologia Criminale "Cesare Lombroso"; - il Museo trae origine dalla collezione privata che Cesare Lombroso allestì procedendo, per anni, a scorticare cadaveri, mozzare e sezionare teste, effettuare i più orripilanti interventi su individui ritenuti criminali, malati di mente, omosessuali e prostitute unicamente per le misure di parti del cranio e del corpo;rnil Museo contiene una raccolta di ben 904 crani, oltre a scheletri, cervelli e macabri oggetti tra cui maschere in cera, calchi in gesso, foto di volti di individui, anche di fanciulli, con precise etichette di condotte sociali devianti, riportanti scrupolosamente anche il luogo di nascita del soggetto esposto;- tenuto conto chernl'attività e la produzione bibliografica di Cesare Lombroso (all'anagrafe Marco Ezechia Lombroso – Verona 6 novembre 1835-Torino 19 ottobre 1909) è interamente permeata dall'idea di razzismo scientifico, di cui il medico veronese è stato capostipite, con teorie che accostano le caratteristiche fisiche degli individui ai difetti mentali e ai comportamenti criminali e che hanno costituito la piattaforma ideologica del razzismo di matrice nazista;- le teorie aberranti del Lombroso e dei suoi seguaci, nel periodo post-unitario, contribuirono a pregiudicare la matrice unitaria e la coesione nazionale, ossia un equilibrato sviluppo del Paese, applicando malevolmente all'interno della nazione i teoremi sulle presunte inferiorità razziali; constatato chernesistono da secoli irrinunciabili valori umani, morali e religiosi, patrimonio acquisito della nostra civiltà , a difesa della dignità dei defunti, nonché disposizioni e principi di diritto, accolti dall'intera comunità internazionale, che tutelano la dignità dell'uomo e il rispetto dovuto ai suoi resti mortali;- la finalità dichiarata della riapertura del Museo, con l'esposizione conseguenziale di resti umani, potrebbe risultare non conforme tanto agli uni valori quanto agli altri principi;- preso atto che un crescente movimento d'opinione testimoniato da intere cittadinanze e svariati rappresentanti del mondo della cultura, condensato nel Comitato Tecnico Scientifico “No Lombrosoâ€, ritiene doveroso eticamente, cristianamente e da consolidata civiltà giuridica procedere alla sepoltura dei resti tuttora trattenuti, senza alcuno scopo scientifico, nel Museo “Cesare Lombrosoâ€, oltre a provvedere a studiare tutte le più utili modificazioni nominali e sostanziali che possano consentire alla stessa istituzione una accettabile attività ;rnconsiderato che quanto fin qui esposto implica, per tutte le forze sociali e politiche, la ineludibile necessità di agire con la massima consapevolezza e responsabilità , al fine di restituire la giusta tutela alla pietas verso i defunti, nonché dignità a resti mortali che per il nostro patrimonio etico, culturale e giuridico sono sacri e inviolabili in quanto ovunque si nasca e si cresca si rimane sempre parte della famiglia umana;- IL CONSIGLIO COMUNALE impegna il Sindaco e l'Amministrazione Comunale a promuovere ogni iniziativa che rientri nelle proprie competenze, affinché si giunga alla restituzione delle spoglie trattenute nel Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso†di Torino ai discendenti o Amministrazioni Comunali di origine che ne avessero fatto richiesta, ovvero, per i resti incogniti, che nessuno può reclamare, accogliere la disponibilità manifestata da don Antonio Loffredo, parroco del Rione Sanità di Napoli, affinché tali resti vengano inumati nel Cimitero delle Fontanelle di Napoli, altresì luogo di asilo dei perduti per eccellenza.rn
Eugenio Bennato non è solo un cantautore tra i più conosciuti ed amati dal pubblico, egli è soprattutto un emblema della sintesi musicale mediterranea che, partendo dall’epicentro partenopeo, egli fa pulsare ed allargare fino a coprire tutta l’Europa ed oltre. La sua musica è sicuramente influenzata dalla passione per la fisica, disciplina in cui si laurea giovanissimo presso la Federico II di Napoli. Lo si comprende proprio seguendo il suo progredire musicale fatto di costante ricerca di assonanze e ritmi, patrimonio di tutti i popoli mediterranei, e che egli via via perfeziona ed amalgama, con precisione matematica. La sua storia artistica è un crescendo continuo di successi, a partire dal suo brillante esordio con La Nuova Compagnia di Canto Popolare (1969), di Musicanova (1976),dalla composizione della Colonna Sonora l’Eredità della Priora di Carlo Alianello e La Stanza dello Scirocco, fino a i successi commerciali di Sole Sole e le Città del Mare ( con il fratello Edoardo). Nel 1998, fonda il movimento Taranta Power, spingendo così la sua sperimentazione musicale verso orizzonti prima impensabili e coinvolgendo con grande successo tutta l’Europa dell’est fino a Tallin, ad Ovest USA, Canada ed Argentina e a Sud il Nord Africa. Sempre ed ovunque il “leit motiv†del suo progetto restava e resta quello di far conoscere i balli Popolari del Sud Italia, la sua storia, i suoi dolori, le sue gioie e le sue speranze. Con Eugenio Bennato i Briganti del Sud tornano a nuova vita, non eroi ma semplici uomini e donne che con la loro testimonianza hanno permesso, nella buona e cattiva sorte, di mantenere alta la Dignità delle genti del Sud Italia…un amore, quello di Eugenio per la sua terra, che lo travolge quotidianamente e che egli offre a tutti noi con la semplicità di un fanciullo. Eugenio Bennato, membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dice: “Alla chiusura dell'orrido museo Lombroso dovrebbero essere più interessati i miei amici intellettuali e artisti del Nord, i musicisti della musica occitana, i discepoli della poesia di Fabrizio De André, i giovani che scendono al sud nelle feste popolari e vivono la musica come abbattimento dei pregiudizi e delle frontiere. L'ignoranza non può avere un museo, loro lo sanno, e saranno loro a intervenire. Quando questo avverrà , sarà una grande festa per la civiltà e per l'unità di tutti gli italiani.†Eugenio Bennato
Emilia Urso Anfuso, giornalista indipendente, si occupa di Politica e inchieste. Ha fondato – nel 2006 – la testata indipendente di Politica, Inchieste, Cronaca e Cultura www.gliscomunicati.it di cui è Direttore. Collabora con altre testate. Ideatrice e Presidente – dal 2009 – del Movimento Nazionale apartitico “NoiNazione†www.noinazione.it a sostegno dei diritti civili. Attivista politica indipendente: sue molte campagne nazionali contro la pedofilia, la violenza contro le donne, i diritti civili. Ha pubblicato nel 2009 la trilogia “Giuro di dire la verità , tutta la verità , nient’altro che la verità †Una ampia raccolta di articoli pubblicati su varie testate che affrontano diversi temi socio politici. Emilia Urso Anfuso, Testimonial del Comitato No LOmbroso ci dice: “E’ difficile collocare “Cesare†Lombroso – il cui vero nome era Marco Ezechia, nome che decise di cambiare in età adulta †totalmente nel settore dei “non giusti†e questo “grazie†al fatto che ancora oggi sono molte le persone che, accademica mente, prendono a modello le metodiche pseudoscientifiche anche se a livello puramente teorico. Il Lombroso divide, in ogni caso. Divide gli animi e le convinzioni. Se è pur vero che a lui dobbiamo l’approccio inziale della moderna criminologia, non è possibile dimenticare come le sue “convinzioni scientifiche†abbiano mietuto vittime persino a volte del tutto innocenti. Il cosiddetto “criminale per nascita†del Lombroso è un tema ancor oggi dibattuto in alcuni ambienti accademici e ci si augura che non sia mai più applicato come metodica discriminatoria, pena l’attuazione del più alto livello di vessazione e negazione dei diritti umani. Rendere “sacro†il lavoro del Lombroso attraverso qualsiasi progetto stabile di memoria – vedi il Museo “Lombroso†dell’Università di Torino – è a mio parere l’atto più criminale che possa essere inflitto all’umanità , in considerazione anche del fatto che appare come una possibile minaccia di future riprese in considerazione delle metodiche di “selezione della specie†attraverso lo studio morfologico. Aberrante a dir poco. Peccato poi, che poco si evidenzi come, alla mor e del Lombroso l’esame autoptico compiuto sui suoi resti, evidenziò – attraverso l’analisi del suo stesso cranio – come egli fosse affetto da…Cretinismo. A conferma del fatto che, l’aguzzino era egli stesso non del tutto capace di intendere e di volere se non addirittura affetto da una forma di ritardo mentale…
Il Sindaco di Bari Emiliano dott. Michele ci comunica la delibera di Giunta della Città di Bari di adesione agli scopi del comitato No Lombroso il giorno 26/10/2012.rnrnC O M UN E D I BARI, DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE, SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 2012, DELIBERA N.603, O G G E T T O, ADESIONE ALLE INIZIATIVE DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO NO LOMBROSO"rn(vedi testo delibera nella sezione press)
Mario Occhiuto, attuale Sindaco di Cosenza, Nasce nel 1964 e si laurea in architettura a Firenze.Brillante la sua carriera professionale che lo porta in breve alle massime espressioni dal progetto architettonico ed urbano al progetto ambientale e paesaggistico, fino all’arredamento ed al design puro. Partecipa al dibattito contemporaneo attraverso convegni, mostre e pubblicazioni di rilievo nazionale e internazionale sui diversi temi della architettura, con particolare interesse verso la sostenibilità , lo sviluppo urbano, la valorizzazione del paesaggio e la tutela dei beni culturali.E‘ stato curatore delle mostre: “Visioni Italiane. Architettura e design verso un ambiente sostenibile", Pechino 2006, "Sustainable Cities in Italian Style"e "Il Giardino all'italiana. Architettura di emozioni", entrambe presso l’Expo Universale di Shanghai 2010,"La Protezione dell'Ambiente in Cina", Roma 2010.Ha inoltre al suo attivo diverse pubblicazioni quali: Verso la città sostenibile. L'Esperienza cinese di Huai Rou, Electa 2007 (con F. Butera); La città accessibile, Alinea Ed., Firenze 1991 (con B. Lentini).È stato componente del Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Ambientali presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e membro del Comitato Tecnico Scientifico per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Ministero dei Beni e le Attività Culturali.rnMembro dell'Unità Tecnica Operativa per i Balcani, istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per la ricostruzione dei paesi dell'area balcanica. E‘ Professore incaricato nella Facoltà di Ingegneria presso l'Università della Calabria e p residente dell'Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Cosenza.E' menzionato nel Winning Italy 2010. Ha ricevuto il Premio Nazionale Laurentius 2010, il Premio “Calabresi nel mondo del lavoro 2010â€, il China Trader Award 2008. Mario Occhiuto é membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso in qualità di cittadino del mondo, calabrese, e Sindaco di Cosenza, per sostenere una battaglia a difesa della dignità dei popoli del Mezzogiorno, in particolare della gente calabrese e del Sud Italia, vittime delle teorie razziste e degli accanimenti etnici di cui si rese artefice Cesare Lombroso.
L'Amministrazione Comunale di Aprigliano (CS) comunica di aver deliberato in Consiglio Comunale all'unanimità l'adesione agli scopi del comitato No Lombroso il giorno 12/06/2012.
Il prof. Gino Cesare Gasbarrone ci comunica che il Comune di Sonnino (LT) è Testimonial del nostro Comitato per effetto della delibera del 20 dicembre 2010, quando egli era Sindaco della Città : Vista la nota del Comitato „No Lombroso“ a noi pervenuta il 1/12/2010 prot. 11516 nella quale si sensibilizzavano le Amministrazioni interessate ad intervenire al fine di rispettare la dignità dell’essere umano;rnRitenuto che è condivisibile il principio per il rispetto in particolare verso chi non ha avuto una degna sepoltura dopo la sua morte;rnConsiderato che è doveroso riportare le spoglie o ciò che resta del nostro concittadino, vissuto nell‘800 e conosciut come brigante Gasparone, che sono state nei tempi passati oggetto di studi scientifici e attualmente risultano far parte di un museo di Torino;rnEvidenziata la volontà dell‘Amministrazione di recuperare le residue spoglie trattenute a Torino del Sonninese Gasbarrone Antonio meglio noto all’epoca come Capobanda nello Stato Pontificio;rnVisto l’esito della votazione palese espressa per alzata di mano con il seguente risultato:rnrnPresenti n.13rnVotanti n.13rnAstenuti nessunornVoti favorevoli n.13rnVoti contrari nessunornrnDeliberarnrn1) Di dare mandato al Sindaco perchè metta in atto tutte le iniziative necessarie per riportare a Sonnino i resti di „Gasparone“ e qualunque altro oggetto che gli appartenga.
L'Amministrazione Comunale di Botricello, attraverso il Gruppo Consiliare di maggioranza "Botricello nel cuore", comunica di aver deliberato in Giunta Comunale l'adesione agli scopi del comitato No Lombroso il giorno 19/06/2012, punto 6 del documento.
Il Sindaco Giuseppe Amelio comunica che in data 8 giugno 2012 è stata deliberata l'adesione del Comune di Sellia Marina (CZ) agli scopi del Comitato Tecnico-Scientifico No Lombroso.rn
Il Sindaco Antonio Martone comunica con delibera n.46 del 23/05/2012 l'adesione del Comune di Rogeno (LC) agli scopi del Comitato Tecnico-Scientifico No Lombroso".
Il Sindaco Giuseppe Pitaro ci comunica che il Comune di Torre Ruggiero ha aderito al Comitato No Lombroso (8 giugno 2012).
Il Sindaco Sig.ra Cristina Bartesaghi comunica con atto prot. n.4541 del 12/06/2012 l'adesione del Comune di Abbadia Lariana (LC) agli scopi del Comitato Tecnico-Scientifico No Lombroso".
Il Comune di San Giovanni in Fiore ha aderito al Comitato No Lombroso con voto unanime il giorno 11 giugno 2012. rn
L’Altra Napoli è un’Associazione Onlus, fondata nell’ottobre del 2005 da un gruppo di napoletani che vivono altrove ma che si sentono “napoletani dentroâ€, decisi ad impegnarsi in prima persona nel rilancio della città perché convinti che sia possibile aiutare Napoli a ritrovare la sua dignità . Attualmente l’associazione conta circa 1000 soci, rappresentativi di ogni classe sociale, manager, professionisti, imprenditori, e semplici cittadini, tutti con un unico grande sentimento, la voglia di riscatto per la propria città . L’Associazione ha tre obiettivi: Ideare e sviluppare in prima persona progetti di riqualificazione urbanistica e di aggregazione sociale in una delle aree maggiormente degradate di Napoli – il Rione Sanità - con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei residenti, avviando nuove opportunità di sviluppo e di occupazione;Stimolare l’impegno civile di un numero crescente di cittadini, scuotendo le loro coscienze e alimentando con ricerche e convegni il dibattito sui principali temi per lo sviluppo della città (legalità , riqualificazione urbanistica, la “risorsa mareâ€, ecc.); Sensibilizzare l’opinione pubblica nazionale sull’importanza della questione-Napoli, e sollecitare le istituzioni locali e nazionali affinché adottino misure specifiche per il ripristino delle normali condizioni di legalità e per il rilancio economico e sociale della città . L’Altra Napoli Onlus (www.altranapoli.it) è impegnata dal 2006 in un grande progetto di riqualificazione urbanistica, artistica e sociale del Rione Sanità , considerato una vera e propria periferia all’interno del centro storico di Napoli. L’Associazione L’Altra Napoli ONLUS, membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci comunica: Riteniamo che la sepoltura dei resti mortali, inutilmente esposti al Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombrosoâ€, sia un atto dovuto che segna il confine tra la civiltà e la barbarie. La morte rende tutti uguali e liberi, come il grande Totò insegna… Chiediamo quindi di restituire finalmente pace a chi, dopo secoli, attende ancora di veder riconosciuto l’estremo diritto alla sepoltura. Il nostro appello mira a che le spoglie martoriate vengano restituite ai propri cari affinché possano provvedere alla loro degna collocazione, mentre per i resti “incognitiâ€, privi di reclamo, sosteniamo la proposta avanzata dal parroco del Rione Sanità padre Antonio Loffredo: inumarli nel Cimitero delle Fontanelle di Napoli, asilo dei perduti per eccellenza.
Il Sindaco Sicilia Antonio ed il Vicesindaco Domenico Vulcano comunicano che Il Comune di Crucoli(KR) ha aderito al Comitato No Lombroso con delibera n. 30 del 22 maggio 2012.
Il Comitato di Promozione Culturale Calabrese, Calabresi di Parma, aderisce alla richiesta del Comitato “No lombrosoâ€, ne condivide, la motivazione e le finalità e chiede che venga posto fine a questo scempio iniziatore delle teorie razziste e fasciste che tanto danno hanno arrecato al nostro paese. Il museo va chiuso, le spoglie restituite ai comuni di appartenenza i quali provvederanno a degna sepoltura. Offende altresì la memoria storica dei tanti calabresi che hanno combattuto nel risorgimento, nelle guerre mondiali e nella guerra di resistenza.Proprio in Piemonte operò uno dei primi raggruppamenti partigiani di origine calabrese, denominato in seguito “Italo Rossi†e che fu la prima brigata che entrò nella Torino liberata in onore della famiglia Francesco, Italo, Bruno e il padre Oreste Rossi. Oreste Rossi cadde fucilato da un plotone d’esecuzione a Castagneto Po a Torino (medaglia d’argento al valore militare). Italo fu insignito della medaglia d’oro al valore militare alla memoria. In suo onore fu soprannominata una divisione della I brigata Matteotti, la “Italo Rossiâ€.rnrnIl Coordinatore dell'Associazione ; Dott. Raffaele D'Angelo
rp- A42- N. 278 –nonl Reggio Calabria, 10.05.2012 +++ -uscr Su mozione dell'on. Giuseppe Giordano:rnIl Consiglio regionale della Calabria, a conclusione della seduta odierna, ha approvato, tra l’altro, una mozione con cui “impegna il Presidente e la Giunta regionale a promuovere ogni iniziativa che rientri nelle loro competenze, anche accogliendo e sostenendo moralmente il Comitato No Lombroso, affinché si giunga alla restituzione delle spoglie trattenute nel Museo di Antropologia Criminale Cesare Lombroso di Torino ai discendenti o Amministrazioni comunali di origine che ne avessero fatto richiesta, ovvero, per i resti incogniti, che nessuno può reclamare, accogliere la disponibilità manifestata da don Antonio Loffredo, parroco del Rione Sanità di Napoli, affinché tali resti vengano inumati nel Cimitero delle Fontanelle di Napoli, altresì luogo di asilo dei perduti per eccellenzaâ€. La mozione, in particolare, sottolinea che “la Giunta Comunale di Motta Santa Lucia (Cz) ha adottato da tempo un deliberato con cui si dà mandato al sindaco, avv. Amedeo Colacino, di fare quanto nelle sue prerogative istituzionali per ottenere la restituzione delle spoglie del brigante Giuseppe Villella (nel cranio del quale Cesare Lombroso asseriva di avere individuato la famigerata fossetta occipitale mediana), tuttora “ignobilmente esposte nel Museo Cesare Lombroso di Torinoâ€. Inoltre, si segnala che “per la restituzione delle spoglie dello stesso Giuseppe Villella si è attivato Sua Eccellenza Antonio Reppucci, Prefetto di Catanzaro, che ha posto la questione all'attenzione del Ministero dell'Internoâ€. La mozione, pienamente condivisa dal presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico (che l’ha siglata) e dall’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, che ha definito l’iniziativa “non nostalgica, né conservatrice†ed il caso Villella “l’archetipo della presunta minorità del Mezzogiorno†è stata siglata dai consiglieri regionali Giuseppe Giordano (Gruppo IDV); Alfonso Dattolo (capogruppo UDC); Emilio De Masi (capogruppo IDV); Gianpaolo Chiappetta (capogruppo PDL) Francesco Talarico (Presidente Consiglio regionale); Domenico Talarico (Gruppo IDV); Sandro Principe (capogruppo PD); Giulio Serra ( capogruppo Insieme per la Calabria – Scopelliti presidente); Giuseppe Bova (capogruppo Misto); Giovanni Bilardi (capogruppo Scopelliti presidente)
Il Sindaco Mario Talarico comunica che Il Comune di Carlopoli ha aderito al Comitato No Lombroso con delibera n. 23 del 24 aprile 2012.
Il Sindaco Claudio Scavera ed il Consigliere Angelo Scuderi ci pregiano della seguente comunicazione: Il Consiglio Comunale, Vista la nota del Consigliere Scuderi prot. n. 2020 del 9/2/2012, Uditi gli interventi effettuati dai Consiglieri, Visto l'O.A.EE.LL- vigente nella regione Siciliana, come modificato ed integrato dalla LL.RR. nn.48/1991 e 30/2000; ad unanimità di voti, espressi per alzata di mano -DELIBERA- 1) Di fare voti all'istituto Comprensivo "Giovanni Paolo II" affinchè venga rimossa l'intitolazione ad Alfredo Niceforo del plesso scolastico adibito a scuola media inferiore giacchè tale denominazione, proprio per le ideologie propugnate dal criminologo ed antropologo di scuola lombrosiana, appare in contrasto con la funzione educativa demandata all'istituzione scolastica.") di aderire alle iniziative ed agli scopi del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso"...
L'Associazione Culturale "Libera i Libri", particolarmente attiva sul territorio pugliese nell'opera di recupero della "storia negata" e fondamentalmente protesa al rilancio della cultura del Sud è Testiomonial del Comitato Tecnico Scientifico No LOmbroso e tramite il suo presidente Sig. Filomeno Cafagna ci comunica la seguente riflessione: Ci si appresta a festeggiare il 67° anniversario della liberazione del popolo italiano dall’«oppressione» nazifascista, un risultato ottenuto con il sacrificio di uomini e donne di ogni età , provenienti da diversi ceti sociali e con diverse idee politiche e religiose. In comune costoro possedevano la volontà di lottare, ognuno con i propri mezzi, per ottenere la libertà in senso lato, il rispetto della dignità individuale e l'uguaglianza tra i popoli. Nonostante sia imminente la celebrazione di così alti ideali, a Torino, in quella che fu la prima capitale dello stato unitario, ancora oggi, quotidianamente, si continuano ad aprire le porte del museo dedicato a Cesare Lombroso. Non ci sarebbe nulla da eccepire, se, come principale ed unica attrazione del museo, non ci fossero circa novecento crani, molti di gente della nostra terra, che da più di un secolo attendono degna sepoltura. Nel museo, quasi ogni giorno, vengono accompagnate in visita scolaresche di ogni età . Trattandosi di persone che non possiedono gli strumenti culturali per contestare le teorie di Cesare Lombroso, l'esposizione di alcuni reperti ben etichettati finisce per confermare l’idea della ‘minorità ’ degli italiani del sud e, peggio ancora, la convinzione che siano ‘delinquenti per natura’. Esprimiamo quindi la nostra contrarietà alla riapertura del museo Lombroso, sia perché rappresenta uno strumento di diffusione di teorie razziste (in particolare nei confronti dei meridionali), sia perché non rispetta il sentimento di pietas verso le persone defunte, che restano esposte al pubblico invece che trovare degna sepoltura. L’associazione Culturale “Libera i Libri†di Trani, nonostante la sua giovane età ed in virtù dei suoi principi ispiratori, si propone come testimonial del Comitato Tecnico Scientifico NoLombroso, abbracciandone e perorandone la causa.Inoltre s’impegna, per quanto sia nelle sue possibilità di operare, affinchè la struttura torinese venga chiusa al pubblico e le mortali spoglie esposte possano ricevere degna e cristiana sepoltura.Trani li, 19/04/2012rn
Il Sindaco Sig. Francesco Fragale comunica con lettera Prot. 1221 del 13/04/22012 che con delibera N.ro 18 del 4/04/2012 della Giunta Comunale il Comune di San Pietro Apostolo (CZ) ha aderito alle iniziative ed agli scopi del Comitato Tecnico-Scientifico No Lombroso" con pieno sostegno. Il Comune di San Pietro Apostolo è stato recentemente insignito di onorificenza dal Presidente della Repubblica in occasione del 150mo Anniversario dell'Unità d'Italia e ciò rende questa adesione carica di significati per il tanto atteso riequilibrio Nord-Sud e che il ritorno in patria dei resti di Giuseppe Villella suggellerà . rn
Il Sindaco Arch.Giuseppe Conti comunica con atto prot. n.3177 del 11/04/2012 l'adesione del Comune di Garlate (LC) agli scopi del Comitato Tecnico-Scientifico No Lombroso".
Il Sindaco Dott.Gian Mario Fragomeli comunica che con delibera della Giunta Comunale n.3940 del 06/04/2012 il Comune di Cassago Brianza (LC) ha aderito alle iniziative ed agli scopi del Comitato Tecnico-Scientifico No Lombroso" con pieno sostegno personale e dell'Amministrazione Comunale agli scopi statutari ed in particolare condividendo il duplice intento di perseguire ogni forma di ignoranza, intolleranza, violenza, censura, ingiustizia, discriminazione e razzismo derivante dalle ormai sconfessate teorie lombrosiane e di riconoscere il diritto di ogni essere umano al rispetto delle proprie spoglie mortali e ad una degna sepoltura.rnrnrnrn
Il Sindaco Dott.Riccardo Mariani comunica che con delibera della giunta comunale n.4620 del 14/03/2012 il Comune di Mandello del Lario (LC) ha aderito alle iniziative ed agli scopi del Comitato Tecnico-Scientifico No Lombroso" con piena adesione personale e dell'Amministrazione Comunale agli scopi statutari ed in particolare alle modificazioni museali ed alla restituzione dei resti ai discendenti o ai paesi di origine.rn
Il Sindaco Avv.Giuseppe Borgonovo comunica che con delibera della giunta comunale n.16 del 29/02/2012 il Comune di Bosisio Parini (LC) ha aderito alle iniziative ed agli scopi del Comitato Tecnico-Scientifico No Lombroso" deliberando: 1) di esprimere condivisione all'attività e agli obiettivi che animano l'origine del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" in modo particolare con riferimento alle conseguenze dell'operato del clinico veronese Cesare Lombroso e delle sue teorie; 2) di esprimere altresì condivisione circa la modificazione che si vorrebbe apportare al Museo di Torino con particolare attenzione alla restituzione dei resti ivi trattenuti, ai fini di una degna sepoltura.
Il Sindaco Sig. Baldassarre Mauri comunica che con delibera della giunta comunale n.1653 del 5/03/2012 il Comune di Civate (LC) ha aderito alle iniziative ed agli scopi del Comitato Tecnico-Scientifico No Lombroso" con piena adesione personale e dell'Amministrazione Comunale.rnrn
Il Sindaco Dott. Virginio Brivio comunica che con delibera della giunta comunale n. 7099 VB/sr del 15/02/2012 il Comune di Lecco ha aderito alle iniziative ed agli scopi del Comitato Tecnico-Scientifico No Lombroso" dichiarandone la più ampia condivisione.
Antonio Larocca, già Sindaco di Alessandria del Carretto (CS), si dedica da oltre vent’anni alla rinascita socioculturale della sua terra calabrese non senza aver vissuto personalmente la triste esperienza dell’emigrazione. Docente di “Patrimonio Naturalisticoâ€, fondatore della cooperativa Megale Hellas, già presidente del Gruppo Speleologico “Sparviereâ€, istruttore nazionale di Speleologia presso la società Speleologica italiana, collaboratore presso i più prestigiosi catasti speleolologici d’Italia e di Grecia è tra le più note firme delle riviste di settore. Ha pubblicato diversi articoli e saggi di interesse internazionale tra i quali ricordiamo: Le gole del Raganello, Francavilla Marittima, Le Grotte della valle del Mercure, Il Pollino Orientale. Particolare è stata la sua attenzione al periodo storico post-unitario con la pubblicazione del libro “La banda di Antonio Franco†in cui narra del brigantaggio di resistenza all’’Unità Italia nel Pollino calabro-lucano. Antonio Larocca è stato il primo Sindaco d’Italia a proporre il cambiamento di nome ad alcune vie della sua città , ordinariamente intitolate ai personaggi rituali dell’agiografia risorgimentale, ponendo la questione “â€Brigantaggio, Toponomastica e Storia Patria. Antonio Larocca, membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico “No Lombroso†ci dice: Quando si pensa ad un carnefice, viene subito alla mente Josef Mengele che durante la seconda guerra mondiale operò ogni sorta di nefandezza su quei prigionieri barbaramente rinchiusi nel campo di concentramento e sterminio di Auschwitz. Un nome e un luogo che ancora oggi incutono terrore e tutti ci facciamo la stessa domanda: “come mai in quell’epoca vi fu una tale disumanità ?â€. Quello fu solo l’epilogo di un lungo e terrificante periodo razzista che cominciò a rafforzarsi a metà ottocento in tutta Europa ed in modo particolare nel Regno del Piemonte dove le mire espansionistiche dei Savoia, per puri motivi di potere e supremazia razziale, degenerarono. Simbolo di questa degenerazione è senza alcun dubbio Cesare Lombroso. Medico militare al soldo di quell’esercito piemontese, ebbe modo di elaborare una diabolica teoria secondo la quale “criminale si nasceâ€. Occorreva però, che tale idea venisse confermata da “esperimenti scientifici†e quale occasione migliore se non l’invasione del Sud da parte dell’esercito dei Savoia e quindi di una disponibilità enorme di gente geneticamente …criminale?! Secondo Lombroso …i criminali non delinquono per atto cosciente e libero di volontà malvagia, ma perché hanno tendenze malvagie che ripetono la loro origine da un’organizzazione fisica e psichica diversa dall’uomo normale.... L’idea “lombrosiana†…trova il suo compimento nella dottrina dell’“atavismoâ€: il delinquente è un “pazzo atavico†che riproduce gli istinti dei suoi progenitori, le cui caratteristiche possono essere ricondotte ai primitivi uomini carnivori dominati dagli istinti “selvaggiâ€â€¦ . Ma se attuassimo queste teorie, come potremmo definire i patrocinatori e i capi del Lombroso, responsabili certi di innumerevoli atrocità legislative e di efferate azioni sul campo operate nel Sud Italia durante il cosiddetto periodo unitario? Delinquenti o cosa? Immaginate se avessimo a disposizione i cadaveri di tutti questi “illustri e grandi personaggi†che fecero (per modo di dire) l’Italia, in modo da studiare, ispirati da Lombroso, le loro caratteristiche fisiche al fine di dedurre le loro tendenze psichiche e patologiche! Chissà su quanti di loro troveremmo …alla base del cranio la fusione congenita della parte corrispondente dell'occipite con l'atlante, ed altre caratteristiche anomale, quali ad esempio la mancanza della cresta occipitale interna, la deformazione della cresta mediana ed altre deformazioni delle ossa craniche, che spinsero il Lombroso a considerare che quelle peculiari caratteristiche ossee avessero avuto una certa qual influenza sull'attività del cervelletto… . Sarebbe davvero interessante verificarlo e chissà quante sorprese uscirebbero fuori, quindi come potrebbero essere definiti coloro che fecero editti o leggi razziali e sanguinarie, ordinando, attuando, appoggiando distruzioni di interi paesi e fucilazioni di massa. Come potrebbero essere definiti coloro che promisero terra ai contadini, nuova vita e leggi migliori ma che alla fine gli dettero in cambio piombo. Come potrebbero essere definiti coloro che attuarono nei confronti degli ex soldati borbonici vili azioni per il solo scopo di sterminarli. Come potrebbero essere definiti coloro che indissero e soprattutto falsificarono il “famoso†plebiscito di annessione al Regno del Piemonte per il solo scopo di dominare e prevalere sugli altri. Gli autori di tutto questo e delle barbarie compiute nei successivi 85 anni possono solo essere semplicemente detti “delinquenti di nascitaâ€! Non sono capace di sconfessare scientificamente i lugubri studi “lombrosianiâ€, ma certo è che l’inventore, ma anche chi li ha appoggiati (direttamente o indirettamente) e ancora li appoggia, non può certamente essere definita una persona normale. In ogni modo per convincermi della nefandezza delle tesi “lombrosiane†e della malvagità innata di chi le ha attuate a metà ‘800, in particolar modo a discapito di una grossa fetta di meridionali, a me basta osservare quelle centinaia di foto dell’epoca che riprendono briganti o presunti tali (vivi o finti vivi) sfregiati nel loro corpo e derisi dai loro carnefici come se fossero una misera preda di caccia. Mi basta inoltre guardare quelle centinaia di crani, di cervella, di facce umane mummificate, ecc. depositate e messe in bella vista ancora oggi (sic.) presso il Museo Lombroso di Torino. Per tutto questo accolgo pienamente la proposta del Comitato “No Lombroso†di …rimozione delle teorie criminologiche di Cesare Lombroso dai libri di testo nonché alla soppressione di ogni commemorazione odonomastica e museale a nome "Cesare Lombroso", insieme alla promozione di un Disegno di Legge per la messa al bando della memoria di uomini colpevoli direttamente o indirettamente di delitti connessi con crimini di guerra o di razzismo… Antonio Larocca
Il Sindaco Dott. Giovanni Codega comunica che con delibera della giunta comunale n. 517 del 24/01/2012 il Comune di Malgrate (LC), con voto unanime su proposta degli 'assessori Floro Rauti e Carmine De Lillo, ha aderito alle iniziative ed agli scopi del Comitato Tecnico-Scientifico No Lombroso con particolare riguardo alla sepoltura dei resti di tutte le persone tutt'ora orribilmente esposti nel Museo di Antropologia Criminale "Cesare Lombroso" di Torino ed in qualunque altra sede museale d’Italia.
Il Sindaco Avv. Domenico Matera comunica che con delibera della giunta comunale n. 208 del 20/01/2012 il Comune di Bucciano (BN), con voto unanime su proposta dell'assessore Carlo Iuliucci, ha aderito alle iniziative ed agli scopi del Comitato Tecnico-Scientifico No Lombroso manifestando il sostegno del Comune di Bucciano e la più ampia disponibilità a contribuire alla realizzazione degli obiettivi.
Il Sindaco Dott. Ing. Marco Rusconi comunica che con delibera della giunta comunale n. 25049 del 28/12/2011 il Comune di Valmadrera (LC), con voto unanime su proposta dell'assessore Emilio Zangari, ha aderito alle iniziative ed agli scopi del Comitato Tecnico-Scientifico No Lombroso con particolare riguardo alla sepoltura dei resti di Giuseppe Villella e di quanti sono tutt'ora orribilmente esposti nel Museo di Antropologia Criminale "Cesare Lombroso" di Torino.rnrnrnrn
Gigi Di Fiore, laureato in giurisprudenza e giornalista professionista dal 1985, redattore al Giornale con Indro Montanelli ed attualmente inviato speciale de Il Mattino si dedica da oltre un ventennio agli studi sul periodo risorgimentale che egli ritiene a buona ragione il fondamento per comprendere le divisioni ed i problemi dell'Italia. La sua brillante carriera di scrittore gli è valsa numerosi ed ambiti premi letterari (Premio Saint Vincent nel 2001, Premio Torre, premio "Tommaso Pedio", Premio letterario città di Melfi, premio "Landolfo d'Oro", premio "Guido Dorso") ma soprattutto il ruolo indiscusso di "revisionista" storico di riferimento del periodo risorgimentale per la meticolosa cura delle documentazioni ufficiali che corredano i suoi scritti. Tra le numerose sue opere ricordiamo: "Potere camorrista", "Io Pasquale Galasso", "1861-Pontelandolfo e Casalduni un massacro dimenticato", "I vinti del Risorgimento", e "La camorra e le sue storie", "Controstoria dell'unità d'Italia - fatti e misfatti del Risorgimento", "Gli ultimi giorni di Gaeta". Ha partecipato a diverse trasmissioni televisive (Samarcanda, Costanzo show, il Processo del Lunedì, l'Appello del martedì, Chi l'ha visto, Italia che vai, Uno mattina, Sabato e domenica, Blu notte, La storia siamo noi). Gigi Di Fiore, membro Testimonial del Comitato Tecnico “No Lombroso†ci dice: …Ricordo che, nei programmi dell'esame facoltativo di Antropologia criminale a Giurisprudenza, si faceva riferimento alle teorie lombrosiane. Preferii inserire nel mio corso di studi un altro esame, legato alla storia (guarda un po'!). Presi dall'eterno dilemma di comprendere l'origine del comportamento criminale, i teorici della psiche umana si sono sempre divisi tra teorie comportamentali legate al Dna individuale e all'influenza familiare contrapposte a teorie sociali legate invece all'influenza del contesto storico e geografico in cui si agisce. Certo, uno come Lombroso dava una mano risolutiva al dilemma e consentiva, nel Ventennio fascista, di inserire nel codice Rocco la figura del "delinquente abituale", con tutto il suo corollario di conseguenze nel calcolo della pena. Il vero influsso negativo di Lombroso fu però nei suoi epigoni, ahimé spesso meridionali, come il napoletano Pasquale Penta, che visse tra il 1859 e il 1904, docente all'Università partenopea, che si divertì a studiare Crocco quando era detenuto. Nel mio "Controstoria dell'unità d'Italia", pubblicato per Rizzoli in prima edizione nel 2007, a proposito del brigantaggio e di Lombroso mi dilungo molto su questi cloni di Lombroso. Il più nefasto fu certamente Alfredo Niceforo, siciliano di Castiglione, che visse tra il 1876 e il 1960 (molto longevo). Fu lombrosiano dichiarato e scrisse un inquietante testo intitolato "Italiani del nord e italiani del sud", pubblicato nel 1901 per i Fratelli Bocca di Torino (sarà un caso?). Vi sosteneva, oltre alla superiorità della razza bianca, anche quella degli italiani che vivevano nelle regioni settentrionali rispetto agli altri. Sui meridionali come lui, aveva idee chiare. Era una "razza maledetta" da trattare con ferro e fuoco. Altro che Lombroso che, al suo confronto, appare un dilettante. Ma al sud si è abituati a sputare in alto, sicuri che la saliva, alla fine, ricadrà su noi stessi. Basta vedere quanti leghisti al nord sono figli di meridionali. Una marea. E allora, va bene contestare Lombroso e le sue teorie. Ma dovremmo anche approfondire quanto male fecero i suoi discepoli, che furono numerosi al sud. I meridionali, si sa, credono di essere accettati di più parlando sempre male di se stessi da 150 anni. E diventano i principali nemici del Mezzogiorno, esaltando tutto ciò che viene da fuori e trattando acriticamente tutto ciò che si fa al Sud. Chiudiamo il museo Lombroso e sostituiamolo con un altro museo, dove, in maniera ironica, si sputtanano gli epigoni di Lombroso. Ci sarà da divertirsi. Ma anche da vergognarsi di quanto male facciano i cattivi maestri. Specie su chi non conosce la storia e non vuole aprire libri diversi da quelli scritti da chi si è scelto come proprio educatore. Anche oggi, di esempi ce ne sono tanti. Gigi Di Fiore
Luigi Angiuli, drammaturgo, regista, – attore, fondatore e direttore artistico della Compagnia il «Vello d’oro», consegue il Diploma in Arte della recitazione e successivamente la Laurea in Scienze dello Spettacolo ed ancora l’Idoneità all’Insegnamento di «Regia Cinematografica e Teatrale »; pluripremiato nel corso della sua ultracinquantennale carriera artistica ed attuale direttore della Compagnia Teatrale “Il Vello D’Oroâ€. Notevole è la sua creazione di testi teatrali e di sceneggiati trasmessi dalla Rai: da «La testimonianza» (Processo a Gesù), a «Cesare Pavese», da «Federico Garcia Lorca», a «Perché non canto i lillà » dal «Canto Generale» di Pablo Neruda, da «Come ramo di Cristallo Spezzato», su Pier Paolo Pasolini, a «Da Matteotti a Piazzale Loreto», a «La Giostra dell’Oca», a «Stupor Mundi», «Ameni Inganni» su Giacomo Leopardi, «Il Perdono», «Criste de le marinare», «Il reduce», «Micheline la felanare », «Colino il disertore», «Il dramma di un giudice». Accanto alla attività teatrale e radiofonica, l'attività d’attore: ha recitato in una serie lunghissima di lavori, in compagnie di prosa anche d’alto respiro, sempre con sofferta e significativa partecipazione. Né il maestro Angiuli ha trascurato la regia di lavori pirandelliani, d’opere shakesperiane, di Giovanni Verga, di testi tratti da Salomone, Weiss, Broskyievicz, Cechov, Jacopone da Todi ed altri. Luigi Angiuli, particolarmente attivo nel processo sociale volto alla rinascita del Sud, Membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dedica questa bella poesia:
Museo Lombroso
Chiudo l’uscio
scappo via.
Sto cercando
libertà.
Fra le messi
alla campagna
schioppi
fuga
morti uccisi.
Acqua neve
vento e gelo
dell’inverno
crudeltà.
Sprona
corri
spara e sprona
o nessuno
ti salverà.
La calura
saettante.
Sulla strada
nella polvere
soffocante
la paura
t’assalirà .
Prima un colpo
poi un altro
la tua vita
galoppante
in un fosso
finirà .
Sprona
corri
spara e sprona
per te grazia
non sarà .
Sulla picca
sta la testa
d’un brigante
infilzata.
Testa matta.
Testa ladra.
Dura testa
criminale
che esequie
non avrà .
Di Lombroso
nel museo
rozza scienza
t’esporrà .
Luigi Angiuli
Roberto D’Alessandro formatosi alla scuola di Gigi Proietti è attore, regista, autore e scenografo di rara preparazione artistica. Ha al suo attivo, nonostante l’ancora giovane età (45), una quantità impressionante di lavori teatrali, televisivi e cinematografici di grande successo e proprio recentemente ha scritto la commedia musicale “Terroni†ispirata all’omonimo bestseller di Pino Aprile. La freschezza, la spontaneità e l’eclettismo del suo teatro sono sicuramente da ricercare anche nella sua anticonformistica “meridionalità †di cui è geloso custode e sapiente somministratore di emozioni e desideri di appartenenza a stirpi di antica memoria. Roberto D’Alessandro, Membro Testimonial del Comitato No Lombroso nella sua ultima opera “Terroni†dedica un toccante monologo allo pseudo scienziato veronese che evidenzia in modo sagace e universale l’imbecillità delle sue teorie e la stupidità culturale di chi ne ripropone i concetti con la riapertura dell’orribile museo in Torino. Museo che in modo ipocrita denuncia a bassa voce le sbagliate teorie lombrosiane per poter subliminalmente propagandare in modo roboante ancora le millantate minorità dei meridionali italiani. rnRoberto D’Alessandro ci dice: La mia fronte è alta, le mie mascelle pronunciate, la mia faccia non è perfettamente simmetrica, dovrò aspettare che ne faranno un controllo post-mortem ma sono certo che anche la mia cresta occipitale sia assente. Sono in tutto e per tutto un tipo lombrosiano, del resto sono nato in Calabria da una famiglia calabrese da oltre 30 generazioni. Le scoperte scientifiche di Ezechia Marco Lombroso hanno avuto sui meridionali gli stessi effetti che la teoria della razza (di cui il pensiero positivista ne fu l’origine) sugli ebrei, lager inclusi. Come possa oggi nel 2011 lo stato italiano accettare l’esistenza di un museo che testimonia le aberranti conclusioni dei vaticini lombrosiani è un mistero. Del resto l’Italia ama i misteri, e fa di tutto per conservarli. Solo in quella Torino dedita al demonio poteva trovare posto un ossario che testimonia che i meridionali sono dei delinquenti naturali, atavici. Una vergogna che non sposta di un millimetro il nostro capo dello stato (delinquente naturale anche lui visto che è napoletano) impegnato in celebrazioni e festeggiamenti di quell’unità che il 17 marzo 1861 dava il nome di Regno d’Italia al regno di Sardegna. E solo nell’ottica della propaganda anti meridionale che si può leggere e comprendere la persistenza di un orrore come il museo Lombroso di Torino, propaganda cominciata all’indomani dell’occupazione del Regno delle due Sicilie e mai terminata, e lo testimonio sulla mia pelle, sulle discriminanti che ancora oggi sono costretto a subire soprattutto quando mi dicono: “però non si direbbe che è meridionaleâ€. Accolgo con entusiasmo l’invito del presidente del comitato No Lombroso Domenico Iannantuoni di testimoniare contro il museo e contro Lombroso, è il minimo che può e deve fare ogni meridionale, ogni uomo onesto, ogni uomo libero, essere sentinella contro l’imbecillità e l’ottusità , contro l’avidità e le prevaricazioni. Non opporsi significherebbe esserne complici. Grazie al comitato No Lombroso, grazie a Domenico Iannantuoni.
Franz Foti, docente presso l'università statale dell'Insubria di Varese esperto di "Comunicazione pubblica e istituzionale e di "Giornalismo e comunicazione politica", in qualità di giornalista riveste la carica di Presidente della Commissione Cultura dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti ed ha collaborato per molti anni con il Corriere della Sera. Franz Foti, Membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dice: No Lombroso: Nella seconda metà dell'800 i movimenti politici, filosofici e scientifici raggiunsero un livello di analisi e concettualizzazione molto importanti per tutto il secolo successivo e, tuttora, rappresentano la base sociologica su cui si fondano talune teorie economiche, antropologiche, sociali, scientifiche e politiche. Se si va a leggere "La libertà " di Stuart Mill, solo per citarne uno, si intravvedono i tratti della sia pur sofferente società liberale del XXI secolo. C'è però un nome che fa certamente difetto ed è quello di Cesare Lombroso, docente di antropologia criminale, di chiara indole razzista e da cui prese ispirazione, per le sue classificazioni meccanicistiche dei delinquenti, soprattutto meridionali, ispirando, a sua volta, e non a caso, il diritto penale nazista. Lombroso chi?
il cantautore Mimmo Cavallo (pop rock) (http://it.wikipedia.org/wiki/Mimmo_Cavallo), Membro Testimonial del Comitato No Lombroso,nel suo ultimo eccezionale album "Quando saremo Fratelli", denso di forti messaggi di verità storiche per troppo tempo taciute, dedica allo pseudoscienziato Cesare Lombroso un esilarante pezzo "Ezechia da Verona":http://www.youtube.com/watch?v=kyodJv897zY&feature=relatedrnMimmo, Nato a Lizzano, in provincia di Taranto, forgia la sua vena artistica trasferendosi dapprima a Torino, successivamente a Roma.Discograficamente Mimmo Cavallo nasce nel 1980 quando pubblica per la CGD il suo primo album “Siamo meridionali†riscuotendo un grande successo di pubblico e di critica. La particolarità della musica e dei testi, una miscela esplosiva di rock ironico e graffiante unito a ballate dolcissime, ne fa subito uno dei personaggi più rappresentativi di quella che merita di essere definita la scuola “colta†dei cantautori italiani, ottenendo un importante riconoscimento al Premio Tenco. Geniale e sferzante il suo “Siamo meridionali†diventa un inno di battaglia destinato a “storicizzarsiâ€. Di seguito pubblica “Uh, mammà †e “Stancami stancami musicaâ€, memorabile album con la Fonit Cetra. Mimmo Cavallo detiene anche un singolare primato: è l'unico artista ad aver firmato insieme con il grande giornalista Enzo Biagi il brano “Ma che storia è questa†(sigla del programma televisivo "La storia d'Italia a fumetti"). Mimmo Cavallo compone colonne sonore di film ("Domani mi sposo", film con Luciano De Crescenzo e Renzo Arbore) ed è autore di canzoni per Mia Martini, Gianni Morandi, Fiorella Mannoia (“Caffè nero bollenteâ€) e Ornella Vanoni. Dopo alcuni anni c’è il sodalizio con la DDD, con la quale incide “Non voglio essere uno spirito†e l’autobiografico e mediterraneo “L’incantautoreâ€, in cui il sapore etnico della musica tradisce l’appartenenza maniacale e nostalgica di Mimmo al sud.rn
Romano Pitaro, giornalista professionista. Direttore di CalabriaInforma, Agenzia settimanale del Consiglio regionale della Calabria. Editorialista del Quotidiano. Ha firmato inchieste sull’emigrazione calabrese nel mondo ed intervistato il più grande scrittore latinoamericano vivente di origine calabrese Ernesto Sabato. In qualità di Membro Testimonial del Comitato No Lombroso ci dice: E’ sconvolgente la sequela dei crani dell’orrido di Torino, dove sono esposti gli scheletri di un folto numero di briganti meridionali uccisi dalle truppe sabaude. Purtroppo, anche dopo il terzo giubileo dell’Unità , quel museo rimane aperto. A magnificare Lombroso e le sue folli teorie. Nonostante l’esposto alla procura della Repubblica di Torino e l’appello al Capo dello Stato firmati dal Comitato ‘No Lombroso’, il campione della cultura antropologica positivista dell’800, che s’è incaricato - l’ ha ricordato di recente lo storico Vittorio Cappelli - di cristallizzare in formule psuedoscienitifiche l’identità ‘altra’ del Sud, pretendendo di spiegare il ribellismo, il primitivismo e la stessa povertà economica con la presunta inferiorità biologica dei meridionaliâ€, è celebrato in Piemonte a spese della collettività .rnrnSarebbe stato un lungimirante gesto di pacificazione, se a 150 anni dell’Unità , per dimostrare che la ricorrenza include anche la parola futuro, lo Stato italiano avesse deciso di accantonare il museo. E dirne quattro a quel medico che scoperchiava crani e teorizzava l’uomo delinquente per nascita. E che, per dimostrare scempiaggini che non hanno mai avuto fondamento scientifico, è stato per tre mesi anche in Calabria al seguito delle truppe piemontesi. Si fucilavano i briganti e Lombroso raccattava le teste. Poi se le portava in laboratorio per dimostrare che un brigante nasce brigante. Un’idea che applicata anche sui pazzi, gli anarchici e le prostitute ha amplificato il pregiudizio verso i meridionali riottosi all’Unità perché stolti, ed oggi in ritardo di sviluppo perché inclini alla crapula. Roba vomitevole. Perciò, una visita al museo degli orrori può, specie se si pensa che stato aperto quasi in coincidenza con il 150mo compleanno dell’Italia, porci delle domande sulla reale intenzione dell’Italia di riconoscere i torti inflitti al Mezzogiorno e andare avanti, ma dopo averne riparato qualcuno. rnrnIl Sud anche durante le celebrazioni del 17 marzo ha dimostrato maturità . Ritenendosi parte integrante di questo Stato costituzionale che ha contribuito a far nascere e da cui non intende scollarsi, ma vivaddio, qualche Istituzione nazionale osi confrontarsi con il comitato “No Lombrosoâ€. La cosa peggiore è l’indifferenza, che amplifica il risentimento. Che potrebbe voler dire: fate pure, ma per noi Lombroso è tuttora un esempio da indicare alle nuove generazioni.rnrn rnrn
Luca Pazzi Professore di Informatica presso l'Università di Modena e Reggio Emilia, docente presso il Corso di Laurea in Ingegneria Civile presso l'Università degli Studi della Repubblica di San Marino, Ricercatore di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni, esperto di analisi ontologica e di modellazione del comportamento di sistemi complessi, con particolare enfasi sulla studio della relazione parte-intero, membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci comunica : Tempo addietro leggendo Luigi Luca Cavalli-Sforza, sono rimasto entusiasmato dal gambetto geniale (e mortale) che egli gioca contro ogni forma di razzismo. Il suo argomento si svolge pressapoco in questa maniera: ogni considerazione razzista si basa sull'osservazione e sulla comparazione di caratteri somatici esterni; ma che cosa ne sappiamo in verità della forma degli organi interni? Se avessimo il ventre trasparente, come quello di alcuni pesci tropicali, potremmo forse trovare imbarazzanti similitudini e differenze con popoli che crediamo affini o distinti dalla nostra supposta appartenenza razziale. Cosa ne sappiamo della forma di un cuore, di un fegato, di una milza, di un polmone di un qualsiasi altro abitante della terra? Penso che lo stesso argomento possa invalidare in pieno e rendere ancora più distante da noi gli studi di Cesare Lombroso, per quanto già ce ne possiamo staccare in nome del credo universale della Rivoluzione Francese. Che egli sia dimenticato, e in fretta, prima che la barbarie montante, senza mente ne' cuore, ne faccia un facile vessillo rivolto contro chi in verità sempre fu e viene tuttora discriminato, ma solo per appartenenza sociale, per censo, religione o per ragioni geopolitiche.Prof. Luca Pazzi www.unimore.it pazzi@unimo.it
Marco Rocchi, professore di Statistica Medica presso la Facoltà di Farmacia dell'Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo", autore di numerosissime pubblicazioni di interesse internazionale e di numerose altre su riviste nazionali, consulente nell'ambito delle sperimentazioni cliniche di farmaci, membro del Comitato Etico dell'Azienda Ospedaliera San Salvatore di Pesaro e membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci comunica: Aderisco all’iniziativa di richiesta della chiusura (almeno nella forma attuale) del Museo Lombroso per una vasta serie di motivi. Voglio sottolineare, a scanso di equivoci, che tra le mie motivazioni non c’è un revanscismo sudista, non c’è un revisionismo storico sul Risorgimento, non c’è l’adesione politica a qualsivoglia partito o ideologia. C’è invece il rispetto per degli uomini trattati come oggetti, seppure oggetti di studio, contro la loro volontà . C’è il riconoscimento di una linea di ricerca – quella del Lombroso – non solo fallimentare, ma foriera di un razzismo su base pseudoscientifica che tanto male ha fatto agli uomini e in definitiva alla scienza stessa; è una linea di ricerca che va certamente ricordata, ma come monito e non come commemorazione. C’è l’amara constatazione - per chi come me viene dal mondo dell’Università e della Ricerca che si possono destinare 5.500.000 € ad un progetto del genere (per tacere delle spese che necessariamente costerà in termini di mantenimento) mentre la Ricerca è umiliata da continui tagli; c’è qualcosa che ha a che fare con l’etica anche nella scelta della destinazione delle risorse. C’è la constatazione che una scelta di questo tipo vìola in molti punti la dichiarazione Universale sulla Bioetica e i Diritti Umani promulgata dall’UNESCO nel 2005, in termini di dignità umana (art.3), consenso (art.6), rispetto per la vulnerabilità umana e l’integrità personale (art.8), privacy e confidenzialità (art.9), eguaglianza, giustizia ed equità (art.10), non-discriminazione e non-stigmatizzazione (art.11). C’è infine il ricordo tragico della vicenda di Giovanni Passannante – autore di un fallito attentato al re Umberto I – che venne barbaramente incarcerato (le cronache riportano di una cella senza latrina, alta 1 metro e 40, legato con una ventina di chili di catene, col divieto assoluto di visite), decapitato dopo la morte avvenuta in manicomio; quella battaglia fu vinta, e nel 2007 il cervello e il cranio fino ad allora conservati presso il Museo Criminologico del Ministero di Grazia e Giustizia ottennero una dignitosa sepoltura. Oggi occorre battersi per una battaglia del tutto analoga, nella quale si reclama la dignità di centinaia di crani e reperti umani di cui sono note le vicende, dei quali in molti casi sono noti i discendenti. Ciò che reclamo è il rispetto per l’Uomo. http://www.uniurb.it marco.rocchi@uniurb.itrnrn
Giuseppe Romeo, avvocato e giornalista, esperto analista politico, di economia e di relazioni internazionali, per la Rivista Militare, Rivista Marittima, Rassegna dell'Arma dei Carabinieri, Informazioni dell aDifesa, Difesa Oggi, Rivista di Polizia, La Comunità Internazionale, Affari Sociali Internazionali, Millenovecento, Obiettivo Calabria, Minerva, Affari Esteri;autore di numerosi testi di valenza internazionale quali: RICOMINCIARE DA SUD (1997), MEZZOGIORNO DUEMILA (2000), LA POLITICA ESTERA ITALIANA NELL'ERA ANDREOTTI (2000); EUROSICUREZZA La sfida continentale.Dal disordine mondiale ad un ordine europeo; LA FINE DI UN MONDO. Dai resti delle Torri Gemelle una nuova teoria delle Relazioni internazionali (2002), PROFILI DI DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA; LA GUERRA COME DESTINO? Palestinesi ed israeliani a confronto. Da Oslo alla road map. La Paura della Pace. (2002); L’ACQUA. Scenari per una crisi (2005); ALL'OMBRA DELLA MEZZALUNA. Dopo Saddam, dopo Arafat, dopo la guerra (2005); LEGALITÀ, DEMOCRAZIA, CONSENSO. Valori universali per un destino comune (2005); IL FRONTE SUD DELL’EUROPA. Prospettive economiche e strategie politiche nel Mediterraneo e, quale curatore, ALLEANZE E CONFITTI NEL CONO SUD DELL’EUROPA (2007), L’ULTIMO SOLDATO. Pace e guerra nel nuovo mondo (2009) e, con Alessandro Vitale, LA RUSSIA POSTIMPERIALE. La tentazione di potenza (2009). Giuseppe Romeo, membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso" dice:Firmo la petizione no-lombroso perchè ne condivido i termini,i contenuti, lo spirito non solo da cittadino del Sud ma da italiano dal momento che, antropologicamente, credo di non essere nato con propensioni alla devianza per conformità craniche e/o antropomorfiche dovute alla mia origine calabrese. Perché credo che non vi sia nulla di scientifico nell'approccio lombrosiano. Perché credere che esistano condizioni e qualità antropomorfiche che contrassegnino la potenzialità criminale di un individuo è contrario al messaggio cristiano - ammesso che ciò significhi qualcosa ancora oggi. Perché credo che nulla ha a che fare l’assurda teoria lombrosiana - non assunta su basi scientifiche – con la teoria illuministica precedente il Lombroso ( il mito del buon selvaggio di Rousseau) o quella evoluzionistica e ai migliori percorsi dell'antropologia di Levi-Strauss che ripropone le tesi roussoiane in chiave scientifica... Credo che ciò sia più che sufficiente per far rivedere l'opportunità di continuare a tenere aperto e far visitare un simile museo per quello che è … un ossario in fondo, con molti teschi di meridionali. http://www.giusepperomeo.eu/
Gandolfo Dominici Professore di Marketing presso l’Università di Palermo, Ricercatore di Economia e Gestione delle Imprese, già Titolare di Cattedra in Tecnica della Comunicazione, autore di numerose pubblicazioni scientifiche nel settore produttivo e commerciale, membro dell’Editorial Board dell’international Journal of Economics and Business Modeling, dell’International Journal of Marketing Studies, dell’International Business Research, del Business Management and Strategy e membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico “No Lombroso†si domanda: “In una società “mediatica†quale è la nostra, qual è il messaggio che l’apertura di un Museo “Cesare Lombroso†con esposti i crani di ribelli meridionali uccisi durante le lotte post-risorgimentali, se pur frammischiati a quelli di malati di mente o di carcerati ordinari, manda al “sistema vitale†Nazione, alla vigilia dei festeggiamenti dei 150 anni dell’unificazione? A tale domanda la mia risposta è che sicuramente manda un messaggio dirompente che divide e non unisce. Manda il messaggio che i resti di quei meridionali che “a torto o a ragione†si ribellarono all’esercito piemontese, non hanno dignità umana e possono, senza alcun problema, essere trattati come merce da esposizione. Manda il messaggio che la glorificazione di un discusso e discutibile “scienziato†piemontese valga di più dell’umana carità per i resti di “esseri umani†morti. Manda subliminalmente ed inconsciamente il messaggio che l’uomo del Sud vale meno di quello del Nord (a prescindere dalla fossetta occipitale). L’Italia unita vuol dire vedere il paese come un sistema vitale, che nella sua complessità è composto da sub-sistemi che dovrebbero agire per il benessere dell’intero sistema, se ciò non avviene il sistema tende a perdere la sua vitalità e muore, si disgrega. Ora anche in quest’ottica il messaggio mandato dal museo in oggetto è senza dubbio nel senso di contrapposizione tra sub-sistemi e quindi un elemento non-vitale che va contro la vitalità del sistema-vitale Italia. Se poi si pensa che, in un momento di forti tagli al sistema di istruzione universitario pubblico, sono stati spesi buona parte dei ben 5.500.000 € (legge 5 novembre 2004, n.274, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 16 novembre 2004 n.269) per aprire un museo di questo tipo, viene da pensare e da indignarsi! Quanti cervelli in fuga si sarebbero potuti tenere nel nostro paese con quei soldi? Quante ricerche su temi importanti (magari sul Risorgimento o per curare malattie vere) si sarebbero potute finanziare con quel denaro? Denaro speso male anche da un punto di vista dell’efficacia della comunicazione, direi controproducente. Infatti, quei soldi stanziati per tale museo-insulto non possono che indebolire la produttività della spesa per i festeggiamenti dei 150 anni dell’unità d’Italia, mandando un messaggio in senso contrario al paese. Questa purtroppo non è che l’ulteriore prova dell'inettitudine della classe dirigente italiana. Inutile dire che il museo Lombroso non è autosufficiente e non potrebbe sopravvivere senza ulteriore spreco di denaro pubblico, quindi è oltre che un insulto alla dignità umana è anche anti-economico! Tale anti-economicità è comunque una fortuna perché significa che non sono in molti a provare macabro interesse per la visione dei 904 teschi di esseri umani che adornano le pareti del piccolo ma costoso museo di 300 mq. E questo, a dispetto della classe politica che li governa, è un segnale positivo sul valore del popolo italiano, che non merita che il suo denaro venga speso per tali scempiaggini! gandolfodominici@unipa.it www.unipa.it/gandolfodominici/
Ulderico(Biagio Franco) Pesce,esponente di spicco tra i narratori teatrali italiani, direttore del Centro Mediterraneo delle Arti, membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso", autore di numerosissime opere teatrali di vasto successo tra cui ricordiamo quella memorabile e nobilissima de "L'innaffiatore del cervello di Passannante", il cui clamore fu così vasto e potente ed il suo messaggio morale tanto sentito da far ottenere senza indugio alcuno le autorizzazioni per il seppellimento del cranio del noto anarchico Giovanni Passannante, ingiustamente ed orribilmente esposto al pubblico ludibrio presso il Museo Criminologico di Roma fino a poco più di due anni fa. Ulderico ci comunica quanto segue: "Lombroso era un esaltato a cui l'arroganza fascista ha dato ascolto. A loro volta i fascisti e i Savoia colonizzatori hanno utilizzato le teorie del Lombroso per massacrare l'opposizione politica meridionale. I resti di Giovanni Passannante, grande uomo politico, anarchico meridionale, sono stati esposti, per volontà del Lombroso dei suoi successori e dei Savoia, nel Museo del Crimine di Roma dal 1936 al 2007. E'stato difficile ma bello strapparlo al Museo del Crimine per seppellirlo. Oggi dobbiamo vincere una battaglia etica enorme: far chiudere il Museo "Lombroso" di Torino dove sono esposti centinaia di teschi di anarchici, briganti e oppositori politici. Per Lombroso chi nasceva con la fossetta occipitale all'interno del cranio era nato deliquente. Questa fossetta dall'Africa a Viterbo l'abbiamo tutti. E' una conformazione dei popoli del Sud. Non porta a delinquere. Questa fossetta fu una discriminante razziale utilizzata dal potere. Dopo la scoperta della fossetta, in Italia nel 1938, furono inaugurate le Leggi Razziali contro gli ebrei, gli omosessuali e i rom. Lombroso ha dato la "giustificazione medica" al crimine. Chiudiamo il Museo Lombroso, diamo la dignità della sepoltura alle centinaia di resti umani là esposti e blocchiamo lo strapotere dei Savoia che ballano in prima serata TV, pagati con i soldi dei cittadini, alla faccia di un'Italia ignorante che, abituata a Isole dei Famosi, Grandi Fratelli, Veline e Mignotte, non sa vedere le colpe che hanno." www.uldericopesce.it
Il Giudice Dott. Romano De Grazia, già Magistrato della Suprema Corte di Cassazione e Membro del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso nonchè Testimonial ci diceche "i principi della LEGALITA' si estendono naturalmente anche alla tutela della dignità dei defunti, poiché questa dignità assume inevitabile riflesso anche sulla vita dei loro discendenti." ed aggiunge: " Ho speso anni della mia vita per vedere finalmente approvato il Disegno di Legge Lazzati, da me ispirato e sostenuto per impedire alle persone sottoposte a misure di prevenzione di svolgere attività di propaganda elettorale, desidero spendermi adesso come testimonial per questa iniziativa che mira alla definizione di un Disegno di Legge per la messa al bando della memoria di uomini colpevoli direttamente o indirettamente di delitti connessi con crimini di guerra o di razzismo."Giudice Dott. Romano De Grazia, già Magistrato della Suprema Corte di Cassazione
Il Parroco del Rione Sanità di Napoli, don Antonio Loffredo , membro del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ha pubblicato la seguente riflessione: Essere italiani: che cosa vuol dire? Che cosa implica? Che smuove, ormai, nel nostro cuore? Qual è il messaggio che il mondo politico ed i riferimenti istituzionali sollecitano presso le nuove generazioni? Sembrerebbe quasi che questa unità nazionale si riveli, piuttosto, un cattivo investimento, un pessimo affare, di nessuna convenienza… A proposito del Sud, dilaniato e controverso da sempre e per sempre, che posizione è più saggio assumere? Sebbene l’ultimo film di Luca Miniero, così apprezzato dal pubblico e dalla critica, illustri con acume, attraverso le parole di Alessandro Siani, che “chi viene al sud piange due volte: quando arriva e quando se ne deve andareâ€, le opposte fazioni tuttora non accennano a riconciliarsi e la tendenza manichea rimane fiera ed inalterata. Ci è capitato di pensare, tuttavia, che proprio al sud, in tutto il mondo, si sviluppa il fuoco dell’autenticità , della spontaneità , della visceralità diretta, senza filtri e senza mediazioni… E’ così presso ogni terra ed in ogni popolo. Si tratta di una prerogativa scomoda e indisponente, è vero, ma evidentemente anche invidiabile, e comunque profondamente vera. Qualunque ragionamento di testa e qualsiasi moto del cuore sono scalzati via da quanto la pancia impone. La pancia, si, proprio quella che, forse non a caso, la natura ha scelto anche come luogo del concepimento e culla della vita prenatale. Quante belle cose accadono a sud dell’uomo! Certo, vi si raccolgono anche gli scarti, gli escrementi, l’immondizia… Noi terroni, poi, non siamo mai stati “sistematiâ€, l’ordine ci fa fatica, propendiamo regolarmente per il caos ed il caso. Sarà il caldo, la “fannullonaggine†o l’ereditarietà ? Il busillis rimane forse insoluto, però il riposo eterno non si nega a nessuno. La morte rende tutti uguali (Totò insegna…) e liberi, sia pure in extremis. Or dunque: se vogliamo interrogarci ed interpretare il senso profondo che può avere questo museo lombrosiano, ebbene coraggio: questo è il momento! Se invece preferiamo lasciar correre, come troppo spesso accade con le idiosincrasie di questo nostro mondo, allora impegniamoci almeno a restituire la pace a chi finalmente, dopo secoli, attende ancora di veder riconosciuto questo suo estremo diritto. Si tratta qui di valori cristiani universali. La sepoltura è un atto dovuto e segna il confine tra la civiltà e la barbarie. Il nostro intento ed il nostro appello mirano a che le spoglie martoriate e residue vengano restituite ai cari che possano provvedere alla loro degna collocazione, mentre per i resti “incognitiâ€, privi di reclamo, proponiamo l’offerta di inumazione nel Cimitero delle Fontanelle di Napoli, asilo dei perduti per eccellenza. Le sorti del futuro, poi, sono nelle mani di Dio. Oggi più che mai.
l'Avv. Raffaele Preziuso Gr. Uff. Preside della Sezione Puglia dell'Ordine Militare del SS. Salvatore e di S. Brigida di Svezia comunica con decreto del 115/P/2010 l'adesione della Sezione Puglia del Prestigioso Ordine all'iniziativa No Lombroso: Al lo Spett.le COMITATO NO-LOMBROSO Sede Alla C.A. dell’Ing. Domenico IANNANTUONI Egr. Ingegnere, anche la nostra Sezione Pugliese dell’Ordine Militare del SS. Salvatore e di S. Brigida di Svezia intende sostenere, con la propria indegna preghiera e con la propria opera di divulgazione, la Vostra meritevole iniziativa, cui già io di persona ho tempestivamente aderito. Anche i miei Confratelli si battono da sempre – con le armi proprie della Carità – per il rispetto della dignità umana, con attenzione non solo ai fratelli viventi, ma anche a quelli che il Signore ha inteso chiamare a sé da questa vita, in qualunque modo. E mai, come in questi giorni, il ricordo dei defunti deve essere attento e rispettoso, corroborato dalla preghiera di suffragio e dalla partecipazione al dolore di quanti soffrono per la perdita dei loro affetti più cari. Pertanto siamo convinti ed auspichiamo che i resti mortali di tutti gli esseri umani riposino nella pace di Cristo, nel luogo più degno e sacro che possa esserci, e non vadano in alcun modo utilizzati per sperimentazioni o mostrati alla pubblica curiosità , se non al pubblico indegno ludibrio. Con cordialità offro i nostri più calorosi auguri di buon lavoro e confraterni saluti. Gr. Uff. Raffaele Preziuso omsbs.puglia@gmail.com http://www.ordinemilitaresantabrigida.com/
Ettore d'Alessandro duca di Pescolanciano comunica il decreto del 21/10/2010 del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio-Delegazione Toscana, Testimonial dell'iniziativa No Lombroso. Con la presente la nostra Delegazione Toscana dell’Ordine Costantiniano di S.Giorgio, intende sostenere nella preghiera la Vostra recente campagna informativa per il rispetto delle dignità umane nel dolore della dipartita terrena. I resti mortali di qualunque essere umano devono riposare in pace, come da volontà di nostro Signore, e non essere cimelio museale per studiosi o curiosi turisti. Cordiali e confraterni saluti Grosseto, lì 28 ottobre 2010 La segreteria della Delegazione Toscana Ettore d’Alessandro duca di Pescolanciano http://smoctoscana.altervista.org/
Il Sindaco di Motta S. Lucia (Cz), avv. Amedeo Colacino pronipote in linea femminile del Sig. Giuseppe Villella, oggetto della cosiddetta rivelazione del Lombroso, membro del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ha pubblicato la seguente nota: Ma che Italia è mai questa? mi chiedo con sgomento. Già molto tempo fa abbiamo deliberato come giunta per la restituzione del teschio del nostro concittadino Villella Giuseppe, orrendamente esposto oggi, nel 2010! nel riaperto Museo di Antropolgia Criminale "Cesare Lombroso" di Torino. Abbiamo inviato richiesta ufficiale al ministro dell'Interno, al Ministro Pubblica amministrazione e al Direttore del Museo Lombroso di Torino. Silenzio assoluto ad oggi la loro risposta. Allora ancora mi chiedo, con quale diritto quell'assurdo, anacronistico e indegno museo mantiene rinchiusi i resti del mio trisavolo e quelli di svariate centinaia di uomini, donne e bambini, quando è noto a tutto il mondo che le teorie del Lombroso sono state non solo confutate da oltre un secolo poichè prive di ogni fondamento scientifico, ma giudicate unanimamente come fantasie da pura stregoneria. Come è stato possibile spendere cifre milionarie per riaprire un tale inutile museo quando la ricerca universitaria italiana langue nella miseria più disperata? Perchè il mio Paese Motta S. Lucia, la mia Calabria e il SUD intero devono subire questo gratuito oltraggio proprio in occasione del 150 esimo dell'unità d'Italia? Mi risponda Sig. Presidente Giorgio Napolitano, almeno Lei mi risponda! Amedeo Colacino, Sindaco di Motta S. Lucia
Il Sindaco Avv. Amedeo Colacino comunica che con delibera della giunta comunale n. 90 del 27/09/2010 il Comune di Motta Santa Lucia (CZ), città natale del Sig. Giuseppe Villella, ha aderito al Comitato Tecnico-Scientifico No Lombroso. I resti di Giuseppe Villella sono tutt'ora orribilmente esposti nel Museo di Antropologia Criminale "Cesare Lombroso".
"Dov’è l’Italia?", si chiede Lorenzo Del Boca nell’ultimo capitolo del suo libro "Maledetti Savoia" e la risposta che si dà è: "Chi cerca l’Italia non la trova, forse perché non esiste". E L'Italia non esiste anche per colpa di Cesare Lombroso e delle sue bislacche teorie. Parole profetiche che ritroviamo anche nel suo secondo libro "Indietro Savoia" nel quale prevede, disegnandolo con ben congegnate metafore, anche l'attuale disastro economico italiano. Lorenzo Del Boca, presidente dell'Ordine dei Giornalisti, membro del Comitato Tecnico Scientifico "No Lombroso", ha pubblicato il seguente commento: "Un museo dedicato a Lombroso (con l'esposizione dei reperti macabri raccolti), prima ancora che alla logica e al buon senso, è un insulto alla scienza. Le stravaganti teorie sul dna del male sono servite ai dirigenti razzisti del nord per calpestare i diritti della gente del sud. Non è possibile riscrivere la storia e cancellare quel tempo che - purtroppo! - non torna più. Ma è possibile restituire dignità a coloro che pagarono per scelte sbagliate, teorie bizzarre, vanagloria di potere e arroganza politica. A tutte le vittime che, inconsapevolmente. hanno pagato un tributo pesante, abbiamo un debito di riconoscenza che - prima o poi... - dovremo anche deciderci di pagare" Lorenzo Del Boca
Pino Aprile, giornalista e scrittore già vicedirettore di Oggi e direttore di Gente autore del bestseller "Terroni". Membro del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso, ha pubblicato il seguente commento il 24 Giugno 2010: Finché si continuerà ad esporre, a Torino, una "testa di meridionale", per inutile spiegazione "delinquente naturale", in base alle illuminate osservazioni del Lombroso (ritenuto meritevole persino di un museo), propongo che si istituisca a Napoli un Museo del Vero Risorgimento, nel quale si espongano teste di "bersagliere sabaudo naturalmente stupratore"; disegni in scala 1:1, con sezioni e visioni prospettiche della luminosa capoccia del colonnello Pier Eleonoro Negri, con la dicitura: "Eroe dell'Italia unita e medaglia d'oro al valor militare, sterminatore di interi paesi, per il miglioramento demografico del Mezzogiorno". E via di seguito, con le misure delle fossette occipitali di Cialdini, Fumel e ripulitori etnici vari e decorati; con visite guidate di classi di bambini delle elementari; e convegni sulla naturale inclinazione al massacro da parte di idealisti nati al di sopra di una certa latitudine, per influssi magnetici, densità di insolazione, ampiezza della banda dell'ultravioletto sulla curvatura terrestre ed altre fregnacce scientifiche della stessa dignità di quelle lombrosiane. e aggiungerei: provate a immaginare cosa accadrebbe negli Stati Uniti, se a New York esponessero una testa di "soldato confederato dell'Alabama"!
Lino Patruno, giornalista e scrittore già direttore della Gazzetta del Mezzogiorno ed editorialista ha recentemente pubblicato il libro "Alla riscossa terroni". Membro del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso, ha pubblicato il seguente commento il 26 Giugno 2010: “Visto che andiamo verso i 150 dall'unità d'Italia, la più brillante idea per festeggiarli viene da Torino, guarda caso. Nel museo dedicato a Cesare Lombroso, sono esposti gli scheletri di un folto numero di briganti meridionali uccisi proditoriamente dalle truppe di occupazione sabaude o deportati nei campi di concentramento. E che il manipolatore dell'antropologia criminale raccolse e misurò col centimetro e la squadra. Perchè questo Lombroso, veronese di agiata famiglia ebrea, è l'autore della teoria che criminali si nasce e non si diventa. La trasse anche dal cranio dei briganti, a suo dire fatti in modo tale che non avrebbero potuto che essere briganti. Se ne deducono un paio di conseguenze. Visto che i cosiddetti briganti sterminati al Sud dai <piemontesi> furono 180 mila, visto che avevano dei figli, e visto che questi figli ne hanno fatti altri, attualmente al Sud devono esserci milioni di briganti causa cranio. Quindi si fa bene a lasciare il Sud al suo destino, destino di colonizzato e sfruttato, peraltro. Deportiamoli tutti e avremo mezz'e risolta la Questione Meridionale. E visto che ci siamo, magari sterilizziamo pure la madre dei cretini, che è sempre incinta.â€